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Comunicazione verbale e linguaggio dei media a.a

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Presentazione sul tema: "Comunicazione verbale e linguaggio dei media a.a"— Transcript della presentazione:

1 Comunicazione verbale e linguaggio dei media a.a. 2010-2011
Federica Da Milano

2 Un po’ di storia L’invenzione della scrittura introduce la comunicazione indiretta: il messaggio, veicolato attraverso un medium, supera la barriera dello spazio e del tempo Prime forme di scrittura: intorno al 4000 a.C. in Egitto e Mesopotamia

3 Un po’ di storia 800 d.C.: primo libro stampato (Cina)
1455: stampa a caratteri mobili (Gutenberg) La stampa a caratteri mobili è ritenuta la più potente invenzione del millennio scorso per l’enorme influenza che ha avuto nello sviluppo della società moderna, per il processo rivoluzionario che ha avviato nei campi dell’informazione e dell’educazione, della cultura e dell’industria

4 Un po’ di storia È nell’Ottocento, con la trasformazione tecnologica, economica e sociale della rivoluzione industriale e la conquista del potere da parte di una nuova classe sociale, la borghesia, che il giornalismo entra nella fase matura

5 Un po’ di storia Il giornalismo si intreccia sempre più con la storia delle tecnologie che lo rendono possibile e ne stimolano la trasformazione 1844: telegrafo elettrico 1847: carta in bobine e rotativa 1886: linotype

6 Un po’ di storia In Italia:
Il quotidiano moderno compare alla metà dell’Ottocento Votato alla causa dell’Italia unita Giornalismo politico, militante e pedagogico 1979: la televisione commerciale e gli investimenti pubblicitari World wide web: seconda grande rivoluzione nel mondo del giornalismo e dell’informazione

7 New journalism Si calcola che nei primi tre anni del terzo millennio sono circolate nel mondo più informazioni che nei precedenti tre secoli

8 New journalism -tempestività: testi, foto, video e audio su internet sono continuamente aggiornabili interattività: con internet il lettore è coinvolto ipertestualità personalizzazione

9 L’informazione in rete
prima fase: prime testate online americane (1992) seconda fase: esordio sul web dei giornali italiani. Unione Sarda, Unità, Corriere della sera (1995) Al minimo costo possibile si riversavano sul web i medesimi contenuti del prodotto cartaceo, con la speranza di poter fare qualche soldo piazzando i banner pubblicitari in testa a quegli articoli (Staglianò) 1996: in aprile, in occasione delle elezioni politiche, scende in campo ‘La Repubblica’ Redazione ad hoc

10 L’informazione in rete
1998: il sexgate. Lo scandalo scoppia in internet prima ancora che sui giornali terza fase: grande euforia per la New Economy. Nascono Kataweb, portale del gruppo L’Espresso e Il Nuovo.it, giornale telematico voluto da e-Biscom per lanciare la connessione a banda larga Fastweb quarta fase: crisi della New Economy e 11 settembre 2001 ‘Apocalittici’ vs. ‘ingegneri’ Complementarietà, non contrapposizione

11 New journalism In un mercato delle notizie che si è espanso in misura planetaria, il lavoro di chi deve fare informazione diventa molto più difficile: occorre imparare a usare e padroneggiare nuovi strumenti di ricerca e, soprattutto, di verifica

12 New journalism 1991: la Guerra del Golfo
Il primo conflitto in diretta, ma anche paradossalmente quello che più di ogni altro ha limitato gli spazi di manovra dell’inviato di guerra Alla vigilia dell’attacco, il presidente degli Stati Uniti riuscì, con l’appoggio del Pentagono, a bloccare ogni reportage non autorizzato dal fronte La Cnn divenne la fonte principale da cui attingere notizie e immagini durante il conflitto

13 New journalism Invece, nei conflitti del Kosovo e in Afghanistan, gli inviati di guerra sono risultati le uniche fonti La guerra in Kosovo è stato il primo conflitto raccontato anche su internet Una specie di prova generale dei warblog e dei giornalisti di guerra indipendenti che avrebbero avuto un ruolo di primo piano nel 2003 (seconda guerra del Golfo)

14 New journalism La seconda guerra del Golfo e il giornalista embedded
Salam Pax, blogger da Baghdad

15 New journalism Il giornalista del terzo millennio è un professionista cui si chiedono competenze multiple e una capacità di lavorare con i diversi strumenti della professione. Se un tempo la demarcazione tra giornalista della carta, giornalista d’agenzia, televisivo o radiofonico era rigida e solo con una certa difficoltà si poteva passare da un mezzo all’altro, oggi al giornalista può capitare di lavorare indifferentemente con l’uno o l’altro media.


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