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prof.ssa Laura Bortolani

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Presentazione sul tema: "prof.ssa Laura Bortolani"— Transcript della presentazione:

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2 prof.ssa Laura Bortolani
seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani IPERTESTO cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni

3 da “Modena ieri & oggi”, Comune di Modena, Armo, 1996
Al còo dla sgavàtta da “Modena ieri & oggi”, Comune di Modena, Armo, 1996 cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni

4 “Bisogna trovare il bandolo della matassa”
Al còo dla sgavàtta “Bisàgna catèr al còo dla sgavàtta” “Bisogna trovare il bandolo della matassa” dicevano una volta le donne modenesi quando, per non buttare via gli indumenti di lana vecchi, decidevano di riutilizzarne il filato, disfacendoli con il “filarino” e preparando nuovi rocchetti. L’espressione è rimasta a significare che “è necessario ricercare la soluzione giusta anche nelle situazioni più ingarbugliate”. E quale situazione più ingarbugliata di quella causata dai rifiuti? cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni

5 Modena dalla motta al parco
La “sgavàtta” E’ vero, una volta si gettava via poco e nelle campagne, dove viveva la maggior parte della gente, i rifiuti organici praticamente rientravano nel ciclo naturale, ma questo non vuol dire che in passato ad un certo punto l’immondizia non abbia cominciato a rappresentare un problema. L'immondizia ha la sua storia, molto antica. Modena dalla motta al parco cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni

6 Mòdna in di padòi: Modena nella palude
Sembra che siano stati gli Etruschi, dei braccianti toscani che erano venuti qui intorno, a denominare questo posto Modena, che vorrebbe poi dire “mucchio”. Stando a quello che raccontano, Modena è nata “in di padòi”, quella che “ci dicono la palude”. Insomma, se tanto mi dà tanto, noi saremmo nati in mezzo al fango come le rane. A sambra ech sien stèe i Etruschi, di camarànt tuscan chi eren gnu che datorna, a ciamèr ’ste sit “Mutna”, ch’avrèv po’ dir “mócia”. A ster a quel chi disen, Modna l’è neda in di padòi, quella che ci dicono la palude. Insàma, se tanto mi dà tanto, nuèter a srèn nèe in mez a la smelta come i paciàn. cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni

7 ’Na mócia, ’na“mutna”, una motta
Dovete sapere che in questa palude erano venuti ad abitare dei mezzi selvatici, forse dei mangiatori di rane … adesso, quelli che sono istruiti “ci dicono terramaricoli e palafitticoli” che, siccome non c’era ancora l’AMNU e non avevano ancora inventato la pattumiera, buttavano tutti i rifiuti giù dalla finestra e fuori dall’uscio. Capirete, butta oggi, butta domani, intorno a casa c’era venuto un mucchio, una “mutna” Bene, noi altri siamo nati lì sopra, sopra ad un letamaio! “Mo vacca che origini!” A i avi da savèr che in questa palude a gh’era gnu a stèr di mez selvàdegh, forse di ranèr… adèsa, qui ech san ed làtra ci dicono terramaricoli e palafitticoli che, siccome an gh’era ancàra l’AMNU (la nettezza urbana) e in n’aviven ancàra inventè la ruscaròla, i butèven tot i rifiut zà la fnèstra e fòra da l’os. A capirí, bóta incóo, bóta dimàn, datorna a cà a gh’era gnu ’na mócia, ’na “mutna”. Bèin, nuèter a sam nèe lè inzèma, inzèma a ’n’aldamèr! Mo vacca che origini! Luigi Zanfi cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni

8 Mòdna Mut Mùtina Mòtina Mòdana Mòdona Mòdena Un nome: una storia
cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni

9 Modena: una ricchezza… fatale
Modena è sempre stata famosa per la ricchezza delle sue acque: acque sotterranee, da far zampillare in abbondanti getti; acque superficiali, da poter convogliare in cavi e canali. Ma, oltre all’acqua, la città aveva un’altra risorsa, anche questa… attraente, per genti in pace e per genti in armi: il porco, le cui carni saporite potevano essere consumate fresche, oppure facilmente conservate sotto sale. Non ci meravigliamo, quindi, se il Modenese divenne terra di conquista e di frontiera. cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni

