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BUONE PRASSI DI INTEGRAZIONE E DI CONTINUITÀ EDUCATIVA VERTICALE IN FAVORE DI UN ALUNNO CON DISABILITÀ COMPLESSA Referenti per l’integrazione dell’

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Presentazione sul tema: "BUONE PRASSI DI INTEGRAZIONE E DI CONTINUITÀ EDUCATIVA VERTICALE IN FAVORE DI UN ALUNNO CON DISABILITÀ COMPLESSA Referenti per l’integrazione dell’"— Transcript della presentazione:

1 BUONE PRASSI DI INTEGRAZIONE E DI CONTINUITÀ EDUCATIVA VERTICALE IN FAVORE DI UN ALUNNO CON DISABILITÀ COMPLESSA Referenti per l’integrazione dell’ Istituto Comprensivo di Santa Giustina (fino a. s. 2008/2009) CTI - Feltre Titolo

2 SCHEMA sulla “BUONA PRASSI DI INTEGRAZIONE”
ORDINI DI SCUOLA INTERESSATI Scuole: infanzia – primaria – secondaria di 1° grado – passaggio alla scuola secondaria di 2° grado con Progetto “Superar Confini” INSEGNANTI COINVOLTI dei 3 ordini di scuola IDEA “FORTE” Significatività dell’ esperienza condivisa dal Gruppo del CTI di Feltre Promozione dell’ integrazione e della continuità verticale per alunni con disabilità complessa, attraverso azioni sinergiche tra scuole di ordini diversi. TIPOLOGIA DI DISABILITÀ Sindrome rara che determina una disabilità grave sul versante linguistico, intellettivo, motorio e dell’autonomia. SCHEMA

3 - in ambito didattico PROGETTAZIONE MODALITÀ OPERATIVE/ RISULTATI
PROGRAMMAZIONE INDIVIDUALIZZATA: insegnanti di sostegno con la consulenza di un esperto di fiducia della famiglia; PROGETTO DI INTEGRAZIONE: insegnanti del plesso – insegnanti di classe PROGETTO DI CONTINUITÀ VERTICALE: referenti H con l’approvazione del Collegio docenti e del Dirigente Scolastico MODALITÀ OPERATIVE/ RISULTATI - in ambito didattico in ambito educativo in ambito sociale REPLICABILITÀ Possibilità di utilizzare questo tipo di modalità di raccordo verticale tra le scuole anche per altri casi di alunni. SCHEMA

4 DESCRIZIONE DELL’ ESPERIENZA
_________________ Le azioni di progettazione della buona prassi partono dalla conoscenza dell’alunno. Tipologia disabilità

5 Caratteristiche generali della sindrome
Sviluppo psicomotorio gravemente ritardato. Ipotonia muscolare che rende il bambino “floscio” e meno attivo rispetto agli altri. Scarso controllo dell’equilibrio. Spesso anche le minime autonomie personali sono deficitarie. Difficoltà di masticazione e di deglutizione con eccessiva salivazione. E’ presente la mal occlusione dentaria del tipo “morso aperto”. Difficoltà nella fonazione e nella respirazione legata alla fonazione. Sviluppo molto lento del linguaggio e alcuni bambini possono non riuscire ad acquisirlo in modo efficace. La comprensione del linguaggio è nettamente superiore alla capacità di esprimersi. Ipersensibilità ai rumori – stereotipie – autolesionismo. Caratteristiche della sindrome

6 RICERCA delle RISORSE POSTICIPO DELL’ INGRESSO ALLA SCUOLA PRIMARIA
Permanenza dell’alunno alla scuola dell’infanzia per 2 anni in più, su consiglio degli operatori ULSS, in accordo con la famiglia e con il Dirigente Scolastico. DOCUMENTAZIONE: informativa della psicologa, indirizzata alla scuola, con il parere favorevole della famiglia. MOTIVAZIONI: consentire all’alunno di sviluppare minime abilità relazionali e di apprendimento in base alle proprie potenzialità; mantenere il bambino in un ambiente meno strutturato e quindi maggiormente idoneo ai suoi bisogni. Risorse alla scuola dell’infanzia

