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PubblicatoSofia Borghi Modificato 8 anni fa
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SCUOLA DELL’INFANZIA “Promuovere la cultura della sicurezza nella scuola”
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Parte teorica: lavoro della Commissione GLES “Una scuola che promuove la salute mette le persone in grado di occuparsi di se stesse, insegna ad agire in modo competente e positivo con l’ambiente esterno e facilita comportamenti salutari attraverso apposite strategie”
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COMPETENZA OBIETTIVO FORMATIVO Conosce e rispetta le regole della convivenza civile necessarie ad evitare situazioni di pericolo. Riconosce situazioni di rischio nei giochi,nello spazio vissuto, nel movimento e nel rapporto con gli altri. Coglie situazioni di pericolo nei vari ambienti scolastici e trova adeguate soluzioni. Segue istruzioni per il piano di evacuazione in caso di emergenza ambientale: terremoto,incendio.
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I PERICOLI NELL’AMBITO DELLA SCUOLA Prima parte
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Per ogni situazione di pericolo all’interno della scuola, sono state individuate delle variabili relative al pericolo stesso I n seconda istanza è stato individuato il traguardo finale da raggiungere alla fine della scuola dell’infanzia, relativo ad ogni situazione di pericolo IL NOSTRO ITER… Infine è stato stilato lo sviluppo delle competenze relativo ad ogni situazione di pericolo, declinato in tre livelli (pieno, adeguato, parziale)
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SALTO/CADUTA DALL’ALTO
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Per il controllo del pericolo bisogna valutare le seguenti variabili: l’altezza il tipo di suolo la vicinanza di oggetti o persone l’emotività lo schema motorio di base del salto la presenza di oggetti o materiali che limitano la visuale (cappellini, teli, mascherine, bende …)
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Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è in grado di padroneggiare lo schema motorio di base del salto, controllare la caduta valutando l’altezza da cui salta, il tipo di suolo su cui atterra, la presenza e la vicinanza di oggetti o di persone e tenere sotto controllo la propria emotività. TRAGUARDO FINALE
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SVILUPPO IN LIVELLI DI COMPETENZA Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è in grado di effettuare un salto pari alla metà della sua altezza su un suolo morbido (materasso) e semimorbido (prato) quando nessuna persona o oggetto si trova nel suo campo visivo. Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è in grado di effettuare un salto da un’altezza poco inferiore alla sua su un suolo morbido (materasso) e semimorbido (prato) valutando la presenza di 1 persona/oggetto nel suo campo visivo, tenendo sotto controllo l’euforia. Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è in grado di padroneggiare lo schema motorio del salto da un’altezza pari alla sua su un suolo morbido (materasso) e semimorbido (prato), valutando la presenza di 2 o 3 persone/oggetti nel suo campo visivo, tenendo sotto controllo l’euforia e la competizione e i conflitti con i compagni. PARZIALE ADEGUATO PIENO
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CORSA
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Per il controllo del pericolo bisogna valutare le seguenti variabili: i movimenti le scarpe slacciate l’emotività lo schema motorio di base della corsa la direzione gli ostacoli le persone e gli oggetti presenti nell’ambiente, fermi o in movimento l’esuberanza la presenza di oggetti o materiali che limitano la visuale (cappellini, teli, mascherine, bende …)
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Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è in grado di effettuare una corsa regolare, spezzata, con ostacoli, avendo sempre presente la meta finale e tenendo lo sguardo sulla direzione, adattando lo schema motorio della corsa alla presenza di persone ed oggetti e controllando la propria esuberanza ed emotività. TRAGUARDO FINALE
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SVILUPPO IN LIVELLI DI COMPETENZA Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è in grado di effettuare una corsa regolare senza ostacoli avendo sempre presente la meta finale in uno spazio circoscritto (scuola-giardino) e ben conosciuto distogliendo lo sguardo dalla direzione, controllando la propria esuberanza. Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è in grado di effettuare una corsa regolare e spezzata, con pochi ostacoli avendo sempre presente la meta finale in uno spazio circoscritto (scuola-giardino) e ben conosciuto, distogliendo a volte lo sguardo dalla direzione. Porta a termine la corsa nonostante urti alcuni degli oggetti o persone presenti nello spazio (40 mq), controllando la propria esuberanza. Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è in grado di effettuare una corsa regolare, spezzata e con ostacoli, avendo sempre presente la meta finale in uno spazio circoscritto (scuola- giardino) e ben conosciuto, tenendo lo sguardo sulla direzione. Porta a termine la corsa adattando lo schema motorio alla presenza di una decina tra persone e oggetti in uno spazio (40 mq) e controllando la competizione e la propria esuberanza. PARZIALE ADEGUATO PIENO
