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Fondo sociale europeo Unione Europea Programma Operativo Nazionale “La scuola per lo sviluppo” Liceo Scientifico “Pitagora” Rende Anno 2004/2005 P.O.N.

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1 Fondo sociale europeo Unione Europea Programma Operativo Nazionale “La scuola per lo sviluppo” Liceo Scientifico “Pitagora” Rende Anno 2004/2005 P.O.N. 3-2-2004-108 Modulo n°3

2 Il gruppo di lavoro GLI ALUNNI Nudo Sara Callegari Nicoletta Perri Emanuela Perri Veronica Ventimiglia Teresa Morrone Gianluca Piro Simona Piro Valentina Esposito Maria Gabriella Scalercio Erika Fasolino Ilaria Locher Jacqueline Migliaccio Teresa Napoli Elisa Scordamaglia Anna Maria Toteda Fabiana Vena Marilù Esperti Esterni Arch. Ferdinando Morrone Dott. Silvio Manna Dott. Antonio Carpino Docenti Tutor Prof.ssa Lida Barazzutti Prof.ssa Francesca Staglianò

3 1° incontro - venerdì 14 gennaio Tutor interno Barazzutti 3h - Esperto esterno Morrone 3h Fase orientativa: attività di socializzazione: presentazione dei soggetti coinvolti e assunzione dei ruoli. Distribuzione ed illustrazione dei contratti formativi. Presentazione delle attività con negoziazione degli obiettivi, degli strumenti di verifica e valutazione dell’esperienza di formazione. Le caratteristiche fondanti del modulo “Linee e Colori”: l’educazione al rispetto ambientale ed alla valorizzazione del patrimonio artistico-culturale del territorio. 2° incontro - venerdì 21 gennaio Tutor interno Barazzutti 3h - Esperto esterno Morrone 3h Fase orientativa: Somministrazione di un questionario di ingresso su motivazioni e aspettative. Confronto-dibattito sulle modalità di attuazione del modulo: dallo studio e dall’osservazione dell’ambiente alla realizzazione di elaborati grafici e/o manufatti artistici ispirati alla rappresentazione dell’ambiente e del paesaggio del territorio: Rende tra passato e presente. 3° incontro - venerdì 11 febbraio Tutor interno Giordano 3h - Esperto esterno Morrone 3h Fase operativa: Distribuzione dei materiali di lavoro. Laboratorio grafico: presentazione di materiali, strumenti, tecniche. Saper vedere per saper fare. Grafica e grafica computerizzata. Acquisizione di immagini con lo scanner. Trattamento e modifica delle immagini. Fase operativa con esecuzione di schizzi a mano libera. 4° incontro - venerdì 18 febbraio Tutor interno Staglianò 3h - Esperto esterno Morrone 3h Fase operativa: Applicazioni di grafica computerizzata: Rendering, Corel Draw, Open GL e Prospettiva avanzata su alcuni soggetti del territorio preso in esame.Esecuzione di schizzi e disegni a mano libera. Rappresentazione di un edificio storico: la chiesa del S. Rosario Calendario delle attività svolte Articolazione attività PON 108: “Espressività e linguaggi a confronto” III MODULO: Linee e Colori

