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Dalla Scuola trasmissiva a quella innovativa

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Presentazione sul tema: "Dalla Scuola trasmissiva a quella innovativa"— Transcript della presentazione:

1 Dalla Scuola trasmissiva a quella innovativa
Teresa Morra

2 La scuola tradizionale ha fallito: Rottamiamola!

3 La pratica di insegnamento da sempre adottata e ancora oggi molto diffusa si basa:
sul modello trasmissivo del sapere, attraverso la lezione frontale sul manuale, sullo studio individuale dello studente, che deve memorizzare la spiegazione dell’insegnante e il libro di testo QUINDI mette in gioco sostanzialmente abilità di memorizzazione e di espressione orale

4 Spiegazione/parafrasi/commenti...
SAPERE MANUALE INSEGNANTE STUDENTE Spiegazione/parafrasi/commenti... Memorizzazione/interrogazione...

5 E’anacronistica...genera passività e noia
La didattica tradizionale Lezione frontale - studio manualistico – esercitazioni/interrogazione E’anacronistica...genera passività e noia

6 Il gap fra esperienze innovative e sistema scuola
Nonostante le tante esperienze innovative all’interno delle scuole di ogni ordine e grado, se consideriamo il Sistema Scuola nella sua complessità, la realtà ancora più diffusa è quella di una Scuola figlia di un’impostazione cognitiva dell’apprendimento e organizzata per una didattica di tipo trasmissivo.

7 La lezione frontale è superata?
La lezione frontale acquista senso in continuità e complementarietà con altri momenti didattici che possono richiedere attività individuali o da svolgere in gruppi di pari, di piccole o medie dimensioni, gruppi di discussione e brainstorming, cooperative learning… È chiaro che questa varietà di azioni non può essere ospitata nella classe mono-setting che tutti conosciamo.

8 AVANGUARDIE EDUCATIVE
Nell’ambito dell’iniziativa Avanguardie educative di Indire è stato possibile individuare esempi di scuole che hanno deciso di ripensare gli ambienti interni della scuola a partire dalla condivisione dei principi ispiratori del Movimento descritti nel Manifesto per l’Innovazione, declinati una serie di proposte operative (le “idee per l’innovazione”) che danno corpo agli intenti dichiarati (Laici et al. 2015). Il Manifesto è organizzato in sette orizzonti: Trasformare il modello trasmissivo della scuola. Sfruttare le opportunità offerte dalle ICT e dai linguaggi digitali per supportare nuovi modi di insegnare, apprendere e valutare. Creare nuovi spazi per l’apprendimento. Riorganizzare il tempo del fare scuola. Riconnettere i saperi della scuola e i saperi della società della conoscenza. Investire sul “capitale umano” ripensando i rapporti (dentro/fuori, insegnamento frontale/apprendimento tra pari, scuola/azienda, ecc.). Promuovere l’innovazione perché sia sostenibile e trasferibile.

9 VIDEO

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11 Il laboratorio in classe: le ultime metodologie
Ma cosa sono queste metodologie?  Il debate (dibattito) è una metodologia che permette di acquisire competenze trasversali (life  skills) e curricolari,  smontando  alcuni  paradigmi  tradizionali e  favorendo il  cooperative learning e la peer education, non solo tra studenti, ma anche tra docenti e tra docenti e studenti. Disciplina curricolare nel mondo anglosassone, il debate consiste in un confronto nel quale due squadre (composte ciascuna di due o tre studenti) sostengono e controbattono un’affermazione o un argomento dato dall’insegnante, ponendosi in un campo (pro) o nell’altro (contro). Gli argomenti da disputare possono essere vari, sia di natura curriculare che extracurriculare (in tal caso, un argomento non convenzionale, convincente). Per iniziare e diventare esperti nel debate, vengono suggeriti alcuni esercizi preparatori, come i seguenti. 

12 La mongolfiera Esempio 1: La Mongolfiera Si scelgono 6 alunni, ad ognuno viene dato a caso un ruolo tra i seguenti: calciatore famoso; sindaco; prete; mamma single; medico; docente o dirigente scolastico. Tre alunni formano la giuria che dovrà valutare chi è stato l’oratore più convincente. Nella mongolfiera non c'è posto per tutti, uno dei giocatori dovrà essere lasciato a terra su un'isola deserta. Ogni giocatore deve quindi convincere il signor giudice a non farsi lasciare sull'isola trovando giuste e convincenti motivazioni. 

13 Brainstorming Esempio 2: Brainstorming L’esercizio non è finalizzato alla costruzione del dibattito vero e proprio, ma ha lo scopo di insegnare agli alunni a pensare criticamente. Per tale esercizio si procede con i seguenti passi:  definizione di dibattito; divisione della classe in gruppi numericamente omogenei; assegnazione di un tema oggetto di dibattito; enucleazione di 3 argomenti “pro” e di 3 “contro” inerenti il tema proposto; discussione, guidata dal docente, finalizzata alla focalizzazione dei “punti di forza” a sostegno delle rispettive argomentazioni; schematizzazione alla lavagna (in una tabella a 2 colonne) e successiva illustrazione delle argomentazioni contrapposte; analisi del tema in oggetto attraverso la formulazione di domande (Perché l’affermazione è vera? perché è giusta o sbagliata? perché è funzionale all’argomentazione?).

