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SCUOLA DELL’INFANZIA “Promuovere la cultura della sicurezza nella scuola”

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Presentazione sul tema: "SCUOLA DELL’INFANZIA “Promuovere la cultura della sicurezza nella scuola”"— Transcript della presentazione:

1 SCUOLA DELL’INFANZIA “Promuovere la cultura della sicurezza nella scuola”

2 Parte teorica: lavoro della Commissione GLES “Una scuola che promuove la salute mette le persone in grado di occuparsi di se stesse, insegna ad agire in modo competente e positivo con l’ambiente esterno e facilita comportamenti salutari attraverso apposite strategie”

3 COMPETENZA OBIETTIVO FORMATIVO Conosce e rispetta le regole della convivenza civile necessarie ad evitare situazioni di pericolo. Riconosce situazioni di rischio nei giochi,nello spazio vissuto, nel movimento e nel rapporto con gli altri. Coglie situazioni di pericolo nei vari ambienti scolastici e trova adeguate soluzioni. Segue istruzioni per il piano di evacuazione in caso di emergenza ambientale: terremoto,incendio.

4 I PERICOLI NELL’AMBITO DELLA SCUOLA Prima parte

5 Per ogni situazione di pericolo all’interno della scuola, sono state individuate delle variabili relative al pericolo stesso I n seconda istanza è stato individuato il traguardo finale da raggiungere alla fine della scuola dell’infanzia, relativo ad ogni situazione di pericolo IL NOSTRO ITER… Infine è stato stilato lo sviluppo delle competenze relativo ad ogni situazione di pericolo, declinato in tre livelli (pieno, adeguato, parziale)

6 SALTO/CADUTA DALL’ALTO

7 Per il controllo del pericolo bisogna valutare le seguenti variabili:  l’altezza  il tipo di suolo  la vicinanza di oggetti o persone  l’emotività  lo schema motorio di base del salto  la presenza di oggetti o materiali che limitano la visuale (cappellini, teli, mascherine, bende …)

8 Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è in grado di padroneggiare lo schema motorio di base del salto, controllare la caduta valutando l’altezza da cui salta, il tipo di suolo su cui atterra, la presenza e la vicinanza di oggetti o di persone e tenere sotto controllo la propria emotività. TRAGUARDO FINALE

9 SVILUPPO IN LIVELLI DI COMPETENZA Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è in grado di effettuare un salto pari alla metà della sua altezza su un suolo morbido (materasso) e semimorbido (prato) quando nessuna persona o oggetto si trova nel suo campo visivo. Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è in grado di effettuare un salto da un’altezza poco inferiore alla sua su un suolo morbido (materasso) e semimorbido (prato) valutando la presenza di 1 persona/oggetto nel suo campo visivo, tenendo sotto controllo l’euforia. Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è in grado di padroneggiare lo schema motorio del salto da un’altezza pari alla sua su un suolo morbido (materasso) e semimorbido (prato), valutando la presenza di 2 o 3 persone/oggetti nel suo campo visivo, tenendo sotto controllo l’euforia e la competizione e i conflitti con i compagni. PARZIALE  ADEGUATO  PIENO 

10 CORSA

11 Per il controllo del pericolo bisogna valutare le seguenti variabili:  i movimenti  le scarpe slacciate  l’emotività  lo schema motorio di base della corsa  la direzione  gli ostacoli  le persone e gli oggetti presenti nell’ambiente, fermi o in movimento  l’esuberanza  la presenza di oggetti o materiali che limitano la visuale (cappellini, teli, mascherine, bende …)

12 Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è in grado di effettuare una corsa regolare, spezzata, con ostacoli, avendo sempre presente la meta finale e tenendo lo sguardo sulla direzione, adattando lo schema motorio della corsa alla presenza di persone ed oggetti e controllando la propria esuberanza ed emotività. TRAGUARDO FINALE

