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Formare alla ricerca Rilanciare la cultura dell'autonomia: strumenti di ricerca e valutazione" Chieti, 15 aprile 2008 Prof. Antonio Cocozza Docente di.

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1 Formare alla ricerca Rilanciare la cultura dell'autonomia: strumenti di ricerca e valutazione" Chieti, 15 aprile 2008 Prof. Antonio Cocozza Docente di Organizzazione e politiche delle risorse umane Facoltà di Scienze sociali Università G. dAnnunzio di Chieti - Pescara

2 INDICE 1.PERCHÉ IL RAPPORTO SCUOLA TERRITORIO È IMPORTANTE ? 2.SCUOLA, FAMIGLIE E TERRITORIO: UNA CHIAVE DI LETTURA DEI RISULTATI EMERSI NEI RAPPORTI LUISS 2002-2004 3.ORIENTARE LOFFERTA FORMATIVA VERSO LINTERAZIONE CON IL TERRITORIO 4.QUALI SFIDE PER IL FUTURO?

3 1. PERCHÉ IL RAPPORTO SCUOLA TERRITORIO È IMPORTANTE ? Leducation diventa fattore di sviluppo strutturale Nellattuale società dellinformazione e della conoscenza, dove sono sempre più necessarie competenze adeguate volte a comprendere meglio le dinamiche globali, per poter mettere in campo unefficace azione locale (strategia glocal), le politiche attive nel campo delleducation (istruzione, formazione e life long learning ) sono diventate ormai un fattore di sviluppo strutturale imprescindibile nel processo di modernizzazione del Paese Un processo finalizzato sia a migliorare il livello di crescita civile e culturale della persona e delle comunità territoriali e nazionale, sia ad ottimizzare in una logica sistemica linterscambio concorrenziale con i diversi Paesi competitors, quelli tecnologicamente avanzati, ma anche quelli più aggressivi e di recente industrializzazione

4 Siamo in una nuova era: investire in partecipazione per sviluppare il capitale umano e il capitale sociale Occorre puntare sullo sviluppo della qualità del capitale umano, ossia su quegli investimenti tesi a migliorare lefficacia e lefficienza dei sistemi scolastici e formativi, adottando una strategia politica finalizzata allo sviluppo della persona e del senso civico, ma anche al miglioramento delle competenze professionali, relazionali, organizzative, manageriali e intraprenditoriali. Allo stesso tempo è necessario intervenire per favorire una maggiore crescita e diffusione di capitale sociale, inteso come: quellinsieme di risorse, obbligazioni, aspettative e vincoli che legano differenti individui, posti al centro di reti di relazione, e quel complesso di norme collettive che regolano la convivenza civile che possono migliorare lefficienza dellorganizzazione sociale ed il livello di fiducia reciproca. non solo migliorano il tono della democrazia, Tali obiettivi/sfide, se realizzati attraverso un alto tasso di partecipazione ai processi educativi da parte dei vari stakeholders (interni ed esterni), non solo migliorano il tono della democrazia, ma favoriscono uno sviluppo equo e duraturo di una determinata comunità territoriale o di una qualsiasi organizzazione lavorativa pubblica o privata.

5 Approccio progettuale glocal Cultura dellautonomia G rado di responsabilità Qualità delle persone degli attori del sistema (in particolare di quelli a livello locale) Come insegna lesperienza finlandese ( best performer ) occorre incentivare la progettualità, lautonomia e la concertazione nelle politiche di education

6 2. SCUOLA, FAMIGLIE E TERRITORIO UNA CHIAVE DI LETTURA DEI RISULTATI EMERSI NEI RAPPORTI LUISS 2002-2004 1.RAPPORTI CON SOGGETTI ESTERNI PER LA REALIZZAZIONE DELLATTIVITÀ DI RICERCA IN FUNZIONE DELLELABORAZIONE DEL POF 2.RAPPORTI CON LE FAMIGLIE E GLI STAKEHOLDERS PER PREDISPOSIZIONE ED APPROVAZIONE DEL POF 3.ALTERNANZA SCUOLA – LAVORO 4. PROGETTI CONGIUNTI CON GLI STAKEHOLDERS

7 RAPPORTI CON SOGGETTI ESTERNI PER LA REALIZZAZIONE DELLATTIVITÀ DI RICERCA IN FUNZIONE DELLELABORAZIONE DEL POF Motivi scarso utilizzo fonti statistiche regionali e nazionali nella predisposizione del POF difficoltà a stabilire un rapporto con Regione, Ministeri, ISTAT, Censis, ISFOL, OBNF, Unioncamere – Excelsior 71.1% Motivi scarso utilizzo fonti statistiche locali nella predisposizione del POF difficoltà a stabilire un rapporto con i soggetti locali 66.4% Emilia Romagna: inadeguatezza al trattamento dati 45,7%, difficoltà di stabilire un rapporto 43,5% Utilizzo competenze esterne al sistema scolastico in funzione di particolari approfondimenti percentuale risposte no 46,6%. (Trentino Alto Adige (38,5%) privilegia : Sì, ad esperti in Scienze dell'educazione. Prevale la percentuale dei no in tutte le tipologie di istituto )

