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ISTITUTO COMPRENSIVO RIPI ISTITUTO COMPRENSIVO BOVILLE ERNICA

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Presentazione sul tema: "ISTITUTO COMPRENSIVO RIPI ISTITUTO COMPRENSIVO BOVILLE ERNICA"— Transcript della presentazione:

1 ISTITUTO COMPRENSIVO RIPI ISTITUTO COMPRENSIVO BOVILLE ERNICA
BENVENUTI

2 L’ISTITUTO COMPRENSIVO RIPI PRESENTA STEP BY STEP Costruiamo insieme il tuo futuro LOTTA ALLA DISPERSIONE SCOLASTICA

3 PROGETTO Il progetto è stato presentato dall’I. C
PROGETTO Il progetto è stato presentato dall’I.C. di Ripi ( Scuola capofila) finanziato dall’U.S.P. Regione Lazio e coinvolge docenti, alunni e genitori dell’Istituto Comprensivo di Ripi e dell’Istituto Comprensivo di Boville Ernica.

4 FINALITA’ Dare risposte più specifiche ai bisogni degli alunni
Consentire a ciascun alunno di valorizzare al massimo le proprie potenzialità Concentrare l’attenzione e le risorse sui bisogni e sulle esigenze degli alunni in funzione delle prospettive di vita Rendere socialmente autonomo l’alunno in funzione del suo inserimento nella collettività locale Valorizzare le sue preferenze, i suoi interessi e le sue attitudini Renderlo gradualmente partecipe di un progetto di vita che si definisca nel tempo ed in relazione alle sue attitudini

5 PERCORSI PERCORSO CON I DOCENTI: E…MOTIVA…MENTE
2. PERCORSO CON GLI ALUNNI: DAMMI UN BUON MOTIVO 3. PERCORSO CON I GENITORI: TU CHIAMALE SE VUOI…EMOZIONI…

6 PERCORSO CON GLI ALUNNI DAMMI UN BUON MOTIVO…

7 PERCORSO CON I GENITORI
TU CHIAMALE SE VUOI…EMOZIONI…

8 SPAZIO ASCOLTO Sportello ascolto famiglie In collaborazione con la dott.ssa Baldassarra Roberta del servizio psico-pedagogico del Comune di Ripi Polivalente di Ripi 10 Dicembre dalle ore 15 alle ore Dicembre dalle ore 15 alle ore Dicembre dalle ore 15 alle ore 18

9 Dite: è faticoso frequentare bambini. Avete ragione
Dite: è faticoso frequentare bambini. Avete ragione. Poi aggiungete: bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, curvarsi, farsi piccoli. Ora avete torto: non è questo che più stanca. È piuttosto il fatto di essere obbligati ad innalzarsi fino all’altezza dei loro sentimenti. Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi. Per non ferirli (Janusz Korczak)

10 ITALIA MAGLIA NERA NELLA UE
Ci sono 600 mila ragazzi l’anno che in Italia abbandonano la scuola tra i 10 e i 16 anni, prima di aver completato l’obbligo scolastico.

11 Secondo una ricerca nazionale “LOST
Secondo una ricerca nazionale “LOST. Dispersione scolastica: il costo per la collettività e il ruolo di scuole e terzo settore”, promossa dalla Ong WeWorld-Intervita, dall’ass.Bruno Trentin della Cgil e della fondazione G. Agnelli in collaborazione con CSVnet ,il costo dell’abbandono scolastico per la collettività è stimato tra l’1,4% e il 6,8% del PIL,quindi da 21 a 106 miliardi di euro a seconda della crescita del paese.

12 SCOPO di questo incontro è quello di avviare un percorso di prevenzione per evitare l’abbandono scolastico. Tutte le statistiche ci dicono che tanto più si investe in istruzione e formazione tanto maggiore sarà il livello di benessere di un Paese.

13 PREVENZIONE= mettere in campo azioni per supportare uno sviluppo sano .
Fornire ai bambini/ragazzi diverse competenze (cognitive, affettive, relazionali) per aumentare l’ autostima, la motivazione allo studio e il successo formativo.