4 5° incontro - lunedì 21 febbraio Tutor interno Barazzutti 1h + Staglianò 2h - Esperto esterno Morrone 3h Fase operativa: Riprese allo scanner. Definizione dell’area di lavoro e ritaglio dell’immagine. Contrasto e definizione dei dettagli. Esportazione dell’immagine su programmi di grafica. Rendering, Corel Draw, Open GL e Prospettiva avanzata. Foglio di lavoro e scala del disegno. Applicazioni al computer ed esecuzione di schizzi a mano libera sul castello di Rende. 6° incontro - venerdì 25 febbraio Tutor interno Staglianò 3h - Esperto esterno Carpino 3h Fase operativa: visita guidata nel territorio di Rende Nuova: ricerca ed individuazione di soggetti da fotografare e da schizzare. L’immagine e la comunicazione, l’inquadratura, come scrivere una didascalia, le ottiche. 7° incontro - lunedì 28 febbraio Tutor interno Barazzutti 3h - Esperto esterno Carpino 3h Fase operativa: visita guidata nel territorio di Rende Antica: ricerca ed individuazione di soggetti da fotografare e da schizzare. Finalità dello scatto fotografico: come raccontare attraverso una foto. 8° incontro - venerdì 4 marzo Tutor interno Barazzutti 3h - Esperto esterno Carpino 3h Fase operativa: visita guidata presso la città Universitaria: ricerca ed individuazione di soggetti da fotografare e da schizzare. Studio del soggetto, inquadratura, esposizione. 9° incontro - lunedì 7 marzo Tutor interno Barazzutti 1h + Giordano 2h - Esperto esterno Morrone 3h Ambiente e paesaggio nel territorio di Rende: relazione dell’esperto, gruppi di lavoro e dibattito. Somministrazione di un questionario di monitoraggio in itinere. 10° incontro - lunedì 14 marzo Tutor interno Barazzutti 3h - Esperto esterno Carpino 3h Ambiente e paesaggio: visita guidata nel centro storico di Cosenza alla ricerca di soggetti da studiare, schizzare, fotografare, rappresentare. Calendario delle attività svolte

5 11° incontro - mercoledì 16 marzo Tutor interno Barazzutti 3h - Esperto esterno Manna 3h Ambiente e paesaggio nel territorio di Rende tra presente e passato: Presentazione in Power Point. Il concetto di paesaggio e progettazione partecipata. Consultazione di testi e ricerche bibliografiche ed iconografiche. 12° incontro - mercoledì 23 marzo Tutor interno Staglianò 3h - Esperto esterno Manna 3h Fase operativa: escursione presso il parco fluviale del torrente Emoli, riflessioni sulla modifica del paesaggio in relazione all’uso antropico dell’area. Esecuzione di foto e filmati. 13° incontro - venerdì 1 aprile Tutor interno Staglianò 3h - Esperto esterno Manna 3h Ipotesi di riqualificazione delle aree limitrofe al parco fluviale. Laboratori grafici: esecuzione di elaborati sui soggetti osservati e/o fotografati con tecniche manuali e computerizzate. Predisposizione del prodotto finale. 14° incontro - mercoledì 6 aprile Tutor interno Staglianò 3h - Esperto esterno Carpino 3h Visita guidata presso il centro storico di Rende. La storia della bella Arintha, Esecuzione di foto e schizzi dal vero sui soggetti osservati. 15° incontro - venerdì 15 aprile Tutor interno Staglianò 3h - Esperti esterni Manna 1h + Morrone 2h Visita guidata presso il Laboratorio di Restauro di Cosenza, le chiese di S. Francesco d’Assisi e Cattedrale, i vicoli del centro storico. La salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio artistico- culturale. Riprese video ed esecuzione di foto. 16° incontro – mercoledì 18 maggio Tutor interno Barazzutti 3h - Esperto esterno Carpino 3h Allestimento mostra. 17° incontro – lunedì 23 maggio M ostra conclusiva e presentazione dei lavori nella Sala Consiliare del Comune di Rende. Calendario delle attività svolte

6 Il concetto di AMBIENTE Definizione dal dizionario: Lo spazio circostante considerato con tutte o con la maggior parte delle sue caratteristiche. L’insieme delle condizioni fisico- chimiche e biologiche che permettono e favoriscono la vita di determinati esseri viventi. Complesso di condizioni sociali, culturali e morali nel quale una persona si trova, si forma, si definisce.