7 RICERCA delle RISORSE prima del passaggio alla scuola primaria
Prima conoscenza dell’ alunno tramite incontri tra gli operatori scolastici e dell’ ULSS, coinvolgendo la famiglia dell’alunno con la quale stabilire una relazione di fiducia. DOCUMENTAZIONE: certificazione ULSS con richiesta del rapporto 1:1 – richiesta dell’assistente ULSS alla persona – stesura del PDF e del PEI - relazione per la continuità educativa da parte dell’insegnante di sostegno della scuola dell’infanzia. Prima accoglienza: l’alunno conosce la futura scuola assieme agli altri bambini – l’insegnante di sostegno referente H si reca alla scuola dell’infanzia per conoscere le modalità di apprendimento e di relazione del bambino. Predisposizione di spazi e di materiali idonei all’inserimento nella scuola primaria (aula attrezzata, computer, software e sussidi didattici necessari ai suoi bisogni di apprendimento...). Ricerca delle risorse

8 PROCESSI INTEGRATI DI APPRENDIMENTO:
INGRESSO dell’alunno ALLA SCUOLA PRIMARIA all’età di 8 anni PROGETTUALITÀ GLOBALE DIFFICOLTÀ NELLE RISORSE: alla scuola primaria non è mai stato possibile assegnare all’alunno il rapporto 1:1 a causa del n° insufficiente di organico di sostegno; è mancata anche la continuità con una stessa insegnante di sostegno; valore aggiunto della figura stabile dell’assistente alla persona per fungere da mediatore nel processo di inclusione scolastica dell’alunno. PROGETTUALITÀ: Conoscenza dell’alunno - Piano educativo individualizzato finalizzato allo sviluppo delle sue potenzialità tramite un percorso con obiettivi relativi ad attività definite da un esperto, proposto dalla famiglia, con il quale la scuola sceglie di collaborare. Verifiche in itinere e adeguamento degli obiettivi condivisi anche con gli operatori ULSS. PROCESSI INTEGRATI DI APPRENDIMENTO: la scuola intera diventa corresponsabile dell’alunno. Ingresso alla scuola primaria

9 Descrizione dei livelli di partenza:
Inizialmente l’alunno tira i capelli a insegnanti e compagni, si morde, non sopporta i rumori e si tappa le orecchie, rifiuta le attività, non vuole stare seduto, gira tra i banchi e rovescia le cose, scappa fuori dall’aula, piange … Non possiede alcuna autonomia di base, per cui va costantemente seguito da vicino. Ha problemi sfinterici. La contemporanea presenza in classe di un alunno con iperattività e disturbo di attenzione è controproducente per entrambi e non favorisce l’integrazione. A partire dalla classe 2^ viene inserito in una classe più tranquilla e si registra una prima maturazione dell’alunno: le sue relazioni sociali migliorano, è più disponibile all’ascolto e alla collaborazione con l’insegnante e con l’assistente nelle attività individualizzate, anche se l’interesse va stimolato con strategie personalizzate. L’alunno lentamente acquisisce tempi di attenzione di 5-10 minuti, ma limitatamente alle prime ore della mattinata. Livelli di partenza

10 PROCESSI DI APPRENDIMENTO strutturati in base alle esigenze formative, ai tempi e alle modalità di applicazione dell’alunno PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA INDIVIDUALIZZATA anche con momenti di apprendimento (in aula attrezzata) con l’insegnante di sostegno– uso del computer. RICERCA DELLE ABILITÀ DELL’ALUNNO DA VALORIZZARE per farlo interagire con gli altri bambini attraverso la mediazione dell’adulto. Definizione collegiale di un PROGETTO DI INTEGRAZIONE DEL BAMBINO IN TUTTE LE CLASSI DEL PLESSO SCOLASTICO. - OBIETTIVI per l’alunno: ampliare i suoi rapporti interpersonali promuovendo la sua collaborazione e favorire l’ acquisizione di una propria identità; sviluppare le abilità comunicative ed espressive, le abilità grafo-motorie e gli apprendimenti globali. - OBIETTIVI per gli alunni: favorire l’accettazione reciproca, la collaborazione; imparare ad accogliere la diversità come un valore da rispettare e da sostenere, aiutando e coinvolgendo il compagno in relazione alle sue esigenze (funzione di tutoring). Processi di apprendimento

