COSA DEVONO FARE GLI INSEGNANTI? L'insegnante deve diventare un esperto dell'insegnamento/apprendimento, al fine di comprenderne i meccanismi e conoscere le strategie da applicare nel caso in cui dovesse avere degli alunni con delle difficoltà. Maria Domenica Capua
Linee guida MIUR per il diritto allo studio degli alunni con DSA legge 170/10 -Comprensione e consapevolezza del problema -Considerazione dell’alunno come persona e del suo disagio -Conoscenza e applicazione della normativa -Conoscenza ed utilizzo di strumenti compensativi e misure dispensative -Integrazione, nella didattica per la classe, di metodi e strategie per facilitare l’apprendimento dell’alunno DSA -Adozione dei criteri di valutazione per i DSA -Formulazione del PDP -Collaborazione con la famiglia e i servizi sanitari
COSA DEVONO FARE GLI INSEGNANTI? Porre attenzione all’impatto che le difficoltà di apprendimento hanno sulla crescita psicologica e sulle relazioni del bambino e segnalare come un disturbo comportamentale può essere un “campanello d’allarme” che indica altre difficoltà soggiacenti. Ciò può suggerire che un problema emotivo può essere notato molto prima di una difficoltà specifica e, se gli insegnanti sono formati a rilevare questi aspetti, ciò può aiutarli a comprendere che ci possano essere delle sottostanti difficoltà di apprendimento
COSA DEVONO FARE GLI INSEGNANTI? CONOSCERE L'ESISTENZA DEL PROBLEMA l'insegnante di fronte a un dubbio di DSA deve mettere in atto gli interventi per superare le difficoltà, se queste persistono deve darne comunicazione alla famiglia consigliando di rivolgersi al più presto al servizio di NPI per una prima valutazione diagnostica
COSA DEVONO FARE GLI INSEGNANTI? DEVE COLLABORARE A INIZIATIVE DI SCREENING Sono stati sperimentati alcuni protocolli per lo screening ed altri sono in fase di sperimentazione Esistono poi una serie di test standardizzati, somministrati individualmente, che valutano la velocità, la correttezza e la comprensione della lettura. Queste prove richiedono l'intervento e l'interpretazione di personale qualificato.
COSA DEVONO FARE GLI INSEGNANTI? DEVE COLLABORARE CON IL SERVIZIO DI NPI E LA FAMIGLIA Quando il DSA viene certificato gli insegnanti devono instaurare un rapporto collaborativo sia con gli specialisti che seguono l’alunno; sia con la famiglia.
Rapporto scuola-famiglia-servizi La famiglia ha un compito fondamentale nel processo cognitivo del figlio in quanto un bambino DSA avrà bisogno dell’accettazione e dell'aiuto dei genitori per convivere il più serenamente possibile con il disturbo ed essere aiutato nell’organizzare lo studio e svolgere i compiti. Alcuni bambini, a causa di DSA di grado severo o perché hanno accumulato troppo ritardo, possibilmente devono essere aiutati, da un docente esperto in didattica sui DSA, ad acquisire un metodo di studio che integri l’uso di strategie metacognitive e gli strumenti compensativi. Gli insegnanti devono incontrare periodicamente sia gli specialisti che la famiglia per concordare interventi comuni e verificare i risultati raggiunti.
Cosa deve fare l’insegnante DEVONO FARE GLI INSEGNANTI?COSA DEVONO FARE GLI INSEGNANTI? L'insegnante deve anche essere cosciente del fatto che l’alunno con DSA può avere delle prestazioni incostanti Ciò non deve provocare frustrazione nell'insegnante in quanto rientra nelle caratteristiche del disturbo.