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SCENDERE E SALIRE LE SCALE
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Per il controllo del pericolo bisogna valutare le seguenti variabili: la velocità e scarpe slacciate o schema motorio del salire e scendere le scale ’altezza dei gradini a fretta a vicinanza degli altri a presenza di oggetti o materiali che limitano la visuale (cappellini, teli, mascherine, bende …)
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Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è in grado di scendere e salire le scale correttamente, coordinando e adeguando i movimenti all’altezza dei gradini, regolando la velocità in base alla presenza di altre persone e avendo cura di allacciare le scarpe se sono allacciate. TRAGUARDO FINALE
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SVILUPPO IN LIVELLI DI COMPETENZA A. Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è in grado di scendere e salire le scale con l’aiuto o dell’adulto o dello scorrimano, a volte inciampandosi su scale di gradini standard e andando più lentamente rispetto al gruppo sezione e controllando se le scarpe sono allacciate. B. Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è in grado di scendere e salire le scale inciampandosi frequentemente a causa della sua irruenza e delle scarpe spesso slacciate su scale di gradini standard, urtando i bambini della sezione che stanno facendo le scale con lui. Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è in grado di scendere a salire con successo le scale nonostante a volte si inciampi con gradini di altezza standard, faticando a controllare la velocità in presenza dei bambini della sua sezione e non controllando sempre se le scarpe sono allacciate. Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è in grado di scendere e salire le scale coordinando adeguatamente i movimenti all’altezza dei gradini standard, regolando la velocità in base alla presenza dei bambini della sua sezione e avendo cura di allacciarsi le scarpe. PARZIALE ADEGUATO PIENO
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SCHIACCIARE LE VARIE PARTI DEL CORPO
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Per il controllo del pericolo bisogna valutare le seguenti variabili: gli arredi e le strutture pesanti non fisse l’apertura e la chiusura di: porte, finestre, armadi e cassetti da parte di se stesso e degli altri gli arredi e le strutture adiacenti (vicinanza, posizione)
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Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è in grado di evitare di schiacciarsi o di schiacciare agli altri le varie parti del corpo, perché sa valutare la pericolosità di sistemi di chiusura e di apertura di porte, finestre, ect, nonché quella di arredi adiacenti e la potenziale pericolosità di strutture pesanti non fisse. Pertanto sa adeguare il proprio comportamento alle valutazioni effettuate. TRAGUARDO FINALE
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SVILUPPO IN LIVELLI DI COMPETENZA Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è in grado di evitare di schiacciarsi o schiacciare ad altri le varie parti del corpo con il costante intervento di un aiuto esterno. Nell’utilizzo delle varie aperture e chiusure, presenti nell’ambiente scolastico, non vede l’effettivo pericolo e non adegua il suo comportamento. E’ indifferente al pericolo che il suo agire può provocare verso arredi adiacenti e strutture non fisse. Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è in grado di evitare di schiacciarsi la varie parti del corpo. A volte sottovalutando la vicinanza di altri, può provocare schiacciamenti nell’utilizzo delle varie aperture e chiusure presenti nell’ambiente scolastico. Riconosce la pericolosità, ma non sempre adegua il suo comportamento in presenza di arredi adiacenti, mentre è attento alle strutture pesanti non fisse. Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è in grado di evitare di schiacciarsi e di schiacciare agli altri le varie parti del corpo in quanto è capace di utilizzare correttamente le varie aperture e chiusure presenti nell’ambiente scolastico. Riconosce e adegua il suo comportamento in presenza di arredi adiacenti e strutture pesanti non fisse. PARZIALE ADEGUATO PIENO
