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Dal pei al progetto di vita

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Presentazione sul tema: "Dal pei al progetto di vita"— Transcript della presentazione:

1 Dal pei al progetto di vita
Dott. Filippo Barbieri Neuropsichiatra Infantile UFSMIA Zona Pisana Resp Dott.ssa Grazia Menchetti

2 Dal PEI al Progetto di vita
PEI = Progetto di Vita

3 PEI PEI è il documento programmatico mediante il quale viene descritto e organizzato un intervento didattico multidimensionale individualizzato sulla base del funzionamento dell’alunno con disabilità, per la realizzazione del diritto di istruzione e apprendimento previsto dalla legge quadro 104/92

4 Comma 5 art. 12 (L104/92) Momenti significativi dell’iter finalizzato alla piena integrazione scolastica: individuazione dell’alunno come persona H Definizione di una DF Predisposizione di un PDF Formulazione di un PEI Verifica degli interventi realizzati e di aggiornamento della documentazione(Commi 5 e 6)

5 Il Comma 5 fa riferimento alle capacità di recupero che devono essere sostenute, sollecitate,rafforzate e sviluppate. Si introduce una dimensione dinamica che guarda in una prospettiva FUTURA.

6 Fasi del Piano educativo individualizzato-Progetto Di Vita
Diagnosi Funzionale Profilo dinamico Funzionale Pianificazione didattica Verifica e valutazione della pianificazione

7 Diagnosi Funzionale Diagnosi funzionale = diagnosi funzionale EDUCATIVA Utile alla realizzazione concreta e quotidiana di attività didattiche ed educative appropriate, significative ed efficaci Il Ruolo della scuola =Integrazione dei diversi contributi dagli ambiti sanitario familiare e sociale

8 DF sul modello ICF Importanza sottolineata
dall’Intesa Stato regioni del 20 marzo 2008 dalle Linee Guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disbilità emanata dal MIUR nell’agosto 2009

9 ICF Classificazione Internazionale del Funzionamento della Disabilità e della Salute (2002) Versione ICF-CY per bambini ed adolescenti (2007) Integrazione del modello medico e del modello sociale della disabilità APPROCCIO BIO-PSICO-SOCIALE

10 L’ICF  consente  di  cogliere,  descrivere  e  classificare  ciò   che  può  ver ificarsi  in  associazione  a  una  condizione   di  salute, cioè le  “compromissioni” della  persona o il  suo  “funzionamento”. • Non  èuna  classificazione  che  riguarda  soltanto  le  condizioni   di persone  affette  da  particolari  anomalie  fisiche   o  mentali,  ma èapplic abile  a  qualsiasi  persona   che  si  trovi  in  qualunque  condizione  di  salute,   dove  vi  sia  la  necessità di  valutarne  lo  stato  a   livello  corporeo,  personale,  o  sociale. Si  tratta  inoltre   di  una  vera  e  propria  rivoluzione  della  co ncettualizzazione della  disabilità,  che  tiene  conto  per  la prima volta di fattori  cont estuali e ambientali

11 PARTECIPAZIONE ED ATTIVITA’
CONDIZIONE DI SALUTE FUNZIONI CORPOREE STRUTTURE CORPOREE PARTECIPAZIONE ED ATTIVITA’ FATTORI AMBIENTALI

12 DF e ICF Offre una base metodologica scientificamente rigorosa analizzando ed evidenziando tutti i possibili ambiti ( funzioni o strutture corporee, attività, partecipazione e fattori ambientali) per la presa in carico del bambino Fotografa la condizione di salute e l’ambiente e descrive il funzionamento della persona senza perdere di vista gli aspetti di partecipazione e i fattori ambientali (scuola, relazioni con i pari e i familiari, tempo libero, lavoro, ecc.);

13 DF e ICF Permette di lavorare sul funzionamento della persona (quindi sulla persona e sul suo ambiente) a prescindere dall’inquadramento a priori in categorie (diagnosi) Permette un linguaggio comune tra tutti gli operatori interessati e consente di mettere al centro del progetto la persona ed i suoi bisogni e non i servizi disponibili

14 DF e ICF Una risorsa per l’équipe multidisciplinare, per gli operatori socio-sanitari, gli insegnanti e per il sistema familiare diventando un linguaggio comune e permettendo di condividere lo stesso framework concettuale Implica da parte di tutti gli operatori maggior capacità di coinvolgimento in équipe e il saper veramente mettere il bambino con disabilità e il suo ambiente al centro della progettazione di cura e presa in carico

