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PREVENZIONE DELL’ INSUFFICIENZA VENOSA CRONICA REGOLE DI VITA ED ELASTOCOMPRESSIONE Dott. R. Tasinato - Dott. M. Dei Negri Unità Operativa di Chirurgia.

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1 PREVENZIONE DELL’ INSUFFICIENZA VENOSA CRONICA REGOLE DI VITA ED ELASTOCOMPRESSIONE Dott. R. Tasinato - Dott. M. Dei Negri Unità Operativa di Chirurgia Generale – A.s.l. 13 Ospedale di Mirano (Venezia ) Direttore: Dott. Pierpaolo Da Pian

2 Epidemiologia dell’ insufficienza venosa cronica Varici degli arti inferiori presenti in forma clinicamente manifesta : 15 % dei maschi adulti 18-33 % delle donne in età fertile 7° posto per frequenza nei paesi occidentali Costi sanitari e risvolti sociali rilevanti (970 milioni di euro) Belcaro G, Nicolaides MD Epidemiology of Cost of Venous Diseases in Central Italy. Angiology 1997; 48:583-93 Damiani G, Pinnarelli L, Chiffi F, Sommella L, Cavazzini C. The treatment of varicose veins of the lower limbs: the organizational appropriateness in Italy from 1999 to 2006 Ann Ig. 2010 May-Jun;22(3):237-44.

3 CEAP: Classificazione Clinica Eziologica Anatomica e Patofisiologica SEGNI CLINICI DI INSUFFICIENZA VENOSA LIEVE MODERATA GRAVE 2 - 5 % 12 -19 % 32 -39 %

4 Prevenzione primaria e secondaria Prevenzione : l’azione che mira a ridurre la morbidità cioè gli effetti dovuti a determinati fattori di rischio Prevenzione Primaria : adozione di interventi e comportamenti in grado di evitare o ridurre l'insorgenza e lo sviluppo delle vene varicose: ridurre i fattori di rischio da cui deriva un aumento dell'incidenza della patologia : si basa su azioni a livello comportamentale o psicosociale (educazione sanitaria, interventi educativi tali da modificare alcuni comportamenti, abitudini, stili di vita

5 Prevenzione primaria e secondaria Prevenzione : l’azione che mira a ridurre la morbidità cioè gli effetti dovuti a determinati fattori di rischio Prevenzione Secondaria : azioni tese alla diagnosi precoce della patologia varicosa, permettendo così di intervenire nelle fasi di esordio della stessa, riducendone la gravita e riducendo l’incidenza di effetti collaterali. La precocità di intervento aumenta le opportunità terapeutiche, migliorandone la progressione e riducendo le complicanze.

6 Fattori di rischio principali FATTORI DI RISCHIO PRINCIPALI PER LE VARICI DEGLI ARTI INFERIORI ETA’ con l’età aumenta il numero degli individui affetti da varici SESSO rapporto maschi femmine 1 : 1,7 FAMILIARITA’ identificabile in quota variabile tra il 24,5 ed il 47 % dei casi CONTRACCEZIONE Utilizzo per almeno un periodo superiore a 8 anni di anticoncezionali orali contenenti progesterone OBESITA’ / SOVRAPPESO che ostacola il ritorno venoso NUMERO delle GRAVIDANZE correlato alla comparsa di vene varicose STIPSI ostacola il ritorno venoso PREGRESSA TROMBOSI VENOSA PROFONDA agli arti inferiori RAZZA maggiore incidenza in razza caucasica rispetto ad africana e asiatica Jawien A Angiology. 2003 Jul-Aug;54 Suppl 1:S19-31. The influence of environmental factors in chronic venous insufficiency. Data from the literature were compared with the results of a recent multicenter cross-sectional study : 40,095 individuals from 803 registers of primary care physicians were clinically examined and assigned a clinical CEAP class

7 Obesità e sovrappeso Vene varicose e sovrappeso Obesità e sovrappeso sono direttamente correlate allo sviluppo di varici degli arti inferiori L'indice di massa corporea (IMC) o BMI ( Body Mass Index ) è il un valore che mette a confronto peso corporeo e altezza, definendo le persone in sovrappeso (se il loro IMC è compreso tra 25 e 30 kg/m 2 = Rischio Relativo 2,8 e obese quando è maggiore di 30 kg/m 2 = Rischio Relativo di 4,3 Int Angiol. 2012 Apr;31(2):105-15. Epidemiology of chronic venous disorders in geographically diverse populations: results from the Vein Consult Program. Rabe E Guex JJ Scuderi A et alii

