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MIGLIORARE INSIEME STILI DI INSEGNAMENTO E APPRENDIMENTO Dott. Cecilia Salvatore 01/06/2016 1 1.

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1 MIGLIORARE INSIEME STILI DI INSEGNAMENTO E APPRENDIMENTO Dott. Cecilia Salvatore 01/06/2016 1 1

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3 Per comunicazione intendiamo : “Il risultato di un complesso intreccio di attività svolte da due o più soggetti che, interagendo, costruiscono congiuntamente il senso delle proprie azioni, sulla base di una disponibilità alla comunicazione e di un bagaglio di conoscenze comuni o comunque oggetto di negoziazione". (Galimberti, 1992) 01/06/2016 1 3

4 La comunicazione è il mezzo attraverso cui ogni essere vivente si mette in rapporto con l’ambiente circostante e con i propri simili. Processo di scambio di informazioni e di influenzamento reciproco che avviene in un determinato contesto. Comunicare non è solo trasmettere. mettere in comune.. Ma cosa? Tutto ciò che può essere compreso entro il rapporto interpersonale (es. informazioni, sentimenti,emozioni, opinioni, punti di vista,ecc.) 01/06/2016 1 4 COSA SI INTENDE CON IL TERMINE COMUNICAZIONE?

5 PARLARE NON SIGNIFICA SAPER COMUNICARE “ Le competenze comunicative non sono innate, ma si sviluppano lungo tutto il corso della vita, semprech è si faccia qualcosa per svilupparle, ben inteso! ” (Lusso,2005) 01/06/2016 1 5

6 IMPARARE A COMUNICARE. PERCHÉ? Ognuno sente il bisogno di ascoltare ed essere ascoltato. Se si sviluppano le abilità necessarie la comunicazione diventa efficace Imparando a comunicare nel modo corretto si possono ridurre le tensioni legate al proprio compito lasciando poco spazio all’incomprensione 01/06/2016 1 6

7 I FATTORI DELLA COMUNICAZIONE Emittente (chi produce il messaggio) Codice ( il sistema di riferimento in base al quale il messaggio viene prodotto) Messaggio ( l’informazione prodotta) Contesto ( in cui il messaggio è inserito) Canale (il mezzo fisico-ambientale che rende possibile la trasmissione) Ricevente (colui che riceve il messaggio) 01/06/2016 1 7

8 IL PROCESSO COMUNICAZIONALE 01/06/2016 1 8 Codifica EMITTENTE Decodifica RICEVENTE Codifica MESSAGGIO Canale FEED-BACK Canale

9 LE FASI DEL PROCESSO COMUNICATIVO 1° FASE: Codifica del messaggio 2° FASE: Trasmissione del messaggio 3° FASE: Ricezione del messaggio 4° FASE: Interpretazione del messaggio 5° FASE: Assimilazione del messaggio 01/06/2016 1 9

10 1 10 1° FASE: Codifica del messaggio 2° FASE: Trasmissione del messaggio Responsabile l’emittente Responsabile il destinatario 3° FASE: ricezione del messaggio 4°FASE: Interpretazione del messaggio 5°FASE: Assimilazione messaggio

11 EMPATIA = ARMONIA “ L ’ ascoltatore riesce a cogliere il significato delle esperienze dell ’ altro senza rimanere troppo coinvolto “ … Io sto qui ad ascoltarti a comprenderti in profondit à al centro ci sei tu, con i tuoi pensieri …. è importante per me ciò che sei e che dici ”… 01/06/2016 1 11

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13 FUNZIONE STRUMENTALE Ha lo scopo di compiere o conseguire qualcosa. Le esigenze possono essere: elementari Complesse Ad es.: comprare il pane, pagare l’affitto, ecc. 01/06/2016 1 13

14 FUNZIONE DI CONTROLLO Serve a fare in modo che qualcuno si comporti in una determinata maniera e può portare al conseguimento di un altro fine. E’ simile a quella strumentale. Ad es.: genitore istruisce figlio, commerciante vende e aumenta le entrate, ecc. 01/06/2016 1 14

15 FUNZIONE INFORMATIVA Viene utilizzata per scoprire o spiegare qualcosa Di fronte ad un’incertezza o il dover far fronte ad una situazione che non si comprende ….si chiede Serve a conformarsi, a trasmettere informazioni da una generazione all’altra, a sedare l’ansia, a strutturare l’immagine di sé. 01/06/2016 1 15

