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“Le responsabilità politiche, amministrative e di controllo”

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Presentazione sul tema: "“Le responsabilità politiche, amministrative e di controllo”"— Transcript della presentazione:

1 “Le responsabilità politiche, amministrative e di controllo”
* 16/07/96 “Le responsabilità politiche, amministrative e di controllo” *

2 * 16/07/96 Le responsabilità politiche nell’organizzazione amministrativa Relazione di Giuseppe Spadaro Le responsabilità della gestione delle risorse Le responsabilità dei relativi controlli Presuppongono la conoscenza dei seguenti argomenti: Cosa prevede, com’è concepito il piano dei conti della CGIL Alcuni importanti principi contabili I controlli interni, esterni, le conseguenze e gli obblighi di legge *

3 (Statuto, Regolamento)
* 16/07/96 Il nostro sistema di rapporti, oltre ad essere eminentemente politico, si basa sulle regole: Esterne (Leggi dello Stato) Interne (Statuto, Regolamento) *

4 Decreto legislativo 4.12.1997 n°460
* 16/07/96 Decreto legislativo n°460 Obbligo di redigere il rendiconto (lettera d), comma 8, dell’art. 148 del T.U.I.R.) Viene imposto alle associazioni ammesse a fruire del regime agevolativo in argomento l’obbligo di redigere ed approvare annualmente un rendiconto economico e finanziario riferito sia all’attività istituzionale sia a quella commerciale eventualmente esercitata, indipendentemente dal regime contabile ordinario o semplificato, adottato dall’ente non commerciale. Si chiarisce che la redazione del bilancio soddisfa tale obbligo. Il rendiconto annuale, redatto secondo le modalità stabilite dallo stesso ente nello statuto, deve riassumere le vicende economiche e finanziarie dell’ente in modo da costituire uno strumento di trasparenza e di controllo dell’intera gestione economica e finanziaria dell’associazione. Deve trattarsi di documento che evidenzia anche l’attività decommercializzata. *

5 Decreto legislativo 4.12.1997 n°460
segue Decreto legislativo n°460 La documentazione di supporto di tale documento, anche se non fiscale, deve essere conservata con le modalità previste dal D.P.R. n. 600 del 1973, attesa la rilevanza attribuita allo stesso rendiconto annuale imposto da una norma tributaria quale specifico requisito per l’applicazione di un particolare trattamento di favore. La mancata redazione ed approvazione del rendiconto annuale, determina la non applicabilità delle disposizioni concernenti la non commercialità recate dai commi 3, 5, 6 e 7 dell’art. 148 del T.U.I.R. citato.

6 GESTIONE DELLE RISORSE
* 16/07/96 GESTIONE DELLE RISORSE GLI OBBLIGHI STATUTARI IMPOSTI DALLA CGIL SONO: Rispetto dell’unico piano dei conti Cgil Rispetto dei tempi e delle modalità regolamentari per l’approvazione del bilancio preventivo e consuntivo *

7 COSA PREVEDE L’ART. 30 DELLO STATUTO SPI
…….ciascuna struttura Spi-Cgil gestisce autonomamente le quote di propria spettanza e i propri mezzi finanziari, correlando le esigenze di spesa con le possibilità di entrata e con un funzionamento amministrativo efficace. A questo fine vanno osservate le seguenti norme: La tenuta contabile deve essere tecnicamente efficiente e basata su documentazione certa, criteri di chiarezza, trasparenza La Segreteria deve portare alla discussione e approvazione del Comitato Direttivo competente, entro e non oltre il 30 aprile di ogni anno un bilancio consuntivo economico preventivo entro il 31 dicembre dell’anno precedente a quello di riferimento; Ogni struttura deve tenere la contabilità a disposizione del Collegio dei Sindaci e delle strutture di livello superiore, che hanno facoltà di esercitare il controllo amministrativo; con formale delibera della Segreteria della struttura interessata la rappresentanza legale per tutti i negozi giuridici di carattere amministrativo, fiscale, previdenziale, finanziario e della sicurezza del lavoro può essere conferita all’amministratore o tesoriere della medesima struttura. Con analoga delibera la Segreteria può revocare tale nomina e provvedere contestualmente ad una nuova nomina. Di tale delibera deve essere formalmente informato il Comitato Direttivo della struttura interessata.