7 Il concetto di PAESAGGIO

8 Paesaggio designa una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interazioni. (Convenzione Europea del Paesaggio, Firenze 20.X.2000)

9 La questione ambientale Si affaccia in Europa negli anni ’70-’80 e si afferma rapidamente perché tocca elementi che riguardano la qualità della vita nel quotidiano e nel futuro. Nascono le basi di pensiero per il concetto di SVILUPPO SOSTENIBILE

10 Sostenibilità del territorio relativamente allo sfruttamento antropico. Sport turismo economia sostenibili Rafting Trenino Sci di fondo

11 SVILUPPO SOSTENIBILE Sviluppo che soddisfi gli attuali bisogni senza compromettere la possibilità per le generazioni future di soddisfare i propri. Ricordiamo che la linea di pensiero venne ribadita con l’approvazione di AGENDA 21 “Manifesto per uno sviluppo sostenibile nel XXI secolo” (Rio 1992) che integra principi, obiettivi ed azioni che interessano tutti i livelli istituzionali ed operativi. (Gli Enti Locali inoltre sono predisposti alla realizzazione degli obiettivi di sostenibilità con la redazione di Agende 21 locali). Citazione di agenda 21 provinciale

12 I FUTURI POSSIBILI Per ragionare sui futuri possibili, gli esperti e le comunità si avvalgono sempre più di scenari che possiamo dividere in: Scenari della prima generazione (1950-‘60) in cui era dominante il ruolo degli esperti Scenari di seconda generazione (anni ‘70-‘80) in cui oltre agli esperti entravano in gioco politici e funzionari dei governi locali Scenari di terza generazione o scenari partecipativi generati da un corale discorso di pianificazione tra tutti coloro che hanno un ruolo nella comunità e nel suo ambiente di vita (anni ‘90-2000)

13 Pensare globalmente ed agire localmente ed in maniera partecipata Si tratta di azioni partecipate in ambienti differenti ed in divenire. Paesaggio come valore territoriale onnicomprensivo, come struttura relazionale, come grande contesto del manifestarsi delle relazioni.

14 Territorio antropizzato Proviamo ad osservare dall’alto, ad esempio dalle pendici di una collina, un vasto paesaggio, apparentemente ancora allo stato naturale. Percorriamo con lo sguardo tutta la zona, cercando precisi segni degli interventi dell’uomo: rimboschimenti, colture, argini, strade, elettrodotti, qualche edificio isolato, forse qualche nucleo abitativo, ecc. Sono questi i segni del territorio antropizzato (cioè modificato dall’uomo, dal termine greco antropos = uomo).

15 Ambiente urbanizzato Stiamo passeggiando in un centro cittadino, lungo una strada contornata di edifici. Ci arrestiamo ogni tanto per osservare meglio quanto ci circonda. Da ogni nuovo punto di osservazione isoliamo dal contesto quadri visivi di senso compiuto, secondo una successione logica fatta di persone, marciapiedi, portici, piazze, impianti di illuminazione, alberi, aiuole, parcheggi, negozi, edifici, ognuno dei quali, per il proprio verso, particolarmente interessante. Sono questi i segni dell’ambiente urbanizzato (cioè modificato in forma di città, dal termine latino urbs = città)

16 Barriere architettoniche Per “Barriera architettonica” si intendono tutti gli impedimenti di natura fisica e strutturale che non permettono a tutte le persone di svolgere con continuità e senza grandi disagi una normale attività di vita. Già in fase di progettazione bisogna quindi pensare a tutti quegli accorgimenti per consentire la più ampia ed agevole fruibilità da parte del maggior numero di persone. Riferimenti legislativi: - D.P.R. n. 384 del 27/4/1978 (G.U. n. 204 del 22/7/1978) - Legge 9/1/1989 n. 13 (G.U. n. 21 del 26/1/1989) - D.M. 14/6/1989 n. 236 Anche i parchi pubblici e le aree di “verde attrezzato” devono essere realizzati in modo da risultare privi di barriere architettoniche, facilmente accessibili da diversi punti, i cui percorsi pedonali principali siano direttamente collegati con le strade, nelle cui prossimità vi siano appositi parcheggi riservati alle persone con difficoltà di movimento.

