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Lezioni di comunicazione Verso EuropAs di Valentina Polci.

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Presentazione sul tema: "Lezioni di comunicazione Verso EuropAs di Valentina Polci."— Transcript della presentazione:

1 Lezioni di comunicazione Verso EuropAs di Valentina Polci

2 Il concetto di comunicazione Comunicazione deriva dal latino communicare, che sta per mettere in comune qualcosa, passare qualcosa da uno all'altro, e per estensione unire in comunit à. C' è dunque nella radice latina un'idea di contatto materiale, di trasferimento fisico, insieme con quella di comunit à di individui che condividono qualcosa.

3 Il processo comunicativo secondo Roman Jakobson Secondo Jakobson, linguista e semiologo russo (naturalizzato statunitense) a cui si deve lo studio della teoria della comunicazione linguistica, sono sei gli elementi insopprimibili della comunicazione.

4 I sei elementi della comunicazione L’emittente, che invia il messaggio Il messaggio stesso, che nella terminologia di Jakobson indica mere entità materiali (ad es. un pezzo di carta con tracce di inchiostro, una sequenza di suoni) Il destinatario, al quale è diretto il messaggio Il contatto (o canale), che connette fisicamente e psicologicamente emittente e destinatario (es. “Mi senti?” “Sì, ti sento, parla pure” = “Sì, sono interessato a quello che mi puoi dire, sono disposto a dedicarti tempo attenzione e intelligenza”) Il contesto, la realtà a cui il messaggio fa riferimento

5 Elementi della comunicazione Il codice, che deve essere in buona parte comune a emittente e destinatario La necessità di un codice indica come il messaggio non corrisponda direttamente all’informazione che si vuole inviare, ma debba essere codificato dall’emittente. Il destinatario, a sua volta, per recuperare le informazioni deve procedere con la decodifica.

6 La comunicazione secondo Jakobson Jakobson non vede la comunicazione come semplice “trasferimento di informazioni”: quello che conta nella comunicazione umana sono i rapporti psicologici e sociali che si instaurano fra i soggetti La comunicazione è un rapporto sociale, indipendentemente dalla rilevanza dei suoi contenuti informativi

7 Rottura con visione meccanicistica Importanza del feedback (sorta di settimo elemento)  crisi della rigida alternanza tra emittente e destinatario  produzione e fruizione del messaggio sono complementari (non due facce della stessa medaglia) Inserimento delle condizioni sociali nel processo comunicativo, all’interno del contesto (anche se non ruolo preciso)

8 Le funzioni dei messaggi L’obiettivo della comunicazione può concentrarsi su ciascuno dei sei elementi  sono sei le funzioni linguistiche che possono essere attribuite ai messaggi

9 Elementi e funzioni della comunicazione EmittenteEmotiva (espressiva) MessaggioPoetica (estetica) DestinatarioConativa Contatto (canale)Fàtica CodiceMetalinguistica ContestoReferenziale

10 Funzioni della comunicazione Emotiva o espressiva/emittente: riguarda la capacità che ogni emittente ha di esprimere sé, la sua identità (“sono proprio contento”), anche sottolineando un ruolo, una competenza, un atteggiamento relazionale Poetica/messaggio: riguarda il modo in cui è organizzato il messaggio (poesia/versi, tende alla bellezza; “I like Ike”, nella campagna del 1952 a sostegno di Eisenhower soprannominato Ike) Conativa/destinatario: invita il destinatario a un determinato comportamento (“vieni qui!”)

