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L’Arte e la Terapia Occupazionale

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Presentazione sul tema: "L’Arte e la Terapia Occupazionale"— Transcript della presentazione:

1 L’Arte e la Terapia Occupazionale
Laura Palagini Cinema, fotografia, televisione I° Anno Corso di Laurea in Terapia Occupazionale Facoltà di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Pisa Anno accademico 2008/2009

2 L’Arte e la Terapia Occupazionale
PROGRAMMA DEL CORSO Discipline dello spettacolo e terapia occupazionale: Fondamenti (Cenni storici, fondamenti teorici, caratteristiche, analisi del linguaggio, delle modalità comunicative e delle modalità applicative nella terapia occupazionale) delle principali discipline dello spettacolo applicate alla terapia occupazionale: -fondamenti di arteterapia -fondamenti di drammaterapia -fondamenti di musicaterapia -fondamenti di danzaterapia -Fondamenti di comunicazione dell’audiovisivo Fondamenti di semilogia dell’audiovisivo Fondamenti di semiologia dei mass media

3 Terapia Occupazionale
definizione “… La terapia occupazionale è il trattamento, sotto direzione medica, di disordini fisici o mentali, attraverso l’applicazione di occupazione o ricreazione, con l’obbiettivo di promuovere il recupero, di creare nuove abitudini e di prevenire il deterioramento …” Burton, 1933

4 Terapia Occupazionale
Elemento chiave delle attività terapeutiche è: il “FARE” inteso come un agire finalizzato al bisogno, a partire da una spinta motivazionale FARE SCELTA BISOGNO MOTIVAZIONE Willard e Spackman, 1982

5 Terapia Occupazionale
cenni storici Nell’antichità Cinesi, Persiani, Aztechi, Incas, Greci, Egiziani e Romani si servivano di musica, arte, danza, giardinaggio ed esercizi fisici, nel loro aspetto culturale e sociale, come forme di occupazione attiva e passiva, applicate alla cura di malattie fisiche e psichiche. Esculapio nel 600 a.C. riferisce di aver calmato i deliri con canzoni, recite e musica Bonistalli e Barbona, 1990

6 L’Arte e la Terapia Occupazionale
Definizione di arte “…Il significato della parola «arte» non è definibile in maniera univoca ed assoluta. La sua definizione è variata nel passaggio da un periodo storico ad un altro, e da una cultura ad un’altra. …”

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Definizione di arte Cenni storici In latino Ars, Artis, e in Greco Τεχνη significava ogni abilità materiale, tecnica mirata a progettare o a costruire qualsiasi cosa. Il concetto di arte come attività svolta con particolare abilità era tipico dei romani, che iniziarono a distinguere arti “meccaniche” le attività pratiche, e arti “liberali” quelle scientifiche e letterarie. Nel Medioevo le arti liberali si suddivisero ancora in arti del “trivio” (grammatica, retorica, dialettica), e arti del “quadrivio” (aritmetica, musica, geometria, astronomia).

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Definizione di arte Cenni storici In italiano arte appare alla fine del XIII secolo. In origine, la parola indicava l'attività umana regolata da procedimenti tecnici e fondata sullo studio e sull'esperienza Il significato moderno di arte in cui si intende l'alta manifestazione delle capacità espressive e creative, e in particolare di quella capacità di inventare che è propria dell'uomo cominciò a delinearsi nel XIV secolo con riferimento alla pittura, alla scultura, all'architettura.

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Definizione di arte Cenni storici C. Batteux nel 1747 definisce, nel suo libro “Le belle arti ridotte ad un'unico principio”, il sistema delle belle arti, indicando cinque arti in senso proprio - la pittura, la scultura, la poesia, la musica, la danza con il carattere di imitare la realtà per il fine di creare oggetti belli. Dalla fine del XVIII secolo stavano nascendo nuove forme di espressione come la fotografia, l'architettura industriale, che sono rientrate nel concetto di arte.

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Definizione di arte “…L'arte, nel suo significato più ampio, comprende ogni attività umana - svolta singolarmente o collettivamente - che, poggiando su accorgimenti tecnici e norme comportamentali derivanti dallo studio e dall'esperienza, porta a forme creative di espressione estetica..” “..arte comprende ogni abilità nell'operare e nel produrre; qualunque attività umana fondata sull'esperienza, su particolari attitudini, sull'ingegno e la genialità personali…” …l'Arte é qualsiasi forma di attività dell'uomo come riprova o esaltazione del suo talento inventivo e della sua capacità espressiva… Devoto Oli

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Funzioni dell’arte -L’arte è una necessità per l’individuo fin dall’uomo primitivo -è comunicazione di qualcosa di sé modulando gli istinti e le emozioni, il pensiero… -mette alla prova le proprie capacità di espressione, decodificazione, simbolizzazione, immaginazione, creatività ed elaborazione degli istinti, abilità espressive… Ba 2000

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Arte e comunicazione L’uso di immagini artistiche permette di comunicare al di là del linguaggio verbale: linguaggio simbolico, metaforico Comunicare = rendere comune un oggetto nella comunicazione tra due interlocutori. La comunicazione necessita di: -mittente: autore dell’opera -destinatario: ricevente -messaggio: opera -canale: verbale o non verbale (percettivo) -codice: tipo di pittura, aspetti formali condivisi

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Arte e comunicazione Funzioni comunicative dell’opera Modello di JACOBSON -espressiva: focus sul mittente (esprime sentimenti) -informativa:focus sul contesto (convincere) -esortativa : focus sul destinatario (induce a fare delle scelte) -metalinguistica: focus sul codice (es fotografia) -contatto: focus su canale di trasmissione (il medium diventa il contatto) -estetica.: focus sulla forma del messaggio stesso

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Funzioni dell’arte …fare arte coinvolge l’individuo nella sua totalità mente-corpo. L’attività creativa richiede: -un impegno intellettivo e cognitivo - legato all’immaginazione e all’ideazione del ‘prodotto artistico ’ -impegno percettivo, sensoriale, e motorio, legato alla produzione artistica in senso stretto…

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Funzioni dell’arte …Nel “fare arte” le abilità espressive utilizzano diversi tipi di linguaggi simbolici anche non verbali.. -linguaggi di sole parole generano la letteratura e la poesia. I -linguaggi di soli suoni generano la musica. -I linguaggi di sola gestualità generano le arti mimiche. -I linguaggi di gestualità e di musica generano la danza. -I linguaggi che utilizzano le forme e le immagini generano quelle arti visive

16 L’Arte e la Terapia Occupazionale Discipline artistiche
Arti Plastiche scultura Cinematografia Musica Lettura Poesia Teatro Arti Visive fotografia grafica pittura video Computer grafica

17 L’Arte e la Terapia Occupazionale il fare arte può diventare
momento di terapia ?

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ARTE TERAPIA definizione Il termine arteterapia è stato introdotto da Artur Hill intorno al 1940 in inghilterra L'arteterapia può essere definita come l’insieme dei trattamenti che utilizzano come principale strumento il ricorso all’espressione artistica allo scopo di promuovere la salute e favorire la guarigione, e si propone come una tecnica dai molteplici contesti applicativi, che vanno dalla terapia e la riabilitazione al miglioramento della qualità della vita.

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ARTE TERAPIA obiettivi Il focus dell’arteterapia, più che sul prodotto artistico finale, è sul processo creativo in sé. ….il processo creativo, al di là del contenuto e del risultato finale, è già terapeutico in sé…quando una persona è immersa in un’attività creativa riceve una serie di sollecitazioni a livello fisico, intellettuale ed emozionale che portano a mutamenti organici e psicologici che favoriscono i processi di miglioramento... Denner A., Malavasi L. (2002), Arteterapia: Metodologia e Ricerca.

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ARTE TERAPIA obiettivi …anche i prodotti finali dell’espressione artistica, possano svolgere altre importanti funzioni. rappresentano per “il creatore” la testimonianza della propria auto-affermazione e il ricordo delle esperienze vissute durante la sua produzione, e dunque un punto di partenza per ulteriori riflessioni... Warren B. (1993), Using the creative arts in therapy, Routledge London, N.Y., trad.it. Arteterapia in educazione e riabilitazione, Erickson, 1995.

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ARTE TERAPIA Basi teoriche L’arteterapia come disciplina attinge da una varietà di approcci teorici, come quello psicoanalitico, quello psicodinamico, quello cognitivista, quello gestaltico e quello dell’analisi transazionale, e, in generale, da tutti quegli approcci psicologici che mirano alla promozione dell’autoconsapevolezza e dell’accettazione di sè, e allo sviluppo di abilità relazionali e comunicative. Warren B. (1993), Using the creative arts in therapy, Routledge London, N.Y., trad.it. Arteterapia in educazione e riabilitazione, Erickson, 1995.

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ARTE TERAPIA Basi teoriche L’artista, “trasforma le sue fantasie in una creazione artistica invece che in sintomi” .. ..il prodotto artistico si rivela specchio del mondo interno del soggetto, delle sue strutture e dei suoi processi psichici, e la creazione artistica diventa materiale di interpretazione per l’analista. Freud 1923

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ARTE TERAPIA Basi teoriche È proprio la caratteristica di utilizzare il linguaggio dei simboli, e dunque non solo quello verbale, che rende l’arteterapia un canale privilegiato rispetto alle altre forme di terapia. L’espressione artistica funge infatti da fattore di protezione e contenimento, e da oggetto mediatore nella relazione tra l’utente e il terapeuta, e così, pur rispettando i meccanismi di difesa, in qualche modo li aggira e favorisce la libera espressione del proprio mondo interiore, una maggiore autoconsapevolezza e l’attivazione di risorse creative.

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Sin dalla sua nascita l’arteterapia si è subito sviluppata principalmente come strumento di sostegno nelle cure psichiatriche di persone con gravi disturbi psichici, come ad esempio gli psicotici e gli autistici ( area terapeutica ). I successi ottenuti nell’ambito della terapia portarono, con il passare del tempo, ad estendere l’uso dell’arteterapia al campo della riabilitazione di soggetti con danni neurologici e con handicap fisici (Warren, 1993).

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Per quanto riguarda invece l’area dell’educazione, si tratta di utilizzare l’arteterapia anche con persone “normali”, o comunque non portatrici di disagi specifici, come forma di educazione, appunto, alla sensibilità, alla creatività, all’autoconsapevolezza e alla accettazione di sè.

26 L’Arte e la Terapia Occupazionale PRINCIPALI FORME DI ARTETERAPIA
Disegno e pittura Teatro Musica Danza Scrittura Fotografia Video Cinema

27 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Disegno, pittura, scultura Cenni storici Il disegno e la pittura nelle psicosi Alcuni esempi: la collezione dell'ex Ospedale Psichiatrico S. Lazzaro di Reggio Emilia Funzioni del disegno e della pittura L’atelier di arte -organizzazione -i materiali -le tecniche -metodi di valutazioni e verifica effetti dell’arte sul quadro clinico e delle disabilità nei disturbi psichiatrici: i dati della letteratura, casi clinici descritti

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DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA Cenni storici La valenza espressiva della produzione grafica del malato di mente si inizia a considerare intorno alla metà dell’800. Max Simmon nel 1876 effettuò una prima classificazione dei dipinti dei malati mettendo in relazione stili espressivi a determinate patologie mentali che assumono significato di documenti “patografici”. Nel 1888, Max Simon pubblicava il suo "Etude sur les écrits et les dessins des aliénés".

