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PATOLOGIA NELLA PRIMA INFANZIA

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Presentazione sul tema: "PATOLOGIA NELLA PRIMA INFANZIA"— Transcript della presentazione:

1 PATOLOGIA NELLA PRIMA INFANZIA
SI BASA SUL COLLEGAMENTO ESISTENTE TRA LO PSICHISMO DEL GENITORE E DEL BAMBINO DERIVA DA DISFUNZIONI DELLA RELAZIONE GENITORE-BAMBINO

2 CONSULTAZIONE TERAPEUTICA
TERMINE IDEATO DA WINNICOTT (1971) : MODALITA’ DI TRATTAMENTO PSICOTERAPEUTICO CHE INCLUDE LA FIGURA DEL BAMBINO PREVEDE SEDUTE LIMITATE

3 I disturbi della relazione
Parlando di psicopatologia in termini evolutivi è essenziale l’apporto della Developmental Psychopathology che evidenzia l’importanza di un continuo riferimento agli stadi dello sviluppo. La dipendenza psicologica tipica dei bambini al di sotto dei tre anni smentisce la convinzione che la psicopatologia possa originarsi nel singolo bambino Non potendo il bambino piccolo usare le parole per esprimere la propria ansia utilizzerà una sintomatologia somatica (disordini alimentari, disturbi del sonno, eccessi di collera, etc…)

4 Quando l’adattamento comportamentale è disturbato l’origine può essere individuata:
Nel bambino Nelle relazioni che il bambino intrattiene con gli altri In quegli aspetti delle relazioni che vengono assimilati dal bambino Se il bambino è portatore di sintomi è nei genitori che spesso si trova il meccanismo che avrà più influenza per il raggiungimento del miglioramento. Il lavoro diretto con il bambino è indicato quando i genitori sono incapaci di utilizzare il proprio pensiero per fare collegamenti

5 Modelli d’intervento La psicoterapia psicodinamica breve genitore-bambino (la Scuola di Ginevra) e la psicoterapia bambino-genitore (Scuola di San Francisco). Entrambe sono progettate per modificare le rappresentazioni materne. La Scuola di Ginevra interviene esclusivamente sulla madre utilizzando l’interpretazione delle rappresentazioni materne (individuabili nell’interazione) che collegano il passato con il presente. La Scuola di San Francisco utilizza meno l’interpretazione e agisce di più sugli aspetti legati all’esperienza di attaccamento correttiva (transfert positivo) sull’autostima e sull’empatia materna.

6 2. Il Lausanne Trilogue Play consiste nel promuovere la responsività empatica, la condivisione e la regolazione degli affetti nella triade è un metodo ad orientamento sistemico evolutivo (Fivaz-Depeursinge, Corboz-Warnery). La valutazione familiare avviene attraverso una speciale procedura di gioco che permette di osservare gli scambi tra padre, madre, bambino e di sviluppare una condivisione di esperienze piacevoli. L’analisi del gioco evidenzia la necessità di alcune condizioni per definire le tipologie di alleanza familiare. Valutare l’organizzazione dell’interazione significa verificare se ogni membro rispetti il proprio ruolo o interferisca con la funzione assegnata agli altri partner 3. L’intervento sull’elaborazione sensoriale è basato sull’osservazione della modalità con cui bambini e genitori reagiscono all’esperienze sensoriali (Dunn). Questo tipo di intervento prevede che la valutazione e il trattamento si svolgano nel luogo di vita della famiglia. Si inizia con incontri settimanali per passare a uno o due volte al mese. La durata dell’intervento varia fra i sei e dodici mesi .

7 4. La guida all’interazione è basata sull’incoraggiamento del piacere comune sperimentato durante lo scambio madre-bambino ( Mc Donough). Utilizza sedute videoregistrate per evidenziare aspetti positivi e adattativi nelle interazione genitori-bambino. Rivedere gli scambi alla presenza dei genitori permette al terapeuta di aiutarli ad osservare il proprio bambino facendo attenzione alle sue competenze e alle sue difficoltà. Questo metodo è simile al lavoro psicodinamico, ma raramente le interazioni vengono interpretate. Le sedute hanno una frequenza settimanale e la stanza in cui avviene l’incontro è provvista di sedie, divani, tappetini per sedere a terra, una culla e giochi appropriati all’età del piccolo. Il terapeuta non gioca con il bambino.

