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MATERIALI PER PARODONTOLOGIA

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Presentazione sul tema: "MATERIALI PER PARODONTOLOGIA"— Transcript della presentazione:

1 MATERIALI PER PARODONTOLOGIA
UNIVERSITA’ DI CATANIA MATERIALI PER PARODONTOLOGIA Urano M.CALTABIANO

2 UNIVERSITA’ DI CATANIA MATERIALI PER PARODONTOLOGIA
CLASSIFICAZIONE ) Cementi chirurgici per impacchi parodontali; 2) Adesivi chimici o suture chimiche; 3) Materiali sostitutivi dell’osso; 4) materiali per splintaggio parodontale. M.CALTABIANO

3 MATERIALI PER PARODONTOLOGIA
UNIVERSITA’ DI CATANIA MATERIALI PER PARODONTOLOGIA 1) Cementi chirurgici per impacchi parodontali Vengono adoperati particolari cementi, i quali, oltre all’azione trofica e rigenerativa esplicano funzione antiemorragica ed antidolorifica. La copertura della ferita,in caso di interventi parodontali, permette al paziente di riprendere subito le pratiche di igiene orale, favorendo nel contempo una più immediata e migliore guarigione. Nella chirurgia parodontale l’impacco gengivale ha quindi i seguenti scopi: 1) proteggere la ferita da irritazioni cutanee, termiche e chimiche; 2) coprire il coagulo, quando non è possibile l’unione diretta della ferita (sutura dei margini); 3) coprire le parti molli sul supporto sottostante, come avviene ad esempio per i bordi gengivali dopo il curettaggio e per i lembi nella zona limite muco-gengivale; ) fissare i denti mobilizzati durante l’intervento in fase post-operatoria. Inoltre deve avere i seguenti requisiti: A) essere morbido, di facile manipolazione per potersi adattare alla morfologia della zona da trattare; B) indurire nel tempo ragionevolmente breve per diminuire la possibilità di dislocazione involontaria dei lembi mucosi sottostanti; C) avere consistenza ed una durezza tale da resistere al trauma masticatorio e da prevenire la frattura ed il dislocamento; D) presentare una superficie liscia e compatta, allo scopo di ostacolare la ritenzione di residui alimentari e depositi batterici e di prevenire l’irritazione della mucosa labiale e geniena; E) effetto battericida per prevenire la colonizzazione batterica; F) non interferire in modo negativo sulle varie fasi del processo di guarigione. M.CALTABIANO

4 MATERIALI PER PARODONTOLOGIA Microfibrilla di Amianto al SEM
UNIVERSITA’ DI CATANIA MATERIALI PER PARODONTOLOGIA 1) Cementi chirurgici per impacchi parodontali Storicamente i primi cementi chirurgici(con Eugenolo) sono stati: 1) Il CEMENTO DI WARD Costituito da una polvere contenente: Ossido di Zinco “ZnO” (azione lenitiva e da un’ azione riparativa, stimolante il turnover delle cellule della mucosa gengivale), Colofonia (azione plastificante)e fibre di Amianto (riempitivo per aumentare la consistenza) e da un liquido: eugenolo (reagente con l’ossido di Zn, blando sedativo e antisettico) e olio d’oliva (plastificante). Questo cemento aveva l’inconveniente di indurire troppo rapidamente durante la manipolazione, per cui rendeva difficile la sua applicazione. 2) Il CEMENTO DI KINKLAND Polvere: Ossido di Zinco, Colofonia, Acido Tannico (azione emostatica) e fibre di Amianto; Il liquido: olio di arachidi, Colofonia e Eugenolo. Presentava una facile manipolazione, ma induriva lentamente. I suddetti cementi chirurgici sono stati ormai del tutto abbandonati, pertanto hanno un valore esclusivamente storico,per i seguenti motivi: A) l'inalazione anche di una sola fibra di Amianto, può causare il mesotelioma pleurico, tumore ad altissima malignità; pertanto, l'impiego dell'amianto è fuori legge in Italia dal (ex.legge n. 257 del 1992); B) l’acido tannico è istolesivo a livello delle cellule epatiche,in quanto si assorbiva,attraverso la mucosa orale; C) l’eugenolo,è un agente irritante per la mucosa del cavo orale, ed è una sostanza tossica per il tessuto osseo. Microfibrilla di Amianto al SEM M.CALTABIANO