11 Modalità del Progetto di integrazione dell’alunno alla scuola primaria
Integrazione nelle diverse classi: durante attività musicali, motorie, grafico - pittoriche, di drammatizzazione in lingua inglese che risultano a lui più congeniali e gli consentono di rapportarsi con gli altri attraverso il suo linguaggio mimico-gestuale; ogni giorno a ricreazione una classe a turno lo coinvolge in giochi strutturati per lui (conte, girotondo …); solo a partire dalla classe 3^ la maturazione dell’alunno e dei tempi di attenzione sostenuta per 5/10 minuti rende possibile il suo inserimento anche durante le attività di ascolto in storia e in italiano; gli argomenti vengono poi ripresi ed adattati dall’insegnante di sostegno in base alla programmazione individualizzata che tiene conto delle particolari modalità di presentazione e di verifica indicate dall’esperto di fiducia della famiglia. Progetto di integrazione alla primaria

12 INDIVIDUALIZZAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI
STRUMENTI: uso di un alfabetiere a scomparti con grandi lettere in stampato maiuscolo scritte su supporti in legno; in seguito utilizzo della videoscrittura tramite una tastiera facilitata, costituita dai tasti essenziali e più grandi rispetto a quelle tradizionali; utilizzo di alcuni software specifici. MODALITÀ: favorire il graduale riconoscimento delle lettere e del fonema corrispondente; ricerca di singole lettere su dettatura dell’insegnante fonema per fonema (o osservando il modello di riferimento) per costruire parole di 4/8 lettere; lettura della parola da parte dell’insegnante per favorire la sua memorizzazione globale; riconoscimento e lettura di sillabe piane scritte su cartellini; avvio alla composizione guidata di parole bisillabe; lettura, da parte dell’insegnante, di semplici frasi relative ad alcuni argomenti della classe, per favorire la memorizzazione e il riconoscimento dell’ultima parola scritta in grassetto. VERIFICA: tramite la ricerca delle immagini relative o attraverso le possibilità di risposta verbale o gestuale dell’alunno.

13 PROGETTUALITÀ - DOCUMENTAZIONE:
RICERCA delle RISORSE PRIMA DEL PASSAGGIO DALLA SCUOLA PRIMARIA ALLA SECONDARIA di 1° grado BISOGNI dell’alunno: necessità di figure di riferimento stabili che siano in grado di interagire con lui e di rassicurarlo, aiutandolo a conoscere gradualmente il nuovo ambiente scolastico che lo accoglierà. Aumentare le abilità integranti in contesti diversi (prendere l’autobus – camminare per strada – conoscere nuove realtà e persone superando le sue paure di fronte alle novità e ai rumori). PROGETTUALITÀ - DOCUMENTAZIONE: Specifico Progetto per la continuità verticale approvato in Collegio Docenti (ad inizio classe 5^) che prevede l’inserimento graduale dell’alunno nella scuola secondaria di 1° grado negli ultimi 3 mesi di frequenza alla scuola primaria. Relazione di continuità verticale da parte della referente H per descrivere le caratteristiche del bambino e le strategie di apprendimento adottate alla scuola primaria (febbraio). Continuità

14 CONDIVISIONE DEL PROGETTO DI CONTINUITÀ tra le referenti H, gli insegnanti dei due ordini di scuola, i genitori dell’alunno, l’assistente ULSS, il Dirigente Scolastico, il direttore amministrativo (autorizzazione dei genitori- rimborso spese di trasporto tra le 2 scuole ). Conoscenza dell’alunno, delle sue modalità comunicative e di apprendimento da parte della futura insegnante di sostegno della scuola secondaria, con la consulenza dell’esperto di fiducia della famiglia. ACCOGLIENZA NELLA NUOVA SCUOLA: un giorno la settimana (nei mesi di marzo – aprile – maggio) l’alunno si reca in autobus nella futura scuola accompagnato dall’insegnante della scuola primaria e dall’assistente ULSS e viene accolto dalla sua futura insegnante di sostegno; viene inserito gradualmente nelle attività della classe dove è presente l’insegnante di italiano che lo accoglierà l’anno scolastico successivo. Inserimento nelle attività motorie in palestra e nei vari laboratori ( Flautando e Attivita’ grafo- pittoriche.…). Continuità

