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METODOLOGIA EDUCATIVA a.a

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Presentazione sul tema: "METODOLOGIA EDUCATIVA a.a"— Transcript della presentazione:

1 METODOLOGIA EDUCATIVA a.a. 2010-2011
Dott.ssa Eleonora Raimondi Università degli Studi di Padova Facoltà di Scienze della Formazione “Si educa attraverso ciò che si dice, attraverso ciò che si fa, ma ancora e di più attraverso ciò che si è”. S. Ignazio di Loyola

2 PRESENTIAMOCI 1. NOME E COGNOME
2. RECAPITI (opzionali, telefono e ): 3. DIPLOMA DI ISTRUZIONE SECONDARIA (e eventuale diploma di LAUREA): 4. FORMAZIONE: indica brevemente eventuali esperienze formative significative 5. LAVORO: se lavori, descrivi brevemente in quale/i contesto/i lavorativo/i sei inserito/a, da quanto tempo, il tuo ruolo e come ti trovi in questo contesto

3 7. VOLONTARIATO: se è il caso, descrivi brevemente in quale/i contesto/i di lavoro volontario sei inserito/a, da quanto tempo, il tuo ruolo e come ti trovi in questo contesto 8. STRUMENTI EDUCATIVI: con quali modelli/strumenti educativi (e di progettazione) hai familiarità/esperienza? In quali contesti li hai sperimentati / osservati come allievo/a o educatore/educatrice? 9. MOTIVAZIONE: Quali motivazioni ti hanno spinto ad iscriverti a questo Corso di laurea?

4 Che cosa mi aspetto da questa esperienza formativa?

5 OBIETTIVI utilizzare la dimensione relazionale verbale e non verbale come una componente professionale terapeutica favorire le condizioni facilitanti l’apprendimento e la modifica dei comportamenti analizzare i bisogni educativi definire gli obiettivi educativi individuare le metodologie e le strategie operative più opportune per l’intervento educativo valutare il grado di compatibilità tra obiettivi, strategie e risorse a disposizione valutare l’efficacia dell’intervento educativo

6 CONTENUTI Concetti di salute, benessere, qualità della vita. Empowerment, strategie di coping, life skills e promozione della salute Le competenze educative degli operatori socio-sanitari Approcci metodologici al lavoro educativo in ambito socio-sanitario La comunicazione interpersonale e l’ascolto Metodologie educative o metodi attivi: brainstorming, metaplan, role playing, giochi psicologici, focus group, studio di casi. Linee di progettualità formativa con pazienti adulti Finalità ed obiettivi nel lavoro educativo dell’infermiere L’educazione terapeutica: un approccio pedagogico. La diagnosi educativa. Competenze, obiettivi e contratti di educazione. Dal vissuto nell’esperienza di malattia ai comportamenti di salute Il vissuto nelle esperienze di malattia: diverse età della vita (approfondimento su metodi e tecniche con il bambino e l’adolescente)

7 BIBLIOGRAFIA D’ Ivernois J. F., Gagnayre R., Educare il paziente. Un approccio pedagogico. Maloine, Paris, 2008; Lopez A. G., Empowerment e pedagogia della salute, Progedit, Bari, 2004, capp. 1-2; Mambriani S., La comunicazione nelle relazioni di aiuto, Cittadella Editrice, Assisi, 3° ed, 2001; Xodo C. (a cura di), Bio-Pedagogia:quality of life, Pensa Multimedia, Lecce, 2008; materiale fornito a lezione. Letture consigliate facoltative: Boccola F., Il role playing, progettazione e gestione, Carocci Faber, Roma, 2004; Sclavi M., Arte di ascoltare e mondi possibili, Le Vespe, Milano, 2000.

8 Esame scritto con domande chiuse a risposta multipla e domande aperte.
PROVA D’ESAME Esame scritto con domande chiuse a risposta multipla e domande aperte.

9 Perché fare questo corso?
L’infermiere: professionista sanitario responsabile dell’assistenza infermieristica. L’assistenza infermieristica si realizza attraverso: interventi specifici, autonomi e complementari di natura intellettuale, tecnico-scientifica, gestionale, relazionale ed educativa. Assistenza ai malati e ai disabili di tutte le età, la prevenzione delle malattie e l’educazione sanitaria.