8 PSICOTERAPIA MADRE-BAMBINO
VALUTARE LA NATURA E L’ INTENSITA’ DELLE PROIEZIONI INDICATA QUANDO IL PROCESSO DI RICONOSCIMENTO DEL BAMBINO E’ BLOCCATO INVESTIMENTO CONFLITTUALE DELLA RAPPRESENTAZIONE DIVIENE RIPETITIVO

9 SITUAZIONI CHE RICHIEDONO UNA CONSULTAZIONE
L’ACQUIESCIENZA ALLE PROIEZIONI PONE AL BAMBINO PROBLEMI RELATIVI - ALLO SVILUPPO - ALL’ ADATTAMENTO AL MONDO ESTERNO IL BAMBINO CRESCENDO NON GIOCA PIU’ IL RUOLO ASSEGNATOGLI MANIFESTA BISOGNO DI ESSERE RICONOSCIUTO SCOMPENSO DA PARTE DEI GENITORI Manzano, Palacio-Espasa, Zilkha, 1999)

10 INDICAZIONI AD UNA PSICOTERAPIA MADRE-BAMBINO IL BAMBINO
IL CLINICO OSSERVA MODO IN CUI IL BAMBINO RICERCA L’ATTENZIONE LE CURE DATE DAI GENITORI I GIOCHI DEL BAMBINO LE RISPOSTE DEL BAMBINO IL MODO IN CUI IL GENITORE ABBRACCIA IL BAMBINO I GESTI DI ACCUDIMENTO LE INTERAZIONI GIOCOSE IL COMPORTAMENTO DEL BAMBINO DIMOSTRA ELEMENTI DELLA RELAZIONE CON FUNZIONE POSITIVA FATTORI DI RISCHIO

11 INDICAZIONI AD UNA PSICOTERAPIA MADRE-BAMBINO IL TERAPEUTA
IL GENITORE RITROVA NEL TERAPEUTA UN’IMMAGINE GENITORIALE RICONOSCIMENTO FANTASMI INCONSCI CHE SOSTENGONO LE RELAZIONI TRA GENITORE E TERAPEUTA SI STABILISCE UNA RELAZIONE EMOTIVA SIMILE A QUELLA TRA GENITORE E BAMBINO SI CREA UNA RELAZIONE TRANSFERALE TRA TERAPEUTA E GENITORE IL TERAPEUTA E’ INVESTITO DALLE PROIEZIONI GENITORIALI TALI PROIEZIONI SONO SIMILI A QUELLE CHE IL GENITORE COMPIE SUL BAMBINO

12 INTERVENTO PER LA MODIFICA DELLE DISFUNZIONI NELLA RELAZIONE GENITORE-BAMBINO
PRESENZA CONGIUNTA PERMETTE DI PRENDERE DI CONTEMPORANEAMENTE IN GENITORE E BAMBINO CONSIDERAZIONE a) PSICHISMO GENITORIALE b) INTERAZIONE G-B CONSENTE UNA DIALETTICA TRA INTERAZIONE FANTASMATICA INTERAZIONE REALE

13 PSICOTERAPIA BAMBINO-GENITORE
IL BAMBINO DIVIENE UN OGGETTO DI TRANSFERT MOLTO POTENTE CONCEPITO COME UN CATALIZZATORE EVOCA NEL GENITORE RICORDI E SENTIMENTI PROFONDI QUANDO E’ SOTTO GLI OCCHI DEL GENITORE EMERGONO AMORE CONFLITTUALITA’ CHE IL GENITORE PROVA NEI SUOI CONFRONTI

14 PSICOTERAPIA BAMBINO-GENITORE
SCOPO DISTRICARE IL BAMBINO DALL’INGOLFAMENTO DELLE DISTORSIONI DEGLI AFFETTI GENITORIALI (Fraiberg, 1980) IL TERAPEUTA INTERPRETA IL TRANSFERT CHE LA MADRE COMPIE SUL BAMBINO TRANSFERT GENITORIALE RIPETIZIONE DELLE RELAZIONI CON I PROPRI OGGETTI PRIMITIVI CONFLITTO ATTUALE INTERPRETATO IN RELAZIONE AL CONFLITTO PASSATO DEL GENITORE