8 Fonte: Putnam R. D., 1993

9 RAPPORTI CON LE FAMIGLIE E GLI STAKEHOLDERS PER PREDISPOSIZIONE ED APPROVAZIONE DEL POF Predisposizione del POF - Temi degli incontri informativi con l'utenza diretta articolazione tempo scuola 72,0%. (Prevale in Elementari, Secondarie 1° Grado, istituti comprensivi, istituti professionali, istituti magistrali; licei classici, licei scientifici, istituti tecnici: relazione tra le componenti; Predisposizione del POF - Motivi scarsi incontri informativi e di consultazione con l'utenza territoriale mancata consapevolezza del ruolo della scuola 49,2%, scarsa disponibilità dei soggetti economici, professionali e socioculturali 42,6% Abruzzo, Puglia, Calabria, Sicilia: scarsa disponibilità dei soggetti istituzionali. (Valle dAosta, Piemonte, Lombardia,Trentino Alto Adige,Veneto, Friuli, Emilia Romagna, Marche, Toscana, Campania, Sardegna:mancata consapevolezza del ruolo della scuola; Liguria, Lazio: scarsa disponibilità dei soggetti economici, professionali e socioculturali; Umbria, Basilicata: mancata consapevolezza del ruolo della scuola, scarsa disponibilità dei soggetti economici, professionali e socioculturali; Abruzzo, Puglia, Calabria, Sicilia: scarsa disponibilità dei soggetti istituzionali.

10 Predisposizione del POF - Temi degli incontri informativi con l'utenza territoriale attività integrative 73,4% (In Sardegna prevale la risposta Cultura e sviluppo del territorio con un 60%. Negli istituti tecnici ed istituti professionali la percentuale più alta si concentra suCultura del lavoro e stage aziendale. La coppia di modalità attività integrative+lavoro è privilegiata dagli istituti magistrali nel 75% dei casi) Approvazione del POF - I temi delle iniziative di coinvolgimento dell'utenza diretta modello organizzativo e didattico della scuola 71,3% (In Veneto, Friuli, Liguria, Emilia Romagna prevale Attività di informazione e di responsabilizzazione dei componenti gli organi collegiali interni. Così nei licei scientifici, istituti professionali) Approvazione del POF - Temi delle iniziative di coinvolgimento dell'utenza territoriale relazioni con università 76,5% (La Sardegna abbina anche la risposta attivazione reti interistituzionali, entrambe con una percentuale del 75%) Redazione del POF Indicazioni delle scienze dell'educazione - risposte si 55,8% (La percentuale dei no prevale in Veneto, Emilia Romagna, Marche, Calabria, Sardegna. Nei licei scientifici parità tra i si e i no -47% dei si contro il 48,5% dei no )

11 ALTERNANZA SCUOLA – LAVORO Organizzazione iniziative di alternanza scuola-lavoro percentuale di risposte no 54,2% (Prevale il si in Valle dAosta, Lombardia, Friuli; Equidistribuzione tra si e no in Piemonte, Sardegna. Il no prevale, ovviamente, nelle scuole elementari, secondarie 1° grado, istituti comprensivi) Settore delle iniziative di alternanza scuola-lavoro servizi 72,8%, industria 56,6%, turismo e PA con 40,7%, agricoltura 7,3% (In Valle dAosta prevale il turismo, in Trentino Alto Adige lindustria; le Marche ed il Lazio abbinano il settore dei servizi con quello dellindustria) PROGETTI CONGIUNTI CON GLI STAKEHOLDERS Le iniziative per la costruzione di progetti congiunti con altri Enti e organizzazioni percentuale di risposte si 81% Difficoltà incontrate nella realizzazione dei progetti congiunti scarsa disponibilità soggetti istituzionali per il 36,7%, non consapevolezza del ruolo della scuola e la scarsa disponibilità soggetti socioeconomici, culturali e sociali ciascuna per il 30,9%, scarsa propensione a rendere flessibili i programmi per il 30,2%

12 Il ruolo dellalternanza scuola-lavoro diventa strategico Unistruzione legata a un impiego nell'età critica che va dai 16 ai 19 anni circa assicura alla persona una base di esperienza e di motivazione che può sostenerla nel corso di tutta una vita di cambiamenti. Viceversa, in assenza delle necessarie opportunità di rendersi conto dell'utilità dell'istruzione e dei vincoli del mercato del lavoro. Molto, se non tutto, è perduto. In questo campo, quindi, dobbiamo promuovere una pratica efficace del tirocinio e diffonderla più in generale in tutti i paesi dellOCSE (Dahrendorf, 2005)

