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IL CONSUMO CONSAPEVOLE

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Presentazione sul tema: "IL CONSUMO CONSAPEVOLE"— Transcript della presentazione:

1 IL CONSUMO CONSAPEVOLE
Giorgio Moretti Professore di Igiene e Medicina Preventiva Università degli Studi di Padova

2 PREMESSA È cambiata la società. È cambiato il consumatore.
È cambiato il mercato e con esso lo scenario competitivo. Nuovi settori emergenti, nuovi media, nuove leadership di attualità e di attenzione. È cambiato l’intero sistema della produzione e della distribuzione.

3 PREMESSA La vita quotidiana della società globale appare sempre più intrecciata al funzionamento della economia mondiale, forse in maniera più eclatante rispetto a qualsiasi altro momento storico.

4 PREMESSA Le nostre abitudini di vita e le nostre scelte alimentari hanno grande influenza e producono gravi ripercussioni sull’ambiente, sulle persone che vivono al di sotto del livello minimo di sussistenza, sugli animali. Rappresentano infatti la causa preponderante dei danni all’ecosistema e della fame nel mondo, contribuiscono al massacro di oltre (quarantotto miliardi!) di animali ogni anno, pesci esclusi, ai fini della sola alimentazione umana.

5 CONSUMO CONSAPEVOLE le cause della sottoalimentazione;
Per Consumo Consapevole si intende quindi il prendere coscienza della necessità di acquistare prodotti che riducano al minimo: le cause della sottoalimentazione; lo sfruttamento umano ed in particolare quello minorile; i danni inferti all’ambiente; la sofferenza che talune scelte e abitudini infliggono agli animali; il rischio che possano non essere adatti al consumo umano.

6 I problemi che si pongono sono:
IL CONSUMATORE OGGI … Quale atteggiamento deve assumere il consumatore per la sua alimentazione? I problemi che si pongono sono: di natura etica di conformità dell’alimento che deve possedere adeguate: - caratteristiche igieniche - caratteristiche nutrizionali - caratteristiche organolettiche

7 ASPETTI ETICI

8 CAUSE DELLA SOTTOALIMENTAZIONE
Il problema della sperequazione alimentare (ogni giorno muoiono per fame persone circa) e degli squilibri ambientali non è dovuto ad un'insufficiente produzione di cibo, ma, prevalentemente, all'iniqua distribuzione ed allo spreco delle risorse alimentari disponibili, fattori questi legati in modo diretto ai modelli alimentari e di produzione propri dei Paesi ricchi, dove il consumo di prodotti di origine animale è a dir poco smodato.

9 SPRECO Secondo le stime della Fao, vanno buttate circa 1,3 miliardi di tonnellate di alimenti all'anno. Si stima che in Europa e Nord-America lo spreco sia di kg/ anno pro capite. Fao, Libro Nero dello spreco 2011 di Last Minute Market (Edizioni Ambiente)

10 SPRECO Una famiglia italiana in un anno butta 515 euro in alimenti che non consumerà, sprecando circa il 10% della spesa mensile. In altri termini non vengono utilizzate 20 milioni di tonnellate di alimenti per un valore di mercato di 37 miliardi di euro, circa il 3% del Pil italiano.  Se da un lato esistono perdite fisiologiche di cibo lungo la filiera agroalimentare, dall’altro il fenomeno appare provocato da una serie di macrocause evitabili e di condotte alimentari individuali sbagliate. La ricerca di una via verso l’ottimizzazione della produzione e del consumo alimentari è una delle premesse alla sostenibilità ambientale e all’equità sociale: una sfida in cui ogni individuo è coinvolto. Giornata mondiale dell'alimentazione della Fao, Andrea Segrè, presidente di Last minutemarket.

11 CRESCE LA PRESSIONE SULLE RISORSE NATURALI
Le risorse del pianeta sono in pericolo: acqua, energia, cibo, habitat / clima. Il consumo di tali risorse sta superando i tassi di sostenibilità del pianeta. * Fonte: Trendwatching Global Report 2009.

12 IMPATTO AMBIENTALE Circa il 3-4% dell'impatto totale è dovuto ai processi di acidificazione/eutrofizzazione. - Questi impatti, normalmente correlati all'agricoltura chimico-intensiva, si verificano in maniera significativa anche nelle diete con produzione biologica. - L'impatto delle deiezioni animali sull'ecosistema è paragonabile, se non maggiore, all’impatto di eventuali pesticidi e fertilizzanti chimici. - Attualmente, lo smaltimento di questi liquami avviene per spargimento sul terreno, il che provoca un grave problema di inquinamento da sostanze azotate, che causa inquinamento nelle falde acquifere, nei corsi d’acqua di superficie, nonché eutrofizzazione nei mari.