15 PSICOTERAPIA BAMBINO-GENITORE
INTERPRETAZIONE DEL TRANSFERT OPERATO SUL BAMBINO DETERMINA MODIFICAZIONI MASSIVE DELLE RAPPRESENTAZIONI GENITORIALI DELLE MODALITA’ INTERATTIVE DEL FUNZIONAMENTO DEL BAMBINO MUTAZIONE = REINTEGRAZIONE DELLE IDENTIFICAZIONI PROIETTIVE GENITORIALI NEL LORO TERRITORIO PSICHICO ORIGINARIO (Cramer, Palacio-Espasa, 1993)

16 PSICOTERAPIA BAMBINO-GENITORE
ESPERIENZE E INCIDENTI DELL’INFANZIA IL GENITORE RIPORTA ALLE FONTI GLI ATTUALI SENTIMENTI DI RABBIA RIGETTO DISPERAZIONE DA OGGETTO DI TRANSFERT NEGATIVO A IMMAGINE REALE DI BAMBINO BISOGNOSO DI CURE E PROTEZIONE MODIFICAZIONE DEL RUOLO DEL BAMBINO NELLA VITA INTERIORE DEL GENITORE

17 PSICOTERAPIA BAMBINO-GENITORE ESITO POSITIVO
IL GENITORE RECUPERA LE PROIEZIONI DELLE RAPPRESENTAZIONI DEGLI OGGETTI INTERNI DELLE PARTI DEL SE’ DIMINUZIONE DELLE IDENTIFICAZIONI PROIETTIVE VISIBILE A 3 LIVELLI IL GENITORE SCOPRE IL BAMBINO CON OCCHI NUOVI (PROCESSO DI OGGETTIVAZIONE DEL BAMBINO) IL BAMBINO SVILUPPA FUNZIONI CHE ERANO RIMASTE INIBITE RIMESSA A PUNTO DEGLI INVESTIMENTI GENITORIALI DEI PROPRI OGGETTI INTERNI (Cramer, Palacio-Espasa, 1993)

18 PSICOTERAPIA BAMBINO-GENITORE ESITO NEGATIVO
LA MADRE NON TOLLERA LA RIPRESA DELLE IDENTIFICAZIONI PROIETTIVE INTOLLERABILI PERSISTENZA DELLE PROIEZIONI VERSO IL BAMBINO CONSEGUENZA CREAZIONE DI DISTORSIONI DEL PROCESSO DI IDENTIFICAZIONE DEL BAMBINO (Cramer, Palacio-Espasa, 1993)

19 PANORAMA PSICOLOGICO FRANCOFONO
LEBOVICI (1986) OSSERVAZIONE DEL GIOCO DEL BAMBINO IN PRESENZA DELLA MADRE CONCETTO DI TRASMISSIONE TRANS-GENERAZIONALE (trasmissione di fantasie o di sentimenti inconsci, che sono ripetuti costantemente da una generazione all'altra)

20 PANORAMA PSICOLOGICO FRANCOFONO CRAMER (1974)
INTERVENTI TERAPEUTICI BREVI ricercano: FOCUS TERAPEUTICO SEQUENZE INTERATTIVE SINTOMATICHE CONCETTO DI MUTUALITA’ PSICHICA PROIEZIONE INTROIEZIONE IDENTIFICAZIONE

21 CRAMER FOCUS TERAPEUTICO
COSTRUZIONE, CREATA IN MODO CONGIUNTO DA TERAPEUTA E PAZIENTE, CHE INTEGRA IN UNA UNICA CONFIGURAZIONE DIVERSI ELEMENTI : UN CONFLITTO DI BASE UN MODELLO RELAZIONALE TIPICO UNA FORMA DI ANSIA O AFFETTO CENTRALE UNA FANTASIA CARATTERISTICA NELLA PSICOTERAPIA BREVE B-G, ALTRI DUE ELEMENTI CONTRIBUISCONO ALLA FORMULAZIONE DEL FOCUS UN SINTOMO DEL BAMBINO UNA FORMA CARATTERISTICA DI PROIEZIONE GENITORIALE RIVOLTA AL BAMBINO PREREQUISITO NELLE TERAPIE BREVI

