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Teorie e tecniche di psicologia clinica

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Presentazione sul tema: "Teorie e tecniche di psicologia clinica"— Transcript della presentazione:

1 Teorie e tecniche di psicologia clinica
Psicoterapie umanistiche Psicoterapie psicoanalitiche Psicoterapie cognitivo-comportamentali

2 Psicoterapie Umanistiche
Le più note sono: Terapia centrata sul cliente di Rogers Terapia della Gestalt di Fritz Perls Terapia esistenziale basata sulle idee della filosofia esistenzialista europea e di alcuni psichiatri di orientamento fenomenologico

3 Fondamenti comuni Adozione di un punto di vista fenomenologico
alla comprensione delle persone Assunto di una tendenza innata dell’individuo all’autorealizzazione, all’autonomia e al sano sviluppo Convinzione che l’autonomia, l’autorealizzazione e il sano sviluppo si raggiungano con la consapevolezza dei propri bisogni e motivazioni Fondamenti comuni I disagi psicologici sono dovuti a stili educativi e relazionali che favoriscono l’accettazione acritica dei desideri e delle aspettative dei genitori e non permettono all’individuo di sviluppare le proprie caratteristiche Gli interventi terapeutici sono mirati ad aumentare la consapevolezza dell’individuo dei propri bisogni e motivazioni per ripristinare la tendenza all’autorealizzazione La terapia si focalizza sullo stato attuale e non sul passato dell’individuo e da importanza alla relazione terapeutica

4 Terapia centrata sul cliente di Rogers
Le persone dotate di potenzialità biologiche innate si sviluppano attraverso un processo di maturazione verso la differenziazione, l’autonomia e l’autorealizzazione È fondamentale l’accettazione incondizionata e positiva delle caratteristiche del bambino da parte dei genitori Il processo di maturazione porta allo sviluppo di un concetto di sé che determina una percezione degli eventi tale da rendere il più possibile coerente il proprio mondo fenomenologico

5 Terapia centrata sul cliente di Rogers
Prassi terapeutica: Creare le condizioni in cui il paziente possa prendere contatto con se stesso Astenersi dal dare consigli per non ostacolare il processo di crescita L’atteggiamento e lo stile relazionale del terapeuta sono fattori terapeutici

6 Terapia centrata sul cliente di Rogers
Qualità fondamentali del terapeuta Autenticità o congruenza Considerazione positiva incondizionata Profonda comprensione empatica

7 Terapia centrata sul cliente di Rogers
Si riaffermano al cliente i suoi pensieri, sentimenti ed esperienze dal suo punto di vista, comunicando comprensione e accettazione del suo punto di vista Viene espressa un’opinione che tiene in considerazione il mondo del cliente ma che concettualizza le cose in modo diverso e più costruttivo

8 Terapia centrata sul cliente di Rogers
Gli interventi di empatia primaria si propongono di rimuovere gradualmente gli impedimenti all’autorealizzazione e all’autenticità. A tale fine i sentimenti e i pensieri del cliente vengono rispecchiati senza l’espressione di giudizi da parte del terapeuta così da permettere al paziente di osservarli, chiarirli, riconoscerli e accettarli

9 Terapia centrata sul cliente di Rogers
Gli interventi di empatia avanzata hanno invece una natura più direttiva e interpretativa in quanto il terapeuta presta un’attenzione più selettiva alla comunicazione e guida il cliente verso gli aspetti da esaminare. Inoltre il terapeuta in questo tipo di interventi fa inferenze sulle causa del disagio del paziente e propone un modo di vedere le cose diverso da quello del cliente

10 Terapia Esistenziale L’approccio è di tipo fenomenologico
Si ipotizza una tendenza al sano sviluppo se questo non è ostacolato da paure infondate e restrizioni sociali Il comportamento è considerato intenzionale e viene dato rilievo ai concetti di responsabilità e ansia esistenziale Ansia esistenziale: nasce dalla consapevolezza della morte, dell’impotenza di fronte alle circostanze casuali della vita e della necessità comunque di vivere e prendere decisioni con le conseguenze che ciò implica, costruendo da soli il significato della nostra esistenza

11 Terapia Esistenziale Il terapeuta offre sostegno ed empatia e aiuta l’individuo ad esaminare i suoi comportamenti, sentimenti e relazioni con gli altri adottando come riferimento il mondo fenomenologico del paziente Il terapeuta cerca di rendere il paziente consapevole delle sue potenziali capacità di scelta e di crescita e di favorirne l’assunzione di responsabilità Viene attribuito molto valore all’autenticità nella relazione terapeutica e nella relazione con gli altri

