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Polso Protocollo d’esame RM

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Presentazione sul tema: "Polso Protocollo d’esame RM"— Transcript della presentazione:

1 Polso Protocollo d’esame RM
Queste diapositive fanno parte di un corso completo e sono a cura dello staff di rm-online.it E’ vietata la riproduzione anche parziale

2 Cenni Anatomici

3 Cenni Anatomici

4 Cenni Anatomici

5 Questionario tipico Interventi chirurgici al polso o a parti anatomiche limitrofe? Traumi? Distorsioni? Qual‘e’ il motivo specifico per cui viene eseguito l'esame? Il polso e’ bloccato? Parestesie alle dita o alla mano?

6 Situazioni e quesiti clinici piu’ comuni
Tra le situazioni cliniche piu’ comuni possiamo trovare: - Sospetta frattura non rilevata all’esame RX Dolore post-traumatico Dolore cronico o patologia non traumatica sportiva Blocco articolare

7 Preparazione del Paziente
Per effettuare la RM del polso il paziente deve essere preparato secondo le misure di sicurezza standard, quindi rimanere in calze mutande e maglietta, e o con camice monouso. Nel caso del polso eseguito in posizione supina e braccia lungo i fianchi, i pantaloni possono creare notevoli problemi e artefatti. Devono essere rimosse le fasciature di contenzione, tutori, e qualsiasi materiale che possa contenere anche solo delle piccole fibre metalliche. I pazienti con articolazione ingessata possono essere esaminati normalmente, previa verifica sotto scopia che non vi siano corpi metallici nel gesso.

8 Posizionamento sul lettino e bobine
Il posizionamento del paziente e la scelta delle bobine puo’ essere estremamente variabile in relazione all’apparecchiatura utilizzata e alle bobine disponibili. Piu’ frequentemente viene utilizzata una bobina flessibile o meglio bobine di piccolo diametro ma ad alte prestazioni, appoggiata alla parte anatomica. Solitamente il paziente e’ in posizione prona, con il braccio verso il tunnel. Un’altra bobina che puo’ essere utilizzata in questa posizione e’ la bobina del ginocchio. L’esame puo’ anche essere eseguito in posizione supina feet first e braccio lungo il fianco. Questa scelta viene fatta soprattutto se si ha a disposizione una bobina dedicata per lo studio del polso, che non riceve segnale dalle parti anatomiche esterne limitrofe (bacino). ha il vantaggio di dare il miglior comfort al paziente ma, con bobine non dedicate, lo svantaggio di eventuali artefatti da ribaltamento e respirazione visto che il polso e’ vicinissimo all’addome. CENTRATURA generalmente al centro della bobina o al centro del polso E’ importante che la mano sia aperta, distesa, non deve essere ne’ flessa ne’ estesa.

9 Piani di scansione Piano coronale: E’ il primo piano che solitamente viene eseguito, e’ solitamente il piu panoramico. 16-20 strati, da 2-3mm, in assiale secondo l’asse trasversale immaginario del polso (non è semplice definire dei punti di riferimento), in sagittale lungo l’asse principale. Gli strati devono coprire tutte le strutture ossee .

10 Piani di scansione Piano assiale: strati, da 2-3mm, in sagittale e in coronale perpendicolari ad una linea passante tra l’asse maggiore del polso. Gli strati devono coprire 1-2cm del radio e 1-2cm dei metacarpi. Ovviamente gli strati possono essere spostati piu’ caudalmente o piu’ cranialmente.

11 Piani di scansione Piano sagittale: strati, da 2-3mm, in assiale e coronale secondo l’asse sagittale immaginario del polso. Devono essere coperte tutte le strutture ossee.

12 Quale piano per quale struttura
Tutti i piani sono utili per avere una visione tridimensionale dei vari ossicini. Piano assiale: arco osseo, tunnel carpale, pisiforme, uncinato Piano sagittale: capitato, semilunare, radio, metacarpi Piano coronale: e’ sicuramente il piano con piu’ informazioni, sulla maggior parte delle strutture ossee e legamentose

13 Strutture artefattanti
Nel polso non sono molte le strutture artefattanti, e sono distribuite alla periferia. Per la scelta della fase si da priorita’ alla morfologia della parte anatomica. Decodifica di fase Le impostazioni classiche sono: Sagittale: fase AP, eventuale presaturazione sup e inf. Coronale: fase RL, eventuale presaturazione sup e inf. Assiale: fase AP, eventuale presaturazione sup e inf. Attenzione che spesso il pacchetto assiale puo’ avere una rotazione non corretta rispetto all’assiale stessa.

14 Protocolli Polso Traumatico o doloroso:
Dolore mediale o laterale COR STIR o DP fat sat COR TSE T1 AX TSE DP FAT SAT SAG TSE DP FAT SAT o SAG TSE T1 FS Dolore anteriore o posteriore COR STIR o COR TSE DP FAT SAT SAG STIR o SAG TSE DP FAT SAT SAG TSE T1

15 Protocolli Gomito Tumorale, infettivo:
COR TSE T1 COR STIR AX TSE T2 fat sat AX TSE T1 Eventuale AX TSE T1 fat sat mezzo di contrasto AX SAG e COR TSE T1 fat sat

16 Quale sequenza per quale struttura
TSE T1: osso TSE DP fat sat: osso, legamenti e tendini STIR: osso, legamenti e tendini TSE T2: legamenti e tendini GRE T2*: legamenti, cartilagini

17 Sequenze specifiche aggiuntive
Cartilagini: Sag Cor GRE 3D T1 o T2* wats Fratture: sequenza aggiuntiva in TSE T1 perpendicolare alla linea di frattura Artro-RM in casi di sospette lesioni della cartilagine o ricerca corpi intraarticolari


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