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È il passaggio dal “non saper fare” al “saper fare”

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Presentazione sul tema: "È il passaggio dal “non saper fare” al “saper fare”"— Transcript della presentazione:

1 È il passaggio dal “non saper fare” al “saper fare”
L’APPRENDIMENTO È il passaggio dal “non saper fare” al “saper fare”

2 Che cosa ci deve essere perché ci sia apprendimento?
Un individuo Un ambiente che interagiscono

3 Ci sono vari tipi di APPRENDIMENTO:
IL CONDIZIONAMENTO CLASSICO IL CONDIZIONAMENTO OPERANTE L’APPRENDIMENTO COGNITIVO L’APPRENDIMENTO SOCIALE

4 CONDIZIONAMENTO CLASSICO
Studiato dalla scuola della riflessologia russa da Pavlov, fisiologo russo Compì studi sulle ghiandole salivari dei cani per conoscerne il funzionamento e vedere quanto succo produce una ghiandola. Sottoponeva i cani a interventi chirurgici con i quali deviava il succo della ghiandola all’esterno tramite fistole salivari, in modo da poterlo raccogliere. I cani venivano messi in “torri del silenzio” luoghi isolati e silenziosi. Mentre studiava il funzionamento delle ghiandole iniziò ad interessarsi ai RIFLESSI CONDIZIONATI Grazie al condizionamento classico un organismo riesce ad estendere il numero di stimoli in risposta ai quali attua un dato comportamento.

5 Quando il cane ha il cibo in bocca, in risposta c’è la salivazione - RISPOSTA INCONDIZIONATA.
= STIMOLO INCONDIZIONATO. Pavlov notò che i cibi possono scatenare la salivazione nei cani non solo quando vengono posti in bocca, ma anche quando l’animale li vede o annusa = STIMOLAZIONE A DISTANZA. I cani salivavano anche quando l’inserviente che di solito portava loro il cibo si avvicinava, ne udivano i passi e producavano saliva - SALIVAZIONE PSICHICA. = RIFLESSO CONDIZIONATO. Aggiunse il suono di un campanello - STIMOLO NEUTRO, che produceva nell’animale attenzione e orientazione. Quando il suono veniva sistematicamente accoppiato al cibo in bocca, smetteva di essere neutro -STIMOLO CONDIZIONATO. Al solo suono del campanello seguiva, dopo un certo periodo, la salivazione = RISPOSTA CONDIZIONATA.

6 CONDIZIONAMENTO OPERANTE
Thorndike, psicologo, voleva capire il funzionamento della mente I soggetti sperimentali (pulcini, cani e gatti) erano più liberi e potevano esibire una varietà di comportamenti. I soggetti (animali) avevano un certo controllo o influenza sulla somministrazione dei rinforzi, per questo si parla di CONDIZIONAMENTO OPERANTE o STRUMENTALE, perché in questo caso i soggetti tengono comportamenti finalizzati a certi risultati, quindi devono OPERARE. Richiudeva gli animali in gabbie chiuse da particolari congegni di apertura, dalle quali dovevano cercare di uscire. L’animale poteva uscire solo se indovinava l’azione da compiere per far scattare l’apertura (puzzle box= gabbie rompicapo). Condusse osservazioni sistematiche su come l’abilità di fuga dalle gabbie era influenzata dall’esperienza.

7 Costruì delle CURVE DI APPRENDIMENTO, indicando il tempo che occorreva ad un animale per uscire.
L’animale procede, secondo Thorndiker, per “tentativi ed errori”. LA LEGGE DELL’EFFETTO = un atto che ha conseguenze soddisfacenti acquista maggiori probablità di essere ripetuto, mentre uno che dà effetti insoddisfacenti ha minori probabilità di ripetersi. Skinner, psicologo americano, studiò la scienza del comportamento. I soggetti sperimentati erano ratti e piccioni Utilizzava le gabbie dette skinner box, che contenevano SISTEMI PROGRAMMATI DI RINFORZO. Se l’animale compiva una determinata azione, riceveva un rinforzo. I rinforzi erano di due tipi: RINFORZO POSITIVO (gli davano del cibo= STIMOLO PRESENTE), RINFORZO NEGATIVO (veniva tolto all’animale qualcosa di spiacevole, scossa, rumore = STIMOLO ASSENTE). LEGGE DELL’ACQUISIZIONE = la forza di un comportamento operante aumenta tutte le volte che il comportamento è seguito dalla presentazione o dalla scomparsa di uno stimolo rafforzante.

8 Skinner programmò una serie di PROGRAMMI DI RINFORZO:
BASATI SUL TEMPO rinforzo continuo o costante= il rinforzo viene dato a intervallo regolare di tempo. Il condizionamento dura meno nel tempo; Rinforzo a intervallo variabile= il tempo che intercorre tra un rinforzo e l’altro varia notevolmente. I comportamenti condizionati così sono tra i più difficili da estinguere; 2. BASATI SUL NUMERO DELLE AZIONI Rinforzo a ragione fissa= il rinforzo viene dato solo dopo che l’animale ha eseguito un numero prestabilito di comportamenti a vuoto. Ci sarà un apprendimento più rapido e marcato; Rinforzo a ragione variabile= il rinforzo viene somministrato dopo un numero di comportamenti a vuoto che varia da una volta all’altra. E’ il più efficace dei quattro: non sapendo quando arriva il rinforzo l’animale è sempre attento e pronto.

