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LE RISORSE E La tutela dell’ambiente

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Presentazione sul tema: "LE RISORSE E La tutela dell’ambiente"— Transcript della presentazione:

1 LE RISORSE E La tutela dell’ambiente

2 L’AMBIENTE

3 L’AMBIENTE L’ambiente, in geografia, è innanzitutto l’insieme delle condizioni che “circondano” gli esseri umani, il risultato cioè della interconnessione di fatti fisici e biologici, naturali e artificiali. Si può parlare più specificamente di “ambiente naturale”, cioè dell’insieme delle condizioni naturali (fisiche e biologiche) che caratterizzano un certo spazio, risultato dell’interazione tra terra, acqua, atmosfera, vita vegetale e e animale.

4 L’AMBIENTE L’ambiente abiotico (inorganico) può essere suddiviso in:
Litosfera: lo strato di roccia che forma la superficie terrestre. Idrosfera: l’insieme delle acque presenti sulla superficie del pianeta. Atmosfera: il sottile involucro d’aria che circonda la Terra.

5 L’AMBIENTE

6 L’AMBIENTE Tuttavia, potremmo anche definire l’ambiente come l'insieme delle risorse indispensabili a garantire la vita di tutte le specie viventi, animali o vegetali, semplici e complesse, presenti sul pianeta Terra. Per approfondire il nostro discorso sull’ambiente, sarà necessario puntare innanzitutto la nostra attenzione sul rapporto esistente tra l’uomo e la natura.

7 IL RAPPORTO UOMO-NATURA

8 IL RAPPORTO UOMO-NATURA
Se è vero infatti che anche noi siamo parte dell’ambiente, è altrettanto vero che molti dei problemi ambientali hanno una causa umana. Indagare il nostro modo di vedere la natura ci permetterà quindi di avere una prospettiva diversa rispetto al mondo naturale e di relazionarci con esso in modo più consapevole.

9 IL RAPPORTO UOMO - NATURA
Uno dei temi più dibattuti da tutte le culture è il rapporto che intercorre tra l’uomo e il mondo fisico che lo circonda. Fin dall’antichità, Il punto di vista occidentale è quello di vedere società e natura su due livelli distinti, uno superiore (la società) e uno inferiore (la natura).

10 IL RAPPORTO UOMO - NATURA
Nell’era moderna (Ottocento), hanno dato slancio a questa idea anche teorie filosofiche sviluppate – in modo improprio – a partire dagli studi evoluzionistici di Darwin. Il filosofo inglese Spencer riteneva infatti che, se in natura tramandano le proprie caratteristiche solo gli individui più adatti alla sopravvivenza, alla stesso modo l’essere umano, date le sue doti di eccezionale superiorità sul resto del creato, ha il diritto di prevalere sulle altre specie.

11 IL RAPPORTO UOMO - NATURA

12 IL RAPPORTO UOMO - NATURA
Anche il mito ottocentesco del progresso ha contribuito a formare il nostro rapporto con la natura. Infatti, secondo quest’idea, l’uomo con le sue conquiste migliorerà sempre e comunque la propria condizione. Ciò che i sostenitori del progresso non consideravano era però la limitatezza delle risorse terrestri, che non consentono livelli di consumo indiscriminati ed infiniti.

13 IL RAPPORTO UOMO - NATURA
Il primo a mettere in dubbio questa concezione fu Malthus. La sua teoria si basava su un concetto semplice, su cui però nessuno pareva riflettere: la popolazione cresce in maniera esponenziale, cioè in modo più veloce rispetto alle risorse e ai mezzi di sussistenza, che hanno progressione aritmetica. Portando il ragionamento alla sua logica conclusione, Malthus deduceva per il mondo un futuro di inevitabile miseria.

14 Malthus

15 IL RAPPORTO UOMO - NATURA
Malthus fu criticato e la sua idea respinta: unendo un’economia gestita in modo razionale a un progresso scientifico e tecnologico adeguato, il problema delle risorse si sarebbe risolto da sé. Tuttavia, il problema ambientale esplose in tutta la sua drammaticità nella seconda metà del Novecento, cioè dopo circa un secolo e mezzo di industrializzazione indiscriminata.