10 Perché tutti gli operatori sanitari hanno, tra le loro
funzioni, quelle di comunicare, rapportarsi, educare: pazienti e familiari colleghi, altri professionisti popolazione sana

11 Salute, benessere, qualità della vita
Nel 1948 l’Organizzazione Mondiale della Sanità propone un nuovo concetto di salute come “stato di completo benessere fisico, mentale e sociale” che supera lo stereotipo tradizionale di salute intesa esclusivamente come assenza di malattia.

12 Salute, benessere, qualità della vita
L’aspetto sociale della salute diventa assai rilevante avendo la vita relazionale una valenza assai significativa per il benessere complessivo della persona Qualsiasi programma di cura e/o terapia deve prevedere un’attenzione peculiare alla dimensione socio-relazionale della persona nella sua interezza.

13 Salute, benessere, qualità della vita
Ciò impone di pensare alla persona, e perciò alla salute stessa, in senso olistico essendo lo stato di benessere determinato da un articolato intreccio di fattori che impongono, indispensabilmente, una presa in carico complessiva del soggetto. Lo star bene, non dipende esclusivamente dal corretto funzionamento di un organo o di un apparato ma dalla correlazione di tutti i sistemi che identificano l’uomo. La gestione di un problema di salute va, quindi, affrontata in un ottica globale prendendo in considerazione le diverse variabili interagenti.

14 Salute, benessere, qualità della vita
Si perviene così ad un fondato sull’idea che la salute è frutto dell’equilibrio tra molteplici dimensioni (fisica, psichica, sociale) che interagiscono tra loro in maniera complessa. Per questa ragione possiamo parlare di benessere come uno stato complesso perché variamente definibile. concetto ecosistemico di salute

15 Il benessere è MULTICOMPONENZIALE MULTIDIREZIONALE MULTIDIMENSIONALE

16 Dall’educazione sanitaria all’educazione alla salute
Processo di comunicazione diretto a fornire le informazioni necessarie per un esame dei problemi della salute teso a responsabilizzare gli individui e i gruppi in quelle scelte da cui scaturiscono effetti della salute fisica e psichica dei singoli e della collettività. Medicalizzazione del concetto di salute Approccio clinico

17

18 Più che di educazione sanitaria sembra corretto parlare di educazione alla salute per quattro ragioni: scardina la falsa convinzione che i soli a fare educazione sanitaria siano gli operatori sanitari, infermieri, medici, tecnici, ecc.; sottolinea l’azione educativa come capace di operare sul singolo e sulla comunità in relazione ai grandi temi e problemi della salute e dell’ambiente; valorizza meglio non tanto il soggetto che compie l’azione educativa, ma l’obiettivo di tale azione; perviene ad un concetto positivo di salute e non più negativo perché pone l’accento sulla rilevanza delle risorse sociali e personali oltre che sulle capacità fisiche

19 una cultura della salute
Il passaggio concettuale dall’educazione sanitaria all’educazione alla salute significa evolvere da una cultura della malattia ad una cultura della salute ATTO EDUCATIVO inteso come processo di crescente autoconsapevolezza e partecipazione della popolazione alla tutela della propria salute Attività permanente e policentrica della comunità che tende a promuoverne l’autonoma capacità di tutelare il proprio ambiente e la propria salute

20 Obiettivi generali dell’educazione alla salute nella promozione della:
capacità dell’individuo di auto-tutelare la propria salute rispetto ai rischi provenienti dalle sue stesse abitudini personali; capacità dell’individuo di auto-tutelare la propria salute rispetto ai rischi provenienti dal suo ambiente di vita e di lavoro; capacità del cittadino di ricorrere in modo pertinente e critico ai servizi tecnico-istituzionali.

21 “Imparare a stare bene può essere insegnato”
LA PEDAGOGIA DEL BENESSERE Il benessere diventa qualcosa di legittimo, mediante l’esercizio del diritto a stare bene; diritto che può essere conquistato quanto più i soggetti vengono aiutati a ricorrere alle proprie risorse e a fare leva sulle proprie potenzialità in termini di empowerment nell’autodeterminare il proprio stato di benessere. “Imparare a stare bene può essere insegnato” Richiama la possibilità di formare operatori di ambito psico-socio-sanitario ed assistenziale e i diversi professionisti che a vario titolo gestiscono relazioni di cura, sostegno, aiuto.

