La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

Abscondita 2005 (1985) Clementina Gily: Ecfrastica d’arte.

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "Abscondita 2005 (1985) Clementina Gily: Ecfrastica d’arte."— Transcript della presentazione:

1 Abscondita 2005 (1985) Clementina Gily: Ecfrastica d’arte

2 Dal Vangelo di Filippo, 67 La verità non è venuta al mondo nuda, Ma è venuta in simboli e immagini. L’uomo non la riceverà in altra maniera

3 Ripartire dall’immagine Fin da quando negli anni ‘70 del secolo scorso Hans Belting s’interrogò sulla fine della storia dell’arte, l’estetica vive una problematica molto nuova rispetto alla precedente, già attiva dai primi scritti di Sartre intorno alla metà del secolo sull’immagine in parole Quella in figura era già stata meditata dall’iconologia (Warburg, Gombrich, Panofsky) fin dall’inizio del secolo scorso

4 Belting: occorre una nuova storia dell’arte Quella iniziata da Vasari, modificata da Winkelmann, Hegel e via dicendo, ognuno a suo modo, prende come punto di partenza gli autori, le scuole, le opere dei musei Quella che vuole Belting riparte dall’immagine La differenza? L’immagine sottolinea il colloquio intimo, chiede e suggerisce, diventa un Tu che è un Io, ci fa immergere in un’altra realtà

5 Hans Belting e le immagini sacre Ad esempio le icone della venerazione, che Belting studia in un volumone di esempi e considerazioni Spesso le icone sono brutte, ma il loro ruolo estetico ed artistico è persino riconosciuto dalla Chiesa sin dal Concilio di Nicea per l’efficace comunicazione sono venerate perché l’icona risponde – a San Gennaro si chiede aiuto nella vita, lo si chiama e lo si insulta L’immagine così dimostra il suo ruolo di collante sociale, che è anche delle opere di Raffaello, Michelangelo, Magritte e Rothko

6 Riunisce in una intima conversazione La conversazione è la retorica del superficiale Ma il suo valore si capisce studiando gli ambienti sociali in cui vive, lega gli uomini tra loro L’intima conversazione è invece quella del Passeggiatore solitario di Rousseau, dei Soliloqui di Petrarca Si parla col mondo intero: e qui torna il senso della frase del Vangelo di Filippo

7 È una nuova base della didattica d’arte CHIEDIAMOCI Far parlare le immagini: è semplice? L’immagine si legge? Come un testo scritto? L’immagine, dice Morin, è una parola problema: non si definisce – si comprende: NON è FACILE PER NULLA perché si conosce con la logica analogica e non analitica, magica, che fa raffronti non consequenziali, può contenere interpretazioni diverse non induce né deduce Abduce: cioè fa entrare nel labirinto dove inizia quel cammino proprio mio dove mi posso perdere o trovare Come fare, dov’è il filo di Arianna? Recuperiamo perciò nel primo laboratorio della PEDAGOGIA DELLA BELLEZZA Il ruolo della tradizione ECFRASTICA: narrare le immagini ED INTERPRETARLE. Qui vediamo un esempio di interpretazione semiologica e semantica insieme con Roland Barthes. È un PP da leggere, anche insieme: ma si può anche usare solo per le immagini e scorrere rapidamente il testo, che consente l’approfondimento e l’ipertesto E’ L’ECFRASTICA PER IL SECONDO MILLENNIO, PER L’AMBIENTE MEDIA

8 Giuseppe Arcimboldo - autoritratto seguire ad esempio Roland Barthes che legge Arcimboldo, l’esempio che l’estetica preferisce (con Escher) per capire come si scrive il testo in figura È un autore di Corte, ideava le sue opere anche come gioco di società e le giostre Le Teste Composte, diceva il canonico Comanini, sono una scrittura come la cinese, emblematica «Non crea i segni, li combina, li permuta, li svia (compie insomma il lavoro di ogni operaio della lingua)». Come la metafora la figura allaccia convergenze e distrugge l’intero nelle parti. È surreale, ma per essere un gioco di società deve usare una lingua e non abbandonare il senso comune. È un metodo colorimetrico per la scrittura della musica del senso in note pluricodificate: la prugna dell’occhio dell’autunno è scelta perché prunelle, prugna, vuol dire anche pupilla.