16 L’APPROCCIO ECOLOGICO
Un nuovo approccio alla questione si mise in luce a partire dalla seconda metà del Novecento, quello ecologico. Il termine ecologia, dal greco oikos (casa/ambiente) e logos (discorso/studio), è stato coniato nella seconda metà dell’Ottocento dal botanico tedesco Ernest Haeckel, che la definì come lo studio delle relazioni tra gli organismi viventi e il loro ambiente.

17 YELLOWSTONE PARK

18 L’APPROCCIO ECOLOGICO
Un primo impulso all’ecologia venne dal movimento di conservazione dei parchi naturali americani alla fine dell’Ottocento, come quello di Yellowstone. Probabilmente, però, la critica più nota al modello occidentale di consumo delle risorse fu il rapporto I limiti dello sviluppo, promosso dal Club di Roma e realizzato dal MIT di Boston, pubblicato nel 1972 e divenuto rapidamente assai noto in tutto il mondo.

19 MIT

20 L’APPROCCIO ECOLOGICO
Gli autori del rapporto svilupparono un approccio sistemico, mettendo a punto un globale del “sistema Terra”. Si analizzarono i dati sui consumi e sulle tendenze degli stili di vita umana dell’epoca, che furono uniti alle principali variabili ambientali (popolazione, inquinamento, risorse, sviluppo industriale, energia).

21 MIT

22 L’APPROCCIO ECOLOGICO
la loro simulazione giungeva a prevedere che la pressione demografica e la crescita continua avrebbero determinato uno scollamento tra domanda e offerta tale da determinare il collasso economico, ecologico e demografico del sistema mondiale. L’analisi del MIT fu criticata, ma il rapporto mise in luce con estrema chiarezza i limiti delle risorse del pianeta.

23 I CONCETTI ECOLOGICI Gli organismi non vivono isolati, ma in stretta relazione con gli altri esseri viventi e con l’ambiente fisico che li ospita. L’insieme delle relazioni e dei legami funzionali esistenti tra gli elementi inerti dell’ambiente e le comunità viventi costituisce un sistema ecologico o ecosistema, che è il concetto portante dell’ecologia.

24 ECOSISTEMA

25 I CONCETTI ECOLOGICI Un ecosistema è quindi un luogo biologicamente uniforme e con caratteristiche ben definite, di dimensioni variabili (dal piccolo stagno a un’immensa foresta). Le interconnessioni che legano i componenti dell’ecosistema e dei suoi sottosistemi sono gli scambi di materiali ed energia tra gli organismi viventi e tra questi e l’ambiente inorganico. Ogni ecosistema è quindi il luogo di circolazione e scambio di energia.

26 CICLO DELL’ACQUA

27 I CONCETTI ECOLOGICI In un ecosistema sono presenti importanti cicli biogeochimici: ciclo dell’acqua, dell’ossigeno, dell’azoto, ecc. Il sistema inizia con l’energia solare che viene fissata dalle piante e con il suolo, che assume sostanze inorganiche dal suolo, dall’aria e dall’acqua; energia e sostanze organiche vengono quindi cedute agli animali, al suolo e alle acque.

28 CICLO DELL’AZOTO

29 CATENA ALIMENTARE

30 I CONCETTI ECOLOGICI Gli organismi dell’ecosistema sono poi divisibili in tre gruppi, o livelli trofici: 1) produttori (piante/vegetali), 2) consumatori primari (erbivori) e secondari (carnivori) e 3) decompositori (batteri), con i quali il ciclo, o catena alimentare, si conclude, per ricominciare di nuovo dal punto 1. Nel passaggio da un livello trofico all’altro si perde energia, che si disperde in calore e movimento (energia cinetica).

