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I BAMBINI HANNO BISOGNO DI LIMITI? Imparare a tener ordine ed altre regole Liliana Dozza Bressanone, 15 dicembre 2009.

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1 I BAMBINI HANNO BISOGNO DI LIMITI? Imparare a tener ordine ed altre regole Liliana Dozza Bressanone, 15 dicembre 2009

2 Sommario L’oggetto del discorso Articolazione Alcuni esempi Il contributo d’idee di due studiosi (Brazelton e Winnicott) I dati di alcune ricerche Discussione

3 Alcuni esempi Un racconto telefonico Una conversazione fra due mamme

4 Limiti e strategie I limiti sono necessari per i bambini ed è importante stabilirli fin dal primo anno di vita dai/con i genitori. I bambini li estendono poi ad altri contesti: scuola, gioco e attività con i coetanei.

5 Limiti e strategie La disciplina si può imparare/insegnare per paura cercando l’intesa (castighi e punizioni fisiche) discutendo,dialogando

6 Concretamente, che cosa fare? Può esserci di aiuto chiederci come imparano i neonati e i bambini piccoli >. Brazelton T. B., Greenspan S. I. (2000), I bisogni irrinunciabili dei bambini. Ciò che un bambino deve avere per crescere e imparare, Raffaello Cortina, Milano

7 Concretamente, che cosa fare? La prima cosa più importante è l’amore, la seconda cosa più importante è la disciplina. É importante che il bambino provi il sentimento di essere amato e amabile e lo provi fin da piccolo e che ne sia certo, perché tema di perderlo.

8 Concretamente, che cosa fare? La disciplina è una faccenda a lungo termine, significa insegnare al bambino a controllare i propri impulsi. Se si considera la disciplina come un insegnamento e la si trasmette cercando l’intesa, allora, i bambini si sentono bene, si sentono efficaci, quando osservano la disciplina

9 Concretamente, che cosa fare? L’obiettivo a lungo termine è l’autodisciplina. I genitori devono approfittare di ogni opportunità per sedersi accanto al bambino e dirgli che dovranno farlo smettere ogni volta che si comporta in un certo modo, fino a quando non sarà in grado di smetterla da solo. Aspettative, struttura e limiti devono essere appropriati all’età e al livello di sviluppo del bambino. L’obiettivo è quello di passare gradualmente il compito di assumersi delle responsabilità.

10 Concretamente, che cosa fare? Disciplina vuol dire insegnamento, non punizione. La punizione fisica, non è una buona alternativa alla disciplina, perché è destinata a indebolire l’immagine che un bambino ha di sé. Dall’umiliazione nascono solo il risentimento, la rabbia e la ribellione; l’umiliazione non consente di interiorizzare i valori e gli obiettivi socialmente importanti.

11 Concretamente, come fare? Come fare affinché un/a bambino/a sviluppi in insieme interiorizzato di linee guida, di valori e mete? Valori e mete si interiorizzano per gradi: è una questione di regole e di morale. Servono dapprima le attenzioni e le cure, e poi le regole dei genitori sino a quando il bambino incomincia a darsele autonomamente come nel gioco. Attenzioni, cure e regole costituiscono la base sicura su cui potranno fondarsi valori e traguardi interiorizzati.

12 Concretamente, come fare? Possiamo tenere a riferimento tre fasi che si susseguono e in parte si sovrappongono. La velocità e le modalità del passaggio dall’una all’altra dipendono sia dal bambino che dalla famiglia e dai contesti della sua vita quotidiana. 1)Fino agli 8-9 mesi, i bambini sono affidati completamente alle cure della madre e della famiglia. 2) Tra i 9 e i 18 mesi si può incominciare a dire ‘no’. Il primo passo è quello di interrompere, fermare, contenere un comportamento negativo; il secondo passo è quello di sedersi accanto ai bambini e spiegare loro. 3) Dai 18 mesi – 3 anni e mezzo e oltre è il momento delle spiegazioni. È importante concordare pochi limiti ma chiari offrendo precise spiegazioni e cercando la collaborazione del bambino e della bambina.

