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Primo semestre a. a. 2015-2016 Lezioni dal 12 ottobre al 30 novembre 2015.

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Presentazione sul tema: "Primo semestre a. a. 2015-2016 Lezioni dal 12 ottobre al 30 novembre 2015."— Transcript della presentazione:

1 Primo semestre a. a. 2015-2016 Lezioni dal 12 ottobre al 30 novembre 2015

2 POWER POINT DELLE LEZIONI IN AULA Il Power Point relativo alle lezioni dal 12 al 27 ottobre 2015 è stato già pubblicato e rimosso dal sito www.sandrachistolini.itwww.sandrachistolini.it categoria Pedagogia interculturale e della cittadinanza. Segue il Power Point delle lezioni in aula dal 02 al 10 novembre 2015.

3 FasiApprocci a) resoconti da viaggi all'estero (secolo XIX)esplorativo b) prestito educativo/trasposizione/importazione (inizio secolo XX)utilitaristico c) analisi dei fattori sul piano qualitativo e su quello quantitativo (prima metà secolo XX) Causale d) previsione/prospettiva/pianificazione socio-economica e politico- pedagogica (seconda metà secolo XX) sistemico e) cooperazione internazionale/esplicazione mediante l'apporto metodologico delle scienze sociali e la conoscenza pluridisciplinare (fine secolo XX) interazionista Dal punto di vista della pedagogia internazionale

4 PoliticaScopo principale CriticaValidità pedagogica assimilazione (fine 1950 inizio 1960) insegnamento dell'inglese come seconda lingua modello monoculturale bianco, cristiano, di lingua inglese inadeguata integrazione (fine 1960) adattamento degli immigrati per una società maggioritaria culturalmente omogenea gli immigrati sono parte della società britannica e non individui da assorbire inadeguata educazione multiculturale (dal 1975 ad oggi) incontro dei bisogni dei gruppi etnici minoritari e preparazione di tutti gli alunni a vivere nella società assenza di significato universale, di sinistra, progressista, senza senso, forma di razzismo latente, fuorviante rispetto ai fini educativi adeguata

5 Citizenship and Multiculturalism (UK), Amanda Simon, 2008 Citizenship education as a compulsory addition to the secondary curriculum, has arisen against a backdrop of social and political upheaval caused by the rise of nationalism and increased disregard for ‘civic virtues’. Current citizenship education seeks to confront these societal trends by reasserting the traditional liberal democratic conception of citizenship (Wilkins, 2000). It is hoped that its conception will enable the establishment of a common citizenship base in which the multiplicity of identities present in British society can find a place. The education system seeks to achieve this through the exploration of three key areas: social and moral responsibility, community involvement and political literacy. Whilst its goals are admirable, there is still some concern over the suitability of the citizenship education agenda to the British multicultural context. Some writers perceive that the theoretical basis of on which citizenship education has been constructed is unsuitable for contemporary multicultural society. Young for instance advocates that the concept of universal citizenship that is embedded within citizenship education can actually lead to the exclusion of certain groups (Olssen, 2004). Osler additionally highlights the subject’s insufficient coverage of racism and human rights issues (Osler, 2000). The existence of such debates highlight the necessity for research to be conducted at the intersection of citizenship education and multiculturalism in order to ensure that all pupils have equal access to the benefits of this subject area.

6 L’éducation interculturelle, Martine A. Pretceille, 2013

7 Le funzioni della cultura ONTOLOGICA essere e significato STRUMENTALE di adattamento

8 Comprendere la disomogeneità Il concetto della mutazione culturale

9 CALENDARIO ED ARGOMENTI DELLE LEZIONI Ore GiornoArgomento 412 e 13 ottobreIntroduzione Struttura del corso 419 e 20 ottobreIl Piccolo Principe 426 e 27 ottobreExpo Milano 2015 - Intervista 42 e 3 novembreIntercultura - Libertà e Cittadinanza – Bambini migranti 49 e 10 novembre Libertà e Cittadinanza – Bambini migranti 416 e 17 novembre Riforma della Scuola 423 e 24 novembre Preparazione (23) e verifica in itinere scritta (24) 230 novembreCommento alla verifica in itinere scritta