8 Familiarità ed Ereditarietà Vene varicose Familiarità e Ereditarietà Le varici degli arti inferiori non sono una malattia a trasmissione ereditaria La maggior parte degli studi epidemiologici condotti negli ultimi 20 anni segnala un certo grado di familiarità compreso tra il 24,5 ed il 49 % dei casi a seconda delle casistiche esaminate Int Angiol. 2012 Apr;31(2):105-15. Epidemiology of chronic venous disorders in geographically diverse populations: results from the Vein Consult Program. Rabe E Guex JJ Scuderi A et alii

9 Familiarità ed Ereditarietà Vene varicose Familiarità e Ereditarietà Le varici degli arti inferiori non sono una malattia a trasmissione ereditaria Tuttavia esistono alcune famiglie in cui è ipotizzabile una trasmissione ereditaria sia per quanto riguarda Varici degli arti inferiori sia per quanto riguarda insufficienza di tipo veno linfatico Int Angiol. 2012 Apr;31(2):105-15. Epidemiology of chronic venous disorders in geographically diverse populations: results from the Vein Consult Program. Rabe E Guex JJ Scuderi A et alii

10 Ereditarietà delle varici agli arti inferiori Synthesis of collagen is dysregulated in cultured fibroblasts derived from skin of subjects with varicose veins as it is in venous smooth muscle cells. Sansilvestri-Morel P Fabiani JN Verbeuren TJ Vanhoutte PM. Circulation 2002 Jul 23;106(4):479-83 BACKGROUND: The dilatation and tortuosity observed in varicose veins provide evidence for progressive venous wall remodeling associated with abnormalities of smooth muscle cells and extracellular matrix. The present study was designed to examine if the phenotypic modulations observed in the venous smooth muscle cells of patients with varicose veins were also present in their dermal fibroblasts. METHODS AND RESULTS: Collagen type I (collagen I), type III (collagen III), and type V (collagen V) were compared in dermal fibroblasts derived from the skin of control subjects and patients with varicose veins. The synthesis of collagen I, the release of its metabolites, and the expression of its mRNA were increased in fibroblasts from patients with varicose veins, whereas the synthesis of collagen III was decreased but not correlated with a decrease in mRNA expression and in metabolite release. CONCLUSIONS: These findings suggest that the synthesis of collagen I and III is dysregulated in dermal fibroblasts derived from patients with varicose veins. These results are comparable with those observed in smooth muscle cells derived from varicose veins, thus suggesting a systemic alteration of tissue remodeling in subjects with varicose veins. Alterazioni della sintesi del collagene in colture di fibroblasti isolati dalla cute di soggetti affetti da vene varicose

11 Varici e mutazioni genetiche Circulation 2007 Apr 10;115(14):1912-20 Mutations in FOXC2 are strongly associated with primary valve failure in veins of the lower limb. Mellor RH Brice G French J Jeffery S Levick JR Mutations in the FOXC2 gene cause lymphedema distichiasis, an inherited primary lymphedema in which a significant number of patients have varicose veins. Because lymphedema distichiasis is believed to be caused by lymphatic valve failure (reflux), and FOXC2 is highly expressed on venous valves in mouse embryos, we tested the hypothesis that FOXC2 mutations may be linked to venous valve failure and reflux. METHODS AND RESULTS: Pathological reflux was recorded by color Duplex ultrasound in all 18 participants with a FOXC2 mutation. Every participant with a mutation in FOXC2 showed reflux in the great saphenous vein (n=18), compared with only 1 of 12 referents (including 10 family members; P<0.0001, CONCLUSIONS: FOXC2 is the first gene in which mutations have been strongly associated with primary venous valve failure in both the superficial and deep veins in the lower limb. This gene appears to be important for the normal development and maintenance of venous and lymphatic valves Mutazioni genetiche del gene FOX C2 sono spesso associate ad insufficienza venosa a o a linfedema idiopatico

12 Vene varicose e gravidanza Il Progesterone inibisce la contrazione delle cellule muscolari lisce presenti nella parete delle vene causando allungamento e distensione delle fibre muscolari Stasi, Insufficienza venosa cronica, aumento del diametro della vena grande safena e della vena femorale nel 98,7 % delle donne gravide a termine Percentuale delle pazienti che manifestavano vene varicose clinicamente evidenti dopo 12 mesi dal parto ( Zangrande P. Tasinato R. Scardino S. F.I.M.M.G..Gior.Ven. Scienze Mediche Apr.2008) Nullipare **22,8 % 1 gravidanza38,6 % 2 gravidanze45,5 % 3 gravidanze57,9 %