17 Arredo urbano La qualità e la quantità degli spazi aperti di una città (vie, piazze, aree a verde e giardini) qualificano il paesaggio cittadino. Concorrono a trasformare il paesaggio urbano numerosi elementi fra cui i caratteri architettonici dei fabbricati e dei monumenti, le dimensioni e le caratteristiche funzionali di piazze e strade, le pavimentazioni di marciapiedi, gradinate, percorsi vari, gli elementi di arredo quali lampioni, panchine, fontane, insegne, monumenti, alberi, aiuole, muretti di contenimento, ecc. La scelta delle forme, dei materiali, delle dimensioni, della collocazione sono essenziali per garantire una piena e gradevole fruizione da parte dei cittadini.

18 Pavimentazioni Le pavimentazioni pedonali dei centri storici così come quelli dei parchi devono ben inserirsi nel contesto ambientale. Devono essere impiegati materiali naturali e possibilmente locali e ottenere splendidi risultati utilizzando, variamente combinati e disposti, pietre locali, ciottoli di fiume, lastre e blocchetti di granito silano, cubetti di porfido. Sicurezza innanzi tutto: materiali non gelivi, antisdrucciolevoli, che non creino ostacoli o rischi di inciampo, ampie dimensioni, lunga durata nel tempo, poca manutenzione.

19 Multidisciplinarietà nella gestione dei paesaggi I programmi per la gestione dei paesaggi devono essere multidisciplinari perché tutto entra a far parte del paesaggio, dalla storia all’ecologia, in maniera inscindibile: il tutto è la somma delle parti.

20 I paesaggi devono essere partecipati, contemporanei, durevoli, dinamici, evolutivi

21 Iniziando la lettura del territorio in maniera originale, senza veri condizionamenti, pensando a quali valori sono nascosti o evidenti alla tua vista, guardi, osservi, ci pensi su, lo individui e vi ritrovi la storia, lo svolgimento delle attività degli esseri umani che vi hanno lasciato i segni e della natura che lo ha marcato in altra maniera. Noti tutto ciò, nei terreni coltivati, nel bosco che avanza, nelle costruzioni, nei quartieri, … lo percepisci in tutte le sue sfaccettature: attribuisci i valori e poi lo interpreti ponendoti le domande a sapere cosa ne vuoi fare, cosa desideri che diventi, che resti o come cambiare il tuo luogo. Allora si può pensare di sperimentare, provare, ideare e poi … progettare. Ti accorgi che hai imparato (il territorio ti ha dato informazioni …) poi tocca a te formare (1) (1)(1) Da “L’applicazione della Convenzione Europea del Paesaggio in Svizzera” di Christiana Storelli, Atti del Convegno “La convenzione Europea del Paesaggio: acquisizioni scientifiche di intervento sul territorio - il ruolo degli Enti di gestione delle aree protette - a cura di A. Morrone e F. Spingola, 2004.

22 Il territorio La valle del Crati

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24 Principali collegamenti stradali A3 Salerno Reggio Calabria SS 107 Paola Crotone

25 Catene montuose importanti POLLINO SILA CATENA COSTIERA

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27 Catena Costiera

28 Catena montuosa non eccessivamente elevata (1545 m.s.l.) parallela alla costa tirrenica, con cime arrotondate Versante tirrenico: versanti acclivi, brevi pianure costiere, fiumi inclinati, brevi e rettilinei, che convogliano in mare una grande quantità di materiali. Versante orientale (sulla valle del Crati): alle cime arrotondate o debolmente spianate segue un pendio particolarmente ripido in corrispondenza della scarpata delle faglie principali che separano l’Appennino costiero dal graben del Crati

29 Graben ed horst

30 Faglie importanti

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33 LE FASCE ALTITUDINALI 0 m 600-800m 900-1000 m Fascia delle querce Fascia del castagno Fascia del pino e dell’abete Pino loricato ed altri vegetali prostrati 1900 Dai 2000 m ed oltre Macchia mediterranea Faggio

