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LA CLASSE V IN COLLABORAZIONE CON LA CLASSE PRIMA MEDIA PRESENTA.

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Presentazione sul tema: "LA CLASSE V IN COLLABORAZIONE CON LA CLASSE PRIMA MEDIA PRESENTA."— Transcript della presentazione:

1 LA CLASSE V IN COLLABORAZIONE CON LA CLASSE PRIMA MEDIA PRESENTA

2 LA SHOAH LO STERMINIO EBRAICO
Argomenti: La shoah Helga Weissova Diario di bordo

3 LA SHOAH Cos’è Il giorno della memoria La voce dei nostri genitori
raccontata loro dai rispettivi nonni La voce di chi l’ha vissuta I giusti tra le nazioni I campi di concentramento

4 COS’E’ Shoah è un termine ebraico che significa catastrofe, distruzione. La Repubblica Italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”. I nostri genitori e i nostri nonni ci hanno raccontato quello che sapevano su questo argomento. I nonni ci hanno descritto alcuni episodi a cui hanno assistito direttamente e che li hanno colpiti profondamente. La mamma di Simona ci ha detto che molti non ebrei rischiarono la loro vita per salvare degli ebrei senza trarne alcun vantaggio. Queste persone sono state riconosciute come “Giuste tra le Nazioni”. Shoah è un vocabolo ebraico che significa catastrofe, distruzione. Esso è utilizzato per definire ciò che accadde agli ebrei d’Europa dalla metà degli anni trenta al 1945, ossia il progetto di sistematica uccisione dell’intera popolazione ebraica. Tale terribile progetto venne deciso e concretizzato da Hitler nel corso della seconda guerra mondiale; venne attuato con la collaborazione parziale o totale dei governi o dei movimenti politici di altri Stati; venne interrotto dalla vittoria militare dell’Alleanza degli Stati antifascisti e dei movimenti di Resistenza.

5 IL GIORNO DELLA MEMORIA
La Giornata della Memoria è dedicata al ricordo dello sterminio degli ebrei nei lager nazisti. Viene celebrata in tutta Europa per non dimenticare le vittime della Shoah e fare in modo che non accada mai più niente di simile. La Repubblica Italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, ”Giorno della Memoria”, per ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli Italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonchè coloro che si sono opposti al progetto di sterminio ed, a rischio della propria vita, hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. (Parlamento Italiano, Legge 20 luglio 2000, n. 211)

6 I nostri genitori ci hanno detto che...
Gli ebrei subirono dei maltrattamenti e venivano ammassati nelle baracche. Luca Erano trattati molto male. Antonio Venivano uccisi nelle camere a gas, che gli ebrei pensavano fossero docce e cremati nei forni crematori. Simona Alcune persone venivano catturate e rinchiuse in campi di concentramento; questa brutta esperienza li ha talmente sconvolti che gli ha fatto perdere la ragione. Felicia Gli ebrei venivano caricati sui treni e portati nei campi di concentramento; ad ogni ebreo veniva tatuato un numero. Mena Sugli ebrei venivano fatti esperimenti e poi le persone venivano lasciate morire. Davide I campi di concentramento erano quei campi chiusi da filo spinato in cui tenevano Prigionieri gli ebrei Salvatore Molte persone lavoravano nei campi. Gli anziani e gli ammalati venivano uccisi con gas nervino e cremati Morena Hitler considerava gli ebrei una razza inferiore e per questo andavano sterminati. Giuliano Hitler voleva sterminare tutti gli ebrei per evitare che, sposandosi e facendo dei figli, rovinassero la razza tedesca. Perciò li isolarono in quartieri recintati chiamati “ghetti”. Letizio

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10 E’ nostro dovere ricordarli sempre!
I GIUSTI TRA LE NAZIONI Vorremmo segnalarvi degli avvenimenti che possono portare un po’ di “ottimismo” fra le storie tristi che stiamo analizzando. Il Parlamento Israeliano ha deciso, dal 1963, di assegnare un riconoscimento ai “Giusti tra le Nazioni”, ossia ai non ebrei che durante la Shoah salvarono uno o più ebrei dalla deportazione e dalla morte rischiando la propria vita e senza alcun vantaggio personale. I “Giusti tra le Nazioni” riconosciuti sono più di , tra questi più di 400 sono italiani. Alla domanda: “Che cosa vi ha indotto a fare ciò?” Molti hanno risposto di aver fatto solo il loro elementare dovere in quanto uomini! Coloro che vengono riconosciuti “Giusti tra le Nazioni” sono invitati a Gerusalemme e ricevono una medaglia e un diploma d’onore. E’ nostro dovere ricordarli sempre!