15 DF e ICF Permette al bambino stesso o all’adolescente di esprimere quelle che sono le barriere che è necessario eliminare per garantire la totale partecipazione: in questo modo il bambino stesso partecipa alla costruzione del suo percorso di presa in carico Identifica nella PARTECIPAZIONE l’obiettivo principale di qualunque progetto di presa in carico personalizzata

16 Progetto di Vita PDF Strumento di raccordo tra la conoscenza dell’alunno (DF) e la definizione di attività, tecniche e mezzi e materiali per la prassi didattica 4 fasi di lavoro Sintetizzare i risultati della DF Obiettivi a lungo termine Obiettivi a medio termine Obiettivi a breve termine

17 Progetto di Vita Pianificazione didattica strutturata in attività concrete in spazi e tempi definiti Adattamento dei materiali 5 livelli Sostituzione (traduzione dello stimolo, per esempio, contenuti in audio, risp. scelta multipla) Facilitazione (spazi, tempi, laboratori, esp. Concret, mappe) Semplificazione (ridurre la complessità concettuale, per es. lessico) Scomposizione dei Nuclei fondanti (in storia lavorare sui nessi causa- effetto) Partecipazione alla cultura del compito

18 Verifica e valutazione della pianificazione
In itinere e nei gruppi di lavoro

19 Progetto di Vita Fare un Progetto di vita è innanzitutto un pensare in “prospettiva futura” nelle dimensioni dell’essere adulto, con i vari ruoli sociali “Pensami adulto” – Mario Tortello “Oltre alla scuola c’è l’altra parte della giornata e della vita” – Sergio Neri

20 Progetto di Vita ancora meglio un “pensare doppio” (Ianes, 2009)
“Immaginare, fantasticare, desiderare, aspirare, volere…” (Pensiero progettuale CALDO) e contemporaneamente anche “preparare le azioni necessarie, prevedere le fasi, gestire i tempi, valutare i pro e i contro, comprendere la fattibilità…” (Pensiero progettuale FREDDO)

21 Il PDV comincia dalla percezione di “possibilità”
Progetto di Vita Il PDV comincia dalla percezione di “possibilità” Qualcuno deve crederci (insegnante/genitore) Il Progettare è cauto per paura delle illusioni / delusioni Senso di protezione verso il ragazzo per proteggerlo dall’autoconsapevolezza della propria situazione

22 Progetto di Vita Il progetto di vita, parte integrante del P.E.I., riguarda la crescita personale e sociale dell'alunno con disabilità ed ha quale fine principale la realizzazione in prospettiva dell'innalzamento della qualità della vita (QoL) dell'alunno con disabilità, anche attraverso la predisposizione di percorsi volti sia a sviluppare il senso di autoefficacia e sentimenti di autostima, sia a predisporre il conseguimento delle competenze necessarie a vivere in contesti di esperienza comuni. In altre parole: PENSAMI GRANDE!

23 Scuola e PDV Per gli insegnanti e gli educatori guardare un po’ più in là può essere molto più facile o molto più difficile? Facile:  Perché sono emotivamente meno coinvolti e possono progettare nel futuro con meno ansia  Perché dovrebbero essere più informati sulle reali possibilità della persona adulta con disabilità nei campi lavorativo, sociale, abitativo, del tempo libero

24 Scuola e PDV Facile:  Perché sanno analizzare una competenza richiesta da un particolare contesto di vita scomponendola in una serie di abilità specifiche  Perché sanno costruire percorsi graduali di apprendimento di queste abilità  Perché sanno realizzare modalità di insegnamento – apprendimento orientate ai contesti reali e vissute direttamente nella quotidianità

25 Scuola e PDV Difficile:
 Perché mentalmente imprigionati nel dover fare un programma, un programma scolastico che con difficoltà e fatica si integra con quello della classe  Perché subiscono pressioni verso obiettivi più tradizionalmente scolastici rispetto ad obiettivi più utili nella vita (PEI «miopemente scuolacentrico»)

26 Scuola e PDV  Perché il lavoro sul PDV ha meno certezze, meno punti fermi  Perché qualcuno non se la sente di uscire dalla scuola e di affrontare situazioni reali

27 Scuola e PDV Il progetto di vita, anche per il fatto che include un intervento che va oltre il periodo scolastico, aprendo l'orizzonte di “un futuro possibile”, deve essere condiviso dalla famiglia e dagli altri soggetti coinvolti nel processo di integrazione. AMPLIAMENTO DI ORIZZONTE rispetto agli attori di questo processo