16 FUNZIONE ESPRESSIVA Si utilizza per esprimere i propri sentimenti o imporsi in un modo particolare Può essere: spontanea ed autentica costruita per conseguire un fine voluto Afferma il senso di appartenenza ad un gruppo Rafforza l’immagine di sé Ad es.: confidarsi, richiamare qualcuno, dichiarare amore,ecc. 01/06/2016 1 16

17 FUNZIONE DI CONTATTO SOCIALE …..per il gusto di stare in compagnia Differenze individuali nella strutturazione dei rapporti Si apprezzano e si ricercano contatti con persone con atteggiamenti ed esperienze simili alle nostre 01/06/2016 1 17

18 01/06/2016 1 18 FUNZIONE DI ALLEVIAMENTO DELL’ANSIA Si utilizza per sviscerare un problema e dar sollievo ad una preoccupazione La condivisione favorisce il fronteggiamento! (Mal comune mezzo gaudio)

19 FUNZIONE DI STIMOLAZIONE Il contatto sociale offre occasione di stimolazione per l’interesse provato (es. una festa, una partita ecc). per non vivere situazione di deprivazione di stimoli (es. carcere) 01/06/2016 1 19

20 FUNZIONE RITUALE O LEGATA AL RUOLO Il suo obiettivo è quello di svolgere quanto ci si aspetta da noi 01/06/2016 1 20

21 Attivazione 1 Le funzioni della comunicazione 01/06/2016 1 21

22 GLI ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE 1.Non si può non comunicare 2.Ogni atto comunicativo trasmette informazioni e nello stesso tempo impone un comportamento 3.La comunicazione è circolare 01/06/2016 1 22

23 GLI ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE 4. Gli essere umani comunicano sia con il modulo digitale (comunicazione verbale) che quello analogico (comunicazione non verbale ). 5. Tutti gli scambi di comunicazione sono simmetrici o complementari a seconda che siano basati su un presupposto di eguaglianza o di differenza tra i comunicanti L’interazione è simmetrica (es.amico/amico) quando i comunicanti si trovano nella stessa posizione. L’interazione è complementare ( es. medico/paziente) quando i comunicanti si trovano in posizioni differenti – up/down. 01/06/2016 1 23

24 DIRE e COMUNICARE non sono sovrapponibili SI COMUNICA molto più di quanto SI DICE E’ importante riconoscere la Metacomunicazione (ciò che c’è dietro il messaggio verbale) Per evitare una comunicazione distorta è necessario formulare messaggi chiari ed univoci utilizzare un linguaggio congruo ma comprensibile (NO medichese) 01/06/2016 1 24 La metacomunicazione

25 LE BARRIERE DELLA COMUNICAZIONE DISTRAZIONE: la noia dovuta alla qualità del messaggio ad una sua monotona ripetizione abbassa i livelli di attenzione.. Fattori che non sono in relazione con ciò che si vuole trasmettere, ma sono di impedimento alla ricezione perché distolgono l’attenzione dai punti nodali del messaggio. SATURAZIONE: troppi messaggi simultaneamente abbassano in modo drastico le possibilità di ricezione.. limitatezza delle capacità del ricevente o densità dei contenuti trasmessi nell’unità di tempo. STEREOTIPI: opinioni precostituite e generalizzate su persone e gruppi sociali. MANCANZA DI CANALI : mancanza dei mezzi che mettono in contatto coloro che vorrebbero emettere e ricevere il messaggio. 01/06/2016 1 25

26 LE BARRIERE DELLA COMUNICAZIONE SCHEMI DI RIFERIMENTO INCOMPATIBILI: l’informazione può avere significati diversi per differenti soggetti a seconda della storia personale dell’ambiente socio-economico, dei valori,ecc. INTERFERENZE EMOTIVE: pensieri di altra natura che ostacolano la comprensione e ricezione dei messaggi. PRESUPPOSTI IMPLICITI: assunzione di presupposti che non si ritiene necessario rendere espliciti, dando per scontato che siano patrimonio comune degli interlocutori. PRESENTAZIONE CONFUSA: riduce l’efficacia della comunicazione, deriva da un modo disordinato di presen tare e trasmettere il messaggio. 01/06/2016 1 26

27 COMUNICAZIONE EFFICACE  Domande aperte  Ascolto  Rispecchiamento e verifica  Focalizzazione  Riepilogo  Empatia. COMUNICAZIONE INEFFICACE  Domande chiuse  Comportamento giudicante  Frasi fatte e stereotipate  Evitamento  Blocco delle emozioni  Minimizzazioni  Gergo specialistico 01/06/2016 1 27 COMUNICARE CON EFFICACIA

