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LA SCUOLA …. CON LA TREMARELLA

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Presentazione sul tema: "LA SCUOLA …. CON LA TREMARELLA"— Transcript della presentazione:

1 LA SCUOLA …. CON LA TREMARELLA
SCUOLA SICURA: IN CASO DI TERREMOTO USCITA DI EMERGENZA

2 MOTIVAZIONE La cultura della prevenzione della propria e altrui sicurezza ha inizio fin dalla tenera età. Acquisire familiarità con tale concetto significa sviluppare consapevolezza dei possibili rischi a cui i bambini sono esposti quotidianamente e quindi essere in grado di prevenirli ed evitarli. La cultura della sicurezza rappresenta oggi un obiettivo primario che si realizza attraverso l’informazione e la riflessione su temi precisi quali responsabilità,percezione del rischio,

3 rispetto delle regole. Le insegnanti dopo aver seguito un corso di formazione di 32 ore sulla diffusione della cultura della sicurezza e aver effettuato una analisi delle strutture scolastiche del circolo, hanno strutturato un projet work che coinvolge i bambini delle scuole dell’infanzia del circolo. Considerato poi che il territorio in cui sono inserite le nostre scuole è a rischio sismico si è deciso di incentrare il progetto sulle prove di evacuazione in caso di terremoto.

4 OBIETTIVI 1- Sapersi orientare all’interno della propria scuola;
2-Riconoscere una situazione di pericolo; 3- Sviluppare la capacità di valutare e superare situazioni di pericolo; 4- Attivare comportamenti corretti in fase di evacuazione dall’edificio scolastico; 5- Conoscere la segnaletica della sicurezza; 6-Saper gestire un evento sismico.

5 TARGET Il progetto è rivolto a tutti i bambini delle scuole dell’infanzia dell’ottavo circolo di Perugia. Nel caso specifico della scuola dell’infanzia di Ripa - Pianello i bambini sono circa 90 divisi in 4 sezioni eterogenee, 2 ubicate al primo piano e 2 al piano terra. Il progetto prevede inoltre la costruzione di una rete con altri soggetti esterni alla scuola quali genitori,operatori della protezione civile ecc.. Data la numerosa presenza di bambini molto piccoli sarà necessario ripetere le prove di evacuazione con più frequenza e soprattutto a sorpresa durante la giornata scolastica.

6 1-Una insolita passeggiata
FASI DEL PROGETTO 1-Una insolita passeggiata In ogni sezione della scuola i bambini saranno invitati a prendersi per mano e saranno guidati in un giro di perlustrazione di tutta la scuola. Mettiamo in evidenza ogni informazione utile a valorizzare che la modalità di movimento da adottare è finalizzata a non incorrere in incidenti. Al rientro in aula riflettiamo su tutte le situazioni che hanno in qualche modo modificato il nostro modo di procedere costringendoci a compiere degli adattamenti,delle inversioni o delle interruzioni di marcia (non si può passare in una parte del

7 corridoio perché è bagnato , oppure il corridoio è troppo stretto per proseguire in coppia ma occorre metterci in fila indiana ecc…) Al rientro in aula invitiamo i bambini a rappresentare quanto emerso durante la “passeggiata”. Troviamo uno slogan a favore del comportamento più corretto da adottare durante gli spostamenti da un luogo all’altro della scuola per evitare incidenti.

8 CON ORDINE E ATTENZIONE ARRIVI SEMPRE A DESTINAZIONE.

9 2-Quell’omino non è pan di zenzero
Durante la nostra passeggiata per la scuola saremo anche andati alla scoperta della cartellonistica per il piano di evacuazione e avremo dato le opportune spiegazioni sul significato delle varie icone. Mostrando un disegno dell’omino di pan di zenzero facciamo un parallelo con l’omino raffigurato sui cartellini verdi appesi alle pareti della scuola e costruiamo una storia in cui l’omino ci farà da guida alla scoperta della prova di evacuazione

10 La scelta dell’omino di pan di zenzero come mediatore facilita la comprensione anche da parte dei bambini piccolissimi ed extracomunitari. Invitiamo i bambini a riprodurre con il disegno la segnaletica e a scriverne il significato. Esponiamo le loro icone sulle pareti della scuola dedicate al percorso di sicurezza.

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12 3- La scuola … con la tremarella.
In circle time chiediamo ai bambini quali potrebbero essere le cause di una uscita in tutta fretta dalla scuola. Prendendo spunto dai loro racconti affrontiamo una possibile situazione di pericolo: il terremoto. Simuliamo in aula gli effetti di un terremoto: invitiamoli a posizionare su un tavolino alcune costruzioni, pennarelli, bottiglie di plastica vuote per osservare cosa accade se agitiamo il piano del tavolino sotto il quale abbiamo messo al riparo il nostro omino.