11 Funzioni della comunicazione Fàtica/contatto: cerca di mantenere il contatto con il destinatario (“pronto?”), punta alla relazione sociale o al mantenimento e valorizzazione del rapporto comunicativo in quanto tale (non si ha niente da dirsi, mero piacere di comunicare) Metalinguistica/codice: utilizza il messaggio per spiegare le regole stesse della comunicazione (la grammatica); un linguaggio spiega un altro linguaggio Referenziale/contesto: descrive la realtà, corrisponde alla parte dei messaggi che svolge la funzione informativa (la mela è matura)

12 Le funzioni Ogni atto comunicativo contiene almeno in potenza tutti i fattori della comunicazione e ne comprende anche tutte le funzioni (Volli, p.27) La focalizzazione del messaggio su una funzione determina la funzione prevalente di ogni scambio comunicativo La pubblicità usa di solito la referenziale, l’emotiva, la conativa Anche la poetica è tipica degli slogan pubblicitari, ma anche di quelli politici (oltre che, appunto, dei testi poetici)

13 Pubblicità commerciale: alcuni esempi http://www.youtube.com/watch?v=jWkMsif EdT0&feature=relatedhttp://www.youtube.com/watch?v=jWkMsif EdT0&feature=related Alfa GIULIETTA Quali funzioni?

14 Il “caso” Funzione referenziale: ci descrive il prodotto. Sono tutte le caratteristiche dell’auto che si leggono sui sottotitoli Emotiva: è il mondo Alfa Fàtica: a mantenere vivo il contatto con il destinatario sono le immagini coinvolgenti, la testimonial Uma Thurman, la musica incalzante Poetica: è la poesia di Shakespeare Conativa: implicita “se vuoi essere come lei comprala” Metalinguistica: i linguaggi musicale e linguistico ribadiscono quello visivo

15 Pubblicità: alcuni esempi http://www.youtube.com/watch?v=2JITQY8FewA Chanel n. 5 - Audrey Tatou..funzione emotiva e poetica

16 Ancora esempi http://www.youtube.com/watch?v=SBz4qmL03Mk Calzedonia – speriamo che sia femmina http://www.youtube.com/watch?v=FnxPHsznOGA http://www.youtube.com/watch?v=FnxPHsznOGA Telecom istituzionale 2013 Luther King http://www.youtube.com/watch?v=1BFEiwUjr9g wind 2013http://www.youtube.com/watch?v=1BFEiwUjr9g

17 Ieri e oggi http://www.youtube.com/watch?v=heCVR7kKyRw http://www.youtube.com/watch?v=heCVR7kKyRw Fiat panda nuovo Siamo l ’ Italia che http://www.youtube.com/watch?v=Urdl-CKYECQ http://www.youtube.com/watch?v=Urdl-CKYECQ Fiat Regata http://www.youtube.com/watch?v=giwQmBfKNEg http://www.youtube.com/watch?v=giwQmBfKNEg Barilla vecchia gattino http://www.youtube.com/watch?v=2kbogAASG8A http://www.youtube.com/watch?v=2kbogAASG8A Barilla 2013 C ’è fantasia

18 Definizioni di comunicazione Comunicazione come scambio di valori (Lévi-Strauss): gli uomini non comunicano solo attraverso il sistema linguistico, ma amche mediante aspetti tutt’altro che verbali della cultura che funzionano come sistemi simbolici Comunicazione come condivisione, fra due o più soggetti, di un medesimo significato: l’agire comunicativo diventa un agire dotato di senso. La comunicazione non significa inviare messaggi, ma va intesa come atto sociale e reciproco di partecipazione, atto mediato dall’uso di simboli significativi tra individui e gruppi diversi (Morcellini-Fatelli)

19 Definizioni di comunicazione Comunicazione come relazione sociale: alla “condivisione di significato” si aggiunge la comunione di modelli comportamentali e stili di vita Siamo nell’area della comunicazione sociale, i cui elementi essenziali sono la formazione del pensiero (la capacità di comunicare innanzitutto con se stessi) e il contatto umano

20 Il paradigma relazionale Oggi al concetto di comunicazione come informazione o trasferimento di risorse si affianca il concetto di “costruzione”, sia del senso del discorso nella prospettiva linguistica, sia del rapporto sociale in genere nella prospettiva sociologica Comunicazione = attività significativa e simbolica = strumento per l’attribuzione di senso e valore al mondo (Morcellini-Fatelli)

21 Gli assiomi della comunicazione di Watzlawick 1.“Non si può non comunicare” “Non esiste qualcosa che sia un non-comportamento o, per dirla più semplicemente, non è possibile non avere un comportamento. Ora, se si accetta che l’intero comportamento, in una situazione di interazione, ha valore di messaggio, vale a dire è comunicazione, ne consegue che, comunque ci si sforzi, non si può non comunicare”.