28 Scuola e PDV Diagramma a «Cipolla» Compagni di classe
Soggetto e famiglia Compagni di classe Amici e vicini di casa Associazioni gruppi Operatori dei servizi scuola Diagramma a «Cipolla»

29 Scuola e PDV Un’azione collettiva: un approccio rivolto al PDV richiede necessariamente anche un ampliamento di orizzonte rispetto agli attori di questo processo scuola, famiglia, servizi, risorse relazionali informali della rete familiare, risorse associative, ricreative e culturali, vicini di casa, negozianti, barista, vigili urbani, …

30 Scuola e PDV Conquistare nuovi territori, nuovi attori per un Progetto di vita del soggetto, nuove persone-luoghi- situazioni con cui condividere la responsabilità di fare parte attiva del mondo relazionale del soggetto I ruoli vanno cercati e costruiti con una paziente opera di mediazione sia quelli lavorativi che di gestione del tempo libero o di altre situazioni comunitarie

31 Scuola e PDV 1° AZIONE Esplorare, estendere e rendere più ricca e consapevole la rete di rapporti e opportunità di relazione e di aiuto in cui è inserito il soggetto Una cipolla con un nucleo forte (il soggetto e la sua famiglia) e una scorza altrettanto forte (servizi e scuola) In mezzo negli strati che dovrebbero essere spontanei, informali e quasi, si trova poco

32 Scuola e PDV Qui si dovrebbe rimpolpare, conquistando nuovi territori, nuovi attori, nuovi luoghi, nuove situazioni I ruoli vanno cercati e costruiti con una paziente opera di mediazione, sia quelli lavorativi che quelli di gestione del tempo libero o di altre situazioni comunitarie

33 Scuola e PDV 2° AZIONE Creare i collegamenti, le alleanze, le sinergie, gli accordi, le comunicazioni, le mediazioni, i patti, lo sviluppo di una visione il più possibile comune Costruire un Progetto di vita in Comune: le alleanze produttive sono l’esito di atteggiamenti di empowerment dell’altro come partner affidabile, un riconoscimento e una valorizzazione delle sue risorse e il miglioramento delle sue capacità di azione

34 Scuola e PDV 3° AZIONE Enfatizzare la dimensione della longitudinalità, individuare aspettative e bisogni, riconoscere il diritto di avere un futuro. Credere in una prospettiva di vita positiva ed esaltante: valore della partecipazione qualitativa alle attività del proprio ambiente Aumento esponenziale della prospettiva di vita delle persone con disabilità

35 Qualità di vita in età adulta
Dimensioni in grado di delineare il concetto di qualità della vita lungo tutto l’arco dell’esistenza. Modello pentagonale di Fedeli e Tamburri

36 Funzionalità sociale Benessere emozionale Benessere fisico
Benessere materiale Benessere sociale Benessere emozionale Funzionalità sociale

37 Ruolo della famiglia Distacco dalla scuola e dai servizi
Senso di solitudine Inquietudine del dopo di noi Difficoltà a modificare l’immagine del proprio figlio Costruzione di una solida alleanza per realizzare un Inserimento lavorativo Esplicitare mete e finalità

38 Identità adulta e ruolo lavorativo
Percorso di formazione prima e durante l’esperienza lavorativa, riconoscersi adulti e comportarsi come tali, imparare a lavorare e poi imparare ad eseguire un lavoro specifico Imparare ad essere autonomi ma anche saper chiedere aiuto Acquisire sicurezza, autostima, modificare l’immagine di sè

39 Tipologie di lavoro Lavoro in azienda: raggiungimento di un ruolo lavorativo «reale» in un contesto produttivo di mercato attraverso operazioni di supporto e di mediazione Lavoro protetto: cooperative sociali inserite nel mercato con esigenze di produttività ma con la «mission» di perseguire l’interesse generale della comunità alla promozione umana e all’integrazione sociale dei cittadini Forme alternative di esperienze occupazionale (laboratori protetti, centri di occupazione con finalità educative etc.), finalità di autorealizzazione e di benessere generale

40 Valutare il ragazzo in base al compito e al contesto
Valutare abilità in modo più allargato considerando la generalizzabilità dell’esperienza, le caratteristiche di personalità e le modalità relazionali

41 GRAZIE PER L’ATTENZIONE!!!!


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