13 IMPATTO AMBIENTALE Circa il 5-13% è dovuto al consumo del territorio.
- L'Europa è in grado di produrre abbastanza vegetali da nutrire tutti i suoi abitanti, ma non i suoi animali. - Solo il 20% delle proteine destinate agli animali d'allevamento proviene dall'interno, il resto viene importato dai paesi del sud del mondo. - Sette miliardi di umani richiederebbero più del doppio delle terre emerse esistenti, perché sarebbe necessaria una quantità di cereali pari a più del doppio dell'attuale produzione. - A questa mancanza di spazio si correla il discorso della deforestazione a fini zootecnici e il cambiamento di gestione delle foreste pluviali. - Ogni anno scompaiono 17 milioni di ettari di foreste tropicali.

14 IMPATTO AMBIENTALE Circa il 15-18% dell'impatto totale è dovuto ai danni alla respirazione da composti chimici inorganici mentre il 20-26% è dovuto al consumo dei combustibili fossili. - Entrambi questi processi sono dovuti ai processi di lavorazione, produzione e trasporto degli alimenti. Hanno un impatto ambientale complessivo pari al 35-44% del totale. - Questo impatto elevato deriva principalmente dal fatto che, a differenza del cibo di origine vegetale che raggiunge quasi direttamente il consumatore, il cibo di origine animale, oltre a consumare tantissimo cibo vegetale, deve essere sottoposto a vari trattamenti prima di essere consumabile. - Dal punto di vista dell'uso di combustibile fossile, per ogni caloria di carne bovina servono 78 calorie di combustibile, per ogni caloria di latte ne servono 36, e per ogni caloria che proviene dalla soia sono necessarie solo 2 calorie di combustibile fossile.

15 IMPATTO AMBIENTALE Il consumo di acqua da solo è in assoluto l’impatto maggiore e corrisponde al 41-46% dell'impatto totale. - Il 70% dell’acqua utilizzata sul pianeta è consumato dalla zootecnia e dall’agricoltura (i cui prodotti servono per la maggior parte a nutrire gli animali d’allevamento), l’8% è usata nel consumo domestico, il 22% nell'industria. - A titolo di esempio, il settimanale Newsweek ha calcolato che per produrre soli cinque chili di carne bovina serve tanta acqua quanta ne consuma una famiglia media in un anno.

16 Il problema riguarda anche il caffè ed il the.
IMPATTO AMBIENTALE La produzione della cioccolata pone problemi di carattere etico per i seguenti motivi: deforestazione praticata in molti Paesi africani e sudamericani per fare spazio alle piantagioni di cacao; sfruttamento, in particolare in Africa Occidentale, di migliaia di bambini. Il problema riguarda anche il caffè ed il the.

17 LAVORO MINORILE Per lavoro minorile si intendono genericamente tutte le forme di lavoro svolte da minori al di sotto di un’età minima stabilita per legge. L’età minima di assunzione è generalmente di 15 anni (14 per i paesi in via di sviluppo) mentre lavori considerati leggeri possono essere consentiti dai 13 anni (12 per i paesi in via di sviluppo). Per tutti i lavori considerati pericolosi per la salute, la sicurezza o la moralità dei minori, l’età minima è di 18 anni. Ma questa definizione risulta controversa e complessa.

18 SFRUTTAMENTO MINORILE Dimensioni del fenomeno
Nell’agosto 2002, l’Istituto Internazionale d’Agricoltura Tropicale (IITA, che ha sede a Ibadan in Nigeria) ha realizzato uno studio su piantagioni di cacao poste in quattro paesi che producono i due terzi del cacao mondiale - la Costa d’Avorio, il Ghana, la Nigeria e il Camerun - e ha censito bambini, per lo più stranieri e con meno di 14 anni, che lavorano nelle piantagioni. Nel mondo, il settore agricolo, secondo le stime del Programma internazionale per l’eliminazione del lavoro minorile (IPEC) dell’Organizzazione mondiale del lavoro (ILO), impiega il 60% del totale dei minori lavoratori: circa 132 milioni di bambini e bambine, che invece che andare a scuola, sono sfruttati fino allo sfinimento nei campi.

