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«Il cibo è il miglior alleato per il tuo benessere, basta capire come usarlo a tuo vantaggio. Mangiare bene imparando come abbinare i cibi in maniera consapevole.

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Presentazione sul tema: "«Il cibo è il miglior alleato per il tuo benessere, basta capire come usarlo a tuo vantaggio. Mangiare bene imparando come abbinare i cibi in maniera consapevole."— Transcript della presentazione:

1 «Il cibo è il miglior alleato per il tuo benessere, basta capire come usarlo a tuo vantaggio. Mangiare bene imparando come abbinare i cibi in maniera consapevole ti garantisce il raggiungimento del pieno stato di salute. Il cibo sarà la tua medicina e la tua energia» Dottoressa Chiara Palermo  

2 L’alimentazione studiata per te dal Nutrizionista è uno strumento
. L’alimentazione studiata per te dal Nutrizionista è uno strumento fondamentale per favorire la tua salute, il tuo benessere, il tuo buon umore. Alcuni cibi e combinazioni di alimenti migliorano il tuo rendimento nello studio, nello sport e sul lavoro. Il Nutrizionista ti fa scoprire la miglior alimentazione per te in base al tuo stato fisiologico e o patologico e alle tue esigenze. Ciò che ti si propone è un percorso piacevole e gratificante alla scoperta della tua salute. Per ogni paziente si studia un percorso personale che riporta la persona in equilibrio nella sua globalità

3 Lezioni di Educazione Alimentare (singolarmente o di gruppo):
Imparare ad abbinare i cibi tra loro Acquisire le regole base di un’alimentazione che dia equilibrio Imparare quali nutrienti servono e come abbinarli a seconda dell’attività svolta, delle condizioni fisiologiche (età, sesso, gravidanza, allattamento, sport) e patologiche. Conoscere gli alimenti da escludere dalla propria dieta Consigli in cucina Alimentazione sportiva (facoltativa) Esempi

4 Consulto e visita Specialistica:
La visita consiste in un’analisi di valutazione globale della tua persona e tutti i dati (anamnesi, abitudini alimentari, stile di vita, le eventuali allergie o intolleranze, le eventuali patologie passate e presenti) saranno riportati sulla Cartella Clinica Nutrizionale personalizzata. Durante la visita eseguiremo la valutazione antropometrica e la bioimpedenziometria (analisi della composizione corporea).

5 BIOIMPEDENZIOMETRIA L’esame della composizione corporea si esegue su paziente disteso (da almeno 5 minuti in modo da riequilibrare i liquidi) e in condizioni di digiuno alimentare da 5 ore e di acqua da due ore. L’esame fornisce i seguenti parametri: kg di massa grassa espressa anche in %, kg di massa muscolare e %, quantità di acqua e Metabolismo Basale. La bioimpedenziometria è uno strumento fondamentale per il Nutrizionista. Durante i controlli periodici (ogni 15 giorni) il seguente esame permetterà di riscontrare una perdita di massa grassa pari a due Kg mentre la massa muscolare dovrà rimanere inalterata o preferibilmente aumentata insieme all’idratazione (quantità di acqua) e al metabolismo basale.

6 Piani alimentari personalizzati

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8 Test dell'intolleranze alimentari su sangue mediante test citotossico
Test dell'intolleranze alimentari  su sangue mediante test citotossico. Il test citotossico si esegue su un semplice prelievo di sangue dal quale viene separata la componente corpuscolata (globuli bianchi e globuli rossi) che sarà analizzata mediante osservazione al microscopio. I globuli bianchi e i globuli rossi messi a contatto con gli estratti di 90 alimenti possono subire una reazione avversa di diverso grado evidenziando il tipo di intolleranza.  I globuli bianchi subiscono delle modificazioni morfo-funzionali mentre i globuli rossi subiscono delle modificazioni comportamentali; a volte per entrambi si può osservare anche necrosi cellulare. In ogni caso sia globuli bianchi che globuli rossi a seguito della reazione avversa perdono le proprie funzioni.