15 ESITI del percorso alla scuola primaria e valutazione dei livelli di partenza alla scuola secondaria di 1° grado: POTENZIALITÀ – DIFFICOLTÀ DELL’ALUNNO Area cognitiva La produzione linguistica e’ limitata a poche parole (circa 10) che vengono utilizzate come linguaggio olofrastico (parola - frase), associato a quello mimico-gestuale, e non sempre di facile interpretazione. Queste parole vengono pronunciate tramite l’articolazione di 2 sillabe non ancora fuse globalmente (ad es. le sillabe ca-ne sono pronunciate in due momenti distinti), dato che l’alunno presenta difficoltà nell’articolazione del linguaggio e nella regolazione della respirazione legata alla fonazione. La sua capacità di comprensione e’ superiore alla capacità di espressione , infatti egli coglie il contenuto di facili messaggi e consegne verbali costituiti da frasi semplici, pronunciate lentamente e più di una volta per dargli il tempo di assimilarne il significato. Esiti fine scuola primaria

16 Grafismo: Le sue limitatissime capacità grafo-motorie (autonomamente e’ a livello dello scarabocchio) sono negativamente influenzate dalla scarsa coordinazione oculo -manuale, dal limitato controllo dello strumento e dalla mancata padronanza di prassie adeguate. Non possiede la motricità fine. Non sa rispettare i margini nel riempimento di figure sia grandi che piccole. Scrittura : al computer riesce a scrivere semplici parole in stampato maiuscolo dettate dall’ insegnante fonema per fonema (es. C-A-N-E, M-A-R-T-E-L-L-O ecc.), riconoscendo con sicurezza le lettere sulla tastiera facilitata, ed anche su dettatura di una sillaba piana alla volta, aiutato a correggersi quando omette un suono. In autonomia scrive SI – NO (a volte a specchio) e parole memorizzate. Esiti fine scuola primaria

17 Area dell’autonomia L’alunno non e’ autonomo, per cui ha difficoltà a muoversi nel proprio ambiente sociale e nella struttura scolastica. Va seguito individualmente e controllato in modo costante, anche per garantire la sua sicurezza, date le sue difficoltà di equilibrio e la mancanza del senso di pericolo. Non ha acquisito le autonomie nelle più semplici abilità sociali : andare in bagno (non ha il controllo sfinterico), slacciarsi gli abiti, soffiarsi il naso, ecc. Ha spesso difficoltà ad accettare persone e situazioni nuove, rumori insoliti o che lo disturbano a livello uditivo, momenti di confusione, ecc. E’ più abile nel controllo della palla e, in palestra, gli piace palleggiare o fare canestro imitando gli altri.

18 PROCESSI DI APPRENDIMENTO
INGRESSO dell’alunno ALLA SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO all’età di 13 anni PROGETTUALITÀ GLOBALE RISORSE: possibilità di assegnare all’alunno il rapporto 1:1 e la continuità con una stessa insegnante di sostegno nei 3 anni. valore aggiunto del mantenimento della stessa assistente alla persona come referente e mediatore nel processo di inclusione scolastica dell’alunno. PROGETTUALITÀ: PROCESSI DI APPRENDIMENTO Conoscenza dell’alunno anche tramite il confronto con la referente della scuola primaria e gli operatori ULSS - Piano Educativo Individualizzato – Progettazione di interventi personalizzati condivisi con l’esperto della famiglia - Revisione del Profilo Dinamico Funzionale. Ingresso alla scuola secondaria di 1° grado