22 SEQUENZA INTERATTIVA SINTOMATICA (SIS) =
STRUTTURA RIPETITIVA DI SCAMBIO GENITORE-BAMBINO FOCALIZZA LA PATOLOGIA TIPICA DELLA DIADE E’ IL CORRELATO INTERAGITO DI UN CONFLITTO INTRAPSICHICO SI COLLEGA AL CONFLITTO CENTRALE DEL GENITORE INTERPRETAZIONE SIS BASATA SU : I DATI VERBALI FORNITI DALLE ASSOCIAZIONI GENITORIALI LA NATURA DEGLI AGITI RECIPROCI (Cramer, Palacio-Espasa, 1993)

23 DIFFERENZE TRA TERAPIE BREVI MADRE-BAMBINO e TERAPIE INDIVIDUALI CON L’ADULTO
PRESENZA DEL BAMBINO FUNZIONAMENTO PSICHICO DELLA MADRE DI UN BAMBINO PICCOLO PUNTO D’ENTRATA NELLA CONSULTAZIONE ( la madre dichiara un sintomo del bambino e non un sintomo proprio ) (Cramer, Palacio-Espasa, 1993)

24 SELMA FRAIBERG (1980) CONCETTUALIZZAZIONE E DESCRIZIONE DELLE RELAZIONI DISFUNZIONALI A CARATTERE TRANSGENERAZIONALE FANTASMI NELLA NURSERY (presenza degli oggetti interni dei genitori nella costruzione dei fenomeni transgenerazionali) CONFIGURAZIONE DEGLI INTERVENTI DI TERAPIA CONGIUNTA BAMBINO-GENITORE

25 SELMA FRAIBERG STORIE DI FANTASMI NELLA NURSERY LEGATE AL DESTINO DEGLI AFFETTI INFANTILI LIBERO ACCESSO ALLE SOFFERENZE DEL PASSATO DETERRENTE CONTRO IL RISCHIO DI UNA RIPETIZIONE DELLE ESPERIENZE AFFETTIVE CON I GENITORI ISOLAMENTO E REPRESSIONE DEI SENTIMENTI DOLOROSI DEL PASSATO IDENTIFICAZIONE CON L’AGGRESSORE

26 SELMA FRAIBERG IDENTIFICAZIONE CON L’AGGRESSORE PRESENTA UNA FORMA DI
RIMOZIONE DA’ MOTIVO ED ENERGIA ALLA RIPETIZIONE COSA VIENE RIMOSSO? L’ESPERIENZA AFFETTIVA ASSOCIATA AL RICORDO DOLOROSO DELL’INFANZIA

27 IL METODO DI TRATTAMENTO
SELMA FRAIBERG IL METODO DI TRATTAMENTO COMPRENDE PSICOANALISI ATTENZIONE AGLI ASPETTI SOGGETTIVI DELL’ESPERIENZA PASSATA OSSERVAZIONE DEL DISPIEGAMENTO DELLA COAZIONE A RIPETERE IL BAMBINO COME OGGETTO DI TRANSFERT RICONOSCIMENTO DEGLI ASPETTI CONFLITTUALI DELLA NEVROSI GENITORIALE CHE APPARTENGONO AL PASSATO CASEWORK ACUTA SENSIBILITA’ AL CONTESTO SOCIALE SENSIBILITA’ ALL’AMBIENTE IN SENSO LATO PSICOLOGIA EVOLUTIVA

28 SELMA FRAIBERG INTERVENTO TERAPEUTICO ORIENTATO
A FAR RECUPERARE AL GENITORE LE FANTASIE E LE PROIEZIONI CHE INFESTANO IL RAPPORTO CON IL BAMBINO A FAR RIPRENDERE AL GENITORE L’ELABORAZONE PSICHICA DEI VISSUTI DELLE SOFFERENZE DEL PASSATO

29 SELMA FRAIBERG PSICOTERAPIA BREVE BAMBINO-GENITORE
PRESENZA CONTEMPORANEA DEI DUE PARTNERS DELLA DIADE ASSISTERLO NEL RICONOSCERE INTEGRARE LE STORIE PASSATE ENFASI SUL GENITORE MA PER MIGLIORAMENTO E SVILUPPO DELLE ATTIVITA’ GENITORIALI