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TAGLI
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Per il controllo del pericolo bisogna valutare le seguenti variabili: la vicinanza degli altri l’abilità motoria nel tagliare l’orientamento e l’apertura delle forbici nello spostamento e nel movimento la proprietà degli oggetti (contundenti, affilati, appuntiti)
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Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno ha acquisito l’abilità motoria necessaria all’utilizzo corretto delle forbici, in quanto è in grado di controllarne l’apertura e l’orientamento mentre le usa, mentre le trasporta, tenendo in considerazione la vicinanza degli altri. Riconosce le proprietà degli oggetti contundenti, affilati e appuntiti, usandoli in modo adeguato. TRAGUARDO FINALE
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SVILUPPO IN LIVELLI DI COMPETENZA Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è poco coordinato nell’utilizzo corretto delle forbici, le usa e le trasporta senza controllarne l’apertura e l’orientamento. Ignora la pericolosità degli oggetti contundenti, affilati e appuntiti senza controllarne i gesti durante l’utilizzo. E’ indifferente alla vicinanza e presenza degli altri nello spazio. Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è capace di utilizzare le forbici coordinandosi nell’abilità motoria del tagliare, controllandone l’apertura e l’orientamento nell’uso e nel trasporto. Conosce alcune proprietà degli oggetti contundenti, affilati e appuntiti. Non sempre valuta la vicinanza degli altri nello spazio circoscritto alla gestualità. Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è capace di utilizzare le forbici coordinandosi nell’abilità motoria del tagliare, controllandone l’apertura e l’orientamento nell’uso e nel trasporto. Conosce la pericolosità e differenzia le proprietà degli oggetti contundenti, affilati e appuntiti controllandone i gesti durante l’utilizzo. Sa valutare la vicinanza degli altri in uno spazio circoscritto alla gestualità. PARZIALE ADEGUATO PIENO
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LANCIO DI OGGETTI
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Per il controllo del pericolo bisogna valutare le seguenti variabili: la forma la forza il materiale le persone, gli oggetti presenti nell’ambiente, fermi o in movimento sulla traiettoria del lancio la direzione
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Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è in grado di calibrare la forza e di controllare la direzione mentre lancia un oggetto, di valutarne la pericolosità in relazione alla forma e al materiale di cui è composto. Inoltre sa evitare nel lancio persone e/o oggetti presenti nella traiettoria. Rinuncia se questo non è possibile. TRAGUARDO FINALE
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SVILUPPO IN LIVELLI DI COMPETENZA Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno non sempre riesce ad evitare una persona o un oggetto fermi sulla traiettoria faticando a controllare la direzione. Sa valutare l’impatto solo delle forma rotondeggianti; non distingue la pericolosità di materiali leggeri e pesanti. Non calibra la propria forza anche in contesti emotivamente tranquilli. Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno riesce ad evitare una persona o un oggetto fermi sulla traiettoria di lancio controllando la direzione. Sa valutare l’impatto di forme rotondeggianti sottovalutando quelle appuntite, distingue la pericolosità dei materiali leggeri e fa fatica con quelli pesanti. Non sempre calibra la propria forza anche in contesti emotivamente tranquilli. Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno sceglie di non lanciare oggetti quando la situazione è pericolosa. Riesce ad evitare una persona o un oggetto fermi o in movimento, controllando la direzione e la traiettoria. Sa valutare l’impatto di forme appuntite rispetto a quelle rotondeggianti; distingue la pericolosità di materiali pesanti nel confronto con materiali leggeri. Riesce a calibrare la propria forza in contesti emotivamente tranquilli. PARZIALE ADEGUATO PIENO
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INGESTIONE
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Per il controllo del pericolo bisogna valutare le seguenti variabili: la dimensione e la forma la tossicità delle sostanze e dei materiali l’età dei bambini la composizione la conoscenza della tossicità
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Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è in grado di valutare la commestibilità delle varie sostanze presenti nell’ambiente scolastico, distinguendo gli alimenti da materiali amorfi o tossici. Sa valutare in base alla forma e alla dimensione, la pericolosità della sostanza, oggetto o materiale presente. TRAGUARDO FINALE