19 PROCESSI INTEGRATI DI APPRENDIMENTO:
FORMAZIONE DELLA CLASSE: il ragazzo viene inserito in una classe poco numerosa ( 20 alunni) e con alcuni compagni che lui già conosce dalla scuola primaria. MODALITA’ DI INTEGRAZIONE L’alunno rimane in classe per 3 ore circa, generalmente, le prime della mattinata, poi data la sua facile faticabilità, si reca in un’ aula appositamente attrezzata per lui per ripassare con l’insegnante di sostegno gli argomenti ascoltati in classe. Durante le attività di motoria, artistica e musica l’alunno rimane nel gruppo classe. In palestra può correre , giocare a palla ed interagire nei giochi con gli altri. Imita i compagni nella gestualità in alcune discipline sportive (sa calciare la palla e prenderla con le mani, palleggiare e fare canestro). Processi integrati di apprendimento

20 INDIVIDUALIZZAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI
STRUMENTI: l’alunno continua ad utilizzare una tastiera facilitata costituita da tasti più grandi rispetto a quelle tradizionali. MODALITA’ : l’argomento trattato in classe viene semplificato e tradotto attraverso alcune frasi, adeguandolo alle abilità e alle capacità comunicative del ragazzo. Le semplici frasi vengono dettate all’alunno scandendo ogni parola fonema per fonema, in modo che egli individui ogni singola lettera da digitare sulla tastiera. A casa la famiglia gli legge più volte la pagina scritta. A scuola, per verificare l’apprendimento, l’insegnante pone delle domande all’alunno che deve indicare fra due parole la risposta corretta scritta in stampato maiuscolo su etichette a caratteri più grandi. Si utilizza la risposta olofrastica. Vengono inoltre utilizzati dei software delle ed. Erickson (es. Clifford) per stimolare l’aritmetica, la logica, la memoria oppure per avvicinarsi ad alcune materie di studio (es. Storia facile). Individualizzazione degli apprendimenti

21 ESEMPI DI ATTIVITÀ DIDATTICHE PER FAVORIRE L’INTEGRAZIONE IN CLASSE
Le attività alle quali l’alunno partecipa in classe vengono proposte in base alle sue capacità di apprendimento e secondo le modalità operative indicate dall’esperto. Si è cercato di trovare attività trasversali su più discipline (italiano, storia, tedesco, artistica, musica …). L’alunno, anche grazie allo stimolo delle immagini, ha dimostrato interesse, capacità di memorizzazione delle frasi e di comprensione delle richieste. Le parole da memorizzare vengono evidenziate in grassetto.

22 Esempio di attività individualizzata interdisciplinare: italiano – tedesco – musica (ascolto di un brano) IL FLAUTO MAGICO I PERSONAGGI TAMINO UN PRINCIPE CHE SI PERDE MENTRE VA A CACCIA. SARASTRO POTENTE MAGO. LA REGINA DELLA NOTTE DETTA ANCHE ASTRIFIAMMANTE MADRE DI PAMINA. PAMINA PRINCIPESSA FIGLIA DELLA REGINA DELLA NOTTE. LE TRE DAME AL SERVIZIO DELLA REGINA DELLA NOTTE. TRE FANCIULLI CHE RAPPRESENTANO LA FEDE LA COSTANZA E LA VIRTU’. PAPAGENO CACCIATORE DI UCCELLI ED AIUTANTE DEL PRINCIPE. PAPAGENA COMPAGNA DI PAPAGENO. MONOSTATOS SERVITORE DI SARASTRO E RAPITORE DI PAMINA.

23 DOMANDE ORALI RELATIVE AL FLAUTO MAGICO
1) Il principe Tamino si perde mentre va a ……… 2) Sarastro e’ un ……… 3) Pamina e’ una…….. 4) Papageno e’ l’aiutante del ……….. ETICHETTE PER RISPOSTA A SCELTA BINARIA: CACCIA PESCA MAGO STREGONE REGINA PRINCIPESSA PRINCIPE SARASTRO

24 Esempio di attività individualizzata in riferimento ad argomenti di storia svolti in classe:
PRIMA GUERRA MONDIALE NEL ESISTONO RIVALITA` E TENSIONI FRA GLI STATI EUROPEI. LA FRANCIA PRETENDE DALLA GERMANIA L’ALSAZIA E LA LORENA. L’ITALIA VUOLE DALL’ AUSTRIA IL TRENTINO E LA VENEZIA GIULIA. L’INGHILTERRA INTENDE MANTENERE LA SUPREMAZIA DEI MARI. L’ASSASSINIO DELL’EREDE AL TRONO D’AUSTRIA A SARAJEVO NEL SCATENA LA PRIMA GUERRA MONDIALE. Esempio di attività individualizzata