9 Eliminando dalla dieta, per un certo periodo di tempo, gli alimenti che risultano intollerati si possono ottenere benefici per le manifestazioni cliniche legate a problemi di tossicità metabolica da alimentazione. Con la giusta applicazione del test si ottengono benefici sui seguenti disturbi e patologie: Obesità Problemi metabolici Gonfiore addominale Gonfiore agli arti Gonfiore agli occhi Diarrea e stipsi Ritenzione di liquidi problemi cutanei Gastriti Cefalee Stanchezza Disturbi del sonno Problemi dell’umore Tachicardie

10 L'intestino è la radice dell'albero umano
Con una superficie di più di 300 metri quadrati l’intestino rappresenta l’area di maggior contatto del corpo con l’ambiente esterno e svolge numerose funzioni vitali: 1. Assimila le sostanze nutritive La carenza di minerali o vitamine spesso non dipende da uno scarso apporto nei cibi ma dal fatto che l’intestino ‘’malato” limita l’assorbimento dei principi nutritivi.

11 L'intestino è la radice dell'albero umano
2. Elimina le tossine Per la sua estensione è l’organo più efficace nella disintossicazione. Quando è infiammato non riesce a drenare le sostanze tossiche che giungono dall’esterno o che il corpo produce. Le tossine devono trovare altre vie di eliminazione, quali la pelle o le mucose respiratorie o genito-urinarie e determinano irritazioni cutanee (eczemi, pruriti) o bronchiti, sinusiti, cistiti, artriti. Non è possibile dimagrire se l’intestino non è in grado di eliminare le sostanze tossiche; al contrario, un intestino malato produce tossine e può causare sovrappeso e cellulite.

12 L'intestino è la radice dell'albero umano
3. Svolge funzioni immunitarie L’ottanta per cento del sistema immunitario risiede a livello intestinale. La mucosa intestinale infiammata e l’alterazione della flora intestinale determinano una costante irritazione delle cellule immunitarie con conseguente aumento della produzione di istamina e sostanze allergizzanti o infiammatorie. Così hanno origine le allergie, le intolleranze alimentari ma anche la maggiore predisposizione a contrarre infezioni.

13 L'intestino è la radice dell'albero umano
4. Sintetizza sostanze fondamentali attraverso la flora intestinale, come la Vitamina K, la Vitamina B12, antibiotici naturali per inibire lo sviluppo di germi produttori di fermentazione o putrefazione. 5. Produce “neuro-trasmettitori” (serotonina, dopamina…) secreti anche a livello cerebrale; l’intestino, a sua volta è influenzato enormemente da stimolazioni nervose ed emotive. Michael Gerson della Columbia University dice: “Se l’intestino è irritabile è perché ha un cervello”.

14 Impariamo a conoscere a cosa servono gli alimenti
Importanza dell’acqua I macronutrienti e porzioni giornaliere I cinque colori della salute: effetti benefici di frutta e verdura Cos’è la fibra? La colazione e gli spuntini intelligenti

15 Le persone anziane sono a rischio…. Depressione anziani
Sport e terza età Alimentazione anziani … rivolgiti allo specialista per INVECCHIARE BENE!

16 Alimentazione in gravidanza
1_ ASSETTO FISIOLOGICO IN GRAVIDANZA 2_ GUADAGNO DI PESO IN GRAVIDANZA 3_L’AUMANTO DI PESO E’ STRETTAMENTE DIPENDENTE DAL BMI PRE-GRAVIDICO BMI bassa < 19, ↑ ponderale di , Kg BMI normale , ↑ ponderale di , Kg BMI alta > ↑ ponderale di ,5 Kg

17 Alimentazione in gravidanza
4_ VALUTAZIONE DELLO STATO NUTRIZIONALE MATERNO 5_FABBISOGNO NUTRIZIONALE Secondo la Food and Nutrition Board (2000): I° TRIMESTRE nessun incremento II° TRIMESTRE Kcal/die III° TRIMESTRE Kcal/die Il peso del neonato è poco influenzato dall’assunzione energetica materna; in caso di deficit il feto è protetto a spese della madre.