12 Terapia Esistenziale L’approccio esistenziale più che un insieme di tecniche terapeutiche rappresenta un atteggiamento generale del terapeuta verso l’individuo

13 Terapia della Gestalt Ha come riferimento l’opera di F.S. Perls
Condivide con la terapia centrata sul cliente : Visione ottimistica della natura umana Assunto di una tendenza naturale al sano sviluppo Approccio fenomenologico

14 Terapia della Gestalt Scopo della Terapia della Gestalt
Incrementare nel paziente la consapevolezza, l’accettazione e l’espressione delle proprie spinte motivazionali

15 Terapia della Gestalt L’attenzione è posta sul qui ed ora in quanto l’obiettivo è rendere le persone consapevoli di ciò che sta succedendo in loro, di cosa pensano e vogliono in quel momento e delle loro emozioni

16 Parlare in prima persona La proiezione dei sentimenti
Terapia della Gestalt Parlare in prima persona Tecniche Terapeutiche La sedia vuota La proiezione dei sentimenti Il rovesciamento La messa in scena

17 Terapia della Gestalt Parlare in prima persona: al paziente è chiesto di esprimere sempre i propri pensieri e sentimenti in prima persona L’obiettivo è incoraggiare l’assunzione di responsabilità dei propri sentimenti e del proprio comportamento

18 Terapia della Gestalt La sedia vuota: al paziente è chiesto di parlare ad un sentimento che compare in seduta, ad una persona o ad un oggetto che viene nominato e ricordato dopo averlo immaginato seduto su una sedia vuota posta di fronte al paziente L’obiettivo è incrementare la consapevolezza dei propri sentimenti e il senso delle proprie emozioni

19 Terapia della Gestalt La proiezione dei sentimenti: consiste nel porre le persone in coppia una di fronte all’altra ad occhi chiusi con la richiesta di immaginare il volto di una persona a cui sono legati affettivamente e i sentimenti che provano. Quindi si dice di riaprire gli occhi e guardare la persona che si ha di fronte ponendo attenzione a ciò che si sentiva verso l’altro; in seguito viene fatta la richiesta di immaginare qualcosa di neutro L’obiettivo di tale tecnica usata nelle sedute di gruppo è quello di rendere i pazienti consapevoli dell’influenza del proprio mondo fenomenologico sulla percezione della realtà e le interazioni sociali

20 Terapia della Gestalt Il rovesciamento: consiste nella richiesta al paziente di assumere durante la seduta caratteristiche comportamentali opposte a quelle sue tipiche L’obiettivo è quello di produrre nel paziente consapevolezza di aspetti potenziali e inibiti della sua personalità

21 Terapia della Gestalt La messa in scena: consiste nella messa in scena da parte del terapeuta di una situazione collegata metaforicamente ai problemi e le difficoltà del paziente L’obiettivo è quello di fare assumere al paziente consapevolezza di un qualche problema in modo esperenziale simbolico nel qui ed ora

22 Terapia della Gestalt Il terapeuta inoltre trasmette al paziente il messaggio che l’individuo non è prigioniero del suo passato e che può in ogni momento essere diverso Il terapeuta sollecita il paziente ad essere più spontaneo e più sensibile ai propri bisogni Il terapeuta presta attenzione al comportamento non verbale del paziente inteso come indicatore di ciò che egli realmente prova

23 Psicoterapie psicoanalitiche
Il fondamento comune delle psicoterapie psicoanalitiche è costituito dagli assunti sulle cause dei disturbi psicologici

24 Psicoterapie psicoanalitiche
Le tecniche terapeutiche possono essere descritte lungo un continuum che va dal trattamento noto come psicoanalisi, alle psicoterapie espressive ad orientamento psicoanalitico, fino alle psicoterapie supportive

25 Psicoterapie psicoanalitiche
Sono indicate per pazienti con disturbi e sofferenze psicologiche collegate alla presenza di conflitti intrapsichici e funzioni dell’Io sufficientemente integre con capacità di insight e motivazione a comprendere se stessi al di là della richiesta di un sollievo sintomatico Tecniche espressive

26 Psicoterapie psicoanalitiche
Nei trattamenti espressivi il terapeuta cerca di promuovere nel paziente : insight, cioè comprensione cognitiva ed emotiva dei moventi inconsci e delle origini del proprio disagio psicologico e del proprio sentire e agire presente e passato un’integrazione di tale comprensione e dell’esperienza relazionale con il terapeuta nel contesto globale della personalità