5 MATERIALI PER PARODONTOLOGIA
UNIVERSITA’ DI CATANIA MATERIALI PER PARODONTOLOGIA 1) Cementi chirurgici per impacchi parodontali I cementi chirurgici attualmente più usati (Senza Eugenolo) sono: I) PERI-PAK È un cemento già pronto, che indurisce rapidamente in ambiente umido, a contatto con la saliva,presenta una facile manipolazione,buona tollerabilità, però presenta lo svantaggio della scarsa adesività sulle mucose. Contiene chimicamente solfato di Calcio, Ossido di Zinco, acrilati, coloranti inorganici,oli aromatici .II) SEPTO-PAK Pronto all'uso, si modella con le dita ed indurisce in ambiente umido a contatto con la saliva, a base di solfato di calcio, ossido di zinco, coloranti ed oli aromatici, ha un effetto analgesico,presenta buona adesione. M.CALTABIANO

6 MATERIALI PER PARODONTOLOGIA
UNIVERSITA’ DI CATANIA MATERIALI PER PARODONTOLOGIA 1) Cementi chirurgici per impacchi parodontali III) COE-PAK E’ formato da due paste (una verde-a presa rapida o rossa-a presa regolare e l’altra bianca) contenute in due tubi. Una pasta contiene ossido di zinco,di magnesio ed altri ossidi metallici ,laratidolo, coloranti; l’altra pasta contiene acidi carbossilici non ionizzanti, clorotimolo (agente batteriostatico) e coloranti. Il coe-pak è l’impacco più usato, in quanto presenta una buona adesività, tolleranza da parte della mucasa orale ed un buon indurimento e manipolazione. Le due paste, in uguale quantità, vengono miscelate, su un blocco di carta plastificato fornito nella confezione commerciale con una spatola in metallo, fino ad ottener una pasta di color (verde pallido o rosa) uniforme e della consistenza dello stucco da vetraio,indi si applica l’impacco, così miscelato nel cavo orale sul sito operatorio, previa lubrificazione delle dita (rivestiti da guanti sterili chirurgici) con vasellina o soluzione fisiologica, per evitare che il cemento aderisca alle dita dell’operatore. Hard (a presa rapida) Regular (a presa normale) Esempi di applicazioni cliniche: impacco M.CALTABIANO Asportazione di fibroma muco-gengivale

7 MATERIALI PER PARODONTOLOGIA
UNIVERSITA’ DI CATANIA MATERIALI PER PARODONTOLOGIA 2) Adesivi chimici o suture chimiche S’intendono quei materiali che presentano, oltre ad una ottima tolleranza a livello tissutale, una perfetta aderenza ai tessuti vivendi umidi, permettendo così di ridurre od addirittura eliminare le tradizionali suture. CLASSIFICAZONE: A) Ciano-acrilati; B) Colla di fibrina CIANO-ACRILATI Sono derivati dell’acido cianoacrilico; essi sono il trifluoro-isopropil-cianoacrilato, l’isobutil-cianoacrilato e l’N-butil2-cianoacrilato. suture. Ac. cianoacrilico C5H5NO2 (Cianoacrilato) Cianoacrilato M.CALTABIANO

8 MATERIALI PER PARODONTOLOGIA
UNIVERSITA’ DI CATANIA MATERIALI PER PARODONTOLOGIA 2) Adesivi chimici o suture chimiche CIANO-ACRILATI Commercialmente si trovano sottoforma di monomeri che, in presenza di ambienti umidi alcalini od acqua, induriscono rapidamente per una reazione di polimerizzazione. Oltre al monomero, contengono , come colorante blue, l’antrachinone (1%) che ha la funzione di renderne più facile l’applicazione. PROPRIETA’ 1) ottima azione emostatica, dovuta all’azione meccanica occlusiva dei vasi, la quale favorisce la retrazione del coagulo; 2) notevole potere adesivo; 3) formazione di un film protettivo compatibile con i tessuti viventi; 4) rapida polimerizzazione (10 sec.): 5) ottima biocompatibilità; 6) azione batteriostatica, dovuta al diossido di zolfo volatile, che si forma durante la polimerizzazione; 7) azione di rigenerazione ossea, attualmente è controversa dagli A.A. Dermabond Histoacryl M.CALTABIANO

