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11 I risultati del primo bando multimisura per PIF della Regione Toscana Firenze, 28 ottobre 2011 I Progetti Integrati di Filiera - PIF.

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1 11 I risultati del primo bando multimisura per PIF della Regione Toscana Firenze, 28 ottobre 2011 I Progetti Integrati di Filiera - PIF

2 Finalit à dei PIF: un gioco di squadra PIF sono realizzati dai soggetti della filiera aderenti ad un Accordo di filiera. Sono finalizzati: alla soluzione delle criticità di filiera individuate; alla gestione integrata di temi come: qualità, tutela dell’ambiente, sanità pubblica, benessere degli animali e sicurezza sul lavoro. alla realizzazione di operazioni nella produzione primaria, nella trasformazione e nella commercializzazione / distribuzione da una competizione tra imprese si passa ad una competizione tra squadre di imprese Parole chiave: multimisura, filiera, progetto integrato (fare squadra)

3 3 L’Accordo di filiera Contratto sottoscritto dai partecipanti diretti ed indiretti del progetto con il quale vengono regolati obblighi e responsabilità reciproche in merito a: -fornitura di prodotti agricoli destinati alla trasformazione e commercializzazione agroindustriale (almeno il 51% della materia prima utilizzata negli impianti oggetto di finanziamento deve provenire dai firmatari dell’accordo) -realizzazione degli investimenti oggetto del PIF e ruolo del capofila -tracciabilità della materia prima. -Ecc. L’Accordo di filiera costituisce un forte impulso allo sviluppo ed all’integrazione delle filiere locali e come tale rappresenta un elemento di forte innovazione.

4 4 21 progetti presentati Pervenuti 21 progetti (con richieste per 33 milioni di euro di contributo) così suddivisi: 6 progetti nel gruppo di filiera “Cereali e proteoleaginose” 7 progetti nel gruppo delle “Filiere zootecniche” 8 progetti nel gruppo delle “Altre filiere” (olivo-oleicola, vitivinicola e florovivaistica)

5 5 La valutazione: 15 progetti finanziabili Una commissione di valutazione ha proceduto all’analisi e alla selezione dei progetti Risultati: 15 progetti sono risultati finanziabili 1 ammissibile ma non finanziabile per carenze di risorse 5 non ammissibili per punteggio inferiore al minimo previsto Sono arrivati i progetti definitivi. Solo successivamente potranno iniziare gli investimenti

6 6 I progetti presentati in risposta al bando apportano notevoli idee innovative i cui principali obiettivi riguardano: - il miglioramento quali-quantitativo dei prodotti da immettere sul mercato - l’aggregazione dei diversi attori delle filiere agricole e agroalimentari a livello locale (es. per mangimi animali nella filiera carne, o per la pasta e il pane nella filiera cereali) - l’ammodernamento e l’introduzione di nuove tecnologie all’interno delle aziende finalizzate all’ottimizzazione delle operazioni colturali (es. agricoltura di precisione nei cereali) - l’aumento della sicurezza sui luoghi di lavoro e la riduzione dell’impatto ambientale (es. riutilizzo del siero da caseificio o la sostituzione della torba nel vivaismo). Le caratteristiche generali dei PIF

7 7 INSERIRE 15 FilieraTitolo PIF Vivai Valorizzazione del settore vivaistico - riutilizzo scarti dei frantoi oleari, acquisizione della certificazione MPS VivaiPistoia: gli stilisti del vivaismo (risparmio idrico e miglioramento commercializzazione) OlioMontalbano: un olio da sogno (Olio IGP toscano, riuso nocciolino a fini energetici) OlioProgetto olio della Costa Toscana (Olio IGP toscano) Vino Ammodernamento della Cooperativa Vignaioli Morellino di Scanasano Soc. Coop. Agricola (Alta Qualità) Cereali Valorizzazione della filiera cerealicola toscana - panificazione e produzione di pasta fresca tradizionale regionale (Montaione) CerealiPasta dei coltivatori toscani (agricoltura di precisione) CerealiProgetto IMES-SEMI (mangimi sicuri per animali e oli cosmetici) Cereali Innovazione e sviluppo filiera toscana grano duro/pasta e altre filiere corte (Pasta “Tosca” – agriqualità e birra artigianale) CerealiDal seme al pane (pane e altri prodotti, agricoltura integrata) Bovini Interventi volti al miglioramento della qualità della carne bovina a marchio IGP Vitellone bianco dell'Appennino Centrale (Carne chianina, alimentazione no-ogm) BoviniQualificazione della filiera carne e latte bovino (tracciabilità prodotti lattiero caseari, agriqualità) Bovini Potenziamento della filiera carni bovine nel territorio del Mugello con particolare riferimento al miglioramento della qualità del prodotto finito. (certificazioni, filiera mangimi locali) Ovini Consolidamento della filiera produttiva del latte ovino toscano (con il siero si alimentano suini; pecorino toscano DOP) Ovini Promozione e valorizzazione della filiera carne, latte e sottoprodotti ovini (riscoperta della lana, certificazione prodotti) I 15 progetti finanziati

8 8 L’entità del finanziamento 25 milioni di euro: contributo totale previsto 57 milioni di euro: gli investimenti programmati

9 9 Il numero delle aziende partecipanti 1250 aziende partecipanti totali, di cui: 270 aziende dirette (soggetti che sostengono l’onere finanziario degli investimenti di propria competenza) 980 aziende indirette (soggetti che partecipano alla realizzazione degli obiettivi del progetto ma non richiedono contributi) Tipologie: aziende agricole, imprese di trasformazione e di commercializzazione, istituti di ricerca

10 10 Superficie interessata dagli investimenti La superficie totale interessata dagli investimenti risulta pari a 17.534 ettari (circa il 4% dei seminativi in Toscana). Per i cereali l’incidenza sale al 6% Relativamente alla filiera zootecnica, il numero totale di capi interessato è pari a 60.369 fra bovini e ovini (12% dei capi in Toscana)

11 11 Il numero degli occupati Anche il coinvolgimento generale degli addetti alle diverse filiere è stato apprezzabile perché si conta: 1.536 totale occupati tra le aziende partecipanti diretti di cui: 590 autonomi 946 dipendenti. Si può stimare che il numero degli addetti coinvolti fra le aziende partecipanti indiretti sia intorno a 5.600 (quindi circa 7.000 addetti complessivi)

12 12 E’ prevista l’attivazione di un nuovo bando multimisura per progetti integrati di filiera con un budget di 15 milioni. La proposta di regolamento sullo sviluppo rurale della Commissione Europea lascia intravedere la possibilità di proseguire l’esperienza. -Tra le priorità è prevista quella su: “promozione dell’organizzazione delle filiere…”; -Tra le misure attivabili ve ne sono alcune nuove che saranno particolarmente adatte a favorire l’aggregazione delle imprese (es. Per le OP). -In particolare quella sulla cooperazione prevede la possibilità di finanziare la condivisione di beni strumentali, le piattaforme logistiche, le reti di imprese; particolarmente importanti in sistemi di piccole imprese come i nostri La prosecuzione dei PIF


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