9 Giuseppe Arcimboldo, esaltatissimo in vita, ricade dopo come autore di curiosità e bizzarrie, tanto che non se ne conosce quasi la vita se non dai panegirici dei contemporanei. Nato a Milano 1527 da Biagio, figlio di Pace e pittore nella fabbrica del Duomo, e Chiara Parisi, nel 1549 collabora col padre, nipote dell’arcivescovo nella realizzazione delle vetrate (cartoni per la decollazione di S.Caterina d’Alessandria eseguita da Corrado de Mochis 1556) lavora ai blasoni e stemmi gentilizi. A Milano si leggono gli appunti di Leonardo e non ci sono scuole ordinate e riconosciute, molte opere si saranno perse: per Comanini quelle simili gli si ispiravano. La sua fama fece sì che Massimiliano d’Asburgo lo chiamasse nel 1562 (gli aveva commissionato le insegne in quanto re di Boemia) come ritrattista di corte, anche se l’imperatore era il padre Ferdinando I; continuò con Rodolfo. Del 1563 sono LE QUATTRO STAGIONI, del 1566 GLI ELEMENTI, le opere più famose. Lomazzo attesta che era consulente artistico di Massimiliano, allestì la Stanza delle Meraviglie di Rodolfo. Nelle combinazioni ci sono anche allegorie legate alle aspirazioni degli Asburgo, geroglifici decrittati dal poeta di corte GB. Fonteo sul modello del Mysterium der Aegyptischen Bichstaben del poeta storico astronomo Giovanni Stabio, anche lui a Vienna (con incisioni di Durer del 1515 e 1518) Quadri come il Carro di Trionfo per Massimiliano I gli Asburgo regalavano in copia agli amici. Dotato di ‘universale letteratura’ come diceva Leonardo, fu anche ingegnere e allestitore di feste e progetto l’ industria della seta – ne ottenne molti favori e il titolo di conte palatino. Nel 1587 tornò a Milano dove dipinse la ninfa Flora e Vertumno. Muore nel 1593

10 Arcimboldo Vertumno Rodolfo II 1590 evocare con un nome altro (prunelle, ma anche Simone-Pietro): è un’ ANNOMINAZIONE Come nella favola di Catarò e tante altre, le parole diventano rose o rospi a seconda di chi le dice con grazia o senza – indicano l’importanza del linguaggio dei gesti che la lingua, fatta di parole e fonemi senza senso perde. La pittura articola diversi piani in modo paradossale e conferisce la doppia articolazione, il doppio legame di gesti e parole, interpretabile, libero, invita a rispondere. Unire parole e figure per Leonardo è un «rapporto di frizione, di stridio» - che aumenta la doppia articolazione. Arcimboldo costruisce le unità lessico grafiche di un dizionario di immagini – è un retore dell’ immagine che crea METABOLE

11 Era del tempo l’uso di fare ritratti che si potevano capovolgere come caricatura. Il ritratto del cuoco che, capovolto, è un piatto di carne, è un PALINDROMO retorico. Ma se in parole - amor-roma - non cambia la lettera ma il senso – qui cambia il senso. In tutti e due i casi, nulla cambia ‘eppure tutto è sorprendente’ si estrae il fantastico dal noto. Sono ‘matematiche dell’analogia’, e l’analogia è proporzione, il senso si affida al livello di lettura, è il segreto della semantica viva e dell’interpretazione della storia

12 ESTATE INVERNO frutti spighe ecc. sono invece un’ ALLUSIONE Non vi è nuova denotazione (legame segno- significato) il segno ha senso e si sviluppa in altro, è una metafora analogica,già ana-morfica (Escher): È un colpo di mano Rabelais costruiva già i linguaggi che saranno di Queneau, sistemi di sostituzione e trasposizione in un congegno ipermetropo simile a quello per cui nelle macchie di Roseach si vede di tutto. In più il perdurare di questo guardare lontano e vicino, LA RIPETIZIONE, insegna a camminare nel labirinto, a rendere relativo lo spazio, passare da una lettura alla Newton ad una alla Einstein. Ciò CREA L’IMMERSIONE, IL COLLOQUIO INTIMO.

13 Autunno e Primavera Conchiglia orecchio METAFORA Nella primavera i fiori invadono la pelle come una lebbra ALTRA METAFORA? Il sapere è magia, che Pico definì somma della saggezza naturale Arcimboldo va dal gioco della grande retorica alla magia ed alla sapienza

14 La terra e l’acqua Pesci ammucchiati METONIMIA un pesce ora naso ora bocca ANTANACLASI Una lingua dove elementi denotati, percepiti, si legano in allegorie in una enciclopedia di stereotipi, le parole della lingua. È anche un mondo del valore «non soltanto leggo, indovino, trovo, capisco, ma anche mi piace, non mi piace. Disagio, sgomento, desiderio, riso, entrano nel gioco» È re- ligio, le analogie sono pustolose e orribili perché composte p. 48 negando la gioia semplice dell’unità soprannaturale.Il Separator, disegna ogni fiore, l’acqua è propriamente mostruosa, rimanda al brulichio larvale e cadaverico, le figure si decompongono, i mostri, l’eccesso, la metamorfosi, la trasmigrazione

15 Aria e Fuoco Testa fiammeggiante ALLEGORIA Uno stoppino è la fronte dell’uomo – METABOLA, analogia di carattere produttivo e transitivo, disfa e con un colpo di mano e ricompone, il lavoro del visionario Le più sorprendenti però spiazzano, sono disinvolte e tautologiche, slittano sull’appiglio ed estraniano – come in Magritte. È un poeta artefice del linguaggio del contesto, che libera l’immaginazione

16 Arcimboldo bibliotecario E i libri? Senza non si decostruisce e deframmenta. Come Arcimboldo, così Barthes ci aiuta a leggere le immagini, a capire che sono un testo costruito nella tradizione retorica. L’immagine è un testo da cui si può creare una risorsa per tutta la didattica delle materie. Qui si è sviluppato un piccolissimo esempio, un altro, molto più semplice, è quello della Primavera di Botticelli, che si può consultare nelle mie lezioni di Estetica del corso di Beni Culturali Nell’ e-learning FEDERIC@ sulla pagina dell’Università della Federico II,.