13 SVILUPPO IN LIVELLI DI COMPETENZA Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è in grado di effettuare una corsa regolare senza ostacoli avendo sempre presente la meta finale in uno spazio circoscritto (scuola-giardino) e ben conosciuto distogliendo lo sguardo dalla direzione, controllando la propria esuberanza. Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è in grado di effettuare una corsa regolare e spezzata, con pochi ostacoli avendo sempre presente la meta finale in uno spazio circoscritto (scuola-giardino) e ben conosciuto, distogliendo a volte lo sguardo dalla direzione. Porta a termine la corsa nonostante urti alcuni degli oggetti o persone presenti nello spazio (40 mq), controllando la propria esuberanza. Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è in grado di effettuare una corsa regolare, spezzata e con ostacoli, avendo sempre presente la meta finale in uno spazio circoscritto (scuola- giardino) e ben conosciuto, tenendo lo sguardo sulla direzione. Porta a termine la corsa adattando lo schema motorio alla presenza di una decina tra persone e oggetti in uno spazio (40 mq) e controllando la competizione e la propria esuberanza. PARZIALE  ADEGUATO  PIENO 

14 SCENDERE E SALIRE LE SCALE

15 Per il controllo del pericolo bisogna valutare le seguenti variabili:  la velocità e scarpe slacciate o schema motorio del salire e scendere le scale ’altezza dei gradini a fretta a vicinanza degli altri a presenza di oggetti o materiali che limitano la visuale (cappellini, teli, mascherine, bende …)

16 Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è in grado di scendere e salire le scale correttamente, coordinando e adeguando i movimenti all’altezza dei gradini, regolando la velocità in base alla presenza di altre persone e avendo cura di allacciare le scarpe se sono allacciate. TRAGUARDO FINALE

17 SVILUPPO IN LIVELLI DI COMPETENZA A. Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è in grado di scendere e salire le scale con l’aiuto o dell’adulto o dello scorrimano, a volte inciampandosi su scale di gradini standard e andando più lentamente rispetto al gruppo sezione e controllando se le scarpe sono allacciate. B. Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è in grado di scendere e salire le scale inciampandosi frequentemente a causa della sua irruenza e delle scarpe spesso slacciate su scale di gradini standard, urtando i bambini della sezione che stanno facendo le scale con lui. Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è in grado di scendere a salire con successo le scale nonostante a volte si inciampi con gradini di altezza standard, faticando a controllare la velocità in presenza dei bambini della sua sezione e non controllando sempre se le scarpe sono allacciate. Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è in grado di scendere e salire le scale coordinando adeguatamente i movimenti all’altezza dei gradini standard, regolando la velocità in base alla presenza dei bambini della sua sezione e avendo cura di allacciarsi le scarpe. PARZIALE  ADEGUATO  PIENO 

18 SCHIACCIARE LE VARIE PARTI DEL CORPO

19 Per il controllo del pericolo bisogna valutare le seguenti variabili:  gli arredi e le strutture pesanti non fisse  l’apertura e la chiusura di: porte, finestre, armadi e cassetti da parte di se stesso e degli altri  gli arredi e le strutture adiacenti (vicinanza, posizione)

20 Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è in grado di evitare di schiacciarsi o di schiacciare agli altri le varie parti del corpo, perché sa valutare la pericolosità di sistemi di chiusura e di apertura di porte, finestre, ect, nonché quella di arredi adiacenti e la potenziale pericolosità di strutture pesanti non fisse. Pertanto sa adeguare il proprio comportamento alle valutazioni effettuate. TRAGUARDO FINALE

21 SVILUPPO IN LIVELLI DI COMPETENZA Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è in grado di evitare di schiacciarsi o schiacciare ad altri le varie parti del corpo con il costante intervento di un aiuto esterno. Nell’utilizzo delle varie aperture e chiusure, presenti nell’ambiente scolastico, non vede l’effettivo pericolo e non adegua il suo comportamento. E’ indifferente al pericolo che il suo agire può provocare verso arredi adiacenti e strutture non fisse. Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è in grado di evitare di schiacciarsi la varie parti del corpo. A volte sottovalutando la vicinanza di altri, può provocare schiacciamenti nell’utilizzo delle varie aperture e chiusure presenti nell’ambiente scolastico. Riconosce la pericolosità, ma non sempre adegua il suo comportamento in presenza di arredi adiacenti, mentre è attento alle strutture pesanti non fisse. Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è in grado di evitare di schiacciarsi e di schiacciare agli altri le varie parti del corpo in quanto è capace di utilizzare correttamente le varie aperture e chiusure presenti nell’ambiente scolastico. Riconosce e adegua il suo comportamento in presenza di arredi adiacenti e strutture pesanti non fisse. PARZIALE  ADEGUATO  PIENO 