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SVILUPPO IN LIVELLI DI COMPETENZA Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno confonde alcune sostanze e alimenti commestibili e non, dei quali ha fatto esperienza e li assaggia. Porta alla bocca svariati materiali. Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è in grado di distinguere fra sostanze e alimenti commestibili o non, dei quali ha fatto esperienza, ma a volte prova ad assaggiare anche ciò che non si mangia. Pur valutando la pericolosità di forma e dimensione di oggetti, a volte li porta in bocca. Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è in grado di distinguere fra sostanze e alimenti commestibili o non dei quali ha fatto esperienza ed evita di ingerire ciò che non si mangia. Non ingerisce oggetti pericolosi per forma e dimensione. PARZIALE ADEGUATO PIENO
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INTRODUZIONE NELLE CAVITA’ NASALI E AURICOLARI
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Per il controllo del pericolo bisogna valutare le seguenti variabili: la dimensione e la forma i materiali la consistenza
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Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è in grado di non introdurre oggetti o materiali nelle cavità nasali e auricolari. TRAGUARDO FINALE
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SVILUPPO IN LIVELLI DI COMPETENZA Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno non comprende la pericolosità e può capitare che introduca nelle cavità nasali e auricolari piccoli oggetti e materiale diverso. Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è in grado di comprendere la pericolosità ed evita l’introduzione nelle cavità nasali e auricolari di piccoli oggetti e materiale vario. PARZIALE ADEGUATO PIENO
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Seconda parte: lavoro della Commissione INFANZIA PROGETTO ANNUALE: NEL BOSCO DI MAINGIO Il percorso proposto ai bambini deve essere presentato sotto forma di problema: essi devono diventare capaci di affrontare determinate situazioni che potrebbero incontrare nel bosco e per fare questo si rende necessario l’uso di un personaggio accattivante che dia inizio al percorso e sostenga la motivazione e la curiosità dei bambini durante le attività proposte. Il nostro amico Folletto Maingio
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Lavoro sulla sicurezza con la sperimentazione della camminata e della corsa CAMPI DI ESPERIENZA OBIETTIVIATTIVITA’ IL CORPO ED IL MOVIMENTO Sperimentare schemi motori dinamici di base. Affinare la capacità di mantenere l’equilibrio. Camminare piano, normalmente, forte, marcia. Corsa libera. Andature e corsa effettuata su terreni di vario genere. Confronti di durata di corsa fra più bambini utilizzando la clessidra per misurazione. Corsa con ostacoli da aggirare. Corsa con ostacoli da superare. Andature, corsa ad occhi chiusi I DISCORSI E LE PAROLE LINGUAGGI, CREATIVITA’, ESPRESSIONE Arricchimento del patrimonio lessicale. Rielaborare e comunicare esperienze. Memorizzare. Sviluppare la capacità inventivo-creativa. Capacità di comunicare elementi della realtà osservati, discriminati ed analizzati e di classificarli. Capacità di esprimersi con il mezzo grafico. Discriminare e riprodurre ritmi. Conversare verbalizzando le esperienze vissute. Memorizzare ed inventare filastrocche poesie e rime sulle esperienze della camminata e della corsa. Costruire racconti in gruppo. Leggere immagini aventi come oggetto il bosco. Effettuare ricerche su riviste di immagini sulla corsa, ritagliarle ed incollarle. Rielaborazione grafica delle esperienze effettuate. Riproduzione grafica dei percorsi effettuati. Guardare dvd storia di cappuccetto rosso. Costruire il puzzle del folletto Maingio. Riprodurre con il corpo vari ritmi. Esprimersi con il corpo durante l’ascolto musicale. LA CONOSCENZA DEL MONDO Capacità di confrontare e misurare. Ordinare gli eventi in successione temporale. Percepire la contemporaneità temporale di alcuni eventi. Osservare, individuare e categorizzare caratteristiche dell’ambiente naturale. Misurazioni della lunghezza di un percorso con varie unità di misura. Misurazione del tempo impiegato a coprire un percorso con una clessidra. Corsa a coppie dandosi la mano o i piedi legati. Corsa contemporanea fra due o più bambini. Esecuzione e riproduzione di percorsi caratterizzati da una precisa successione spazio-temporale. Ricostruzione dell’ambiente bosco e della sua struttura. IL SE’ E L’ALTRO Riconoscere e contenere le emozioni durante la corsa. Affrontare e riconoscere le proprie paure. Rispettare il turno e lo spazio degli altri. Imparare a fidarsi e ad affidarsi Tutte le attività inerenti la camminata e la corsa sopra menzionate. Ascolto di racconti e fiabe.