27 Psicoterapie psicoanalitiche
Sono indicate per pazienti con deficit cronici dell’Io Tecniche supportive

28 Psicoterapie psicoanalitiche
Nelle terapie supportive gli interventi del terapeuta sono finalizzati: nei pazienti gravi a sopperire alle debolezze dell’Io e rafforzare le difese e la capacità di gestire le difficoltà della vita quotidiana e le relazioni affettive e sociali nei pazienti in precedenza ben adattati il cui funzionamento è stato compromesso da una crisi a ripristinare un buon assetto difensivo

29 Psicoterapie psicoanalitiche
La terapia può essere di durata non predeterminata, oppure avere un limite temporale prefissato (psicoterapie brevi) Le tecniche di psicoterapia breve (6-25 sedute) sono indicate per pazienti con caratteristiche simili a quelle dei pazienti con indicazione per un trattamento espressivo, se in sede di consultazione è possibile individuare un nucleo problematico centrale su cui focalizzare il lavoro terapeutico o per i pazienti, in precedenza ben adattati, che sono andati in crisi dopo eventi di vita traumatici

30 Psicoterapie psicoanalitiche
Alleviare e curare la sofferenza psicologica del paziente Obiettivi Aiutare il paziente a costruire un’organizzazione psichica più solida

31 Psicoterapie psicoanalitiche
Ascolto psicoanalitico Tecniche terapeutiche Monitoraggio del transfert Monitoraggio del controtransfert Interventi verbali del terapeuta

32 Psicoterapie psicoanalitiche
Ascolto psicoanalitico Si basa sull’assunto che le associazioni del paziente che si susseguono durante 1 o più sedute hanno un legame tra loro che origina dal problema che il paziente sta affrontando nel quotidiano o nella relazione terapeutica L’ascolto si organizza nella mente del terapeuta attorno ad ipotesi riguardanti il problema attuale del paziente, i conflitti ad esso collegati, la relazione in atto tra paziente e terapeuta e le possibili origini storiche dei sintomi e dei conflitti attuali

33 Psicoterapie psicoanalitiche
Transfert Riattivazione inconsapevole da parte del paziente, all’interno della relazione terapeutica, di desideri, bisogni, conflitti e schemi di comportamento che hanno caratterizzato nel passato le relazioni infantili con le persone significative

34 Psicoterapie psicoanalitiche
Controtransfert Attivazione nella mente del terapeuta di pensieri, emozioni, ricordi e impulsi ad agire in risposta alle caratteristiche del paziente ed in particolare al suo transfert

35 Psicoterapie psicoanalitiche
Alleanza terapeutica Capacità del paziente di collaborare in maniera produttiva al processo terapeutico È un buon indicatore dell’esito del trattamento

36 Psicoterapie psicoanalitiche
Interventi del terapeuta Consistono in: Domande Riformulazioni Confrontazioni Ricostruzioni Interpretazioni Interventi d’appoggio

37 Psicoterapie psicoanalitiche Interventi del terapeuta
Domande: hanno lo scopo di chiarire ambiguità o punti oscuri nelle comunicazioni del paziente, di indagare su omissioni significative, e di fare sviluppare associazioni. Pertanto non devono essere fatte a caso né con troppa frequenza Riformulazioni: sono interventi del terapeuta che consistono nella ripetizione ad eco di una frase, di un concetto o delle ultime parole pronunciate dal paziente o nel riassunto sintetico delle ultime cose dette. Servono a dare particolare rilievo a certi aspetti della comunicazione

38 Psicoterapie psicoanalitiche Interventi del terapeuta
Confrontazioni: sono interventi che richiamano l’attenzione del paziente su specifici aspetti del suo comportamento Ricostruzioni: sono tentativi di colmare una lacuna evidente nella memoria del paziente

39 Psicoterapie psicoanalitiche Interventi del terapeuta
Interpretazioni: sono interventi verbali finalizzati a produrre insight, cioè a rendere il paziente consapevole, a livello cognitivo ed emotivo, dei conflitti, dei traumi e delle motivazioni inconsce che sottendono i suoi sintomi Interventi d’appoggio: hanno lo scopo di rinforzare l’Io, rimandare al paziente un’immagine di sé positiva, promuovere l’autonomia, l’introspezione, la fiducia in se stessi e lo sviluppo delle risorse più efficaci

