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PubblicatoAnnabella Mattei Modificato 8 anni fa
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2 CONFINDUSTRIA Emilia Romagna: BUSINESS GAME 2009 relatore: Dott. Alessandro Beltrami
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3 Indice 1. Descrizione del progetto imprenditoriale Presupposti e motivazioni Valori d’impresa, mission e vision 2. Struttura d’impresa Nome – logo – forma giuridica – capitale sociale - sede Organigramma e organizzazione interna La “nuova” impresa 3. Analisi dei prodotti / servizi realizzati Il progetto d’impresa - Che cosa Gestione aziendale - Come Mercato, prezzi e distribuzione - Come Stakeholders (fornitori – clienti – terzi) - Perchè 4. Business plan (solo Conto Economico) con prospetto di Excel Bilancio Indici e proiezioni 5. Allegati
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4 1. Descrizione del progetto imprenditoriale
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5 Presupposti e motivazioni (1) Spirito giusto: nessuna impresa è impossibile se pensiamo che ne valga veramente la pena Consapevolezza: diventare imprenditori non è facile Ostacolo maggiore: l'ostacolo maggiore siamo noi Per avviare un'impresa occorrono competenze professionali - si possono acquisire capacità personali - dipendono da carattere e personalità L’idea giusta può rendere l'impresa vincente ? non sempre, la differenza tra un'impresa e l'altra la fa l'imprenditore Fare impresa non è un salto nel vuoto un'avventura di cui non si sono valutati attentamente rischi e prospettive Il punto di partenza quindi è valutare se stessi
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6 Presupposti e motivazioni (2) Per essere imprenditori occorre sapersi assumere delle Responsabilità Rischi capacità d'iniziativa decisionismo, a volte in tempi brevi, che comporta rischi doti di organizzazione e programmazione entusiasmo determinazione e voglia di riuscire sfida con se stessi
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7 Presupposti e motivazioni (3) PRO ESPERIENZA CHIAREZZA CONTRO NOVITA’ TEMPO NON CONCRETEZZA SOLUZIONI: osservare l'ambiente familiare e pensare a quali servizi o prodotti mancano, quali potrebbero essere migliorati valutare anche le proprie capacità professionali: puntare sulle nostre competenze professionali, magari seguendo un corso appropriato, documentandosi, leggendo libri, manuali e tutto ciò che si riesce a trovare sulla materia osservare il mercato o il nostro attuale o precedente ambiente di lavoro o cercare di migliorare le idee che altri hanno avuto prima di noi trasformare un nostro hobby in un lavoro SUGGERIMENTO: qualcosa che vi piacerebbe fare nella vostra vita
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8 Valori d’impresa, mission e vision I valori d’impresa, la mission e la vision sono parte della strategia d'impresa: svolgono una funzione di comunicazione della strategia rafforzano l'identità dell'organizzazione rafforzano l'identificazione dei singoli membri con l’organizzazione agevolano l'allineamento degli obiettivi individuali entrano a far parte del sistema di incentivi individuale dei membri migliorandone i rendimenti Condizioni dell'assolvimento di queste funzioni sono: l'attenzione costante alla comunicazione interna di vision, mission e valori l'allineamento degli obiettivi di medio termine con vision, mission e valori la promozione dell’armonizzazione dei sistemi di obiettivi e valori individuali dei membri con quelli dell’organizzazione i concetti sopra delineati non hanno definizioni chiare e vengono utilizzati spesso in sensi diversi; quella esposta è soltanto la definizione desunta dal loro utilizzo nella maggioranza dei casi la redditività resta comunque l'obiettivo principe dell’attività d’impresa ed il concetto centrale dell’analisi strategica - di fatto, nella stragrande maggioranza dei casi, è l‘unico obiettivo assunto nell'analisi strategica
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9 Valori d’impresa 1) “Fare soldi” non coincide con “creare ricchezza” - rapinatore 2) Etica - mafia 3) Distinzione tra profitto e valore – global value 4) Speculazione - affarista 5) Legalità – armi, droghe
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10 Mission La mission (o missione o scopo) di un'impresa, è il suo scopo ultimo, la giustificazione stessa della sua esistenza, e al tempo stesso ciò che la contraddistingue da tutte le altre Il mission statement è il "manifesto" della mission ed è in molti sensi analogo al vision statement. Tende a focalizzarsi più sul presente e a fornire una guida operativa - mentre un mission statement costituisce una guida pratica all’azione dell'organizzazione, la funzione del vision statement è in un certo qual modo quella di "ispirare" i soggetti coinvolti In alcuni casi si riduce ad uno slogan, mentre in altri è più esaustivo e pone e risolve le questioni di fondo relative all’organizzazione - in tal caso può essere visto anche come una sorta di strategia di lungo periodo Secondo alcune interpretazioni un buon mission statement dovrebbe rispondere alle tre domande fondamentali: Chi siamo? Cosa vogliamo fare? Perché lo facciamo?