10 Il percorso Il nostro viaggio nel passato comincia al tempo in cui l’acqua scorreva e ristagnava a suo capriccio, il porco grufolava libero nelle selve ricche di querce; continua nel periodo in cui l’acqua dei canali difendeva la città, ed il porco, alle “consegne domiciliari”, la sfamava; prosegue, inoltrandosi nei secoli in cui con le acque dei canali si irrigavano prati e orti, si abbeveravano animali, si facevano funzionare gli strumenti degli opifici e delle botteghe, si lavavano pelli, si teneva pulita la casa, scaricandovi… i rifiuti, mentre con la produzione d’insaccati si guadagnava il mercato. Giunge, attraverso un passato, questo prossimo, di acque definitivamente interrate e di porci completamente sotto controllo, ad un presente, ancora e problematicamente... di rifiuti! cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni

11 La nostra ricerca si inserisce nel
Invito ai Lettori Venite con noi avanti e indietro nei secoli! Vi faremo vedere Modena con gli occhi dei forestieri di passaggio. Ci rammarichiamo di presentarvela maleodorante per i canali ed i porci, ma… che fare? La nostra ricerca si inserisce nel PROGETTO RIFIUTI cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni

12 Indice Storia in filigrana Raccontare i rifiuti: ritratto di una città
Riflessi di acque chiare e scure Un porco per ambasciatore Disarmonie di voci Autori cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni

13 Ieri: il tutto donato e non rifiutato
TESTAMENTO DEL PORCO Se è vero che i Modenesi non si preoccupavano di tenere la città pulita, è altrettanto vero che non sprecavano nulla e che insegnavano ai figli l’arte del riutilizzo, come si ricava anche da questo testo curioso, tratto da un altro, molto antico, che si faceva recitare a scuola. Prima lascio il mio corpo sia da una caterva di golosi con varia cuocitura nel loro ventre sepelito. Lascio a Priapo (dio della fecondità e degli orti) il mio grugno, col quale possa cavare i tartuffi dal suo horto. Lascio a’ librari e cartari i miei maggiori denti, da poter con comodità piegare e pulire le carte. Lascio a’ dilettissimi Hebrei, da’ quali mai ho avuto offesa alcuna, le setole della mia schiena, da poter con quelle rappezzar le scarpe e far l’arte del calzolaio. Lascio a’ pittori tutti i miei peli per far pennelli. Lascio a’ fanciulli la mia vessica da giocare. Lascio alle donne il mio latte, a loro proficuo e sano. Lascio la mia pelle a’ mondadori e mugnai, per fare recipienti da acconciar i grani. Lascio la metà delle mie cotiche a’ scultori, per far colla da stucco, e l’altra metà a quelli che fabricano il sapone. Lascio il mio sebo a’ candelottari, per mescolarlo a metà col bovino e il caprino e far ottime candele, con le quali li virtuosi possano nella quiete della notte studiare. Lascio la metà della mia songia a’ carrozzieri, bifolchi e carratieri, e l’altra metà a’ garzolari per conciare la canapa. CATALOGO DELLE UTILIZZAZIONI DELLE PARTI DEL PORCO cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni

14 Ieri: il tutto donato e non rifiutato
TESTAMENTO DEL PORCO Lascio le mie ossa a’ giocatori, per far dadi da giocare. Lascio a’ rustici, miei nutritori, il fiele, per poter senza spesa cavar le spine dal lor corpo, quando scalzi e nudi nel lavorar la terra gli fossero entrati nella pelle, e per poter senza spesa, in luogo di lavativo, l’indurato corpo irritare. Lascio agli alchimisti la mia coda, acciò conoseno che il guadagno che sono per fare con quell’arte è simile a quello che io faccio col dimenar tutto il giorno la detta coda. Lascio agli hortolani le mie unghie, da ingrassar terreno per piantar carotte. In tutti gli altri miei lardi, presciutti, spalle, ventresche, barbaglie, salami, mortadelle, salcizzotti, salcizze e altre mie preparationi, instituisco e voglio che sia mio herede universale il carissimo economo villeggiante. Vincenzo Tanara CATALOGO DELLE UTILIZZAZIONI DELLE PARTI DEL PORCO cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni

15 Domani: il tutto non rifiutato e donato
una soluzione moderna dal profumo antico cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni

