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Manuale Diagnostico Psicodinamico (PDM)

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Presentazione sul tema: "Manuale Diagnostico Psicodinamico (PDM)"— Transcript della presentazione:

1 Manuale Diagnostico Psicodinamico (PDM)
Prof. Daniela Cantone

2 PDM Pubblicato negli Stati Uniti nel 2006
frutto del lavoro di una task force costituita da un ampio gruppo di psicoanalisti edizione italiana a cura di V. Lingiardi e F. Del Corno (Raffaello Cortina editore, 2008)

3 PDM Manuale diagnostico di matrice psicoanalitica, profondamente diverso dal DSM; concepisce la diagnosi in senso dimensionale e volta a comprendere la singolarità del paziente, la sua soggettività individuale, la sua psicopatologia ma anche le sue risorse.

4 DSM vs PDM Il DSM è un esempio di diagnosi multiassiale, categoriale e politetica: le sindromi sono intese come categorie presenti/assenti, reciprocamente indipendenti e definite da un numero minimo di criteri. La valutazione del PDM può invece essere considerata multiassiale, multidimensionale e prototipica in quanto cerca di prendere in considerazione sia le sindromi cliniche sia l'esperienza soggettiva del paziente; il profilo globale del funzionamento mentale e le sue singole funzioni, lo stile di personalità, le sue basi strutturali e la sua funzionalità globale nel contesto di vita del soggetto (Lingiardi, Del Corno, 2008).

5 IMPIANTO TEORICO DEL PDM
si basa sulle evidenze empiriche delle ricerche nei campi delle neuroscienze, degli esiti dei trattamenti (valutazione dell’efficacia) e di altri studi empirici finalizzati alla operazionalizzazione e alla misurazione dei costrutti psicoanalitici.

6 OBIETTIVI DEL PDM Pervenire ad una diagnosi clinica che permetta di raggiungere una comprensione del funzionamento globale dell'individuo, consentire la formulazione di casi clinici, consentire la progettazione di interventi psicoterapeutici.

7 Struttura del PDM Il PDM si articola in tre parti:
Una prima dedicata alla Classificazione dei disturbi mentali degli adulti; Una seconda divisa in ulteriori due sezioni: la prima, dedicata alla Classificazione dei disturbi mentali di bambini e adolescenti, la seconda relativa alla Classificazione dei disturbi mentali e dello sviluppo in neonati e bambini piccoli. La terza, Basi concettuali ed empiriche per una classificazione psicodinamica dei disturbi mentali, include cinque capitoli più significativi e originali (dei dodici della versione originale) in cui vengono forniti alcuni dei principali contributi teorici e metodologici che sono alla base del sistema diagnostico proposto.

8 Diagnosi degli adulti I sezione - 3 Assi
ASSE P per la valutazione dei pattern e dei disturbi di personalità Asse M per la valutazione del funzionamento mentale Asse S per la valutazione dell’esperienza soggettiva dei pattern sintomatici dei vari disturbi clinici

9 Asse P: valutazione dei pattern e dei disturbi di personalità
I pattern e i disturbi di personalità sono collocati lungo un continuum di organizzazioni della personalità che segue il modello di Kernberg e va dall’organizzazione sana a quella borderline passando per l’organizzazione nevrotica. L’asse P delinea i diversi tipi di personalità articolandoli in una serie di categorie che si sovrappongono solo in parte a quelle dell’Asse II del DSM e sono spesso suddivise in sottotipi.