25 DOMANDE ORALI 1) Esistono rivalità e tensioni fra gli stati ….
2) Quale stato pretende la restituzione dell’Alsazia e della Lorena? 3) Quale stato vuole dall’Austria il Trentino e la Venezia Giulia? 4) Quale stato intende mantenere la supremazia sui mari? 5) In quale città viene assassinato l’erede al trono d’Austria? Domande di verifica

26 RISPOSTA A SCELTA BINARIA: l’alunno sceglie la parola esatta tra 2 etichette proposte.
EUROPEI AMERICANI SPAGNA FRANCIA GERMANIA ITALIA INGHILTERRA RUSSIA MOSCA SARAJEVO

27 INTEGRAZIONE NELLA CLASSE
L’alunno e’ ben inserito nel gruppo classe. I compagni si dimostrano attenti e premurosi soprattutto quando egli e’ più irrequieto o agitato; si relazionano con lui, lo aiutano a prendere dallo zaino i suoi materiali scolastici e, quando egli si reca nell’aula per le attività individualizzate con l’insegnante di sostegno, due ragazzi o ragazze lo accompagnano, lo aiutano a salire le scale, gli portano lo zaino se questo è pesante. Durante la ricreazione lo coinvolgono nel gioco del calcio o lo accompagnano a passeggiare nei cortili della scuola. Al sabato il ragazzo frequenta, assieme gli altri, un corso di nuoto presso la piscina comunale, accompagnato dall’insegnante di sostegno e dall’operatrice dell’ USSL. Quando possibile, l’alunno e’ stato inserito nelle uscite didattiche sul territorio assieme ai compagni. Integrazione nella classe

28 L’alunno con disabilità arricchisce gli altri
In tutto il suo percorso scolastico i vari compagni di classe dell’alunno con disabilità si sono sempre dimostrati disponibili ed accoglienti nei suoi confronti, sia nel gioco che nelle attività in cui veniva integrato, adeguandosi alle sue modalità relazionali e coinvolgendolo in situazioni che lui gradiva (canzoni in rima, battute spiritose, giochi motori …). Dato il deficit di linguaggio, si è resa necessaria la mediazione dell’adulto per favorire un interscambio; comunque i compagni hanno compreso che, per facilitare la comunicatività, era necessario porgli delle domande semplici e chiare a cui l’alunno potesse rispondere con un SÌ o con un NO. In certe situazioni essi hanno assunto funzioni tutoriali da affiancare all’alunno per motivarlo maggiormente nell’attività e per aiutarlo ad applicarsi. Per i compagni rapportarsi con lui è stata un’occasione per maturare, per riflettere sul valore della diversità ed anche uno stimolo per favorire le relazioni di aiuto. La presenza in classe di un ragazzo con grave disabilità è stata un’occasione di crescita reciproca. Integrazione: crescita reciproca

29 Come una sua compagna lo descrive nel giornalino della scuola
“Conosco …. da otto anni, perché ho frequentato insieme a lui la scuola elementare. Nei tre anni di scuola media, con ... ho legato moltissimo e sono riuscita a “capirlo meglio”. Secondo me si è integrato benissimo nella classe e tutti gli vogliamo bene. A volte con lui e con gli altri compagni scherziamo insieme e vedo che si diverte un sacco. E’ bellissimo vedere che ride insieme a noi, e poi è veramente simpatico. Anche quando siamo sullo scuolabus, se c’e qualcuno che fa lo sciocco, lui si mette a ridere come tutti. A volte mi stupisco veramente di come lui faccia a capire tutto. Insomma, io con lui sto bene e penso che per lui sia lo stesso, è un mio compagno e sono molto felice di averlo conosciuto, anche perché mi ha insegnato molte cose che mi serviranno per tutta la vita.“ M. C. Come una compagna descrive l’alunno