14 Centralità dell’alunno
In questa metodologia, l’alunno è chiamato in prima persona a documentarsi, ad essere attivo, ad esprimersi  e a collaborare con il gruppo. L’uso delle ICT è importante soprattutto nella fase di costruzione delle argomentazioni e preparazione delle possibili contro-argomentazioni del gruppo che sostiene la tesi contraria.

15 Flipped Classroom Altra metodologia laboratoriale è la flipped classroom, dove un certo grado di autonomia e preparazione “rovesciata” è prevista da parte dello studente. Infatti, nella metodologia delle flipped classroom, il tempo a casa è dedicato all’acquisizione di informazioni, mentre il tempo a scuola è sfruttato per attività di tipo laboratoriale. Il ruolo del docente è profondamente ripensato e anziché erogare la sua lezione in modo tradizionale chiede ai ragazzi di documentarsi autonomamente (indicando risorse o predisponendo video lezioni) in modo che in classe essi  arrivino con un bagaglio di nozioni e conoscenze da attivare e applicare.

16 Esempio Scaletta Titolo: Identificare l'argomento che si vuole trattare Tempo stimato : prevedere un monte ore di lavoro a casa per la visione dei materiali e video e un monte ore di attività in classe. Traguardi formativi: stabilire quali sono gli obiettivi dell'attività, gli esiti attesi, cosa ci si aspetta che gli studenti imparino al termine delle attività. Materiali didattici: predisporre  i materiali che verranno utilizzati (una lista di link che gli studenti troveranno in rete, video autoprodotti e non, materiale cartaceo, ecc.). Attività a casa: descrivere cosa dovranno fare  gli studenti a casa, come dovranno utilizzare il materiale, in che ordine utilizzarlo, ecc.  Attività in classe: predisporre  le attività che si intendono programmare durante le ore in classe. Percorsi individualizzati/personalizzati: nel caso in cui in classe fossero presenti alunni con BES, stabilire quali attività saranno previste per loro.  

17 DIDATTICA TRADIZIONALE
lezioni frontali, lavagna tradizionale, libri di testo cartacei ,quaderno e appunti, compiti a casa dettati o fotocopiati, esercitazioni e verifiche scritte, dubbi o argomenti non chiari possono essere chiariti solo in classe (o a scuola). Approfondimenti o ricerche svolte solo a casa (Strumenti e metodologie prevalenti )

18 Didattica digitale Per farci un idea………….. lezioni frontali con lavagna multimediale (LIM), utilizzo di tablet, libri di testo in formato pdf ,lezioni multimediali e interattive, approfondimenti ed integrazioni al libro scaricabili da Internet (o dal sito della scuola) appunti presi sul Tablet (e/o condivisi sul web) test di verifica auto valutativi

19 assegnazione dei compiti a casa direttamente in modalità e-learning, esercitazioni e verifiche al computer, dubbi o argomenti non chiari possono, essere chiariti dal docente attraverso mail o altre risorse di Internet (siti web, blog, social etc) le lezioni possono essere “riviste” anche da casa in modalità e-learning . Approfondimenti o ricerche di contenuti multimediali disponibili in tempo reale, etc…

20 Gli insegnanti tendono a privilegiare il codice verbale orale e scritto, ritenendo che la parola sia il sistema più flessibile, adatto a comunicare qualsiasi situazione, emozione, sentimento, idea... Ciò è vero, ma dà un’idea riduttiva della complessità della comunicazione, la quale si realizza, attraverso molti altri modi...

21 I diversi sistemi di segni
Per una buona attività didattica bisogna: Saper utilizzare i differenti sistemi di segni, saperli utilizzare alternandoli in funzione di diverse situazioni, saper guidare gli alunni all’uso consapevole degli strumenti di comunicazione.

22 Cosa fare col PC? Ma che cosa possono fare i bambini con il computer?
Una volta acquisita le competenze di base sufficiente, è possibile: In modalità stand alone scrivere testi, modificarli, impaginarli, aggiungere disegni o immagini (Word Processor e programmi di grafica); costruire giornalini o libri (Word Processor o software appositi); preparare scalette, mappe e/o presentazioni da utilizzare nelle interrogazioni (programmi per la costruzione di mappe e presentazioni) In modalità off line e on line; • fare svolgere attività di recupero e/o consolidamento di quanto appreso (software appositi reperibili anche gratuitamente in Rete); costruire ipertesti, fruibili on line (software apposito per la costruzione di pagine web) o off line; giocare; •fare ricerche (navigazione di ipertesti o in Internet) ; • usare la posta elettronica per comunicare con “amici di penna”.

23 Trovare Software Didattico e Documentarsi
Un buon punto di partenza per avere informazioni sul software didattico può essere il sito dell’INDIRE (ex ANSAS) .Un indirizzo da mettere certamente fra i Preferiti è quello del Servizio di Documentazione sul Software Didattico del CNR di Genova Altri indirizzi utili dove trovare risorse software per la didattica sono: Es.

24 Dimmi e io dimentico; mostrami e io ricordo; coinvolgimi e io imparo
Dimmi e io dimentico; mostrami e io ricordo; coinvolgimi e io imparo. (Benjamin Franklin)

25 GRAZIE PER L’ATTENZIONE


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