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ALFABETIZZAZIONE MOTORIA NELLA SCUOLA PRIMARIA REGIONE PIEMONTE

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Presentazione sul tema: "ALFABETIZZAZIONE MOTORIA NELLA SCUOLA PRIMARIA REGIONE PIEMONTE"— Transcript della presentazione:

1 ALFABETIZZAZIONE MOTORIA NELLA SCUOLA PRIMARIA REGIONE PIEMONTE
RELATORE: PROF. MASSIMO OLIVERI ANNO SCOLASTICO: 2009/2010

2 ALFABETIZZAZIONE MOTORIA
IL MINISTERO  DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA ED IL CONI CONDIVIDONO, NELL’AMBITO DELLE RISPETTIVE COMPETENZE ISTITUZIONALI, LA REALIZZAZIONE DI UN PIANO DI ALFABETIZZAZIONE MOTORIA DA ATTUARSI NELLA SCUOLA PRIMARIA IN RISPOSTA AI CRESCENTI ALLARMI DELLA COMUNITÀ SCIENTIFICA E DELLE ISTITUZIONI INTERNAZIONALI SULLE CONSEGUENZE DELLA SEDENTARIETÀ E DI NON CORRETTI STILI ALIMENTARI E DI VITA  TRA LA POPOLAZIONE GIOVANILE SCUOLA PRIMARIA

3 “IL MINISTERO  DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA ED IL CONI CONDIVIDONO, NELL’AMBITO DELLE RISPETTIVE COMPETENZE ISTITUZIONALI, LA REALIZZAZIONE DI UN PIANO DI ALFABETIZZAZIONE MOTORIA DA ATTUARSI NELLA SCUOLA PRIMARIA IN RISPOSTA AI CRESCENTI ALLARMI DELLA COMUNITÀ SCIENTIFICA E DELLE ISTITUZIONI INTERNAZIONALI SULLE CONSEGUENZE DELLA SEDENTARIETÀ E DI NON CORRETTI STILI ALIMENTARI E DI VITA  TRA LA POPOLAZIONE GIOVANILE”.

4 CARATTERISTICHE DEL PROGETTO
ATTORI:  MIUR, Coni e Presidenza del Consiglio dei Ministri. OBIETTIVI:  Sviluppo di un progetto pilota nell’a.s per la definizione di un programma base per l’alfabetizzazione motoria nella scuola primaria. STRATEGIA: L’insegnante titolare è affiancato “in orario curricolare” da un “consulente esperto” con l’obiettivo di supportare gli alunni nel raggiungimento dei traguardi per lo sviluppo delle competenze motorie, attraverso una proposta guidata di riferimento, elaborata nel rispetto delle Indicazioni ministeriali per il Curricolo. MODALITÀ: Interventi di attività di Alfabetizzazione motoria proposti in 2 ore settimanali che nel progetto pilota avrà durata di 3 mesi (Marzo - Giugno 2010).

5 PROTAGONISTI: alunni, maestri e consulenti esperti
ALTRI ATTORI COINVOLTI: dirigenti scolastici, famiglie, coordinatori di Ed. Fisica, coordinatori tecnici CONI, Università, SRdS. ENTI DI RIFERIMENTO: Direzione Generale Regionale MIUR, Università, Comitati Regionali CONI/SRdS, Comitati Provinciali CONI. TEMPISTICHE: l’esecuzione ed il monitoraggio del progetto pilota avverranno nell’anno scolastico da Marzo a fine anno scolastico .