9 MATERIALI PER PARODONTOLOGIA
UNIVERSITA’ DI CATANIA MATERIALI PER PARODONTOLOGIA 2) Adesivi chimici o suture chimiche COLLA DI FIBRINA Nel , Grey e Harvey proposero per la prima volta, l’uso di tamponi di fibrina per controllare l’emorragia di organi parenchimatosi. Successivamente nel 1979, Gastpar, Siegle, Wepner ed altri, utilizzarono per la prima volta in Odontoiatria La colla di fibrina nella chiusura di alveoli dopo estrazioni dentarie nei pazienti con diatesi emorragica e negli interventi di chiusura di comunicazioni oro-sinsali in combinazioni con lamine di collagene Il prodotto commerciale (TISSUCOL della BAXTER) è un sistema di due componenti dal plasma umano, che contiene più di fibrinogeno e trombina. Il primo componente (che è la colla vera e propria) altamente concentrato contiene fibrinogeno, il fattore VIII, fibronectina, e tracce di altre proteine plasmatiche. Il secondo componente (attivante) contiene trombina, cloruro di calcio, e antifibrinolytic agenti come aprotinina. Miscelazione di due componenti di coagulazione e promuove la formazione e il cross-linking di fibrina. Il tessuto adesivo viene utilizzato per adesivo tissutale in sostituzione della sutura, per l'emostasi, e la guarigione della ferita, mediante stimolazione tissutale . Scheda tecnica di TISSUCOL ADESIVO TISS.2SIR 2ML Principio attivo PROTEINE PLASMATICHE UMANE COAGULABILI/FATTORE XIII/PLASMINOGENO/APROTININA/PROTEINE/CALCIO CLORURO INNESTO (LEMBO LIBERO) DI MUCOSA PALATINA: fissato al sottostante osso, denudato, con il tissucol Dopo 3 mesi M.CALTABIANO

10 MATERIALI PER PARODONTOLOGIA
UNIVERSITA’ DI CATANIA MATERIALI PER PARODONTOLOGIA 3) Materiali sostitutivi dell’osso L’osso com’ è noto, può essere riprodotto in modo biologicamente naturale,attraverso processi di osteosintesi, utilizzando dell’osso autologo oppure in modo alloplastico (costituito da materiale diverso dell’organismo, sintetico o comunque non biologico), utilizzando materiali biocompatibili. Il concetto di biocompatibilità si riferisce ad un'insieme di proprietà che un materiale deve possedere per essere utilizzato con sicurezza in un organismo biologico. I tessuti biologici infatti reagiscono secondo modalità variabili all'introduzione o al contatto con un corpo estraneo, modalità che dipendono dalle caratteristiche fisico-chimiche e meccaniche del materiale. Il materiale ideale non esiste e i materiali fino ad oggi utilizzati sono quelli con le migliori caratteristiche di biocompatibilità. Alcune delle caratteristiche che un materiale biocompatibile deve possedere sono: Assenza di carcinogenicità Assenza di immunogenicità Assenza di tossicità Assenza di teratogenicità M.CALTABIANO

11 MATERIALI PER PARODONTOLOGIA
UNIVERSITA’ DI CATANIA MATERIALI PER PARODONTOLOGIA 3) Materiali sostitutivi dell’osso Classificazione dei biomateriali impiantabili Attalmente sono disponibili numerosi e possono essere suddivisi in base alla composizione in:  Polimeri del carbonio: PoliTetraFluoroEtilene (Goretex) e PoliFluoroCarbonio(Teflon): ricostruzione parete toracica e addominale; riempimento di difetti di tessuti molli; ricostruzione cranio-facciale; membrane non riassorbibili Polipropilene(Marlex, Prolene): ricostruzione parete toracica e addominale; suture chirurgiche; membrane non riassorbibili Polietilene (Medpore): riempimento di difetti di tessuti molli Polietilene tereftalato (Dacron,Mersilene): suture chirurgiche; protesi vascolari Poliuretano: rivestimento di protesi mammarie Poliesteri alifatici-ac. polilattico,poliglicolico ecc. ( Poliglactin):suture chirurgiche; miniplacche e viti riassorbibili; membrane riassorbibili Metilmetacrilato(MMA): ricostruzione parete toracica e addominale; ricostruzione cranio-facciale Polimeri non carbonici:Silicone: protesi mammarie; protesi per aumento di caratteristiche facciali Ceramiche:Idrossiapatite: Camouflage di difetti del distretto cranio-facciale; ricostruzione difetti alveolari Fosfato tricalcico: ricostruzione piccoli difetti ossei Metalli: Titanio - Miniplacche e viti; protesi ortopediche. In giallo = applicazioni cliniche in Parodontologia M.CALTABIANO

