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Sessualità e antropologia. Dati scientifici Dall’esterno all’interno: – Caratteri sessuali primari e secondari – Fattori endocrino-neurologici – Gonadi.

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1 Sessualità e antropologia

2 Dati scientifici Dall’esterno all’interno: – Caratteri sessuali primari e secondari – Fattori endocrino-neurologici – Gonadi – Fattori cormosomici FENOTIPO GENOTIPO

3 Riflessione filosofica Essere sessuati è una dimensione della corporeità intera. Giacché lo spirito è forma del corpo, l’essere sessuato è una dimensione anche dello spirito umano: «È lo spirito e l’“io” personale che è uomo o donna e non soltanto il corpo; proprio perché è lo spirito (l’io personale) che anima, informa e fa vivere la corporeità. Pertanto la persona non soltanto ha un sesso determinato, ma è uomo o donna. Perciò tutta la vocazione personale nel mondo non potrà realizzarsi armonicamente se non accettando e valorizzando quel modo di essere» (E. Sgreccia)

4 Dati psicologici Vi sono modalità maschili e modalità femminili della percezione dello spazio e del tempo, del movimento degli oggetti, la qualità della memoria, dell’attenzione, della ritenzione. Nella donna esse sono caratterizzate da attenzione ai dettagli e alla posizione contestuale, nell’uomo sono di tipo più generale e meno contestualizzate. I vissuti femminili sono legati alla struttura corporea. I due sessi hanno capacità interpretative diverse a cui corrispondono funzioni diverse e complementari.

5 Riflessione filosofica La distinzione tra uomo e donna non è un fatto meramente fisico, bensì metafisico. È la sfera fisica a dipendere dalla connotazione sessuale dello spirito, e non il contrario. Questo consente di comprendere la “profondità” della dimensione sessuale anche nella sua biologicità.

6 Profondità Altre esperienze fisiche Superficialità, interesse soltanto periferico per la persona. Il senso si riduce alla finalità biologica, in modo chiaro e privo di mistero. Non è richiesta una partecipazione cosciente dello spirito. L’ abuso in questi settori denota più superficialità e rozzezza che cattiveria. Esperienze sessuali Essenziale profondità: suscita una partecipazione della persona nel suo nucleo più intimo. Profondo legame tra corpo e spirito: un lato di insondabile mistero, Il fenomeno del pudore Quanto avviene nell’ambito della sessualità riveste sempre una grande importanza oggettiva: o è un grande bene oppure un grande male

7 Il senso della sessualità: complementarità psico-fisica «Il corpo, che esprime la femminilità “per” la mascolinità e viceversa la mascolinità “per” la femminilità, manifesta la reciprocità e la comunione delle persone. La esprime attraverso il dono come caratteristica fondamentale dell’esistenza personale. Questo è il corpo: testimone della creazione come di un dono fondamentale, quindi testimone dell’Amore come sorgente da cui è nato questo stesso donare. La mascolinità-femminilità - cioè il sesso - è il segno originario di una donazione creatrice di una presa di coscienza da parte dell’uomo maschio-femmina, di un dono vissuto per così dire in modo originario». G IOVANNI P AOLO II, Udienza del 9 gennaio 1980.

8 Scissioni tra sesso e persona L’errore gnostico e puritano L’errore freudiano Il dualismo volontarista contemporaneo La sessualità come «linguaggio»? – Il linguaggio è un sistema di segni: funzionale allo spirito – La sessualità ha una sua finalità biologica, relativa alla specie, ed è guidata da potenti istinti.

9 Spiritualizzare la sessualità? Comunione senza ostacoli e senza opacità, nella trasparenza dell’immediatezza: spiritualizzare l’amore. L’illusione della trasparenza: come se il corpo fosse veramente quel linguaggio totalmente trasparente alla vita dello spirito. – Si tenderà a negare ogni somiglianza tra la sessualità animale e la sessualità umana. – Si definirà il matrimonio senza alcun riferimento alla finalità procreatrice. – Si tratterà il problema della contraccezione come se il giudizio etico potesse attenersi al solo livello dell’intenzione. La via della virtù: sottomissione stabile e crescente della sfera dei sensi e degli istinti all’influenza della volontà.

10 La virtù, integrazione sesso-persona «Sottomissione stabile e crescente della sfera dei sensi e degli istinti all’influenza della volontà». Non come soggezione di un elemento (la sfera sensuale ed istintuale) ad un altro (la volontà) che rimarrebbe estraneo ad esso. Attitudini stabili del soggetto morale, che orientano il centro della persona verso il bene morale e rendono integralmente buono il soggetto stesso.