11 I CAMPI DI CONCENTRAMENTO
I campi di concentramento furono usati per sterminare gli ebrei, considerati dai tedeschi una razza inferiore. Tra questi c'erano: Auschwitz, Mauthausen e Terezin. In questi campi furono deportati milioni di persone, di cui morirono. Per ucciderli usavano le camere a gas dove facevano entrare gli ebrei dicendo che erano docce, ma in verità dalle docce usciva un gas mortale: il gas nervino. Quando gli ebrei morivano i tedeschi li portavano nei forni crematori dove venivano cremati. Dopo la cremazione, gli ebrei venivano sepolti. Auschwitz Mauthausen Terezin

12 Auschwitz È il nome tedesco della località polacca di Oswiecim a ovest di Cracovia, sede del più grande campo di sterminio nazista, aperto nel 1940. Questo campo doveva rendere possibile l’attuazione della «soluzione finale» del problema ebraico, cioè lo sterminio degli ebrei europei. Dal 1942, infatti, Auschwitz divenne il centro principale per lo sterminio degli ebrei di tutta Europa. Specialisti delle SS studiavano gli effetti delle infezioni, degli aborti, dei trapianti degli organi, del comportamento al limite della sopravvivenza in condizioni atmosferiche impossibili, usando come cavie uomini, donne e bambini, prima di mandarli nelle camere a gas. Con Auschwitz comparvero i campi di sterminio di massa. Vi morirono circa 4 milioni di persone. I sopravvissuti furono liberati dai russi il 27 gennaio del 1945.

13 Mauthausen È una località dell’alta Austria, presso Linz. Nelle vicinanze era situato un campo di concentramento per prigionieri durante la prima guerra mondiale. I nazisti, nella seconda guerra mondiale, lo trasformarono in campo di sterminio per ebrei. A Mauthausen era famosa la “scala della morte”con 186 scalini che i deportati usavano per scendere nella cava, con dei massi di pietra molto pesanti portati in spalla, cercando di scappare dalle bastonate dei “Kapò” e dai colpi di calcio di fucile delle SS. Nel marzo 1942 entrarono in funzione le camere a gas che funzionarono ininterrottamente tre volte alla settimana, giorno e notte dal 1942 ai primi mesi del 1945. Hitler fece costruire i campi di concentramento per eliminare gli ebrei, poiché la razza tedesca doveva essere pura.

14 Terezin In questo lager venivano rinchiusi gli ebrei provenienti dalla Boemia e dalla Moravia, poi anche da altri stati occupati dai nazisti. Da qui molti furono trasferiti nel lager di Auschwitz-Birkenau. I bambini di Terezin furono Quando il campo fu liberato dai sovietici, solo un centinaio erano ancora vivi. Gli altri erano stati avvelenati o cremati. Oltre ai loro 4000 disegni, sono stati ritrovati diari, 66 poesie, libri di ricordi i cui autori furono gli stessi bambini. Il tutto oggi è custodito presso il Museo Ebraico di Praga.

15 Helga Weissova I suoi disegni Il suo diario Un pensiero per Helga
Chi era I suoi disegni Il suo diario Un pensiero per Helga

16 Chi era Helga Weissova è nata a Praga il 10 novembre 1929.
Fu deportata con i genitori a Terezin il 10 dicembre 1941; in seguito fu deportata ad Auschwitz, Freiberg e Mauthausen. Durante la sua permanenza a Terezin tenne un diario e realizzò numerosi disegni, capaci di documentare la realtà del ghetto. E infatti, “Disegna ciò che vedi” fu il rigido imperativo morale che suo padre la esortò a seguire e che dà il titolo alla raccolta dei suoi disegni di Terezin, nascosti dallo zio nel 1944 al momento della partenza per Auschwitz e poi recuperati dopo la guerra. Helga fu una delle poche persone sopravissute alla catastrofe.

17 I DISEGNI DI HELGA Helga Weissova era appena una bambina quando fu rinchiusa nel campo di concentramento di Terezin, nel 1941. Durante gli anni di prigionia disegnava tutto ciò che vedeva intorno a lei e in questo modo ha realizzato circa 100 disegni. Helga disegnava nell’alloggio delle ragazze L410, con un blocco da disegno sulle ginocchia, colorando con gli acquerelli e le matite colorate che si era portata da casa. I colori le durarono per quasi tre anni. Il prezioso blocco da disegno era finito presto e in seguito ha usato qualsiasi tipo di carta le fosse possibile trovare. Quando nel 1944 fu deportata ad Auschwitz con sua madre, tre giorni dopo la partenza di suo padre per la stessa meta, lasciò i disegni e il diario in custodia a suo zio che li nascose e riuscì a salvarli.

