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Lezione 7.4 (extra) Famiglie mediterranee nel secondo Novecento.

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Presentazione sul tema: "Lezione 7.4 (extra) Famiglie mediterranee nel secondo Novecento."— Transcript della presentazione:

1 Lezione 7.4 (extra) Famiglie mediterranee nel secondo Novecento

2 Demos - Trasformazioni & Nodi di Policy - Lezione 162 Argomenti In questa lezione sono discussi questi argomenti: 1.La regola aurea della famiglia forte e i suoi corollari 2.Mutamenti in corso nella famiglia forte 3.Due declinazioni del modello di famiglia forte 4.Scenari futuri del patto

3 Demos - Trasformazioni & Nodi di Policy - Lezione 163 La famiglia forte consta di alcune regole-base: (II) Impegno morale a aiutare coi propri mezzi i componenti deboli (an- ziani figli non autonomi, separati, disoccupati, malati, diversamente abili) “Storicamente la forza dei legami ha condizionato le stesse modalità di succes- sione nell’area della famiglia ceppo. In Cataluna e Paesi Baschi l’obbligo di co- residenza “en una mesa y compañía” coi genitori era in genere stipulato all’in- terno dei contratti di matrimonio (capitulaciones matrimoniales)” (Reher, 1998). (I) Obbligo morale basato su reciprocità tra generazioni: “Io so che riceverò, in quanto ho dato”. Le condotte prece- denti definiscono in buona misura le condotte presenti. I pilastri della famiglia forte (III) Viscosità: condivisione/consonanza/complicità nella filosofia di vita che minimizza il rischio di conflitti (con rimozione/‘tabuizzazione’ dei punti di frizione, per evitarne il potere distruttivo) Camera di compensazio- ne tra risorse e debolezze di figli e genitori (Esping Andersen ma non solo) Eterotopia di crisi (Foucault) La famiglia forte è

4 Demos - Trasformazioni & Nodi di Policy - Lezione 164 Gli ingranaggi della golden rule Il patto di reciproca assicurazione tra genitori e figli è un meccanismo sorprendentemente efficace, dovuto all’incastro di tre ingranaggi. La vistosa gratuità del pre- stito da parte dei genitori “I miei genitori, loro danno di più. Danno senza chiedere proprio niente, loro danno sempre...” La sfasatura temporale tra il dono e la sua ‘agnizione’ La percezione di disparità dello scambio e inestingui- bilità del debito “Mi sono svegliata pochi anni fa, mi vergogno a dirlo. Se vado a casa dei miei genitori loro mi chiedono “come va?”. Io non chiedevo mai come va?, e forse potevo chiedere “hai bisogno?”” “Vivo un forte senso di colpa, non so perché, molto più del bisogno di aiutare i genitori..”. “Non ci riuscirò mai, gli sforzi dei miei per tirarmi su non li potrò ripagare”. Ho dato senza che tu (figlio) chiedessi e nemmeno te ne accorgessi Ho ricevuto senza accorger- mene ma ora io (figlio) non posso più ritrarmi (Mauss)

5 Demos - Trasformazioni & Nodi di Policy - Lezione 165 I corollari della golden rule Da questo principio fondativo discendono tre corollari riguardanti le dinamiche di formazione delle nuove famiglie forti. Una cesura temporale alla uscita dalla famiglia di ori- gine, anticipata dalle convi- venze, ma sempre pilotata. ““Ho rinviato la mia uscita di casa in parte per mia mamma. Mia mamma avrebbe proprio piacere che io rientrassi in casa. Tutt’oggi”. “Loro avevano già pensato al mio futuro, messo via i soldi, comprato casa. Io li ho assecondati..” Una cesura fisica incompiu- ta, con prolungamento del legame familiare e rischio di revolving door. Discontinuità incompleta nei ruoli, con fusione indistinta “Sento ancora casa mia la casa dei miei. Io non sento di appartenere né a una né all’altra..”. “Torno dai genitori una volta al mese, e sono giornate felici. Non so ancora bene quale è la mia casa. Sono via da tre anni ma quando penso a casa penso a quella che ho lasciato” “È un rito ormai: la mattina mi sveglio e chiamo per dire sto bene, la sera è lei che telefona tutto bene stai mangiando hai mangiato. Due volte al giorno almeno ci sentiamo”. “No non ho obblighi verso mia madre, a parte quello di farmi sentire tutti i giorni..”

