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_______________________________________ Quale innovazione per la competitività dellindustria high - tech a Genova? La start – up innovativa: opportunità

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Presentazione sul tema: "_______________________________________ Quale innovazione per la competitività dellindustria high - tech a Genova? La start – up innovativa: opportunità"— Transcript della presentazione:

1 _______________________________________ Quale innovazione per la competitività dellindustria high - tech a Genova? La start – up innovativa: opportunità e prospettive Prof. Carlo Castellano Presidente Dixet e Esaote S.p.A. Camera di Commercio di Genova Salone del Consiglio 27 marzo 2013 __________________________________________

2 ______________________________________ 1 Premessa Cercherò di contribuire a questo confronto sul tema delle start–up, partendo dal punto di vista degli imprenditori. Vorrei proporvi un contributo che parta dal basso, cioè cogliendo frammenti di iniziative avviate o in corso di sviluppo Solo start – up tecnologiche

3 __________________________________________ ______________________________________ 2 Una start – up tecnologica nata negli anni 80 Non vi nascondo che sono stato molto incerto se presentare un caso di start–up nato negli anni 80. Poi sono arrivato alla conclusione che possa servire per segnare il cambiamento epocale intervenuto in questi ultimi decenni in Italia. Unidea, o meglio, unintuizione imprenditoriale è alla base della nascita da zero di Esaote – allinizio degli anni 80 - nel gruppo Ansaldo : perché non imitare alcuni grandi gruppi industriali quali Siemens, Philips e General Electric che avevano importanti divisioni nellelettronica biomedicale?. Dopo grandi resistenze interne al Gruppo Ansaldo/Finmeccanica, nel marzo 1981 viene assunto un giovane ingegnere biomedico per avviare uno studio di fattibilità. Nel 1982 Ansaldo costituisce a Genova la Divisione Biomedicale, poi Esaote, con una dotazione di un capitale nominale di 1,5 milioni di euro.

4 __________________________________________ ______________________________________ 3 Una start – up tecnologica nata negli anni 80 Esaote: una vera e propria start-up innovativa che comprendeva allora tutti i requisiti richiesti oggi dalla nuova legge sulla start-up: svolgere attività di impresa da non più di 48 mesi sede principale dei propri affari e interessi in Italia un valore della produzione annua, a partire dal secondo anno di attività, non superiore a 5 milioni di euro non distribuire utili avere come oggetto sociale esclusivo lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti innovativi ad alto valore tecnologico non essere costituita a seguito di una fusione o cessione di ramo dazienda ma soprattutto: spese per ricerca e sviluppo almeno uguali al 30 % del maggior valore fra costo e valore totale della produzione della start-up impiego di personale laureato superiore al 30 % sul totale dipendenti

5 __________________________________________ ______________________________________ 4 Una start – up tecnologica nata negli anni 80 Con due eccezioni (rispetto ai requisiti oggi previsti): le azioni della società erano possedute non da persone fisiche ma da unazienda del gruppo IRI/Finmeccanica. allinizio non avevamo brevetti, ma questi diventarono decisivi nelle fasi successive. Perché: siamo partiti sia imitando apparecchiature giapponesi (nel caso degli ecografi) sia raccogliendo il meglio della ricerca universitaria italiana e del CNR (tanto nel caso degli ecografi che nella tomografia a risonanza magnetica). Questa nuova start-up ebbe da subito un rilevante successo sul mercato. Nel giro di pochi anni si realizzò inoltre la fusione con unazienda fiorentina (Ote biomedica) che si trovava in serie difficoltà ma che possedeva un eccellente kwow-how tecnologico.