22 Gli assiomi di Watzlawick 2. Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e un aspetto di relazione, di modo che il secondo classifica il primo ed è quindi metacomunicazione. Quando una persona comunica con un’altra, il suo messaggio non è soltanto costituito da ciò che la persona letteralmente dice. Ad esempio, l’operatore chiede al paziente: “Come va?” e questi risponde “Bene”(aspetto di contenuto), con volto inespressivo, senza guardarlo in faccia (aspetto di relazione). Il paziente dice “sto bene”, ma la metacomunicazione dà un messaggio contrario, di sconforto e di distacco.

23 Gli assiomi di Watzlawick 3. Gli scambi comunicativi sono numerici o analogici Gli esseri umani comunicano sia col modulo numerico che con quello analogico Il linguaggio numerico riguarda l’uso di parole, segni arbitrari dovuti a una convenzione semantica, ed è lo strumento privilegiato per trasmettere i contenuti. Il linguaggio analogico consiste in tutte le modalità della comunicazione non verbale e serve soprattutto a trasmettere gli aspetti relativi alla relazione fra i partecipanti.

24 Gli assiomi di Watzlawick 4. Tutti gli scambi di comunicazione sono simmetrici o complementari, a seconda che siano basati sull’uguaglianza o sulla differenza 5. La natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazioni fra i partecipanti La punteggiatura indica chi agisce e chi reagisce, chi trasferisce informazione e chi la riceve

25 Gli assiomi di Watzlawick Ogni evento della comunicazione è inserito in un circuito circolare per cui ogni evento è simultaneamente stimolo- risposta-rinforzo  principio del feedback

26 Tre livelli di comunicazione

27 Comunicazione VERBALE: ciò che si dice o scrive (scelta delle parole, costruzione logica delle frasi, uso di alcuni termini piuttosto che di altri). Comunicazione PARAVERBALE: indica il modo in cui qualcosa viene detto (tono, velocità, timbro, volume della voce). Nella scrittura possiamo pensare all'uso della punteggiatura, capace di infondere un certo ritmo a quello che si legge. Comunicazione NON VERBALE: tutto quello che si trasmette attraverso la propria postura, i propri movimenti, ma anche attraverso la posizione occupata nello spazio (quale zona di un ambiente si occupa, quale distanza dall'interlocutore, ecc.) e gli aspetti estetici (il modo di vestire o di prendersi cura della propria persona). Nella scrittura può riferirsi al supporto che ospita il brano scritto, se il brano è scritto a mano o al computer, alla calligrafia o al font utilizzati ecc.

28 Tre livelli di comunicazione

29 La comunicazione non verbale Accanto al linguaggio esistono una serie di segnali che costituiscono la comunicazione non verbale. Ognuno di questi diversi sistemi semiotici concorre alla generazione e all’elaborazione del significato di un atto comunicativo, in quanto ciascuno di essi produce una specifica porzione di significato.

30 Elementi della CNV Cinesica: contatto fisico, prossimità, orientamento, aspetto, postura, cenno del capo, espressioni del volto, gesti, sguardo, aspetti non verbali del parlato Prossemica: si riferisce alle distanze fra le persone. - Distanza intima (0-45 cm): estrema vicinanza corporea, coinvolgimento di tutti i sensi. - Distanza personale (45-120 cm): possibilità di toccare le estremità dell’altro. A questa distanza si discutono argomento di interesse e carattere personale. - Distanza sociale (120-360 cm): si trattano affari impersonali. E’ anche la distanza mantenuta nei convenevoli e negli incontri occasionali, oppure sul luogo di lavoro. - Distanza pubblica (più di 360 cm): occasioni pubbliche o personaggi pubblici.