COSA DEVE FARE L’INSEGNANTE? DI FRONTE A UN DSA DEVE PROVVEDERE A UNA PROGETTAZIONE DIDATTICA PERSONALIZZATA. L'insegnante deve prendere coscienza del fatto che il bambino DSA apprende in modo diverso rispetto ai compagni pertanto è necessario che la metodologia didattica sia flessibile e adeguata allo stile di apprendimento del bambino in difficoltà. Per progettare il percorso didattico deve tenere presenti le indicazioni degli specialisti sanitari.
Cosa deve fare l’insegnante DEVE FAVORIRE L'AUTOSTIMA Gli alunni con DSA vengono spesso considerati svogliati o poco dotati e la richiesta di un apprendimento standardizzato causa insuccesso e sentimenti di inefficacia che ne minano gravemente l'austostima. Ma non solo la sua! Anche l’autostima degli insegnanti viene messa a dura prova dalla resistenza all’apprendimento dei piccoli alunni. L'insegnante deve motivare il bambino DSA offrendogli occasioni di autoefficacia, in tal modo egli sarà spronato a fare al meglio delle proprie possibilità……….
Elementi predittivi Scuola Infanzia ⇨ Difficoltà di linguaggio * ⇨ Inadeguata padronanza fonologica * ⇨ Difficoltà nella copia da modello e disordine nello spazio del foglio ⇨ Difficoltà di memoria ⇨ Difficoltà di attenzione ⇨ Manualità fine difficoltosa ⇨ Goffaggine nel vestirsi, allacciarsi le scarpe, riordinare ⇨ Difficoltà a ricordare e ripetere sequenze di dati poco significativi
ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA ▪ Verso i 4 anni difficoltà di linguaggio(?) - Confusione di suoni - Frasi incomplete - Sintassi inadeguata ▪ Inadeguata padronanza fonologica Sostituzione di lettere s/z – r/l – p/b Omissione di lettere e parti di parola - Parole usate in modo inadeguato al contesto - Parole sostitutive - Scarsa abilità nell’utilizzo delle parole - Mancata memorizzazione di nomi di oggetti conosciuti e usati - Inadeguatezza nei giochi linguistici (rime, riconoscimento di suoni…) ▪ Difficoltà con esercizi metafonologici
Elementi predittivi Scuola Primaria e Secondaria Difficoltà nel riconoscere i diversi caratteri tipografici ➢ Difficoltà a mantenere il segno nella lettura: perdita frequente della riga e salto della parola ➢ Errori con suoni simili * ➢ Errori fonetici (es. Omissione di accenti) ➢ Errori di anticipazione ➢ Nella lettura ad alta voce: lentezza ed errori ostacolano la comprensione Difficoltà di copia dalla lavagna ❑ Difficoltà nell’uso dello spazio del foglio ❑ Difficoltà di mantenimento della direzionalità della scrittura ❑ Errori fonologici, fonetici, ortografici * ❑ Punteggiatura ignorata o inadeguata ❑ Difficoltà nel memorizzare classificazioni grammaticali ❑ Difficoltà nel costruire testi con lessico ricco e sintatticamente complesso
Possibili difficoltà Scuola Primaria e Secondaria NELLO STUDIO: Difficoltà attentive e di memoria Memorizzare informazioni in sequenza (ordine alfabetico, giorni della settimana, mesi, filastrocche, poesie, tabelline, fatti numerici) Ricordare date, epoche storiche, i nomi nelle carte geografiche e tematiche Ampliare il lessico comprendendo i termini specifici delle discipline Costruire organizzatori spazio-temporali
Possibili difficoltà Scuola Primaria e Secondaria NELLO STUDIO: DIFFICOLTÀ A SEGUIRE LA LEZIONE DIFFICOLTÀ A MEMORIZZARE FORMULE, REGOLE… DIFFICOLTÀ A PIANIFICARE, PROGRAMMARE… INSUCCESSO SCOLASTICO, ansia-paura- frustrazione-disistima si esprimono in: FUGA, EVITAMENTO DEL COMPITO, INTROVERSIONE, DEPRESSIONE; AGGRESSIVITÀ VERBALE,COMPORTAMENTA LE, CONDOTTE DEVIANTI.