22 LA PEDAGOGIA DEL BENESSERE SI REGGE SUL CONVINCIMENTO CHE SIA POSSIBILE “INSEGNARE A STARE BENE” PERCHÈ I SOGGETTI ACQUISTINO LA CAPACITÀ DI COSTRUIRE DA SE STESSI IL PROPRIO PERSONALE BENESSERE L’ottica privilegiata è naturalmente quella educativa che guarda alle relazioni di cura come processi di comunicazione e orientamento tesi a sviluppare la crescita, l’autonomia e l’emancipazione delle persone. Centrali quindi i concetti di empowerment e il self-help fondati sull’idea di dare forza ai soggetti facendo “lievitare” in loro quelle potenzialità attraverso le quali facilitare relazioni di muto aiuto improntate a migliorare il benessere e la qualità della vita.

23 Finalità educazione alla salute
Aiutare le popolazioni ad acquistare la salute attraverso il proprio comportamento e i propri sforzi; Si fonda sull’interesse che i singoli manifestano per il miglioramento delle loro condizioni di vita e mira a far loro percepire tanto come individui, membri di una famiglia, di una collettività, di uno stato, che i progressi della salute derivano dalla loro responsabilità personale.

24 L’educazione alla salute si fonda su due principi fondamentali:
Sul valore della persona, di ogni uomo considerato nella sua unità psicofisica, nella sua diversità, nel suo rapporto vitale con l’ambiente e nella sua totalità, qualunque sia il suo stato di salute o di malattia; Sulla centralità dell’uomo rispetto ai servizi, e questo vuol dire favorire lo sviluppo di una rete di servizi sul territorio dove l’uomo vive e lavora per un confronto diretto con i suoi bisogni così da poter svolgere un’efficace opera di promozione della salute e di prevenzione.

25 Che cosa significa empowerment?
E come si fa a dare forza ai soggetti?

26 Individuale e Collettivo
Empowerment Processo generale di rinforzo, di crescita e responsabilizzazione delle persone e delle comunità perché diventino sempre più capaci di svolgere la loro funzione sociale. (definizione OMS) Processo sociale, culturale, psicologico, educativo e politico attraverso il quale gli individui e i gruppi sociali diventano capaci di riconoscere i propri bisogni di salute, partecipano ai processi decisionali e realizzano specifiche azioni per soddisfare tali bisogni (Azienda Provinciale per i servizi sanitari di Trento) Individuale e Collettivo

27 Alcune definizioni di empowerment
Processo attraverso il quale un individuo giunge alla scoperta e valorizzazione della propria capacità d’intervento sui contesti di vita, utilizzando in modo efficace risorse personali e ambientali Insieme di conoscenze, competenze, modalità relazionali, il più delle volte latenti, che permettono di affrontare con fiducia, creatività, progettualità gli eventi che si presentano nel corso dell’esistenza Una caratteristica è il “senso di potere”. Potere inteso nella sua accezione positiva, ovvero come crescita, come emancipazione, come consapevolezza di avere a propria disposizione diverse possibilità per poter raggiungere l’obiettivo desiderato. Processo, costruzione continua che implica, da parte del soggetto, la capacità introspettiva di cogliere in sé e nei contesti di vita le risorse necessarie per poter raggiungere alcune mete prefissate. Potere insito nella persona, legato alla possibilità di essere e di fare, di scegliere, di usare ottimamente le proprie risorse, di interagire al meglio col mondo circostante.

28 definizioni “Processo che permette a individui, gruppi e comunità di accrescere la capacità di controllare attivamente la propria vita” (Rappaport); “Concetto multilivello, alla cui determinazione e sviluppo concorrono tre dimensioni fondamentali: individuale, organizzativa e sociale o di comunità” (Zimmermann); Sinergia tra empowerment “psicologico” e dell’empowerment “oggettivo ambientale”

29 Il processo di empowerment ha finalità propriamente pedagogiche in quanto si tratta di rafforzare le competenze personali in funzione del cambiamento migliorativo della persona, attraverso strategie mirate e individualizzate. Le strategie di empowerment prevedono che il soggetto diventi sempre più attivo e capace di operare le proprie scelte, di individuare risorse interne ed esterne, di trovare aiuti, sostegni e opportunità per raggiungere gli obiettivi che si è proposto