31 Elementi della CNV Programmazione neurolinguistica : si tratta di indagare le strategie inconsce e sensoriali del corpo, come ad esempio i mutamenti di voce e cadenza, i mutamenti del tono muscolare, le alterazioni della respirazione e, soprattutto, i movimenti oculari. Abbigliamento: risponde a bisogni primari (caldo o freddo); bisogno di sicurezza (proteggersi); bisogni di appartenenza (prestigio, convenienza); bisogni di riconoscimento (differenziazione, distinzione); bisogni di realizzazione (creatività, autoaffermazione). (Volli)

32 Funzioni della comunicazione non verbale Esprimere emozioni Comunicare atteggiamenti interpersonali Presentare se stessi Sostenere, modificare, completare, sostituire il discorso

33 Livelli di lettura della comunicazione: SINTATTICO: riguarda tutti quegli aspetti relativi alla trasmissione delle informazioni e perciò si parla di codifica, decodifica, canali, interferenza, proprietà statiche del linguaggio SEMANTICO: riguarda il significato dei simboli del messaggio. Uno scambio effettivo, una comunicazione efficace presuppone una convenzione non solo sintattica ma anche semantica PRAGMATICO: riguarda gli effetti della comunicazione sui comportamenti

34 Le comunicazioni di massa (mass media) Mass media è un termine collettivo usato per indicare svariate tecnologie sviluppate in forme istituzionali per la produzione, la diffusione e lo scambio di messaggi o informazioni su vasta scala. Caratteristiche salienti dei mass media sono la possibilità di raggiungere rapidamente o simultaneamente un grandissimo numero di individui in località diverse, una forma altamente organizzata di produzione della comunicazione e il carattere in linea di principio accessibile a tutti dei messaggi. Le comunicazioni di massa sono diventate un'industria di primaria importanza e un servizio pubblico, e hanno finito per assolvere molte funzioni nella vita delle società e degli individui.

35 Caratteristiche A differenza della comunicazione 'interpersonale', che comporta lo scambio bidirezionale di messaggi tra due o più persone, e della comunicazione 'uno-molti', in cui un individuo indirizza un messaggio a un gruppo definito di persone, nelle comunicazioni 'di massa' un unico messaggio raggiunge, grazie all'uso di particolari tecnologie, una 'massa' di persone, cioè un gran numero di individui che non si conoscono fra loro, non sono organizzati, sono separati fisicamente l'uno dall'altro e sono accomunati solo dal fatto di prestare attenzione a uno stesso oggetto d'interesse o d'attrazione, reso disponibile a ciascuno di essi simultaneamente.

36 I nuovi media La comparsa di Internet alla fine degli anni Novanta ha segnato la nascita di un modello di comunicazione interattiva del tipo 'molti-a-molti': chiunque abbia accesso a Internet può infatti comunicare virtualmente con tutti gli utilizzatori della rete. Negli ultimi anni del 900 accanto ai media tradizionali quali radio, televisione e stampa, si sono aggiunti nuovi strumenti di comunicazione che vengono definiti nuovi media.

37 I nuovi media Le principali caratteristiche dei nuovi media sono: La digitalizzazione: digitalizzare un'informazione vuol dire rappresentarla attraverso una sequenza di cifre (in informatica si parla di cifre binarie ovvero bit). Dopo essere stata digitalizzata l'informazione può essere elaborata in molti modi basta pensare alla rapidità con cui si può aggiungere o eliminare una frase da un testo scritto su computer rispetto ad un testo dattiloscritto.L'informazione digitale è facilmente trasportabile La multimedialità: e cioè l'articolazione del contenuto attraverso diversi canali: suoni, grafici, immagini, testi scritti. Multimediali sono anche la televisione e il cinema, il multimedia di oggi si distingue per una integrazione più spinta tra i diversi codici, l'autore di un testo multimediale è libero di utilizzare qualsiasi modalità espressiva senza i limiti dei media tradizionali x es. in una rivista industriale non è possibile inserire brani musicali).

