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Conoscenza è interazione = Embodied/Situated Cognition

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Presentazione sul tema: "Conoscenza è interazione = Embodied/Situated Cognition"— Transcript della presentazione:

1 Conoscenza è interazione = Embodied/Situated Cognition
Il pensiero e le rappresentazioni cognitive non sono codici simbolici discreti e amodali Sono codici analogici plasmati dai vincoli delle nostre modalità sensoriali, dalla struttura del nostro corpo, dalle nostre azioni e dalle interazioni sociali Noi siamo sistemi complessi, cioè costituiti da elementi coordinati e organizzati secondo regole Siamo in costante interazione con l’ambiente [apertura] e nello stesso tempo tendiamo al mantenimento della struttura/coerenza interna del sistema [chiusura] Caratteristica di base di tutti i sistemi viventi - e quindi anche nostra - è essere sistemi autorganizzati che operano per preservare la propria identità/integrità sistemica come risultato di un vincolo evolutivo di base

2 Conoscenza e interazione
La conoscenza umana si sviluppa attraverso l’interazione col mondo, fisico e sociale, a partire dalle capacità percettive, cognitive e motorie innate Da un lato c’e’ l’ Organismo completo cioè un corpo con la mente Dall’altro c’e’ l’ ambiente che è la somma del linguaggio, tradizioni culturali, valori, storia della comunità sociale

3 Conoscenza è interazione
La conoscenza umana si sviluppa attraverso (e riflette) l’esperienza di se-stessi nel mondo Esperienza: riguarda un organismo completo, (embodied) situato in un ambiente che include il linguaggio, la cultura, l’appartenenza ad una comunità sociale Il senso, il significato emergono dallo sperimentare le interazioni col mondo e dal continuo spiegarle a se stessi per dare coerenza alla storia individuale L’esperienza a livello basico è data dai pattern di interazione fisica col mondo

4 Percezione Processi di base della percezione visiva Percezione movimento e azione Riconoscimento di configurazioni e oggetti

5 Percezione La percezione è il fine ultimo della sensazione.
Può essere definita: “Come la capacità di interpretare le informazioni sensoriali, estraendone rappresentazioni significative e utili del mondo”.

6 Principi percettivi della Gestalt
Anni ‘30 Koffka: Principio della Pregnanza o principio della buona gestalt:“Delle molte e possibili figure, preverrà quella che possiede la forma migliore, ossia la più semplice e la più stabile”. Ossia il campo percettivo, si segmenta in modo che ne risultino unità e oggetti percettivi per quanto possibile equilibrati, armonici, costruiti secondo un medesimo principio in tutte le loro parti, che in tal modo si “appartengono”, stanno bene insieme. Da tale principio è possibile desumere tutti gli altri.

7 Principi dell’organizzazione percettiva
Vicinanza Somiglianza Chiusura Continuità Movimento comune Armonia di forma Figura-sfondo

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9 Alcuni fenomeni della percezione
Configurazioni di stimoli instabili e reversibili Congiunzioni illusorie: la combinazione di colore e forma

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13 Le costanze della percezione
Invarianza nel cambiamento Costanza di grandezza Costanza della forma Costanza del colore Sebbene gli indici sensoriali, possano variare enormemente da un momento all’altro, molti aspetti del mondo vengono percepiti, come stabili e invarianti la stessa persona in posti o posizioni diverse pur producendo diverse configurazioni dello stimolo, rimane la stessa persona. Ciò garantisce a dispetto dei grandi cambiamenti dell’attività sensoriali, una certa stabilità nella percezione del mondo costanza di grandezza

14 Percezione di Profondità
Indici monoculari di profondità (pictorial cues): Interposizione Elevazione Ombreggiatura Prospettiva lineare

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17 Percezione di profondità
Indici binoculari : Convergenza, Accomodamento Visione stereoscopica

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19 Percezione come forma particolare di risoluzione di problemi?
Processi dal basso in alto (bottom-up) s’intendono quei processi registrano e integrano l’informazione sensoriale Processi dall’alto in basso (top-down) s’intendono tutti i processi che utilizzano conoscenze preesistenti, per interpretare l’informazione.

20 Teorie costruttiviste della percezione
Assunzioni generali: Bruner (1957) Neisser (1967);Gregory (1972;1980) La percezione è un processo attivo e costruttivo. Il processo percettivo non è semplicemente dato dallo stimolo esterno, ma è il risultato finale delle influenze interattive tra lo stimolo che viene presentato, le ipotesi del soggetto e la sua conoscenza. Le informazioni sensoriali sono utilizzate come basi di partenza per fare delle inferenze Poiché la percezione è condizionata da ipotesi e aspettative, che possono a volte essere sbagliate…la percezione è soggetta a errori

21 Teoria della percezione diretta
Gibson (1966), (1979) approccio opposto a quello delle teorie costruttiviste la configurazione di luce che colpisce l’occhio, può essere pensata come un “ordinamento ottico” che contiene tutte le informazioni visive che colpiscono l’occhio. Questo ordinamento ottico, fornisce informazioni non ambigue e invarianti relative alla distribuzione degli oggetti nello spazio compresi: il gradiente di tessitura, le configurazioni di flusso ottico e “l’affordance” l’atto percettivo, consiste nel processo di raccolta delle informazioni fornite in modo diretto dall’ordinamento ottico.

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