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Cosa cambia per noi? ? ? ? Nulla (di fatto)! 1.

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Presentazione sul tema: "Cosa cambia per noi? ? ? ? Nulla (di fatto)! 1."— Transcript della presentazione:

1 Cosa cambia per noi? ? ? ? Nulla (di fatto)! 1

2 ATTESA LA NECESSITÀ di adeguare gli obiettivi specifici di apprendimento per l’insegnamento della religione cattolica,[….] agli sviluppi del sistema educativo di istruzione e formazione. Ma anche di adeguare gli obiettivi ad una realtà in continua evoluzione.

3 - 1986-87: i programmi - 2002: Sperimentazione nazionale - 2003-05: Osa
2003 (23 ottobre): Primaria e Infanzia 2004 (26 maggio): Secondaria di Primo Grado 2005 (13 ottobre): Secondaria di Secondo Grado

4 Tante riforme costringono ad un continuo ripensamento dell’attività didattica, in relazione al contesto sempre nuovo in cui si attua

5 COMPETENZE Le competenze indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale; le competenze sono descirtte in termini di responsabilità e autonomia Def. EQF Quadro Eureopo delle qualifiche e dei titoli (2006)

6 L’allievo protagonista del processo di apprendimento.
La scuola dove si impara a imparare I docenti come facilitatori Dal “cosa insegnare?” Al “Come fare, attraverso le materie scolastiche, ad aiutare gli studenti a sviluppare le abilità che servono alla vita adulta, a renderli consapevoli di se stessi e del mondo che li circonda?”

7 Dai contenuti della disciplina al soggetto che apprende, consapevoli che solo la minima parte dell’apprendimento avviene in un ambiente formale (la scuola). La competenza in ogni caso si realizza per mezzo di contenuti disciplinari, non è ad essa opposta

8 Nuove indicazioni per l’Irc
Primo ciclo Intesa 1 agosto 2009. DPR Traguardi per lo sviluppo delle competenze e obiettivi di apprendimento relativi all’irc nella scuola dell’infanzia e nel primo ciclo di istruzione In Gazzetta Ufficiale In vigore dall’a.s Secondo ciclo CM , n. 70 Indicazioni sperimentali per l’insegnamento della religione cattolica nel secondo ciclo di istruzione

9 CARATTERISTICHE 1- Essenzialità 2- Linguaggio meno “ecclesiale”
3- Apertura interculturale/interreligiosa

10 ESSENZIALITA’ SS2C3+ SS2C5+ SS3B + SO3C6+ SO5A + ……. =
……. = ___________________ PROGRAMMAZIONE

11 LINGUAGGIO MENO ECCLESIALE
Non si parte dal dato cattolico ma antropologico o biblico. Riconoscere la preghiera come dialogo tra l’uomo e Dio, evidenziando nella preghiera cristiana la specificità del Padre Nostro”. SS3C2:”Gesù è pertanto modello di uomo ideale in quanto è figlio di Dio,, per una grazia vissuta con coerenza e fedeltà”

12 APERTURA INTERCULTRALE/INTERRELIGIOSA
“A partire dal confronto interculturale e interreligiso, l’alunno si interroga sulla propria identità e sugli orizzonti di senso cui può aprirsi” Non si tratta di pluralismo relativista

13 “La scuola che verrà è quella dove le religioni verranno messe a tema come disciplina formativa, capace di educare al dialogo, all’incontro, alla dimensione critica e all’utopia. […]. Al concorso per un mondo migliore sono convocate anche le religioni. […] Come si può immaginare che i cittadini di domani possano vivere assieme gestendo nonviolentemente i conflitti (religiosi e culturali) se, in pratica, si fa di tutto perché rimangano analfabeti dal punto di vista (multi) religioso?” B. SALVARANI, Progetto aconfessionale dei licei torinesi, Rocca, 18 (2011) p. 24.