6 Demos - Trasformazioni & Nodi di Policy - Lezione 166 Home / casa pairal / Homeland La centralità del legame di sangue si porta dietro un nesso stretto tra casa e casato (home), come nella cultura catalana pairalista (Bestard Camps & Contreras Hernandez, 1999): “Casa pairal indica la casa in cui la fa- miglia ceppo ha vissuto senza soluzio- ne di continuità. Famiglia e casa sono tra loro legate attraverso la home, percepita come via per assicurare la continuità dell’identità familiare: centro di attese e negoziazioni tra i componenti della parentela, grazia alla sua capacità di esprimere continuità. La prossimità ha un duplice aspetto: è condizione materiale per lo scambio di servizi tra parenti, e concretizza l’esigenza di “esser vicini”, come se la prossimità spaziale esprimesse i valori della familiari”. I legami di sangue si manifestano in una vasta gamma di markers visibili di etnocentrismo culturale. La dor- sale orografica della famiglia ceppo ospita tutte le ‘piccole patrie’ altamente etnocentriche, basate sulla famiglia: “L’ideologia della famiglia Catalana è as- sociata a manifestazioni di nazionalismo culturale. Le differenze nazionali pos- sono essere declinate in termini di con- suetudini familiari perché la famiglia si riallaccia a una sua tradizione. Come la nazione può essere espressa come ‘la nostra casa’, la casa è un’’istituzione fondativa di identità culturale e di differenziazione dalle altre culture”

7 Demos - Trasformazioni & Nodi di Policy - Lezione 167 Mutamenti nella famiglia forte: neolocalismo e prossimità La prima è il vincolo di prossi- mità tra le due case, esplicita- mente giustificato con l’esi- genza di tenersi a disposizione Uscire di casa è una parola grossa. Quando abitavo con mia mamma ero a 100 metri di distanza da mia moglie che abitava coi suoi, nato il secondo figlio, siamo andati nello stabile di mia mamma... La regola desueta del patrilocalismo evolve in nuove regole di prossimità alla casa paterna delle giovani coppie e si traduce in un lento, graduale e pilotato distacco dalla casa paterna, esteso oggi ‘modernamente’ alle “convivenze all’italiana”: queste sono strette a tenaglia tra due proprietà di fondo della famiglia forte. La seconda è costituita dal ruolo attivo della famiglia di origine nel- l’approntamento dell’abitazione della nuova coppia : Sarei andato via di casa a 16 anni, loro invece avevano già pensato al mio futuro, messo via soldi, comprato casa, io li ho assecondati.. Non è che abbia scelto, c’era un apparta-mento dei miei genitori..

8 Demos - Trasformazioni & Nodi di Policy - Lezione 168 Mutamenti lenti: asimmetria e revolving doors Vivere da soli è fenomeno metro-politano. Ma anche in città il distacco è spesso incompiuto, configurando una sorta di revolving door tra due case, in uno stato transizionale limbico privo di baricentro. In provincia è ancor più raro e richiede l’approntamento di una rete di piccoli riti di margine: Anche il role set in provincia è tra-dizionale. Cambia col diffondersi dell’ “aria della città”. L’asimmetria di ruoli non è un carattere stabile della famiglia forte: la mo- dernizzazione lo trasforma. Ho fatto un accordo prematrimoniale, in casa non faccio niente. Mi sbatto tutto il giorno a lavorare, casa deve essere un luogo di riposo.. “La mamma ha preparato un cesto il giorno prima che facessi il trasloco definitivo con dentro le classiche cose che in casa non devono mancare: il pane, la pasta.. Avrei dovuto per la prima volta andare a dormire in casa mia un sabato, l’avevo deciso, però quel giorno ho detto “se me ne vado via adesso è il momento sbagliato e mi rimarrà qualcosa dentro di rimpianto”. Quindi ricordo di avere detto: “mamma, son troppo stanca, rimango qui a dormire anche stanotte”. E lei: “Sì dai, rimani qua a dormire..” Il giorno dopo, con calma, me ne sono andata convinta, comunque, che mi sarebbero mancati così tanto che ho detto a mia madre di non togliere le lenzuola dal letto, perché sarei tornata”

