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Fabbisogno energetico in gravidanza

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Presentazione sul tema: "Fabbisogno energetico in gravidanza"— Transcript della presentazione:

1 Fabbisogno energetico in gravidanza
21/04/2017 Fabbisogno energetico in gravidanza L’incremento auspicabile di peso delle gestanti e il loro fabbisogno aggiuntivo di energia devono essere determinati individualmente e differiscono in funzione dell’IMC pre-gravidanza. L’incremento ponderale varia durante la gravidanza esso è Trascurabile nel I° Trimestre Nel II° e III° Trimestre diventa costante (ca g/settimana) Nel II° trimestre si accrescono principalmente i tessuti materni (utero, seno, tessuto adiposo di riserva) Nel III° trimestre si accresce principalmente il feto Biochimica e fisiologia della nutrizione - dott. G. Agrimi

2 Fabbisogno energetico in gravidanza
21/04/2017 Fabbisogno energetico in gravidanza È importante sottolineare che le donne sottopeso all’inizio della gravidanza necessitano di quantità di energia superiori a quelli delle donne che iniziano la gravidanza in condizioni di peso ottimale o in sovrappeso. Le prime infatti (IMC < 18,5 kg/m2) dovrebbero essere incoraggiate ad aumentare il loro peso di 12,5-18 kg, le normopeso (18,5 kg/m2 < IMC < 25 kg/m2) di 11,4-16 kg (0,5 kg / settimana nel 2° e 3° trimestre) e le sovrappeso (IMC > 25 kg/m2) di 7-11,5 kg. Biochimica e fisiologia della nutrizione - dott. G. Agrimi

3 Fabbisogno energetico in gravidanza
21/04/2017 Fabbisogno energetico in gravidanza Es. per una donna con IMC < 18,5 kg/m2 fabbisogno supplementare giornaliero (considerando una riduzione del LAF) di 365 kcal. Es. per una donna con IMC 18,5-25 kg/m2 fabbisogno supplementare giornaliero (considerando una riduzione del LAF) di 150 kcal. Es. per una donna con IMC > 25 kg/m2 fabbisogno supplementare giornaliero (considerando una riduzione del LAF) di 100 kcal. Biochimica e fisiologia della nutrizione - dott. G. Agrimi

4 Fabbisogno energetico in gravidanza:necessità specifiche
21/04/2017 Fabbisogno energetico in gravidanza:necessità specifiche Il fabbisogno proteico va incrementato di circa 6 gr/die con prt ad alto valore biologico quali carne pesce formaggio Il fabbisogno lipidico resta inalterato Il fabbisogno di carboidrati resta inalterato ma si raccomanda di evitare l’uso eccessivo di zuccheri semplici e bibite zuccherate; si raccomanda di incrementare il contenuto di fibre in quanto dal 3-4° mese spesso la gravidanza è accompagnata da stipsi Biochimica e fisiologia della nutrizione - dott. G. Agrimi

5 Fabbisogno energetico in gravidanza:necessità specifiche
21/04/2017 Fabbisogno energetico in gravidanza:necessità specifiche Il fabbisogno di alcuni sali minerali varia significativamente Calcio: 1200 mg/die (sviluppo nascituro e mantenimento di integrità ossea e denti della madre) Fosforo: 1200 mg/die (per equilibrio Calcio-fosforo) Fe: 300 mg/die (per sostenere sviluppo del plasma e produzione globuli rossi) spesso è necessaria una integrazione farmacologica Biochimica e fisiologia della nutrizione - dott. G. Agrimi

6 Fabbisogno energetico in gravidanza:necessità specifiche
21/04/2017 Fabbisogno energetico in gravidanza:necessità specifiche Il fabbisogno di alcune vitamine varia significativamente Vitamina A: 700 RE/die (Attualmente i livelli di assunzione di vitamina A vengono espressi in termini di retinolo equivalenti (RE) secondo le seguenti relazioni: 1 RE = 1 µg di retinolo = 6 µg di β-carotene = 12 µg di altri carotenoidi) Acido folico: 400 μg/die (previene spina bifida e difetti del tubo neurale nel bambino) Vitamina C: 10mg/die Con il termine di vitamina A vengono indicati sia il retinolo che i suoi analoghi, detti retinoidi, di cui si conoscono almeno 1500 tipi diversi, tra naturali e sintetici. Biochimica e fisiologia della nutrizione - dott. G. Agrimi

7 Fabbisogno energetico in gravidanza: necessità specifiche
21/04/2017 Fabbisogno energetico in gravidanza: necessità specifiche Consigli utili Consumare frutta e verdura di stagione Consumare pesce Evitare dolci bevande zuccherate etc Evitare alcolici e superalcolici Limitare vino Limitare caffè the Limitare fritture Limitare il sale Con il termine di vitamina A vengono indicati sia il retinolo che i suoi analoghi, detti retinoidi, di cui si conoscono almeno 1500 tipi diversi, tra naturali e sintetici. Biochimica e fisiologia della nutrizione - dott. G. Agrimi