31 LIVELLI TROFICI

32 I CONCETTI ECOLOGICI Le catene alimentari sono quindi delle piramidi.
Inoltre, visto che ogni gruppo si ciba del precedente, nel passaggio da un livello trofico all’altro, è inevitabile l’aumento della concentrazione delle sostanze velenose negli animali che stanno ai livelli più alti della piramide. Dato che al culmine della piramide sta l’uomo (se presente nell’ecosistema), sarà egli stesso a subire il danno maggiore dai veleni che ha precedentemente immesso nell’ecosistema.

33 ELEMENTO UMANO

34 I CONCETTI ECOLOGICI Per avere infine un chiaro concetto di ciò di cui l’ecologia si occupa, è necessario inserire nel discorso l’ultima e più importante variabile (almeno da un punto di vista ecologico): l’uomo. E’ proprio con l’interazione fra gli ecosistemi da una parte, e l’azione umana e degli ambienti artificiali dall’altra, che emergono i problemi, le sfide e le soluzioni più importanti riguardanti l’ecologia.

35 LE RISORSE AMBIENTALI

36 LE RISORSE AMBIENTALI Si potrebbe infine affermare che, vista l’importanza delle risorse negli ecosistemi e nella vita umana, i problemi ambientali si pongono alla nostra attenzione innanzitutto come problemi legati alle risorse. Per avere un chiaro concetto del rapporto uomo – ambiente sarà quindi necessario analizzare le risorse esistenti sul pianeta.

37 LE RISORSE AMBIENTALI Nel corso dei millenni, l’uomo ha saputo sfruttare ogni tipo di risorsa presente sulla Terra, ma è solo negli ultimi 150 anni che l’equilibrio tra attività umana e risorse ha cominciato ad incrinarsi, portando a danni più o meno gravi, aggravatisi in maniera maggiore nel periodo recente. Ecco perché di ciascuna categoria di risorse si fornirà non solo una descrizione, ma anche una valutazione delle sue potenzialità e criticità.

38 IL SUOLO

39 LE RISORSE: IL SUOLO La prima risorsa da considerare è il suolo. Esso ha uno strato superficiale, l’humus, che è ricco di sostanze organiche e determina la fertilità del terreno. Da esso traiamo innanzitutto il sostentamento alimentare attraverso l’agricoltura.

40 LE RISORSE: IL SUOLO Esso tuttavia viene costantemente danneggiato dall’uomo, in seguito alla distruzione di boschi e foreste, all’accumulo di sostanze tossiche (spesso determinate dall’uso eccessivo di concimi chimici, pesticidi e diserbanti), al dissesto idrogeologico: la cementificazione, alterando l’ambiente naturale, è infatti all’origine di ripetute frane, piene e alluvioni, che possono provocare numerose vittime.

41 FONTI DI ENERGIA

42 IL SUOLO: RISORSE E MATERIE PRIME
Il suolo e il sottosuolo inoltre hanno costituito da sempre un’enorme fonte di ricchezza in termini di risorse e materie prime. A partire dal XIX secolo, le conquiste dell’uomo per migliorare il proprio benessere sono coincise con lo sfruttamento intensivo delle risorse del sottosuolo e sulla disponibilità di tali risorse dipende ancora oggi l’intera economia mondiale. Grande importanza hanno in particolare le materie prime, che possono essere sfruttate come fonti di energia.

43 RISORSE DEL SOTTOSUOLO
Per lungo tempo l’energia necessaria all’umanità è stata fornita dal legno e dal carbone (ancora in uso malgrado molto inquinante), sostituito alla fine del XIX secolo dal petrolio con i suoi vari derivati (nafta, gasoli, benzina, GPL). Negli ultimi tempi è in aumento la richiesta di gas naturale, dai cui composti chimici come il metano.

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45 RISORSE DEL SOTTOSUOLO
Un’altra recente fonte energetica è costituita dall’uranio, dalla cui fissione si ricava l’energia nucleare: tuttavia questo tipo di energia suscita accesi dibattiti, per via della difficoltà di smaltimento delle scorie e della possibilità di disastri dovuti ad incidenti nelle centrali. In Italia, dopo il referendum del 1987 e quello del 2011, si è deciso per il rifiuto dell’impiego di questa forma energetica.

