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ITALIA ED EUROPA TRA ‘400 E ‘500

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Presentazione sul tema: "ITALIA ED EUROPA TRA ‘400 E ‘500"— Transcript della presentazione:

1 ITALIA ED EUROPA TRA ‘400 E ‘500
Finisce l’indipendenza italiana In Europa si rafforzano gli stati nazionali

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3 Carlo VIII in Italia Dopo la morte di Lorenzo il Magnifico si riaccesero le rivalità tra le Signorie (debolezza degli stati italiani). 1494: Carlo VIII, re di Francia, scese in Italia per conquistare il regno di Napoli, poiché discendeva dagli Angioini. Sperava nell’aiuto dei baroni (proprietari terrieri feudali) che mal sopportavano la politica accentratrice degli Aragonesi. Contava anche su Ludovico il Moro, il quale reggeva il Ducato di Milano in nome del nipote (ancora minorenne) e voleva sottrargli il potere con l’aiuto del re di Francia. Piero de’Medici si sottomise a Carlo VIII, così la popolazione fiorentina lo cacciò e proclamò la repubblica. Ma anche questa cedette all’invasore.

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5 La reazione antifrancese
Carlo VIII poté giungere a Napoli senza combattere. Anche Ferdinando II d’Aragona (soprannominato Ferrandino) fuggì senza opporre resistenza. Venezia promosse un’alleanza a cui aderirono Spagna, Papato e Impero. Aderì anche Ludovico il Moro (ormai signore di Milano dopo la morte del nipote, non aveva più ragioni per sostenere Carlo VIII) 1495, battaglia di Fornovo: Carlo VIII riuscì ad evitare l’accerchiamento da parte della lega antifrancese e a tornare in patria. Il suo tentativo, benché fallito, aveva dimostrato la debolezza degli stati italiani.

6 Savonarola a Firenze Dopo la cacciata dei Medici, Firenze finì sotto il controllo del frate Girolamo Savonarola, che criticò la corruzione dei fiorentini e il lassismo dei costumi (roghi di opere d’arte, giudicate troppo mondane). Inizialmente ottenne il favore del popolo grazie a provvedimenti contro l’usura, ma poi perse popolarità per due motivi: - voleva controllare ogni aspetto, anche privato, della vita dei cittadini - le sue critiche continue alla Chiesa allarmarono papa Alessandro VI. Dopo la scomunica papale, i fiorentini condannarono Savonarola per eresia e lo impiccarono. Il suo corpo fu bruciato in piazza della Signoria (1498).

7 La nuova discesa francese: Luigi XII
Luigi XII (re di Francia dal 1498 al 1515) organizzò una nuova spedizione militare per impadronirsi non solo di Napoli, ma anche di Milano: vantava una parentela coi Visconti e considerava gli Sforza degli usurpatori. Aiutato da soldati svizzeri, conquistò Milano nel 1500 e portò Ludovico il Moro come prigioniero in Francia. I cantoni svizzeri ricevettero come ricompensa alcune valli settentrionali del Ducato di Milano (futuro Canton Ticino). Si alleò quindi con Ferdinando d’Aragona, re di Spagna, per spartirsi il Regno di Napoli ai danni del sovrano in carica, lui stesso aragonese. Ma dopo aver conquistato Napoli, Luigi e Ferdinando lottarono tra loro finché prevalse il re di Spagna, che ottenne tutto il sud Italia (1504).

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9 Il nepotismo dei papi Ruolo artistico e politico del papato durante il Rinascimento: i papi rivaleggiavano con gli altri signori per lo splendore della loro corte e miravano a consolidare lo Stato della Chiesa. Per questo cercarono di favorire i propri nipoti (da qui il termine nepotismo) o ebbero addirittura dei figli illegittimi! In particolare Alessandro VI, della famiglia spagnola dei Borgia e papa dal 1492, favorì il figlio Cesare, detto il Valentino (dal feudo francese di Valentinois donatogli da Luigi XII). Cesare Borgia conquistò Rimini, Urbino e Perugia e divenne il perfetto esempio di uomo politico capace di tutto per arrivare al potere (vedi Il Principe di Machiavelli). Ma il suo potere crollò nel 1503, quando divenne papa Giulio II Della Rovere.