8 Fabbisogno energetico in gravidanza:necessità specifiche
21/04/2017 Fabbisogno energetico in gravidanza:necessità specifiche Scannerizzare pag Con il termine di vitamina A vengono indicati sia il retinolo che i suoi analoghi, detti retinoidi, di cui si conoscono almeno 1500 tipi diversi, tra naturali e sintetici. Biochimica e fisiologia della nutrizione - dott. G. Agrimi

9 fabbisogno energetico supplementare
21/04/2017 Fabbisogno energetico in allattamento Dal punto di vista energetico l’allattamento è ancor più gravoso della gravidanza: donne con carenze alimentari quali ad esempio Calcio rischiano di intaccare le proprie riserve Allattamento al seno Volume di latte fabbisogno energetico supplementare 0-1 mesi 680 ml/giorno 450 Kcal 1-2 mesi 780 ml/giorno 532 Kcal 2-3 mesi 820 ml/giorno 565 Kcal 3-6 mesi 750 ml/giorno 500 Kcal Biochimica e fisiologia della nutrizione - dott. G. Agrimi

10 Fabbisogno energetico in allattamento: necessità specifiche
21/04/2017 Fabbisogno energetico in allattamento: necessità specifiche Il fabbisogno proteico va incrementato di circa 17 gr/die Il fabbisogno lipidico resta inalterato Il fabbisogno di carboidrati arriva a % Per l’apporto di vitamine e sali minerali è sufficiente una dieta variata il problema più grave è legata al calcio che se insufficiente rischia di determinare diminuzione della densità ossea Biochimica e fisiologia della nutrizione - dott. G. Agrimi

11 Fabbisogno energetico nell’anziano
21/04/2017 Fabbisogno energetico nell’anziano Il dispendio energetico si riduce con l'età, a partire dai anni. Il MB è uno dei componenti coinvolti, come conseguenza della perdita di massa metabolicamente attiva. Anche l’attività fisica si riduce con l’età. I fabbisogni energetici dell’anziano vengono calcolati in maniera simile a quelli degli adulti, utilizzando appropriate equazioni di predizione del metabolismo di base e specifici livelli di attività fisica. Biochimica e fisiologia della nutrizione - dott. G. Agrimi

12 Fabbisogno energetico nell’anziano
21/04/2017 Fabbisogno energetico nell’anziano Fattori che influenzano lo stato nutrizionale dell’anziano: Fattori biochimici e metabolici Fattori socieconomici e psicologici Malattie croniche Classificazione degli anziani Anziani 60-74 Vecchi 75-90 Grandi vecchi >90 Biochimica e fisiologia della nutrizione - dott. G. Agrimi

13 Fabbisogno energetico nell’anziano
21/04/2017 Fabbisogno energetico nell’anziano La variazione del MB e dei LAF avviene repentinamente dopo i 74 anni età uomini donne 60-74 11,9 xPc + 700 9,2 x Pc + 688 ≥ 75 8,4 x Pc + 819 9,8 x + 624 Equazione per MB Biochimica e fisiologia della nutrizione - dott. G. Agrimi

14 Fabbisogno energetico nell’anziano
21/04/2017 Fabbisogno energetico nell’anziano LAF per sesso età e stile di vita sesso ed età LAF comprese le attivitàfisiche auspicabili escluse le attivitàfisiche auspicabili uomini 60-74 1,51 1,4 uomini ≥ 75 1,33 donne 60-74 1,56 1,44 donne ≥ 75 1,37 Livello di Attività Fisica Biochimica e fisiologia della nutrizione - dott. G. Agrimi

15 Fabbisogno energetico nell’anziano: necessità specifiche
21/04/2017 Fabbisogno energetico nell’anziano: necessità specifiche Il fabbisogno proteico 1g/kg di peso corporeo al giorno Il fabbisogno lipidico preferibile ridurre al 25 % Il fabbisogno di carboidrati non cambia particolare attenzione va data agli zuccheri semplici e alle fibre Importante l’apporto di liquidi per prevenire la disidratazione dovuta in parte a una minore capacità di conc del rene e in parte da diminuito stimolo per la sete Alcool 30g/die uomini; 25g/die donne Diabete stipsi Biochimica e fisiologia della nutrizione - dott. G. Agrimi