18 Alimentazione in gravidanza
6_FABBISOGNO PROTEICO (LARN) 7_ VITAMINE E SALI MINERALI 8_ REGOLE ALIMENTARI IN GRAVIDANZA

19 Emozioni a tavola! Bisogni, emozioni e disagi legati al cibo.
AffamataMente Emozioni a tavola! Bisogni, emozioni e disagi legati al cibo. La grande abbuffata

20 Ci sono connessioni tra fame ed emozioni
Ci sono connessioni tra fame ed emozioni? Ovvero i bisogni emozionali condizionano il comportamento alimentare?

21 Alimentarsi è incontrare la mamma.
Il comportamento alimentare è strettamente connesso alla dimensione emozionale fin dai primi istanti di vita. La bocca è l’organo attraverso il quale il bambino conosce e fa suo il mondo. Alimentarsi è incontrare la mamma. Il cibo è il veicolo della relazione che si instaura tra il neonato e chi si prende cura di lui, soddisfa il bisogno di nutrirsi e nutrire. Le sensazioni tattili, gli odori, il calore, gli abbracci e i suoni si mescolano al nutrimento e costituiscono cibo per il cuore. Funzione affettiva e funzione nutritiva si intrecciano strettamente e i vissuti di tale relazione vengono veicolati sul cibo, significati e associazioni restano nella memoria del bambino e condizioneranno la sua futura relazione con il cibo.

22 La confusione tra i bisogni può nascere già nella culla
La confusione tra i bisogni può nascere già nella culla. Spesso il nutrimento viene somministrato anche per tranquillizzare, per calmare. Non sempre la madre ha la possibilità di decodificare i messaggi veicolati dal pianto del bambino e procede a tentativi. E così il “latte” o il “ciucciotto intinto nel miele” soddisfano e calmano ma in maniera confusa.

23 La famiglia e la scuola svolgono un ruolo significativo sulla formazione dei gusti del bambino e del suo rapporto con il cibo. Il cibo offerto assume importanza in base alla modalità con cui si propone e alla persona che lo offre. L’atto del cibarsi assume anche un ruolo di forte suggestione sociale: mangiando il bambino accetta di far parte di quel determinato gruppo e ne condivide le regole. Durante l’allattamento e lo svezzamento prendono vita le abitudini alimentari del bambino. Verso i 3/4anni vengono introdotti, con la scolarizzazione, nuovi modelli alimentari. Se i due mondi si scontrano invece che incontrarsi il bambino ne risente e adotterà comportamenti conflittuali.

24 Un uso del cibo come gratificazione, premio, conforto, ricatto affettivo disorienta il bambino e può creare un futuro rapporto distorto con l’alimentazione. Il bambino apprende che il cibo “buono” appare e scompare a seconda del suo comportamento e i messaggi che vengono veicolati col cibo saranno ripescati dall’adulto di domani per placare sconforti, debolezze, paure e per festeggiare i successi.

25 Il cibo come merce di scambio
“premio, consolazione, ricatto, imposizione” Se non mangi non ti voglio più bene Se mangi tutto diventi grande e forte Se non mangi non vai in palestra Devi finire tutto L’ho cucinato proprio per te Se mangi tutto dopo ti do l’ovetto Ti sei sporcato tutto Pensa ai bambini che muoiono di fame

26 Il cibo come merce di scambio
“premio, consolazione, ricatto, imposizione” Se prendi un bel voto a scuola andiamo da MC Se fai il bravo ti compro il gelato Bravo! Hai fatto tutti i compiti eccoti una fetta di torta Prendi la medicina dai che poi ti do un cioccolatino Non ti sei fatto niente dai con un caramella ti passa

27 Durante l’adolescenza il bisogno di autonomia e identità impronta le scelte alimentari al di fuori della tavola domestica. Il cibo costituisce anche un momento di incontro, di piacere e di condivisione con i gruppi di coetanei e contemporaneamente un momento di rottura delle regole; momento di rivoluzione che tuttavia convive con i comportamenti alimentari appresi in famiglia

28 Anche da adulti le inevitabili difficoltà che la vita propone possono mettere in crisi il rapporto con il cibo, elemento sempre disponibile e panacea di tanti mali. Siamo sollecitati continuamente da modelli che ci chiedono un corpo snello e scattante, simbolo di efficienza e bellezza ma contemporaneamente ci viene chiesto di consumare cibo spazzatura, legato a immagini presenti nel simbolico collettivo, che ci fa accumulare peso, dipendenze.