28 Quando uno scambio comunicativo può essere considerato riuscito? Se i diversi protagonisti si sono sentiti a loro agio, intellettualmente e affettivamente, se non si ha l’impressione di non capire, di essere manipolati o avvertire tensioni 01/06/2016 1 28

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30 UN GESTO VALE PIU’ DI MILLE PAROLE 01/06/2016 1 30

31 LA COMUNICAZIONE NON VERBALE Modalit à Espressivit à Orientamento nello spazio Le espressioni vocali L ’ aspetto fisico Il silenzio 01/06/2016 1 31 Funzioni Esprimere emozioni Comunicare atteggiamenti interpersonali Partecipare alla presentazione di s é Completare, sostenere, modificare, sostituire il discorso

32 E’ IMPOSSIBILE NON COMUNICARE 01/06/2016 1 32 COMUNICAZIONE COMPORTAMENTO

33 NON ESISTE LA NON COMUNICAZIONE IL COMPORTAMENTO NON HA UN SUO OPPOSTO. L’ATTIVITA’ O L’INATTIVITA’, LE PAROLE ED I SILENZI HANNO TUTTI VALORE DI MESSAGGIO 01/06/2016 1 33

34 La comunicazione verbale Si accompagna ad una forte comunicazione non verbale che rappresenta altrettanti messaggi. La comunicazione non verbale Può influenzare fortemente la comunicazione verbale ed essere percepita dagli interlocutori come il messaggio principale. 01/06/2016 1 34

35 LA COMUNICAZIONE NON VERBALE BISOGNA UTILIZZARE I PROPRI SENSI (VISTA E UDITO) PER RICONOSCERE IL SIGNIFICATO DELLA COMUNICAZIONE E PRESTARE ATTENZIONE AI FEED-BACK SENSORIALI,CIOE’ A TUTTI MINIMI INDIZI DI COMUNICAZIONE 01/06/2016 1 35 Aumenta l’efficacia dei messaggi verbali: rinforza il messaggio Consente l’espressione filtrata dei contenuti ambigui, contraddittori, imbarazzanti: difende emittente e ricevente dall’essere eccessivamente espliciti Classifica i segnali verbali definisce la relazione ed i contenuti emozionali

36 LA COMUNICAZIONE NON VERBALE RIGUARDA 01/06/2016 1 36 LA PROSSEMICA LA PARALINGUISTICA LA CINESICA Si occupa dei movimenti del corpo:postura, gestualità, espressione del viso, sguardo ….. Studia l’uso dello spazio nelle relazioni e l’orientamento Studia gli aspetti non linguistici della comunicazione, come la qualità della voce e le diverse vocalizzazioni

37 LA CINESICA Insieme di movimenti utilizzati per completare un discorso e aggiungere un significato maggiore all’argomento trattato. LA CINESICA SI SUDDIVIDE IN: 01/06/2016 1 37 GESTI ESPRESSIONI FACCIALI CONTATTO OCULARE

38 I gesti e i movimenti del corpo  Un uso misurato ma espressivo del gesto, che descrive e sottolinea cose, emozioni e concetti, arricchisce la comunicazione e coinvolge l’interesse dell’interlocutore.. 01/06/2016 1 38 CINESICA

39 Gesti di chiusura  Braccia  Mani incrociate  Gambe  Pugni chiusi  Gesti ripetitivi  Distanziarsi  Muoversi in continuazione  Mimica tesa Gesti di apertura  Mani e palme aperte  Braccia  Gambe non incrociate  Annuire leggermente con il capo  Spostarsi in avanti verso la persona 01/06/2016 1 39 CINESICA

40 Movimenti di qualsiasi parte del corpo,che possiedono un significante e trasmettono un significato I GESTI SI SUDDIVIDONO IN: EMBLEMI Gesti dotati di un significato preciso e socialmente condiviso GESTI ILLUSTRATORI Gesti che hanno il compito di illustrare ciò che si sta dicendo INDICATORI EMOZIONALI Gesti legati a stati emotivi GESTI REGOLATORI Gesti che regolano un discorso e indicano un cambiamento nelle strategie di un discorso PUNTI Segni della punteggiatura e segni che indicano l’alternarsi delle persone che parlano POSIZIONE PRESENTAZIONE Atteggiamento e attenzione di una persona durante un discorso Grado di coinvolgimento di una persona durante un discorso GESTI ADATTATORI Movimenti che manifestano con il corpo uno stato emotivo e riequilibrano uno stato di tensione 01/06/2016 1 40