9 Demos - Trasformazioni & Nodi di Policy - Lezione 169 Incrinature nel principio di reciprocità [I] Esenzione octroyée dal carico più greve del patto, quello di futuro accudimento dei propri vecchi “Noo, io non ricovero mia madre, verso di lei ho un debito mor[t]ale” [II] Degenerazione della eterotopia di crisi in eterotopia di controllo. Bruch (1996): “ Se i genitori ti danno molto si aspettano anche molto ”. Bertolucci: “ Confesso di sentirmi ancora totalmente figlio. I miei genitori hanno costruito un incantesimo, nel quale mi sento tuttora immerso. Anche per questo, forse, non sono mai diventato padre ”. [III] La sstituzione del modello di attacca- mento monotropico con una prima socializzazione ad attaccamenti multipli porta in prospettiva a nuovi equilibri, ma nella fase transitoria scuote le certezze, ed emergono insicurezze cognitivamente non controllabili. ”.

10 Demos - Trasformazioni & Nodi di Policy - Lezione 1610 Il modello Mediterraneo Nel dibattito riemerge una distinta identità culturale dell’area Mediterranea La Grecia la riemergenza di una specificità mediterranea nasce come risposta a una sollecitazione di Smith del 1981, in cui il segno distintivo dei valori delle regioni mediterranee era individuato nel concetto di onore della donna. Negli ultimi due decenni gli storici hanno trattato l’attributo ‘Medi- terraneo’ grossomodo come sino-nimo di Sud-Europeo (Hionidou, 1995) Il Sud della Spagna “Piuttosto che spagnoli in quanto tali, gli Andalusi sono assimilabili ai Siciliani o altri di cui condividono i modi da ‘mediterranei’, mentre Baschi e Galiziani sono più simili ad altri popoli della frangia atlantica” Arensberg (1963) “esprimeva l’opinione sempre più diffusa che i differenti paesi Mediterranei possiedono più somiglianze di quanto i dogmi del nazionalismo moderno vorrebbero farci credere e, al contempo, differiscono signifi-cativamente da altre comunità interne ai loro stessi confini nazionali” (Viazzo, 2003). Le Play identifica il Sud Italia con il regime di famiglia instabile. Nel Mer-dione famiglia ceppo e instabile si intrecciano e si alternano, secondo le caratteristiche urbane e le forme di organizzazione della produzione agri-cola. Delille (1988) sottolinea come la tradizione patrilocale della famiglia ceppo prevaleva nelle aree collinari appoderate e tra i ceti liberali della città, mentre il modello nucleare instabile prevaleva nelle zone a latifondo e tra i ceti urbani subalterni. Reher (1998) interpreta il nesso “famiglia instabile   latifondo” con la pratica dominante dell’organizzazione del lavoro tramite bracciantato

11 Demos - Trasformazioni & Nodi di Policy - Lezione 1611 Due declinazioni di famiglie forti DimensioniAl NordAl Sud Reciproca- zione differita Per linee di ascendenza diretta. Gratuità del ‘prestito, sfasatura temporale tra dono e sua percezione. ‘inestinguibilità’ del debito Per genealogie allargate. Patto generazionale esteso oltre il legame genitore-figlio, coinvolge cerchie allargate di parentela. Calendario e ritualità della cesura Anticipata(convivenza) ma sfocata. Anticipo per convivenza compensato dalla forza centripeta della famiglia ceppo. Distacco graduale e pilotato. Ritardata ma netta Uscita di casa tardiva ma saldata, ancor oggi, in modo inscindibile con matrimonio e ‘nuova casa’. Spazio fisico della cesura Neolocalismo a sovranità limitata. Aiuto nell’approntare chiavi in mano la casa della nuova coppia, pagato col diritto di entrare nel privato dei figli Marcatura confini della casa. Neocoppia pianta paletti di deli- mitazione. Autonomia residenziale è ritenuta fondamentale. Spazio di ruoli della cesura Fusione indistinta e persistente. Vincolo di prossimità tra i due nuclei giustificato con la necessità di ‘te- nersi a disposizione’ reciprocamente. Riformulazione netta dei ruoli. Coppia è “la” famiglia di riferimen- to. Cesura di ruoli non per moder- nizzazione, ma per tradizione.