40 Psicoterapie cognitivo-comportamentali
Negli ultimi decenni le differenze nell’operatività dei clinici di orientamento comportamentale e di orientamento cognitivo si sono stemperate in quanto: I processi di pensiero e le reazioni emotive possono essere studiati con i metodi della psicologia sperimentale L’evidenza mostra implicazioni cognitive nei trattamenti comportamentali e implicazioni comportamentali nelle terapie di orientamento cognitivo

41 Psicoterapie cognitivo-comportamentali
Attualmente si applicano una o più tecniche associate a seconda dei problemi del paziente Si tratta di tecniche che hanno come riferimento il paradigma dell’apprendimento o il paradigma cognitivo-razionalista, che sono accomunate dalla focalizzazione sulle variabili attuali piuttosto che sull’eziologia del disturbo e da un’enfatizzazione della tecnica rispetto alla relazione Negli ultimi anni la nuova prospettiva cognitivo-costruttivista ha diretto l’attenzione oltre che sul sintomo manifesto anche sulle cause della sofferenza psicologica integrando nell’approccio terapeutico modi di operare simili a quelli dell’orientamento umanistico e psicodinamico

42 Psicoterapie cognitivo-comportamentali
Tecniche mutuate dal condizionamento classico Controcondizionamento Flooding

43 Psicoterapie cognitivo-comportamentali
Controcondizionamento Estinzione di una risposta ad un determinato stimolo per mezzo di un nuovo condizionamento che associa lo stimolo ad una risposta incompatibile con la precedente Desensibilizzazione sistematica Terapia aversiva

44 Psicoterapie cognitivo-comportamentali
Si tratta di una tecnica terapeutica ideata da J. Wolpe per i disturbi fobici Prevede un training di rilassamento secondo il metodo di Jacobson seguito dalla richiesta al paziente di immaginare una serie progressiva di situazioni ansiogene Il rilassamento tende ad inibire l’ansia che altrimenti sarebbe elicitata dalle scene immaginate La capacità di tollerare l’immagine stressante in genere è seguita da una riduzione dell’ansia anche in situazioni di vita reale Desensibilizzazione sistematica

45 Psicoterapie cognitivo-comportamentali
Si basa sull’associazione di sensazioni negative a stimoli che in precedenza producevano attrattiva Lo scopo è quello di sostituire una precedente risposta positiva allo stimolo con una risposta d’ansia o una reazione d’aversione elicitata per esempio da uno shock elettrico o da sostanze chimiche di tipo emetico Una variante della tecnica utilizza solo l’immaginazione dello stimolo negativo Tale tecnica è usata per: Alcolismo Tabagismo Bulimia Enuresi Comportamenti devianti Terapia aversiva

46 Psicoterapie cognitivo-comportamentali
Flooding Consiste nell’esposizione del paziente ad una situazione massimamente ansiogena senza che vi si possa sottrarre Solitamente si utilizza una tecnica immaginativa in cui il terapeuta chiede al paziente di immaginare una situazione ansiogena per lunghi periodi di tempo È una forma rapida di estinzione ma rischiosa perché può portare ad un incremento dell’ansia e perciò è utilizzata di solito solo quando altri tentativi falliscono

47 Psicoterapie cognitivo-comportamentali
Consistono nella modificazione progressiva del comportamento manifesto per mezzo di rinforzi positivi e negativi Il condizionamento operante è stato utilizzato per: Un’ampia gamma di problemi infantili (enuresi, aggressività, iperattività,..) La riabilitazione comportamentale di pazienti psichiatrici ospedalizzati da tempo (tecnica dell’economia a premi simbolici) Tecniche mutuate dal condizionamento operante

48 Psicoterapie cognitivo-comportamentali
Prevedono la modificazione del comportamento attuale facendo osservare al paziente un’altra persona che compie il comportamento da apprendere Si possono utilizzare: Osservazioni dal vivo di un modello Osservazione di filmati Esemplificazioni da parte del terapeuta con richiesta di imitazione da parte del paziente Modeling immaginativo Tale tecnica è stata usata per: Fobie Inibizioni Paura del dentista o di interventi chirurgici Risocializzazione Tecniche mutuate dall’apprendimento per imitazione di modelli

49 Psicoterapie cognitivo-comportamentali
razionaliste Si pongono come obiettivo la ristrutturazione cognitiva, cioè la modificazione delle modalità di pensiero che si presume siano la causa di un disturbo emotivo o comportamentale

50 Psicoterapie cognitivo-comportamentali
Terapia razionale emotiva di Ellis Psicoterapie cognitivo razionaliste Terapia cognitiva di Beck Social Problem Solving