41 CINESICA 01/06/2016 1 41 INDICAZIONE DI UN LUOGO O DI UN OGGETTO FARE FINTA DI FUMARE O CANTARE DURANTE UNA CONVERSAZIONE GESTI LEGATI A STATI EMOTIVI STRETTA DI MANO PER INDICARE “CONGRATULAZIONE!” TOCCARSI I CAPELLI MENTRE SI STA PENSANDO O SI E’ IN UN MOMENTO DI TENSIONE

42 CINESICA E SPRESSIONE DEL VOLTO Chiunque provi un ’ emozione tende a esprimerla attraverso il viso prima che con qualsiasi parte del corpo  L ’ espressione facciale fornisce un commento costante a quanto si va dicendo 01/06/2016 1 42

43 CINESICA 01/06/2016 1 43 Le espressioni del volto

44  Con lo sguardo si esprimono sentimenti ed emozioni e si colgono i sentimenti e le emozioni degli altri.  Attraverso il contatto visivo e un rapporto intimo e coinvolgente con il soggetto è possibile ristabilire e/o mantenere una comunicazione che facilita l ’ interazione. 01/06/2016 1 44 CINESICA IL CONTATTO OCULARE

45 L'essere guardati presenta una condizione percettiva ambivalente. In linea di massima, può essere gradito il fatto di essere osservati ma in talune circostanze come lo sguardo insistente può generare l'effetto opposto Il guardare, ritenendo il proprio comportamento come un segnale di gradimento, se male impostato può generare nell'altro un atteggiamento che apparentemente è considerato offensivo Lo sguardo è un importante segno funzionale nella conversazione verbale. Con lo sguardo infatti viene segnalata l'alternanza dei turni del dialogo, l'intensità del discorso e tutti quegli elementi che rappresentano la cornice della contenutistica verbale 01/06/2016 1 45 L'ESSERE GUARDATI O IL GUARDARE GLI ALTRI: DUE DIMENSIONI INTERCONNESSE

46 LA PROSSEMICA Analizza il comportamento spaziale, cioe’ l’uso dello spazio da parte delle persone, i rapporti di distanza e di orientamento 01/06/2016 1 46 Distanza intima Distanza pubblica Distanza personale Distanza sociale

47 La postura  E’ la posizione del corpo ed esprime ciò che il linguaggio non esprime o esprime solo in parte La distanza e il contatto fisico  Nell’interazione con il paziente la vicinanza fisica permette di creare un senso di intimità che facilita il rapporto  E’ importante rispettare lo spazio personale che è individuale e va monitorato sulla base delle richieste e delle preferenze dell’altro. 01/06/2016 1 47 PROSSEMICA

48 01/06/2016 1 48 Distanza intima essa può avvenire da 15 a 45 cm, le persone coinvolte sono molto vicine gli elementi più importanti sono l’udito il tatto e l’olfatto Distanza personale essa avviene da 45 a 120 cm gli interlocutori possono toccarsi allungando un braccio o non toccarsi se non vogliono Distanza sociale essa avviene da 75 a 210 cm è quella in cui l’interlocutore può essere percepito e stabilire un contatto comunicativo senza creare disagio. Distanza pubblica essa avviene da 120 a 210 cm gli interlocutori non possono sempre riconoscere le altre persone

49 PROSSEMICA 01/06/2016 1 49 ORIENTAMENTO riguarda le posizioni che assumono le persone durante la comunicazione FRONTALELATERALE

50 VOCALIZZAZIONI Caratterizzazioni (riso,pianto,sospiri, sbadigli) Quantificazioni vocali (intensità, tono, estensioni) Segregati vocali (suoni di commento,uhm….oh…ehm… 01/06/2016 1 50 PARALINGUISTICA La parte non linguistica della comunicazione come: QUALITA’ DELLA VOCE Tono, pronuncia

51 ELEMENTI DELLA COMUNICAZIONE COME comunichiamo prevale sul COSA comunichiamo 01/06/2016 1 51 Tono della voce 30% Contenuto del messaggio 10% Gestualità 60%