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Lavoro sulla sicurezza con la sperimentazione del salto CAMPI DI ESPERIENZA OBIETTIVIATTIVITA’ IL CORPO ED IL MOVIMENTO Padroneggiare lo schema motorio del salto a livelli diversi di complessità Sviluppare la capacità di coordinamento visuo-spaziale. Affinare la capacità di mantenere l’equilibrio statico e dinamico.. Salti solo con un piede e con entrambi i piedi. Salti nel senso della lunghezza. Salire su ostacoli di altezza diversa e saltare. Scavalcare ostacoli. Realizzare percorsi durante i quali effettuare le azioni motorie sopra descritte. Realizzare salti da altezze progressive: sedia, tavolino, tavolo, spalliera, atterrando sui materassi. Dalle altezze menzionate effettuare tuffi in avanti, indietro, laterali. Dalle stesse effettuare: capovolte, salti con capovolte, salti evitando oggetti o persone posti nel raggio d’azione, salto contemporaneo di due o più bambini dandosi o meno la mano. Attività sull’equilibrio. I DISCORSI E LE PAROLE Sviluppare la capacità di esprimere e comunicare esperienze ed emozioni. Padroneggiare il linguaggio negli aspetti lessicali, sintattici e strutturali. Sviluppare la capacità di leggere le immagini e di organizzarle creativamente. Sviluppare capacità metalinguistiche. Individuare le variabili che condizionano la riuscita di un salto e condividerle con il gruppo. Prendere coscienza delle emozioni provate durante il salto e verbalizzarle. Ricostruire verbalmente le esperienze realizzate sul salto e discuterle, condividerle con il gruppo. Inventare storie sul salto prendendo spunto da immagini date sia individualmente che in gruppo. Costruire filastrocche utilizzando parole di cui sono state individuate rime ed assonanze. LINGUAGGI, CREATIVITA’, ESPRESSIONE Sviluppare la capacità di esprimersi con medium diversi. Sviluppare la capacità di codificare e decodificare ritmi. Stimolare la capacità di esprimersi utilizzando il corpo. Rielaborazione grafico-pittorica delle esperienze fatte. Riprodurre con i salti vari tipi di ritmi. Eseguire salti seguendo musiche diverse (valzer, polka, tarantella). Ritagliare e leggere immagini inerenti il salto, incollarle e completarne l’ambientazione. LA CONOSCENZA DEL MONDO Imparare ad organizzare la realtà secondo concetti matematici. Organizzare le esperienze secondo la successione temporale. Stimolare l’abitudine a porsi domande sul mondo naturale e a cercarne le risposte tramite procedure di ricerca e sperimentali. Fare il gioco del mondo ed altri che implicano l’uso di concetti matematici. Confronto e misurazione di lunghezze e di altezze. Verbalizzare le esperienze vissute utilizzando una corretta successione temporale. Effettuare ricerche sugli animali che saltano. IL SE’ E L’ALTRO Imparare a prendere consapevolezza dei propri bisogni, delle proprie potenzialità e difficoltà. Rendersi conto della necessità di rispetto dell’altro. Imparare ad organizzarsi spazialmente tenendo conto della presenza degli oggetti. Attività di verbalizzazione delle esperienze. Attività di vita quotidiana. Attività progettate per sperimentare i salti.
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Lavoro sulla sicurezza con la sperimentazione del lancio CAMPI DI ESPERIENZAOBIETTIVIATTIVITA’ IL CORPO ED IL MOVIMENTO Essere capaci di coordinamento, di precisione e di calibrare la forza nel lancio. Essere capaci di lanciare nella giusta direzione. Prendere consapevolezza delle mani e dei piedi Prendere coscienza della propria lateralizzazione. Effettuare vari tipi di lancio con le mani e con i piedi, utilizzando la palla (in cerchio, ad un compagno, nel canestro, in un cerchio). Gioco dei birilli: singolarmente e a squadre. Gioco con i palloncini gonfiati e percorsi palleggiandoli. Lancio del cerchio. Lanci di “Pea”. I DISCORSI E LE PAROLE Sviluppare la capacità di esprimere le esperienze e le emozioni. Utilizzare un linguaggio adeguato. Essere capaci di completare in modo logico e pertinente un racconto, rispettando una semplice sequenza temporale. Verbalizzare le esperienze vissute, le varabili nei lanci e le emozioni provate. Ascoltare o inventare racconti sul lancio. Riordinare sequenze di una storia semplice sul lancio. LINGUAGGI, CREATIVITA’, ESPRESSIONE Utilizzare in modo creativo materiale di riciclo. Affinare la manualità. Sapersi esprimere con il colore in modo originale. Rielaborazione grafica delle esperienze vissute. Rappresentazione grafica di un lancio con inserto pop-up. Lancio del colore su fogli con palle di spugna. Costruzione di palle con carta di giornale e strisce di carta crespa (“palla fuoco di artificio”). Costruzione di birilli con bottiglie di plastica. LA CONOSCENZA DEL MONDO Sviluppare ed acquisire la capacità di ordinare, raggruppare, classificare, quantificare. Essere capaci di formulare previsioni ed ipotesi. Essere capaci di utilizzare strumenti di registrazione. Interiorizzare concetti topologici. Saper prevedere effetti e cause nel lancio. Gioco del “mondo” o “settimana”. Costruzione di istogrammi al termine dei giochi di squadra. Confronto di lanci (vicino/lontano; lungo/corto). IL SE’ E L’ALTRO Acquisire maggior sicurezza nelle attività sperimentate. Controllare efficacemente i movimenti secondo regole concordate. Essere in grado di valutare le conseguenze delle proprie azioni sugli altri e sull’ambiente. Attività trasversali a tutti i campi di esperienza.
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