13 Nellambito del Progetto Scuola su misura il Gruppo di ricerca sul territorio ha avviato unattività progettuale rivolta agli insegnanti con un carattere di tipo seminariale strutturata su tre diversi livelli di approfondimento tematico: 1. Analisi e conoscenza dei fenomeni economici, sociali e culturali ; 2. Approfondimento delle politiche sociali attivate dagli enti pubblici. 3. Orientare lofferta formativa verso linterazione con il territorio

14 Analisi e conoscenza dei fenomeni economici e sociali Organizzazione di una serie di incontri formativi di tipo bleded (on line e in presenza), finalizzati ad individuare le fonti, a saper reperire e a saper utilizzare i dati strutturali elaborati dalle principali istituzioni pubbliche e private nel campo economico, sociale e culturale che connotano il territorio e loro comparazione con le tendenze nazionali, comunitarie e internazionali. Fonti elaborazione dati: CCIA; Associazioni imprenditoriali e Organizzazioni sindacali dei lavoratori; Assessorati, Uffici statistici e Servizi della regione e degli enti locali; ministeri, Istat, Censis, Italia Lavoro; Eurostat e Ocse.

15 Approfondimento delle politiche sociali attivate dagli enti pubblici Promozione di incontri formativi di tipo bleded, mirati ad un approfondimento delle problematiche relative alle politiche e ai programmi messi in campo dalla regione e dagli enti locali, in un quadro di comparazione nazionale e comunitario, finalizzati a promuovere: lo sviluppo economico e una maggiore dinamicità del mercato del lavoro; le politiche scolastiche orientate a favorire i principi dellautonomia, anche attraverso la costituzione di reti di scuole; la coesione sociale, le politiche di pari opportunità e di non discriminazione, nonché lintegrazione dei soggetti svantaggiati.

16 3. Quali sfide per il futuro?

17 Le tendenze generali del sistema scolastico verso lautonomia 1.Siamo in mezzo al guado, lautonomia è ancora un cantiere aperto 2.Occorre districarsi tra progetto e progettite 3.È necessario sviluppare una cultura progettuale e dotarsi di adeguate competenze organizzative e gestionali (dalla pianificazione alla valutazione) Sono maturi i tempi per uno spostamento del governo della scuola, dal solo versante dellofferta (dirigenti, insegnanti, Amministrazione scolastica centrale e periferica) a quello della domanda (genitori, studenti, Enti locali, attori economici e sociali ) ?

18 Puntare ad una scuola che, a partire da un proprio progetto educativo e da una politica di effettiva valorizzazione di tutte le professionalità presenti nella comunità scolastica (dirigenti, docenti e personale ATA), sia in grado di coinvolgere responsabilmente gli studenti e le famiglie nel miglioramento dei processi educativi e di dialogare con tutti gli stakeholders presenti sul territorio. Puntare ad una scuola che, a partire da un proprio progetto educativo e da una politica di effettiva valorizzazione di tutte le professionalità presenti nella comunità scolastica (dirigenti, docenti e personale ATA), sia in grado di coinvolgere responsabilmente gli studenti e le famiglie nel miglioramento dei processi educativi e di dialogare con tutti gli stakeholders presenti sul territorio. La cultura dellautonomia non può svilupparsi in maniera autarchica o autoreferenziale nelle singole scuole, senza una strategia politica nazionale, un adeguato supporto esterno del MPI a livello regionale, senza una rete di scuole per poter crescere, attraverso il confronto costante, e senza rapporti sinergici e di interscambio con i vari stakeholders, per poter osare di più e orientare la propria azione verso una strategia concertata tra gli attori e condivisa dalla comunità scolastica e territoriale. Sviluppare la cultura dellautonomia scolastica

19 , diventa fondamentale la capacità da parte della scuola di saper leggere le dinamiche reali del territorio e far interagire con esse la propria offerta formativa, attraverso un approccio effettivamente glocal. A partire dalla nuova normativa che estende al 20% la quota di attività didattica a disposizione delle singole istituzioni scolastiche autonome, diventa fondamentale la capacità da parte della scuola di saper leggere le dinamiche reali del territorio e far interagire con esse la propria offerta formativa, attraverso un approccio effettivamente glocal.

20 Attraverso la valorizzazione delle diverse azioni formative messe in campo dai vari progetti di interscambio tra scuola, università e sistema produttivo, si tratta di immaginare e progettare una scuola capace di trasferire saperi, ma anche di produrre, rielaborare e riprodurre saperi eticamente orientati e ancorati a forti valori socialmente fondati nella comunità locale e in quella nazionale.

21 Rinnovare la Missione strategica della scuola Fornire uneducazione critica e integrata Il buon cittadino e lacquisizione del senso civico iniziano a formarsi in famiglia (alfabetizzazione emotiva, capacità di cooperare), ma il processo educativo si compie nellesperienza scolastica e formativa, le competenze acquisite (cultura di base e competenze professionali) favoriranno loccupabilità (capacità critica e responsabilità) Selezionare, formare, valutare, motivare il personale Selezionare, formare, valutare, motivare il personale Dobbiamo insegnare competenze che non conosciamo ancora, per svolgere mestieri che si debbono ancora inventare


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