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DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA Cenni storici Cesare Lombroso, nello scritto "Genio e follia" del 1882 afferma…”la follia sviluppa la creatività lasciando più libero il freno della fantasia e dando luogo a creazioni che una mente troppo razionale non riuscirebbe a produrre essendo più difesa di fronte all’illogico e all’assurdo…” La sua raccolta di dipinti e sculture è considerata la più importante raccolta ufficiale di opere d'arte di pazienti psichiatrici in Italia, custodita al museo Lombroso dell'Istituto di Medicina Legale di Torino

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Anomalie dei Cranii e creatività. Cesare Lombroso,1882 …Nel cranio di Volta, che è pure di bellissime forme e d'una capacità di certo maggiore dell'ordinario, io notai molti dei caratteri che gli antropologhi credono più proprii alle razze inferiori, come le salienze delle apofisi stiloidi, la semplicità della sutura coronaria, le traccie della sutura medio frontale, l'ottusità dell'angolo facciale, ma sopratutto la notevole sclerosi cranica, che in taluni punti arrivava fino a 16 millimetri, il grande peso del cranio di 753 grammi… Capacità cranica di Volta 1865 cc " orbitale di 55 Circonf. 570 mm Larghezza della fronte di 120 Indice cefalico di 775 verticale di 720 cefalo-orbitale di 33 cefalo-spinale di 22 Brunacci 1700 Petrarca 1602 Fusinieri Dante 1493 Foscolo 1426 S. Ambrogio 1792 Romagnosi 1819 ?

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DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA Cenni storici Cesare Lombroso, 1882

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DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA Cenni storici 1909 La clinica psichiatrica organizza una mostra di pittura: Lehrsammlung. Sivluppa la Prinzhorn Collection a cura dello psichiatra Hans Prinzhorn, 1919 Il ministro dell’educazione autorizza un Museum for Pathological Art. 1921 Prima mostra al Frankfurt's Gallery Zinglers Kabinett, Hans Prinzhorn lascia Heidelberg. Ospedale psichiatrico di Hedelberg Hans Prinzhorn (Herner Westfalia, Monaco, 1923)

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DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA Cenni storici

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DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA Cenni storici

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DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA Cenni storici

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DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA Cenni storici

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DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA Cenni storici H. Prinzhorn, L'arte dei folli. L’attività plastica dei malati mentali.1921 tratta sulle creazioni artistiche dei malati mentali, poste in relazione di volta in volta con le opere delle Avanguardie degli anni Venti, con le teorie artistiche allora prevalenti, nonché con l’indagine simbolica della psicanalisi.

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DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA Cenni storici Secondo Prinzhorn, il livello artistico delle opere di pazienti con diagnosi di schizofrenia mostra affinità con la produzione artistica dei bambini e dei “primitivi”, accomunate dal fatto di non contenere né uno scopo né un significato preciso, ma dall’essere eseguite sulla scia di una spinta puramente ludica e ne definisce la spinta creativa un bisogno d’espressione. E’ il primo a soffermarsi sulla dimensione artistica, non solamente su quella patologica come fino ad allora in voga.

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DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA Cenni storici Art Brut è un concetto introdotto dal pittore Jean Dubuffet e da Andrè Breton alla fine della Seconda Guerra mondiale per identificare le opere d'arte create senza intenzione artistica o estetica, ma obbedendo piuttosto a un bisogno, a una pulsione creatrice o espressiva. Il pittore ideatore di questa corrente collezionò i disegni di bambini o di malati di mente, i graffiti, e questa collezione oggi fa parte del museo dell' "Art brut" a Losanna, Svizzera. COLLECTION DELL’ART BRUT                                                                     Avenue des bergières 11 CH-1004 Lausanne Switzerland L'Art Brut è "arte posta fra l'ingenuità e l'insanità" (Jean Dubuffet),

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L’art brut E’ una forma di arte in cui non esistono più convenzioni formali, ciò che predomina è il puro istinto, un linguaggio arcaico e primitivo, uno stile semplificato, infantile, irrazionale, quello dei bimbi, degli ignoranti, dei malati di mente: il risultato è una pittura di grande originalità di forme, di modi espressivi, di tecniche (entro questo ambito ritroviamo le prime sperimentazioni di graffitismo), di materiali, di assemblaggi.

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L’art brut L'Art Brut (Arte Grezza), che prenderà anche il nome di Raw Art e, oltreoceano, di Outsider Art, vuole affermare che la capacità espressiva è una caratteristica potenzialmente presente in qualsiasi persona, indipendentemente dalla sua cultura, intelligenza, razionalità, anzi è tanto più libera di esprimersi quanto più esse mancano e l'ingegno creativo non è sottomesso alla logica del mercato, non deve rispondere a nessuno né compiacere nessuno. Lo stesso Dubuffet definisce l'Art Brut come "L'arte che si ignora, che non conosce il proprio nome, prodotta dall'ebbrezza creativa senza alcuna destinazione"

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DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA Cenni storici L'Art Brut Adolf Wölfli ( ) nacque nel distretto di Berna da genitori estremamente poveri di origine contadina: all'età di 8 anni lavorava come custode di capre. In seguito lavorò in una fattoria ed imparò l'arte dell'incisione su legno, prima di trasferirsi in città. All'età di 25 anni fu arrestato la prima volta per pedofilia e condannato a due anni di prigione. Pochi anni dopo, a 31 anni di età, la stessa imputazione gli costò la restrizione perpetua all'ospedale di Waldau. Ciò lo rese così violento che egli dovette essere recluso, spesso legato, per quasi vent'anni in una cella di isolamento. Cominciò a dipingere, scrivere e comporre musica verso i 35 anni, e la sua produzione continuò, giorno e notte, salvo poche interruzioni, per trent'anni, rappresentata da parecchie centinaia di dipinti, una pila di scritti più alta di lui ed un gran numero di spartiti magnificamente decorati che nessuno, finora, è stato capace di leggere. Diventò uno dei maggiori esponenti dell’Art Brut

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DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA Cenni storici Adolf Wölfli ( )

44 Adolf Wölfli ( )

45 Adolf Wölfli (1921)

46 Adolf Wölfli (1911)

47 Adolf Wölfli ( )

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DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA Cenni storici L'Art Brut Nato nel 1926 a Pressburg, in Austria, nonostante avesse frequentato la scuola, non imparò mai a leggere e scrivere. A partire dall'età di 17 anni fu ricoverato all'ospedale psichiatrico di Gugging, vicino a Vienna. Dipinse il suo primo quadro nel 1958 e da allora non smise più, alternando fasi di intensa produzione ad altre di improduttività, e fasi di depressione a fasi di mania. Di solito, la sua ispirazione traeva origine dalle immagini riprodotte sulle riviste di cui era avido collezionista. Diventò uno dei maggiori esponenti dell’Art Brut.              Johann Hauser

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DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA Cenni storici Johann Hauser

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DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA Cenni storici L'Art Brut La Collection de l'Art Brut conserva una serie importante di sculture di Gironella, costituita principalmente da opere acquisite da Jean Dubuffet nel 1948 ed attraverso una donazione delle figlie dell'artista, Marie-Paz Vicens, Marie-Laure Vicens et Marie-Neige Fleury, dopo il decesso del padre, in occasione di una mostra a lui dedicata dal museo di Losanna. J. Vicens Gironella

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DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA Cenni storici J. Vicens Gironella

52 Schizofrenia paranoide
Martín Ramírez (1895–1963 ) Schizofrenia paranoide

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DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA Cenni storici Negli anni 1920 il pensiero psicoanalistico si era interessato del disegno infantile con Anna Freud. Poi l’indagine dell’espressione grafica a partire dalle teorie freudiane del simbolo e del conflitto sarà l’elemento fondamentale del movimento che utilizza l’arte come terapia negli anni che seguiranno.

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DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA Cenni storici Negli anni 1940 in inghilterra nasce l’ ”arteterapia” fondata da due artisti Adam Hill e Andrew Adamson.. Negli anni 1940 negli Stati Uniti sono stati fondati i primi ateliers di pittura realizzati al Boston State Hospital ed al Saint Elizabeth Hospital di Boston dove l'utilizzo di attività artistiche visive iniziano ad essere individuati come mezzi terapeutici, in parte sostenuta dalla psicologia psicoanalitica dell'Io o dalle psicologie umanistiche, in parte relegata al ruolo secondario di intrattenimento..

55 Saint Elizabeth Hospital di Boston La tessitrice di merletti.

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DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA Cenni storici Nel 1950 a Parigi, in occasione del primo congresso Mondiale di Psichiatria, venne inserita un’esposizione internazionale d’Arte psicopatologica. Tutto ciò fu fortemente voluto dal presidente del Congresso Jean Delay. Lo scopo di quest’esposizione era quello di riunire opere di interesse scientifico e di permettere ad un pubblico più esteso di apprezzare il valore estetico delle opere di soggetti con disturbi psichiatrici, facilitando così la comprensione dei loro problemi e permettere, così, di poter dar loro un aiuto più concreto.

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DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA Cenni storici Negli anni 1950 negli Stati Uniti Margaret Naumburg ed Edith Kramer sono considerate le fondatrici dell’arte terapia. Margaret Naumburg di derivazione psicodinamica, considera il prodotto artistico del paziente come uno strumento d’accesso ai suoi contenuti inconsci, da utilizzare nel corso della terapia come materiale da interpretare e favorire la risoluzione dei conflitti interni. L’arte, dunque, come strumento ai fini della terapia, e non arte come terapia.

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DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA Cenni storici Edith Kramer invece, si muove da un’ ottica completamente diversa e concentra l’attenzione sul processo creativo, ritenuto di per sé uno strumento terapeutico. L’espressione artistica del paziente non è vista solo come mezzo per l’espressione dei conflitti inconsci, ma come strumento per la loro risoluzione e come risorsa per la crescita e la maturazione personale. Arte, dunque, come terapia.

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DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA Cenni storici Negli anni 1950 Robert Volmat costituisce il primo atelier di arte terapia presso l’Ospedale Sainte Anne di Parigi allo scopo di sperimentare nuove forme di approccio psicoterapeutico attraverso l’espressione artistica. Nel 1956 a tale proposito pubblica L'Art psychopathologique. Paris, Presses Universitaires de France. Expressions plastiques de la folie, 10 planches en couleurs commentées. Médecine de France. N° 61 à 70, Paris, M.C.F., 1956

60 ex Ospedale Psichiatrico S. Lazzaro di Reggio Emilia
La collezione di pittura Il materiale consiste in circa 4000 pezzi prodotti, nel corso di oltre 100 anni, dai pazienti. Si ha notizia certa di una Scuola di Disegno all'interno del S. Lazzaro dal 1887.

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62 Federico Saracini 1898 con le sue 95 tavole didascaliche-pedagogiche è Autore di grande interesse.

63 Ernesto Cacciamani 1901 rappresenta una congerie di figure difficilmente identificabili con esattezza in quanto hanno delle parti in più od in meno rispetto alla norma cedendo così una notevole sensazione di ambiguità.

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65 Corrado Angiolini 1929: con il suo modo preciso e puntuale progetta un sistema di trasporto all'interno dell'Istituto mediante ferrovia. Oltre alle grandi mappe, riempie 4 quaderni con puntuali annotazioni esplicative.

66 Attilio Malagoli 1930: disegni ad inchiostro su carta. Molto più liberamente racconta drammatici episodi di vita reale inseriti in un insieme di riquadri che si incastrano tumultuosamente riempiendo un grande foglio. Si firma AM ex combattente.