19 SFRUTTAMENTO MINORILE
Numero di bambini lavoratori presenti in:

20 SOFFERENZA ANIMALE FOIE GRAS
Procedura che consiste nel sottoporre le oche, per un periodo che varia dai 9 ai 21 giorni, ad una alimentazione forzata (gavage). Tale pratica viene effettuata immettendo con l’aiuto di un imbuto nella gola degli animali, costretti in ambienti soffocanti, quantità esagerate di alimenti, essenzialmente cereali, fino ad ottenere un ingrossamento del fegato fino a otto volte rispetto alle dimensioni normali. Le oche vengono quindi macellate e trasformate in una sostanza incomparabilmente burrosa, apprezzata dai buongustai.

21 SOFFERENZA ANIMALE ARAGOSTE ED ASTICI
I crostacei vengono tenuti in vita, sul ghiaccio, con le chele legate. La loro cottura avviene tuffandoli nell’acqua bollente ancora vivi, ciò che comporta evidentemente grande sofferenza.

22 Si suggerisce il latte di soia quale valida alternativa.
PRODUZIONE E AMBIENTE LATTE Fra i tanti fattori etici che vengono contestati, il principale è quello legato all’inquinamento. Infatti: Una singola mucca può produrre dai 100 ai 500 litri di gas metano al giorno per 25 litri di latte. Spesso le condizioni degli allevamenti sono alquanto precarie. Si suggerisce il latte di soia quale valida alternativa.

23 PRODUZIONE E AMBIENTE Tonno rosso Pollo di batteria Merluzzo
Olio di palma

24 INFORMAZIONE AL CONSUMATORE

25 INFORMAZIONE AL COSUMATORE
Le principali fonti di informazione per il consumatore sono: Le etichette La pubblicità I media

26 Reg. UE n° 1169 del 25/10/2011 È un nuovo regolamento UE sull’informazione al consumatore relativo ai prodotti alimentari, definito a fine 2011 dopo quasi quattro anni di dibattiti tra la Commissione europea, il Parlamento ed il Consiglio. Le novità contenute si applicheranno dal 13 dicembre 2014 e le informazioni nutrizionali in etichetta si applicheranno dopo cinque anni dalla sua entrata in vigore.

27 I MOTIVI DELLA RIFORMA Reg. UE n° 1169 del 25/10/2011
Semplificazione normativa Si è ritenuto necessario raccogliere in un unico testo regolativo le norme armonizzate in tema di: etichettatura, presentazione e pubblicità dei prodotti alimentari etichettatura nutrizionale informazione sulla presenza di ingredienti allergenici

28 I MOTIVI DELLA RIFORMA Reg. UE n° 1169 del 25/10/2011
Esigenze degli stakeholders - leggibilità delle informazioni essenziali - informazioni nutrizionali - presenza di ingredienti allergenici - origine e provenienza dei prodotti e materie prime - composizione e caratteristiche dei prodotti

29 Informazioni obbligatorie (art. 9)
Reg. UE n° 1169 del 25/10/2011 Informazioni obbligatorie (art. 9) la denominazione dell’alimento; l’elenco degli ingredienti; qualsiasi ingrediente o coadiuvante tecnologico elencato nell’allegato II o derivato da una sostanza o un prodotto elencato in detto allegato che provochi allergie o intolleranze usato nella fabbricazione o nella preparazione di un alimento e ancora presente nel prodotto finito, anche se in forma alterata; la quantità di taluni ingredienti o categorie di ingredienti; la quantità netta dell’alimento; il termine minimo di conservazione o la data di scadenza; le condizioni particolari di conservazione e/o le condizioni d’impiego; il nome o la ragione sociale e l’indirizzo dell’operatore del settore alimentare di cui all’articolo 8, paragrafo 1; il paese d’origine o il luogo di provenienza ove previsto all’articolo 26; le istruzioni per l’uso, per i casi in cui la loro omissione renderebbe difficile un uso adeguato dell’alimento; per le bevande che contengono più di 1,2 % di alcol in volume, il titolo alcolometrico volumico effettivo; una dichiarazione nutrizionale.