8 LA TRASPARENZA DEL BILANCIO
* 16/07/96 LA TRASPARENZA DEL BILANCIO È imposta dalla legge (verità, chiarezza, precisione, quadro fedele) È assicurata dal sistema dei controlli Ma soprattutto deve essere il frutto di una cultura gestionale che la vuole cardine su cui poggiano rapporti economici corretti tra l’organizzazione e le diverse categorie di soggetti ad essa partecipanti *

9 Tali elementi sono parte di un sistema più vasto di informazioni
GLI ELEMENTI CHE COMPONGONO LA STRUTTURA DI UN BILANCIO TRASPARENTE SONO: Stato patrimoniale (inizio e fine esercizio) Costi e ricavi dell’esercizio chiuso e del precedente Allegati Note esplicative Tali elementi sono parte di un sistema più vasto di informazioni

10 TRASPARENZA La trasparenza del bilancio di esercizio e la sua fruibilità si basa sull’applicazione di: corretti principi di ragioneria (o corretti principi contabili) corretta applicazione degli impegni statutari (prettamente politici, di seguito alcuni esempi problematici)

11 ALCUNI ESEMPI PROBLEMATICI
Mancanza, spesso, di delibere formali per spese o contributi straordinari, che sono lasciati alla buona volontà del “singolo segretario” Collegialità delle decisioni Tempistica di approvazione Errata iscrizione in bilancio, come entrate ordinarie, di contributi da fondi da fondi nazionali non ascrivibili in quanto straordinari. Attenzione ai “rimborsi spese” Attenzione alle modalità di assunzione e ai conseguenti inquadramenti. Mancanza del “Patrimoniale” con le relative conseguenze.

12 I PRINCIPI CONTABILI SONO QUEI PRINCIPI, INCLUSI I CRITERI, CHE STABILISCONO LE MODALITA’ DI CONTABILIZZAZIONE DEGLI EVENTI DI GESTIONE, I CRITERI DI VALUTAZIONE E QUELLI DI ESPOSIZIONE DEI VALORI DI BILANCIO

13 ANALIZZIAMO ALCUNI PRINCIPI FONDAMENTALI
DEL BILANCIO CGIL Conti (sottoconti) Competenza (cassa) Conti patrimoniali Partita doppia

14 IL CONTO E’ una serie ordinata di scritture che riflette un dato oggetto, che ha lo scopo di porne in evidenza la variabilità e commisurarne la gestione. INTESTARE UN CONTO Vuol dire attribuirgli una denominazione e un codice ACCENDERE O APRIRE UN CONTO Significa scrivere la prima registrazione in un conto a cui si intesta un prospetto TENERE UN CONTO Vuol dire rilevarvi le scritture che lo riguardano in modo continuativo. ADDEBITARE UN CONTO Significa scrivere un valore nella sezione di sinistra o del DARE. ACCREDITARE UN CONTO Significa scrivere un valore nella sezione di destra o dell’AVERE. IL SALDO DI UN CONTO Si determina facendo la DIFFERENZA tra il totale dei valori iscritti nel DARE e i totali dei valori iscritti nell’AVERE. PER CHIUDERE UN CONTO E’ necessario calcolarne il saldo e scriverlo nella sezione ove il totale è minore

15 PIANO DEI CONTI DELLA CGIL
CODICI VOCE CONTO SOTTOCONTO SPESE GENERALI 53 Conti – Sottoconti 01 0000 FITTI PASSIVI 02 RISCALDAMENTO 03 ENERGIA ELETTRICA E ACQUA 04 PULIZIA LOCALI 05 CONDOMINIO 06 TELEFONICHE

16 LA COMPETENZA ECONOMICA DEI COSTI E DEI RICAVI
Il PRINCIPIO DELLA COMPETENZA prevede che l’incidenza sul reddito dei fatti di gestione si ha nell’esercizio a cui detti fatti si riferiscono economicamente e NON in quello in cui si concretano i relativi movimenti di denaro (incassi e pagamenti). Un COSTO SI CONSIDERA DI COMPETENZA di un esercizio se è stato sostenuto nel corrispondente periodo amministrativo e se ha dato nello stesso periodo la sua utilità trovando copertura nel correlato ricavo. Un RICAVO SI CONSIDERA DI COMPETENZA di un esercizio se è stato conseguito nel corrispondente periodo amministrativo e se è correlato ai costi sostenuti nel periodo stesso LA COMPETENZA ECONOMICA di un costo o di un ricavo può coincidere o non coincidere temporalmente con la manifestazione finanziaria che misura il costo o il ricavo stesso.