30 EMERGERE GENITORIALITA’
ATTIVAZIONE PARTICOLARI PROCESSI PSICOLOGICI SCENARIO PER LE DISFUNZIONI DELLA RELAZIONE GENITORE-BAMBINO I PROCESSI GENITORIALI COSTITUISCONO UNA “CRISI” (Bibring, 1961; Erikson, 1950; Caplan, 1964)

31 GENITORIALITA’ I GENITORI METTONO IN ATTO:
CONFRONTO REVISIONE DELLE IDENTIFICAZIONI CON I PROPRI GENITORI RIEDIZIONE CON IL BAMBINO DI CONFLITTI IRRISOLTI PROVENIENTI DALLA PROPRIA INFANZIA

32 LA NASCITA DI UN BAMBINO PORTA IL GENITORE
A METTERE IN ATTO I PATTERNS NEGLIGENTI DI CURE PRIMARIE RICEVUTE DAI PROPRI GENITORI A RISPERIMENTARE IL BISOGNO DI AIUTO

33 GENITORIALITA’ RIATTIVAZIONE DEI FANTASMI INCONSCI
PER MEZZO DEI MECCANISMI DI: IDENTIFICAZIONE CONTRO-IDENTIFICAZIONE PROIEZIONE

34 NASCITA DEL BAMBINO RAPPRESENTAZIONI GENITORE DA’ UN SIGNIFICATO
PRECONSCE E INCONSCE DEL GENITORE GENITORE DA’ UN SIGNIFICATO AL BAMBINO CON UN’ATTIVITA’ PROIETTIVA BAMBINO DIVIENE SCHERMO DELLE PROIEZIONI DELLE IMAGO INFANTILI GENITORIALI (Cramer, Palacio-Espasa, 1993)

35 MECCANISMI DI PROIEZIONE MESSI IN ATTO DAL GENITORE PER:
ELABORARE IL PASSAGGIO ALLA GENITORIALITA’ ELABORARE LA “PERDITA DI SE STESSO COME FIGLIO”

36 IDENTIFICAZIONE PROIETTIVA nel contesto della relazione genitore-bambino
SI ESPRIME NELLA PROIEZIONE GENITORIALE DI UNA RAPPRESENTAZIONE DI SE’ SUL BAMBINO IL BAMBINO DI CONSEGUENZA VIENE VISSUTO DAL GENITORE COME PARTE DI SE’ PARTE DEI PROPRI OGGETTI INTERNI

37 LUTTO EVOLUTIVO RIATTIVAZIONE DEL VISSUTO DI PERDITA
DEGLI OGGETTI PRIMITIVI MANCATA RISOLUZIONE DEL LUTTO NEL PASSATO MANIFESTAZIONI DIRETTE E INDIRETTE NELLA RELAZIONE TRA GENITORE E BAMBINO SCENARI NARCISISTICI DELLA GENITORIALITA’ ( Manzano, Palacio-Espasa, Zilkha,1999 )

38 PERDITA DELLO STATUS DI FIGLIO LUTTO EVOLUTIVO
RISOLUZIONE LUTTO EVOLUTIVO TENDENZA DEL GENITORE A IDENTIFICARSI CON I PROPRI GENITORI MESSA IN ATTO DI IDENTIFICAZIONI COMPLEMENTARI VERSO IL BAMBINO IDENTIFICAZIONI PROIETTIVE conducono a SIMBIOSI O CONFUSIONE DI IDENTITA’ TRA GENITORE E BAMBINO (Manzano, Palacio-Espasa, Zilkha, 1999)

39 SCENARI DELLA GENITORIALITA’ si basano sull’attivazione di 4 elementi
UNA PROIEZIONE UNA IDENTIFICAZIONE DEL GENITORE SUL COMPLEMENTARE BAMBINO DEL GENITORE UNO SCOPO UNA DINAMICA RELAZIONALE AGITA (Manzano, Palacio-Espasa, Zilkha, 1999)