10 Art. 26 della Dichiarazione universale dei diritti umani (10.12.1948) 1.Ogni individuo ha diritto all’istruzione. L’istruzione deve essere gratuita almeno per quanto riguarda le classi elementari e fondamentali. L’istruzione elementare deve essere obbligatoria. L’istruzione tecnica e professionale deve essere messa alla portata di tutti e l’istruzione superiore deve essere egualmente accessibile a tutti sulla base del merito. 2.L’istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana ed al rafforzamento dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Essa deve promuovere la comprensione, la tolleranza, l’amicizia fra tutte le Nazioni, i gruppi razziali e religiosi, e deve favorire l’opera delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace. 3. I genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli.

11 Art. 30 della Convenzione sui diritti dell’infanzia Negli Stati in cui esistono minoranze etniche, religiose o linguistiche oppure persone di origine autoctona, un fanciullo autoctono o che appartiene a una di tali minoranze non può essere privato del diritto di avere una propria vita culturale, di professare e di praticare la propria religione o di far uso della propria lingua insieme agli altri membri del suo gruppo. Autoctono: aborigeno, indigeno, stanziato da epoca remota in un territorio si ritiene nato dalla terra stessa

12 Art. 3 e art. 4 della Costituzione italiana

13 Assimilazionismo (1965) Integrazione (1980) Antirazzismo (1990) Cittadinanza (2000)  Uguaglianza delle opportunità (1944-1965)  Alunni con esigenze specifiche (1965-1976)  Educazione multi/interculturale (1976-1995)  Educazione alla cittadinanza (1995-2008) e poi Cittadinanza e Costituzione dal 2009 PROCESSI SOCIALI

14 EUROPA La ricerca europea evidenza come i giovani che mostrano un atteggiamento positivo verso la partecipazione civile e politica sono quelli che hanno avuto a scuola insegnamenti di educazione civica e alla cittadinanza per almeno 45 minuti a settimana da parte dell’insegnante di classe L’influenza positiva dell’insegnamento cresce con l’esperienza maturata in situazioni educative interessanti per gli studenti Le scuole raggiungono rilevanti successi nell’apprendimento di comportamenti positivi da parte degli alunni, in senso etico, sociale e civico, quando l’insegnamento è inserito nel curricolo L’inserimento nel curricolo conduce gli alunni a conoscenze e apprendimenti socialmente positivi

15 Dal punto di vista dell’Europa Comprensione interculturale Comunicazione interculturale Competenze interculturali Superamento dei pregiudizi

16 Comprensione interculturale

17 Comunicazione interculturale

18 Competenze interculturali

19 superamento dei pregiudizi

20 Dal punto di vista dell’Italia ottobre 2013

21 Ministero della Pubblica Istruzione Alunni con cittadinanza non italiana Scuole statali e non statali a.s. 1997/98 Dalla lettura dei dati risulta evidente la necessità di uno sforzo comune, da parte di tutti gli operatori scolastici, affinché le disposizioni iniziali dell’ art. 38 del recente Testo Unico sull’immigrazione (D.L.vo 5/7/98, n. 286): “I minori stranieri presenti sul territorio sono soggetti all’obbligo scolastico: ad essi si applicano tutte le disposizioni vigenti in materia di diritto all’istruzione, di accesso ai servizi educativi, di partecipazione alla vita della comunità scolastica....”, siano applicate compiutamente.