10 Organizzazione Nevrotica Organizzazione Borderline
(modificata da Kernberg, 1984). Organizzazione Nevrotica Organizzazione Borderline Organizzazione Psicotica Integrazione dell’identità Rappresentazione di Sé e dell’oggetto: chiaramente separate. Identità integrata: le rappresentazioni contraddittorie di Sé e dell’oggetto sono integrate in concezioni complessive chiaramente separate Dispersione identità: le rappresentazioni contraddittorie di Sé e dell’oggetto non sono integrate in concezioni complessive scarsamente separate le rappresentazioni contraddittorie di Sé e dell’oggetto non sono integrate in concezioni complessive oppure è presente un’identità delirante Difese Di alto livello: rimozione, formazione reattiva, isolamento, razionalizzazione, annullamento retroattivo, intellettualizzazione Difendono dal conflitto intrapsichico Di basso livello: scissione, onnipotenza, svalutazione, idealizzazione primitiva, diniego primitivo, identificazione proiettiva Proteggono l’Io dalla frammentazione e dalla fusione con l’oggetto Esame di realtà Buono: le rappresentazioni del Sé e del non-Sé sono differenziate, la realtà è valutata in maniera realistica ed approfondita Discreto: le rappresentazioni del Sé e del non-Sé sono differenziate, la realtà è valutata in maniera realistica ma non approfondita Possono comparire alterazioni transitorie del sentimento di realtà (derealizzazione) e dell’esame di realtà Carente: la realtà è valutata per lo più in maniera non realistica, la distinzione Sé e non-sé è imprecisa, vi è alterazione del sentimento di realtà (derealizzazione)

11 Asse P Prende in considerazione due aree:
La posizione generale della persona su un continuum che va dalla posizione più sana a quella più disturbata La natura e la qualità dei modi caratteristici del funzionamento mentale Richiama in gran parte la concettualizzazione di Kernberg ma non considera il livello psicotico Evita il linguaggio psicoanalitico

12 Asse P Disturbi Schizoidi di personalità
Disturbi Paranoidi di personalità Disturbi Psicopatici di personalità Parassitario Aggressivo Disturbi Narcisistici di personalità Arrogante Depresso Disturbi Sadici o sadomasochistici di personalità Manifestazione intermedia: disturbi sadomasochistici di personalità Disturbi masochistici di personalità Morale Relazionale Disturbi depressivi di personalità Introiettivo Anaclitico Manifestazione opposta: disturbi ipomaniacali di personalità

13 Asse P Disturbi Somatizzanti di personalità
Disturbi Dipendenti di personalità Forme passivo-aggressive Manifestazione opposta: disturbi controdipendenti di personalità Disturbi fobici (evitanti) di personalità Manifestazione opposta: disturbi controfobici di personalità Disturbi Ossessivo-Compulsivi di personalità Ossessivo Compulsivo Disturbi isterici (istrionici) di personalità Inibito espansivo Disturbi dissociativi di personalità Misti/Altro

14 Asse M: valutazione del funzionamento mentale
Si basa sull’assessment di nove funzioni: Capacità di regolazione, attenzione e apprendimento Capacità di relazioni e intimità Qualità dell’esperienza interna (livello di sicurezza e rispetto di sé) Esperienza, espressione e comunicazione degli affetti Pattern e capacità difensive Capacità di formare rappresentazioni interne Capacità di differenziazione e integrazione Capacità di autosservazione (mentalità psicologica) Capacità di costruire o ricorrere a standard e ideali interni (senso morale)

15 Asse M Sulla base della valutazione di queste aree, il funzionamento di ogni paziente va collocato lungo un continuum di otto livelli, da un livello di capacità mentali ottimali, appropriate all’età e alla fase, a uno caratterizzato da gravi lacune nel funzionamento mentale.

16 Asse S: valutazione dell’esperienza soggettiva dei sintomi connessi alle diverse sindromi di Asse I
Di questa esperienza vengono chiariti gli stati affettivi, i pattern cognitivi e relazionali e gli stati somatici più diffusi

17 Diagnosi di bambini e adolescenti II sezione – 3 Assi
Asse MCA: Profilo del funzionamento mentale di bambini e adolescenti Asse PCA: pattern e disturbi di personalità “in formazione” di bambini e adolescenti Asse SCA: pattern sintomatici di bambini e adolescenti

18 Diagnosi di neonati e bambini piccoli Sezione II – 5 Assi
Asse I: diagnosi primaria (disturbi interattivi, disturbi regolatori dell’elaborazione sensoriale e disturbi neuroevolutivi della relazione e della comunicazione Asse II: capacità evolutive funzionali emotive Asse III: capacità di regolazione dell’elaborazione sensoriale Asse IV: Pattern bambino - caregiver e familiari Asse V: altre diagnosi mediche e neurologiche.


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