9 Secondo Skinner i RINFORZI sono più efficaci della PUNIZIONI
LE PUNIZIONI: affinché siano efficaci devono avere i caratteri della: Tempestività: devono essere somministrate subito dopo il comportamento errato. Intensità: devono avere una intensità adeguata al comportamento da correggere. Coerenza: devono essere somministrate sepre quando si compie un dato errore. Frequenza: devono avere una frequenza appropriata.

10 ABITUAZIONE TRA LE FORME PIU’ SEMPLICI ED ELEMENTARI DI APPRENDIMENTO
È la progressiva riduzione della risposta al ripetersi dello stimolo. Con il tempo lo stimolo ci diventa indifferente. È quando ci abituiamo ad uno STIMOLO e impariamo a non reagire a STIMOLI IRRILEVANTI.

11 SENSIBILIZZAZIONE TRA LE FORME PIU’ SEMPLICI ED ELEMENTARI DI APPRENDIMENTO È l’aumento di reattività generica (stato di allerta) prodotta dalla ABITUAZIONE a determinati stimoli. La risposta che dà l’organismo sensibilizzato è superiore a quella che dava inizialmente, prima di abituarsi.

12 APPRENDIMENTO COGNITIVO
Si suddivide in: Assunzione di contenuti mentali: evitamento, apprendimento latente, apprendimento ad apprendere. 2. Insight (intuito)

13 ASSUNZIONE DI CONTENUTI MENTALI
L’esperienza fa assumere al soggetto un’informazione, un contenuto mentale, una conoscenza, che non va a modificare direttamente il comportamento. Si conoscono tre tipologie di assunzione di contenuti mentali: - evitamento, - apprendimento latente, - apprendimento ad apprendere.

14 APPRENDIMENTO LATENTE
Sono i casi in cui APPRENDIMENTO e PRESTAZIONE non coincidono. La prestazione è differita nel tempo rispetto all’apprendimento, cioè imparo qualcosa ma lo metto in atto più tardi (perché è impedito, im possibilitato ad agire, non è motivato, o non ha ragione di agire). Fu studiato impiegando i labirinti: da Hunter.

15 EVITAMENTO Quando si acquisiscono conoscenze sulla situazione che consentono di pilotare le proprie esperienze future in quel posto. Fu sperimentata con la gabbia di Miller-Mowrer, dove l’animale per evitare lo schock (elettrico) si regola intelligentemente.

16 APPRENDIMENTO AD APPRENDERE
Quando si apprende uno strumentario concettuale che ci serve per apprendere: learning set. Harlow, sperimentò sulle scimmie. Se l’animale si impossessa dei principi utili per imparare a fare la discriminazione che gli interessa, ha acquistato uno strumentario concettuale.

17 INSIGHT= INTUITO Indica un processo in cui compare un improvviso atto intelligente a sbloccare la situazione. Studiato da Kohler: 1.il soggetto sperimentale deve trovarsi alle prese con una difficoltà 2.il problema da risolvere deve trovarsi in una fascia adeguata di difficoltà 3.il soggetto deve poter conoscere gli elementi della situazione utili per risolvere il problema.

18 1. L’atto intelligente è composto da una sequenza di azioni che portano alla meta, compiute come una sola sequenza. 2. L’atto intelligente si stacca nettamente dal resto dei comportamenti. 3. L’atto intelligente tende a essere ripetuto e trasferito.

19 APPRENDIMENTO SOCIALE
E’ il processo con cui un soggetto impara dagli altri e rapidamente acquisisce comportamenti nuovi. E’ diviso in : imitazione, tradizione.

20 IMITAZIONE Questo tipo di apprendimento è comune nella vita quotidiana siua degli animali che degli esseri umani. Studiata da Bandura: Apprendimento osservativo e vicariante. 1. L’altro fa da modello: il soggetto acquisisce determinate abilità osservandole nell’altro. 2. Il modello fa da rinforzo: quando un soggetto osserva un altro viene spinto/condizionato a copiarlo. Rinforzo vicario: se il modello occupa una posizione importante, ciò ci spinge a imitarlo. Autorinforzo: se un soggetto vede un altro che compie un’azione è portato a pensare che quell’azione è lecita e utile, il rinforzo viene dall’interno del soggetto stesso.

21 TRADIZIONE Si tratta di modi di fare diffusi in seno a una popolazione e riconosciuti come utili. Possono essere codificati, ordinati e raccolti in modo da tramandarli. Esistono anche modi già programmeti per trasferirli: luoghi di riunione, momenti stabiliti, attività caratteristiche da imitare, sistemi di comunicazione. Esso tende a passare da una generazione all’altra e divenire duraturo nella storia di una comunità.

22 APPRENDIMENTO


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