10 Ritratto di uomo, tradizionalmente identificato
con Cesare Borgia.

11 Giulio II Papa dal carattere forte, portato più per l’azione che per la preghiera. Quando Venezia si impossessò di alcuni territori romagnoli che erano appartenuti al Valentino, Giulio II promosse un’alleanza antiveneziana, la Lega di Cambrai (1508), composta da Francia, Spagna, Impero, Ferrara e Mantova. Battaglia di Agnadello (1509): sconfitta di Venezia. L’esercito imperiale invase i territori veneti della terraferma, scontrandosi con la resistenza della popolazione. A questo punto il papa, recuperati i territori romagnoli, si accorse che la minaccia successiva poteva venire dai francesi, che già da 9 anni occupavano Milano.

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13 La Lega Santa 1511: Lega Santa antifrancese, promossa da Giulio II. Aderirono Spagna, cantoni svizzeri, Venezia, Inghilterra (col re Enrico VIII Tudor). Francesi sconfitti e costretti a lasciare Milano, assegnata a Massimiliano Sforza, figlio del Moro. Venezia riottenne quasi tutti i territori sulla terraferma. A Firenze fu abbattuta la repubblica, rimasta fedele ai Francesi, e tornarono i Medici. Morto Giulio II nel 1513, i Medici ottennero l’elezione a papa di un loro esponente, Giovanni, col nome di Leone X.

14 Raffaello Ritratto di Giulio II 1511

15 Giulio de’Medici e Luigi de’ Rossi
Raffaello Leone X tra i cardinali Giulio de’Medici e Luigi de’ Rossi 1518

16 Francesco I e la pace di Noyon
Morto Luigi XII, il suo successore Francesco I di Valois si alleò con Venezia per riconquistare Milano. 1515, battaglia di Marignano: Francesco I sconfisse le truppe svizzere che difendevano Milano. 1516, pace di Noyon: la Francia riconobbe alla Spagna il possesso del Regno di Napoli (con Sicilia e Sardegna), la Spagna riconobbe alla Francia il possesso del Ducato di Milano. Tregua tra Francia e Spagna solo temporanea.

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18 Le monarchie nazionali in Europa
Le monarchie europee, tra XV e XVI secolo, assunsero le caratteristiche di uno stato moderno. 1) Potere sempre più centralizzato, che voleva gestire direttamente: politica estera giustizia riscossione dei tributi esercito (i re assunsero soldati mercenari e non fecero più ricorso all’aiuto dei vassalli) 2) Controllo sulla Chiesa ( i re volevano nominare i vescovi) 3) Celebrazione della figura del sovrano, anche attraverso il mecenatismo.

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20 La dissoluzione della società medievale
I nobili si opposero alla centralizzazione del potere nella figura del re, perché volevano mantenere i privilegi che avevano nel periodo feudale. Continuarono, per esempio, a non pagare le tasse (così come il clero). Ma questo processo continuò e portò alla dissoluzione della società medievale: ai vari poteri, spesso in lotta tra loro, tipici del mondo medievale, col tempo si sostituì un unico potere, quello del re. Il potere dello stato coincide col potere del re di quella nazione, che non è più sottoposto né al papa né all’imperatore.

21 Perché si verificò questo processo?
Veri fattori favorirono la centralizzazione del potere: 1) Sistema fiscale più efficace, che permise ai re di ottenere più denaro. I sovrani usarono questo denaro per due scopi: assumere funzionari fidati che aiutassero nell’amministrazione dello stato pagare i mercenari senza ricorrere alle truppe dei vassalli 2) Armi da fuoco, che mettono in crisi la cavalleria. Solo i sovrano più ricchi possono permettersele. 3) Indebolimento del potere politico del Papato e dell’Impero, che restarono influenti solo in Italia e in Germania (due paesi che furono unificati come stati nazionali solo nell’Ottocento!!!) 4) Maggior importanza della borghesia (alleata della monarchia contro i nobili).