17 LA STRUTTURA DELLO STATO PATRIMONIALE
ATTIVO Evidenzia la tipologia e l’entità dei mezzi di cui l’organizzazione dispone per esistere e funzionare (assunzioni di crediti) PASSIVO Evidenzia la tipologia e l’entità dei debiti assunti e assimilati (assunzioni di debiti) La differenza tra attività e passività è detta patrimonio netto

18 IL METODO DELLA PARTITA DOPPIA
Un sistema contabile si definisce come un insieme coordinato di conti che raccoglie scritture tra loro collegate riguardanti un oggetto complesso (contenuto delle scritture) Un metodo contabile si definisce come l’insieme delle norme, relative alla forma, all’ordine, alle modalità con le quali vengono composte le scritture.(Regole di forma e procedura) Con il metodo della PARTITA DOPPIA occorre registrare ogni quantità due volte, contemporaneamente, in diversi conti e in sezioni opposte in modo che si attui sempre l’uguaglianza tra addebitamenti e accreditamenti. Nella partita doppia le scritture sono almeno due: una in Dare di un conto e una, dello stesso importo, in Avere di un altro conto. Spesso però si possono riscontrare più scritture in Dare e più scritture in Avere; Ciò che è indispensabile è che il totale delle registrazioni in Dare sia uguale al totale delle registrazioni in Avere.

19 ESEMPIO DI SCRITTURA IN PARTITA DOPPIA
RICEVIMENTO E PAGAMENTO FATTURA: DITTA DI PULIZIE CONTO ECONOMICO /SPESE GENERALI CONTO PATRIMONIALE /DEBITI VS FORNITORI RICEVIMENTO FATTURA DARE Conto Economico/Costi 53.04 Pulizia locali E. 1000 AVERE(creo un debito) Conto Patrimoniale/ Passività 27.01 Debiti Vs/ forn.ri E.1000 PAGAMENTO FATTURA Dare (chiudo debito) Passività patrimoniale Pagamento conto 27.01 Avere 02.01 Banca/Uscite Bonifico o assegno E. 1000

20 BILANCIO CONSOLIDATO Il bilancio consolidato espone:
La situazione patrimoniale e finanziaria; Il risultato economico; Le variazioni nei conti di patrimonio netto; All’ interno della situazione patrimoniale e finanziaria di un gruppo di strutture viste come una unica entità economica, che supera i limiti giuridici e geografici delle singole strutture

21 RESPONSABILITA’ DI CONTROLLO
COLLEGIO DEI SINDACI (Art. 31) In ogni struttura dove esiste una gestione amministrativa deve essere eletto con voto palese dal Congresso un Collegio dei Sindaci, composto da un massimo di tre componenti effettivi più due supplenti. Tenuto conto della particolarità delle funzioni a cui vengono chiamati, i candidati debbono rispondere di norma a requisiti di competenza e di esperienza. All’atto della presentazione delle candidature deve essere evidenziata la sussistenza di tali requisiti. Il Collegio dei Sindaci deve: controllare periodicamente l’andamento amministrativo e verificare la regolarità delle scritture e dei documenti contabili; redigere una relazione da accompagnare al bilancio annuale; verificare periodicamente la rispondenza fra il bilancio consuntivo e il bilancio preventivo approvato dal Comitato Direttivo.

22 MODELLO “UNICO” ENTI NON COMMERCIALI
Il collegio è indicato tra gli organi di controllo, insieme al responsabile (amministratore, tesoriere, segretario) che firma il modello stesso; I nominativi che compongono il collegio dei sindaci in carica sono indicati nel Modello Unico – Enti non commerciali È obbligatorio presentare ogni anno a luglio il Modello “Unico” Enti non commerciali con tutte le voci rilevanti per l’Agenzia delle entrate

23 COSA PUO’ ACCADERE SE NON SI RISPETTANO LE REGOLE
Si contravviene allo Statuto E’ possibile attivare ispezioni e finire con il commissariamento Si perdono i benefici di legge Possibilità di bilancio semplificato pur in presenza di “fatturato” consistente Possibilità di trasferire contributi tra strutture senza oneri Possibilità di ricevere “donazioni”, contributi associativi, organizzare raccolta pubblica di fondi, (con apposita gestione contabile) Possibilità di reintegro delle “tasse normali “sul trasferimento degli immobili strumentali


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