12 Demos - Trasformazioni & Nodi di Policy - Lezione 1612 Le radici delle due famiglie forti Al Nord (sopra il 47° parallelo) le for-me cristianizzate di organizzazione familiare si mescolano gradualmente con le preesistenti tradizioni legali e sociali germaniche. Al Sud (tra il 47° e il 42° parallelo N) l’influenza delle cultura germanica è più superficiale ed effimera e prevalgono le radici romane e pre-romane (italiche). Fam.Forte Mediterranea Famiglia Atlantica “Dall’VIII secolo in avanti inizia una serie di incursioni Musulmane, soprattutto in Spagna, Portogallo e penisola Balcanica ma anche nel meridione di Italia, si trascina dietro strutture familiari, proprie delle società Islamiche, basate su un’importanza preponderante dei legami di parentela” (Reher, 1998). Reher omologa l’Europa meridionale a un unico modello di ‘famiglia forte’, ma quando cerca le radici storiche delle forme familiari contemporanee, scompone il sud-europa in due diverse stratificazioni di influenza, e sosti- tuisce a una bipolarità cultura celtica vs romanica una tipologia tripartita.

13 Demos - Trasformazioni & Nodi di Policy - Lezione 1613 ‘Asabiyyah “Le società Islamiche sono basate su un’importanza preponderante dei legami di parentela. Che vuol dire? Mouqaddima: Introduzione me- todologica a una Storia del Mon- do (Ibn Khaldun, 1379): sorta di teoria dell’azione collettiva, basata sulla categoria di ‘Asabiyyah,esprit de corps, solida- rità di gruppo. ‘Asabiyyah: forma astratta da ‘asa-bah’ = sib maschi di un comune lignaggio. ‘Asabiyyah si basa sui legami di sangue, cioè l’aiuto reciproco (Pola- nyi, 1944) prodotta sia dal ‘nasab’ (genealogia) che indi- rettamente da legami non di sangue come quelli di allean- za (hilf) o patronaggio (wala) AC B La riproduzione sociale si regge su una politica (di alleanza) delle parentele: ponendo in relazione distinte linee di sangue intrecciate in reciproci obblighi. NB: Un ‘legame di sangue’ non nasce ne- cessariamente e solo da una relazione di parentela (‘di sangue’), ma da una più generale pratica di reciprocazione

14 Demos - Trasformazioni & Nodi di Policy - Lezione 1614 Scenari del patto: slittamento nei ruoli di breadwinner e consumo

15 Demos - Trasformazioni & Nodi di Policy - Lezione 1615 Scenari del patto: ‘pasarizzazione’ dell’economia “Economie di bazar” Sistemi di mercato – che Geertz ritrova in Asia sudorientale come nel Maghreb – basati su “imprenditori senza impresa”, reti pulviscolari di piccole imprese familiari labour intensive, senza cumulazione e senza crescita, in cui l’unico capitale reperibile è il capitale familiare, e in cui due meccanismi di funzionamento risultano centrali: l’asimmetria informativa la clientelizzazione “Nell’economia di Bazar l’informazione è povera, scarsa, asimmetricamente distribuita, comunicata in modo inefficiente e intensamente valutata. (In essa) la posta in gioco è proprio la ricerca della informazione che non si possiede e la protezione dell’informazione posseduta”. “La tendenza a stabilire relazioni continua- tive con determinati fornitori, piuttosto che muoversi liberamente tra le occasioni of- ferte dal mercato (fa sì che) acquirenti e venditori, muovendosi lungo la ramifica- zione di solchi [grooved channels] tracciati dalla clientelizzazione, trasformino un sistema a diffusa mobilità in una collezione stabile di antagonisti familiari”.

16 Demos - Trasformazioni & Nodi di Policy - Lezione 1616 Scenari del patto: boat people e il fraintendimento del crowding out Théodore Géricault, 1819 Da prua non sbarcano i giovani adulti, sempre più abbarbicati alla famiglia di origine Da poppa non sbarcano i grandi anziani, acciaccati ma longevi Su un fianco crisi del welfare e trend biode- mografici scaricano nuove e vecchie cronicità Su un fianco la precarizzazione lavoro produce nuove categorie di long term unemployment


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