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Psicologia Sociale e Devianza 5° Lezione: L’azione deviante 27 marzo 2012 – 9,00-11,00.

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1 Psicologia Sociale e Devianza 5° Lezione: L’azione deviante 27 marzo 2012 – 9,00-11,00

2 Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 2 La devianza: azione e attività Dal De Leo, Patrizi Pag 19-52

3 Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 3 La devianza: Azione condotta È una condotta di una persona o di un gruppo che viola le aspettative di ruolo, le norme sociali e i valori della maggioranza dei membri di una collettività e che per questa ragione suscita una qualche forma di reazione sociale. Quando parliamo di Devianza facciamo riferimento ad un’azione e non ad un comportamento, per quanto nel linguaggio comune i due termini vengono utilizzati come sinonimi. Definendolo come azione possiamo utilizzare le teorie dell’azione per comprendere i processi psico-sociali che sottendono queste specifiche azioni.

4 Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 4 La devianza: Azione Comportamento Comportamento: sequenza di movimenti fisici, è l’aspetto osservabile dell’azione È oggettivo, osservabile, misurabile Azione Azione: è un comportamento dotato di “significato” e di intenzione. Comprende: scopi, obiettivi, attribuzione di senso al contesto Atto Atto: è la dimensione di significato sociale dell’azione: Per. Es.: gesto motorio compiuto con un arto superiore (comportamento)  condotto con un’intenzionalità specifica (azione)  che costruisce ed è costruita in termini di significato (atto) = SALUTO Attività Attività: è un’azione che si protrae nel lungo termine per obiettivi lungimiranti: Sistema di azioni (specifiche + routinarie)

5 Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 5 La devianza: Azione Azione Presuppone dei processi cognitivi, affettivi e valutativi; un’intenzionalità; che non possono essere direttamente osservati, ma devono essere inferiti. Lo stesso vale per gli scopi e i fini per cui vengono messi in atto La dimensione valutativa rimanda al contesto in cui si costruiscono e condividono i sistemi di significazione della realtà. I termini costruttivi dell’azione umana sono: 1.Anticipazioni, mete e obiettivi 2.Regolazione e finalizzazione Human Agency: la caratteristica intenzionale e finalizzata dell’agire umano, indica il meccanismo pro-attivo dell’azione

6 Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 6 La devianza: Azione Approccio positivista: Spiega le azioni sociali in termini di rapporto lineare causa  effetto (=devianza) devianza E che pertanto la devianza è un comportamento anti-funzionale, individuabile e combattibile. Cause: Fattori psico-individuali: tratti di personalità (Big-five); stati mentali anormali ereditari (Eysenck); ecc. Fattori psico-analitici: pulsioni interne che sfuggono al controllo cosciente della persona Fattori biologici: inferiorità biologica (Hooton), forma del corpo (Glueck e Glueck; Sheldon; Kretshmer; Lombroso), deficienza nutrizionale (Hippchen), anormalità cromosomica (West) e, considerando la media per gruppi 'razziali', dimensione dei genitali, natiche e cervello (Rushton).

7 Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 7 La devianza: Azione Approccio costruttivista: Spiega le azioni sociali in termini di un processo di costruzione Soggetto  azione (= devianza) Il soggetto, interagendo con il contesto, costruisce percorsi di azione che sono allo stesso tempo esito e causa di processi di definizione cognitivo- affettiva-valoriale. Cause: Processi psico-sociali che sottendono l’azione umana: cognizione, valutazione, intenzione, atteggiamenti … Motivazioni e scopi; Processi di attribuzione di significato e di valore del contesto alla realtà condivisa.

8 Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 8 La devianza: Azione Secondo un approccio costruttivista la devianza non si offre in modo diretto che può essere osservato in laboratorio o in un’indagine sul campo (comportamento); La devianza appare sempre attraverso un apparato rappresentativo fortemente connotato: - nelle forme giuridiche dell’imputazione e del reato, o - nelle categorizzazioni psicosociali di comportamento trasgressivo, deviante, antisociale, criminale. Nel rapporto figura-sfondo la figura è rappresenta dall’azione e non dal soggetto, ed è ‘imputazione a definire gli obiettivi ed il senso stesso della conoscenza. Tali aspetti (azione e imputazione) costituiscono le chiavi d’accesso alla persona, ai suoi scopi, alle sue intenzioni e motivazioni.