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68 .B.: la più conosciuta tra le frequentatrici dell'atelier. Certe sue Opere richiamano molto, per alcuni troppo, il lavoro di Picasso (per il tratto, per la scomposizione della figura …).

69 T.G.: crea composizioni in cui la scansione geometrica dei colori produce una sensazione di grande armonia. Assente la figura umana, stanno in primo piano le nature morte inserite in un più vasto ambiente in cui è dominante il colore ordinatamente disposto.

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71 Radmila Peyovic: la sua produzione di disegni a pastello ha suscitato l'interesse degli esperti di Art Brut (in coppia le sue opere sono nei più importanti musei del settore). Con tenui colori propone la figura umana, di solito femminile, pressocchè sempre di profilo, rivolta a sinistra, a mezzo busto. Questo schema fisso si accompagna ad una variazione infinita dei decori dei capelli e della foggia dei vestiti. Scritte non sempre agevoli da decifrare sono poste a completamento della composizione.Si firma Gesù Bambino.

72 S.C.: la sua produzione dal punto di vista dei soggetti è divisa nettamente in due : un filone ( più abbondante ) di oggetti, alberi, case, strade che tratta in modo molto preciso, quasi geometrico; un secondo filone è costituito da circa 20 fogli in cui rappresenta una donna: lo stile cambia completamente, il segno si anima, si curva. La figura viene rappresentata in modo scarno ed essenziale evidenziando in modo marcato i seni e l'inguine, rinforzandone ulteriormente l'importanza con il cambio di colore.

73 I.G.: ha lavorato molto su carta, soprattutto con la tempera. Abbondante e fortemente espressiva la sua produzione a creta. Con segno rapido, vibrante, spesso liberatorio, ha toccato vari temi con una certa prevalenza della figura femminile (che tratteggia con accentuata partecipazione emotiva : ne risultano ritratti sofferti e drammatici).Anche nella produzione a creta ci sono figure umane ( uomini e donne ) ma il segno della sua lotta interiore si coglie ancor più in tutta una serie di animali selvaggi, o meglio "selvaggiamente" rappresentati.

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75 Associazione Professionale Italiana Arte Terapeuti
SCUOLE DI ARTE TERAPIA ACCREDITATE In Italia esistono diversi training formativi che fanno riferimento a vari modelli teorici. L’Apiart ha stabilito i criteri per l’accreditamento delle Scuole di Formazione in Arte Terapia.

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DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA Modelli teorici -psicoanalitico: valore proiettivo in ambito psicologico -gestaltico: medium del processo psicoterapico -cognitivo: riabilitazione dei deficit cognitivi percettivi -polisegnico: valore di lettura della forma di arte come comunicazione -

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DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA Funzione del disegno e della pittura Il disegno e la pittura vengono utilizzate per acquisire o potenziare la capacità di “contattare” le emozioni e rappresentarle in una dimensione fantastica attraverso la forma e il colore. Inoltre, richiedendo l’attivazione della coordinazione visuo-motoria e la capacità di movimenti fini e precisi, comporta un giovamento anche da un punto di vista strettamente motorio.

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DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA Funzione del disegno e della pittura Il disegno assume infatti in arteterapia 4 significati: un significato ludico (per creare), un significato narrativo (per raccontare di sé), un significato conoscitivo (per porsi e rispondere a delle domande). un valore proiettivo in ambito psicoanalitico. Il disegno infatti permette di esplicitare i propri conflitti e le proprie ansie che, assumendo concretezza e divenendo finalmente qualcosa di esterno a sé.

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DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA L’atelier di pittura nella riabilitazione psichiatrica Organizzazione sessioni bi-trisettimanali di circa 2 ore Gestione: un Arteterapeutita Setting: atelier Si svolgono in gruppo (8-10 persone)

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DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA L’atelier di pittura nella riabilitazione psichiatrica I materiali : Materiali da disegno (matite dure e morbide, matite colorate, carboncini, gessi, pennarelli di vari tipi, penne, pennini da inchiostro, pastelli a cera, pastelli ad olio) Materiali da pittura (acquarelli, tempere, colori a dita, acrilici, pennelli, spugne…) Materiali da costruzione (cartone, stoffa, legno, plastica, fogli di rame, forbici, colla, materiali di recupero….) Materiali plastici (creta, plastilina, das, pasta di legno…) Supporti per il lavoro (vari tipi di carta e cartoncino, di vari colori)

81 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA L’atelier di pittura nella riabilitazione psichiatrica Le tecniche -durante le prime sessioni si stimolano l’esecuzione di un disegno a tema libero per valutare le capacità espressive del soggetto Probabili difficoltà Elevazione ansia Timore di un giudizio negativo Tecniche alternative: -Intervento di sostegno del terapeuta -Disegno geometrico -Collage

82 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA L’atelier di pittura nella riabilitazione psichiatrica Le tecniche Gli scarabocchi di M. Naumburg. Fautrice del disegno spontaneo: sostiene l’uso dello “scarabocchio” come modalità espressiva libera, spontanea, senza apparente intenzionalità espressiva e senza ricerca di una forma senza sentirsi messi alla prova o esposti al giudizio.

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DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA L’atelier di pittura nella riabilitazione psichiatrica Le tecniche Il disegno della figura umana Il disegno della figura umana tendenzialmente riproduce lo schema corporeo dei soggetti che generalmente nei soggetti psicotici viene rappresentato in maniera frammentata e abnorme. La riproduzione di figure umane copiate da dipinti, fotografie, aiuta a livello percettivo a riconoscere l’immagine del corpo “integra” nelle sue parti.

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DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA L’atelier di pittura nella riabilitazione psichiatrica Le tecniche Il ritratto Ciascuno ritrae il compagno che si presta a fare da modello. Consente la reciproca ricostruzione dell’immagine di sé attraverso la reciproca presa di coscienza della identità corporea.

85 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA L’atelier di pittura nella riabilitazione psichiatrica Le tecniche Body tracing Il corpo stesso può essere utilizzato per ricostruire un immagine adeguata ed integra di sé. Il disegno dei contorni del corpo riprodotto a dimensione reale su un foglio consente di restituire percettivamente un immagine del corpo intero. I soggetti vengono divisi a coppie e l’uno disegna il corpo dell’altro e poi lo “veste” liberando al massimo la propria fantasia e creatività tanto da fare acquisire alla sagoma un espressione.

86 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA L’atelier di pittura nella riabilitazione psichiatrica Le tecniche Mandala Consiste nella produzione di cerchi concentrici ed una fase successiva di colori, forme, oggetti, parole al loro interno a partire dall’anello più esterno fino al cerchio centrale. Questa tecnica utile con i pazienti psicotici poiché i cerchi creano una struttura grafica su cui si possono organizzare immagini. Ba 2000

87 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA L’atelier di pittura nella riabilitazione psichiatrica Le tecniche Copia dal vero E’ un mezzo utile per riportare l’attenzione sul confronto con la realtà. Richiede impegno superiore a quello necessario per altre attività. In questo lavoro si mette in atto un processo, un analisi, pianificazione, controllo e verifica tramite l’osservazione dell’oggetto reale, l’individuazione della sua struttura di base, del materiale di cui è fatto, della sua collocazione spaziale, il confronto tra l’oggetto e la sua riproduzione grafica Ba 2000

88 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA L’atelier di pittura nella riabilitazione psichiatrica Le tecniche Copia dal vero “tutto ciò che sollecita e promuove nel paziente il passaggio all’imitazione rappresenta un mezzo utile per riportare l’attenzione sul confronto con la realtà” Facco e coll. 1994

89 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA L’atelier di pittura nella riabilitazione psichiatrica Le tecniche Disegno geometrico E’ utile nei soggetti psicotici, le forme geometriche sono strutturate, di facile esecuzione, lontane da simbolismi evidenti. Il paziente può scegliere forme e colori, collocazioni spaziali rispondendo a criteri logico-fomali

90 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA L’atelier di pittura nella riabilitazione psichiatrica Le tecniche La scultura La manipolazione di materiali e la costruzione di oggetti concreti è molto gratificante soprattutto se effettuate con uno scopo. E’ indicata anche nei soggetti molto gravi e disgregati. Facco e coll. 1994

91 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA L’atelier di pittura nella riabilitazione psichiatrica La prima seduta “il biglietto da visita” Fattori osservabili per comprendere il paz. I colori utilizzati Il protagonista: chi è e che cosa fa Le altre figure presenti: chi sono e cosa fanno Il tempo dell’azione La presenza di stabilità o precarietà Gli equilibri delle forme

92 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA L’atelier di pittura nella riabilitazione psichiatrica Il percorso arteterapeutico: le tappe Scegliere una teoria di riferimento -creativa e artistica -pedagogica -Psicologica, psicoanalitica Conoscere l’anamnesi e la diagnosi del paziente Stabilire tempi: inizio e fine del percorso Stabilire le modalità: -conduzione direttiva o non direttiva -con l’uso di verbalizzazione o con uso limitato -conduzione passiva o attiva -conduzione di gruppo o individuale

93 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA L’atelier di pittura nella riabilitazione psichiatrica Il percorso arteterapeutico: gli obiettivi Valorizzare la comunicazione non verbale Favorire il processo creativo Sperimentazione ludica Favorire l’espressione attraverso la simbolizzazione Favorire processi di condivisione e risocializzazione nel gruppo

94 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA L’atelier di pittura nella riabilitazione psichiatrica Il percorso arteterapeutico: gli obiettivi del percorso grafico Riorganizzazione estetica Crescita nella capacità dell’uso di materiali Sviluppare la consapevolezza tecnica

95 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA L’atelier di pittura nella riabilitazione psichiatrica Metodi di valutazione e verifica Scheda di analisi della motricità del disegno e della pittura -posizione del corpo in rapporto al foglio -seduta -in piedi -in asse con il centro del foglio -a sx o a destra del centro del foglio -instabilità della posizione del corpo rispetto al foglio -modificazioni adottate nella posizione durante il lavoro -manifestazione di fatica o rifiuto; passaggio dalla posizione eretta alla posizione seduta, spostamento nella stanza senza nessun rapporto con l’attività. A Ajuriaguerra e coll. 1990

96 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA L’atelier di pittura nella riabilitazione psichiatrica Metodi di valutazione e verifica Scheda di analisi della motricità del disegno e della pittuta -Il Torace -frontale rispetto al tavolo -obliquo vero destra o verso sinistra -Inclinato -con contrazione delle spalle B Ajuriaguerra e coll. 1990

97 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA L’atelier di pittura nella riabilitazione psichiatrica Metodi di valutazione e verifica Scheda di analisi della motricità del disegno e della pittura -Movimenti delle braccia -rilassamento e contrazione: del pugno, gomito o spalla -posizione del gomito vicino al corpo, molto spostato dal corpo, alzato -rapporto tra la posizione delle spalle del gomito e del pugno -posizione della mano: distensione, flessione -cambio dell’uso della mano C Ajuriaguerra e coll. 1990

98 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA L’atelier di pittura nella riabilitazione psichiatrica Metodi di valutazione e verifica Scheda di analisi della motricità del disegno e della pittura -Movimenti d’accompagnamento -della testa -del viso: labbra, occhi, espressione -posizione dell’altro braccio durante il disegnare -movimenti delle gambe -base di sostegno adatta D Ajuriaguerra e coll. 1990