38 I nuovi media L'interattività: il concetto sociologico d'interazione definito da Gallino (1993) dice: relazione tra due o più soggetti individuali o collettivi nel corso della quale ciascun soggetto modifica reiteratamente (in maniera ripetuta) il suo comportamento in vista del comportamento dell'altro. Si tratta questo di un concetto ambiguo se riferito ai media, da questo punto di vista si definisce interattività: la misura della potenziale capacità di un medium di lasciare che l'utente eserciti un'influenza sul contenuto o la forma della comunicazione mediata. L'ipertestulità: per ipertesto si intende un insieme d'informazioni collegate tra loro in modo non lineare attraverso rimandi logici. Il concetto di ciberspazio: (rete in quanto luogo) Grazie all'uso delle reti telematiche è possibile conoscere persone nuove. L'uso del termine ciberspazio sottolinea l'evoluzione delle reti in senso sociale cioè non sono solo destinate a funzioni di calcolo ma anche come strumenti di comunicazione.

39 Un nuovo tipo di comunicazione. Gli utenti non sono passivi destinatari di informazione, ma attivi produttori di contenuti e informazione (si pensi ad esempio a tutti coloro che aggiornano il proprio blog, il proprio facebook, utilizzano chat, creano siti web, creano i propri CD, usano strumenti di collaborazione via web, podcast, o semplicemente navigano in Internet creando le proprie connessioni tra insiemi esistenti di informazioni).

40 Nuovi media/Vecchi media Media: Stampa, Radio, Tv New media: Blog, Forum/ChatRoom, Siti web, Cd/Dvd promozionali, Newsgroup/Newsletter

41 Comunicazione efficace nei nuovi media Velocità Immediatezza Sintesi Chiarezza Ordine Smiley Video… Fondamentale il ruolo della comunicazione non verbale

42 Per concludere... LA COMUNICAZIONE EFFICACE LA COMUNICAZIONE EFFICACE RIDUCE LE CONSEGUENZE NEGATIVE PRODOTTE DA UNA SITUAZIONE CRITICA AUMENTA I VANTAGGI DI UNA SITUAZIONE FAVOREVOLE

43 Inoltre ……… LA COMUNICAZIONE EFFICACE LA COMUNICAZIONE EFFICACE FINALIZZATA CONSAPEVOLE CONTESTUALIZZATA CREA INTEGRAZIONE A …..LIVELLO DELLA RELAZIONE EVITA CONFLITTI INUTILI

44 Il newsmaking

45 Cos’è una notizia? Analizzare il giornalismo significa innanzitutto stabilire cos’è una notizia. La notizia non è il fatto avvenuto, ma il racconto di ciò che è avvenuto. Senza trasmissione e diffusione non c’è notizia

46 La notiziabilità Cosa rende un fatto una notizia? Possiamo definire la notiziabilità di un evento come la sua “attitudine” ad essere trasformato in notizia. Che cosa, fra gli infiniti fatti che accadono ogni giorno, fa in modo che poche decine siano scelte per le pagine di un quotidiano e circa quindici o venti abbiano l’onore di un telegiornale? E’ questione di caratteristiche…

47 La notiziabilità La notiziabilità corrisponde all’insieme di criteri, operazioni, strumenti con cui gli apparati di informazione affrontano il compito di scegliere, quotidianamente, da un numero imprevedibile e indefinito di accadimenti, una quantità finita e tendenzialmente stabile di notizie Autonomia professionale, routine produttive, l’idea che si ha circa il modo di svolgere il mestiere di informare possono portare a una “distorsione involontaria” dei contenuti

