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Strazzari 2008 Dove si insegna Italiano Lingua 2?  nella scuola media : a bambini stranieri  nei CTP : - ad immigrati adulti (dai 15 anni) - a studenti.

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Presentazione sul tema: "Strazzari 2008 Dove si insegna Italiano Lingua 2?  nella scuola media : a bambini stranieri  nei CTP : - ad immigrati adulti (dai 15 anni) - a studenti."— Transcript della presentazione:

1 Strazzari 2008 Dove si insegna Italiano Lingua 2?  nella scuola media : a bambini stranieri  nei CTP : - ad immigrati adulti (dai 15 anni) - a studenti Erasmus  presso altri Enti (Comuni, Associazioni Interculturali, di Volontariato,aziende ecc) : - ad immigrati adulti - a lavoratori stranieri impiegati in aziende italiane a tempo determinato

2 Strazzari 2008 Chi insegna Italiano agli Stranieri? Insegnanti di classe (in classe) Insegnanti di classe (Lettere, Lingue, sostegno) in orario aggiuntivo: su progetto, ecc. Docenti Alfabetizzatori nei CTP Insegnanti “distaccati”, “facilitatori di apprendimento” Volontari (insegnanti in pensione, educatori professionali, mediatori linguistici e culturali, operatori di associazioni e cooperative ecc)

3 Strazzari 2008 Facilitatori linguistici Il facilitatore linguistico o “insegnante di Italiano L2” ha compiti didattici : Definisce i bisogni di apprendimento dell’alunno straniero Elabora una programmazione individualizzata Individua/elabora i materiali didattici

4 Strazzari 2008 Valuta i progressi,rileva le difficoltà Promuove lo sviluppo della L2 funzionale allo scambio interpersonale Facilita la comprensione e la produzione della Lingua per studiare Chi sono i facilitatori?

5 Strazzari 2008 Il mediatore linguistico e culturale E’ un immigrato bilingue in italiano o un autoctono che conosce la lingua di uno specifico gruppo di immigrati Non ha compiti di tipo didattico Che cosa fa : - Accoglie (soprattutto i neoarrivati) e li accompagna nella nuova realtà scolastica -Traduce avvisi, messaggi, documenti - Sostiene la 1a fase di inserimento

6 Strazzari 2008 Valorizza la Lingua e la cultura d’origine Rileva le competenze e raccoglie la storia personale, scolastica e linguistica degli alunni immigrati Insegna la L1 (in alcuni casi) Collabora all’insegnamento della L2 Collabora a progetti di Educazione interculturale

7 Strazzari 2008 per una Didattica dell’accoglienza

8 Strazzari 2008 Quanti sono? Circa 574.133, più del 6,4% della popolazione scolastica italiana si ipotizza diventeranno 1.000.000 nel 2011 Da dove vengono? da 166 a 191 paesi del mondo. L’Italia ha il mondo a scuola

9 Strazzari 2008 Le nazionalità più rappresentate ROMANIA 92.000 (+24. 000 rispetto 2007) ALBANIA 85.000 MAROCCO 76.000 CINA 27.000 ECUADOR 17.000 TUNISIA 15.000 dati Ministero Istruzione ottobre 08

10 Strazzari 2008 Studenti stranieri nei diversi ordini di scuola Nell’Anno Scolastico 2007/2008 risultano iscritti: 7,7% bambini stranieri nella scuola primaria 7,3 nella scuola secondaria di I grado 4,3% nella scuola secondaria di 2 grado La stragrande maggioranza si iscrive negli Istituti Tecnici e Professionali Dati Ministero dell’Istruzione settembre 2008

11 Strazzari 2008 Spesso i professori si giustificano : “ non possiamo aspettare gli ultimi perché altrimenti la classe si ferma e i programmi vanno a rilento.” L’abbiamo visto anche noi che con loro la scuola diventa più difficile. Qualche volta viene la tentazione di levarseli di torno. Ma se si perde loro, la scuola non è più scuola. E’ un ospedale che cura i sani e respinge i malati. da Lettera a una professoressa

12 Strazzari 2008 Quali diritti hanno? - Legge n.40 del 6/03/1998 (decreto legislativo n.286,25/07/1998) Art. 36 : - Istruzione degli stranieri - Educazione interculturale - Legge n.189 (Bossi-Fini) del 30/07/2002 - C. M. n.24 del 1/03/2006 (M.I.U.R) Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri

13 Strazzari 2008 Legge 40, art.36 1. I minori stranieri presenti sul territorio sono soggetti all’obbligo scolastico 2. L’effettività del diritto allo studio è garantita dallo Stato………..anche mediante l’attivazione di appositi corsi e iniziative per l’apprendimento della lingua italiana 3. La comunità scolastica accoglie le differenze linguistiche e culturali come valore…promuove e favorisce iniziative volte all’accoglienza, alla tutela della cultura e della lingua d’origine….