99 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA L’atelier di pittura nella riabilitazione psichiatrica Metodi di valutazione e verifica Scheda di analisi dei tracciati pittografici Analisi del tratto Lunghezza -Lunghezza dei tratti dritti -lunghezza massima dei tratti dritti -lunghezza minima dei tratti dritti -frequenza delle variazioni di lunghezza -larghezza dei tratti: utilizzo di una sola o più larghezze A Ajuriaguerra e coll. 1990

100 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA L’atelier di pittura nella riabilitazione psichiatrica Metodi di valutazione e verifica Scheda di analisi dei tracciati pittografici Analisi del tratto Pressione -pressione forte -pressione media -pressione debole Ajuriaguerra e coll. 1990

101 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA L’atelier di pittura nella riabilitazione psichiatrica Metodi di valutazione e verifica Scheda di analisi dei tracciati pittografici Analisi del tratto: Dinamismo di tratto -variazioni del ritmo -variazioni della tonalità -variazioni della pressione Ajuriaguerra e coll. 1990

102 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA L’atelier di pittura nella riabilitazione psichiatrica Metodi di valutazione e verifica Scheda di analisi dei tracciati pittografici Analisi del tratto: Scioltezza di tratto -curve armoniose, curve complesse -passaggio sciolto da tratti dritti a tratti curvi -polimorfismo -tratto continuo Ajuriaguerra e coll. 1990

103 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA L’atelier di pittura nella riabilitazione psichiatrica Metodi di valutazione e verifica Scheda di analisi dei tracciati pittografici Analisi del tratto: Tratto maldestro -a bozzi -tremolante -vacillante -stereotipato -spezzato Ajuriaguerra e coll. 1990

104 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA L’atelier di pittura nella riabilitazione psichiatrica Metodi di valutazione e verifica Scheda di analisi dei tracciati pittografici Analisi della superficie: variazioni delle dimensioni -importante -media -senza nessuna variazione Ajuriaguerra e coll. 1990

105 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA L’atelier di pittura nella riabilitazione psichiatrica Metodi di valutazione e verifica Scheda di analisi dei tracciati pittografici Analisi della superficie: variazioni delle forme -forme semplici -forme complesse -utilizzo di tutta la superficie del foglio Ajuriaguerra e coll. 1990

106 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA L’atelier di pittura nella riabilitazione psichiatrica Metodi di valutazione e verifica Scheda di analisi dei tracciati pittografici Analisi della superficie: variazioni delle sfumature -almeno una variazione delle sfumature dello stesso colore Ajuriaguerra e coll. 1990

107 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA L’atelier di pittura nella riabilitazione psichiatrica Metodi di valutazione e verifica Scheda di analisi dei tracciati pittografici Analisi della superficie: variazione nell’uso del colore -un solo colore -tre colori -più di tre colori Ajuriaguerra e coll. 1990

108 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA L’atelier di pittura nella riabilitazione psichiatrica Metodi di valutazione e verifica Scheda di analisi dei tracciati pittografici organizzazione: la pagina -senza rapporto con il formato del foglio -condizionato dal formato del foglio -utilizzazione degli angoli del foglio Ajuriaguerra e coll. 1990

109 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA L’atelier di pittura nella riabilitazione psichiatrica Metodi di valutazione e verifica Scheda di analisi dei tracciati pittografici organizzazione: proporzione degli elementi tra loro -difetti nella proporzione -proporzione armoniosa -proporzione personali Ajuriaguerra e coll. 1990

110 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA La pittura nelle psicosi Nel "Allgemeine psychopathologie" (1913) Jaspers scrive: "Un'arte psicotica - come vera espressione della vita psichica del paziente e come immagine del mondo spirituale della psicosi - può nascere quando esistono una capacità ed una certa istruzione tecnica e quando le caratteristiche psicotiche non soffocano, per così dire, l'intero quadro. Una sua descrizione trova contenuti caratteristici: rappresentazioni di esseri favolosi e creature deformi. Dal punto di vista della forma, troviamo: tendenza alla ripetitività, all'ordine, all'ornamento, unita al bisogno di effetti esagerati, di simbolismi e fantastici arricchimenti, ed alla fissione stereotipata su alcune linee curve o angolose, che conferiscono a tutti i disegni dello stesso soggetto una curiosa somiglianza".

111 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA La pittura nelle psicosi Dallo studio del disegno psicotico emergono tre caratteristiche: la ripetitività Simbolismo fantastico Arricchimenti e ornamenti. Dopo alcuni anni d’internamento, il 2% dei pazienti, la maggior parte schizofrenici, comincia a dipingere spontaneamente. In questa scelta probabilmente hanno ruolo due fattori: la noia, e la regressione, che fa emergere le attitudini infantili. Solo poche opere hanno un rilievo interessante dal punto di vista artistico o scientifico.

112 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
DISEGNO, PITTURA E PSICHIATRIA La pittura nelle psicosi Nelle opere dei pazienti con diagnosi di schizofrenia sono evidenti le stereotipie e l’ossessivo riempimento degli spazi. Sono spesso presenti motivi geometrici ripetuti, forme spezzate e segmentate, come seminate in modo caotico e disordinato. A, Denner 2002

113 Art therapy for schizophrenia or schizophrenia-like illnesses
Art therapy for schizophrenia or schizophrenia-like illnesses. Ruddy R, Milnes D. University of Leeds, Academic Unit of Psychiatry and Behavioural Sciences, 15 Hyde Terrace, Leeds, West Yorkshire, UK LS2 9LT. A review about the effect of arte therapy have only two articles, both compared art therapy plus standard care with standard care alone. Data from one mental state measure (SANS) showed a small but significant difference favouring the art-therapy group (n=73, 1 RCT, WMD -2.3 CI to -0.5). In the short term, a measure of social functioning (SFS) showed no clear difference between groups in endpoint scores (n=70, 1 RCT, WMD 7.20 CI to 16.93) and quality of life, as measured by the PerQoL, did not indicate effects of art therapy (n=74, 1 RCT, WMD 0.1 CI -2.7 to 0.47). AUTHORS' CONCLUSIONS: Randomised studies are possible in this field. Further evaluation of the use of art therapy for serious mental illnesses is needed as its benefits or harms remain unclear.

114 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Effetti dell’arte terapia sulla schizofrenia Un caso clinico L.G. 44aa Schizofrenia residuale

115 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Effetti dell’arte terapia sulla schizofrenia Un caso clinico Punteggio SANS T0 2004 T1 2006

116 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Effetti dell’arte terapia sulla schizofrenia Un caso clinico Punteggi Aree SANS T0 2004 T1 2006

117 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Effetti dell’arte terapia sulla schizofrenia Un caso clinico Punteggio SAPS T0 2004 T1 2006

118 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Effetti dell’arte terapia sulla schizofrenia Un caso clinico Punteggi Aree SAPS T0 2004 T1 2006

119 I disturbi psichici nei pittori
Durante la permanenza ad Arles avviene uno degli episodi più controversi e drammatici della vita di Van Gogh. La notte del 23 dicembre il pittore, dopo un'aggressione ai danni di Gauguin (che fugge spaventato) si taglia la parte inferiore dell'orecchio sinistro, la incarta e la porta in un bordello per farne regalo ad una prostituta alla quale si era affezionato. Viene ricoverato in ospedale con la diagnosi di epilessia, alcolismo e schizofrenia. Dipinge il celebre Autoritratto con orecchio bendato   Iniziano per lui i primi segni di disagio, di depressione. In un attimo di follia Vincent si toglie la vita sparandosi un colpo di pistola. Muore solo, con la compagnia delle sole lettere del fratello Theo. In tutta la sua vita vende un solo quadro. E' il 1890.

120 The Starry Night; June 1889; Olio su tela, The Museum of Modern Art, New York Vincent Van Gogh

121 Vaso con dodici girasoli; olio su tela; Neue Pinakothek Monaco di Baviera. realizzato nel 1888 ,Vincent Van Gogh.

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123 I disturbi psichici nei pittori
Quando si parla di Van Gogh, si parla anche della dicotomia genio-follia; indicando in quest'ultima il motore della pittura originale, unica dell'artista. Sono mille le ipotesi di malattia, tutte diagnosticate a posteriori: chi prende spunto dalla biografia, parla di un incrudelirsi della malattia venerea, o addirittura di una possibile ereditarietà dal padre di sifilide, oppure di schizofrenia, depressione,etc.

124 I disturbi psichici nei pittori
Dopo una lunga lotta contro la depressione, il 25 febbraio 1970 Mark Rothko si suicidò tagliandosi le vene nel suo studio di New York   Mark Rothko, Untitled,1948, Collection of Kate Rothko Prizel

125 I disturbi psichici nei pittori
Mark Rothko, Untitled,1949, National Gallery of Art, Gift of The Mark Rothko Foundation, Inc.,

126 I disturbi psichici nei pittori
Se la relazione tra creatività e psicopatologia è reale, in che modo la psicopatologia influenza l’espressione creativa? La malattia mentale favorisce di per sé la creatività. La tendenza ad associazioni di idee inusuali nella schizofrenia, favorirebbero l’emergere di idee originali. Il flusso accelerato nella mania potrebbe anch’esso favorire la creazione artistica. L’accesso a stati meditativi ed al ragionamento potrebbe invece essere favorito dagli stati depressivi.

127 L’Arte e la Terapia Occupazionale
Il teatro …L’uomo e le sue manifestazioni costituiscono lo spettacolo più affascinante e sorprendente per l’uomo stesso.. Ba 2000

128 L’Arte e la Terapia Occupazionale
Il teatro Cenni storici La tradizione attribuisce le prime forme di teatro, a Tespi, giunto ad Atene dall'Icaria, verso la meta' del VI secolo. Tradizione vuole che sul suo carro trasportasse i primi attrezzi di scena, arredi scenografici, costumi e maschere teatrali. Le rappresentazioni hanno carattere di sacralità evocazione simbolica di morte e rinascita: nasce la tragedia. I principali tragediografi greci furono Eschilo, Sofocle ed Euripide; il commediografo più importante fu Aristofane. Il teatro greco era basato sulle tre unità aristoteliche di luogo, tempo ed azione.

129 L’Arte e la Terapia Occupazionale
Il teatro Cenni storici In questo contesto nasce la rappresentazione drammatica come rappresentazione scenica di un conflitto che a sua volta si dividerà in tragedia, dramma satiresco, commedia e mimo. Con i romani il teatro perde il carattere sacro e diventa celebrazione dei “ludi” si sviluppa la commedia, dramma satiresco e mimo. Dopo la caduta dell'Impero romano sembrò che il teatro fosse destinato a non esistere più. La chiesa cattolica, ormai diffusa in tutta Europa, non apprezza il Teatro ed addirittura scomunica gli attori. A questa situazione, però, sopravvivono i giullari, eredi del mimo. Intrattengono la gente nelle città e nelle campagne con canti ed acrobazie.