16 Fabbisogno energetico nell’anziano: necessità specifiche
21/04/2017 Fabbisogno energetico nell’anziano: necessità specifiche Il fabbisogno di alcuni sali minerali e vitamine varia significativamente Calcio: 1000 mg/die (la carenza è causa di osteoporosi) Fe: 10 mg/die (la carenza è causa di apatia facile affaticamento, glossite) Zn: (la carenza comporta una ridotta cicatrizzazione) Vitamine D, C e del complesso B spesso la carenza di B12 è secondaria all’abuso di alcool, la mancanza di sole e attività fisica genera carenza di vit D Glossite è il termine medico per indicare l'infiammazione acuta o cronica della lingua. Biochimica e fisiologia della nutrizione - dott. G. Agrimi

17 Fabbisogno energetico nell’anziano: necessità specifiche
21/04/2017 Fabbisogno energetico nell’anziano: necessità specifiche Raccomandazioni dietetiche (linee guida INRAN) Come comportarsi: Consumare sistematicamente una dieta variata e appetibile. Evitare il ricorso troppo frequente a pasti freddi, piatti precucinati o riscaldati. Scegli gli alimenti sulla base delle condizioni dell’apparato masticatorio, anche per facilitare i processi digestivi che nell’anziano sono meno efficienti e preparali in modo adeguato come ad esempio: tritare le carni, grattugiare o schiacciare frutta ben matura, preparare minestre, etc Evitare pasti pesanti e fraziona l’alimentazione in più occasioni nell’arco della giornata. Glossite è il termine medico per indicare l'infiammazione acuta o cronica della lingua. Biochimica e fisiologia della nutrizione - dott. G. Agrimi

18 Fabbisogno energetico nell’anziano: necessità specifiche
21/04/2017 Fabbisogno energetico nell’anziano: necessità specifiche Raccomandazioni dietetiche (linee guida INRAN) Come comportarsi: Fare una buona prima colazione comprendente anche latte o yogurt. Conservare un peso corporeo accettbile, continuando a mantenere, se possibile, un buon livello di attività motoria ed evitando di abusare di condimenti grassi e di dolci. Ridurre i grassi animali, preferire pesce e le carni , non esagerare con i formaggi. Consumare spesso legumi, frutta e ortaggi freschi. Non eccedere con il consumo di bevande alcoliche e con l’aggiunta del sale da cucina. Glossite è il termine medico per indicare l'infiammazione acuta o cronica della lingua. Biochimica e fisiologia della nutrizione - dott. G. Agrimi

19 Impostazione di uno schema dietetico: modifiche (Diete terapeutiche)
21/04/2017 Impostazione di uno schema dietetico: modifiche (Diete terapeutiche) Obiettivi Migliorare lo stato di salute del paziente Ridurre interventi farmacologici Ridurre complicanze patologiche Gestire condizioni patologiche presenti e possibili Prt 4 kcal Lipidi 9 kcal Carboidrati 3,75 kcal Biochimica e fisiologia della nutrizione - dott. G. Agrimi

20 Impostazione di uno schema dietetico: modifiche (apporto calorico)
21/04/2017 Impostazione di uno schema dietetico: modifiche (apporto calorico) Ipercatabolismo è spesso associato a inappetenza e ad una incapacità nell’autoalimentarsi La dieta sarà articolata in pasti piccoli e frequenti con alimentiad elevata densità energetica ed appetibili Sovrappeso/obesità: comporta una riduzione calorica mal accettata dal paziente. Promuovere piccoli cambiamenti graduali nell’alimentazione (meglio se concordati), con alimenti a bassa densità energetica Pz traumatizzato Pz settico Pz ustionato Pz con stato infiammatorio acuto Lo stato di alterazione metabolica, funzionale e strutturale tipico del catabolismo, per l’iperattivazione dei fattori esogeni o endogeni, quali ormoni (cortisolo, glucagone, catecolamine) e citochine, determina: Aumento delle richieste metaboliche fra il 15% e il 35% del metabolismo basale Biochimica e fisiologia della nutrizione - dott. G. Agrimi

21 Fabbisogno energetico nei bambini
21/04/2017 Fabbisogno energetico nei bambini Il dispendio energetico dei bambini fino a 3 anni di età va calcolato sulla base dell’assunzione di alimenti osservata in un gruppo di bambini con crescita normale. E’ da sottolineare che le equazioni spesso sovrastimano il MB dei bambini e che questi assumono spesso uno stile di vita sedentario. Il fabbisogno energetico scende dai 115 kcal/kg di peso corporeo alla nascita, a 96 kcal/kg a 6-36 mesi, a 94 kcal/kg a tre anni e mezzo, a 68/kcal/kg a 9 anni (dati x bimbi maschi). Per gli adolescenti si usa il metodo fattoriale basato sul MB precedentemente descritto. Biochimica e fisiologia della nutrizione - dott. G. Agrimi

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