16 Si estenderà su cento ettari Torrazzi un parco al posto del rusco
Al “còo” Si estenderà su cento ettari Torrazzi un parco al posto del rusco Mille ettari tra verde attrezzato, bosco e terreno agricolo, cento ettari di parco, 18 chilometri di filari alberati, 12 chilometri di piste ciclabili. E’ quanto prevede il progetto di recupero ambientale e paesistico dell’area AMIU di via Caruso. Qui sta sorgendo il parco Torrazzi, che con i suoi cento ettari di estensione sarà il più grande della città. Per l’area delle discariche è previsto il rimodellamento delle tre colline di rifiuti, che saranno raccordate in modo da creare una lieve pendenza verso sud-ovest, sottolineata da filari di alberi, “quinte” boscate e prati. L’area sarà attraversata da piste ciclabili che convergeranno al belvedere costituito dal versante ovest dal quale si avrà vista sui fiumi, sulla città e sul sistema verde attrezzato. Il laghetto a nord-est verrà trasformato in zona umida mentre l’area delle discariche sarà rinverdita con boschi e filari di alberi: diventerà un parco naturalistico dopo un periodo di dieci anni di manutenzione intensiva. Il versante est avrà invece una funzione prettamente naturalistica. Il riempimento dell’invaso tra i due corpi della discarica avverrà in parte con i rifiuti speciali. In superficie verrà utilizzato terreno vegetale ricavato dagli scavi previsti nell’area stessa. MODENA COMUNE n. 6 luglio 1997 cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni

17 BIBLIOGRAFIA Baldelli F., “La salute pubblica a Modena nei secoli XVII-XVIII”, Biblioteca per la scuola 4, Modena, 1994 Baracchi O., “Modena: quando c’erano i canali”, Cassa di Risparmio di Modena, Modena, 1985 Bellei S./Pecoraro M., “Come ridevano i modenesi”, Edizioni Il Fiorino, Modena, 1996 Belloi P./Colombini E.,“Guida di Modena”, E. Colombini editore, Modena, 1992 Boni G./Govi A., “Modena - Itinerari storico artistici”, Editrice “La Quercia”, Modena, 1979 Fontana F./Preti P.P., “Modena una città”, Editrice Panaro Modena, 1984 Forni L./Campori C., “Modena a tre epoche”, Cappelli, Modena, 1844 Leonelli A., “Modena - passato remoto, passato prossimo”, Capricorno, Modena, 1974 Silingardi G., “Modena nei secoli”, Edizioni T.E.I.C., Modena, 1970 Silingardi G./Barbieri A., “Enciclopedia modenese”, Il Segno editrice, Verona, 1992 Simonini A./Smargiassi M., “Modena 1900”, Artestampa, Modena, 1989 Stella G., “Modena – Quaderni Modenesi”, Modena,1988 Tiraboschi G., “Dizionario topografico-storico degli Stati Estensi”, A. Forni Editore, Bologna, 1963 Trenti G., “Al paisan da Modna”, Aedes Muratoriana, Modena, 1976 Valdrighi L. F., “Dizionario storico - etimologico delle contrade e spazii pubblici di Modena”, Modena, 1879 Zanfi L., “La storia ed Modna”, Modena Libri, Modena, 1985 cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni

18 BIBLIOGRAFIA “Atti di Amministrazione Generale del Comune di Modena ( )”, Modena, 1995 “Cara, vecchia Modena”, a cura di Giordano Bertuzzi, Edizioni Aldine, Modena, 1979 “I rifiuti un problema da affrontare”, Campagna di Informazione e di Educazione del Ministero dell’Ambiente “Indovina chi viene a tavola…”, Consorzio Carni Suine Garantite, Reggio Emilia “L’eccellenza e il trionfo del porco”, a cura di E. Faccioli, Comune di Reggio Emilia, Milano, 1982 “La Tradizione Popolare Modenese”, Collezioni Modenesi, Edizioni CDL, Modena, 1992 “Modena Capitale dell’Arte Salumiera”, quaderni dell’Archivio Storico, collana diretta da Aldo Borsari, Modena, 1995 “Modena ieri & oggi”, Comune di Modena, Armo, 1996 “Modena - Vicende e protagonisti”, a cura di Giordano Bertuzzi, volume I, Edizioni Edison, Bologna, 1981 “Storia illustrata”, Arnoldo Mondadori Editore, N maggio 1974, Milano Fotografie ed opuscoli gentilmente forniti da Meta spa di Modena cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni

19 Autori e collaboratori
Filippo Bonvicini Elisa Fava Chiara Ferrari Alice Forghieri Antonella Lavini Francesca Mallai Francesca Muraglia Paola Ricci Francesca Stanzani Giulia Vincenzi C ollaboratori Francesca Andreoli Daniela Bertoni PierLuigi Bilello Paolo Cassandra Milena Ferretti Giulio Fontanesi Andrea Piccioli Susanna Simonini Federico Torelli cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni

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21 Modena parla in dialetto...
Modna la pèrla in dialat Modena parla in dialetto un parlèr lèregh e cuntadein dove i soun i pèren schiize vérs tèra come per stèregh piò areint distés con la chèlma di noster camp a fèr rais dove el cà i s’ nascanden e i se stréchen come a fères curag timidi con al so lòzi fradi in penambra con el schèl strimizidi e i fenestrein épur sfazedi quèlch volta con di improvis caprézi al lusor d’un baciòch la grazia ruvida dal fèr batu la fèlsa nobilte d’un leunzein ed preda propria come el dan el nostri dan ed campagna. una parlata larga e contadina dove i suoni paiono schiacciati verso il suolo come per meglio aderirvi distesi con la calma dei campi padani a far radici dove le case si acquattamo e si stringono come a farsi coraggio schive d’androni freddi in penombra di scale anguste e finestrelle eppure sfacciate talvolta in improvvisi capricci la civetteria di un battente la grazia ruvida del ferro battuto la falsa nobiltà di un leoncino di pietra proprio come le donne le nostre donne della campagna. Pier Paolo Preti cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni

22 La storia dei rifiuti: i rifiuti sono un prodotto dell’uomo
Prima tappa L’uomo è comparso sulla Terra 5 milioni di anni fa e fino a quando è vissuto in piccoli gruppi nei villaggi ha mantenuto l’equilibrio naturale delle risorse, perché i pochi rifiuti che produceva venivano riciclati completamente. Il cibo avanzato veniva utilizzato dagli animali che si avvicinavano al villaggio e le stoviglie rotte, i resti di una vecchia capanna e i poveri abiti non più utilizzabili venivano usati per costruire terrapieni più alti e quindi più asciutti sui quali costruire un villaggio sempre più sicuro da alluvioni e da animali feroci. cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni

23 La storia dei rifiuti: i rifiuti sono un prodotto dell’uomo
seconda tappa Nel 5000 a. C. nacquero le prime città e, da quel momento fino ai primi del XVIII secolo d. C., l’economia della stragrande maggioranza delle famiglie che vivevano sia in città che in campagna era fondata sull’arte del riciclo e del “non spreco”: le cose da buttare erano veramente poche. Infatti i vestiti smessi erano passati ai più poveri o rivoltati per i più piccoli; la cenere della legna del camino era il detersivo per le stoviglie e la biancheria; questa veniva rammendata molte volte e poi tagliata a strisce, per farne pannolini per bambini o scarpe per i pastori; il poco cibo avanzato veniva mescolato alla paglia e agli escrementi degli animali allo scopo di farne letame; i pochi prodotti dell’artigianato erano così scarsi e costosi che prima di essere buttati dovevano essere ben sfruttati. cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni

24 La storia dei rifiuti: i rifiuti sono un prodotto dell’uomo
terza tappa Poi, alla fine del ‘700, in alcune aree della Terra, ancora oggi le più ricche, nacque l’industria, che fabbricava oggetti più economici di quelli prodotti dall’artigianato. Lentamente le condizioni complessive di vita andarono migliorando, allungando la durata media della vita. Intorno al 1925 il rifiuto più diffuso era ancora la cenere, ma già il vetro e i metalli venivano scartati in quantità non trascurabili. cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni

25 La storia dei rifiuti: i rifiuti sono un prodotto dell’uomo
quarta tappa Nel secondo dopoguerra nasce la cosiddetta “civiltà dei consumi”: da quel momento la quantità di rifiuti è aumentata vertiginosamente, in particolare materiali organici, vetro e carta e prodotti nuovi... I paesi industrializzati devono quotidianamente risolvere il problema dello smaltimento degli enormi quantitativi di materiale scartato, perché i cicli naturali non riescono a “chiudersi”: gli agenti atmosferici non riescono a trasformare i rifiuti in tempo utile e i batteri e i funghi non hanno il tempo di decomporli, non c’è più equilibrio tra i tempi della natura e quelli dell’uomo. Ma non solo, dal momento in cui sono stati immessi sul mercato enormi quantitativi di materiali che fino ai giorni nostri non erano presenti in natura, il problema dei rifiuti è diventato ancora più critico. La plastica e tutti i prodotti di sintesi... non sono nella maggior parte dei casi biodegradabili. CAMPAGNA DI INFORMAZIONE E DI EDUCAZIONE DEL MINISTERO DELL’AMBIENTE cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni

26 Amiu del Comune di Modena
Una storia pulita Il 5 luglio 1963 a Modena viene approvato il primo bilancio preventivo dell’Amnu, la nuova Azienda municipalizzata per la nettezza urbana... La nuova Azienda rileva le attrezzature e gli impianti della SUM, la ditta privata che ha appaltato fino al ‘62 la raccolta dei rifiuti. 1968 L’Amnu è in prima fila nella battaglia per il rinnovamento e si prepara ad un grande passo: superare il suo tradizionale compito di raccolta dei rifiuti per trasformarsi in un’azienda che agisca sull’ambiente e per l’ambiente. Amnu Il 22 dicembre 1971 l’Amnu si trasforma in Amiu, Azienda municipalizzata di igiene urbana. 1973 L’Amiu promuove le raccolte differenziate per contribuire a fare abbandonare il concetto “Usa e getta” e praticare il concetto “i rifiuti sono una risorsa”. Va affermandosi come una delle aziende più avanzate nel suo settore. Amiu Amiu del Comune di Modena cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni

27 Una storia pulita: Amcm ed Amiu
cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni

28 Amiu Amcm Una storia pulita Agosto 1997
Amiu ed Amcm si fondono per dare vita a... Amiu Amcm cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni

29 Una storia pulita: una nuova azienda
M Modena e energia Nel 1998 Meta vuol dire: 360 miliardi di Fatturato 324 miliardi di Capitale sociale oltre dipendenti t territorio a ambiente spa cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni

30 M e t a Una storia pulita Nel 1998 Meta vuol dire: spa ELETTRICITA’
GAS METANO TELERISCALDAMENTO E GESTIONE CALORE ACQUA POTABILE RIFIUTI URBANI - SPECIALI - TOSSICO NOCIVI SERVIZI DI MERCATO DEPURAZIONE ACQUE REFLUE URBANE e t a spa cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni

31 MODENA ALL’AVANGUARDIA
Una storia pulita M e Nel 1998 Meta vuol dire: MODENA ALL’AVANGUARDIA in ITALIA, in EUROPA t a spa cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni

32 Meta cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni

33 I padòi cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni

34 La Città La via Emilia traversa la Città, e la divide in due parti, l’una che chiamerò occidentale, e l’altra orientale. Nella parte occidentale si comprende la Cittadella, l’addizione erculea, il palazzo ducale co’ suoi giardini, le stalle, e molti altri edifizj di più moderna costruzione. Nella parte orientale avvi l’antica Modena. Sorse questa grandiosa al tempo de’ Romani, ed è noto che ella ne fu una delle più forti, e fedeli colonie; ma per le vicende de’ secoli spopolata d’abitatori, sommersa dalle acque rimase nei tempi di mezzo affatto deserta. cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni

35 Il nativo loco Ritornata stagion più pacifica la carità del nativo loco indusse i superstiti abitatori a ripopolare quei luoghi, ed a rifabbricare la Città... Allora furono regolate le acque, e... introdotti in Città quei cinque canali detti di Baggiovara, della Cerca, il Canalchiaro, la Modonella, e il Canalgrande, che in varie direzioni la percorrono, e servono a tenerla pulita. A questo tempo erano essi la maggior parte scoperti, e lungo le sponde loro alzaronsi le case, e si formarono le contrade, le quali appunto per questa ragione si vedono ancora in molti luoghi tortuose ed irregolari. Conte Luigi Forni cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni

36 da “Modena ieri & oggi”, Comune di Modena, Armo, 1996
Lo spazzino da “Modena ieri & oggi”, Comune di Modena, Armo, 1996 cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni

37 da “Modena ieri & oggi”, Comune di Modena, Armo, 1996
Piazza Grande da “Modena ieri & oggi”, Comune di Modena, Armo, 1996 cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni

38 da Simonini A./Smargiassi M., “Modena 1900”, Artestampa, Modena, 1989
Pulizia da Simonini A./Smargiassi M., “Modena 1900”, Artestampa, Modena, 1989 cl. seconda A I.G.E.A. prof.ssa Laura Bortolani Fregni


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