14 Strazzari 2008 Ciò significa che... Gli stranieri minorenni hanno diritto: ad essere accolti a scuola anche se irregolari all’inserimento nella classe anagrafica di appartenenza alla tutela della lingua madre all’accoglienza ( nel senso più ampio del termine)

15 Strazzari 2008 DPR n. 394 31/08/1999 4. “Il collegio dei docenti definisce, in relazione al livello di competenza dei singoli alunni stranieri il necessario adattamento dei programmi di inserimento; allo scopo possono essere adottati specifici interventi individualizzati o per gruppi di alunni per facilitare l’apprendimento della lingua italiana, utilizzando, ove possibile, le risorse professionali della scuola……”

16 Strazzari 2008 CHI SONO?  Bambini stranieri nati in Italia  Bambini “ricongiunti”  Bambini adottati  Bambini figli di coppie miste  Bambini “rifugiati”  Bambini zingari, italiani o stranieri

17 Strazzari 2008 Cosa hanno in comune? - il VISSUTO della migrazione, lo spostamento da un luogo di vita ad un altro -il CAMBIAMENTO profondo con la ridefinizione di identità e appartenenze

18 Strazzari 2008 Quale accoglienza? Il bambino invisibile Il bambino destabilizzante Il bambino trascurato Docenti accudenti e iperprotettivi Docenti esigenti e inflessibili Docenti deresponsabilizzanti e deleganti

19 Strazzari 2008 I DOCENTI RIFIUTANTI “ Non mi interessa niente di chi è, da dove viene, e come era abituato al suo paese. Io non faccio sconti. Se non sa l’italiano è un problema suo.” “Quello lì, mi sta proprio prendendo in giro. Io lo so che capisce tutto, ma fa finta di non capire. Se ne approfitta perché è straniero.” “Non ce li possono mandare così, che non sanno una parola di italiano. Bisogna che prima imparino la lingua e poi possono venire a scuola.” da “Come un pesce fuor d’acqua”,p.61

20 Strazzari 2008 I DOCENTI IDEALIZZANTI “ Con te chiudo un occhio…dai su…perché sei straniero.” “ Ma sì…anche se continua a fare questi errori, va bene lo stesso. E’ così carino…con quel suo italiano approssimativo…” “Fammi sentire un ritmo del tuo paese…Perché io lo so, voi africani…voi sì che avete tutti la musica nel sangue!” “Su, da bravi, ragazzi, non fate i razzisti! Fate giocare anche lui.” da “Come un pesce fuor d’acqua”,p.62

21 Strazzari 2008 Insegnante “rifiutante” Insegnante “idealizzante” Atteggiamento di base “Ti chiedo l’impossibile” (non devi essere in difficoltà con la lingua e con le abitudini diverse da quelle del tuo paese) “Non ti chiedo neanche il possibile” ( mi accontento di risultati approssimativi e non mi attivo per farti imparare quello che potresti imparare)

22 Strazzari 2008 Un insegnante interessato a uno scambio relazionale :  riconosce valore alla storia del bambino, al suo paese e alla sua cultura.  lo aiuta a imparare la lingua e le abitudini italiane e impara dalla sua lingua e dalle sue abitudini  si informa su ciò che riguarda il bambino e gli offre le informazioni che gli servono  è consapevole delle sue emozioni e le utilizza nella relazione.

23 Strazzari 2008 Un’accoglienza competente - Attenta ai bisogni, ma anche alle capacità (il bambino non è un tabula rasa) - - Dotata di strumenti e risorse per la facilitazione linguistica ( da cercare dentro di sé prima che altrove) - Capace di contenere le ansie (proprie e del bambino) - Capace anche di presentare e far rispettare le regole (per stabilire rapporti chiari tra ins e al)

24 Strazzari 2008 Un’accoglienza competente, che non dimentica CHI sta accogliendo : - un bambino spaesato ( senza Paese) - un bambino “ricongiunto” - un bambino vulnerabile:  per il viaggio di emigrazione  per la condizione di immigrazione  per lo SHOCK CUTURALE che ne deriva