51 Psicoterapie cognitivo-comportamentali
Terapia razionale di Ellis I disturbi psicologici sono causati da asserzioni che l’individuo ripete a se stesso, che riflettono assunti e convinzioni irrazionali Tali pensieri irrazionali traggono origine da convinzioni e atteggiamenti che la famiglia o le istituzioni sociali trasmettono fin dall’infanzia sotto forma di valori che l’individuo fa suoi, mantenendoli poi vitali sotto forma di frasi interiorizzate Il terapeuta mostra al paziente le sue convinzioni irrazionali, le conseguenze sul disagio psicologico e come esse possano essere modificate Si è rivelata utile per: stato d’ansia generalizzato, ansia di parlare in pubblico, depressione, comportamento antisociale, gestione dello stress quotidiano

52 Psicoterapie cognitivo-comportamentali
Terapia cognitiva di Beck I disturbi psicologici e in particolare la depressione sono causati da convinzioni negative su se stessi, il mondo e il futuro Queste convinzioni o schemi cognitivi negativi derivano da apprendimenti sbagliati durante l’infanzia che in seguito sono mantenuti grazie ad errori di logica quali l’inferenza arbitraria, l’estrapolazione selettiva, l’ipergeneralizzazione, l’amplificazione delle prestazioni negative e la minimizzazione di quelle positive Gli obiettivi della terapia sono quelli di rendere il paziente consapevole dei pensieri negativi, dargli l’opportunità di fare esperienze, in seduta e nella vita quotidiana, che smentiscano le conclusioni pessimistiche e modificare gli schemi negativi in modo più realistico e positivo Si è rivelata utile per: depressione, disturbo di panico, bulimia

53 Psicoterapie cognitivo-comportamentali
Social Problem Solving È una tecnica terapeutica per il trattamento del disagio psicologico conseguente a problemi di vita per i quali non si trova una soluzione immediata Il terapeuta aiuta il paziente a mettere a fuoco il problema e lo guida nell’individuare il maggior numero di soluzioni, indipendentemente dalla loro attuabilità o efficacia Quindi si valutano le possibili conseguenze di ogni soluzione,si mette in atto la decisione presa e si valuta la sua efficacia rispetto al raggiungimento dello specifico obiettivo Se la soluzione non è efficace si ricomincia con una nuova valutazione e messa in atto È una tecnica utile per: anziani in casa di riposo, bambini in età scolare, rafforzamento delle abilità sociali di pazienti psichiatrici

54 Psicoterapie cognitivo-comportamentali
Si caratterizza per l’integrazione di tecniche cognitivo comportamentali all’interno di una teorizzazione e di una prassi terapeutica che si avvicinano a quelle delle psicoterapie psicodinamiche e umanistiche Psicoterapia cognitivo costruttivista

55 Psicoterapie cognitivo-comportamentali
Ogni persona è dotata di un sistema conoscitivo che organizza la rappresentazione di sé e le interazioni sociali ed elabora le informazioni provenienti dagli stimoli esterni e ambientali La sofferenza psicologica del paziente nasce da eventi interni o di vita che contrastano con le rappresentazioni di sé e del mondo che sono alla base del suo sistema conoscitivo L’incapacità di gestire tali eventi è legata all’eccessiva rigidità e incoerenza del Psicoterapia cognitivo costruttivista

56 Psicoterapie cognitivo-comportamentali
Scopo della terapia: Aiutare il paziente ad acquisire consapevolezza degli schemi prevalenti del suo sistema conoscitivo e della loro influenza sulla sofferenza psicologica, Risolvere la sintomatologia Aiutare il cliente a riorganizzare un sistema conoscitivo più flessibile e più coerente con gli scopi della persona Psicoterapia cognitivo costruttivista

57 Psicoterapie cognitivo-comportamentali
Prassi terapeutica: Creazione di un’alleanza collaborativa tra paziente e terapeuta Individuazione e valorizzazione delle aree dell’esistenza non compromesse dai sintomi e delle capacità residue del paziente Comprensione dello stile di conoscenza Analisi degli eventi che hanno preceduto l’esordio dei sintomi e del significato che il paziente ha dato a questi eventi Interventi sul sintomo Costruzione di un sistema conoscitivo più flessibile che sia fondato su scelte autonome del paziente Psicoterapia cognitivo costruttivista

58 Psicoterapie cognitivo-comportamentali
Psicoterapia cognitivo costruttivista Nel processo terapeutico si utilizzano tecniche comportamentali e di ristrutturazione cognitiva ed inoltre si presta attenzione alla relazione e al mondo fenomenologico del paziente


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