46 RISORSE DEL SOTTOSUOLO
Dai combustibili fossili (carbone, petrolio e gas naturale) si ricava la maggior parte dell’energia sulla quale basano il proprio sviluppo economico tutti i paesi industrializzati e quelli in via di sviluppo. Con la costante crescita dei consumi e della popolazione mondiale, che secondo alcune stime raggiungerà i 9 miliardi nel 2050, la pressione esercitata sull’ambiente si farà presto insostenibile.

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48 RISORSE DEL SOTTOSUOLO
Le risorse inoltre non sono distribuite in modo omogeneo sul pianeta: molti paesi ne sono privi, e tra questi alcuni paesi oggi più industrializzati, che sono quindi costretti a dipendere dalle importazioni di fonti di energia.

49 Un mondo senza petrolio?
Gli studiosi avvertono che le riserve di petrolio sono in via di esaurimento. Il picco di potenzialità della maggior parte dei pozzi è ormai stato sfruttato. Due terzi delle riserve petrolifere si trovano nel Medio Oriente. Altre, assai ingenti, i Venezuela, e a seguire in Nigeria, USA, Russia, Kazakistan e Libia. Il mercato del petrolio è dominato da un ristretto gruppo di compagnie petrolifere, che controllano produzione, raffinazione e commercializzazione del greggio.

50 Un mondo senza petrolio?
Visto che le economie industrializzate dipendono dal petrolio e che la risorsa è in diminuzione, il costo del greggio cresce di anno in anno, superando per la prima volta, nel 2008, il prezzo di 100 dollari bbl , cioè al barile (100/200 L). Per questi motivi, le nazioni stanno cominciando a puntare su fonti di energia rinnovabili.

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52 LE NUOVE FONTI DI ENERGIA
Le fonti energetiche rinnovabili sono fonti di energia che si possono rigenerare. Attualmente le fonti rinnovabili coprono circa il 20% delle risorse impiegate sul pianeta. L’energia idroelettrica si produce imbrigliando l’acqua in bacini artificiali attraverso la costruzione di immense dighe. L’energia accumulata dall’acqua viene trasformata in elettricità dalle turbine montate a valle della diga.

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54 LE NUOVE FONTI DI ENERGIA
L’energia idroelettrica non produce scorie o anidride carbonica, ma le dighe hanno pesanti ricadute paesaggistiche e sull’habitat, in particolare quello ittico. L’energia eolica sfrutta il vento costante e muove le pale di grandi generatori, trasformando l’energia cinetica in elettricità. Anche l’eolico non ha emissioni, ma può rovinare i paesaggi e disturbare le rotte degli uccelli migratori.

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56 LE NUOVE FONTI DI ENERGIA
L’energia solare può fornire calore raccolro da specchi convettori (solare termico) che riscaldano l’acqua (pannelli solari), oppure può generare elettricità cedendo energia ai pannelli fotovoltaici. Il solare può essere installato anche in centrali molto piccole (anche solo il tetto di una casa) e non presenta emissioni.

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58 LE NUOVE FONTI DI ENERGIA
Le biomasse sono tutti i materiali organici che hanno dentro di sé energia che può essere estratta tramite combustione diretta (scarti di segheria), fermentazione(biogas dei rifiuti organici o alcool del mais). Le biomasse hanno emissioni neutre di anidride carbonica, ma l’uso dei prodotti vegetali alimentari per produrre carburanti pone rilevanti problemi etici ed economici. Esempi di biomasse sono il pellet, il cippato, l’olio vegetale.

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60 LE NUOVE FONTI DI ENERGIA
L’energia geotermica sfrutta il calore del sottosuolo (a volte molto intenso, come per i geyser), che può essere utilizzato per generare energia elettrica (il vapore fa girare le turbine per generare energia elettrica) oppure per riscaldare direttamente le abitazioni. Non presenta emissioni, ma ha bisogno di centrali complesse.