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11 Vision Il termine visione (vision) è utilizzato nella gestione strategica per indicare la proiezione di uno scenario futuro che rispecchia gli ideali, i valori e le aspirazioni di chi fissa gli obiettivi (goal-setter) e incentiva all’azione Sebbene venga di solito usato con riferimento ad imprese, il termine può essere utilizzato anche con riferimento ad associazioni o ad organizzazioni in genere, nonché in relazione ai singoli individui Il "manifesto" della visione (vision statement) dovrebbe essere tale da spronare i membri dell’organizzazione (o il singolo nel caso di vision personale) e renderli orgogliosi di farne parte Un vision statement efficace dovrebbe: essere chiaro e descrivere in modo vivido un’immagine; riguardare il futuro; essere facilmente ricordabile - sebbene la lunghezza sia variabile è preferibile contenerla il più possibile per facilitarne l’apprendimento; contenere espressioni che facciano presa; riferirsi ad aspirazioni realistiche o comunque verosimili.
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12 2. Struttura d’impresa
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13 Struttura d’impresa (1) Art. 2082 c.c. – Imprenditore Art. 2195 c.c. - Imprenditori soggetti a registrazione L'imprenditore è una persona (fisica o giuridica) che investe parte del suo capitale in un azienda, si assume il rischio di impresa con la finalità di poter beneficiare degli utili generati L'imprenditore è ancora quello che fa innovazione economicamente rilevante. Emerge ora, più che nel passato la sua funzione di creatore (o almeno di promotore della creazione) di valore o ricchezza
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14 Struttura d’impresa (2) Art. 2555 c.c. – Nozione di azienda L‘azienda è una realtà dinamica: un'insieme di attività, di affari, di operazioni compiute. Questa diversa concezione è evidenziata da Gino Zappa, uno dei padri della ragioneria, che vede l'azienda come "una coordinazione economica in atto, istituita e retta per il soddisfacimento di bisogni umani” Sempre Zappa definisce l'azienda anche come "un istituto economico destinato a perdurare che, per il soddisfacimento di bisogni umani, ordina e svolge in continua coordinazione, la produzione o il procacciamento e il consumo della ricchezza"
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15 Struttura d’impresa (3) Art. 2247 c.c. – Contratto di società: Con il contratto di società due o più persone conferiscono beni o servizi per l’esercizio in comune di un’attività economica allo scopo di dividerne gli utili Impresa individuale Società di persone (Ss, Snc, Sas) Società di capitali (Srl, Spa, Sapa) Società cooperative
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16 Valutare l’idea e fattibilità del progetto Sede legale – amministrativa - produttiva Decidere la veste giuridica dell’impresa Iscrizioni ed autorizzazioni (denominazione / ragione sociale / marchio / insegna) Trovare i mezzi finanziari per svolgere la propria attività (capitale sociale – mezzi di terzi) Come organizzare e gestire l'impresa Struttura d’impresa (4)
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17 La struttura dell’impresa è: l’insieme ordinato degli elementi che la compongono: 1) assetto istituzionale: soggetti primari e regole del gioco 2) combinazioni economiche: insieme delle operazioni economiche svolte dalle persone che operano nell’azienda operazioni: gestione caratteristica patrimoniale finanziaria straordinaria rilevazione organizzazione 3) organismo personale 4) patrimonio 5) assetto organizzativo 6) assetto tecnico Struttura d’impresa (5)
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18 ASSETTO ISTITUZIONALE ORGANISMO PERSONALE COMBINAZIONI ECONOMICHE PATRIMONIO ASSETTO TECNICO ASSETTO ORGANIZZATIVO VALUTAZIONI E DECISIONI DEI FORNITORI DI INPUT E DEI PERCETTORI DI OUTPUT AMBIENTE INputOUTput Struttura d’impresa (6)
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19 a) struttura elementare b) struttura funzionale c) struttura divisionale DIR PROD ST1ST2ST3 A/F AMFIN VEN PUBMKTG + mansionario DIR D1 PRODVEN D2 PRODMKTGVEN PIANPERS R.eS. DIR LAV Struttura d’impresa (7)
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20 AREE FUNZIONALI 1) Marketing 2) Area tecnico produttiva e R.& D. 3) Qualità 4) Amministrazione e finanza 5) Audit 6) Commerciale 7) Supply chain 8) Sistemi informativi 9) Risorse umane Struttura d’impresa (8)