130 L’Arte e la Terapia Occupazionale
Il teatro Cenni storici Nel rinascimento diventa rappresentazione dotta con recupero dei testi classici. Nel 1600 si sviluppa la commedia dell’arte (Pulcinella, Pirot..etc..) e nel 1700 il melodramma caratterizzato da grandi temi sentimentali e musica. Nel 1800 si ha l’avvento del dramma sentimentale su base romantica (Adelchi) Il Novecento si apre con la rivoluzione copernicana della centralità dell'attore. Il teatro della parola si trasforma in teatro dell'azione fisica, del gesto, dell'emozione interpretativa dell'attore con il lavoro teorico di Kostantin Sergeevič Stanislavskij e dei suoi allievi Vsevolod Emil'evic Mejerchol'd

131 L’Arte e la Terapia Occupazionale
Il teatro Cenni storici Metodo Stanislavskij ( ): per gli attori si tratta di un metodo che ha esercitato una grossa influenza sulle esperienze teatrali delle avanguardie. Esso comporta un vero e proprio percorso, che coinvolge il corpo, la mente e l’etica stessa dell’attore. L’idea centrale è che si giunge a plasmare la mente, agendo sull’universo psichico dell’attore, così da risvegliare in lui una dimensione creativa, che darà nuovo spessore anche ai gesti e agli atteggiamenti del corpo. Il metodo Stanislavskij prevede un allenamento, grazie al quale l’attore diventa tramite creativo fra il testo teatrale e il pubblico. Questo si può realizzare grazie alla capacità dell’attore di creare con le immagini della fantasia. Immagini che, se da un lato sono ispirate al testo e quindi suggerite dall’autore, dall’altro si nutrono di un intenso lavoro personale fatto dall’attore stesso.

132 L’Arte e la Terapia Occupazionale
Il teatro Cenni storici "Continuate a concentrare l’attenzione sulle immagini che sono davanti agli occhi della vostra mente", dice Stanislavskij a proposito di come ci si prepara a recitare una scena particolare. "Formate i pensieri e le immagini della fantasia secondo il testo e le circostanze fornite dall’autore e dal regista. Ma siccome li avete fatti nascere entrambi – pensieri e immagini – dal vostro cuore, le parole e la verità che voi mettete in queste parole, proprio come se fossero la vostra vita, si fonderanno nel cerchio della vostra immaginazione e sulla scena" (L’attore creativo. Conversazioni al Teatro Bol’Soj, ).

133 L’Arte e la Terapia Occupazionale
Il teatro Cenni storici Con l'affermarsi delle Avanguardie storiche, come il Futurismo, il Dadaismo e il Surrealismo, nacquero nuove forme di teatro come il teatro della crudeltà di Antonin Artaud, la drammaturgia epica di Bertolt Brecht e, nella seconda metà del secolo, il teatro dell'assurdo di Samuel Beckett e Eugene Ionesco modificarono radicalmente l'approccio alla messa in scena e determinano un nuova via al teatro Contemporaneamente però il teatro italiano fu dominato, per un lungo periodo, dalle commedie di Luigi Pirandello, dove l'interpretazione introspettiva dei personaggi dava una nota in più al dramma borghese che divenne dramma psicologico.

134 L’Arte e la Terapia Occupazionale
Il teatro Cenni storici Un ulteriore contributo sulla ricerca della verità scenica viene da Artaud, il quale nel teatro della crudeltà fa rivivere la parola attraverso la fisicità carnale dell’attore. L’attenzione è posta ora sull’azione, l’incontro fra interiorità corporea e comunicazione. Nell’azione fisica ed emotiva, attraverso il processo dell’improvvisazione, non c’è manipolazione, né finzione, non c’è costruzione di artificiosità. Il teatro delle passioni artificiali è abolito per un processo di creazioni le cui tappe sono: * L’improvvisazione libera * La formalizzazione dell’azione * L’applicazione del testo all’azione

135 L’Arte e la Terapia Occupazionale il fare arte può diventare momento
Il teatro il fare arte può diventare momento di cura ?

136 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Teatro e psichiatria Funzioni del teatro Tragedia è dunque mimesi di un'azione seria e compiuta in se stessa, con una certa estensione; in un linguaggio abbellito di varie specie di abbellimenti, ma ciascuno a suo luogo nelle parti diverse; in forma drammatica e non narrativa; la quale, mediante una serie di casi che suscitano pietà e terrore, ha per effetto di sollevare e purificare (catarsi) l’animo da siffatte passioni. (Aristotele, Poetica, 6, in Opere, a cura di G.Giannantoni, Roma-Bari, 1973.)

137 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Teatro e psichiatria Funzioni del teatro significato di catarsi non è facilmente interpretabile e del tutto chiarito dagli scritti di cui disponiamo. Dal contesto degli scritti dei Sofisti si deduce che la catarsi ha un valore di chiarificazione, di illuminazione, di comprensione delle passioni. A oggi le interpretazioni più argomentate risultano essere ancora due: a) partecipando all’azione tragica l’uomo si libera dalle passioni, le proietta o esteriorizza sulla scena e recupera così l’equilibrio psichico necessario per riprendere il pieno dominio delle proprie funzioni razionali; la ragione si svincola così dai condizionamenti di una psicologia del profondo che rende l’individuo inconsapevole e passivo di fronte all’apparente casualità degli eventi. b) La catarsi è purificazione delle passioni nel senso che queste assumono gradualmente una forma razionale, ossia esse non vengono eliminate ma subiscono una "trasformazione", vengono cioè capite.

138 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Teatro e psichiatria Cenni storici Nel 1921 JL Moreno fonda il “teatro della spontaneità” da cui poi originerà “Lo Psicodramma” la prima tecnica di drammatizzazione applicata ai disturbi psichici come terapia.

139 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Teatro e psichiatria Lo psicodramma Lo psicodramma trae origine dalla concezione psicologica e dal metodo psicoterapeutico e formativo elaborati da Jacob Levy Moreno in quasi sessant'anni di attività nel campo clinico, sociale, educativo, dapprima a Vienna e poi - a partire dal negli USA. Fin dal 1922 Moreno iniziò ad elaborare lo psicodramma come modalità di intervento mirante ad intervenire sul sistema di relazioni interpersonali dei singoli o dei gruppi.

140 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Teatro e psichiatria Lo psicodramma Definizione. Lo psicodramma è un metodo d’approccio psicologico che consente alla persona di esprimere, attraverso la messa in atto sulla scena, le diverse dimensioni della sua vita e di stabilire dei collegamenti costruttivi fra di esse. Lo psicodramma facilita, grazie alla rappresentazione scenica, lo stabilirsi di un intreccio più armonico tra le esigenze intrapsichiche e le richieste della realtà, e porta alla riscoperta ed alla valorizzazione della propria spontaneità e creatività

141 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Teatro e psichiatria Lo psicodramma La teoria originaria del prof. Moreno si chiamò 'sociometria': era un metodo di misurazione quantitativa delle relazioni interpersonali dei gruppi, attuato mediante test (sociometrici o psicometrici). I test permettevano di rilevare le strutture interne ai gruppi spontanei in base alle scelte fatte dai membri del gruppo e valutate con l'ausilio di uno strumento grafico, che permetteva di costruire, appunto, un 'sociogramma'. Queste tecniche si ricollegò poi anche la tecnica della psicoterapia di gruppo (psicodramma) ispirata al teatro, di cui Moreno era un appassionato cultore.

142 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Teatro e psichiatria Lo psicodramma Lo psicodramma venne subito applicato da Moreno nella cura della malattia mentale, in cui il rapporto medico-paziente veniva sostituito dal rapporto di interazione reciproca, all'interno del gruppo terapeutico. Il teatro terapeutico nacque così quasi per caso, attraverso l'esame delle ripercussioni personali della recitazione teatrale su un'attrice: Barbara.  Con l' invenzione dello psicodramma entrano nella psicoterapia contemporanea i metodi 'attivi', che ricorrono all'utilizzo del linguaggio del corpo e ad una regia terapeutica basata sul fare, oltre che sul dire.

143 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Teatro e psichiatria Lo psicodramma Dal 1921 al 1924, con il Teatro improvvisato, Moreno chiedeva ad un soggetto, nell'ambito di una rappresentazione scenica improvvisata, di assumere un ruolo per lui significativo, che gli permettesse di esteriorizzare sul palcoscenico i suoi vissuti. Il  ruolo doveva essere relazionato in modo significativo al tipo di disturbo comportamentale da trattare, ma anche alle esigenze motivazionali del soggetto o alle sue fantasie. Il pubblico era importante: è davanti al pubblico infatti che si fabbricano e si dipingono le maschere. il pubblico veniva invitato ad osservare questo teatro e a reagire ad esso, interagendo liberamente con l'attore e con gli altri spettatori.

144 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Teatro e psichiatria Lo psicodramma Attraverso la drammatizzazione in uno spazio protetto che funge simbolicamente da palcoscenico situazioni presenti, passate, future o immaginarie del soggetto vengono riportate nel “qui e ora” della scena. Il processo terapeutico si basa su rivivere, improvvisando, l’esperienza integrandola con il presente, rimettere in gioco il passato nel presente. la sua utilità sta nel consentire al soggetto di proiettare nel dramma che sta recitando le sue reali preoccupazioni.

145 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Teatro e psichiatria Lo psicodramma Tecnica originaria. Basi teoriche la spontaneità creativa come forza propulsiva -Il valore del gruppo Centralità dell’azione La teoria del ruolo

146 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Teatro e psichiatria Lo psicodramma La spontaneità Fin dai suoi primi scritti, Moreno si è occupato della spontaneità e del suo rapporto con la creatività. Il concetto di spontaneità è fondamentale in ambito clinico; il grado di spontaneità di un paziente nel rapporto con gli altri è uno degli indici più significativi della sua salute mentale. La mancanza di spontaneità è segnalata dall'ansia e/o da un comportamento rigido e stereotipato. Apprendere la spontaneità nei rapporti interpersonali significa apprendere a rispondere in modo sintonico alle esigenze dell'ambiente e alle proprie esigenze interne. Moreno verifica che, nello sviluppo della spontaneità, ha un ruolo centrale l'azione, l'interpretazione scenica improvvisata.

147 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Teatro e psichiatria Lo psicodramma Spontaneità/creatività Moreno si riferisce alla spontaneità in stretta relazione al concetto di creatività, tant'è che individua il fattore S-C (spontaneità-creatività) come elemento chiave nell'espansione dell'individuo e della relazione con l'altro. Uno degli obiettivi principali non è lo sviluppo della spontaneità di per sè, quanto la capacità di realizzare atti creativi, di assumere ruoli nuovi creativamente e di superare/trasformare in modo creativo i ruoli personali, sociali e lavorativi inadeguati e/o stereotipati.

148 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Teatro e psichiatria Lo psicodramma La creatività: La creatività, scriveva Moreno, " è la forza che spinge l'individuo a cercare una risposta adeguata per una nuova situazione o una nuova risposta per una vecchia situazione".

149 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Teatro e psichiatria Lo psicodramma Il valore del gruppo · L'autonomia del gruppo. autonomia contrapposta alla dipendenza dal conduttore. Un processo di formazione o di terapia non può dirsi compiuto se non è avvenuto un cammino di autonomia del gruppo e del singolo L'esistenza di una struttura del gruppo e la conseguente necessità di conoscerla. Un intervento di gruppo non può prescindere dall'analisi delle reti di relazione esistenti nel gruppo stesso. Il processo formativo o terapeutico farà leva sulla possibilità di cambiamento di tale struttura di relazione. · Nel gruppo c'è tendenza verso l'anonimato L'intervento non è finalizzato solo a produrre un benessere psichico nelle singole persone, ma intende produrre nelle persone un apprendimento a relazionarsi in modo più adeguato con gli altri importanti del proprio contesto sociale.