18 L’ARRIVO A TEREZIN

19 ROVISTARE NELL’IMMONDIZIA

20 IL DORMITORIO L 410

21 L’ARRIVO DELLA CROCE ROSSA

22 IL CONCERTO NEL DORMITORIO

23 LA DISTRIBUZIONE DEL PANE

24 Ecco alcuni brani del diario di Helga
… Questa non è più una casa, è un vero e proprio ospedale. Tutti ci evitano, metà dei bambini sono a letto malati. I termometri non scendono al di sotto dei quaranta gradi. Il numero dei malati sale ogni giorno. Le stanze sono piene di pazienti e il dottore non sa cosa fare. Anch’io mi sento piuttosto male. … Ieri ho avuto 40.3 di febbre. Mi usciva il sangue dal naso. Mi sentivo malissimo. Non sono riusciti a fermare il sangue finché non è venuto il dottore. Pensavo che sarei morta, mi sentivo così male. Oggi mi sento meglio. Se solo la febbre non salisse… …Hanno messo Zorka nel reparto dei malati. E’ in condizioni molto gravi. Il dottore non dà molte speranze. Probabilmente è febbre tifoidea. Qui tira una brutta aria..

25 UN PENSIERO PER HELGA La nostra classe ha conosciuto la storia di Helga Weissova ed è rimasta stupita dal suo coraggio. Così abbiamo deciso di dedicarle delle lettere, dei disegni e delle poesie. Siamo stati molto contenti di averla "conosciuta"; la sua forza d'animo, il suo coraggio, la sua voglia di libertà ci hanno resi felici. Ci piacerebbe che lei potesse leggere le nostre lettere e poesie e vedere i nostri disegni! Tutti noi speriamo che il resto della sua vita sia stato sereno, nonostante i suoi brutti ricordi.

26 antonio mi dispiace tanto per quello che ti è successo.
Cara Helga, mi dispiace tanto per quello che ti è successo. Penso che per te sia impossibile dimenticare quei tre anni nei campi di concentramento e che proprio questa sia la cosa più brutta per te. Spero tanto che ora tu stia bene. Tanti saluti Antonio

27 Davide Cara Helga, Mi chiamo Davide. So che è stato un periodo
molto difficile e mi dispiace che tu non sia potuta stare con i tuoi genitori. Grazie ai tuoi disegni abbiamo potuto vedere quei luoghi orribili e le pene di chi li ha vissuti. Davide.

28 felicia L’OSCURITA’ Era tutto buio dove vivevi: bambini in silenzio,
. Era tutto buio dove vivevi: bambini in silenzio, la pace non c’era, l’amore era morto, la felicità svanita, la calma non regnava. Tutti tristi: il buio oscurava i loro cuori i prati, i campi era tutto un’ombra. Tu, adesso, vivi tranquilla, lontano dalla guerra, ma nel tuo cuore pensi ancora a quella guerra che ti ha afflitto tanto.

29 giuliano Cara Helga, Mi chiamo Giuliano, ho 10 anni e ti scrivo dalla scuola “La Maiuscola”. La mia maestra mi ha illustrato la tua storia e mi ha fatto emozionare. Tu sei stata molto coraggiosa e forte per sopravvivere a quello sterminio e a salvare i tuoi disegni grazie a tuo zio che li ha nascosti molto bene. Mi è dispiaciuto per quegli ebrei che sono stati sterminati dai tedeschi. Ciao, un abbraccio. Giuliano

30 letizio Cara Helga, mi chiamo Letizio e frequento la V primaria.
Per me, sei stata fortunata e anche molto coraggiosa perché non è stato facile resistere a tutte quelle brutte cose. So che hai sofferto molto e spero che tu ora stia bene. I tuoi disegni sono meravigliosi! Saluti da Letizio.

31 luca Ciao Helga, io sono Luca. Mi sono reso conto di come sia stato
orribile vivere in quei brutti posti chiamati CAMPI DI STERMINIO. Sono molto arrabbiato nel pensare che persone come Hitler abbiano fatto questa bruttura e spero che dove ti trovi ti lasceranno in pace. Con affetto Luca

32 MENA Cara Helga, mi chiamo Mena e ho 10 anni.
Quando la maestra ci ha spiegato la tua storia, sono rimasta colpita e stupita nel vedere anche i tuoi disegni. Il tuo essere forte e coraggiosa ti ha aiutato a sopravvivere allo sterminio. Spero che non succeda più una cosa simile.