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21 LA “NUOVA” IMPRESA 1) Nuove condizioni varietà, variabilità e indeterminatezza nuove logiche nel determinare i confini dell’impresa melting pot – convergenza di settori e di imprese 2) Nuove risposte modularità - elasticità - flessibilità creazione di valore lungo la supply chain marketing esperienziale reti e relazioni (networking) eccellenza – di prodotto e di processo innovazione e differenziazione cultura della qualità e delle competenze 3) Nuovi strumenti / processi customer profitability analysis (CPA) goal setting (ridefinizione di strategie e obiettivi) accountability (responsabilità) customer intimacy Struttura d’impresa (9)
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22 3. Analisi dei prodotti / servizi realizzati
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23 Trovare l'idea giusta bene da produrre bene da vendere servizio da offrire Non è necessario che l’idea sia originale mentre è importante che sia chiara e realizzabile L 'idea è il punto di partenza del processo di creazione di un'impresa. Senza un'idea non si può neanche iniziare a pensare di mettersi in proprio offrire un prodotto o un servizio assolutamente innovativi che nessun altro offre sul mercato migliorare le caratteristiche qualitative di un prodotto o di un servizio già presenti sul mercato migliorare il processo produttivo di un bene o di un servizio in modo da poter offrire prodotti già presenti sul mercato, con le stesse caratteristiche qualitative, ma ad un prezzo inferiore applicare alla propria impresa un’organizzazione che consente la riduzione dei costi sostenuti dall'impresa permettendo di vendere a dei prezzi inferiori rispetto a quelli applicati dalla concorrenza trovare dei nuovi canali di vendita che permettano di offrire gli stessi prodotti a delle nicchie di mercato non ancora esplorate Il progetto d’impresa “Che cosa” (1)
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24 Il progetto d’impresa definire l'idea imprenditoriale pianificare le scelte dell'imprenditore verificare la fattibilità tecnica ed economica della nostra idea Progetto d’impresa = business plan ? Progetto d’impresa: valutazione dell'idea e sulla sua concreta realizzabilità / documento ad uso esclusivo del potenziale imprenditore Business plan: contenuto più ampio, definisce la struttura organizzativa dell’impresa / documento redatto anche a beneficio dei potenziali investitori Valutare a priori le conseguenza delle varie scelte le risorse tecniche le risorse umane le risorse finanziarie gli elementi critici dell’attività da tenere sotto controllo le azioni da intraprendere Il progetto d’impresa “Che cosa” (2)
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25 Gestione aziendale “Come” Imprenditore / manager per gestire al meglio la propria azienda deve: prevedere l’andamento del mercato indirizzare l’azienda verso politiche lungimiranti pianificare le attività indirizzare i propri collaboratori prima degli anni ’60 = intuito post boom economico = razionalizzare i processi di gestione Management By Objectives (MBO) Balanced Scorecard SWOT Analysis
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26 LE SCELTE DI MERCATO dalla scelta e creazione del valore si deve passare alla sua erogazione, quindi alla sua comunicazione il primo passo è quello della scelta del mercato percependo: 1 - le caratteristiche fisico-tecniche del prodotto/servizio, la funzione d’uso, la marca (raffigurazione dell’immagine dell’impresa nel prodotto) 2 - i servizi collegati al prodotto/servizio (servizi prevendita, vendita, e post vendita) – prevendita: informazione / prova - postvendita: garanzia. 3 - design, packaging, confezionamento, presentazione del prodotto/servizio. Il packaging ha valenze di immagine ma anche di logistica (stivaggio) Mercato, prezzi e distribuzione “Come” (1)
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27 LE SCELTE DI PREZZO Il prezzo base è definito in 3 modi possibili 1 - la somma dei costi più il ricarico monopolio concorrenza monopolistica produzione su commessa 2 - orientamento al prezzo in uso nella concorrenza (allineamento al leader, che è price maker, da parte di tutti i price taker) commodities 3 - orientamento alla domanda (il prezzo lo fa il mercato) altri casi sconti - termini di pagamento - offerte speciali - discriminazione di prezzo Mercato, prezzi e distribuzione “Come” (2)