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35 Lungo il torrente. La flora Partendo dalla zona vicina S. Fili, dove sono state osservate piante di Castagno (Castanea sativa) anche di notevoli dimensioni a testimonianza della sua importanza economica nella zona, altro elemento caratterizzante è stata la Roverella (Quercus pubescens e Quercus virgiliana) storicamente presente come in tutta la zona ma rada probabilmente per far posto al più redditizio castagno. Notata la presenza di Vischio (Viscum album) sulle latifoglie. Presente l’Erica arborea tipica componente della macchia mediterranea e l’immancabile alloctona ed infestante (seppur utile sotto diversi aspetti) Robinia pseudoacacia costantemente insediata lungo tutto il tratto del fiume, sino al Crati. Più in basso, lungo il tratto mediano e pianeggiante del torrente, sono stati riscontrati vari salici (Salix alba e Salix cinerea) e pioppi tra cui anche il Pioppo nero (Populus nigra) oltre alla solita Robinia. Oltre a Vinca maior dai bellissimi fiori, ortiche e rovi, sono state osservate grosse quantità di diverse rampicanti, Edera (Hedera elix) e Vitalba (Clematis vitalba). Presente è anche il Sambuco nero (Sambucus nigra), quest’ultimo comune ai margini dei boschi o come nel nostro caso su terreni argillosi molto umidi o bagnati, anche sulle discariche nei pressi dei centri abitati. L’aspetto del corso del fiume va sempre più degradandosi man mano che ci si avvicina al grande centro urbano. Nella zona adiacente l’autostrada, il fiume perde gran parte della sua naturalità essendo la zona letteralmente invasa dalla Robinia (usata per il consolidamento degli argini stradali) e da Eucalipto. Lungo la zona imbrigliata ed adibita a Parco cittadino (vicino Villaggio Europa) il torrente è stato ripulito degli arbusti ed erbacee essendovi solo piantumate essenze arboree quali Salice piangente, Pioppo cipressino (Populus nigra V. italica) ed Ontano nero (Alnus glutinosa). Il torrente si immette nel Crati in una zona di alto degrado (movimenti di terra e spazzatura oltre a recenti incendi).

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41 La fauna Tra gli animali importanti potremmo citare il triturus italicus ed il triturus alpestris inexpectatus importanti per quanto riguarda la Catena Costiera ma da verificare se presente in particolare nell’area di studio. Vertebrati della catena costiera. Oltre ai gechi e lucertole citiamo Ramarro, Luscengola, Orbettino fra i sauri. Biscia dal collare e Colubro liscio fra i serpenti. Uccelli rapaci presenti: Poiana Sparviere Gheppio, Lodolaio Allocco, Barbagianni, Civetta. Vari picchi, il succiacapre, il Cuculo, il Colombaccio. Fra i mammiferi, citiamo il Riccio, il Ghiro, Moscardino e Quercino. Carnivori: un’ampia varietà di mustelidi come la Faina, la Donnola, il Tasso, la Puzzola (ormai poco comune in tutta la regione). Altre specie rinvenibili sono: la volpe, la lepre, ormai sempre più rara ed il cinghiale, poco comune). La presenza della martora e del gatto selvatico, necessita di segnalazioni recenti mentre è ormai accertata la presenza del lupo. (Pag. 191 Calabria riserva verde del mediterraneo). Ripetiamo che la presenza degli animali sopra citati, al di là di superficiali osservazioni dirette (che testimoniano corvidi come cornacchia grigia, taccola, gazza e mammiferi come la talpa romana nell’area del parco fluviale), sono da verificare per l’asta fluviale dell’Emoli. TALPA. Disegno da “Guida dei mammiferi d’Europa” Muzzio editore GAZZA. Disegno da “Guida degli uccelli d’Europa” Muzzio editore

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45 Un affluente di sinistra del Crati: Il torrente EMOLI

46 Presso le sorgenti dell’Emoli (S. Fili)

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48 La superstrada 107 Paola-Crotone. Un importante elemento del paesaggio.