6 CONDIVISIONE DEGLI OBIETTIVI TRA LE FIGURE COINVOLTE
COMITATO PARITETICO MIUR-CONI DOCENTI NAZIONALI DESIGNA FORMANO INDIVIDUA SUPERVISORI DIREZIONE REGIONALI MIUR COORDINANO ESPERTI INDIVIDUANO

7 SUPERVISORI ED ESPERTI SONO STATI SELEZIONATI TRA TUTTI COLORO
IN POSSESSO DI TITOLI UNIVERSITARI CHE CERTIFICHINO LA LORO FORMAZIONE NEL CAMPO DELLE SCIENZE MOTORIE. LA CONDIVISIONE DEGLI OBIETTIVI DI PROGETTO, DELLA METODOLOGIA DIDATTICA E DEGLI STEP ATTUATIVI E’ AVVENUTA ATTRAVERSO I SEGUENTI MOMENTI “FORMATIVI”: CORSO SUPERVISORI – VERONA – 22/23/24 GENNAIO 2010 (24 ore) CORSO ESPERTI – TORINO- 13 MARZO 2010 (9 ore)

8 I REQUISITI PER UNA “BUONA” SCUOLA
porre al centro l’alunno e il suo itinerario di formazione personale e di apprendimento mantenere in primo piano l’obiettivo di formare i cittadini di oggi e di domani operare per una scuola dell’inclusione fissare le tappe e i traguardi del percorso formativo secondo standard europei verificare con sistematicità i progressi di ogni singolo alunno responsabilizzare ogni scuola rispetto ai risultati conseguiti definire un curricolo adeguato alla formazione degli alunni e al loro proseguimento negli studi

9 QUALITÀ DELLA SCUOLA PRIMARIA
la persona è intesa nella complessità delle sue dimensioni: cognitiva, emotiva, sociale, espressiva, motoria l’apprendimento va coniugato con la crescita integrale della persona e con le competenze relazionali e sociali il perseguimento delle finalità educative richiede cura dell’accoglienza, delle relazioni, del clima, del benessere degli alunni la personalizzazione dei percorsi è la condizione per promuovere il successo formativo di tutti il raggiungimento dei traguardi programmati deve rispettare i ritmi personali affinché nessuno resti escluso

10 QUALE FUNZIONE PER L’ EDUCAZIONE MOTORIA
Conoscere il proprio corpo serve: ad auto-percepirsi (l’immagine di sé) a collocarsi nello spazio (il rapporto con la realtà) a comunicare con il corpo (il senso della gestualità, della mimica,…) a comprendere le relazioni tra il linguaggio del corpo e gli altri linguaggi a misurarsi con ostacoli e difficoltà a rapportarsi nel gruppo dei pari (il rapporto con gli altri) a riflettere sull’importanza delle norme igieniche

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12 PER L’EDUCAZIONE MOTORIA
QUALE FUNZIONE PER L’EDUCAZIONE MOTORIA L’esperienza motoria come “vissuto positivo”; la gratificazione legata alla “riuscita”; il passaggio dal protagonismo egocentrico alla sinergia e alla solidarietà di gruppo; la scoperta del significato delle regole; il controllo dell’aggressività e dello spirito competitivo; il rispetto dell’avversario; il principio di lealtà; lo spazio per i diversamente abili.

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14 TERMINANDO… Lavorare con alunni che vanno dai cinque agli undici anni comporta una responsabilità particolare: L’educatore per un bambino è una figura forte di riferimento (si educa con la parola e si educa con l’esempio e con il comportamento). L’educatore deve saper osservare, interpretare, ascoltare, dare senso anche a cose che possono apparire insignificanti. Ogni occasione è buona per favorire la riflessione e l’autovalutazione. A volte i bambini comunicano attraverso la dimensione corporea difficoltà e disagi che non riescono a razionalizzare e a comunicare attraverso il codice verbale.

15 UN PENSIERO SULL’EDUCAZIONE …
SO’ IN CHE MODO SI AMMAESTRANO I CANI E SO’ CHE L’AMMAESTRAMENTO PERFETTO FA SI’ CHE ESSI SIANO SEMPRE PIU’ CANI. NON E’ QUINDI IL CASO DI ADDOMESTICARE I CUCCIOLI DELL’UOMO QUANTUNQUE LO SI FACESSE PER IL LORO BENE MA DI DONARE NELLE LORO MANI I FONDAMENTI DELLA LIBERTA’ E DELLA VITA.


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