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28 LE SCELTE DI DISTRIBUZIONE PR, pubblicità, e comunicazione prima del momento della vendita. pubbliche relazioni parlano con gli investitori, con i media, col mondo politico scelta dei canali di distribuzione livello di copertura che si vuole (nel senso di quanti e quali negozi). La copertura può essere estensiva, selettiva, o esclusiva (e cioè in un solo punto). Non è una funzione solo interna all’azienda. Ci sono anche le consulenze, indispensabili, della clientela. Molte decisioni di marketing vengono prese dai clienti. L’orientamento è al cliente ma lo è anche al dipendente (cliente interno) Mercato, prezzi e distribuzione “Come” (3)
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29 Stakeholders (1) “Perché” gli stakeholders in generale rappresentano tutti i soggetti detentori di un interesse nei confronti dell’attività produttiva e che sono in grado di condizionarne le scelte strategiche ed operative gli stakeholders rappresentano l’estensione del raggio di responsabilità del management - non solo stockholders ma anche stakeholders tra stakeholders e azienda sussistono rapporti di interscambio e di reciproca influenza quindi il management deve analizzare obiettivi, risorse, strategie di gruppi omogenei di stakeholders per valutarne la rilevanza per l’impresa, e la sua capacità di mobilitare altri stakeholders Possiamo distinguere: stakeholders interni stakeholders esterni stakeholders primari stakeholders secondari
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30 Stakeholders (2) “Perché”
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31 4. Business Plan
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32 I bilanci Bilancio di Esercizio Bilancio Sociale Codice Etico aziendale Bilancio di Mandato Bilancio Ambientale
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33 Bilancio d’esercizio: stato patrimoniale ATTIVO A Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti B Immobilizzazioni C Attivo circolante D Ratei e risconti PASSIVO E NETTO A Patrimonio netto B Fondi per rischi ed oneri C T.F.R. D Debiti E Ratei e risconti
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34 Bilancio d’esercizio: conto economico A Valore della produzione B Costi della produzione A-B Differenza tra valore e costi della produzione C Proventi ed oneri finanziari D Rettifiche di valore di attività finanziarie E Proventi ed oneri straordinari A-B+-C+-D+-E Risultato prima delle imposte Imposte sul reddito d’esercizio Utile (perdita) dell’esercizio
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35 Riclassificazione del bilancio Stato patrimoniale Le voci iscritte nell’attivo e nel passivo devono essere esposte sulla base della loro attitudine a trasformarsi in flusso finanziario (analisi della struttura) I valori che danno origine a flussi finanziari entro 12 mesi - BT I valori che danno origine a flussi finanziari oltre 12 mesi - MLT Conto economico Le voci iscritte nel Conto economico devono essere esposte sulla base della loro attitudine a concorrere alla formazione del risultato d’esercizio a seconda delle diverse aree della gestione aziendale Lo scopo è ottenere alcuni indicatori della capacità reddituale della gestione tipica, finanziaria e straordinaria (analisi del reddito) I risultati parziali vengono confrontati con le risorse impiegate al fine di valutare il loro livello di remunerazione (analisi della redditività)
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36 Riclassificazione del bilancio: stato patrimoniale riclassificato ATTIVITA’ CORRENTI Attività liquide Crediti commerciali BT Crediti finanziari BT Crediti diversi BT e altre attività BT Anticipi a fornitori RIMANENZE NETTE ATTIVITA’ IMMOBILIZZATE IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE NETTE Crediti e finanziamenti MLT Crediti commerciali MLT Crediti diversi ed altre attività MLT IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI O.P. NETTI IMMOBILIZZAZIONI TECNICHE NETTE TOTALE ATTIVO PASSIVITA’ CORRENTI DEBITI FINANZIARI BT DEBITI COMMERCIALI BT ALTRI DEBITI BT PASSIVITA’ CONSOLIDATE DEBITI FINANZIARI MLT DEBITI COMMERCIALI MLT ALTRI DEBITI MLT FONDI ONERI E SPESE FUTURE FONDO T.F.R. CAPITALE NETTO TOTALE PASSIVO