48 I valori notizia Sono le linee guida per la selezione del materiale e la sua eventuale presentazione (cosa verrà enfatizzato, cosa omesso, ecc) Mutano nel tempo: alcuni argomenti che qualche anno fa non “esistevano” oggi fanno normalmente notizia (vedi rispetto ambientale, ecocompatibilità oppure i “single issue movements”, i movimenti d’opinione intorno a singoli problemi che acquistano una certa rilevanza. Es. M5S)

49 I valori notizia Derivano da: I criteri sostantivi delle notizie (il loro contenuto) I criteri relativi al prodotto ( la disponibilità di materiale) Il pubblico La concorrenza

50 1.Criteri relativi all’evento (sostantivi) Importanza dei soggetti coinvolti, notorietà Impatto sulla nazione e sull’interesse nazionale (importanza oggettiva, es. caduta del governo) Quantità di persone che l’evento coinvolge (prossimità geografica) Rilevanza e significatività dell’evento per le conseguenze che produrrà e gli sviluppi futuri

51 2. Criteri relativi al prodotto Riguardano la “disponibilità” del materiale (quanto l’evento è accessibile ai giornalisti, se è di facile copertura, quanto è tecnicamente trattabile) E i caratteri specifici della notizia: brevità, infrazione alla regola, novità, qualità della storia, bilanciamento (con le altre notizie)

52 3. Criteri relativi al mezzo Riguarda la possibilità di avere, ad es. in tv, buon materiale visivo Formato (ogni notizia deve avere un’apertura, una parte centrale di sviluppo e una chiusura)

53 4. Al pubblico Riguardano il ruolo che riveste l’immagine del pubblico condivisa dai giornali (tensione fra l’esigenza di dare le notizie essenziali e il richiamo ai bisogni, esigenze dei destinatari)

54 5. Alla concorrenza La competizione determina: Cercare lo scoop Aspettative reciproche Scoraggiamento nell’innovazione della selezione …e contribuisce a stabilire parametri professionali e modelli di riferimento

55 Le fonti Le fonti sono tutti quegli attori sociali da cui i giornalisti (gatekeepers=selezionatori) assumono quotidianamente informazioni nella loro continua attività di ricerca di notizie Si distinguono in: fonti dirette fonti indirette

56 Le fonti Le fonti dirette sono i fatti in sé: il giornalista è testimone oculare del fatto Le fonti indirette si dividono in: Istituzionali (uffici stampa, portavoce, agenzie di stampa)Istituzionali Non istituzionali (rappresentanti delle istituzioni, dei partiti, politici, sindacalisti, testimoni occasionali che danno loro versione del fatto)

57 Criteri per selezionare una fonte Autorevolezza Attendibilità Credibilità Produttività (capacità di fornire informazioni in tempi brevi)

58 Come si costruisce una notizia Verifica della notizia Lead Il linguaggio del giornalista: il confronto con il pubblico

59 Le notizie e la Rete Nasce la rete, cambia il ciclo produttivo: Chiusura e deadline  Aggiornamento continuo Spazio circoscritto  Spazio globale Rinegoziazione permanente: La negoziazione giornalistica classica si basava su un processo lineare che dal fatto conduceva alla notizia. Con la rinegoziazione favorita da Internet, tutti gli attori appartengono allo stesso contesto e possono interagire liberamente tra di loro

60 Le notizie e la Rete Nuove logiche mediali: Velocizzazione dell’informazione: accelerazione dei ritmi di lavoro collegata a mole crescente di informazioni, ampliamento degli spazi informativi, ciclo di vita della notizia (più breve ma intenso), allargamento dello “spazio sociale mediatizzato” (ma la rapida deperibilità della notizia favorisce uno schiacciamento sull’attualità) Semplificazione della realtà Popolarizzazione dei media giornalistici: ingresso di nuovi temi e nuovi soggetti, apertura a un nuovo pubblico, allargamento delle forme di cittadinanza