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UNIVERSITA’ DI CATANIA MATERIALI PER PARODONTOLOGIA 3) Materiali sostitutivi dell’osso I) IDROSSIAPATITE o duraapatite o monoidrossifosfato di pentacalcio: È la forma di materiale ceramico risultante più idoneo ad essere utilizzato nei casi di difetti infraossei sotto forma densa e/o porosa. In natura si trova come costituente di alcune rocce vulcaniche, nello scheletro di alcuni coralli e nello scheletro e nello smalto dei denti dei mammiferi. Le idrossiapatiti sintetiche si ottengono a partire dall’idrolisi del fosfato di calcio monoidrato, il quale viene successivamente sinterizzato, al fine di fondere fra loro le microparticelle. Il vantaggio dell’idrossiapatite porosa, i cui canalicoli presentano un diametro tra i 190 ed i 200 micron, consiste nella facilità della vascolarizzazione ed osteoconduzione e ciò perché la sua struttura è simile a quella dell’osso umano. M.CALTABIANO Ca5(PO4)3(OH) Idrossiapatite Figura 3.16 : particolare SEM della superficie ricoperta di HA Altre applicazioni dell’HA in ODONTOIATRIA HA Conici con spire cilindrici lisci Impianti dentali ruvidi per apposizione di materiale:rivestiti di Hydroxylapatite (HA) al SEM

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UNIVERSITA’ DI CATANIA MATERIALI PER PARODONTOLOGIA 3) Materiali sostitutivi dell’osso II) BIOCERAMICHE A BASE DI FOSFATO TRICALCICO Son tutte riassorbibili e presentano una struttura porosa i cui pori possono essere di diametro da 10 micron (microporosità) a 500 micron (macroporosita).Pertanto permettono una valida crescita ossea al loro interno. Nel mercato esistono tre prodotti di bioceramica, le quali variano per la loro composizione: a) ENGIpore (Calcio- fosfato poroso); b) EASY SET (Solfato di Calcio emidrato); c) SINTlife (Calcio-fosfato arricchito con magnesio). M.CALTABIANO

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UNIVERSITA’ DI CATANIA MATERIALI PER PARODONTOLOGIA 3) Materiali sostitutivi dell’osso a) ENGIpore (Calcio-fosfato poroso) Caratteristiche generali: Controllo istologico a otto settimane di ENGIpore in sito ectopico Indicazioni in PARODONTOLOGIA: M.CALTABIANO

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UNIVERSITA’ DI CATANIA MATERIALI PER PARODONTOLOGIA 3) Materiali sostitutivi dell’osso b) EASY SET (Solfato di Calcio emidrato); Caratteristiche generali: Vantaggi: Indicazioni in PARODONTOLOGIA: M.CALTABIANO

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UNIVERSITA’ DI CATANIA MATERIALI PER PARODONTOLOGIA 3) Materiali sostitutivi dell’osso c) SINTlife (Calcio-fosfato arricchito con magnesio). Caratteristiche generali: Indicazioni in PARODONTOLOGIA: Controllo istologico a otto settimane. Particella di SINTIife M.CALTABIANO

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UNIVERSITA’ DI CATANIA MATERIALI PER PARODONTOLOGIA 3) Materiali sostitutivi dell’osso III) POLIMERI POLILATTICI-POLIGLICOLI Sono noti da lungo tempo. Tra questi, l’acido polilattico e l’acido poliglicolico, in varia composizione percentuale, sono i costituenti di numerosi prodotti attualmente in commercio utilizzati come dispositivi medici in campo chirurgico odontoiatrico, maxillofacciale ed ortopedico. Generalmente tali dispositivi, nelle forme placche ossee, chiodi e viti di sintesi, fili per suture, laminette sagomate per uso maxillofacciale, sono caratterizzati da un’elevata densità specifica, in quanto devono svolgere principalmente un’azione meccanica. Numerosi studi sperimentali hanno dimostrato che il tempo di degradazione dei polimeri (BIORIASSORBIBILITA’), a parità di condizioni di impianto, è strettamente correlato con il loro grado di densità, con tempi teorici di demolizione variabili da un minimo di 5-7 settimane ad un massimo di 2-3 anni. Nella degradazione biologica degli impianti di acido polilattico o di acido polilattico/poliglicolico, entrano in gioco molte variabili, legate al sito d’impianto, all’età del ricevente, alla tolleranza tessutale, oltre che a fattori fisici propri del materiale d’impianto, quali struttura chimica, composizione chimica, peso molecolare, forma della superficie esposta. Il risultato finale dei sistemi di degradazione di questi polimeri è comunque la formazione di anidride carbonica e acqua. M.CALTABIANO