6 __________________________________________ ______________________________________ 5 Una start – up tecnologica nata negli anni 80 Nel 1994 Esaote venne ceduta - tramite un innovativo management buy-out - ai dirigenti e ad investitori finanziari italiani e internazionali. Al momento delluscita dalle Partecipazioni Statali inviammo allallora Presidente dellIRI Romano Prodi il resoconto dellattività svolta nel periodo 1982-1994. Dalla vendita di Esaote lIRI riuscì a conseguire un capital gain di 30 milioni di euro con un IRR pari al 16,-%. Oggi Esaote - dopo aver realizzato tre management buy-out - è tra i primi 10 gruppi industriali a livello mondiale nellimaging diagnostico, con investimenti in R&D annui pari all8%, con una quota delle vendite estere pari al 70% e con unoccupazione superiore ai 1500 addetti, di cui il 70% laureati e diplomati tecnici. Gli anelli fondamentali della catena del valore sono in Italia, ma il Gruppo è ormai una multinazionale, con presenze dirette negli USA, Brasile, Argentina, Cina, India, Russia, Olanda, Germania, Spagna, Francia.

7 __________________________________________ 6 Perché ricordare quellesperienza? Perché lIRI di allora rappresentò per noi il business angel che ci assicurò non solo le necessarie risorse finanziarie per lavvio dellattività aziendale ma anche il contesto positivo derivante dallappartenenza ad un grande Gruppo (contatti e relazioni soprattutto a livello internazionale). LIRI fu per noi la culla che ci permise di nascere e crescere. Oggi quella storia non è più ripetibile. Ma va ricordata perché le aziende pubbliche furono in tanti casi una grande scuola di imprenditorialità. LItalia e il contesto mondiale sono oggi radicalmente cambiati. Ma gli elementi del successo di Esaote: il decisivo ruolo riconosciuto alle persone in azienda: misurarsi su sfide che parevano impossibili il forte investimento in R & S e in tecnologie innovative lapertura da subito verso linternazionalizzazione (prima gli USA) il grande radicamento sul territorio (a Genova e poi a Firenze) Non sono forse questi ancor oggi gli snodi principali per il successo delle start-up?

8 __________________________________________ 7 Le start-up nel settore dei dispositivi medici Qual è oggi il ruolo delle start-up in Italia in un tipico settore high-tech? Qualè quello dei dispositivi medici? Le tecnologie per la salute rappresentano unarea di grande sviluppo a livello mondiale, sotto il profilo dellinnovazione scientifica, tecnologica e di mercato. Nel 2011, per la prima volta, abbiamo realizzato in Italia unapprofondita ricerca sul settore dei dispositivi medici, comprensivo di tutte le tecnologie medico-sanitarie, esclusi i farmaci e le biotecnologie. La ricerca, condotta da Assobiomedica, in collaborazione con la Scuola Superiore SantAnna di Pisa, il Politecnico di Milano, il Servizio Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, la Fondazione Arpa, il Fondo Italiano di Investimento e Confindustria ha riguardato non solo lindustria in senso stretto, ma i principali protagonisti e le relative interazioni.

9 __________________________________________ ______________________________________ 8 anno 2011mil. Mercato nazionale dispositivi medici °8.600 (1) Importazioni °° Produzione per il Mercato nazionale Esportazioni °° Produzione totale 7.380 1.260 5.880 7.140 Saldo Bilancia commerciale Importazioni / Mercato nazionale Esportazioni / Produzione totale -1.500 85% 82% (1) Nel 2012 il mercato interno sta subendo una drammatica contrazione stimata pari al 20% Lindustria dei dispositivi medici

10 __________________________________________ ______________________________________ I flussi di commercio estero: importazioni ed esportazioni mondiali LE ESPORTAZIONI MONDIALI DI DISPOSITIVI MEDICI (quote % 2010) LE IMPORTAZIONI MONDIALI DI DISPOSITIVI MEDICI (quote % 2010) 12° 9° Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati UNCTAD. 9

11 __________________________________________ ______________________________________ 10 Lattività di brevettazione Nel periodo 2000-2009 i brevetti riconducibili al settore dei dispositivi medici sono risultati essere circa 190.000 unità pari al 14% dei brevetti complessivamente depositati nel mondo una percentuale a livello mondiale superiore a quella degli stessi farmaci CONFRONTO TRA LA NAZIONALITÀ DEGLI INVENTORI E DEI TITOLARI DI BREVETTI PER DISPOSITIVI MEDICI, ANNI 2000-2009 (quote %) Nota: per esigenze grafiche il dato degli Stati Uniti è stato ridotti. I dati reali sono riportati nel grafico Fonte: Oecd. 14° - 15°