61 Fonti giornalistiche e Internet Il triangolo entro cui si genera la notizia diventa bidirezionale ad ogni vertice (fonte/giornalista/pubblico). L’avvento delle tecnologie digitali per comunicare ha portato ad un aumento geometrico delle fonti Si sono moltiplicate le fonti sia di gruppi organizzati, aziende… che dei singoli cittadini (blog). La partecipazione sempre più intensa del cittadino digitale ha portato a quel fenomeno chiamato giornalismo partecipativo. Questa moltiplicazione delle fonti è un’occasione per i media per produrre un’informazione più originale e approfondita Le fonti on line sono disponibili a tutti e così anche il lavoro giornalistico può diventare trasparente e quindi rafforzare la fiducia o essere più facilmente smascherato

62 Fonti giornalistiche e Internet Ma ci sono nuovi rischi: Possono essere anche un motivo di errore e di cattiva informazione e dell’ uso indiscriminato del copia e incolla. In rete si trovano non solo testi ma materiale multimediale, questo comporta non solo un aumento della ricchezza informativa ma nuovi problemi di interpretazione da parte dei giornalisti, visto che, ad esempio, una foto è più soggettiva di un testo. In ogni modo le fonti on line vengono sempre più utilizzate dai professionisti dell’informazione

63 Notizie in Internet Fin dall’inizio della storia del web le nostre domande possiamo farle a degli altri esseri umani (mailing list, newsgroup, chat). Con la partecipazione diffusa tipica del web 2.0 la ricerca tramite le persone è più semplice (Facebook, Twitter, Skype). Verificare le fonti su Internet è un passaggio ancora più delicato: chiunque può scrivere, non esiste un controllo generale sui contenuti e dunque possiamo imbatterci anche in testi di scarsa qualità, errati, addirittura falsificati in modo deliberato. Occorre saper valutare : alcuni criteri di qualità sono l’avere delle informazioni positive sull’autore, conoscere già il sito da cui si prende del materiale, osservare la data di pubblicazione del testo e la frequenza dell’aggiornamento del sito

64 Linguaggi per la Tv (o la web Tv) Qualche spunto

65 L’immagine Modi di ripresa Filmare un oggetto significa anche decidere da quale punto guardarlo e farlo guardare ( se di fronte, dall’alto, dal basso, da vicino, da lontano ecc.). Queste scelte non sono senza conseguenze, poiché́ esaltano o aggiungono significati a quelli propri dell’oggetto inquadrato

66 L’immagine L’inquadratura: è lo spazio o campo visivo che si decide di delimitare con l’obiettivo. -Varia in estensione, angolo e profondità -ogni inquadratura deve avere una durata da 7 a 10 secondi)

67 Tipi di inquadrature Campo lungo (CL): spazio e ambiente prevalgono sulle persone. Se usata all’inizio del servizio è definita inquadratura di fondamento o di riferimento. Campo medio (CM): la figura umana diventa rilevante e occupa circa metà dello schermo. Piano medio (PM): anche detto “mezza misura”, perché taglia la persona appena sotto la cintura. E’ adatta a includere due persone, tipica dei dialoghi. Primo piano (PP): taglia il soggetto appena sopra la testa e poco sotto le spalle. Sempre più usato nella tv emozionale, tende a deformare la realtà e a ingigantirla.

68 Tipi di inquadrature E ancora… Primissimo piano/particolare : per drammatizzare o esasperare le reazioni e le emozioni di una persona. Mezzo primo piano o “mezzobusto”: rispetto al piano medio sposta l’attenzione dall’azione e dal comportamento alla comunicativa e alla sfera della personalità. Piano americano : dalla testa alle ginocchia. Figura intera: consente di seguire con rapporto reale l’azione del personaggio e la sua interazione con l’ambiente. Campo totale, campo lunghissimo.