22 Ministero della Pubblica Istruzione Alunni con Cittadinanza Non Italiana Scuole statali e non statali Anno scolastico 2005-2006 L’Italia ha scelto, fin dall’inizio, la piena integrazione di tutti nella scuola, e l’educazione interculturale come dimensione trasversale e come sfondo integratore che accomuna tutte le discipline e tutti gli insegnanti. L’educazione interculturale rifiuta sia la logica dell’assimilazione, sia il rafforzamento di comunità etniche chiuse, favorisce e promuove l’eterogeneità delle cittadinanze, piuttosto che formare classi separate ed omogene e per provenienza culturale e religiosa.

23 MIUR, febbraio 2014

24 Conoscere il bambino per promuovere l'inclusione ed educare alla cittadinanza attiva

25 Esame delle questioni I frequenti e crescenti flussi migratori hanno prodotto una nuova domanda di educazione che la scuola italiana ha formalizzato come “integrazione e inclusione degli alunni con cittadinanza non italiana” (c.m. 08.01.2010), al fine di promuovere l’accesso all’istruzione e prevenire la dispersione scolastica. La cultura pedagogica considera l’intercultura una dimensione privilegiata per comprendere il bambino nella sua esperienza umana e accompagnarlo consapevolmente alla cittadinanza attiva. Due recenti indagini, condotte nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria, evidenziano il contesto dell’inclusione necessaria per la riuscita di un progetto di formazione rivolto alla persona e alla comunità.

26 Piano dell’esposizione COMPITI: insegnanti REALT À: indagini ORIZZONTI: raccomandazioni CHI SONO GLI ALUNNI STRANIERI CON CITTADINANZA NON ITALIANA IL CONCETTO FONDATO ANTROPOLOGICAM ENTE IN PRATICA È ANCORA A RISCHIO PREMESSE UMANISTICHE DELLA SCUOLA ITALIANA ED EUROPEA TEORIA INCLUSIONE SCUOLA NORMATIVA

27 Frammento e contesto L’ANALISI Giuseppe Vico: «Il contesto frammentato della società complessa, in rapida e continua trasformazione, ha più che mai bisogno di un orizzonte di ‘ordine’ e di persone significative che offrano, attraverso l’esemplarità educante, un indirizzo valoriale e un orientamento esistenziale» ASPIRAZIONE E OBIETTIVO Da questo punto di vista tutti abbiamo bisogno di inclusione non tanto nel frammento quanto piuttosto nell'essere parte attiva della cultura nella quale ci identifichiamo. LA SFIDA E IL PROGETTO Trasformare il contesto frammento in contesto includente

28 Problemi di comprensione È necessario definire a quale contesto ci riferiamo e a quale inclusione tendiamo a.contesto scolastico e della comunità nella quale viviamo b. inclusione come creazione di Appartenenza educare persone creatrici di cultura e partecipi di cultura conoscere comprendere collocarsi Abbiamo bisogno di capire: a) a quale idea di persona diamo credibilità b) a quale metodologia vogliamo ispirarci

29 Le conseguenze logiche La traiettoria privilegiata è quella dell'Umanesimo classico (Erasmo da Rotterdam) quella dello spiritualismo personalistico (Rosmini, Mounier, Laeng) quella dell'Etnometodologia (Dewey, Garfinkel) Da questa premessa teorica discendono due conseguenze logiche: a) ogni bambino/a ragazzo/a è essere umano, persona in formazione e la sua formazione è, nella scuola e nella società, affidata ad adulti responsabili b) guardiamo al piccolo come a colui che è parte integrante del contesto nel quale egli vive

30 L’inclusione è una verità fondamentale e costituisce la struttura portante della scuola Dall’umanesimo impariamo a guardare all’altro come persona umana La scuola per definizione e missione prevede strutturalmente l’inclusione di tutti IL PROBLEMA alunni con cittadinanza non italiana significa implicitamente che questi alunni per appartenere allo Stato nel quale vivono devono chiedere la cittadinanza

31 Umanesimo Persona Inclusione Intercultura Cittadinanza e Costituzione LA TEORIA LA VITA LA PRATICA IL PROGETTO L’ORIZZONTE