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UNIVERSITA’ DI CATANIA MATERIALI PER PARODONTOLOGIA 3) Materiali sostitutivi dell’osso III) POLIMERI POLILATTICI-POLIGLICOLI costituito da copolimero di acido l-d-polilattico ed acido poliglicolico, è invece caratterizzato da una minore densità, in quanto la sua principale funzione meccanica è quella di mantenitore di spazio e, proprio per il suo grado di densità, il tempo di riassorbimento risulta così maggiormente uniforme, essendo compreso tra 3-4 mesi e i 6-8 mesi, in relazione alla dimensione dell’impianto, alla reattività individuale ed al grado di circolo ematico nel sito d’impianto. La degradazione biologica riferibile ai polimeri/copolimeri che esplicano una funzione di sostegno meccanico, risulta solo analoga a quella di FISIOGRAFT, la cui massa, densità, superficie e finalità sono nettamente differenti. La funzione di FISIOGRAFT è, infatti, quella di spaziatore riassorbibile, lasciandosi permeare dal sangue e sostituire progressivamente dalle cellule osteoprogenitrici, fino alla formazione di tessuto osseo. La sua piccola massa e la sua grande superficie consentono alle cellule fibroblastiche, di entrare in profondità nel materiale per iniziare sia il riassorbimento che la colonizzazione del pezzo impiantato. Successivamente la struttura spugnosa non offre ostacoli alla avanzata degli osteoni ed alla successiva solidificazione in tessuto osseo vero. FISIOGRAFT INDICAZIONI:Per l’accrescimento e la ricostruzione delle creste alveolari e per il riempimento delle cavità cistiche o da granuloma; Per l’otturazione di difetti dopo resezione della radice, cistectomia; Per il riempimento degli alveoli dopo estrazioni; Per il mantenimento di creste alveolari M.CALTABIANO

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UNIVERSITA’ DI CATANIA MATERIALI PER PARODONTOLOGIA 3) Materiali sostitutivi dell’osso IV) MEMBRANE RIASSORBIBILI E NON RIASS. Le suddette membrane hanno lo scopo di produrre tessuto osseo, mediante il principio dell’ ”EFFETTO TENDA”, grazie al quale, sotto la membrana biosintetica, si ha all’inizio la formazione del coagulo che riempirà tutta la neocavità priva di osso, che si vuole riempire con la rigenerazione guidata di tessuto osseo,indi, funzionando come barriera protettiva passiva per escludere il tessuto connettivo sovrastante del lembo muco-periosteo che potrebbe interferire con la guarigione del sottostante tessuto osseo con guarigione per II intenzione, si ha l’organizzazione del coagulo con la formazione del tessuto di granulazione. Successivamente viene trasformato in tessuto osteoide, nel quale si avrà la precipitazione dei Sali di calcio e la definitiva formazione di tessuto osseo adulto, mediante guarigione per I intenzione. CLASSIFICAZIONE A) politetrafluoroetilene (Gore-tex); B) polifluorocarbonio o teflon (Proplast), C) polipropilene; D) polyglactin. M.CALTABIANO

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UNIVERSITA’ DI CATANIA MATERIALI PER PARODONTOLOGIA 3) Materiali sostitutivi dell’osso IV) MEMBRANE RISSORBIBILI E NON RIASS. A) politetrafluoroetilene (Gore-tex) - non riassorbibile: Ideata nel 1969, ad opera di R.W.Gore è stata messa in commercio nel 1975, come protesi vascolare, successivamente è stata utilizzata come membrana per la rigenerazione guidata ossea. L’inconveniente delle membrane in Goretex è rappresentato dalla non riassorbibilità. Pertanto devono essere rimosse, alla fine del periodo d’azione,con un secondo intervento chirurgico.Ormai sono poco usate. B) polifluorocarbonio o teflon (Proplast) - non riassorbibile: Non viene usata più, perché presentava la complicazione della formazione di un tatuaggio color bluastro della mucosa circostante, per la stimolazione atipica metaplasica di cellule cromogene. C) polipropilene - non riassorbibile: Ormai poco usata,in quanto non riassorbibile. D) polyglactin - riassorbibile: È un copolimero ottenuto polimerizzando due parti glicolide ed una parte di 1(-)lactide. Attualmente è il più utilizzato, in quanto è riassorbibile (Tra il 50° ed il 70° giorno). Presenta inoltre una ottima resistenza, ritenzione e modellabilità.Il bioriassorbimento avviene mediante idrolisi del copolimero con formazione di acido lattico ed acido glicolico, che vengono successivamente metabolizzati ed eliminati con le urine. MEMBRANA M.CALTABIANO