14 Troppo spesso si tende a valorizzare un solo tipo di intelligenza, quella detta appunto scolastica o razionale che permette magari di essere i “primi” della classe. Però esiste anche un’INTELLIGENZA EMOZIONALE che è poco valutata ma che , se manca o non sorregge la prima, può anche fare dello studente bravo a scuola un fallito nella vita!

15 NOI GENITORI INSEGNANTI
SIAMO IN PRIMA LINEA perciò dobbiamo essere preparati ciascuno secondo la specificità del proprio ruolo ma in maniera positiva e collaborativa

16 Possiamo sicuramente aiutarci a costruire una relazione solida e sana per aiutare i nostri ragazzi a: diventare responsabili, a comunicare con gli altri a lavorare su se stessi per crescere in modo sano e positivo

17 PERCHE’ COINVOLGERE I GENITORI?

18 … PERCHE’: 1- Sono i vostri figli per tutta la vita e solo per pochi anni i nostri alunni. (Gli insegnanti passano … i genitori restano!!! ) 2- La ricerca dimostra che più un genitore è coinvolto nell’educazione dei figli più alta sarà la loro la possibilità di “successo”. 3- Sia gli insegnanti sia i genitori godono di quella soddisfazione che nasce dalla collaborazione e dal sostegno reciproco

19 L’ incontro NON E’ un insieme di lezioni,facili consigli o inadeguate terapie di gruppo e neanche una sterile discussione su questioni delicate e/o personali…

20 COSA E’? E’ un incontrarsi per avviare un dialogo sereno E’ una condivisione di idee per aiutarci a conoscere meglio i nostri figli/alunni E’ un suggerirci le modalità migliori per comprendere e avvicinarci ai loro pensieri piu’ profondi…

21 EMOZIONE-PENSIERO-AZIONE
Insieme proveremo a riconoscere la forte relazione esistente tra : EMOZIONE-PENSIERO-AZIONE

22 La crescente comprensione di noi stessi ci aiuta ad essere persone piu’ oneste ed integre. Ci aiuta ad essere CONGRUENTI con ciò che sentiamo, ciò che pensiamo, ciò che diciamo e ciò che facciamo.

23 SCHEMA: VETTA O ABISSO? EMOZIONE PENSIERO AZIONE EMOZIONE

24 ABISSO SITUAZIONE problema: a pallavolo sbaglio tutti i lanci!
EMOZIONE mi sento frustrato PENSIERO non imparerò mai EMOZIONE Azione Smetto di allenarmi Mi sento scoraggiato

25 VETTA EMOZIONE PENSIERO AZIONE EMOZIONE
Mi sento scoraggiato Se faccio pratica potrò migliorare AZIONE EMOZIONE Faccio pratica dopo la scuola… Mi sento determinato

26 Famiglia, scuola, aspettative sociali possono influenzare alcune abilità dei ragazzi nel gestire atteggiamenti ,emozioni e comportamenti

27 ESEMPIO: “Una goccia nel secchio”
Dobbiamo prendere consapevolezza di come le nostre parole ed azioni incidono sui nostri ragazzi. ESEMPIO: “Una goccia nel secchio”

28 INSIEME possiamo e dobbiamo lavorare affinchè i vostri figli, i nostri alunni, possano superare con successo le difficoltà che incontrano nel provare a cambiare le emozioni negative in positive.

29 Dagli abissi alle vette
Dagli abissi alle vette. Pensare positivo porta al successo ma non fa miracoli!!!! Per avere successo è necessario lavorare sodo valorizzando l’intelligenza razionale ed emozionale ed accettare le proprie responsabilità.

30 E’ normale,a tutte le età,provare emozioni negative
E’ normale,a tutte le età,provare emozioni negative. La chiave per gestire le emozioni è DARE LORO UN NOME, accettarle per cambiare i pensieri e le azioni e finalmente risalire dagli abissi alle vette.

31 GRAZIE PER LA CORTESE ATTENZIONE!


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