32 LE STATISTICHE NAZIONALI 20132014

33 Flussi in crescita Fonte: Miur 2012/13, p. 5

34 Nati in Italia e appena arrivati Fonte: Miur 2012/13, p. 8

35 Ritardo Confronto alunni italiani e CNI + Confronto periodi 2010/11-2012/13 - Non ammissione alla classe successiva alunni italiani e CNI +

36 Italiani e alunni CNI: ritardo rilevante Fonte: ISMU, 2012/13, p. 57

37 Alunni CNI ritardo decrescente Fonte: ISMU 2012/13, p. 56

38 Non ammissione alla classe successiva: rilevante Fonte: ISMU 2012/13, p. 73

39 Alunni rom, sinti e caminanti Fonte: Miur 2012/13, p. 23

40 Compiti della scuola  rafforzare gli interventi per l'acquisizione delle abilità necessarie a far raggiungere gli standard richiesti dal sistema scolastico italiano

41 Art. 45 7. Per le finalità di cui all’articolo 38, comma 7, del testo unico, le istituzioni scolastiche organizzano iniziative di educazione interculturale e provvedono all’istituzione, presso gli organismi deputati all'istruzione e alla formazione in età adulta, di corsi di alfabetizzazione di scuola primaria e secondaria... INTERCULTURA

42 INTEGRAZIONE

43 ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI 27.12.2012 Direttiva Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica 06.03.2013 Circolare ministeriale n. 8 Oggetto: Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”. Indicazioni operative 27.06.2013 Nota 1551 Piano annuale inclusività Oggetto: Piano Annuale per l’Inclusività – Direttiva 27 dicembre 2012 e C.M. n. 8/2013 22.11.2013 Oggetto: Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali. A.S. 2013/2014. Chiarimenti. 19.02.2014 Le nuove Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri

44 I piani dell’inclusione Piano dell’offerta formativa Piano didattico personalizzato Piano annuale dell’inclusività INTERCULTURA CITTADINANZA E COSTITUZIONE BES PIANI E DOMINI

45 Nota 1551 del 27 giugno 2013 Piano annuale inclusività INCLUSIONE

46

47 MIUR 19.02.2014 ACCOGLIENZA

48 Orizzonte di senso INTERCULTURA E CITTADINANZA Fonte: MIUR 19.02.2014

49 Compiti della scuola  identificare i bambini con famiglia nella quale vi è un percorso migratorio e definire gli eventuali BES (ambientamento, appartenenza, religione, cultura, lingua, stili di vita, relazioni, signifi cati, gesti, azioni, sentimenti, legami, valori, morale, etica della vita ed altro)

50 Le nostre indagini: 2013-2014 Insegnanti in servizio 1) È stato posto l’obiettivo dell’intercultura nell’insegnamento? 2) Esiste un’attenzione della scuola per preservare l’identità culturale di provenienza dei bambini con famiglia immigrata? 3) Che cosa s’intende per intercultura? Prima indagine Insegnanti in formazione Che cosa è importante per un bambino? Seconda indagine SCUOLA E UNIVERSITÀ

51 La prima indagine nella scuola L’intercultura è il campo epistemologico, semantico, lessicale che giustifica e legittima le azioni ritenute fondamentali per educare alla pace, al rispetto dei diritti umani, alla convivenza democratica, alla giustizia sociale, alla comprensione del valore e dell’unicità di ogni persona umana. Si tratta di valori e comportamenti che rappresentano delle mete anche utopistiche ma necessarie da inserire in tutti i programmi scolastici. In molti dichiarano che un anno scolastico non deve trascorrere senza che ci sia almeno una esperienza interculturale vissuta preferibilmente con la collaborazione tra scuola e famiglia (Intervista 42). Sebbene nella mente e nelle espressioni degli insegnanti vi sia grande attenzione per l’intercultura, le antinomie emergono per quanto riguarda il rapporto con l’istituzione scolastica e il confronto con la realtà sociale nella quale ci sono nuovi segnali di razzismo e di intolleranza (Intervista 25).