150 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Teatro e psichiatria Lo psicodramma Centralità dell'azione Questo aspetto è connesso in modo indissolubile al metodo, tant'è che, in assenza di azione, non si può parlare di psicodramma. Centralità dell'azione non significa necessariamente che le persone devono muoversi, correre, drammatizzare o scomporsi, ma implica un atteggiamento nei confronti delle esperienze e dei contenuti che privilegia l'esserci rispetto al racconto. L'azione diventa elemento fondante e precursore del cambiamento, della relazione e dell'apprendimento.

151 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Teatro e psichiatria Lo psicodramma La teoria del ruolo Il ruolo è la forma operativa che un individuo assume quando entra in relazione con un altro essere o con un oggetto. Il ruolo è elemento di dialogo costante tra il mondo interno della persona e la realtà; dà forma e struttura alla dinamica della spontaneità e della creatività. se la dinamica spontaneità-creatività rivela un processo psicologico fondamentale dal punto di vista dell'individuo, la costruzione del ruolo è fondamentale ed è il contenitore di tale dinamica.

152 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Teatro e psichiatria Lo psicodramma Il modello di drammatizzazione di Moreno si basa su cinque “entità”:il soggetto, il direttore, gli io-ausiliari, il palcoscenico e l’auditorio

153 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Teatro e psichiatria Lo psicodramma Il soggetto è colui che mette in scena un evento Il direttore si presenta con la sua modalità d’essere. Durante la scena registra la situazione, suggerisce nuove scene che favoricono l’emergere di un conflitto del soggetto. Gli Io-ausiliari: appoggiano l’azione del direttore e sostengono il paziente nel suo percorso. Incarnano le persone significative del passato del soggetto

154 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Teatro e psichiatria Lo psicodramma Il palcoscenico è uno spazio protetto ben delimitato L’auditorio: è caratterizzato dal pubblico che può intervenire anche raccontando episodi di sé.

155 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Teatro e psichiatria Lo psicodramma Le tecniche La rappresentazione scenica Lo psicodrammatista deve favorire l'azione rispetto al racconto, che si orienta al far succedere un'esperienza, più che al raccontarla, riservando ad un momento successivo la necessaria riflessione o la sistematizzazione concettuale.

156 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Teatro e psichiatria Lo psicodramma Le tecniche La tecnica del doppio Il doppio è un membro del gruppo che, assumendo la stessa postura del protagonista e mettendosi al suo fianco (oppure ponendosi dietro di lui con un discreto contatto della mano sulla spalla), mette in parole i contenuti e le emozioni che ritiene che il protagonista stia provando. La funzione di doppio viene attivata in vari momenti della sessione di psicodramma, quando un membro del gruppo ha l'opportunità di fermarsi e porre attenzione a ciò che gli sta passando dentro. Spesso questo avviene su stimolo del conduttore, che facilita la verbalizzazione con frasi come: "In questo momento sento che...". .

157 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Teatro e psichiatria Lo psicodramma Le tecniche La tecnica dello specchio consiste invece nel porre il protagonista fuori della scena che ha costruito, in posizione di osservatore della scena stessa, che viene interpretata da un alter ego e da altri membri del gruppo. Il protagonista in tal modo può 'vedersi da fuori'. .

158 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Teatro e psichiatria Lo psicodramma Le tecniche L'inversione di ruolo L'inversione di ruolo è la tecnica principale dello psicodramma, quella che esprime con maggiore evidenza sia l'importanza dell' Incontro autentico con l'altro, che l'autoconsapevolezza che deriva dalla possibilità di un decentramento percettivo. L'inversione di ruolo consente questo duplice processo: entrare nei panni dell'altro per conoscere meglio ciò che egli prova, e al tempo stesso cercare di vedere se stessi con gli occhi dell'altro, attuando un percorso contestuale di auto ed eteropercezione. La tecnica dell'inversione di ruolo viene utilizzata spesso nel corso della scena psicodrammatica..

159 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Teatro e psichiatria Lo psicodramma Le tecniche La sociometria Ogni persona ha una rappresentazione mentale delle sue relazioni sociali significative. La sociometria è uno strumento che utilizza l'azione per rendere evidenti e percepibili le relazioni sociali. Il soggetto viene invitato a porre i membri del gruppo in determinate posizioni che corrispondono alla propria sentire per quella persona.

160 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Teatro e psichiatria Lo psicodramma Le tecniche Il role playing Giocare un ruolo può essere considerato un metodo per imparare a sostenere dei ruoli con maggiore adeguatezza. Il gioco di ruolo si connota pertanto come uno spazio di apprendimento, dove il ruolo giocato si contrappone al ruolo cristallizzato. In tal senso il role playing è il campo dello sviluppo della spontaneità e dell'incontro della soggettività con il dato o il mandato socio-culturale del ruolo.

161 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Teatro e psichiatria Lo psicodramma Le tecniche Attività di riscaldamento: worming up Il termine "gioco psicologico" è ampiamente diffuso in ambito formativo ed educativo. All'interno della metodologia psicodrammatica la dimensione del gioco è spesso presente, ma non si configura necessariamente come attività specifica o "gioco psicologico". La valorizzazione della dimensione ludica nei percorsi formativi o terapeutici psicodrammatici passa attraverso la modalità di conduzione, si evidenzia nell'uso dell'azione, si concretizza nel ricorso al simbolico e al fantastico, accompagna lo sviluppo delle sessioni, anche se specificamente non viene proposto un gioco.

162 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Teatro e psichiatria Il sociodramma Il sociodramma si occupa di problemi che non possono essere né chiariti né trattati nel segreto di una stanza e nell'isolamento di due persone. .. Richiede perciò, un ambiente in cui il gruppo con i suoi problemi collettivi possa essere trattato con la stessa onestà con cui viene trattato l'individuo in uno studio medico…. La forma ideale per questo dramma è che tutti lo possono condividere, e l'effetto è la catarsi della comunità. La catarsi del sociodramma differisce da quella dello psicodramma… Nel procedimento psicodrammatico un soggetto viene trattato come una persona specifica, con il suo mondo privato. Nel procedimento sociodrammatico il soggetto non è una persona, ma un gruppo…è un'estensione emozionale di molti Io…" JL Moreno 1923

163 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Teatro e psichiatria Il sociodramma "Il vero soggetto di un sociodramma è il gruppo. Non è limitato da un numero speciale di individui, può essere formato da tutte le persone che vivono in un luogo qualunque, ovvero da tutte quelle che appartengono alla stessa cultura. Il sociodramma si basa sulla tacita supposizione che il gruppo formato dal pubblico sia già organizzato dai ruoli sociali e culturali che, in una certa misura, sono interpretati da tutti i portatori di cultura". JL Moreno 1923

164 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Teatro e psichiatria Lo psicodramma e il sociodramma L'uso dello psicodramma e del sociodramma in numerosi contesti gruppali stimolò Moreno ad una elaborazione teorica specificamente riferita al gruppo non solo come luogo e medium della terapia ma, attraverso lo sviluppo di relazioni interpersonali, come agente di terapia. Vennero utilizzate nella prima comunità terapeutica per malati psichiatrici nel 1936, a fianco della quale venne successivamente creata la Scuola di formazione per psicodrammatisti (Moreno Institute), tuttora attiva ad opera della moglie e collaboratrice di Moreno, Zerka Toeman.

165 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Teatro e psichiatria Cenni storici Nel 1939 lo psichiatra inglese Peter Slade in una conferenza utilizza il termine di “arte terapia per mezzo del teatro” Nel 1945 la psichiatra britannica Brenda Maldrum utilizza ufficialmente questo concetto fondando la “drammaterapia” al primo congresso dell’Accademia Americana Terapia Occupazionale.

166 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Teatro e psichiatria Cenni storici Nel 1970 in italia nasce un movimento di “animazione teatrale” che viene utilizzato come tecnica nei soggetti con patologie mentali. Il fondatore Dr G. Nava fonda anche una associazione teatrale “Il teatro degli Affetti”. Questo movimento sposta la recitazione professionale e accademica ad una sua espressione collettiva più informale, spontanea. Tecnica che permette all’individuo di esprimersi nella sua globalità utilizzando l’improvvisazione, il gioco, la creatività, la festa. Negli anni successivi è stata applicata nei soggetti con disturbi psichici, disabilità fisiche, ritardo mentale, ambienti carcerari. Facilita le relazioni, la consapevolezza di sé, d’interazione di gruppo, di sviluppo di linguaggi verbali e non verbali, sviluppo di risorse relazionali e creative.

167 Liberazione dai complessi e dalle inibizioni e dai conflitti passati
TEATROTERAPIA Psicodramma Animazione teatrale Riattualizzazione delle dinamiche psichiche interne del pz Riattivazione di competenze legate al corpo ed alle sue manifestazioni Liberazione dai complessi e dalle inibizioni e dai conflitti passati Intervento indiretto sull’immagine del sé e sull’identità

168 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Teatro e psichiatria Cenni storici Intorno al 1975, Claudio Misculin, attore trascorre un breve periodo di cura presso l’Ospedale psichiatrico di Gorizia. L’incontro con lo psichiatra Franco Basaglia favorice la nascita di un gruppo teatrale all’interno dell’Ospedale e la fondazione dell’”Accademia dei folli” attualmente operante nell’ambito psichiatrico che utilizza i linguaggi dell’animazione teatrale.

169 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Teatro e psichiatria Cenni storici IL gruppo teatrale Accademia della Follia, svolge un lavoro importante nell'ambito del disagio sociale e psichico. Gli attori della pièce teatrale sono portatori di handicap psichico e fisico, e con una dipendenza da metadone, psicofarmaci e alcool.

170 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Teatro e psichiatria Cenni storici L’accademia dei folli

171 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Teatro e psichiatria Cenni storici L’accademia dei folli

172 Creative Arts Therapy USA 1979 National Association for Drama Therapy (NADT)

173 National Association for Drama Therapy (NADT)
Creative Arts Therapy Drama Therapy National Association for Drama Therapy (NADT)

174 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica Drammaterapia definizione
Teatro e psichiatria Drammaterapia definizione La drammaterapia, o teatroterapia, si propone di usare l'impianto teatrale nella sua complessità, come mediatore nelle relazioni d'aiuto. Usando le tecniche e il linguaggio teatrale è possibile portare avanti un lavoro combinato su corpo, emozioni, immaginazione, memoria, pensiero (creativo, analitico, narrativo), attenzione, voce e respirazione, permettendo di affrontare diversi tipi di problemi in qualsiasi contesto e a più livelli. Jones 2000

175 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica Drammaterapia definizione
Teatro e psichiatria Drammaterapia definizione La Dramma/teatro terapia, attraverso l’uso intenzionale di processi drammatico-teatrali, può aiutare a raggiungere l’obiettivo di benessere e integrazione in ambito terapeutico, riabilitativo, pedagogico, sociale. A differenza dello psicodramma, la DTT utilizza in maniera esplicita i paradigmi teatrali fondamentali quali la regia, l'attore, lo spettatore, lo spettacolo, la drammaturgia, il testo, la costruzione, la rappresentazione, l'azione, la parola, il corpo, lo spazio scenico, la ripetizione, l'interpretazione, la maschera, la narrazione, il personaggio, la scrittura, l'espressione, l'improvvisazione, la mimesi Jones 2000

176 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica Drammaterapia definizione
Teatro e psichiatria Drammaterapia definizione la drammaterapia comprende altri mediatori drammatici e teatrali rispetto alla psicodramma come le marionette, le maschere, le performance teatrali, la narrazione e la drammatizzazione di storie. Ai drammaterapeuti, a differenza degli psicodrammisti, è richiesto di istruirsi nell’improvvisazione drammatica e nelle arti teatrali, poiché, costituiscono la base del loro lavoro.