40 SCENARI NARCISISTICI DELLA GENITORIALITA’
IDENTIFICAZIONE PROIETTIVA CHE VIENE INVESTITA DI LIBIDO NARCISISTICA IDENTIFICAZIONE COMPLEMENTARE DA PARTE DEL GENITORE (contro-identificazione) OBIETTIVI - REALIZZAZIONE DI UNA SODDISFAZIONE NARCISISTICA - DINIEGO DI UNA PERDITA - SODDISFACIMENTO MASCHERATO DI PULSIONI EDIPICHE RIMOSSE LE IMMAGINI INCONSCE DETERMINANO IL FONDAMENTO DELLE CONDOTTE - ATTEGGIAMENTI VERBALI E NON VERBALI - COMPORTAMENTI VERBALI E NON VERBALI (Manzano, Palacio-Espasa, Zilkha, 1999)

41 SCENARI NARCISISTICI DELLA GENITORIALITA’
CONSEGUENZE: SUPERAMENTO E INTEGRAZIONE NELLO SVILUPPO DELLE RELAZIONI GENITORE-BAMBINO INTERFERENZA CON LO SVILUPPO DELLA RELAZIONE E CONFLITTO CON LA REALTA’ E’ POSSIBILE UN EQUILIBRIO TRA LE DIVERSE FORZE IL FIGLIO - SI ADATTA ALLA PRESSIONE PROIETTIVA - GIOCA IL RUOLO CHE GLI VIENE ASSEGNATO RISCHIO DIFFICOLTA’ PSICOLOGICHE TARDIVE (Manzano, Palacio-Espasa, Zilkha, 1999)

42 (Manzano, Palacio-Espasa, Zilkha, 1999)
SCENARI NARCISISTICI DELLA GENITORIALITA’ IL NARCISISMO ASSUME RUOLO FONDAMENTALE PER LA COSTRUZIONE DELL’IMMAGINE DEL BAMBINO RELAZIONE DEL GENITORE CON IL BAMBINO NARCISISTICA = Il bambino racchiude parti del proprio sé OGGETTUALE = Il bambino è un e essere diverso da sé (Manzano, Palacio-Espasa, Zilkha, 1999)

43 INTENSITA’ DELLE PROIEZIONI
INSIEME DELLE CARATTERISTICHE CHE LE RENDONO PATOLOGICHE (Hinshelwood, 1987): GRADO DI AGGRESSIVITA’ E DI SCISSIONE CHE L’INTRUSIONE VEICOLA NEL FANTASMA DEL GENITORE QUALITA’ DEL CONTROLLO ONNIPOTENTE e DELLA FUSIONE CON L’OGGETTO CHE NE RISULTA QUANTITA’ DI IO CHE LA MADRE PERDE NELLA PROIEZIONE SCOPO DI IMPEDIRE LA COMUNICAZIONE E LA PRESA DI COSCIENZA (Manzano, Palacio-Espasa, Zilkha, 1999)

44 ELEMENTO ESSENZIALE DELLA CONSULTAZIONE TERAPEUTICA
LA MADRE : - PROIETTA PARTI DEL SE’ SUL BAMBINO RICEVE LE PROIEZIONI DEL BAMBINO SU DI LEI ELEMENTO ESSENZIALE DELLA CONSULTAZIONE TERAPEUTICA VALUTAZIONE DELLA CAPACITA’ MATERNA DI a) TOLLERARE b) ACCETTARE LE PROIEZIONI DEL FIGLIO

45 IDENTIFICAZIONE PROIETTIVA
NON PATOLOGICA FANTASMA NORMALE CHE HA UN IMPORTANTE RUOLO NEL BAMBINO PER LO SVILUPPO LA COMUNICAZIONE PATOLOGICA HA COME OBIETTIVO LA DIFESA L’IO SI SBARAZZA DI ASPETTI SCISSI DEL SE’

46 IDENTIFICAZIONE PROIETTIVA NORMALE
INVESTITA DI CARICHE LIBIDICHE RICONOSCIMENTO COMUNICAZIONE EMPATIA permette lo sviluppo nella relazione genitore-bambino di

