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APPRENDIMENTO COOPERATIVO : che cos’è a cura di Nuccia Forziati.

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Presentazione sul tema: "APPRENDIMENTO COOPERATIVO : che cos’è a cura di Nuccia Forziati."— Transcript della presentazione:

1 APPRENDIMENTO COOPERATIVO : che cos’è a cura di Nuccia Forziati

2 è un metodo che, istruendo, educa alla responsabilità individuale e alla capacità di relazione con gli altri e trova un equilibrio tra diversi estremi: istruzione/educazione, impegno individuale/aiuto reciproco, impegno in un compito individualisticamente accessibile e impegno in un compito complesso e cooperativo. Il gruppo: da soggetto didattico a strumento didattico APPRENDIMENTO COOPERATIVO: che cos’è

3 III LICEO TECNICO “G. CESARE” Bari 1999\00 I.T.C. “”COLAMONICO” Acquaviva: I F IGEA, II E IGEA a. s. 2001\02 TUTTE LE PRIME CLASSI dal 2002\03 a tutt’oggi CORSO SERALE (SIRIO) dal 2005 ad oggi PREMESSE ESPERIENZE PRECEDENTI :

4 INDICAZIONI METODOLOGICHE Per essere efficace deve essere condotto in collaborazione con altri colleghi e non da soli; ciò non solo favorirà una più solida comprensione del metodo, ma permetterà anche di attuare il Cooperative teaching (insegnamento cooperativo )

5 APPRENDIMENTO COOPERATIVO lavorare insieme per raggiungere obiettivi comuni a differenza dell’apprendimento competitivo, individualistico, può essere applicato ad ogni compito, disciplina, curricolo. L’apprendimento cooperativo, come per l’indagine processuale, ha bisogno di:

6 P ossibilità C.d.C. MOVENTE/scopo apprendere, socializzare benessere psicologico impegno e motivazione nel lavoro relazioni interpersonali costruttive positive MEZZO gruppi cooperativi

7 EQUILIBRIO TRA ISTRUZIONE EDUCAZIONE ASPETTO COGNITIVO ASPETTO SOCIO-AFFETTIVO RELAZIONALE CARATTERISTICHE DEL METODO

8 ASPETTO COGNITIVO Cooperazione L’apprendimento che passa attraverso il lavoro di gruppo permette un lavoro di ricerca e coinvolgimento in prima persona che costringe l’alunno ad assumere un ruolo attivo, alternativo alla LEZIONE FRONTALE (ruolo per lo più passivo, trasmissione e memorizzazione di contenuti)

9 Tende a mettere l’alunno in condizione di scoprire da solo le cose, invece di ricevere la conoscenza bella e fatta. Inoltre, chi impara formula ipotesi seguendo processi sperimentali attua cioè il PROBLEM SOLVING attraverso un procedimento attivo che segue i principi della RICERCA/AZIONE ORIENTAMENTO EURISTICO

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11 TEST SOCIOMETRIC Interdipendenza positiva TEST sociometrico di Moreno TECNICA randomizzata consiste nello stabilire tra gli studenti rapporti tali per cui il successo individuale si consegue con il successo dell’intero gruppo, uno per tutti/tutti per uno, successo individuale/successo collettivo. L’interdipendenza va costruita intorno ad un obiettivo comune e condiviso che deve avere le caratteristiche di essere complesso e più difficile da conseguire individualmente.

12 Esempi di tecniche di lavoro Jigsaw Esistono diverse forme di Jigsaw proposte da diversi autori (Slavin 1980). Complessivamente, però, il metodo Jgsaw concepisce il gruppo come un puzzle: –gli studenti leggono parti di un argomento diverse da quelle lette dai compagni del gruppo (es. studio di un autore: biografia, opere, testi significativi, valutazioni critiche);

13 Esempi di tecniche di lavoro –gli stessi compiti devono essere assegnati ad altri gruppi; –in una fase intermedia, si incontrano gli alunni dei diversi gruppi che hanno avuto lo stesso compito; –tutti quelli a cui è stata assegnata la stessa parte devono spiegarla agli altri membri del gruppo; –alla fine, tutti i membri del gruppo devono conoscere l’intero argomento.

14 Scheda: METODO JIGSAW A B C A A A C C C B B B A B C

15 Esempi di tecniche di lavoro La controversia (Johonson & Johonson): –Gruppo di 4 persone: una metà, su un argomento scelto, conduce una ricerca per trovare tutte le ragioni o gli esempi a sostegno di una posizione, mentre l’altra metà fa la stessa cosa per una posizione opposta.

16 Esempi di tecniche di lavoro –A conclusione della ricerca, i due sottogruppi si scambiano le posizioni, si ascoltano e si criticano reciprocamente. –La ricerca si conclude con la preparazione di un’argomentazione personale e originale sostenuta dal gruppo e una prova di valutazione individuale.