177 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Drammaterapia Due sono gli elementi essenziali nel processo della drammaterapia: ruolo e storia. Sono strumenti indispensabili per la trasmissione dei messaggi tra il cliente e il terapeuta. Tutte le comunicazioni che si attivano in drammaterapia, procedono attraverso questi media. Essi possono essere chiamati media primari, giacchè molti degli specifici mediatori espressivi, come burattini e maschere, video e improvvisazione, prendono vita dalle fonti di ruolo e storia e sono i cosiddetti mediatori secondari. I media drammatici, sono delle interfaccia tra due livelli di realtà: quello della vita quotidiana e quello dell’immaginazione. Giocando un ruolo o raccontando una storia, il cliente in terapia drammatica, entra nella realtà immaginativa (narrativa), allo scopo di commentare la realtà quotidiana o di riflettere su di essa. I media secondari sono gli strumenti pratici del trattamento. E’ il compito del drammaterapeuta aiutare il cliente a trovare i ruoli da giocare e le storie da raccontare, che possano fornire uno specchio che riflette la sua vita.

178 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Teatro e psichiatria Drammaterapia Un terzo importante elemento è l’atto creativo, la fonte da cui i media primari prendono vita. L’atto creativo è l’illud tempus, il tempo delle origini, il momento dell’azione spontanea: verbale, tonale o gestuale.

179 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Teatro e psichiatria Funzioni del teatro …Nella rappresentazione teatrale i mezzi tecnici utilizzati sono il corpo e le sue modalità comunicative verbali e non verbali: il linguaggio e la gestualità mezzi utilizzati dall’individuo per rapportarsi quotidianamente con il mondo… (Giovannelli 2000.)

180 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Teatro e psichiatria Funzioni del teatro …Le rappresentazioni teatrali come ogni forma d’arte creano nuove realtà che seppure illusoria e fantastica è comunque assai più vicina alla vita vera perché è costituita dagli stessi elementi che la pongono in essere: lo spazio, la postura, il linguaggio, la comunicazione verbale e non verbale …inoltre i sentimenti e le emozioni che vengono comunicate sono gli stessi che costituiscono il patrimonio affettivo di ogni individuo…che vengono universalizzati e quindi condivisi attraverso la rappresentazione teatrale… (Giovannelli 2000.)

181 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Teatro e psichiatria Funzioni del teatro Il teatro è un campo di esperienza e di ricerca in cui sono in campo tutte le dimensioni della persona: il corpo, la mente, la socialità, la comunicazione; ma soprattutto è un mezzo per esplorare le possibilità della propria esistenza in relazione a quella di altri, reali e/o immaginari. Facendo esperienza di situazioni, di ruoli, di emozioni, di stili di relazioni, grazie al gioco teatrale, possiamo trovare il senso e orientare la nostra esistenza.

182 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Teatro e psichiatria Funzioni del teatro …Fare teatro significa immedesimarsi in un “IO” altro e per fare ciò è necessario mettere in atto meccanismi di identificazione, consapevolezza di sé del proprio schema corporeo della propria individualità…capacità di indirizzare la propria mimica e la propria gestualità nell’espressione di un sentimento (Giovannelli 2000.)

183 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Teatro e psichiatria Funzioni del teatro nei pazienti psichiatrici Il fare teatro in pazienti psichiatrici agisce 1. Sulla postura favorendo un maggiore controllo della postura, del movimento e del linguaggio dell’espressività Sull’espressione della propria emotività: lo studio di un personaggio e dei suoi sentimenti ed emozioni favorisce processi di confronto con i propri. La capacità di gestire nella scena tali emotività secondo un copione facilità la capacità di gestire la propria emotività. Sul tipo di ruolo che generalmente è passivo e lo trasforma in attivo Attiva processi di simbolizzazione, rappresentazione, immaginazione, e stimola attività cognitive Favorisce l’esplorazione dei propri confini personali (Giovannelli 2000.)

184 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Teatro e psichiatria Funzioni del teatro nel soggetto psicotico Drammatizzare, e cioè tradurre in azione, permette infatti un accesso più diretto ai contenuti interni del soggetto, che potrà rivivere eventi del passato, riattualizzandoli, esplorare i propri sperimentarsi in situazioni nuove accrescendo così le proprie competenze e la conoscenza di sé. Si utilizzano processi di immaginazione, identificazione. Nel fare teatro vi è necessità di corrispondenza tra identità, immagine ed esperienza concreta di sé.

185 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica Il laboratorio teatrale
Teatro e psichiatria Il laboratorio teatrale -training corporeo -giochi di animazione -stesura di una sceneggiatura -studio del personaggio -messa in scena con videocamera -spettacolo Ba 2000

186 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Teatro e psichiatria Tecniche di addestramento alla comunicazione non verbale 1 Fase: osservazione di alcune diapositive che rappresentano otto diversi stati d’animo considerati fondamentali (curiosità, noia, felicità, paura, disgusto, spavento, tristezza, rabbia). 2 Fase: analisi: commento a gruppi di 5-6 delle caratteristiche dei volti a seconda dell’emozione che rappresentavano 3 Fase: elaborazione immaginativa: i pazienti sono invitati a riprodurre le espressioni derivate dalle diapositive e interpretarle Ba 2000

187 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica Tecniche di rappresentazione
Teatro e psichiatria Tecniche di rappresentazione Creazione e scrittura di un testo. Si svolge nell’arco di circa 6 mesi per due sedute a settimana di circa un ora. Per favorire la creazione di un testo viene letto un testo semplice e commentato estrapolando gli elementi strutturali: ambiente e contesto (dove e quando), personaggi, azioni e comportamenti (cosa accade), emozioni e stati d’animo dei personaggi. Coordinata da due educatori avviene la stesura di una beve sceneggiatura. Segue una lettura comune con discussione e commenti sulle caratteristiche e l’emotività dei personaggi e di come possano essere rappresentate in scena. Gradualmente e spontaneamente vengono assegnati i ruoli.

188 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica Tecniche di rappresentazione
Teatro e psichiatria Tecniche di rappresentazione Sessioni di studio ed immedesimazione nel personaggio: 1. incontri caratterizzati da training di fonazione, riscaldamento vocale, respirazione costo diaframmatica, scansione delle sillabe. Molti esercizi di training teatrale sono volti allo sviluppo di “feeling-tone” coordinazione tra l’espressione mimica, vocale ed emotiva. 2. Inizio delle prove con esercizi per mimica, gestualità, coordinazione gestuomotoria, voce e direzione dello sguardo. Sono precedute da sessioni di gioco e “worming up”. La tecnica del gioco è frequentemente utilizzata in ambito teatrale. E’ il primo passo per il “come fare finta che”. Le prove vengono registrate con una video camera in modo da commentare e migliorare tali attività

189 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Teatro e psichiatria Lo spettacolo E’ una rappresentazione del gruppo rivolta all’esterno durante il quale viene a mancare il sostegno diretto del conduttore e il cui risultato collettivo dipende dall’apporto di ogni singolo partecipante. Diventa possibile solo in proporzione della capacità di ognuno di sostenere la propria presenza e quella degli altri nel gruppo Ba 2000

190 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Teatro e psichiatria Lo spettacolo Per arrivare ad una rappresentazione teatrale è necessario stimolare la fiducia nelle proprie capacità, aiutare a gestire i livelli d’ansia, appianare le divergenze all’interno del gruppo, sottoporsi al giudizio del pubblico. Lo spettacolo nella sua realizzazione è importante tappa verso la creatività costruttiva, la spontaneità, e il confronto con i vissuti emersi duranti il training teatrale. Ba 2000

191 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica Lo spazio dello spettacolo
Teatro e psichiatria Lo spazio dello spettacolo Lo spazio è il palcoscenico. E’ uno spazio neutro, libero che non risponde alle regole sociali. E’ correlato all’artificio della rappresentazione. Uno spazio dove è concesso sperimentare nuovi ruoli.

192 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Il teatro psichiatria Forme di teatro creativo utilizzate in psichiatria: Psicodramma Sociodramma Drammaterapia Play Back Theatre Teatro dell’oppresso Teatro sociale

193

194 Jonathan Fox, psicodrammatista statunitense formatosi al Moreno Institute, mette a punto alla fine degli anni settanta il Playback Theatre,portando a sintesi tecniche psicodrammatiche, teatrali ed espressive (mimo, musica, scena), in riferimento alle prime intuizioni moreniane sulla spontaneità e il Teatro Improvvisato e integrandole con una personalissima attenzione alla tradizione del teatro non scritto, alla dimensione del rituale, al valore e dignità delle storie personali. Nel 1990 fonda l’international Playback Theatre Network

195 Il miglior modo per descrivere il playback theatre a qualcuno che non l’ha mai visto è quello di dipingere un’immagine. Immagina una stanza con in fondo uno spazio dedicato alla scena. Su questa scena sono seduti gli attori, di fronte al pubblico. Sul lato destro sta seduto il musicista, circondato dai suoi strumenti. Sul lato sinistro ci sono due sedie. Su una delle sedie è seduto il conduttore, che avrà la funzione di una specie di maestro di cerimonie. L’altra sedia sarà occupata da un membro del pubblico, che viene volontariamente e racconta un’esperienza personale. Il conduttore pone alcune domande, e quando l’intervista è completa, rivolge la storia agli attori. La musica accompagna il momento di transizione. Quindi gli attori rappresentano la storia, usando il mimo, il movimento e parole improvvisate. Il loro obiettivo è di catturare l’essenza della storia del narratore. Dopo un momento di riconoscimento e ringraziamento, il narratore ritorna nel pubblico e un altro narratore esce per raccontare. Un evento di playback consiste in una serie di storie raccontate dai narratori del pubblico. E’ un processo totalmente spontaneo, reso possibile dall’adesione al rituale….                        Jonathan Fox, New Paltz, NY,

196 Per fare Playback Theatre sono necessari un direttore, uno staff di attori ed un musicista, un pubblico (comunità) e dei narratori (teller).

197 Il direttore ha la funzione di raccordo tra lo staff degli attori ed il pubblico: suo compito è di utilizzare la spontaneità degli attori per riscaldare il pubblico e tradurre in azione scenica gli spunti e le storie narrate dal pubblico.

198 Gli attori ed il musicista, specificamente formati al Playback Theatre, hanno il compito di rappresentare le storie narrate dal pubblico, integrandosi tra loro in modo armonico. Il loro fine è quello di "dare dignità alla storia". I narratori sono membri del pubblico che desiderano raccontare un frammento della loro esperienza, che avrà risonanze sugli altri partecipanti.

199 Possibilità applicative:
-animazione teatrale -psicoterapeutico -formativo-educativo

200 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica Il teatro dell’oppresso
Teatro e psichiatria Il teatro dell’oppresso …tutti possono fare teatro... anche gli attori... si puo' fare teatro dappertutto... anche nei teatri... A. Boal E' un metodo teatrale inventato e sviluppato dal regista brasiliano Augusto Boal negli anni '60, prima in Brasile in un clima di lotte operaie e contadine e poi in Europa, e ora diffuso in tutto il mondo, che usa il teatro come linguaggio, come mezzo di conoscenza e trasformazione della realta' interiore, relazionale e sociale. Ispirato alle idee di Paulo Freire ed al suo trattato, La Pedagogia degli Oppressi.