52 IL RICEVENTE 01/06/2016 1 52

53 BARRIERE ALL’ASCOLTO EFFICACE Velocità del discorsoVelocità del discorso Mancanza di concentrazione e attenzioneMancanza di concentrazione e attenzione Schema mentale e pregiudizi personaliSchema mentale e pregiudizi personali L’emittenteL’emittente La motivazioneLa motivazione Istruzione ed esperienzaIstruzione ed esperienza Ambiente poco adatto all’ascoltoAmbiente poco adatto all’ascolto EmozioniEmozioni 01/06/2016 1 53

54 IL COMPORTAMENTO D’ASCOLTO CHI NON SA ASCOLTARE Non guarda mai negli occhi chi parla Non guarda mai negli occhi chi parla Non sta fermo per più di 5 min. Non sta fermo per più di 5 min. Ha sempre da fare Ha sempre da fare Si lascia interrompere da telefonate visite ecc. Si lascia interrompere da telefonate visite ecc. Interrompe chi parla Interrompe chi parla Fraintende Fraintende È aggressivo È aggressivo Spreca risorse di pensiero non occupato per l’ascolto(fantastica) Spreca risorse di pensiero non occupato per l’ascolto(fantastica) Si lascia distrarre Si lascia distrarre Dichiara noioso l’argomento Dichiara noioso l’argomento 01/06/2016 1 54

55 IL COMPORTAMENTO D’ASCOLTO CHI SA ASCOLTARE Ascolto passivo Silenzio interessato e accettanteSilenzio interessato e accettante Usando i messaggi non verbali in modo coerenteUsando i messaggi non verbali in modo coerente Guardando l’interlocutoreGuardando l’interlocutore Segnalando il proprio interessamentoSegnalando il proprio interessamento Ascolto attivo Si riformula il messaggio (parafrasi) dell’emittente per dare la garanzia di una comprensione corretta del messaggio (comprensione empatica ).Si riformula il messaggio (parafrasi) dell’emittente per dare la garanzia di una comprensione corretta del messaggio (comprensione empatica ). Si emettono messaggi in prima persona (messaggi io). Ci si esprime in prima persona usando un linguaggio chiaro comprensibile e diretto. Ci si dichiara agli altri sulle proprie idee, preferenze,e sentimenti.Si emettono messaggi in prima persona (messaggi io). Ci si esprime in prima persona usando un linguaggio chiaro comprensibile e diretto. Ci si dichiara agli altri sulle proprie idee, preferenze,e sentimenti. Ascolto delle pause: rivelano stati emotivi (imbarazzo, contrarietà dubbio).Ascolto delle pause: rivelano stati emotivi (imbarazzo, contrarietà dubbio). 01/06/2016 1 55

56 I VANTAGGI DEL BUON ASCOLTO Maggiori opportunità di acquisire informazioni Maggiori opportunità di acquisire informazioni Possibilità di seguire al meglio l’evoluzione delle situazioni e dei problemi Possibilità di seguire al meglio l’evoluzione delle situazioni e dei problemi Migliore qualità delle decisioni Migliore qualità delle decisioni Migliore conoscenza delle persone del modo in cui pensano e affrontano i problemi Migliore conoscenza delle persone del modo in cui pensano e affrontano i problemi Possibilità di scoprire il modo migliore di trattare le persone Possibilità di scoprire il modo migliore di trattare le persone Facilita la prevenzione dei problemi, malintesi e altre situazioni critiche Facilita la prevenzione dei problemi, malintesi e altre situazioni critiche Favorisce la conoscenza di nuovi ed originali punti di vista Favorisce la conoscenza di nuovi ed originali punti di vista 01/06/2016 1 56

57 PER UN ASCOLTO EFFICACE INTUIZIONE : capacità dell’ascoltatore attivo di riconoscere i messaggi silenziosi di chi parla ATTENZIONE : si riferisce ai messaggi verbali, vocali e visuali che l’ascoltatore attivo invia all’emittente per indicargli ricettività e apprezzamento del messaggio ricevuto CAPACITA’ EMPATICA : è quando il ricevente cerca di verificare attraverso il feed back, l’accuratezza del contenuto del messaggio e il feeling dell’emittente 01/06/2016 1 57

58 COS’È L’ASSERTIVITÀ Il termine assertività deriva dal latino “adserere”, da cui derivano i verbi asserire, affermare,sostenere. Il comportamento assertivo ha come obiettivo la riduzione dei conflitti generati dallo stress relazionale e si concretizza in un atteggiamento di relazione sociale positivo. 01/06/2016 1 58


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