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37 Riclassificazione del bilancio: conto economico riclassificato + Ricavi netti di esercizio + Variazioni semilavorati, prodotti e commesse + Contributi in c/ esercizio = PRODOTTO DI ESERCIZIO - Acquisti netti - Variazioni materie prime sussidiarie di consumo e merci - Spese per prestazione di servizi e per godimento beni di terzi = VALORE AGGIUNTO - Salari, stipendi, oneri sociali e altri costi del lavoro = MARGINE OPERATIVO LORDO (MOL) (+- EBITDA) - Quota ammortamento - Accantonamento per rischi ed oneri = MARGINE OPERATIVO NETTO (+- EBIT) +/- Proventi ed oneri diversi +/- Proventi ed oneri finanziari = UTILE CORRENTE +/- Plus-minusvalenze +/- Ri-svalutazioni +/- Proventi ed oneri straordinari = RISULTATO ANTE IMPOSTE - Imposte sul reddito nette = RISULTATO DI ESERCIZIO
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38 Indici: analisi di dei flussi economici ROI: return on investiments (utile corrente + oneri finanziari) / (capitale netto + mezzi di terzi finanziari) ROA: return on activity (utile corrente -+ proventi ed oneri finanziari) / totale attivo ROS: return on sales (utile corrente -+ proventi ed oneri finanziari) / ricavi netti di esercizio ROE: return on equity risultato di esercizio / capitale netto
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39 SCOPO: elaborazione delle informazioni di lungo termine, riferite al settore di appartenenza dell’azienda. Il risultato ottenibile è l’individuazione dei punti di forza e di debolezza del sistema nonché l’orientamento possibile. Analisi dell’ambiente Analisi composizione del settore Analisi distribuzione del territorio Analisi concorrenza nel sistema Analisi della domanda Analisi del prodotto Analisi della clientela Analisi del prezzo Analisi dell’offerta Analisi della concorrenza Analisi dei fattori critici Il business plan: analisi di settore per proiezioni
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40 SCOPO: elaborazione indicatori ed indici che permettano di valutare il raggiungimento delle condizioni di equilibrio economico e finanziario della gestione, in particolare, dalla struttura dei costi e dalla struttura finanziaria dell’azienda si possono ricavare informazioni utili per pianificare le strategie. Analisi dell’impresa Analisi della struttura Analisi della strategia Analisi della tecnologia Analisi innovazione e struttura industriale Analisi degli obiettivi Analisi generale Analisi previsioni di investimento Analisi degli investimenti – NPV (o VAN) e IRR o (TIR) Il business plan: analisi interna per proiezioni
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41 Il business plan: la costruzione del business plan 1 2009% stima2010% stima2011 + Ricavi netti d'esercizio 12.000,0029% 15.500,0035% 21.000,00 + Variazioni semilavorati, prodotti e commesse 500,00-20% 400,00-88% 50,00 + Contributi in c/ esercizio 10.000,00-50% 5.000,00-100% - = PRODOTTO DI ESERCIZIO 22.500,00 20.900,00 21.050,00 %100% - Acquisti nettiv 9.000,00 8.500,00 8.200,00 %40%41%39% - Variazioni materie prime sussidiarie di consumo e merci 500,00 400,00 50,00 %2% 0% - Spese per prestazione di servizi e per godimento beni di terziv 3.000,00 2.500,00 %13%12% = VALORE AGGIUNTO 10.000,00 9.500,00 10.300,00 %44%45%49% - Salari, stipendi, oneri sociali e altri costi del lavorof/v 4.500,00 5.750,00 6.750,00 %20%28%32% = MARGINE OPERATIVO LORDO (MOL) (+- EBITDA) 5.500,00 3.750,00 3.550,00 %24%18%17%
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42 Il business plan: la costruzione del business plan 2 2009% stima2010% stima2011 = MARGINE OPERATIVO LORDO (MOL) (+- EBITDA) 5.500,00 3.750,00 3.550,00 %24%18%17% - Quota ammortamentof 500,00 - Accantonamento per rischi ed onerif 114,93 50,00 = MARGINE OPERATIVO NETTO (+- EBIT) 4.885,07 3.200,00 3.000,00 %22%15%14% +/- Proventi ed oneri diversi- 50,00 24,00 260,00 +/- Proventi ed oneri finanziari- 1.000,00- 500,00- 200,00 = UTILE CORRENTE 3.835,07 2.724,00 3.060,00 %17%13%15% +/- Plus-minusvalenze- 250,00 160,48 - +/- Ri-svalutazioni - - - +/- Proventi ed oneri straordinari- 550,59 150,00- 25,52 RISULTATO ANTE IMPOSTE 3.034,48 %13%15%14% - Imposte sul reddito nette 834,48 RISULTATO DI ESERCIZIO 2.200,00 %10%11%10%
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43 5. Allegati
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44 CONFINDUSTRIA EMILIA ROMAGNA: BUSINESS GAME 2009 relatore: Dott. Alessandro Beltrami
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