17 dopo aver lavorato in gruppi costituiti con il test sociometrico ed aver acquisito le abilità sociali, quando si è in grado di gestire, apprendere, stimolare far funzionare il gruppo, si può passare all’uso di questa tecnica. TEST DI ABILITÀ test da somministrare a fine sperimentazione TECNICA RANDOMIZZATA

18 DECIDERE LE DIMENSIONI DEI GRUPPI: più piccoli sono \ maggiore è l’interazione del gruppo DECIDERE LA COMPOSIZIONE DEI GRUPPI in base agli esiti del test sociometrico di Moreno o della tecnica randomizzata RUOLO DEL DOCENTE

19 Sciogliere e riformare i gruppi Se i gruppi non riescono a funzionare a causa di un alto tasso di conflittualità, bisogna scioglierli e riformarli. Se i gruppi insistono per rimanere insieme, possono essere autorizzati a farlo. Di solito i gruppi riprendono a funzionare meglio. È data facoltà ai gruppi di espellere un proprio membro che rifiuta di cooperare, o di lasciare un gruppo che non funziona. In tal caso, il gruppo viene convocato dal docente che può espellere lo studente incriminato, il quale deve trovare un altro gruppo disposto ad accoglierlo

20 RUOLO DEL DOCENTE Progettare in modo puntuale l’articolazione della formazione Essere un consulente fornendo supporto anziché dare la soluzione Monitorare il percorso di apprendimento dei soggetti coinvolti

21 DEFINIRE GLI OBIETTIVI IN TERMINI DI ABILITÀ’ scolastiche e sociali (dipende dalle discipline) ASSEGNARE I RUOLI metodo Jigsaw o altro SISTEMARE I GRUPPI NELL’AULA per RUOLO DEL DOCENTE Strutturare l’interdipendenza ambientale

22 SPIEGARE IL COMPITO E L’APPROCCIO COOPERATIVO Esempio: assegnare compiti diversi per i gruppi per stimolare la competizione SPIEGARE I CRITERI DI VALUTAZIONE Es.Voto al gruppo e test individuale RUOLO DEL DOCENTE

23 Valutazione (individuale e di gruppo) 1.Monitoring (durante il lavoro) –Scegliere le competenze che devono essere osservate –Decidere se svolgere l’osservazione da soli o con l’aiuto di uno studente –Predisporre una scheda di osservazione

24 Valutazione (individuale e di gruppo) 2.Processing (al termine del lavoro) Sui comportamenti e non sulle persone Volta a migliorare il lavoro e a rinforzare l’impegno Deve pervenire a conclusioni concrete e condivise La sua durata deve essere contenuta Deve registrare i progressi compiuti

25 Valutazione E’ essenziale che la valutazione sia svolta periodicamente. Gli studenti devono valutare il funzionamento del gruppo, identificando i problemi e suggerendo soluzioni. Periodicamente, ai gruppi dovrebbe essere richiesto di rispondere per iscritto alle seguenti domande:

26 Valutazione 1.Che cosa, come gruppo, riusciamo a fare bene? 2.Che cosa potremo fare meglio? 3.C’è qualcosa che in futuro faremo in modo differente? Gli esiti del sondaggio vanno discussi collettivamente.

27 RUOLO DEL DOCENTE STRUTTURARE L’INTERDIPENDENZA POSITIVA cercare di combinare l’interdipendenza degli obiettivi con l’interdipendenza a livello di lodi, premi, ruoli STRUTTURARE LA COOPERAZIONE INTERGRUPPO i gruppi devono confrontarsi ed aiutarsi

28 STRUTTURARE LA RESPONSABILITÀ INDIVIDUALE ogni studente deve sentirsi responsabile della sua parte di lavoro (test individuale) INSEGNARE LE ABILITÀ SOCIALI stare con il proprio gruppo, usare il tono di voce appropriato, aspettare il proprio turno per parlare. COOPERAZIONE INTERGRUPPO i gruppi devono confrontarsi ed aiutarsi RUOLO DEL DOCENTE

29 Monitoraggio ed intervento si fornisce sostegno e rinforzo immediato, si raccolgono i dati osservati. RUOLO DEL DOCENTE FAVORIRE L’INTERAZIONE COSTRUTTIVA DIRETTA assicurarsi che gli studenti si aiutino e favoriscano reciprocamente la loro riuscita attraverso un rapporto diretto MONITORARE IL COMPORTAMENTO DEGLI STUDENTI si verifica se si comprende il compito o il materiale loro assegnato,

30 Interazione promozionale faccia a faccia Può essere definita come il clima che si respira dentro il gruppo cooperativo e a cui bisogna prestare molta attenzione Il clima si alimenta attraverso l’assistenza, l’apertura e la conoscenza reciproca, il riconoscimento delle competenze dell’altro Lo sviluppo del clima di classe, cioè di una relazione ricca e intensa è il primo obiettivo da perseguire da parte di ogni insegnante

31 Gli elementi dell’interazione Aiuto reciproco Scambio di informazioni Feedback reciproco Fiducia reciproca Stimolazione reciproca per una più alta qualità del compito Accettazione dell’influenza reciproca Motivazione per il bene comune Ansia e stress moderati

32 INTERVENIRE PER MIGLIORARE IL LAVORO DEL GRUPPO E SUL COMPITO si fornisce aiuto sul compito con chiarimenti ed ulteriori istruzioni se gli studenti fanno fatica a capire il materiale o se mostrano difficoltà nel lavorare insieme produttivamente CHIUDERE LA LEZIONE si chiede loro di ricapitolare i punti salienti RUOLO DEL DOCENTE

33 FUNZIONAMENTO DEL GRUPPO dare il proprio contributo ed incoraggiare la partecipazione degli altri Attraverso: -ESPOSIZIONE riassumere, elaborare -STIMOLAZIONE discutere, commentare, chiedere spiegazioni, aiutare i compagni in difficoltà.


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