33 MORENA PAROLE DI FUMO In quel luogo lugubre
muoiono sempre più bambini. Là non esiste la parola AMORE, ma solo TIMORE. Hai provato tristezza, hai provato dolore, te la sei cavata da sola. È stato difficile ma alla fine ce l’hai fatta. Nel cuore sempre ti porterai le sofferenze di quei giorni.

34 salvatore Cara Helga, sono contento che tu sia sopravvissuta ai campi
di concentramento. I tuoi disegni sono bellissimi e mi hanno insegnato molte cose. È stato brutto che i tedeschi abbiano ucciso migliaia di persone. Spero che tu ora stia bene! Con affetto Salvatore

35 simona Cara Helga, mi chiamo Simona e sono molto contenta che tu sia
sopravvissuta al campo di concentramento. Attraverso i tuoi disegni ho capito come hai vissuto quegli anni di crudeltà e spero che non succeda mai più un disastro simile. Ciao Simona

36 DIARIO DI BORDO Come abbiamo reperito ed organizzato i dati raccolti
Le nostre emozioni Le nostre speranze

37 COME ABBIAMO REPERITO E ORGANIZZATO I DATI RACCOLTI
Abbiamo scelto l'argomento della Shoah perchè ne avevamo parlato in classe in occasione del 27 gennaio, giorno della memoria. Abbiamo definito argomenti e sottoargomenti. Ci siamo suddivisi in gruppi, ognuno dei quali ha scelto un argomento da sviluppare. Abbiamo chiesto ai nostri compagni di scuola media di reperire da internet immagini e documenti. Abbiamo tradotto il materiale in testi (diapositive di P.P.T.). Il contributo degli amici di scuola media è stato eccezionale per realizzare disegni e cartelloni. Ma anche i nostri genitori ci sono stati di grande aiuto raccontandoci cosa loro sapevano della shoah arricchendoci di aneddoti e di altre esperienze degli ebrei deportati raccontati loro dai rispettivi nonni. L’esperienza ha entusiasmato tutti noi e con orgoglio ci presentiamo sul sito della nostra scuola.

38 LE NOSTRE EMOZIONI Antonio Mena
Mi sono sentito in pena per tutte quelle persone che sono morte! Antonio Nella mia testa c’erano tantissimi pensieri, soprattutto questi: Come possono le persone fare una cosa del genere!? Cosa avrei fatto se fossi stato lì? Letizio Ho provato tanto dispiacere nel vedere il dolore espresso dagli occhi di quanti hanno vissuto tale tragedia. Giuliano Ho provato rabbia e tristezza per quelle persone e mi domando: -Perché hanno fatto questo? Luca All’inizio avevo paura di leggere e a vedere tutte quelle foto, ma ora sono contenta di aver capito cosa è successo! Simona Nell’affrontarlo mi sono chiesto: “Come può un uomo trattare così un suo fratello!?” Salvatore Quando la maestra leggeva sono rimasto disgustato; non ci credevo; ma poi ho dovuto accettare la realtà. Che dispiacere ho provato! Davide Ho provato tanto dolore sapendo che tutti quei bambini sono morti: Perché tutta questa crudeltà? Morena Ho immaginato di essere Helga; se lo fossi stata, mi sarei messa a piangere per tutta la vita! Mena Mi sono chiesta più volte:-Perché tanta crudeltà?! perché uccidere migliaia di innocenti?- Felicia

39 LE NOSTRE SPERANZE Speriamo che quello che è successo rimanga
nei cuori di tutti per sempre, Mena e Giuliano Quello che è successo è stato veramente terribile speriamo che non succeda mai più! Letizio e Morena Ci auguriamo Che non accada mai più qualcosa di simile e che tutti possano vivere in Pace. Salvatore e Simona Speriamo Che ora, tutte quelle persone che sono morte, stiano bene dove sono. Luca e Davide Ci auguriamo che il mondo non possa mai più raccontare tanto dolore. Felicia e Antonio

40 I nostri disegni

41 I nostri disegni

42 I nostri disegni

43 I nostri disegni

44 I nostri disegni

45 I nostri disegni

46 I nostri disegni

47 I nostri disegni

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49 The end


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