49 Costeggiando il centro storico di S. Fili

50 Uno sguardo verso la valle del Crati

51 Uno sguardo a nord verso il Pollino

52 Piccoli insediamenti industriali verso valle nei pressi dell’UNICAL

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54 Nei territori di S. Fili scendendo verso valle

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60 Zona antistante il parco fluviale di Villaggio Europa

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62 Nuovo Parco fluviale nei pressi di Villaggio Europa

63 Uno degli ingressi al parco fluviale

64 Subito dopo il parco fluviale. Alcune case sembrano versare le acque di scarto, tramite semplici tubi, direttamente nel torrente.

65 Degrado nei pressi della foce (zona di immissione del torrente Emoli nel fiume Crati)

66 Accumulo di rifiuti nella zona vicina all’immissione del torrente Emoli nel Crati

67 per una corretta sistemazione di un pendio fluviale degradato da ripristinare Schema per una corretta sistemazione di un pendio fluviale degradato da ripristinare

68 L’escursione presso l’EMOLI

69 Andamento del fiume sul territorio Andamento del fiume Emoli sul territorio

70 “LA VALLE DELL’AFFLUENTE EMOLI - FIUME CRATI” CENNI STORICI e SVILUPPO DEL TERRITORIO Dallo studio storico del territorio al 1880 si nota come intorno alle varie sorgenti si siano sviluppati i centri collinari più antichi S. Fili, S. Vincenzo La Costa, Marano Marchesato e la scarsa presenza di collegamenti viabili. Nel 1964 si può notare la presenza del centro abitato di Rende e la sua espansione verso il fiume Crati con la formazione di contrade – quartieri come Arcavacata, Commenda, Quattromiglia. Quindi nella valle del torrente Emoli si verifica la presenza di diversi tipi di insediamenti che sono collinari e di fondovalle. Nel 1986 si assiste ad uno sviluppo anomalo dell’edilizia e quindi della superficie costruita lungo la fascia che va dal centro abitato di Rende lungo la S.S. Silana Crotonese n° 107 e la S.S. n° 19, dovuto anche alla presenza dell’Università (polo principale di attrazione) e dell’autostrada (arteria principale di collegamento tra la città di Cosenza e il suo hinterland). Questo sviluppo edilizio è andato via via crescendo negli ultimi anni in maniera disordinata e discontinua anche a seguito delle varie lottizzazioni regolate dal P.R.G. del comune di Rende intorno all’area dell’Università.

71 Insediamenti nei pressi del parco fluviale

72 Il torrente a monte del parco fluviale

73 Anemone hortensis e Bellis perennis Arum maculatum Trovata presso il vecchio ponte dove termina il parco. Alcuni fiori nel parco fluviale

74 Attività di elaborazione grafica con schizzi dal vero dell’area

75 Attività pratica di indagine, con rilievo fotografico e video dell’area

76 Alcuni importanti elementi caratterizzanti il paesaggio

77 Osservazione diretta all’interno del parco fluviale Tracce di Talpa romana

78 Villaggio EUROPA visto dal parco fluviale

79 Il ponte pedonale in legno lamellare che passa sopra l’Emoli

80 La parte terminale del parco fluviale fra i ponti della SS. 19 e SS. 19 bis

81 La parte terminale del parco fluviale

82 L’Emoli oltre il parco fluviale, subito dopo il ponte della SS.19. Sullo sfondo il ponte in ferro della linea ferroviaria. Si noti l’abbondante accumulo di rifiuti depositati nell’ansa, trasportati dal fiume.

83 Alcune considerazioni sull’area. Il forte degrado in cui versava questo tratto dell’Emoli prima dell’intervento di riqualificazione fa certamente pensare ad un deciso beneficio apportato dalla presenza del parco fluviale nell’area. Ciò anche in rapporto alla nuova, positiva fruibilità da parte dell’uomo. Un riuscito connubio dunque tra ripristino di un’area in relazione al paesaggio, alla realtà in cui è calata. Notiamo altresì che, per come è strutturata la vegetazione e l’alveo del fiume, è palese una scarsa naturalità del luogo che potrebbe invece essere ripristinata (pulitura dell’alveo senza tagli eccessivi e cementificazioni) nel tratto antecedente e terminale del parco fluviale stesso, dove ancora l’intervento dell’uomo non è stato così radicale.