13 Concretamente, come fare? -Dai 3 anni e mezzo ai 6 anni e oltre, la discussione può farsi più sofisticata ed i bambini possono partecipare al processo di definizione di limiti e strategie. -Tra i 9 e i 12 anni si evidenzia la capacità interiorizzare valori e aspettative, che poggia sugli 8-9 anni precedenti di relazioni empatiche di accudimento. -Nell`adolescenza il senso di sicurezza sembra rafforzato dalle prove a cui vengono sottoposti genitori, insegnanti, amici. Gli adolescenti si esercitano a far saltare i limiti che incontrano,ma al contempo hanno bisogno di verificare che i controlli esterni e le regole sono ancora in funzione e vengano imposte da persone che essi possono amare e odiare, sfidare e ubbidire.

14 Concretamente, come fare? In queste tre fasi occorre quello che Brazelton definisce il tempo del pavimento, il tempo che il genitore dedica al bambino/alla bambina, un tempo di gioco e di racconto, in una clima di relax, faccia a faccia È il tempo in cui ci si lascia guidare nel gioco con il bambino, in cui si capisce il livello attuale in cui si trova, in cui lo si aiuta a sperimentare il successo.

15 Concretamente, come fare? È importante comprendere ed aiutare ad esprimere la delusione e la frustrazione se si vuole promuovere una maturità che sia reale. Attraverso i limiti, i discorsi e le discussioni si comunicano traguardi e aspettative, ma ciò che più conta è trasmettere un senso di sicurezza e di fiducia. Nel caso occorra stabilire molti limiti, allora occorre aumentare in quantità proporzionale le cure, l’affetto e le attenzioni. Non bisogna lasciare che il rapporto con il bambino si deteriori.

16 Concretamente, come fare? I modelli interiorizzati hanno una storia. -Cominciano con il sentirsi accuditi e curati da altri. -Poi evolvono sia nel sentirsi accuditi e curati da altri, sia nel sentirsi rispettati. -Il rispetto conduce all’elaborazione di traguardi interni e, alla fine, di valori interni. Questo permette ai bambini e agli adolescenti di valutare saggiamente se il proprio comportamento sia più o meno appropriato, perché essi ora stanno rispondendo al proprio vissuto interno di valori e mete.

17 Concretamente, come fare? I genitori che lavorano, spesso pensano: “Non sopporto di stare via tutto il giorno e di dovere rimproverare e imporre dei limiti quando torno la sera”. Forse i bambini si comportano male, fanno i dispetti e disobbediscono proprio alla fine della giornata, quando arriva il genitore/i, perché stanno chiedendo l`attenzione e il tempo dei grandi, ma anche sicurezza e limiti? Al riguardo, Brazelton raccomanda di allestire un “cerimoniale del ritorno a casa” nel quale tutti si ritrovino nuovamente vicini. A quel punto è più facile anche imporre la disciplina.

18 Concretamente, come fare? È importante che madre e padre lavorino insieme come una squadra. Che riescano a trovare anche un po’ di tempo da passare da soli poiché è difficile occuparsi bene dei bambini se non ci si occupa anche di se stessi come coppia. E anche i genitori che vivono da soli devono essere consapevoli del proprio bisogno di ricevere cure e sostegno per poterne donare.

19 In sintesi potremmo dire: I bambini imparano dalle relazioni che vivono e da queste sviluppano aspettative. Imparano non solo e non tanto da ciò che diciamo loro, ma da come lo diciamo e da come ci relazioniamo con loro e da come parliamo di loro. Hanno bisogno di adulti capaci di fornire obiettivi di ampio respiro. Il loro mondo si espande in rapporto alla quantità e qualità di nuove esperienze alle quali i genitori dicono “sì”. Si fonda su ciò che i genitori approvano molto più che su ciò che proibiscono. Il “sì” è lo sfondo su cui si inserisce il “no”.

20 In sintesi potremmo dire: Hanno bisogno di sentirsi riconosciuti e rispettati nella loro originalità e unicità perché questo, domani, li farà sentire realizzati in maniera del tutto personale. Hanno bisogno di sperimentare una sensazione di padronanza e di gratificazione per quanto a poco a poco riescono a fare. Aspettative, struttura, limiti e percorsi di apprendimento devono essere appropriati all’età e al livello di sviluppo del bambino (vedi il tempo del pavimento).