. Riconoscere la frustrazione del bambino ed eventuali problemi comportamentali e di autostima Sviluppare un rapporto empatico col bambino e con la famiglia Fare attenzione che i compagni comprendano la natura della dislessia per evitare umiliazioni e derisioni 4. Incoraggiare il bambino mettendo in risalto le sue capacità e talenti
AMBIENTE ❑ Accogliente e ben strutturato ❑ Punti di riferimento precisi nello spazio ❑ Anche lo spazio insegna e stimola l’apprendimento ❑ Lo spazio ben strutturato aiuta i ragazzi a orientarsi meglio nelle attività ❑ Lo spazio dovrebbe garantire sia l’attività individuale che l’attività di reciproco aiuto
SCUOLA PRIMARIA Pareti attrezzate ✓ Una parete per la scrittura: con riferimenti chiari, visivi per ogni lettera e per le successive difficoltà ortografiche ✓ Una parete per i numeri:con tutti i numeri ben visibili, linea dei numeri…ogni numero ha la sua rappresentazione semantica. ✓ Spazi con riferimenti visivi per la lingua, la matematica, la Pianificazione del lavoro: ✓ Controllare, tutte le volte che si può, nel quaderno e nel diario che ogni cosa sia stata copiata e svolta; ✓ Chiedere conferme verbali del lavoro assegnato; Qualsiasi sia l’età dei bambini, munire l’aula di un orologio grande e leggibile e di calendario.
ORGANIZZAZIONE ∎ Informarsi e formarsi sulle difficoltà specifiche ∎ Coinvolgere tutti gli insegnanti di classe per decidere insieme come comportarsi per: - verifiche - interrogazioni - compiti per casa - valutazione ∎ Passaggio comunicativo di informazioni ai nuovi insegnanti
STRUMENTI COMPENSATIVI strumenti compensativi quali: tabella dei mesi; tabella dell'alfabeto e dei vari caratteri; tabelle per la grammatica; tabella delle misure, tavola pitagorica; tabella delle formule; tabella con le regole, calcolatrice; registratore; cartine geografiche e storiche. Uso di strumenti informatici: videoscrittura con correttore ortografico e sintesi vocale, programmi adeguati e commisurati alla compensazione delle difficoltà nel singolo caso. Predisposizione di una fonoteca scolastica contenente il testo parlato dei libri in adozione e altri testi culturalmente significativi (collaborazione col Centro del “libro parlato” dell'Unione Italiana Ciechi) Utilizzo di libri in formato digitale Utilizzo, per lo studio, di cassette registrate Richiesta alle case editrici di produrre testi anche ridotti o digitalizzati e/o contenenti audio-cassette Possibilità di usare tutti gli strumenti necessari durante le prove di verifica e gli esami finali e di avere adeguamenti, riduzione e/o tempi più lunghi per lo svolgimento degli stessi.