30 Informazioni facoltative
Reg. UE n° 1169 del 25/10/2011 Informazioni facoltative Le informazioni sugli alimenti fornite su base volontaria soddisfano i seguenti requisiti: non inducono in errore il consumatore; non sono ambigue né confuse per il consumatore; sono, se del caso, basate sui dati scientifici pertinenti. La Commissione è incaricata di adottare atti di esecuzione per: informazioni relative alla presenza eventuale e non intenzionale negli alimenti di sostanze o prodotti che provocano allergie o intolleranza; informazioni relative all’idoneità di un alimento per vegetariani o vegani; indicazione delle assunzioni di riferimento per gruppi specifici di popolazione oltre alle assunzioni di riferimento di cui all’allegato XIII.

31 Regolamento (CE) 1924/2006 Il regolamento incide sulla disciplina di quei messaggi che sono qualificabili come nutrizionali e/o salutistici. I primi sono quelli che affermano o suggeriscono o sottintendono che un alimento ha particolari proprietà nutrizionali benefiche dovute ad un apporto o una mancanza nel prodotto di determinate sostanze. Ai claims salutistici fanno capo tutte quelle indicazioni che affermano, suggeriscono o sottintendono l’esistenza di un rapporto tra un ingrediente o una categoria di ingredienti, un alimento o uno dei suoi componenti da un lato e la salute dall’altro.

32 CLAIMS PREVISTI DAL REGOLAMENTO
Regolamento (CE) 1924/2006 CLAIMS PREVISTI DAL REGOLAMENTO Esempio: ad alto contenuto di calcio: claim nutrizionale (art. 8); il calcio fa bene alle ossa: claim funzionale (art. 13); il calcio contribuisce a ridurre il rischio di osteoporosi: claim salutistico (art. 14a ); il calcio contribuisce allo sviluppo e salute dei bambini: claim per la salute e sviluppo dei bambini (art. 14b ).

33 CAMPO DI APPLICAZIONE Il Reg. (CE) 1924/2006 si applica a tutte le indicazioni nutrizionali e sulla salute compresi: le comunicazioni a carattere commerciale (etichettatura, presentazione e campagne pubblicitarie); i marchi di fabbrica ed altri nomi commerciali che possano essere considerati come indicazioni nutrizionali o sulla salute. Il regolamento si applica alle indicazioni che riguardano ogni tipo di alimento destinato al consumatore finale, compresi gli alimenti destinati agli ospedali, mense e simili.

34 Regolamento (CE) 1924/2006 La legislazione sulle indicazioni nutrizionali e sulla salute intende tutelare il consumatore vietando ogni informazione: inesatta, poco comprensibile o ingannevole; che susciti dubbi circa la sicurezza o l’adeguatezza nutrizionale di altri prodotti alimentari; che incoraggi o tolleri un consumo eccessivo di un determinato prodotto alimentare; che inciti a consumare un prodotto alimentare affermando o suggerendo direttamente o indirettamente che una alimentazione equilibrata non fornisce tutti gli elementi nutritivi necessari; che cerchi di spaventare il consumatore facendo riferimento ad alterazioni delle funzioni corporali.

35 Regolamento (CE) 1924/2006 Le indicazioni sulla salute sono soggette a requisiti specifici. La loro etichettatura, presentazione o pubblicità deve fornire alcune informazioni obbligatorie: una dicitura relativa all’importanza di una dieta varia ed equilibrata e di uno stile di vita sano; la quantità dell’alimento e le modalità di consumo necessarie per ottenere l’effetto benefico indicato; una dicitura rivolta alle persone che dovrebbero evitare di consumare l’alimento; una appropriata avvertenza per i prodotti che potrebbero presentare un rischio per la salute se consumati in quantità eccessive.

36 CONCLUSIONI

37 CONSUMO CONSAPEVOLE Obiettivi che vengono attualmente proposti sono:
EDUCARE al gusto, alla corretta alimentazione.  SALVAGUARDARE la biodiversità e le produzioni alimentari tradizionali ad essa collegate, le culture del cibo che rispettano gli ecosistemi.  PROMUOVERE un nuovo modello alimentare, rispettoso dell’ambiente, delle tradizioni e delle identità culturali, capace di avvicinare i consumatori al mondo della produzione, creando una rete virtuosa di relazioni internazionali e una maggior condivisione di saperi.

38 FOOD MILES Il termine Food miles esprime la distanza che un alimento percorre dalla produzione al consumo finale, indipendentemente dalla scala di produzione e delle modalità di trasporto (aereo, nave, treno, Tir, camion, camioncino, auto privata, bicicletta, piedi). La crescente attenzione dei consumatori nell’UE per le Food miles, se intese in maniera superficiale, può rappresentare una minaccia per l’export di molti Paesi.