30 PROGETTO “SUPERAR CONFINI”
RICERCA delle RISORSE PRIMA DEL PASSAGGIO DALLA SCUOLA SECONDARIA di 1° grado a quella di 2° grado PROGETTO “SUPERAR CONFINI” Nei mesi di novembre e dicembre, in due mattinate, l’alunno, l’insegnante di sostegno e l’assistente dell’ USSL si recano a visitare due Scuole Superiori a Belluno: Licei “ G. Renier” I. T. C. P. F. Calvi Gli insegnanti referenti H degli Istituti superiori promuovono l’ accoglienza dell’alunno in alcune classi e, successivamente, alcuni ragazzi fungono da accompagnatori per far visitare la disposizione della scuola, dalla palestra ai vari laboratori. Progetto Superar confini

31 Cosa fare dopo la scuola dell’obbligo?
Su suggerimento dell’ equipe psico - pedagogica dell’ ULSS e in accordo con la famiglia, si è optato per la scelta di una scuola Professionale ad indirizzo sociale, situata nel Feltrino, in modo da avere la copertura dell’ assistente alla persona per più ore. RICERCA DELLE RISORSE: Nel mese di gennaio l’insegnante di sostegno e il Dirigente Scolastico fanno visita all’Istituto Professionale Rizzarda per un colloquio con il Preside. Viene descritto il caso, evidenziando difficoltà e bisogni del ragazzo e le aspettative della famiglia. Viene redatta dall’attuale insegnante di sostegno una Relazione di continuità verticale sull’alunno da trasmettere alla scuola superiore che lo accoglierà (unitamente a tutta la documentazione dell’alunno). Dopo la scuola dell’obbligo

32 VISITA per conoscere la FUTURA SCUOLA
Nel mese di maggio l’alunno, l’insegnante di sostegno e l’assistente U.S.S.L. si recano per 2 mattine nella futura scuola superiore per far conoscere l’alunno ai prossimi insegnanti e per progettare il suo inserimento raccordato tra scuola secondaria di 1° e di 2° grado. Vengono accolti dall’insegnante di sostegno, dal Dirigente Scolastico e dall’insegnante di psicologia. Con il docente di psicologia, l’alunno viene inserito per circa un’ ora nella classe prima. Dopo la visita all’ Istituto, il Dirigente Scolastico e l’insegnante di sostegno si accordano per degli incontri nel mese di settembre 2009, quando saranno in servizio tutti gli insegnanti previsti nell’organico d’Istituto. Questa sarà l’occasione per spiegare a tutti i docenti le metodologie da adottare per il ragazzo con disabilità. Continuità alla scuola superiore di 2° grado

33 MODALITA’ DEGLI ESAMI DI TERZA MEDIA
Durante lo scrutinio del primo quadrimestre il Consiglio di classe ha deciso di far sostenere all’alunno l’esame finale di terza media . Il ragazzo sostiene le quattro prove scritte: italiano , tedesco , inglese e matematica. Nelle tre prove di Lingua l’alunno scrive, mediante dettatura, dei brevi testi scritti sotto forma di lettera ( una pagina). Per quanto riguarda la prova di matematica gli viene fatta scrivere, sempre con l’uso della dettatura, una sequenza di numeri, entro 20, prima in ordine crescente e/o decrescente e poi a salti. Per la prova orale un insegnante gli legge degli argomenti individualizzati e gli pone delle domande a cui l’alunno risponde scegliendo fra due parole (secondo la metodologia consueta). Modalità esami

34 ESITI Verifica sull’efficacia del percorso di integrazione
Sul piano sociale: la vicinanza con i compagni, con i quali l’alunno ha interagito nel suo percorso scolastico, gli ha permesso di avere in loro dei modelli di comportamento da imitare, anche per acquisire semplici regole della vita scolastica (ora rimane seduto sulla propria sedia senza pizzicare o disturbare i compagni). L’integrazione nella classe lo ha stimolato a prestare attenzione alle attività che vi si svolgevano, pur secondo le proprie capacità di comprensione e di attenzione monitorate dall’adulto (ora rimane in classe anche per circa tre ore di seguito); Esiti

35 Ha rafforzato alcune abilità integranti e le capacità di adattamento, entrando in relazione con più persone, partecipando assieme agli altri ad alcune attività e ad uscite in contesti non abituali, lunghe anche una giornata. Le esperienze scolastiche gli hanno permesso di modificare e migliorare certi suoi comportamenti, superando alcune paure legate ai rumori o alla mancanza delle solite routines che lo rassicuravano; infatti, nelle uscite sul territorio ( per es. visita alla città di Treviso) è stato meno sensibile ai rumori di fondo del traffico; ha partecipato alle rappresentazioni e alle premiazioni a teatro senza essere più disturbato dai microfoni.