47 IDENTIFICAZIONE PROIETTIVA PATOLOGICA OBIETTIVI
EVACUAZIONE DI ALCUNI ASPETTI DEL SE’ NELL’OGGETTO (funzione espulsiva-proiettiva) ATTRIBUZIONE AL SE’ DI ASPETTI DELL’OGGETTO (funzione di inglobamento) SE L’IDENTIFICAZIONE PROIETTIVA E’ INVESTITA DI CARICHE AGGRESSIVE ASSUME CONNOTAZIONI SI DETERMINA UNA PROFONDA INTRUSIVE E CONTROLLANTI SCISSIONE DEGLI ASPETTI VERSO L’OGGETTO DEL SE’ PROIETTATI (Cramer, Palacio-Espasa, 1993)

48 TRE MODALITA’ GENERALI DI IDENTIFICAZIONE PROIETTIVA DEI GENITORI SUL BAMBINO
FUNZIONAMENTO GENITORIALE “NORMALE” (identificazioni proiettive esternalizzanti) FUNZIONAMENTO GENITORIALE “NEVROTICO” (identificazioni proiettive costrittive) FUNZIONAMENTO GENITORIALE “NARCISISTICO”

49 FUNZIONAMENTO GENITORIALE NORMALE IDENTIFICAZIONI PROIETTIVE ESTERNALIZZANTI = MIRANO A FAR RECUPERARE I LEGAMI CON GLI OGGETTI LIBIDICI DEL PASSATO IL GENITORE PROIETTA IMMAGINE DEL BAMBINO IMMAGINE DEL GENITORE AMATO CHE HA SENTITO CHE HA AMATO DI ESSERE RIEDIZIONE DELLE RELAZIONI PASSATE E RISOLUZIONE DEI CONFLITTI RICONOSCIMENTO DEL BAMBINO (Cramer, Palacio-Espasa, 1993)

50 AD ADOTTARE LE CARATTERISTICHE DELLE IMAGO PROIETTATE SU DI LUI.
FUNZIONAMENTO GENITORIALE NEVROTICO IDENTIFICAZIONI PROIETTIVE ESTERNALIZZANTI FORZANO IL BAMBINO AD ADOTTARE LE CARATTERISTICHE DELLE IMAGO PROIETTATE SU DI LUI. PERMETTE AI GENITORI DI REINSTALLARE DEI LEGAMI FANTASMATICI CON L’OGGETTO PERDUTO (Cramer, Palacio-Espasa, 1993)

51 FUNZIONAMENTO GENITORIALE NARCISISTICO
SCOPO DELLE ESPULSIONE ASPETTI NEGATIVI IDENTIFICAZIONI DEL GENITORE IN QUANTO PROIETTIVE BAMBINO PULSIONI AGGRESSIVE INVADONO DEFORMANO L’IMMAGINE CHE IL GENITORE HA DEL BAMBINO CONSEGUENZE INTRUSIONI - ALLONTANAMENTI nelle relazioni genitore-bambino TIMORI PARANOICI SUL BAMBINO (Cramer, Palacio-Espasa, 1993)

52 RELAZIONE GENITORE-BAMBINO CON CARATTERISTICHE CONFLITTUALI
IL BAMBINO SPERIMENTA AFFETTI NEGATIVI CATTIVA IMMAGINE DI SE’ CONTRO-ATTEGGIAMENTI GENITORIALI NEGATIVI CONSEGUENZE : INIBIZIONE DELLE MANIFESTAZIONI SPONTANEE LIMITAZIONE DEGLI SCAMBI AFFETTIVI POSITIVI IL BAMBINO REAGISCE CON RIMOZIONE DINIEGO DEGLI AFFETTI NEGATIVI

53 CONSEGUENZA DELLA RELAZIONE GENITORE-BAMBINO CONFLITTUALE
TENDENZA DEL BAMBINO A RIFIUTARE CIO’ CHE VIENE DALLA MADRE A IDEALIZZARE IN MODO DIFENSIVO GLI OGGETTI INTERNI IL BAMBINO SI CREA UN’IMMAGINE DI SE’ GRANDIOSA HA LO SCOPO DI DIFENDERLO DAI VISSUTI DI SCONFORTO PERSECUZIONE IDENTIFICAZIONE PROIETTIVA ESPULSIVA DELL’ECCESSIVA AGGRESSIVITA’ GENERATA DALLA FRUSTRAZIONE DEI PROPRI BISOGNI


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