69 Il suono Ogni immagine ha un suo suono naturale e deve conservarlo: tanto più la voce è immersa, “galleggia” nei suoni, tanto più il giornalista sembrerà presente sul luogo del fatto che racconta  Il coinvolgimento degli spettatori sarà maggiore e il racconto risulterà più credibile (Petrone)

70 Il suono Il suono serve a segnalare i cambiamenti di situazione e ambiente (l’immagine iniziale, lasciata per qualche secondo con il proprio suono naturale in primo piano, dà modo di entrare nella situazione reale Il suono, usato in primo piano, comunica informazioni e rappresenta la realtà

71 L’intervista “L’intervista riuscita è l’incontro appropriato fra un gruppo di tecniche e la situazione che le richiede” (Petrone) In pratica, l’attività di rivolgere domande per ottenere risposte assume forme diverse in rapporto a: - gli obiettivi che ci si pone - l’argomento trattato - l’interlocutore - il modo e il contesto in cui si svolge - la forma e la struttura delle domande e delle sequenza con cui sono poste - la forma e la struttura delle risposte e della loro utilizzazione

72 L’intervista Essenzialmente si può far riferimento a due tipi di interviste: 1.Le news interviews o interviste d’attualità, che sono interviste brevi e servono per raccogliere informazioni (possono limitarsi a una o due domande precise) 2.Le feature interviews o interviste approfondite, più lunghe, che servono ad esaminare tutti gli aspetti di una questione o per far emergere la personalità dell’intervistato

73 Come si prepara il giornalista deve scegliere l’interlocutore più adatto alla sua indagine; non deve apparire né troppo aggressivo, né troppo remissivo nei suoi confronti (contraddittorio moderato); deve conoscere, se è possibile, la storia e la personalità dell’intervistato; deve fare una ricerca sul tema da trattare, preparare la scaletta delle domande e avere la capacità di cambiarle o integrarle nel corso del dialogo; deve porgere domande brevi, chiare, precise e non allusive. Il segreto è pensare in anticipo le risposte che si riceveranno, prima di rivolgere le domande

74 Come si prepara All’intervista vera e propria, segue la fase della trascrizione (per i giornali) o del montaggio (per la radio-televisione). Il giornalista deve conservare la fedeltà al senso delle risposte rese dall’intervistato e rispettare la scansione domanda-risposta. L’intervista ha sempre una ambientazione. L’intervistatore deve riferire il posto, il tempo e il contesto nel quale un’intervista è stata realizzata e ciò non solo per motivi di colore, ma per facilitare la comprensione dell’avvenimento nella sua interezza. La descrizione di un ambiente, l’ascolto di effetti sonori nell’intervista radiofonica o la visione delle immagini in quella televisiva, completano il messaggio informativo (ad es. diversa può essere l’intervista concessa dal presidente del Consiglio nel suo studio di palazzo Chigi, da quella raccolta per strada mentre si trova in vacanza; di grande spessore informativo è l’intervista a un soldato raccolta sul fronte, rispetto a quella realizzata in caserma; nel dibattito politico è importante spiegare ai lettori se l’intervistato conosceva o non conosceva le dichiarazioni di altri personaggi quando una intervista è stata realizzata; e così via).

75 L’intervista in Rete Si va facendo strada una nuova forma di i.g. telematica: quella che coinvolge personalità di grande rilievo istituzionale in fili diretti che si svolgono in chat o in veri e propri forum. Essa consente il contatto in tempo reale con l’intervistato e la partecipazione di più intervistatori al dialogo. La mancanza in molti casi di una mediazione giornalistica è uno dei limiti di una pratica destinata a crescente diffusione.

76 Bibliografia Volli Ugo, Il nuovo libro della comunicazione, Il Saggiatore, Milano 2007. Morcellini Mario e Fatelli Giovambattista, Le scienze della comunicazione, Carocci, Roma 2008 Petrone Sandro, Il linguaggio delle news, Rizzoli Etas, Milano 2011 Wolf Mauro, Teorie delle comunicazioni di massa, Bompiani, Milano 2005


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