14 nelle scuole dell’infanzia e nel primo ciclo di istruzione
INTESA Sulle indicazioni didattiche per l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole dell’infanzia e nel primo ciclo di istruzione Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e Il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana Roma, 1 agosto 2009

15 Traguardi per lo sviluppo dello Competenze e Obiettivi di Apprendimento dell’insegnamento della religione cattolica per la Scuola dell’infanzia e per il Primo Ciclo d’istruzione

16 Che cos’è un traguardo? Il traguardo è un traguardare (guardare per mezzo del traguardo) È un traguardo di tappa in una corsa più lunga Per lo sviluppo e non per l’acquisizione delle competenze (concezione dinamica) Traguardi (= passaggi intermedi) per lo sviluppo (= nel quadro di un processo continuo) di competenze (= da perfezionare altrove e all’infinito)

17 SCUOLA DELL’INFANZIA Le attività in ordine all’insegnamento della religione cattolica, per coloro che se ne avvalgono, offrono occasioni per lo sviluppo integrale della personalità dei bambini, aprendo alla dimensione religiosa e valorizzandola, promuovendo la riflessione sul loro patrimonio di esperienze e contribuendo a rispondere al bisogno di significato di cui anch’essi sono portatori. Per favorire la loro maturazione personale, nella sua globalità I traguardi sono distribuiti nei 5 campi di esperienza: 1- Il sé e l’altro 2- Il corpo in movimento 3- Linguaggi, creatività, espressione 4- Discorsi e parole 5- Conoscenza del mondo

18 Primo ciclo Vista la ripartizione delle discipline d’insegnamento in tre distinte aree disciplinari, l’insegnamento della religione cattolica si colloca nell’area linguistico-artistico-espressiva in cui, a partire dal confronto interculturale e interreligioso, l'alunno si interroga sulla propria identità e sugli orizzonti di senso verso cui può aprirsi, affrontando anche le essenziali domande religiose e misurandosi con i codici simbolici in cui esse hanno trovato e trovano espressione. In tale contesto si collocano gli strumenti per cogliere, interpretare e gustare le espressioni culturali e artistiche offerte dalle diverse tradizioni religiose Gli obiettivi di apprendimento per ogni fascia d’età sono articolati in quattro ambiti tematici: Dio e l’uomo; la Bibbia e le fonti; il linguaggio religioso; i valori etici e religiosi.

19 TSC OA 3 al termine della scuola primaria
4 alla fine della scuola secondaria di 1° 10 al termine della classe III della scuola primaria OA 16 al termine della classe V della scuola primaria 16 al termine della classe III della scuola secondaria di I°

20 Indicazioni sperimentali per l’insegnamento della religione cattolica nel secondo ciclo di istruzione L’Irc mira ad arricchire la formazione globale della persona con particolare riferimento agli aspetti spirituali ed etici dell’esistenza, in vista di un efficace inserimento nel mondo civile, professionale e universitario; offre contenuti e strumenti che aiutano lo studente a decifrare il contesto storico, culturale e umano della società italiana ed europea, per una partecipazione attiva e responsabile alla costruzione della convivenza umana.

21 2° ciclo: obiettivi Gli obiettivi specifici di apprendimento sono declinati in conoscenze e abilità riconducibili in vario modo a tre aree di significato: antropologico-esistenziale, storico-fenomenologica, biblico-teologica.

22 Competenze Conoscenze Abilità 3 al termine del primo biennio
3 al termine dell’intero corso di studi 9 al termine del primo biennio Conoscenze 8 al termine del secondo biennio 5 al termine del quinto anno 8 al termine del primo biennio Abilità 8 al termine del secondo biennio 4 al termine del quinto anno

23 Per i licei Nota esplicativa Per i tecnici Per i professionali

24 PROGRESSIVITA’ Sapersi interrogare sulla propria identità umana, religiosa, spirituale, in relazione con gli altri e con il mondo… Porsi domande di senso in ordine alla ricerca di un’identità…

25 RIPETIZIONE DEI CONTENUTI DEL CONCORDATO
La religione cattolica è parte costitutiva del patrimonio storico, culturale ed umano della società italiana; per questo, secondo le indicazioni dell’Accordo di revisione del Concordato, la Scuola Italiana si avvale della collaborazione della Chiesa cattolica per far conoscere i principi del cattolicesimo a tutti gli studenti che vogliano avvalersi di questa opportunità. L’insegnamento della religione cattolica (Irc), mentre offre una prima conoscenza dei dati storico-positivi della Rivelazione cristiana, favorisce e accompagna lo sviluppo intellettuale e di tutti gli altri aspetti della persona, mediante l’approfondimento critico delle questioni di fondo poste dalla vita. Per tale motivo, come espressione della laicità dello Stato, l’Irc è offerto a tutti in quanto opportunità preziosa per la conoscenza del cristianesimo, come radice di tanta parte della cultura italiana ed europea. Stanti le disposizioni concordatarie, nel rispetto della libertà di coscienza, è data agli studenti la possibilità di avvalersi o meno dell’Irc.


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