MISURE DISPENSATIVE MISURE DISPENSATIVE dispensa da alcune prestazioni: lettura a voce alta, scrittura veloce sotto dettatura, lettura di consegne. Uso del vocabolario, studio mnemonico delle tabelline. Dispensa dallo studio delle lingue straniere in forma scritta Tempi più lunghi per prove scritte e riduzione delle stesse Tempi più lunghi per lo studio, mediante un'adeguata organizzazione degli spazi ed un adeguato e flessibile raccordo con gli insegnanti Assegnazione di compiti a casa in misura ridotta Possibilità d'uso di testi ridotti non per contenuto, ma per quantità di pagine Organizzazione di interrogazioni programmate Valutazione formativa che non tenga conto dell'errore ortografico, ma del contenuto e che sia in grado di rinforzare l'autostima evitando la puntualizzazione delle difficoltà ATIVE dispensa da alcune prestazioni: lettura a voce alta, scrittura veloce sotto dettatura, lettura di consegne. Uso del vocabolario, studio mnemonico delle tabelline. Dispensa dallo studio delle lingue straniere in forma scritta Tempi più lunghi per prove scritte e riduzione delle stesse Tempi più lunghi per lo studio, mediante un'adeguata organizzazione degli spazi ed un adeguato e flessibile raccordo con gli insegnanti Assegnazione di compiti a casa in misura ridotta Possibilità d'uso di testi ridotti non per contenuto, ma per quantità di pagine Organizzazione di interrogazioni programmate Valutazione formativa che non tenga conto dell'errore ortografico, ma del contenuto e che sia in grado di rinforzare l'autostima evitando la puntualizzazione delle difficoltà
Documentazione dei percorsi didattici PDP Dati anagrafici dell’alunno Tipologia del disturbo Attività didattiche individualizzate Attività didattiche personalizzate Strumenti compensativi utilizzati Misure dispensative adottate Forme di verifica e valutazione personalizzate
INVALSI
PROVE INVALSI alunni con DSA Per questa tipologia di allievi il Dirigente scolastico può adottare, se lo ritiene opportuno, una delle misure precedentemente illustrate in modo differenziato per prove diverse. Ad esempio, è possibile prevedere un tempo aggiuntivo per la prova di comprensione della lettura (Italiano) e non per matematica o viceversa.
2.3. Allievi con disturbi specifici di apprendimento (codice 4) I disturbi specifici di apprendimento (DSA) sono difficilmente riconducibili a una classificazione esaustiva dell’apprendimento di ciascun allievo. È pertanto necessario che ogni scuola, per il tramite del suo Dirigente scolastico, valuti la specificità di ogni situazione al fine di individuare la soluzione che meglio si adatti allo specifico disturbo Anche per gli allievi con DSA sono ammessi strumenti dispensativi e misure compensative, se previsti, con la sola condizione che questi non modifichino le modalità di effettuazione delle prove per gli altri allievi della classe. Non è pertanto possibile la lettura ad alta voce della prova, né la presenza in aula dell’insegnante di sostegno (se previsto).
Linee guida per il diritto allo studio Miurlegge 170/10
INVALSI Se ritenuto opportuno dal Dirigente scolastico, è consentito che gli allievi con DSA svolgano le prove in un locale differente da quello utilizzato per gli altri allievi della classe. Solo in questo caso, è anche possibile la lettura ad alta voce della prova e la presenza dell’insegnate di sostegno, se previsto. Sempre se ritenuto opportuno dal Dirigente scolastico, per gli allievi con DSA è possibile prevedere un tempo aggiuntivo (fino al massimo di 30 minuti per ciascuna prova 6) senza modificare gli standard di somministrazione per gli altri allievi della classe.
INVALSI Per le classi campione, è necessario avvisare l’osservatore esterno nel momento in cui questi prende contatto con la scuola che nella classe assegnatagli è presente un allievo che potrà svolgere le prove avvalendosi di un tempo aggiuntivo (fino a un massimo di 30 minuti per ciascuna prova). In questo caso specifico, la scuola dovrà prevedere la presenza di un docente che rimanga con l’allievo con DSA per il tempo aggiuntivo, in modo che l’osservatore esterno possa procedere con la propria osservazione secondo i tempi standard previsti per gli altri allievi. Quando l’allievo con DSA termina lo svolgimento della prova, il docente che ha effettuato la sorveglianza durante il tempo aggiuntivo provvede a consegnare all’osservatore esterno la prova stessa avendo cura che questi prenda nota del codice dell’allievo per indicare nella scheda risposta che si tratta di uno studente con DSA che ha utilizzato un tempo aggiuntivo. 6 Per gli allievi con questo codice di particolarità frequentanti la classe seconda della scuola primaria la prova preliminare di lettura può avere una durata massima di 10 minuti