11 Amore “La virtù”, al singolare: criterio d’ordine di tutto l’organismo virtuoso. Integrazione della sfera sensuale e istintuale nella vita della persona, così da far risplendere il sesso come realtà specificamente umana e non solo genericamente animale. “Donare totalmente” senza “dilapidarsi”. Apertura al “tu”: risposta al valore dell’altra persona conosciuta in quanto persona. Non è quindi una pura e semplice “passione” o “sentimento” né un impulso dell’organismo. L’amore è un atto di risposta affettiva nel quale il soggetto trascende se stesso e si dirige verso l’altro Scaturisce dal fascino che promana dalla persona amata, ed ha come tratti essenziali un’apertura (intentio) guidata dalla volontà del bene altrui (benevolentia) e della condivisione della sua vita (unio).

12 L’eros: relazione dialogante C AUSE D IMENSIONI fisicapsichicasimbolica materialepresenzadifferenzaequivalenza formaleproibizione dell’omicidio proibizione dell’incesto proibizione della menzogna efficienteassumere la solitudine assumere la finitudine assumere l’incertezza finalevalore di solidarietà valore di umiltàvalore di libertà

13 Ambiguità dell’eros Con la sua tensione verso l’altro in quanto altro, con il suo desiderio di perennità, con la sua disponibilità a sacrificare il proprio pur di stare con l’altro, l’eros sembra quanto di più divino sia dato all’uomo di sperimentare. Ma con altrettanta tensione, desiderio e disponibilità, può spingerci a fare il male, oltre che il bene. L’eros, “di tutti gli affetti è quello che, al suo massimo d’intensità, è più simile a un dio, e perciò più incline a esigere adorazione da parte nostra. Spontaneamente, esso tende a trasformare l’«essere innamorati» in una sorta di religione”. Una religione il cui idolo non è costituito dall’amato, ma dall’amore stesso, cioè qualcosa che ha una vera analogia con Dio, ma non è Dio.

14 “Notate con che tono gli innamorati dicono, di un’azione per la quale ci sarebbe motivo di biasimarli: «È stato l’amore che ci ha spinto a farlo». È ben diverso quando un uomo dice: «L’ho fatto perché ero spaventato» o «L’ho fatto in preda all’ira»; in questo caso egli mette avanti una scusa per giustificare qualcosa che egli sa averne bisogno. Gli innamorati, invece, di rado agiscono in questo modo. Notate con che tono tremulo, quasi devoto, essi pronunciano la parola amore, non come se invocassero una «circostanza attenuante», ma, piuttosto, come se si appellassero a un’autorità. La confessione può addirittura trasformarsi in una vanteria. Si può quasi cogliere una sfumatura di sfida nella loro voce. essi «si sentono martiri». Nei casi estremi, ciò che le loro parole realmente esprimono è un’alleanza pudica, eppure incrollabile, con il dio dell’amore”. (C. S. L EWIS )

15 Le promesse dell’eros “Eppure l’eros in un certo senso ha ragione a fare queste promesse. Il fatto di innamorarsi per sua natura giustifica il nostro respingere come intollerabile l’idea che questo sentimento debba essere transitorio. Con un solo, enorme balzo, esso ha superato il massiccio muro del nostro egoismo, ha reso altruistico lo stesso appetito fisico, ha messo da parte, come irrilevante, la nostra felicità personale e ha piantato al centro del nostro essere gli interessi di un altro. Spontaneamente, e senza sforzo, abbiamo adempiuto (nei riguardi di una persona) alla legge che ci impone di amare il nostro prossimo come noi stessi. Esso è un’immagine, un’anticipazione, di come dovremmo arrivare a comportarci verso tutti, se Colui che è l’Amore stesso regnasse in noi senza rivali. Se ben usato, esso può persino aiutarci in questo senso […]. L’eros, fatte le sue titaniche promesse e dopo averci fatto intravedere di che cosa sia capace, ha «esaurito il suo compito». Esso, come un padrino, pronuncia i voti, ma siamo noi che dobbiamo poi mantenerli”. (C. S. L EWIS )

16 La castità «Ama e fa’ ciò che vuoi», significa «fa’ quello che ti pare»? L’amore quando, è autentico, ha un suo ordine espresso dalle virtù (virtutes sunt ordo amoris). L’amore è la virtù che ordina l’uomo al fine ultimo; ma giacché nelle azioni particolari l’uomo non ha per oggetto direttamente il bene ultimo, bensì qualche bene particolare, c’è bisogno anche di altre virtù: «Affinché l’uomo operi il bene rispetto alle cose ordinate al fine, non solo è necessario che abbia la virtù che lo dispone bene al fine stesso, ma anche le virtù atte a ben disporlo alle azioni ordinate al fine: poiché la virtù che ha per oggetto il fine, è come principale movente rispetto a quelle che sono ordinate al fine. Perciò insieme alla carità è necessario avere anche le altre virtù morali». Nel nostro caso, dunque, è necessaria la virtù di castità, come articolazione concreta dell’amore, riguardante la vita sessuale dell’uomo. E siccome la sfera sessuale riguarda l’intera personalità umana, la virtù della castità impronterà la persona nella sua totalità.


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