21 Ora la parola alle ricerche Il dato maggiormente condiviso dai genitori è la richiesta ai figli di rispetto degli adulti 332; educazione a casa e a scuola 205. I genitori non sono unanimi nel definire quali strategie possono essere utili al raggiungimento di una tale orientamento educativo. Le categorie meno scelte sono: la riflessione (18), il dialogo (17), l’ascolto (11), non violenza (11), autonomia (8), allegria (7)

22 Rispetto delle regole Per i bambini, le infrazioni più frequenti riguardano i comportamenti di prepotenza verso amici o fratelli. I genitori sono convinti che i loro figli si sentano responsabili di infrazioni per non rispettare le proprie cose e per lo scarso impegno scolastico e domestico.

23 Le punizioni La sgridata e il rimprovero sono le conseguenze più comuni, seguite dalle azioni fisiche (sculaccione e schiaffo) e dalle limitazioni (non guardare la televisione, non giocare con i videogame, non ricevere la paghetta). Per circa la metà dei bambini (e dei loro genitori) all’infrazione segue la minaccia, che poi si perde nel niente. I bambini percepiscono di ricevere più schiaffi e meno sculaccioni di quanto gli adulti ritengano di dare.

24 Le emozioni provate dai bambini e dai loro genitori per una punizione ricevuta o impartita Il sentimento più frequente nei bambini è la consapevolezza di meritare la punizione, seguita da senso di colpa, tristezza, rabbia e vergogna. I genitori, invece, ritengono che i figli provino principalmente rabbia, seguita da tristezza e senso di meritarla.

25 Le emozioni provate dai genitori per le punizioni impartite Due emozioni raccolgono elevati consensi: -la sensazione che il figlio meriti la punizione (54%) - la paura di sbagliare (4/%).

26 Dalla ricerca risulta che il contesto educativo delle famiglie è caratterizzato da una grossa esigenza normativa Viene ripetutamente espressa la richiesta di un comportamento funzionale ai bisogni degli adulti, mentre è quasi assente da parte dei genitori la proposta di strategie quali ascolto, dialogo, riflessione, reciprocità, ironia e allegria.

27 Il dato evolutivo Nel passaggio dall’essere “bambino” all’essere “ragazzo”, i bambini iniziano a lamentare il mancato riconoscimento, da parte degli adulti, dell’autonomia e a mostrarsi insofferenti e ribelli di fronte alle strategie di controllo messe in atto in famiglia.

28 L’essere rispettati e l’impegno scolastico il 67% dei bambini di seconda elementare si sente rispettato e il 96% afferma di andare volentieri a scuola; il 21% dei bambini di quinta si sente rispettato e il 47% afferma di andare volentieri a scuola

29 L’autoritarismo dei genitori viene avvertito come un peso dal 20% dei bambini di seconda elementare e dal 51% dei bambini di quinta elementare

30 Le emozioni provate di fronte alle punizioni Differenti sono le risposte dei bambini di seconda, terza e quarta rispetto a quelle degli alunni di quinta. Confrontando le risposte degli alunni di quarta con quelle degli alunni di quinta si passa dal : - 58% al 74% per quanto riguarda rabbia; - dal 76% al 62% per il senso di colpa; - dal 24% al 53% per la ribellione; - dal 63% al 40% per la vergogna; - dal 37 al 14 per la paura.

31 Le ricercatrici concludono che la sottovalutazione del livello di autonomia e di responsabilità dei figli mantiene i genitori in una scomoda posizione normativa, in un voler bene che potrebbe diventare eccessiva protezione, che non riesce a fornire strategie adeguate per essere pienamente se stessi e autonomi.

32 I risultati di questa ricerca vengono ulteriormente confermati da una ricerca successiva che ha permesso di evidenziale due fondamentali orientamenti valoriali di padri e madri: -il primo indirizzato alla relazione e al dialogo - il secondo più focalizzato sulla gestione del quotidiano.

33 Gli scolari “socializzati”, popolari e visibili a scuola, percepiscono il loro clima familiare come dialogico, supportivo, orientato a valori relazionali condivisi con i genitori. Gli “invisibili” (non prepotenti, con bassa popolarità e visibilità, preoccupati per la propria accettazione e la propria integrazione sociale) e i “prepotenti” (che cercano e pretendono visibilità e reputazione fra i coetanei, pur non essendo molto popolari) percepiscono piuttosto lo stress e la rigidità del proprio clima familiare, caratterizzato da scarsa relazionalità.

34 Grazie per l‘attenzione


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