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UNIVERSITA’ DI CATANIA MATERIALI PER PARODONTOLOGIA 4) materiali per splintaggio parodontale Per splintaggio si intende l’unione meccanica di diversi elementi dentali, solitamente, in passato,veniva realizzata con l’ausilio di un filo metallico intrecciato,successivamente sostituito con fibre di vetro e con della resina composita, al fine di raggiungere una maggiore solidità in caso di mobilità dentale di uno o più denti. Questo presidio è molto usato in parodontologia dove, soprattutto dopo l’esecuzione di alcune pratiche chirurgiche, l’aumentata mobilità di un elemento dentale ne richiede l’utilizzo. E’ molto diffuso e solitamente, se ben realizzato, non crea problemi estetici in quanto posizionato sulla superficie interna (linguale o palatale) dei denti.   Le Fibre di vetro Cenni storici i primi tentativi riguardanti l’utilizzo di fibre di rinforzo, in sostituzione dei fili intrecciati in metallo (altamente antiestetici) nella pratica odontoiatrica iniziarono circa 35 anni fa. Da allora sono stati proposti differenti materiali, quali fibre di silice, di carbonio, di polietilene, di kevlar e infine fibre di vetro. Con lo sviluppo delle tecniche adesive, oggi i materiali compositi e resinosi rinforzati con fibre hanno dimostrato di avere un grande potenziale di sviluppo per l’applicazione in varie metodiche restaurative quali ponti fissi incollati, contenzione permanente post-trattamento ortodontico ed in particolare trova indicazione nello splintaggio parodontale. M.CALTABIANO

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UNIVERSITA’ DI CATANIA MATERIALI PER PARODONTOLOGIA 4) materiali per splintaggio parodontale                                                                                             Le Fibre di vetro Le fibre di vetro sono materiali ottenuti attraverso la filatura di una massa vetrosa fusa. Tali materiali sono caratterizzati da proprietà meccaniche "specifiche" più alte di quelle dei metalli, cioè, resistenza più alta a parità di peso. La disposizione delle fibre nell’ambito della matrice può aumentare la resistenza del materiale nelle direzioni richieste per soddisfare i requisiti di una struttura soggetta a sforzi multiassiali ( fibre a rete ) oppure a sforzi sull’asse di trazione ( fibre unidirezionali ). In ODONTOIATRIA da alcuni anni sono stati immessi nel mercato le TENDER FIBER ORTHO dalla ditta Micerium che inizialmente furono adoperate per la contenzione post-trattamento ortodontico, successivamente con la produzione delle TENDER FIBER DUE hanno trovato l’applicazione per lo splintaggio parodontale. fibre di vetro a rete Fibre di vetro unidirezionali Le fibre di vetro sono largamente utilizzate nella produzione di compositi strutturali in campo aerospaziale, nautico, automobilistico, associati a matrici diverse, ad esempio poliammidiche o epossidiche, ma comunque resine sintetiche. contenzione M.CALTABIANO Tender Fiber Ortho

23 MATERIALI PER PARODONTOLOGIA
UNIVERSITA’ DI CATANIA MATERIALI PER PARODONTOLOGIA 4) materiali per splintaggio parodontale Le Tender Fiber Due della Micerium: sono fibre di vetro singole di 14 μm, unidirezionali immerse in matrice resinosa (Bis-GMA) con biossido di silicio quale riempitivo, in particelle di 0,012 μm. “Tender Fiber Due” Applicazioni cliniche: M.CALTABIANO

24 MATERIALI PER PARODONTOLOGIA
UNIVERSITA’ DI CATANIA MATERIALI PER PARODONTOLOGIA 4) materiali per splintaggio parodontale Le Tender Fiber Quattro della Micerium: vengono usate per la costruzione delle travate del Maryland Bridge (Ponte incollato) Indicazioni: Perdita di un elemento dentario, per trauma o parodontopatia; Agenesia dentaria; Provvisorio in implantologia. M.CALTABIANO

25 UNIVERSITA’ DI CATANIA
METALLI E LEGHE M.CALTABIANO


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