13 Vene varicose e terapia estroprogestinica Vene varicose e e terapia estrogenica Il Progesterone esercita una azione di inibizione della contrazione delle cellule muscolari liscie presenti nella parete delle vene causando allungamento e distensione delle fibre muscolari Questo produce dilatazione del lume venoso, Incompetenza valvolare. Un aumento del diametro della vena grande safena e della vena femorale è stato rilevato nel 98,7 % delle donne gravide a termine

14 Arch Gynecol Obstet. 2013 Jul;288(1):73-8. Anatomical and physiological changes in the venous system of lower limbs in pregnant women and findings associated with the symptomatology. Goulart VB Cabral AC Reis ZS Navarro TP METHODS: A cross-sectional study assessed 64 lower limbs of 32 healthy women of whom 16 were primigravidae between 22 and 36 weeks pregnant, and 16 nulligravidae. The women were submitted to physical assessment, air plethysmography and vascular ultrasound. The volumes and diameters of the main veins in the lower limbs were compared between pregnant and non- pregnant women. In the group of pregnant women, the attempt was also made to associate such measurements to the presence of vascular signs and symptoms. RESULTS: The average venous volume of the lower limbs (110.1 ± 30.2 and 94.7 ± 27.3 mL; p = 0.036), as well as the diameters of the common femoral (12.72 ± 2.27 and 10.14 ± 1.24 mm; p < 0.0001), saphenous (4.81 ± 1.15 and 3.55 ± 0.98 mm; p < 0.0001) and popliteal (6.87 ± 1.68 and 5.36 ± 1.07 mm; p < 0.0001) veins were, respectively, greater in the pregnant women compared with the control group. In pregnant women withvenous stasis symptoms, a venous diameter of the saphenous vein compared to those without no symptoms (5.05 ± 1.19 and 4.09 ± 0.70 mm; p = 0.011) was noted. CONCLUSIONS: Anatomical and functional changes in the venous system during pregnancy were detected by the air plethysmography and the vascular ultrasound in primigravidae. In pregnant women, the presence of venous stasis symptoms found an anatomical and functional substrate detected in the differences in diameter of the saphenous vein.

15 Stipsi Stipsi Costipazione e vene varicose Nei Pazienti abitualmente stiptici aumenta il rischio di sviluppo di vene varicose Repentino aumento della pressione endoaddominale durante la defecazione induce vasodilatazione e progressivo “sfiancamento” delle parete dei vasi Nelle persone che soffrono di costipazione presente da almeno 5 anni le varici hanno una incidenza complessivamente 2.2 volte superiore rispetto ai soggetti di controllo Lozano Sánchez FS González-Porras JR Int Angiol 2013 Aug;32(4):433-41. Quality of life in patients with chronic venous disease: influence of the socio-demographical and clinical factors.

16 Fumo di sigaretta Vene Varicose e abitudine al fumo Numeroso studi hanno evidenziato una non correlazione tra fumo di sigaretta (oltre 5 anni) e comparsa varici degli arti inferiori. In alcuni studi i fumatori manifestavano una incidenza lievemente minore di varici rispetto i gruppi di controllo Il fumo di sigaretta resta tuttavia il principale fattore di rischio Per numerosissime malattie gravi, invalidanti e spesso mortali 1.Tumore polmonare, tumore della laringe e corde vocali 2.Tutte le principali malattie cardiovascolari infarto, ictus

17 Mantenimento della stazione eretta Mantenimento prolungato della stazione eretta La stazione eretta prolungata e le occupazioni che inducono i pazienti a stare a lungo in piedi Sono da sempre associati allo sviluppo di vene varicose. In realtà questo non è mai stato dimostrato in studi clinici controllati Si ritiene che nei pazienti affetti da vene varicose clinicamente significative occorra evitare il mantenimento della stazione eretta prolungata in quanto questo peggiora la sintomatologia