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62 LE NUOVE FONTI DI ENERGIA
L’energia mareomotrice (del mare), sfrutta il movimento continuo delle acque marine: la forza delle maree o delle onde può essere utilizzata per produrre energia elettrica; non ha emissioni, ma è disponibile solo dove le maree hanno un’ampiezza notevole.

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64 La tutela ambientale Come si è visto, l’analisi delle problematiche ambientali ci porta verso la necessità di misure preventive, quali la tutela ambientale. Quali le iniziative in ambito internazionale? Nel 1982 l’ONU ha costituito la Carta Mondiale della Natura, che prevede la conservazione di tutti gli ecosistemi. Negli stessi anni, nacque la teoria dello sviluppo sostenibile, di uno sviluppo, cioè, che permetta la rigenerazione delle risorse naturali.

65 La tutela ambientale Fondamentale nel concetto di sviluppo sostenibile è l’importanza dell’equità dello sfruttamento delle risorse: Un’equità generazionale: le generazioni odierne non possono esaurire le risorse del futuro. Un’equità sociale: tutti gli esseri umani hanno diritto all’accesso alle risorse.

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67 La tutela ambientale Nel 1992 a Rio de Janeiro, una conferenza internazionale sottolineò l’importanza di uno sviluppo ecocompatibile, che cioè non distrugga l’ambiente. Vennero messi sotto accusa i vari tipi di inquinamento, la deforestazione, la distruzione di numerosi habitat, il saccheggio delle risorse e lo spreco energetico.

68 La tutela ambientale Si pone poi l problema dei gas serra. L’unico trattato che ha cercato di porvi un argine è il famoso Protocollo di Kyoto (2005), che prevedeva una riduzione dei gas nocivi del 5% entro il 2012. Al momento non è chiaro se l’obiettivo sia stato mantenuto: l’ONU terminerà le proprie valutazioni entro la fine dell’anno o entro i primi mesi del 2016.

69 La tutela ambientale I dati preliminari sono però incoraggianti e si parla del 22,6 per cento di riduzione di emissioni. A questa fase non hanno però partecipato alcuni dei più grandi produttori di gas serra come gli Stati Uniti e la Cina. Secondo gli analisti la riduzione non è comunque solo dovuta ai sistemi per inquinare meno.

70 Protocollo di Kyoto

71 La tutela ambientale Nel 2010, a Cancùn (Messico) si è svolta la Conferenza ONU per il cambiamento climatico. I risultati sono stati scarsi, limitandosi a rinnovare l’impegno verso il Protocollo di Kyoto e la tutela ambientale. L’Unione Europea ha invece approntato il progetto 20/20/20, che prevede la riduzione del 20% delle emissioni, il ricorso a risorse rinnovabili per almeno il 20% del consumo entro il 2020.

72 La tutela ambientale 2009–Copenhagen 
 L’accordo di Copenhagen prevede di contenere di due gradi centigradi l’aumento della temperatura media del Pianeta e un impegno finanziario da parte dei Paesi industrializzati nei confronti delle nazioni più povere per incrementare l’adozione di tecnologie per la produzione di energia da fonti rinnovabili e per la riduzione dei gas serra. L’intesa però non è vincolante, né operativa.

73 La tutela ambientale C’è poi chi parla di decrescita, un concetto che supera quello di sviluppo sostenibile e critica l’idea di sviluppo illimitato, ponendo invece l’accento sulla necessità di un minore consumo di risorse, sia da un punto di vista collettivo che individuale. In ogni caso, un intervento deciso sul piano ambientale è quanto mai necessario.

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75 Expo 2015: Nutrire il pianeta, energia per la vita
L'Expo 2015 (ufficialmente Esposizione Universale Milano 2015), è l'esposizione mondiale programmata a Milano tra il 1º maggio e il 31 ottobre 2015. Il tema selezionato per l'Expo 2015 è “Nutrire il pianeta, energia per la vita” e intende includere tutto ciò che riguarda l'alimentazione, dall'educazione alimentare alla grave mancanza di cibo che affligge molte zone del sud del mondo, alle tematiche legate agli OGM.

