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LA COMUNICAZIONE EFFICACE: L’EMPATIA. L'empatia: capacità di mettersi nei panni dell'altro, pensare e sentire "come se" si fosse l'altro, mantenendo nel.

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Presentazione sul tema: "LA COMUNICAZIONE EFFICACE: L’EMPATIA. L'empatia: capacità di mettersi nei panni dell'altro, pensare e sentire "come se" si fosse l'altro, mantenendo nel."— Transcript della presentazione:

1 LA COMUNICAZIONE EFFICACE: L’EMPATIA

2 L'empatia: capacità di mettersi nei panni dell'altro, pensare e sentire "come se" si fosse l'altro, mantenendo nel contempo il contatto con se stesso e con le proprie emozioni. La congruenza: stato di accordo interno. L'accettazione positiva dell'altro: presuppone una visione alterocentrica della vita, secondo la quale si dà per scontato che ogni persona è diversa dall'altra Le tre condizioni:

3 L'ascolto empatico rappresenta quindi una struttura psicologica di accoglienza, nel senso che l'empatia comporta il "sentire" e "l'essere consapevole" delle proprie emozioni, (congruenza), ma anche il "sentire " e "l'essere consapevole" delle emozioni dell'altro (empatia in senso stretto). Questo processo determina la capacità dell'io di relazionarsi e quindi è indice di maturità affettiva (posizione alterocentrica). Il processo alterocentrico rappresenta il presupposto per la negoziazione dei reciproci punti di vista e quindi, di conseguenza, della prevenzione dei conflitti. Empatia = struttura di accoglienza

4 PRIVILEGIARE LO STILE DI COMUNICAZIONE ASSERTIVO Lo stile di comunicazione ha a che fare con il modo in cui si dicono le cose. Infatti se il "come" piace si ascolterà anche il "che cosa". Quando si comunica qualcosa è soprattutto importante dire ciò che si vuole dire in modo chiaro e comprensibile all'altro ed inoltre è importante esplicitare le proprie intenzioni in modo rispettoso verso l'altro, nel senso che, ciò che viene detto non deve sottintendere "manipolazioni".

5 Il problema della disciplina

6 Un modello per il rapporto insegnante-studente

7 C’è chi considera molti comportamenti degli studenti intollerabili. Altri invece ne considerano accettabili una grossa percentuale. La differenza tra questi due tipi di insegnanti è importante.

8 Variabilità della linea di accettazione. Pomeriggio Mattino

9 Tre fattori fanno salire o scendere la linea che separa i comportamenti accettabili da quelli inaccettabili: cambiamenti in sé stessi (insegnanti); cambiamenti nell’altra persona (studenti) cambiamenti del contesto o nell’ambiente

10 E’ perciò di fondamentale importanza che l’insegnante sappia porsi le domande: -Questo comportamento chi danneggia? -A chi impedisce di lavorare? Se la risposta riguarda l’alunno si interviene usando l’ascolto attivo. Se la risposta riguarda l’insegnante si ricorre al messaggio-Io. Saper identificare correttamente l’appartenenza del problema è essenziale per scegliere l’applicazione della tecnica adatta a risolvere le diverse situazioni che si vengono a determinare.

11 Comportamentiaccettabili Esprimono un problema per l’alunno (ma non recano danno: isolarsi, distrarsi, …) Tecnica dell’ascolto attivo Nessun problema Non esprimono né causano problemi: è la situazione ideale per l’insegnamento- apprendimento Comportamentiinaccettabili Esprimono un problema per l’insegnante (impediscono un lavoro sereno) Tecnica del messaggio-Io Le tecniche da attivare

12 LE BARRIERE DELLA COMUNICAZIONE Ci sono comportamenti umani e in particolare educativi che, mentre in condizioni normali sono accettabili, in situazioni critiche possono trasformarsi in "barriere", che non solo non sollevano la persona dal suo disagio, ma anzi non di rado, l'aggravano. E' importante notare che queste dodici reazioni tipiche sono barriere solo quando la persona ha un problema. Quando il rapporto si muove nell'area non problematica, molte di esse perdono quella qualità negativa e sono anzi appropriate e costruttive( ad esempio fare domande, scherzare, insegnare). Altre, come prendere in giro e canzonare sono sempre rischiose, essendo spesso fonte di problemi per la persona.

13 1) Dirigere, dare ordini: Smetti di compiangerti... Comunica una mancanza di accettazione o scarsa stima nei confronti della persona. Suscita resistenze e sfida. 2) Minacciare, ammonire: Non ti farai mai degli amici se... Devi smetterla di preoccuparti tanto, se no... Comunica mancanza di accettazione. Può alimentare paura o sottomissione.Può suscitare risentimento, rabbia, disaffezione. 3) Predicare, moraleggiare: La vita non è tutta rose e fiori... Non dovresti reagire così.... La pazienza è una virtù che dovresti imparare... Fa sentire "in obbligo" e suscita sentimenti di colpa. Può alimentare nella persona un atteggiamento difensivo e indurla a trincerarsi sulle sue posizioni. Provoca chiusura, disaffezione e contromoralismo. 4) Consigliare, offrire soluzioni: Io farei così... Perché non provi a comportarti diversamente?... Può suggerire che la persona non è in grado di risolvere i suoi problemi. Le impedisce di ragionare sul problema, valutare le possibili soluzioni e verificarle. Può alimentare la dipendenza o suscitare resistenze. 5) Discutere, cercare di persuadere: E' qui che ti sbagli... Il fatto è...Si, ma... Suscita una posizione difensiva di contro-argomentazione; spesso induce la persona a "tapparsi le orecchie", a interrompere l'ascolto. Può farla sentire inferiore, inadeguata. 6) Giudicare, criticare, condannare: Non sei ragionevole, sei soltanto pigro... Forse sei tu che hai cominciato... Sottintende incompetenza, stupidità, sconsideratezza da parte della persona. Tronca la comunicazione perchè suscita timore del giudizio negativo. 7) Elogiare, assecondare: Te la stai cavando egregiamente... Hai ragione quel lavoro è molto complicato... Suggerisce grosse aspettative da parte dell'ascoltatore e la possibilità di una valutazione futura. Può essere recepito come condiscendenza o come un tentativo manipolatorio di incoraggiare il comportamento desiderato dall'ascoltatore. 8) Interrogare, inquisire: "Perché... Che cosa... Come..." Dato che, rispondere alle domande le espone a critiche, spesso le persone imparano a replicare con false risposte, elusioni, mezze verità o bugie. 9) Cambiare argomento, fare del sarcasmo, chiudersi: "Parliamo di cose piacevoli... Vorresti rifare il mondo..." Suggerisce che le difficoltà della vita vanno scansate, piuttosto che affrontate. Può sottintendere che i problemi della persona sono irrilevanti, puerili o inesistenti: Blocca la sua apertura nel momento in cui sperimenta una difficoltà. LE BARRIERE DELLA COMUNICAZIONE

14 L'ideogramma cinese per "ASCOLTARE".


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