52 All’istituzione scolastica si rimprovera di non sostenere abbastanza le iniziative interculturali, lasciando agli insegnanti il compito di intraprendere percorsi personali. Rispetto alle contraddizioni sociali, gli insegnanti capiscono che la scuola è un’isola felice dove si vuole vivere bene insieme e ci si impegna perché questo si realizzi. Viceversa dalla società arrivano segnali di disperazione, abbandono, negligenza che la scuola deve saper riorientare con spirito di ricerca del positivo, cercando di convincere che l’alternativa è possibile e organizzando momenti di incontro, conoscenza, con attività nelle quali s’impara a vivere insieme (Intervista 58).

53 La sfida più grande per la scuola: essere al centro di pressanti richieste di efficienza alle quali non corrispondono concrete possibilità di realizzazione delle buone intenzioni con un serio rischio di scivolare nella omologazione delle culture, perché “appiattire la diversità rende tutto più facile” (Intervista 64). Gli insegnanti hanno interiorizzato: a)che gestiscono l’emergenza comunque sia con le risorse che senza le risorse b)che educano i bambini di cultura non italiana all’integrazione e i bambini di cultura italiana all’accoglienza; c)che a scuola non ci sono il bambino “straniero” (Intervista 59) e “l’alunno immigrato scomodo” d)che l’arte e la scienza sono cultura da scoprire nelle tradizioni vissute nel quotidiano e non ripetizione di documenti senza vita; e)che il possesso della lingua costruisce l’identità culturale e permette l’esercizio pieno della cittadinanza attiva f)he nell’intercultura si esprimono valori materiali come i simboli culturali e valori immateriali come “la libertà di vivere”.

54 «Certamente sono molteplici le cose che sono importanti per un bambino: prima fra tutte è il diritto alla vita, a quantità di cibo sufficiente e alle cure mediche. Certamente poi è importante che il fanciullo, orfano o meno che sia, cresca in un clima d’amore dove sentirsi rispettato e ben accetto per quello che è; è importante per lui che i suoi desideri vengano ascoltati con empatia e che lo si sproni a raggiungerli. Per ultimo ma non meno importante necessita di tempo: tempo per giocare con i pari e con gli adulti di relazionarsi con loro, e il tempo per studiare da spendere sui libri per poter creare delle basi solide su cui poggiare una posizione sociale nel suo futuro e tempo per dedicarsi ai suoi interessi che, se indirizzati, gli porteranno grandi soddisfazioni nel campo che più gli si addice: nello sport, nella musica, nel teatro... » (C. G. A.) La seconda indagine nell’università

55 Popolazione straniera residente a Priverno al 1° gennaio 2011. Sono considerati cittadini stranieri le persone di cittadinanza non italiana aventi dimora abituale in Italia. 1007 unità pari al 7% della popolazione residente. Nel LAZIO sono il 9,5%

56 PRIVERNO: provenienze maggiori Romania con il 59,3% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, Marocco (18,0%) e India (4,2%) LAZIO provenienze maggiori: Romania con il 36,2% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, Filippine (5,9%) e Polonia (4,5%)

57 Popolazione scolastica

58 Piramide delle età

59 Raccomandazioni e conclusione Tenendo conto di quanto esposto si assume che: 1. ogni scuola esplicita, comunica, condivide il proprio progetto educativo rivolto ad alunni, insegnanti, famiglie, operatori, comunità locale e società civile, quando la scuola ha esplicitando la sua visione pedagogica può far accettare la rilevazione statistica dei BES, giustificando il processo; 2. includere significa creare un contesto accogliente in entrata e in uscita per chi entra nella scuola e per chi esce dalla scuola;