29 Rispondere a una sollecitazione emotiva (dolore, ansia, rabbia, noia, tristezza etc.) con una gratificazione immediata e sempre disponibile come il cibo permette di attenuare o bloccare le emozioni negative. Una sorta di “anestetico” che risponde ai bisogni di una società colpita da una “fame cronica”. Il risvolto della medaglia è che ci si distanzia dalle proprie emozioni senza elaborare risposte adeguate, perdendo la possibilità di comprendere cosa le ha generate, e quali risorse utilizzare per metabolizzarle. …si svuota il piatto per cercare di “riempire” un vuoto interiore. Il cibo dona un senso di fuga dall’emozione che ha fatto da spinta ma è una pace illusoria e l’emozione torna insieme ai sensi di colpa. Si crea un circolo vizioso che può portare verso sovrappeso e obesità.

30 Il rapporto tra emozioni e nutrimento si evidenzia anche attraverso un lessico e una serie di espressioni linguistiche molto comuni e utilizzate in diversi contesti Non riesco a digerire questa cosa Non posso mandare giù quello che mi è accaduto Ora sono veramente pieno di questa situazione Devo ingoiare tutto Ti faccio ingoiare quello che hai detto Mi viene da vomitare se penso a ciò

31 Avere consapevolezza a tavola richiede un lavoro di ascolto, di differenziazione e di rispetto dei segnali che arrivano dal corpo. È fame vera ? A quale bisogno corrisponde? Utilizzo il cibo per gestire situazioni che mi provocano malessere? Ho fame delusione rabbia vuoto stanchezza dolore ansia premio non sentirsi all’altezza abbandono tristezza paura di non farcela insoddisfazione soddisfazione Provare a fornire ai bisogni e alle emozioni risposte coerenti

32 La lettura simbolica dell’intestino è strettamente collegata a quella del cervello.
RiequilibrioAlimentare Questi due organi infatti sono simili nel colore, nell’aspetto e anche nelle funzioni: il cervello infatti assorbe stimoli e impressioni dall’esterno, ne trattiene una parte sotto forma di memoria ed esperienza, ed elimina l’altra, in forma di sogni e di “pensieri di scarto”. L’intestino, in modo analogo, riceve il cibo ingerito, ne filtra una parte che andrà nei vasi sanguigni e che costituirà i mattoni del nostro corpo, ed elimina la parte residua in forma di feci. La connessione tra cervello e intestino pone l’attenzione all'importanza dell'alimentazione. Cosa mastichiamo insieme al cibo, cosa portiamo dentro di noi per nutrire corpo e mente?

33 Cibo ed emozioni sono quindi strettamente connesse
Cibo ed emozioni sono quindi strettamente connesse. Il nutrimento è legato ad una dimensione più ampia che va al di là della chimica: cibo come sapore e come sapere che nutre corpo e anima. Sapere e sapore sono termini provenienti dalla stessa radice. Sapere viene dal latino sapĕre  aver sapore, essere saggio, capire. Il saggio è colui che ha assaporato le cose, le ha fatte sue. Il sapore ci rivela dunque la verità e l’essenza delle cose . Ma di quale verità ci informano gli alimenti fortemente trasformati che arrivano sulle nostre tavole? La consapevolezza che viene dal sapere può e deve guidarci verso il recupero di un’ alimentazione sana, rispettosa dei ritmi della natura e a misura di uomo.

34 Il benEssere richiede equilibrio…


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