39 FOOD MILES Il trasporto delle derrate alimentari è infatti solo uno dei fattori che determinano l’impatto ambientale totale della produzione e del consumo di alimenti. Si deve considerare come il cibo viene prodotto e con quale forma di energia.

40 Stima della scomparsa delle specie
BIODIVERSITÀ La storia del mondo biologico è sempre stata caratterizzata dalla comparsa di nuove specie viventi e dalla scomparsa di vecchie specie. Stima della scomparsa delle specie Nell’era dei dinosauri 1 specie ogni 1000 anni ( milioni di anni fa) Inizi dell’era industriale 1 specie ogni 10 anni (XVIII secolo) Oggi specie ogni ora Da: Jeremy Rifkin “Il secolo biotech” (2000) Baldini e Castoldi

41 BIODIVERSITÀ Piante naturali = la loro sopravvivenza è messa in pericolo dalla urbanizzazione e da altre opere umane, compresa l’attività agricola. Piante coltivate = la loro numerosità è dipendente dal mercato che determina la richiesta Specie non richieste rischiano di scomparire.

42 CONSUMO CONSAPEVOLE Scelta ecologica: l'allevamento sia di tipo intensivo, sia di tipo estensivo è chiaramente insostenibile dal punto di vista ecologico.  La metà delle terre fertili del Pianeta viene usata per coltivare cereali, semi oleosi, foraggi, destinati alla alimentazione degli animali "da carne". Per dare spazio a nuovi pascoli e a nuovi terreni destinati a produrre cibo per gli animali, si  distruggono ogni anno migliaia di ettari di foresta pluviale, il polmone verde del Pianeta, provocando così la desertificazione di immense porzioni di territorio. 

43 CONSUMO CONSAPEVOLE Latte e carne sono indiscutibilmente i "cibi" più dispendiosi, inefficienti e inquinanti che si possano concepire.  Oltre alla perdita di milioni di ettari di terra coltivabile (che potrebbero essere usati per coltivare vegetali per il consumo diretto degli umani) e all'uso indiscriminato della chimica, vi sono la questione dell'enorme consumo d'acqua in un Mondo irrimediabilmente assetato, il consumo di energia, il problema dello smaltimento delle deiezioni animali e dei prodotti di scarto, le ripercussioni sul clima, l'erosione del suolo, la desertificazione di vaste zone della Terra.

44 CONSUMO CONSAPEVOLE Scelta salutistica: i pericoli per la salute umana derivanti dal consumo di alimenti di origine animale (carne, pesce, uova, latte e latticini) sono molti. Negli ultimi anni il fenomeno BSE ha drammaticamente evidenziato come la manipolazione dell’uomo sulla natura abbia determinato effetti catastrofici, non solo sulla vita degli animali, ma anche sulla salute pubblica e sull’ambiente; e come, con gli attuali sistemi di nutrizione forzata e innaturale, che trasformano individui erbivori in carnivori e talvolta in cannibali, il fenomeno possa estendersi anche ad altri animali. Da sottolineare poi le svariate epidemie scoppiate, in tempi remoti e recenti, tra gli animali d'allevamento, che rappresentano un serio pericolo di contagio animale-uomo (influenza aviaria). Negli allevamenti intensivi gli animali sono imbottiti di antibiotici e farmaci di vario genere, i pesci pescati nei mari sono un concentrato delle sostanze tossiche di cui le acque sono oggi "ricche".

45 CONSUMO CONSAPEVOLE Scelta sociale: circa persone muoiono ogni giorno per denutrizione o per malattie ad essa collegate. Di queste, circa sono bambini. È questo il problema di fondo: lo squilibrio nella distribuzione delle risorse.  Le produzioni attuali di cereali e legumi sarebbero sufficienti a sfamare l'intera popolazione mondiale, se detti vegetali fossero direttamente consumati dagli umani, anziché essere utilizzati, con grave spreco, per nutrire gli animali da "allevamento“. Il problema della ridistribuzione delle risorse non è certamente causato dal solo spreco per lo smodato consumo di carne da parte dei Paesi ricchi: il problema è sicuramente più ampio, ma gli sprechi descritti vi contribuiscono in maniera significativa.

46 FINE


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