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Early Intervention Program Metodologia ABA/VB

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Presentazione sul tema: "Early Intervention Program Metodologia ABA/VB"— Transcript della presentazione:

1 Early Intervention Program Metodologia ABA/VB
E I P Early Intervention Program Metodologia ABA/VB Applied Behavior Analysis/ Verbal Behavior Corso Applicato Dott.ssa Sara Bassani Psicologa BCBA SUPERVISOR EIP Associazione Pianeta Autismo onlus

2 Discrete Trial Teaching
SE …. EO …. SD  R  SR setting event (eventi della giornata) establishing operation (motivazione) discriminative stimulus (stimolo discriminativo) operant response (risposta operante) reinforcing stimulus (stimolo rinforzante)

3 ANTECEDENT BEHAVIOR CONSEQUENCE
A B C PROMPT P

4 Rende chiaro ciò che si sta insegnando e fa sì che l'utente capisca quando consegue una risposta corretta o sbagliata Aiuta l’adulto ad essere coerente Facilita la verifica del progresso dell’apprendimento

5 Stimolo discriminativo:
Istruzione che dà l'adulto o il compito da svolgere e che vuole che l'alunno porti a termine Caratteristiche: Neutrale e leggermente positivo Mai negativo Semplice e chiaro All'inizio fornire solo elementi salienti Stessa istruzione all'interno di ogni programma

6 Risposta: Semplicemente: ciò che fa il bambino. Caratteristiche:
Corretta Errata Nessuna risposta

7 Conseguenza: Risultante del comportamento: Rinforzo possibile
«No» informativo o altri feedback

8 Rinforzi Primari / Secondari Principali schemi di rinforzo: Continuo
A rapporto variabile (VR) Rinforzo differenziato: I rinforzi variano a seconda della qualità della risposta

9 Prompts: Usare il minimo prompt necessario Sfumarlo immediatamente
Usare rinforzo differenziato Associare il prompt alla richiesta Fisico Visivo Indicazione Su modello Di posizione

10 Una selezione di errori
Rinforzi: troppo lunghi, nessun rinforzo, non differenziato, non contingente, nessun elogio verbale Risposte errate: incoraggiamento, considerare la non risposta come “più grave” dell'errore, feedback non personalizzato Prompt: non associati all'istruzione, troppi, troppo pochi, non sfumati, troppo lenti

11 Intervallo tra le richieste
Tempo che intercorre tra il premio e l'istruzione successiva Caratteristiche: Corto Variare il compito La presentazione alternata di compiti ha un effetto migliore nella qualità delle risposte rispetto a una presentazione sequenziale (Shroeder & Baer, 1972; Panyan & Hall, 1978)

12 INSEGNAMENTO IN AMBIENTE NATURALE
L'insegnamento più efficace comprende l'insegnamento in tutti gli ambienti nel corso di tutta la giornata con diverse persone e circostanze

13 INSEGNAMENTO IN AMBIENTE NATURALE
Insegnare a chiedere vari giocattoli durante la sessione di gioco libero Insegnare al bambino a chiedere vari alimenti e identificare in ricettivo le posate durante la merenda Insegnare al bambino a rispondere a domande mentre gioca a “Indovina chi” Insegnare al bambino a completare canzoncine Insegnare al bambino a contare mentre si fa la spesa

14 NET E DTT NET: Sessioni poco strutturate, la velocità è determinata dallo studente Condizione di operante libero Assenza di un ordine predeterminato per la presentazione delle istruzioni (ci si basa sulla motivazione dello studente) Gli stimoli presentati variano spesso I rinforzi sono funzionali alle risposte dello studente Il modellamento è meno “rigido”: vengono rinforzate anche le vocalizzazioni Minore necessità di utilizzare procedure specifiche per la generalizzazione: gli stimoli presentati i rinforzi e i prompt sono già naturalmente presenti nell'ambiente di insegnamento DTT: Sessioni altamente strutturate il cui ritmo è stabilito dall'insegnante Apprendimento per prove distinte La presentazione delle istruzioni è determinata da una sequenza specifica (non correlata alla motivazione dello studente) Gli stimoli vengono ripetuti fino al raggiungimento del criterio Non c'è correlazione funzionale tra risposte e rinforzi Risposte corrette e approssimazioni sono rinforzate spesso Necessario utilizzo di procedure specifiche di generalizzazione perché gli stimoli, i rinforzi e i prompt non sono presenti nell'ambiente naturale

15 GENERALIZZAZIONE DAL DTT AL NET
Identificare un'attività NET che offra molte possibilità di dare risposte funzionali tramite operanti verbali e non-verbali Selezionare una gamma di obiettivi verbali e non, purché collegabili all'attività da insegnare Insegnare tali obiettivi durante il DTT Dopo l'acquisizione in DTT passare all'attività in NET e testare tali obiettivi nel contesto naturale. Prendere nota della prima prova a freddo

16 GENERALIZZAZIONE DAL DTT AL NET
Se il bambino risponde correttamente, rinforzare e proseguire con l'attività Se invece lo studente sbaglia, fare la correzione nel contesto dell'attività per insegnare la risposta. Rinforzarla per tutto il prosieguo dell'attività

17 INSEGNAMENTO INCIDENTALE
Le componenti che includono l’insegnamento incidentale sono: Il bambino mostra interesse nei confronti di un oggetto o di una attività Il terapista pretende una richiesta verbale (non si inizi il programma finché il bambino non mostri l’iniziativa) Il bambino risponde oppure il terapista lo aiuta a rispondere Il terapista dà al bambino quello che aveva chiesto

18 Grazie segreteria@pianetautismo.org info@pianetautismo.org


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