30 pensare a sé stessi come a protagonisti della propria vita;
Empowerment e principi di speranzosità positiva, protagonismo e pensabilità positiva Promuove la speranza nel cambiamento e l’apertura di nuove possibilità; pensare a sé stessi come a protagonisti della propria vita; immagine positiva di sé

31 L’autodeterminazione e l’autoregolazione
percezione di essere in grado di attivare un cambiamento e giungere ad una condizione più soddisfacente. Tanto più è desiderato tanto più è probabile che si realizzi; percezione di competenza, valutazione sulle proprie possibilità e capacità di raggiungere obiettivo; locus of control. Autoregolazione uso consapevole, strategico e riflessivo dei propri processi cognitivi; 3 fasi: elaborazione progetto, azione e volizione, riflessioni sulle azioni intraprese; percezione di autoefficacia

32 Processo di empowerment e strategie di coping nella promozione della salute
Nel caso di incidenti, lutti, malattia, il tipo di risposta che un individuo da è determinato non solo da aspetti di natura fisiologica ma anche dalla capacità di affrontare la situazione STRATEGIE DI COPING Sforzo cognitivo e comportamentale teso a controllare, tollerare o ridurre richieste che superano le risorse di una persona Valutazione evento Valutazione effetti

33 Modalità di coping Una centrata sul problema, focalizzata a trovare una soluzione alla situazione che procura stress Una centrata sulle emozioni, diretta a superare le emozioni negative che il soggetto prova nel percepire la situazione di stress Una centrata su un’altra attività che vede il soggetto spostare la propria attenzione verso un altro oggetto allo scopo di evitare la situazione fonte di stress

34 Per utilizzare strategie di coping adeguate gli individui utilizzano risorse interne ed esterne
Le risorse interne Le risorse esterne hardiness ottimismo Risorse materiali Risorse sociali

35 LIFE SKILLS E PROMOZIONE DELLA SALUTE

36 Educazione alle life skills
Benessere mentale Bagaglio comportamentale Salute e comportamento competente

37 Il processo di aiuto deve mirare alla formazione di life skills
Il processo di aiuto deve mirare alla formazione di life skills. Sono state individuate come life skills dall’OMS le seguenti capacità: Problem solving : affrontare e risolvere in modo costruttivo i problemi quotidiani Pensiero critico e pensiero creativo: analizzare la situazione in modo analitico, esplorando le possibili alternative e trovando soluzioni originali Comunicazione efficace: esprimersi in modo appropriato alla situazione e all’interlocutore sia a livello verbale che non verbale Empatia: riconoscere, discriminare e condividere le emozioni degli altri Gestione delle emozioni e dello stress: riconoscere e regolare le proprie emozioni e gli stati di tensione Efficacia personale: convinzione di poter organizzare efficacemente una serie di azioni necessaria a fronteggiare nuove situazioni, prove e sfide Efficacia collettiva: sistema di credenze condivise da un gruppo circa la capacità di realizzare obiettivi comuni

38 Il possesso di life skills è condizione per lo sviluppo di strategie di coping
Un’altra modalità che si attiva in condizioni di particolare stress emotivo e cognitivo è la resilienza ovvero la capacità di attivare modalità e competenze di resistenza personale alle situazioni complesse.

39 PEDAGOGIA deriva dal greco paîs-paidòs= fanciullo e agò =conduco e
significa “condurre, guidare il bambino” nell’educazione, nel farsi adulto, quindi autonomo. Termine con cui oggi si indica: le conoscenze intorno all‘educazione (le teorie elaborate in campo educativo); la gestione dell’azione educativa (l’organizzazione degli interventi attraverso cui si svolge il processo educativo).

40 La pedagogia è quindi la disciplina che individua e studia i problemi dell’educazione e le teorie e i metodi della formazione nelle varie connessioni, soprattutto con i problemi cognitivi (cosa e come apprendere) e con quelli relazionali (come comportarsi con gli altri, come comprendere gli altri e stabilire con loro buone relazioni e una proficua comunicazione).

41 EDUCAZIONE Coincide con azioni di cura, sostegno orientamento, promozione di soggetti lungo tutto l’arco della loro esistenza. Indica il processo di formazione nella direzione di una lenta ma autentica scoperta e chiarificazione di sé, ovvero delle proprie caratteristiche fisiche, mentali, spirituali.


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