36 migliorare le capacità di attenzione, di ascolto;
Sul piano degli apprendimenti: la sua maturazione nel percorso scolastico è stata graduale e gli ha permesso di: migliorare le capacità di attenzione, di ascolto; ampliare le capacità di comprensione che risultano assai superiori alla capacità di produzione del linguaggio, che è difficoltosa (a causa della patologia) ed è limitata a circa una ventina di parole bi-trisillabe, alcune delle quali hanno un significato non sempre interpretabile; di conseguenza deve essere l’adulto a comprendere e a mediare le espressioni e il linguaggio mimico – gestuale dell’alunno oppure si devono porgli delle semplici domande dirette, alle quali egli annuisce o dissente; memorizzare globalmente delle parole, in stampato maiuscolo, per rispondere a semplici richieste in relazione alle attività individualizzate proposte; arricchire la comprensione lessicale e frasale. Esiti

37 Le capacità di autonomia nella gestione di sé si sono evolute poco nel corso degli anni e il ragazzo rimane sempre dipendente dall’adulto, non avendo acquisito sufficienti autonomie nel controllo di sé e nella cura della propria persona. Ha invece raggiunto delle autonomie nell’uso di alcuni semplici software (es. “Le mie prime mille parole” – Erickson - con facili termini in italiano e inglese) lavorando al computer senza la presenza dell’insegnante, anche per una mezz’ora, riuscendo a procedere da solo (con il mouse e con i tasti) nella ricerca delle strategie di risposta alle situazioni animate presentate, che riescono ad attrarre il suo interesse. Ha migliorato l’utilizzo della videoscrittura guidata, riuscendo a scrivere la lettera o la sillaba dettata, tuttavia in autonomia riesce a scrivere con la tastiera solo alcune parole bisillabe che negli anni ha memorizzato.

38 Ha aumentato alcune abilità motorie: ora sale e scende le scale da solo, ha maggior resistenza nel camminare, è abile nei diversi giochi con la palla, dove riesce ad inserirsi con i compagni; Ha allenato la motricità fine: anche se spontaneamente non sa disegnare (è a livello dello scarabocchio), invece riesce a colorare pur non rispettando i confini. Visivamente individua piccoli particolari in immagini sapendoli indicare correttamente effettuando delle semplici relazioni spaziali. Ama ascoltare la musica, non si spaventa più per i toni alti o per le esibizioni strumentali dei compagni. Esiti

39 Replicabilità – Verifica dei risultati raggiunti
La buona prassi nel percorso di integrazione verticale dell’alunno è stata facilitata dall’appartenenza allo stesso Istituto Comprensivo e si prevede di attuarla, in modo simile, anche per altri casi; è stata favorita dalla presenza di 2 figure referenti per l’integrazione (una per la scuola primaria e una per la secondaria di 1° grado) che hanno collaborato in sinergia e si sono attivate nella realizzazione del percorso di continuità per l’alunno; la scuola, in base alle risorse assegnate in organico e alle esigenze dell’alunno, ha cercato di andare incontro alle richieste della famiglia che si è dimostrata molto attenta al percorso didattico del figlio ed esigente con le istituzioni. Replicabilità

40 DIFFICOLTÀ L’integrazione non è stata sempre facile da realizzare, a causa della gravità della patologia dell’alunno, soprattutto nei primi anni di scuola primaria perché l’alunno doveva ancora maturare la disponibilità alla relazione e all’apprendimento, e quindi nella scuola secondaria, dove la complessità dei contenuti scolastici non sempre si prestava ad un adattamento alle capacità di comprensione e di fruizione da parte del ragazzo.


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