22 TAGLI

23 Per il controllo del pericolo bisogna valutare le seguenti variabili:  la vicinanza degli altri  l’abilità motoria nel tagliare  l’orientamento e l’apertura delle forbici nello spostamento e nel movimento  la proprietà degli oggetti (contundenti, affilati, appuntiti)

24 Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno ha acquisito l’abilità motoria necessaria all’utilizzo corretto delle forbici, in quanto è in grado di controllarne l’apertura e l’orientamento mentre le usa, mentre le trasporta, tenendo in considerazione la vicinanza degli altri. Riconosce le proprietà degli oggetti contundenti, affilati e appuntiti, usandoli in modo adeguato. TRAGUARDO FINALE

25 SVILUPPO IN LIVELLI DI COMPETENZA Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è poco coordinato nell’utilizzo corretto delle forbici, le usa e le trasporta senza controllarne l’apertura e l’orientamento. Ignora la pericolosità degli oggetti contundenti, affilati e appuntiti senza controllarne i gesti durante l’utilizzo. E’ indifferente alla vicinanza e presenza degli altri nello spazio. Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è capace di utilizzare le forbici coordinandosi nell’abilità motoria del tagliare, controllandone l’apertura e l’orientamento nell’uso e nel trasporto. Conosce alcune proprietà degli oggetti contundenti, affilati e appuntiti. Non sempre valuta la vicinanza degli altri nello spazio circoscritto alla gestualità. Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è capace di utilizzare le forbici coordinandosi nell’abilità motoria del tagliare, controllandone l’apertura e l’orientamento nell’uso e nel trasporto. Conosce la pericolosità e differenzia le proprietà degli oggetti contundenti, affilati e appuntiti controllandone i gesti durante l’utilizzo. Sa valutare la vicinanza degli altri in uno spazio circoscritto alla gestualità. PARZIALE  ADEGUATO  PIENO 

26 LANCIO DI OGGETTI

27 Per il controllo del pericolo bisogna valutare le seguenti variabili:  la forma  la forza  il materiale  le persone, gli oggetti presenti nell’ambiente, fermi o in movimento sulla traiettoria del lancio  la direzione

28 Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è in grado di calibrare la forza e di controllare la direzione mentre lancia un oggetto, di valutarne la pericolosità in relazione alla forma e al materiale di cui è composto. Inoltre sa evitare nel lancio persone e/o oggetti presenti nella traiettoria. Rinuncia se questo non è possibile. TRAGUARDO FINALE

29 SVILUPPO IN LIVELLI DI COMPETENZA Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno non sempre riesce ad evitare una persona o un oggetto fermi sulla traiettoria faticando a controllare la direzione. Sa valutare l’impatto solo delle forma rotondeggianti; non distingue la pericolosità di materiali leggeri e pesanti. Non calibra la propria forza anche in contesti emotivamente tranquilli. Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno riesce ad evitare una persona o un oggetto fermi sulla traiettoria di lancio controllando la direzione. Sa valutare l’impatto di forme rotondeggianti sottovalutando quelle appuntite, distingue la pericolosità dei materiali leggeri e fa fatica con quelli pesanti. Non sempre calibra la propria forza anche in contesti emotivamente tranquilli. Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno sceglie di non lanciare oggetti quando la situazione è pericolosa. Riesce ad evitare una persona o un oggetto fermi o in movimento, controllando la direzione e la traiettoria. Sa valutare l’impatto di forme appuntite rispetto a quelle rotondeggianti; distingue la pericolosità di materiali pesanti nel confronto con materiali leggeri. Riesce a calibrare la propria forza in contesti emotivamente tranquilli. PARZIALE  ADEGUATO  PIENO 

30 INGESTIONE

31 Per il controllo del pericolo bisogna valutare le seguenti variabili:  la dimensione e la forma  la tossicità delle sostanze e dei materiali  l’età dei bambini  la composizione  la conoscenza della tossicità

32 Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è in grado di valutare la commestibilità delle varie sostanze presenti nell’ambiente scolastico, distinguendo gli alimenti da materiali amorfi o tossici. Sa valutare in base alla forma e alla dimensione, la pericolosità della sostanza, oggetto o materiale presente. TRAGUARDO FINALE

