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La memoria – parte terza Eleonora Bilotta Dipartimento di Scienze dell’Educazione Università della Calabria, Cosenza, Italia Corso on-line.

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Presentazione sul tema: "La memoria – parte terza Eleonora Bilotta Dipartimento di Scienze dell’Educazione Università della Calabria, Cosenza, Italia Corso on-line."— Transcript della presentazione:

1 La memoria – parte terza Eleonora Bilotta Dipartimento di Scienze dell’Educazione Università della Calabria, Cosenza, Italia bilotta@unical.it Corso on-line di Psicologia Generale

2 Le verifiche del comportamento Questa successione di verifiche (tests) è stata chiamata TOTE (test, operate, test, exit) da Miller e collaboratori ed è da loro proposta come unità di analisi del comportamento, in alternativa al concetto di riflesso.

3 Abilità cognitive basate sulla memoria

4 Il TOTE come schema di base all’interno del quale sono inseriti i nostri piani d’azione (Continua) “Il TOTE rappresenta lo schema di base in cui sono inseriti i nostri piani, la fase di test del TOTE implica la specificazione di tutte le conoscenze necessarie per il confronto che deve essere fatto e la fase operativa rappresenta ciò che l'organismo fa in proposito” (Miller et alt,1960). Con il TOTE si può rappresentare più in dettaglio il sistema di raccordo fra immagine e azione, specificando opportunamente i tipi di controllo che si devono attuare.

5 Il TOTE come schema di base all’interno del quale sono inseriti i nostri piani d’azione Poiché, in ogni comportamento si può stabilire una gerarchia di azioni, dalle più elementari alle più generali e per ogni livello è necessario il controllo da parte di un piano particolare. Come tutte le attività, anche quella del ricordo implica la realizzazione di un piano, o meglio un duplice piano, uno per l’organizzazione in memoria delle informazioni e un altro per il loro recupero.

6 Le immagini del ricordo (Continua) L’esistenza di piani di questo tipo è convalidata dal verificarsi di alcuni fenomeni che gli associazionisti si sono sempre rifiutati di considerare: –l’uso di immagini nel ricordo, codificazione delle sillabe senza senso attraverso le parole. A volte nelle prove di memoria l'intervento dei piani non appare chiaramente, ma ciò non toglie che ci sia. Sembra a volte che un soggetto impari meccanicamente.

7 Le immagini del ricordo Ma se si osserva il fenomeno con più attenzione ci si può accorgere che egli ha come ritmato le sillabe utilizzando uno stratagemma efficace, sicuramente dettato da un piano di memorizzazione. Anche apprendere non è possibile senza la predisposizione di un piano: –“Per poter riuscire a memorizzare una lista, un soggetto deve avere quel misterioso qualcosa detto 'intento ad apprendere'; –l’intenzione di apprendere significa che il soggetto esegue un piano per formare un piano che guidi la rievocazione” (Miller et alt., 1960).

8 Mappa mentale di New York (Continua)

9 Mappa mentale di New York

10 L’entità e la durata della perdita di informazione (Continua) Una perdita di informazione si può avere luogo durante la codifica, la ritenzione o il recupero. Un problema importante riguarda l’entità e la durata della perdita di informazione. Vi è il caso di una perdita momentanea e recuperabile, anche se vi sono casi in cui la perdita diventa permanente, come la cancellazione di un nastro o di un file. Per la memoria umana ci si pone il problema se nell’oblio l’informazione è definitivamente perduta o momentaneamente irrecuperabile.

11 L’entità e la durata della perdita di informazione In ogni sistema di memoria, l’informazione viene immagazzinata e conservata facendo ricorso a determinati meccanismi di registrazione, regolati da un proprio codice che consente una facile reperibilità e trasferibilità. Lo stesso sistema di memoria può anche impiegare diversi codici. L’informazione ritenuta in un sistema di memoria può anche essere ricodificata, recuperando l’informazione da quel sistema di memoria e codificandola in un altro sistema.

12 La riduzione e la riorganizzazione dell’informazione nei sistemi di memoria (Continua) I processi di reintegrazione o ricostruttivi permettono di completare un’informazione parzialmente distrutta o deteriorata. L’informazione viene ricostruita grazie ad ipotesi interpretative fondate su quella porzione di informazione che non è andata perduta, e grazie a fenomeni di ridondanza linguistica e di contesto. I sistemi di memoria possono essere anche descritti in termini di capacità: –la metafora più avanzata per la descrizione dei sistemi di memoria esterni proviene oggi dalla Computer Science.

13 La riduzione e la riorganizzazione dell’informazione nei sistemi di memoria In tale settore, l’informazione viene rappresentata, organizzata e codificata secondo varie modalità, e sono state sviluppate sofisticate strategie di recupero (information retrieval). Nel processo di ricodifica si possono verificare due importanti sub-processi: –la riduzione dell’informazione e la sua riorganizzazione. La riduzione dell’informazione consiste nella concentrazione e sintesi dei dati, passando da una fonte all’altra. La riorganizzazione delle informazioni nella transizione da un magazzino all’altro consiste in una diversa elaborazione e sistematizzazione delle conoscenze.

14 La memoria negli anni

15 Bibliografia di approfondimento


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