18 Phlebology. 2013 Jun;28(4):184-90. Prevalence, risk and aggravating factors of chronic venous disease: an epidemiological survey of the general population of Greece. Dimakakos E Syrigos K Scliros E MATERIALS AND METHODS: The study sample included 1500 individuals, 15-64 years of age, who were citizens of Athens, Thessaloniki, or one of five Greek cities with more than 10,000 in the population. The sample was selected by a stratified, multistage, random sampling procedure based on the Greek Census 2001. Questionnaires were completed for each individual by personal interview. RESULTS: From 1500 individuals, 224 (14.9%) had symptoms and/or signs of CVD, 9.6% were men and 20.1% were women. The highest percentage of presenting CVD symptoms was among 45-54-year-olds (23.4%) and 55-64-year-olds (27%). The symptoms that were mostly mentioned among sufferers were 58% achy legs, 37.4% swollen legs and 25.3% heavy legs, whereas the frequent signs were broken capillaries - telangiectasia (19.2%) and varicose veins (14.8%). About 62.9% with CVD had an obese body mass index (BMI > 25). The prevalence of CVD in patients with prolonged standing hours at work (4+ hours) was 20.8%. The symptoms of CVD were worse during the summer period only in 26.8% of the patients whereas in 50.8% during all the year. Regarding quality of life, more than 40% of the patients had either health or cosmetic problems. Sufferers mentioned that they took first advice from physicians (28%), or from friends and relatives (27%) or from pharmacists (26%). CONCLUSION: This is a real whole-population study of Greece - a Mediterranean country that provides important and remarkable data on the epidemiology of CVD and highlights that we need improvement of relations within the triangle constituted by physicians, patients and disease

19 Fattori si rischio aggiuntivi FATTORI DI RISCHIO SECONDARI Esposizione intensiva al calore e ai raggi solari Lampade abbronzanti Fangoterapia Termale Pavimenti riscaldati Cerette a caldo per la depilazione Altre fonti di calore (termofori, abbigliamento) Forte evidenza clinica ma assenza di studi clinici controllati statisticamente significativi

20 FATTORI DI RISCHIO SECONDARI Uso abituale di calzature con tacco > 4 cm Abbigliamento molto stretto Carenza di fattori antiossidanti ( Vit. C ) Traumi alle gambe (calcio rugby ) Statura elevata Lozano Sánchez FS González-Porras JR Int Angiol 2013 Aug;32(4):433-41. Quality of life in patients with chronic venous disease: influence of the socio-demographical and clinical factors. Lohr JM, Bush RL. Venous disease in women: epidemiology, manifestations, and treatment. J Vasc Surg. 2013 Apr;57(4 Suppl):37S-45S.Review.

21 Strategie di cura STRATEGIE PER CURA DELLE VENE VARICOSE PREVENZIONE SCLEROTERAPIAINTERV. CHIRURGICOFARMACIELASTOCOMPRESSIONE

22 Elastocompressione graduata Terapia Elastocompressiva Modalità terapeutica che attraverso la pressione esercitata su di un arto da materiali di varia elasticità (bende elastiche e calze) consente di prevenire e curare le malattie che interessano il sistema Venoso e linfatico degli arti

23 Principi dell’ elastocompressione Best Practice Guidelines for Compression Therapy Issued Experts present standards for compression therapy for venous diseases Phlebology : 2009

24 elastocompressione Importanza dell’elastocompressione in flebologia Evidenza di grado A1 nel trattamento dell’insufficienza venosa cronica Riduce i sintomi della malattia varicosa Riduce l’edema flebostatico e linfostatico Migliora il decorso della sindrome post trombotica Migliora la funzione di pompa muscolare del polpaccio Efficace azione di profilassi per il tromboembolismo venoso Riduce il rischio di recidiva dopo guarigione dell’ulcera venosa Migliora i risultati a breve e medio termine dopo chirurgia TERAPIA PRESCRIZIONE MEDICA

25 Norme comportamentali Norme comportamentali utili per ridurre l’incidenza della malattia varicosa Attività motoria cercando di evitare il mantenimento prolungato della stazione eretta Eliminare il sovrappeso assumendo una dieta ricca in frutta e fibre Regolarizzare la funzione intestinale evitando la stipsi Ridurre l’esposizione al sole, a fonti di calore Preferire abbigliamento comodo e non costrittivo su cosce e pelvi utilizzare calzature confortevoli con tacco non particolarmente alto Indossare calze a compressione graduata Valutare con il ginecologo il tipo e durata della terapia estroprogestinica Lohr JM, Bush RL. Venous disease in women: epidemiology, manifestations, and treatment. J Vasc Surg. 2013 Apr;57(4 Suppl):37S-45S.Review.

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