76 Expo 2015: Nutrire il pianeta, energia per la vita
Tra i temi che ritroviamo nell’EXPO, tre in particolare interessano il discorso della tutela ambientale: 1)preservare la bio-diversità, rispettare l’ambiente in quanto eco-sistema dell'agricoltura, tutelare la qualità e la sicurezza del cibo.

77 EXPO 2015

78 Expo 2015: Nutrire il pianeta, energia per la vita
2) Individuare strumenti migliori di controllo e di innovazione, a partire dalle biotecnologie che non rappresentano una minaccia per l’ambiente e la salute, per garantire la disponibilità di cibo nutriente e di acqua potabile e per l’irrigazione. 3) Assicurare nuove fonti alimentari nelle aree del mondo dove l'agricoltura non è sviluppata o è minacciata dalla desertificazione dei terreni e delle foreste, delle siccità e dalle carestie, dall'impoverimento ittico dei fiumi e dei mari.

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80 L’agricoltura sostenibile
Particolarmente connesso al problema dell’alimentazione è quello della produzione del cibo, e in particolare la riflessione sui metodi dell’agricoltura. Negli ultimi decenni sono stati infatti sviluppati dei modelli di produzione agricola maggiormente in equilibrio con l’ambiente e le sue risorse, che potremmo collocare sotto l’etichetta di “agricoltura sostenibile”, con evidente richiamo al concetto di “sviluppo sostenibile”.

81 L’agricoltura sostenibile
L’agricoltura sostenibile (anche detta eco- compatibile o integrata) è il rispetto dei criteri di sostenibilità nella produzione agricola e agroalimentare, privilegiando quei processi naturali che consentono di preservare la “risorsa ambiente”. Si oppone dunque al concetto di agricoltura intensiva con le sue pratiche dannose per il suolo e le sostanze chimiche (pesticidi, ormoni, ecc.)

82 L’agricoltura sostenibile
Questi sono gli obiettivi dell’agricoltura sostenibile: il reddito equo dell’agricoltore, la tutela della salute dell’operatore agricolo e del consumatore, la conservazione nel tempo della fertilità del suolo e delle risorse ambientali. Essa ricorre a tecniche agricole in grado di rispettare l'ambiente, la biodiversità e la naturale capacità di assorbimento dei rifiuti della terra.

83 L’agricoltura sostenibile

84 L’agricoltura sostenibile
Essa ha le seguenti caratteristiche: è economicamente vantaggiosa per gli agricoltori, rispettosa dell’ambiente, socialmente giusta, contribuisce a migliorare la qualità della vita sia degli agricoltori che dell’intera società. I modelli agricoli più diffusi in Italia che mettono in pratica i principi e le tecniche sostenibili sono l'agricoltura biologica e quella biodinamica.

85 L’agricoltura biologica
L'agricoltura biologica è un tipo di agricoltura che considera l'intero ecosistema agricolo, sfrutta la naturale fertilità del suolo favorendola con interventi limitati, vuole promuovere la biodiversità dell'ambiente in cui opera e limita o esclude l'utilizzo di prodotti di sintesi e degli organismi geneticamente modificati (OGM).

86 L’agricoltura biologica

87 Agricoltura biodinamica
Nell’agricoltura biodinamica il principio fondamentale è quello sia di sanare e arricchire l’ambiente, sia di migliorare l’alimentazione dell’uomo. Comprende sistemi sostenibili per la produzione agricola, in particolare di cibo, che rispettino l'ecosistema terrestre, invitando a considerare come un unico sistema il suolo e la vita che si sviluppa su di esso.