201 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica Il teatro dell’oppresso
Teatro e psichiatria Il teatro dell’oppresso E' un teatro che rende attivo il pubblico e serve ai gruppi di "spett-attori" per esplorare, mettere in scena, analizzare e trasformare la realta' che essi stessi vivono. Il teatro e la recitazione hanno qui il fine di rappresentare le oppressioni quotidiane con l'intento di trovare strategie per la trasformazione dei conflitti. Fulcro del lavoro e' l'analisi e la trasformazione delle situazioni oppressive, di disagio, conflittuali, della vita quotidiana. Usa come strumenti una serie di esercizi e giochi che mirano a sciogliere le "meccanizzazioni" del nostro corpo/mente/emozione che sono cristallizzate nella cosiddetta "maschera sociale".

202 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica Il teatro dell’oppresso
Teatro e psichiatria Il teatro dell’oppresso Principi: Il TdO e' un sistema di Esercizi, Giochi e Tecniche basate sul Teatro Essenziale, per aiutare le persone a sviluppare cio' che loro gia' hanno dentro se stessi: il teatro. Teatro Essenziale 1) Ogni essere umano e' teatro! 2) Il teatro e' definito come l'esistenza simultanea - nello stesso spazio e contesto - di attori e spettatori. Ogni essere umano e' capace di vedere la situazione e di vedersi nella situazione.

203 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica Il teatro dell’oppresso
Teatro e psichiatria Il teatro dell’oppresso 3) Il Teatro Essenziale consiste in tre elementi: il Teatro Soggettivo, il Teatro Oggettivo e il Linguaggio Teatrale. -Teatro Soggettivo. Ogni essere umano e' capace di recitare-agire (acting): noi dobbiamo necessariamente produrre azioni e osservare queste azioni e i loro effetti sull'ambiente. Teatro Oggettivo Quando gli essere umani limitano se stessi nell'osservare un oggetto, uno persona o uno spazio, rinunciando momentaneamente alla loro capacita' e necessita' di agire, l'energia del loro desiderio di agire e' trasferita a quello spazio, persona od oggetto, creando uno spazio nello spazio: uno Spazio Estetico. Linguaggio Teatrale. Tutti gli esseri umani usano, nella loro vita quotidiana, lo stesso linguaggio che gli attori usano sul palco: le loro voci, i loro corpi, i loro movimenti e le loro espressioni.

204 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica Il teatro dell’oppresso
Teatro e psichiatria Il teatro dell’oppresso 4) Il TdO offre a ognuno lo strumento estetico per analizzare il proprio passato, nel contesto del proprio presente e conseguentemente inventare il proprio futuro, senza attenderlo. Il TdO insegna a vivere nella societa' facendo teatro. 5) Gli oppressi sono quegli individui o gruppi che sono socialmente, culturalmente, politicamente, economicamente, razialmente, sessualmente o in ogni altro modo, deprivati del loro diritto al Dialogo o in ogni modo danneggiati nell'esercizio di questo diritto. 6) Il Dialogo e' definito come un libero scambio con gli altri, come persona e come gruppo 7) Il TdO e' basato sul principio che tutte le relazioni umane dovrebbero essere di natura dialogica.

205 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica Il teatro dell’oppresso
Teatro e psichiatria Il teatro dell’oppresso Le tecniche I GIOCHI ESERCIZI                                                                I giochi-esercizi sono strumenti di preparazione teatrale tecniche di integrazione, fiducia, sensibilizzazione (dal toccare al sentire, dal guardare al vedere, dall'udire all'ascoltare) e “de-meccanizzazione”.

206 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica Il teatro dell’oppresso
Teatro e psichiatria Il teatro dell’oppresso Le tecniche IL TEATRO IMMAGINE: E' una tecnica basata sulla costruzione di immagini con i corpi delle persone; le immagini poi possono essere dinamizzate con l'intervento del pubblico o autonomamente per esplorare le tensioni interne, i conflitti, i desideri e i cambiamenti possibili. .

207 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica Il teatro dell’oppresso
Teatro e psichiatria Il teatro dell’oppresso Le tecniche LE TECNICHE DEL FLIC-DANS-LA-TETE : Le tecniche mirano a portare fuori i “Flic” perché il protagonista possa riconoscerli e affrontarli teatralmente, ma anche perche' il gruppo possa lavorare. Le tecniche sono tutte basate su un racconto iniziale del protagonista a cui segue la costruzione di immagini proposte da lui e/o dal pubblico e successive improvvisazioni in un caleidoscopio di relazioni e di piani (reale e simbolico e fantastico e grottesco...) che permettono un'esplorazione ricca di suggestioni.. .

208 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica Il teatro dell’oppresso
Teatro e psichiatria Il teatro dell’oppresso Le tecniche IL TEATRO FORUM: prevede la presentazione di una scena problematica come stimolo e l'intervento degli "spett-attori" per risolvere la situazione tramite la loro sostituzione al Protagonista. La scena teatrale rappresenta una situazione negativa, oppressiva. La scena e' presentata una prima volta, quindi il pubblico e' chiamato a intervenire e cercare alternative e soluzioni, sostituendosi inizialmente al solo Protagonista. Il conduttore del Forum, chiamato Jolly, non giudica i diversi interventi ma interpella il pubblico sulla realta' ed efficacia delle soluzioni proposte

209 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica Il teatro dell’oppresso
Teatro e psichiatria Il teatro dell’oppresso Le tecniche IL TEATRO INVISIBILE: Azioni teatrali preparate con cura che non vengono svelate e si svolgono in luoghi pubblici come eventi strani che accadono e suscitano l'attenzione dei presenti ignari. Successivamente gli attori convogliano la discussione delle persone sui fatti che a loro interessa esplorare, immettendo informazioni e opinioni, agendo con i diversi personaggi che ci si e' dati e improvvisando col pubblico. Scopo dell'invisibile e' far esprimere spontaneamente il pubblico ignaro per verificare le opinioni che emergono e per indicare alternative possibili.

210 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica Il teatro dell’oppresso
Teatro e psichiatria Il teatro dell’oppresso Le tecniche IL TEATRO GIORNALE: la lettura di notizie pubblicamente per coscientizzare gli uditori. Le tecniche di lettura possono essere: -semplici -ritmate -storiche -con rinforzo -parallela -con improvvisazione

211 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica Il teatro dell’oppresso
Teatro e psichiatria Il teatro dell’oppresso Le tecniche Il TEATRO LEGISLATIVO : Gli animatori costruiscono percorsi che permettono ai gruppi di esprimere le urgenze e i problemi piu' sentiti e metterli in scena; questi pezzi sono presentati come Teatro-Forum a gruppi simili e talvolta anche in festival. Dagli interventi del pubblico nascono idee e alternative di soluzione che vengono raccolte sistematicamente dagli animatori e portate nell'Ufficio di Boal e diventa forma di proposte di Legge

212 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica Il teatro dell’oppresso
Teatro e psichiatria Il teatro dell’oppresso Ambiti di intervento IN AMBITO SCOLASTICO: - coi ragazzi, laboratori su temi come la prevenzione al disagio, all'AIDS, l'educazione alla pace e alla differenza. - con gli insegnanti, corsi di aggiornamento in materia di comunicazione, ascolto empatico, dinamico di gruppo. IN AMBITO SOCIALE: interventi presso USSL, CST e cooperative sociali in tema di tossicodipendenza, disagio psichico, handicap. PRESSO GLI ENTI PUBBLICI: interventi spettacolari su problematiche locali (lotta antimafia, interculturalità, educazione ambientale, disoccupazione).

213 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Teatro e psichiatria Il teatro sociale Teatro Sociale nasce all'inizio degli anni Novanta, come sintesi delle esperienze del nuovo teatro, dell'animazione teatrale e socioculturale, dell'antropologia culturale e delle teatroterapie. Il Teatro Sociale consiste in una serie di tecniche, metodi, esercizi teatrali e di finalizzati al benessere individuale, alle relazioni interpersonali e di gruppo, all'integrazione e all' su problemi di territori ed ambiti specifici. Il Teatro Sociale non è un'attività per attori professionisti ma sviluppa le abilità proprie di ogni persona (inclusi gli attori professionisti). Il Teatro Sociale viene usato, in Italia e nel mondo, nelle carceri, nei centri di aggregazione, con le persone diversamente abili, nelle istituzioni e nei servizi sociosanitari, in e di integrazione socioculturale e in progetti di animazione del territorio.

214 L’Arte nella riabilitazione psichiatrica
Teatro e psichiatria Il teatro sociale “A differenza degli attori normali, il disabile in scena fa trasparire la necessità del teatro: ogni gesto, ogni parola, ogni movimento non è mai routine, tanto meno mestiere, ma violento spasmo di vita, una sfida a superare quella specie di campo minato che è il proprio corpo, la voce, la mente, la relazione con gli altri e le cose. Convivono nell’attore rabbie profonde e gioia del gioco”

215 FEDERAZIONE ITALIANA TEATROTERAPIA FEDERAZIONE ITALIANA TEATROTERAPIA
              FEDERAZIONE ITALIANA TEATROTERAPIA FEDERAZIONE ITALIANA TEATROTERAPIA Costituita inizialmente a Monza (Milano), nella primavera del 2000, nell’ambito dell’Associazione Politeama (onlus), la Federazione si è data un suo autonomo statuto nel novembre La Federazione Italiana Teatroterapia è costituita da professionisti che si occupano di portare il teatro nelle zone estranee al teatro e di fare terapia dentro e fuori dai setting adibiti alla  terapia, ha lo scopo di chiarire i metodi e gli ambiti di intervento della disciplina e di essere un punto di riferimento per gli operatori, offrendo chiarezza e organicità nella definizione della figura professionale sia da un punto di vista teorico che pratico.

216 Zh Nevrol Psikhiatr Im S S Korsakova.
2004;104(9):43-7; discussion 48. [Theatre systems as a basis for developing medical and rehabilitation methods in psychiatry] Stroganov AE. On the basis of existing and widely used in theatrical practice systems, a new direction in medical and rehabilitation psychiatry, namely transdramatherapy, was developed. The approach is illustrated by the original psychotherapeutic method of epos therapy directed to treatment of neurotic disorders, which has been already created and approbated

217 STRUMENTI ALTERNATIVI NELL'APPROCCIO
TERAPEUTICO RIABILITATIVO DEL DISABILE ADULTO B. Montagnana°, A. Castellani* ° Istituto Don Calabria, Centro Medico Sociale C. Santi, Verona (Italy) *II Servizio di Psichiatria Ospedale Civile Maggiore di Borgo Trento Verona (Italy) CONGRESSO EUROPEO SIRM ROMA 2003 …da alcuni anni, accanto agli interventi riabilitativi cognitivo-comportamentali e psiconeuromotori classici, si tende ad utilizzare una serie di strategie riabilitative di tipo "alternativo", derivate dal mondo dell'arte, dello sport e dalla gestione degli animali, comunemente definite arteterapia, musicoterapia, danzaterapia oppure zooterapie (equitazione terapeutica, pet-therapy e delfinoterapia); a questi, è da aggiungere anche l'orticoltura, di più recente introduzione e riconducibile alle diffuse tradizioni agricole. Numerose trattazioni in merito, sia di provenienza letteraria che scientifica, riportano ampie notizie di ognuna di queste attività riabilitative con conclusioni sui significati terapeutici che risultano spesso contraddittorie…


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