60 3. ogni alunno non è un'isola vive in relazione a pari e adulti e per questo il suo BES è il risultato di una comunicazione difficile con gli altri e con quanto gli si propone di apprendere, di conseguenza deve vedere che si agisce su tutti, non solo su di lui; 4. è necessario fare attenzione che la costruzione dei BES non diventi preludio di una nuova emarginazione e non innesti un processo di etichettamento e di stigmatizzazione che potrebbe condurre alla formazione di stereotipi e pregiudizi, da questo punto di vista la preparazione interculturale degli insegnanti è fondamentale (collaborazione con scuola primaria della Polonia); 5. includere l'insegnamento di C&C nei piani annuali in tutte le classi diventa prioritario; 6. è opportuno fare almeno tre rilevazioni annuali, ad inizio a metà a fine anno, per monitorare i progressi; 7. Ci si può collegare all'università: Pedagogia interculturale e della cittadinanza.

61 L’intercultura che non c’è e la cittadinanza che ci avvicina 10 concetti di partenza Inclusione Appartenenza Attaccamento Conoscenza Comprensione Comunicazione Cittadinanza Costituzione Partecipazione Solidarietà 10 concetti dell’educazione Fiducia Affidabilità Reciprocità Empatia Bellezza Bontà Verità Benessere Gioia Donazione 10 concetti per vivere insieme Pace Giustizia Dialogo Incontro Amicizia Amore Apertura Rispetto Sviluppo Comunità 10 concetti per guardare oltre Flessibilità Serenità Umorismo Umanità Curiosità Esplorazione Vivacità Sperimentazione Onestà Stupore

62 InclusioneAppartenenzaAttaccamentoConoscenzaComprensioneComunicazioneCittadinanzaCostituzionePartecipazioneSolidarietà

63 FiduciaAffidabilitàReciprocitàEmpatiaBellezzaBontàVeritàBenessereGioiaDonazione

64 PaceGiustiziaDialogoIncontroAmiciziaAmoreAperturaRispettoSviluppoComunità

65 FlessibilitàSerenitàUmorismoUmanitàCuriositàEsplorazioneVivacità Sperimentazio ne OnestàStupore

66 Libertà a cittadinanza Interazionismo simbolico Insieme di significati interpretati dalle persone che li vivono e li comunicano criticamente Tre concetti Persona Interazione Società Un solo processo Storico Sociale Culturale Il pensiero è libero perché è libera la persona che lo produce e per questa ragione la persona è superiore agli stessi processi che vive e spesso subisce.

67 Metodologia della ricerca pedagogica Laeng e i generi del discorso pedagogico: descrittivo, normativo, esplicativo Analisi della comunicazione educativa attraverso i paradigmi o modelli descrittivo-esplicativi Soggettivo – Culturale – Formale – Collegiale – Politico – Ambiguo (Bush, 1995)

68 documenti Le produzioni di carattere formativo nelle quali la cultura degli insegnanti comunica quali percorsi interpretativi vengono proposti, chiamiamo competenza la capacità di affrontare le situazioni e di tradurle nella comunicazione significativa. Intervista Expo

69 Per il 16 novembre Sviluppiamo la riflessione su alcuni temi tratti dal libro Capitolo II-III- IV Dal concetto di persona a quello di identità Dal concetto di libertà a quello di cittadinanza Il rapporto tra l’uno e il molteplice La realizzazione della propria vocazione (p. 50) La ricerca dei significati per coniugare libertà e cittadinanza I limiti della nostra libertà

70 Per il 16 novembre Sviluppiamo la riflessione su alcuni temi tratti dal libro Capitolo V La tutela ambientale come incontro tra libertà e cittadinanza Il rapporto uomo-natura Equilibrio tra sviluppo economico e rispetto dell’ambiente La comunicazione intersoggettiva L’elaborazione delle insegnanti rispetto alla coniugazione di libertà e cittadinanza

71 Per il 16 novembre Per la strada prendiamo una immagine/una foto nella quale troviamo rappresentato il pensiero che vogliamo esprimere, spiegando le vicinanze con la nostra concezione dell’educazione.


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