25 Strazzari 2008 Accogliere un bambino straniero significa : Tenere conto :  dell’esperienza scolastica e delle modalità di apprendimento nel suo Paese d’origine  dell’immagine della scuola che il bambino ha assimilato Essere ADULTI TRAGHETTATORI, cioè figure di facilitazione, iniziazione all’apprendimento e all’accoglienza

26 Strazzari 2008  Riconoscere e valorizzare il patrimonio linguistico del bambino  Non puntare il faro sul bambino  Non tormentarlo di domande sul suo Paese d’origine

27 Strazzari 2008 Le variabili nel quadro dell’accoglienza  L’ETA’  La SCOLARITA’ precedente : - Che tipo di scuola ha frequentato? - Per quanti anni? - Quali competenze/conoscenze ha già acquisito? - Quale tipo di esperienza scolastica ha assimilato?  La LINGUA : - Qual è la sua lingua materna? - In quale lingua si è svolto il suo percorso scolastico?

28 Strazzari 2008 Il bambino albanese - scuola autoritaria - difformità nella comunicazione non verbale -Casi di analfabetismo ( succede in Albania…) Il bambino macedone : il caso di Zilqefli ( non capisce niente, non sa scrivere i numeri…)

29 Strazzari 2008 Il bambino arabofono: le punizioni corporali i compiti a casa le difficoltà alimentari l’alfabeto e l’orientamento la morale

30 Strazzari 2008 Il bambino cinese la ricreazione la pulizia dell’aula l’immobilismo e l’inespressività la scrittura la latitanza dei genitori la mancanza di libri per l’infanzia

31 Strazzari 2008 Le variabili nel quadro dell’accoglienza  IL PROGETTO migratorio - perché il bambino o la sua famiglia sono emigrati? - Quali sono le prospettive dell’emigrazione? - Com’è composto il suo nucleo familiare? - Quali sono le condizioni di inserimento/relazione della famiglia?  Le CARATTERISTICHE individuali del bambino Le emozioni e le aspettative Le regressioni La nostalgia

32 Strazzari 2008 “Se sai, sai accogliere ” un’insegnante

33 Strazzari 2008 Per realizzare un’accoglienza competente, utilizzo di : Materiali informativi sui Paesi d’origine Strumenti e questionari bilingue Schede per la rilevazione delle competenze iniziali Schede sui sistemi scolastici dei Paesi d’origine Vademecum “Tutti a scuola” per l’inserimento degli alunni stranieri (es. Centro COME,tradotto in 10 lingue) “Le parole per accogliere” per il 1° contatto e le attività della scuola ( es. Centro COME, tradotto in 15 lingue) CD “Tutti uguali,tutti diversi : pari opportunità di informazione”

34 Strazzari 2008 I materiali plurilingui  Facilitano i primi contatti nella fase iniziale dell’inserimento  Forniscono al bambino non italofono un primo punto di ancoraggio basato sulla conoscenza di 50/100 parole della nuova lingua  Gli danno l’idea che la sua lingua è riconosciuta, valorizzata e accolta

35 Strazzari 2008 Per realizzare un’accoglienza competente Dare visibilità alla diversità e ricchezza linguistica attraverso Cartelli di saluto e “benvenuto” nelle diverse lingue I nomi degli alunni stranieri scritti nelle Lingue d’origine Alfabeti e numeri diversi Avvisi e cartelli plurilingue Giochi, canzoni, fiabe in lingue diverse

36 Strazzari 2008 Per realizzare un’accoglienza competente - Costruire una CLASSE COOPERATIVA: che si avvale della collaborazione di tutti gli alunni educata alla cooperazione e all’aiuto - Organizzazione di gruppi eterogenei: l’attività di gruppo promuove un naturale sviluppo della competenza linguistica dell’ alunno straniero che da comprimario silenzioso diventa partecipante interattivo

37 Strazzari 2008 L’insegnante (TUTTI I DOCENTI!) nella classe plurilingue: - deve farsi organizzatore di ambienti di apprendimento significativi: - favorire i tempi di apprendimento di ogni studente dando maggior tempo- parola agli studenti migranti - creare occasioni numerose di negoziazione del significato tra gli studenti (nel gruppo)

38 Strazzari 2008 L’insegnante nella classe plurilingue: - fornire, tramite un’ampia serie di relazioni con i compagni italofoni, un aiuto lingusitico agli studenti migranti: - responsabilizzare e gratificare gli studenti italofoni attraverso il tutoring tra pari - valorizzare le relazioni all’interno dei gruppi di PARI : sono una risorsa importante per l’apprendimento!


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