12 __________________________________________ ______________________________________ Le start –up nel settore dei dispositivi medici – anno 2012 Fonte: elaborazioni CSA da siti e documenti di università italiane, PST, soggetti incubatori. 11

13 __________________________________________ Le start –up nel settore dei dispositivi medici Fonte: elaborazioni CSA da siti e documenti di università italiane, PST, soggetti incubatori. ______________________________________ 12

14 __________________________________________ Le start –up nel settore dei dispositivi medici ______________________________________ 13 Assobiomedica, a valle della conclusione dello studio, ha realizzato due innovativi database: Uno dedicato alle start-up italiane Uno dedicato alle innovazioni scientifiche e tecnologiche Lobiettivo è quello di creare uno strumento fondamentale per facilitare la crescita delle nuove start-up nel settore dei dispositivi medici che secondo le statistiche USA, sono tra i primi tre per numero di nuove iniziative imprenditoriali. Perché: Transfer of technology is like transfer of a disease: it happens via visiting… A. Sangiovanni Vincentelli, 2011

15 __________________________________________ Lo sviluppo delle start – up innovative ______________________________________ 14 Chi vive nel mondo imprenditoriale, soprattutto quello dei settori high-tech, ha la consapevolezza delle enormi difficoltà per il successo delle start-up e del trasferimento tecnologico. Eppure è questa la strada che va perseguita I rischi per il successo delle start-up sono rilevantissimi: mercato, tecnologia, risorse finanziarie. Secondo le valutazioni di Alberto Sangiovanni Vincentelli – un guru riconosciuto a livello mondiale per il Technology Transfer - su 1700 idee corrispondenti a circa 950 potenziali start-up solo 16 imprese hanno avuto successo, in base allesperienza maturata negli Stati Uniti.

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18 ______________________________________ _ __________________________________________ 17 Progetto Genova 2021 Confindustria Genova e Dixet lavorano insieme al Progetto Genova 2021. Oggi rappresentiamo nellalta tecnologia: 150 imprese manifatturiere e non 100 imprese PMI di cui si stima circa 20 - 30 start - up Oltre 14.000 dipendenti Oltre 4 miliardi di euro di fatturato Genova ha una struttura industriale nelle alte tecnologie basata soprattutto sulla piattaforma elettronico-informatica, con caratteristiche uniche in Italia. Il Progetto 2021 nasce dalla volontà delle imprese ed è questa la peculiarità e la specificità delliniziativa di Genova. E tuttavia evidente che per realizzare gli obiettivi ambiziosi del Progetto questo presuppone lassoluta necessità di un coinvolgimento di tutti i partner pubblici e privati.

19 ______________________________________ _ __________________________________________ 18 Genova 2021 La tecnologia e linnovazione si sviluppano dove cè una concentrazione di saperi che dialogano tra loro e una reciproca contaminazione. Genova non ha altra scelta che quella di valorizzare al massimo livello le proprie capacità di generare valore in un contesto competitivo che è ormai diventato completamente globale. Le imprese high-tech si sviluppano se cè un ambiente favorevole intorno a poli di eccellenza quali sono i Parchi Scientifici e Tecnologici. Non è un caso che sulla base dellesperienza americana – come è stato individuato da Sangiovanni Vincentelli - la gran parte dei brevetti e delle innovazioni tecnologiche sono concentrati innanzitutto nel parco della Silicon Valley, poi di Boston (Medical, HiTech Harvard, MIT), di Oregon-Washington (Microsoft, Intel, U. Wash, Toronto), di LA, S. Diego (Qualcomm, Defense UCLA, UGSD), Texas (Houston, TI, Freescale, U. Texas), Michigan (GM, Ford, Chrysler, U. Michigan) e Illinois (Motorala, U. Illinois), perché The (Tech) World Isnt Flat


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