88 La permacultura La permacultura è un metodo per progettare e gestire paesaggi antropizzati (umani) in modo che siano in grado di soddisfare bisogni della popolazione quali cibo ed energia e al contempo presentino ricchezza e stabilità degli ecosistemi naturali. Il metodo della permacultura è stato sviluppato a partire dagli anni settanta da Bill Mollison e David Holmgren attingendo da varie aree quali architettura, biologia, selvicoltura, agricoltura e zootecnia.

89 La permacultura

90 La permacultura Il termine "permacultura" deriva dall'inglese permaculture, una contrazione sia di permanent agriculture sia di permanent culture: agricoltura permanente, ma anche, più significativamente, “cultura permanente”, cioè un nuovo modo di produrre cibo che indica un radicale cambiamento nella nostra cultura alimentare ed ecologica.

91 La permacultura

92 La permacultura La permacultura riflette quindi sul nostro rapporto con l’ambiente anche per quanto riguarda i sistemi abitativi e la vita umana, cercando di proporre soluzioni all’equilibrio con l’ambiente. Essa integra il benessere delle persone con quello della Terra anche con strategie legali e finanziarie appropriate.

93 Progetti in Italia In Italia le attività del WWF per promuovere un’agricoltura sostenibile per l’ambiente partono dal 1988 quando l’agricoltura era ancora caratterizzata  da pesticidi e fertilizzanti, stressando la produttività dei terreni con la chimica dei laboratori, favorendo le monoculture e una meccanizzazione che appiattiva il paesaggio.

94 Progetti in Italia Oggi in Italia sono numerosi i distretti agrari dedicati all'agricoltura sostenibile e legati alla morfologia del terreno, che si caratterizzano per la presenza di terrazzamenti come in Liguria, nelle Alpi, nelle valli appenniniche e sulle pendici dei monti siciliani; i muretti  a secco divisori sono invece tipici delle campagne pugliesi.

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96 Progetti in Italia Da diversi anni anche il Parco del Delta del Po Emilia-Romagna, si è posto l’obiettivo di individuare nuovi modelli di agricoltura sostenibile applicabili alle aziende agricole, mettendo in atto progetti che si propongono di favorire la conservazione e l’accrescimento della biodiversità del territorio rurale attraverso il progressivo passaggio da un’agricoltura di tipo convenzionale ad una di tipo sostenibile.

97 Sostenibilità nel mondo
In termini internazionali, per agricoltura sostenibile si intende anche la capacità dell'intera produzione agroalimentare mondiale di far fronte alla domanda globale dei Paesi in via di sviluppo. Il concetto di agricoltura sostenibile diventa, dunque, fondamentale e deve essere applicato su scala mondiale.

98 Sostenibilità nel mondo
E' vero che tra gli anni Cinquanta e gli anni Sessanta, per far fronte al problema della fame nel mondo, si portarono nuove varietà di colture (più resistenti e più produttive, grazie anche al massiccio uso di fertilizzanti) e nuove tecniche agricole in Paesi come Messico, India e Pakistan; l’iniziale successo aveva fatto ben sperare, ma non si era considerato il tipo di ambiente fragile e difficile su cui le nuove tecniche venivano applicate.

99 Sostenibilità nel mondo

100 Sostenibilità nel mondo
Ci si trovò così con i Paesi industrializzati, ricchi di terreni coltivati e con problemi di eccedenza; e i Paesi in via di sviluppo, poveri di terreni coltivati, di mezzi tecnici e di capitali, costretti ad allargare la superficie coltivata mediante il disboscamento e la messa a coltura di terre marginali. E' in questo contesto che diventa della massima urgenza applicare il concetto di agricoltura sostenibile.

101 Sostenibilità nel mondo
Per creare le condizioni adeguate a uno sviluppo sostenibile, sarà necessario procedere a cambiamenti radicali nella politica agricola, ambientale e macroeconomica, a livello nazionale e internazionale. L'agricoltura sostenibile prevede di aumentare la produzione sulle terre già sfruttate ed evitare di infierire ancora su quelle terre che non sono adatte alla coltivazione e di assicurare un accrescimento effettivo della produzione alimentare e di migliorare la sicurezza alimentare.


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