84 elementi che si armonizzano col paesaggio Cestini, panchine altri elementi di arredo urbano

85 PON 3.2.2004.108 ESPRESSIVITA’ E LINGUAGGI A CONFRONTO MODULO 3: LINEE E COLORI RENDE FRA PASSATO E PRESENTE

86 Dicembre 1976 Gregge al pascolo. Le colline di Arcavacata prima della costruzione del ponte e dei cubi dei dipartimenti dell’UNICAL RENDE TRA PASSATO E PRESENTE

87 Aprile 2005 Nello stesso luogo sorge ora l’Università della Calabria

88 RENDE TRA PASSATO E PRESENTE Giugno 1980 Il polifunzionale e i capannoni visti da contrada Monaci Aprile 2005 Il Polifunzionale visto da contrada Monaci. Rispetto alla prima foto possiamo notare che la vegetazione è cresciuta visibilmente nascondendo i capannoni.

89 RENDE TRA PASSATO E PRESENTE Estate 1982 Contrada Palleca. Sullo sfondo le colline di Arcavacata in direzione di contrada Bianchi Aprile 2005 Da contrada Palleca in direzione di contrada Bianchi. Sullo sfondo la biblioteca universitaria e i cubi delle facoltà di lettere, matematica e fisica.

90 RENDE TRA PASSATO E PRESENTE Giugno 1976 Trebbiatura dei campi. Sullo sfondo la catena costiera e le colline di Arcavacata in direzione di contrada Vermicelli e contrada Chiodo. Aprile 2005 L’Università della Calabria e la Biblioteca che sorge in contrada Vermicelli. Sullo sfondo la catena costiera.

91 Marzo 1982 Contrada Monaci: si pianta la vigna. Sullo sfondo il ponte dell’Università in costruzione. Marzo 2005 Da contrada Monaci in direzione di contrada Molicelle. L’Università è stata completata. La vigna ha 23 anni. RENDE TRA PASSATO E PRESENTE

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110 TUTELARE PER VALORIZZARE Quanto sia importante per la scuola aprirsi al territorio, entrare in contatto con le Istituzioni in esso esistenti, offrire a noi giovani, anche al di fuori delle attività curriculari, occasioni di arricchimento e di orientamento al mondo del lavoro nell’importante settore della tutela e della valorizzazione del patrimonio artistico-culturale, è emerso alcuni giorni fa, venerdì 15 aprile, nel corso della visita guidata che abbiamo realizzato presso il Laboratorio di Restauro situato nell’ex Convento di S. Francesco di Assisi nel centro storico della città di Cosenza. Si è trattato di un’esperienza nuova e senz’altro interessante: esplorando a piedi vicoli e stradine della città “vecchia”, abbiamo avuto l’opportunità di scoprire luoghi e monumenti che non conoscevamo o che non avevamo mai osservato con la dovuta attenzione, noi “ragazzi del sabato sera”che solitamente animiamo le piazze, le strade, i locali ed i pub del borgo antico per divertirci e trascorrere il tempo assieme, noi che sembriamo così lontani e distratti, incapaci di “leggere ed osservare”, come spesso ci rimproverano gli adulti. In visita al Laboratorio di Restauro di Cosenza gli studenti del liceo Scientifico Pitagora di Rende