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23 IL REGNO DI FRANCIA Uscì vittorioso dalla Guerra dei Cent’Anni.
Luigi XI, predecessore di Carlo VIII e re dal 1461 al 1483, rafforzò il potere della monarchia: forte esercito (che i suoi successori useranno per invadere l’Italia) sistema fiscale più efficace indebolimento degli Stati Generali (Stati Generali: assemblea delle tre classi sociali principali- clero, nobiltà e borghesia- che il re di Francia tradizionalmente consultava prima di imporre nuove tasse)

24 IL REGNO D’INGHILTERRA
Uscito sconfitto dalla Guerra dei Cent’Anni, dovette affrontare subito dopo una guerra civile per la successione al trono, la Guerra delle Due Rose ( ). Il nome deriva dal fatto che le due casate rivali avevano entrambe una rosa sullo stemma: rossa per i Lancaster e bianca per gli York. Alla fine riuscì ad imporre il proprio potere un esponente dei Lancaster, Enrico VII Tudor. Poiché la maggior parte dei nobili erano stati decimati durante la guerra, egli riuscì a rafforzare la corona e lasciò al figlio, Enrico VIII, un regno prospero.

25 IL REGNO DI SPAGNA Nel 1469 Isabella, regina della Castiglia, sposò Ferdinando, re d’Aragona. I regni vennero mantenuti formalmente distinti, ma i sovrani avevano un unico progetto politico: si può dire che nacque, con questo matrimonio, il regno di Spagna. Venne ripresa la Reconquista, che terminò con la cacciata degli arabi da Granada, nel 1492. A quel punto tutta la penisola iberica era unita nel regno di Spagna, a parte il Portogallo che aveva creato uno stato indipendente.

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27 LUCI ED OMBRE Sotto Ferdinando ed Isabella, la Spagna conobbe un grande sviluppo economico (soprattutto in seguito al viaggio che portò alla scoperta dell’America, finanziato proprio da Isabella), politico (la creazione di un regno unico non distrusse le autonomie locali) e culturale (scuole e università). Ma i due re non furono tolleranti in campo religioso: sempre nel 1492 vennero espulsi dalla Spagna anche gli ebrei e fu istituito il tribunale dell’Inquisizione per smascherare i conversos o marrani, ebrei convertiti al cristianesimo solo apparentemente. Il popolo sospettava che complottassero contro la Spagna.

28 LA DEBOLEZZA DELL’IMPERO
La corona imperiale era in mano alla famiglia degli Asburgo d’Austria. Essi però controllavano direttamente solo l’Austria e il Ducato di Borgogna (che comprendeva anche le Fiandre e gli attuali Paesi Bassi). Il resto del territorio era diviso in tanti principati e città libere (per es. Brema, Lubecca e Amburgo, che facevano parte della Lega Anseatica). Il territorio imperiale era quindi frammentato.

29 EUROPA ORIENTALE E SETTENTRIONALE
Regno di Ungheria e Regno di Polonia: monarchie elettive (i nobili eleggevano un re). Regno di Danimarca, che comprendeva anche le attuali Svezia, Norvegia e Islanda. Ma nel 1523 gli Svedesi, guidati da Gustavo Vasa, si resero indipendenti e formarono il Regno di Svezia. Granducato di Lituania. Granducato di Mosca. Si rafforzò soprattutto grazie ad Ivan III, che volle fare di Mosca la terza Roma, dopo la caduta di Costantinopoli. Fu il primo sovrano russo a farsi chiamare “zar”, cioè imperatore (Caesar>Czar>Zar). Tutti questi stati esercitavano una scarsa influenza nelle vicende dell’Europa occidentale, ma intervennero spesso per fermare gli attacchi dei Turchi Ottomani.

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