9 Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 9 La devianza: Azione Approccio positivista: Si studiava la personalità dell’attore, la sua storia, il suo ambiente Approccio costruttivista: Studia l’azione come unità d’analisi e include dimensioni individuali e sociali. Caratteristiche dell’azione: - Consapevolmente pianificata; - Diretta ad uno scopo; - Accompagnata da emozioni; - Condotta e controllata socialmente

10 Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 10 La devianza: Azione Azione per la teoria dell’azione ragionata (di Fishbein e Ajzen) Credenze circa le conseguenze del comportamento Atteggiamento (valutazione del comportamento) Credenze circa le norme sociali Percezione delle aspettative degli “altri significativi” intenzione comportamento Senso di controllo comportamentale Credenze di gestione del comportamento Autoefficacia percepita di A.Bandura AZIONE

11 Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 11 La devianza: Azione Azione per il modello “determinismo triadico reciproco” di Bandura Azione = f(ambiente/contesto, persona e comportamento) Sistema organizzativo e di coordinamento fra la persona e il suo mondo (interno ed esterno) e fornisce le coordinate che mediano tra indefiniti campi di possibilità e libertà di scelta dell’azione. L’uomo è: - Categoriale: conosce attraverso categorie o schemi; - Riflessivo e auto-regolativo; - Proattivo; - Apprende con processo vicario.

12 Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 12 La devianza: Azione Goal Directed Action (GDA) Azione per il modello Goal Directed Action (GDA) di DeLeo e Patrizi (1992) Qualsiasi azione è sempre volta al raggiungimento di uno scopo (esplicito o implicito). È possibile pianificare uno scopo persino nelle azioni apparentemente non pianificate. L’azione viene considerata come la risultante di tre dimensioni che interagiscono circolarmente nel senso di una continua reciproca influenza : 1)Comportamento manifesto; 2)Cognizioni (coscienti): rimanda al modello dell’azione ragionata componendosi di: piani d’azione, intenzione, emozioni, monitoraggio delle mete di processo. 3)Significati sociali.

13 Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 13 La devianza: Azione L’azione conduce al raggiungimento di 2, che in quanto goal sono anticiazioni che orientano l’azione stessa: 1.Effetto Pragmatico-strumentale; 2.Effetto Espressivo-comunicazionale. Gli effetti pragmatico-strumentali riguardano ciò che la persona anticipa di ottenere in senso concreto, tangibile, strumentale. Gli effetti espressivi riguardano il Sé e le relazioni, il modo in cui ci poniamo di fronte agli altri, il senso di identità e di unicità che produciamo agendo.

14 Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 14 La devianza: Azione È possibile avvicinarsi alla devianza considerandone gli aspetti comunicativi (secondo effetto). La devianza amplifica la comunicazione, evidenzia i messaggi, attiva attenzioni. Ci può essere incongruenza tra finalità strumentali e finalità espressive con conseguente prevalenza dell’una sull’altra. 4 principali effetti Espressivo-comunicazionali che l’attore sociale anticipa attraverso la devianza: -Effetti Sé; -Effetti di relazione; -Effetti di controllo; -Effetti di cambiamento

15 Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 15 La devianza: Azione Effetti Sé: Effetti Sé: sono gli effetti che l’azione produce sul sistema agente e sulla sua organizzazione L’individuo sperimenta se stesso, definisce la propria soggettività in interazione, lascia tracce personali, assume feedbacks  schemi del sé; gestione delle impressioni; processo di elaborazione dell’identità; coerenza di sé attraverso il riferimento ai gruppi di appartenenza; conformità/negoziazione rispetto alle norme; Effetti Sé sono fonte di equilibrio in condizioni percepite come altamente sfidanti, minacciose, eccedenti le risorse di cui si crede di disporre. In fase di insorgenza della devianza in caso di bassa autoefficacia

16 Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 16 La devianza: Azione Effetti di relazione: Effetti di relazione: implica la definizione della relazione, ne stabilisce obiettivi, ruoli e dimensioni di potere personale. Non necessariamente è la relazione con la vittima la quale ha una posizione di rilievo ma non necessariamente è l’interlocutore primario dell’autore del crimine. Effetti di Relazione possono riguardare la vittima o ciò che essa rappresenta (omicidi seriali), oppure possono essere rivolti ad altri sistemi di relazione significativi per l’autore ed essere volti a confermare appartenenze e adesioni o di contro autonomia e contrasto (violenze sessuali di gruppo)