13 Gli oggetti, dopo aver sobbalzato, rotolano sul pavimento: riflettiamo con i bambini sul perché è accaduto e perché l’omino si è riparato sotto il banco (quando siamo in sezione o in refettorio infatti ci dobbiamo riparare sotto i tavoli, se ci troviamo al bagno ci dobbiamo addossare alle pareti). Affidiamo all’omino di pan di zenzero il compito di invitare i bambini a giocare: al suo comando tutti dovranno ripararsi sotto il banco perché la scuola ha la tremarella e c’è la possibilità che gli oggetti possano rotolare sul pavimento e colpire anche noi.

14 Sempre con il nostro mediatore rielaboriamo verbalmente e graficamente l’esperienza. L’omino poi spiega anche quanto tempo rimanere sotto il tavolo. Lettura di alcuni temi scritti da bambini che hanno vissuto l’esperienza del terremoto del 1997.

15 4-Quando suona la tromba … insieme fino al centro di raccolta.
A di questo punto diamo ai bambini la possibilità di conoscere il tipo di segnalatore acustico adottato nella scuola che da il via all’evacuazione vera e propria. Ricorrendo sempre alla mediazione dell’omino di pan di zenzero portiamo a compimento l’esercitazione raggiungendo il centro di raccolta esterno all’edificio.

16 Al comando del suono della tromba tutti i bambini si dispongono in fila indiana dietro il bambino designato come aprifila e si dirigono verso la via di fuga che ricordiamo è indicata dai cartellini verdi appesi alle pareti. Arrivati al centro di raccolta spieghiamo che si tratta di un ritrovo fisso per tutti e che lì si raccoglieranno più persone. L’ insegnante di sezione fa quindi l’appello per verificare che i bambini ci siano tutti.

17 Rientrati in aula riflettiamo sull’importanza di uscire senza correre,di rimanere in fila,di non lasciare mai il gruppo di non perdere di vista l’insegnante. È utile effettuare delle uscite partendo da tutti i locali della scuola, in modo tale da far conoscere con certezza i percorsi di evacuazione in caso di emergenza.

18 5-Promemoria Coinvolgiamo i bambini più grandi nella formalizzazione delle norme di comportamento codificando le 10 regole da seguire durante una evacuazione in caso di terremoto. All’ordine del segnale acustico: -mantieni la calma; -interrompi ogni attività;

19 -non recuperare oggetti personali;
-segui il piano di emergenza; -segui il compagno aprifila; -non spingere, non gridare,non correre; -non utilizzare ascensori; -segui le vie di fuga; -segui la fila,non lasciare i compagni; -raggiungi il centro di raccolta senza perdere di vista l’insegnante. In questa fase i bambini di 5 anni fanno da tutor ai più piccoli in quanto hanno il compito di disegnare e spiegare le 10 regole di comportamento

20 Dopo aver ripetuto varie volte l’esercitazione,si inviteranno il dirigente scolastico, l’RSPP e la protezione civile a partecipare ad una prova di evacuazione. Inoltre sarebbe auspicabile organizzare un incontro con i genitori per illustrare loro quanto è stato fatto a scuola a proposito di sicurezza e fornire indicazioni sia sulla prevenzione che sui comportamenti da seguire in caso di terremoto.

21 TEMPI 1- fase tempo previsto una mattinata;
2-fase tempo previsto due mattinate 3-fase tempo previsto una mattinata; 4-fase tempo previsto una mattinata 5-fase tempo previsto una mattinata

22 METODOLOGIA Partire dal vissuto del bambino;
Privilegiare la dimensione ludica; Utilizzare la multimedialità; Avvalersi di uscite didattiche; Favorire attività grafico-pittoriche e manipolative; Predisporre situazioni esperienziali che aiutino il bambino a mettersi in relazione con le cose, le persone, lo spazio che li circonda.

23 VERIFICA E VALUTAZIONE
La partecipazione della la protezione civile ad una prova di evacuazione ha lo scopo di confrontarsi sulle modalità seguite dal gruppo dei bambini e cogliere eventuali spunti per miglioramenti. La presenza di operatori esperti funge da rinforzo e feed-back del progetto stesso. La verifica sarà iniziale, in itinere e finale attraverso sia le prove di evacuazione sia le attività ludiche.

24 DATA DI AVVIO Il progetto prenderà avvio nell’anno scolastico 2012\2013.

25 BIBLIOGRAFIA Progetto scuola infanzia paritaria F. Marzano di Udine “Campioni in sicurezza”. Laboratorio sicurezza della rivista mensile per la scuola dell’infanzia “Progetto tre-sei e dintorni”. “Mi tremava anche il sogno”a cura di Antonio Mosciatti maestro della scuola elementare di Serravalle di Chienti. (l’esperienza del terremoto raccontata dai bambini di Serravalle di Chienti)


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