17 Escher – un’altra lezione on line – come su Gaudì ecc.

18 Si crea una lingua dove elementi denotati, percepiti, si legano in senso allegorico attraverso una cultura metonimica ed enciclopedica p.46 che connotano con stereotipi che creano un mondo del valore «non soltanto leggo, indovino, trovo, capisco, ma anche mi piace, non mi piace. Disagio, sgomento, desiderio, riso, entrano nel gioco» p. 46 È re-ligio nel senso che si lega al nostro costrutto culturale, e crea disagio, le analogie sono pustolose e orribili perché composte p. 48 negando la gioia semplice dell’unità soprannaturale che si mostra, come nel romantico, la forma felice p. 49, qui tutto si complica Il Separator, disegnare ogni fiore, l’acqua è propriamente mostruosa Più di tutte rimanda al brulichio larvale e cadaverico, le figure si decompongono, i mostri tanto amati dal tempo, l’eccesso, la metamorfosi, la trasmigrazione metabola p.31 crea l’analogia, ha carattere produttivo e transitivo, disfa e con un colpo di mano ricompone, il lavoro del visionario p.32 Un poeta artefice del linguaggio p. 33 che nel contesto dato libera l’immaginazione Il sapere che si lega alla classificazione cede alla magia per Pico ‘somma della saggezza naturale’ p.53 Così procede arcimboldo, dal gioco alla grande retorica, dalla retorica alla magia, dalla magia alla sapienza» p. 54

19 Era del tempo l’uso di fare ritratti che si potevano capovolgere come caricatura, A fa un cuoco che capovolto è un piatto di carne PALINDROMO, ma di senso mutato, perché il palindromo amor-roma non cambia la lettera, qui non cambia il senso, ed è il senso del palindromo, nulla cambia ‘eppure tutto è sorprendente’ p. 35 si estrae il fantastico dal noto, ‘matematiche dell’analogia’, se analogia è proporzione, il senso dipende dal livello, è il segreto della semantica viva che gradua le articolazioni, 35 come fa la storia interpretata Rabelais costruiva linguaggi oggi rielaborati da Queneau, le forgeries – questo è A., propone un sistema di sostituzione e trasposizione che crea un congegno ipermetropo che ci consente di vedere, come nelle macchie di Roseach, ma con in più il perdurare di questo guardare lontano e vicino – i linguaggi di Rabelais erano baragouin, charabia e forgeries, quest’ultimo del tutto incomprensibile – questa A non la crea. P.25 Non vi è denotazione perché il segno ha già senso, che si sviluppa in altro, metafora a volte analogica ma così spinta da essere un colpo di mano p.31. Una pittura mobile che obbliga a spostarsi dal vicino al lontano e poi ancora p. 40, relativizza lo spazio nello spettatore e passa da una pittura newtoniana ad una einsteiniana p. 41 La ripetizione del tema, che a volte fa, evidenzia il processo, come per Calvino, dipinto a Bergamo e a Stoccolma Metodo colorimetrico per la scrittura della musica Inventò giostre e giochi di società - come le Teste Composte (in cui il canonico Comanini riconosceva una scrittura emblematica come l’ideografia cinese ), che relazionano anche nomi – prunelle, la prugna occhio dell’autunno, è anche pupilla. «Non crea i segni, li combina, li permuta, li svia (compie insomma il lavoro di ogni operaio della lingua)» p.12 chiarendo il ruolo della metafora che nella lingua allaccia strane convergenze – ma lasciando intere le parti la distrugge. Surreale, non abbandona il buon senso, visto il pubblico chiamato al gioco. Come nella favola, le parole diventano rose o rospi – ma non hanno come la lingua, fatta di parole e fonemi (senza senso), la possibilità di articolare diversi piani –perciò Arcimboldo è paradossale, conferisce la doppia articolazione p.20 In occidente testi di parole e immagini,, non sono frequenti e in Leonardo evocano «rapporto di frizione, di stridio» p.22 per la sensazione di ‘scrittura’ per la doppia articolazione che in L. produce grafi tra parola e immagine. A. costruisce unità lessicografiche di un dizionario di immagini – è un retore dell’immagine, crea metabole p.23


Scaricare ppt "Abscondita 2005 (1985) Clementina Gily: Ecfrastica d’arte."

Presentazioni simili


Annunci Google