17 Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 17 La devianza: Azione Effetti di controllo: Effetti di controllo: sono gli effetti di relazione rivolti, nello specifico, alle agenzie di controllo e alle norme imposte da queste e interiorizzate dall’attore. Per agenzie di controllo si intende per esempio la famiglia o lo Stato che impostano norme esplicite ed implicite. Atti devianti volti al raggiungimento di questo fine sono le azioni di terrorismo, i disordini nelle scuole o in occasione del G8. Effetti cambiamento: Effetti cambiamento: sono gli effetti perseguiti per il mantenimento di un equilibrio o, al contrario, per innescare meccanismi di controllo. Esempi del primo caso sono la tossicodipendenza o gli attentati a personaggi scomodi, del secondo caso le devianze adolescenziali o gli omicidi del “genitore carnefice”

18 Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 18 La devianza: Attività Teoria dell’attività Teoria dell’attività di Alexei Leont’ev. Attività è un sistema di azioni condotte in un tempo determinato per obiettivi non contingenti e immediati. Acquista rilievo la cultura del contesto. Per cultura si intende: l’insieme di valori dominanti, opinioni atteggiamenti e norme che sono la base per giustificare decisioni e comportamenti. La cultura si manifesta attraverso artefatti e segni e norme e valori. Questi elementi attribuiscono significato all’insieme di azioni condotte per il raggiungimento di uno scopo  sistema di attività.

19 Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 19 La devianza: Carriera Carriera: Carriera: sistema di azioni che si sviluppa in un processo sequenziale. Per cui le variabili intervenienti nello sviluppo di questo percorso agiscono con modalità progressiva e cumulativa. Carriera deviante Carriera deviante di Becker (1963) 1° fase: Infrazione. È la trasgressione della norma non dettata da una specifica motivazione volta alla devianza 2° fase: etichettamento. Riconoscimento pubblico come soggetto deviante, definizione di uno status a cui il soggetto comincia ad attenersi 3° fase: inserimento nel gruppo dei devianti. La carriera deviante comincia attraverso un azione di “differenzazione” e approda ad un processo di “identificazione e condivisione”

20 Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 20 La devianza: Carriera Non esistono comportamenti devianti ma identità devianti collegati a segnali indiziari (abbigliamento, modo di parlare, paese di origine): “I gruppi sociali creano la devianza stabilendo le regole la cui infrazione costituisce la devianza e applicando queste regole a persone particolari, che etichettano come outsider. Da questo punto di vita, la devianza non è una qualità dell’azione commessa, ma piuttosto la conseguenza dell’applicazione, da parte di altri, di regole e sanzioni al trasgressore. Il deviante è uno cui l’etichetta è stata applicata con successo; il comportamento deviante è il comportamento così etichettato dalla gente” Howard Saul Becker, Outsiders, 1987, p. 15.

21 Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 21 La devianza: Carriera Carriera deviante Carriera deviante di DeLeo e Patrizi (1992 e 1999) La carriera deviante è un percorso costruito in modo attivo da soggetto attraverso fasi di attribuzione di significato che presuppongono una “coerenza psicologica” di fondo. 1° fase: antecedenti storici. Condizioni iniziali del soggetto, fattori di rischio a-specifici 2° fase: crisi. Esperienza di azioni devianti 3° fase: stabilizzazione. Fissazione della devianza attraverso un percorso di definizione sociale.

22 Psicologia Sociale e della Devianza – Prof.ssa S.Attanasio Page 22 La devianza: Carriera Fattori di rischio: 1.Età in cui il comportamento deviante si manifesta 2.variabili individuali: aggressività, genere maschile; abuso di sostanze; bassa autoefficacia; impulsività 3.Variabili familiari: genitori devianti; pratiche educative carenti o non funzionali; scarso monitoring genitoriale; depressione materna; basso status socio-economico; storie di abusi 4.Fattori scolastici: abbandono della scuola; basso interesse allo studio; basse aspirazioni professionali 5.Variabili relazionali: frequenza o appartenenza a gruppi devianti; appartenenza a gruppi stigmatizzati; 6.Sociali: esposizione a forme di violenza e pregiudizio; ecc.


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