111 TUTELARE PER VALORIZZARE Forse abbiamo solo bisogno di vivere la scuola come un autentico laboratorio in cui crescere ed aprirci alla realtà circostante…e l’esperienza vissuta tra antiche tele, odori penetranti di vernici e trementina, statue lignee insidiate dai tarli, volti pensosi ed intensi di madonne e di santi, è stata un’occasione per riflettere sul valore dell’arte e sulla sua capacità di emozionarci e coinvolgerci in ogni luogo e in ogni tempo. Il dott. Visciglia, che la Sovrintendenza aveva messo a nostra disposizione, ci ha pazientemente illustrato non solo tecniche e modalità di restauro, ma anche prospettive di lavoro e di studi post-secondari, dalla Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali dell’UNICAL alla Scuola di Restauro di Roma, guidandoci poi per il chiostro ed i locali del convento di S. Francesco, oggi sede della Sovrintendenza ai Beni artistici ed ambientali della Calabria. Ad illustrarci particolari architettonici e costruttivi lungo le stradine della città vecchia l’architetto Ferdinando Morrone, uno degli esperti esterni coinvolti nel nostro gruppo di lavoro, “Linee e Colori”, nell’ambito del progetto PON “Espressività e Linguaggi a confronto”. Insomma, un “fare scuola” diverso, che ripeteremo presto nel corso delle altre uscite sul territorio previste tra le nostre attività. In visita al Laboratorio di Restauro di Cosenza gli studenti del liceo Scientifico Pitagora di Rende

112 Osservare per conoscere, conoscere per proteggere

113 I nostri elaborati

114 Il castello Svevo, oggi sede del Comune

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117 L’UNICAL vista da noi

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119 Bibliografia AA.VV., Calabria in Conoscere l’Italia. Enciclopedia dell’Italia antica e moderna, Istituto Geografico De Agostani, Novara, 1983; AA. VV., Tecnologia delle costruzioni, vol. 3, Le Monnier, Firenze 1995 Appella G. e Gagliardo P. (a cura di), Calabria e Lucania riserva verde del Mediterraneo, Libri Scheiwiller, 1992, Milano Atlante Generale Illustrato, ZANICHELLI Barillaro E., Calabria, Cosenza, 1972; Barillaro E., Dizionario topografico e toponomastico della Calabria, II, Cosenza, 1976; Brusco A. e Marchianò R. (a cura di), Gli anfibi della catena costiera, Amici della Terra, 2003 CALABRIA scala1:300.000, Carte stradali delle regioni, Studio F.M.B., Bologna Corbet-Ovenden, Guida dei mammiferi d’Europa, Franco Muzzio editore, 1980 Città di Torino, Una città per tutti? Illustrazione di documenti e proposte per eliminare le barriere architettoniche, Torino 1979 Coombes Allen J., Alberi, guida fotografica, Fabbri editori, 1992 Fonte F., Rende nella sua cronistoria, Chiaravalle C., 1976; Gambi L., Calabria, Torino,n 1965; Gilardi G., Le chiese di Rende, De Rose, Cosenza, 1985; L’Architetto, La normativa sulle barriere architettoniche, n. 50-51/1989 dalla G.U. n. 145 del 23/6/89 Manna Silvio (a cura di), Convenzione Europea del paesaggio, Cosenza, 2004. Ministero LL. PP., Direttive inerenti le facilitazioni per la circolazione e la sosta dei veicoli a servizio delle persone invalide, aprile 1985 Norman Douglas, Vecchia Calabria, Giunti, Prato, 1998; Pandolci-Santolini, 300 piante, fiori, animali che ognuno deve conoscere, Franco Muzzio Editore, 1987 Regione Piemonte, E’ permesso? Aboliamo le barriere architettoniche, Torino 1980 Russo N., Disegno e architettura. Segno, comunicazione, progettazione, vol.1, Calderini edagricole, Bologna 2000 Scaglione G.P. (a cura di), La Città di Valle Crati, Cosenza, Rende. Paesaggi del cambiamento. Sito internet: www.blucalabria.it; Strahler A.N., Geografia Fisica, PICCIN, 1984 Valente G., Dizionario dei luoghi della Calabria, 2 voll. Chiaravalle, 1973; Zanella A., Rende, Itinerari d’arte e di cultura, Palombi, 1998;


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