33 SVILUPPO IN LIVELLI DI COMPETENZA Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno confonde alcune sostanze e alimenti commestibili e non, dei quali ha fatto esperienza e li assaggia. Porta alla bocca svariati materiali. Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è in grado di distinguere fra sostanze e alimenti commestibili o non, dei quali ha fatto esperienza, ma a volte prova ad assaggiare anche ciò che non si mangia. Pur valutando la pericolosità di forma e dimensione di oggetti, a volte li porta in bocca. Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è in grado di distinguere fra sostanze e alimenti commestibili o non dei quali ha fatto esperienza ed evita di ingerire ciò che non si mangia. Non ingerisce oggetti pericolosi per forma e dimensione. PARZIALE  ADEGUATO  PIENO 

34 INTRODUZIONE NELLE CAVITA’ NASALI E AURICOLARI

35 Per il controllo del pericolo bisogna valutare le seguenti variabili:  la dimensione e la forma  i materiali  la consistenza

36 Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è in grado di non introdurre oggetti o materiali nelle cavità nasali e auricolari. TRAGUARDO FINALE

37 SVILUPPO IN LIVELLI DI COMPETENZA Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno non comprende la pericolosità e può capitare che introduca nelle cavità nasali e auricolari piccoli oggetti e materiale diverso. Alla fine della scuola dell’infanzia l’alunno è in grado di comprendere la pericolosità ed evita l’introduzione nelle cavità nasali e auricolari di piccoli oggetti e materiale vario. PARZIALE  ADEGUATO  PIENO 

38 Seconda parte: lavoro della Commissione INFANZIA PROGETTO ANNUALE: NEL BOSCO DI MAINGIO Il percorso proposto ai bambini deve essere presentato sotto forma di problema: essi devono diventare capaci di affrontare determinate situazioni che potrebbero incontrare nel bosco e per fare questo si rende necessario l’uso di un personaggio accattivante che dia inizio al percorso e sostenga la motivazione e la curiosità dei bambini durante le attività proposte. Il nostro amico Folletto Maingio

39 Lavoro sulla sicurezza con la sperimentazione della camminata e della corsa CAMPI DI ESPERIENZA OBIETTIVIATTIVITA’ IL CORPO ED IL MOVIMENTO  Sperimentare schemi motori dinamici di base.  Affinare la capacità di mantenere l’equilibrio.  Camminare piano, normalmente, forte, marcia.  Corsa libera.  Andature e corsa effettuata su terreni di vario genere.  Confronti di durata di corsa fra più bambini utilizzando la clessidra per misurazione.  Corsa con ostacoli da aggirare.  Corsa con ostacoli da superare.  Andature, corsa ad occhi chiusi I DISCORSI E LE PAROLE LINGUAGGI, CREATIVITA’, ESPRESSIONE  Arricchimento del patrimonio lessicale.  Rielaborare e comunicare esperienze.  Memorizzare.  Sviluppare la capacità inventivo-creativa.  Capacità di comunicare elementi della realtà osservati, discriminati ed analizzati e di classificarli.  Capacità di esprimersi con il mezzo grafico.  Discriminare e riprodurre ritmi.  Conversare verbalizzando le esperienze vissute.  Memorizzare ed inventare filastrocche poesie e rime sulle esperienze della camminata e della corsa.  Costruire racconti in gruppo.  Leggere immagini aventi come oggetto il bosco.  Effettuare ricerche su riviste di immagini sulla corsa, ritagliarle ed incollarle.  Rielaborazione grafica delle esperienze effettuate.  Riproduzione grafica dei percorsi effettuati.  Guardare dvd storia di cappuccetto rosso.  Costruire il puzzle del folletto Maingio.  Riprodurre con il corpo vari ritmi.  Esprimersi con il corpo durante l’ascolto musicale. LA CONOSCENZA DEL MONDO  Capacità di confrontare e misurare.  Ordinare gli eventi in successione temporale.  Percepire la contemporaneità temporale di alcuni eventi.  Osservare, individuare e categorizzare caratteristiche dell’ambiente naturale.  Misurazioni della lunghezza di un percorso con varie unità di misura.  Misurazione del tempo impiegato a coprire un percorso con una clessidra.  Corsa a coppie dandosi la mano o i piedi legati.  Corsa contemporanea fra due o più bambini.  Esecuzione e riproduzione di percorsi caratterizzati da una precisa successione spazio-temporale.  Ricostruzione dell’ambiente bosco e della sua struttura. IL SE’ E L’ALTRO  Riconoscere e contenere le emozioni durante la corsa.  Affrontare e riconoscere le proprie paure.  Rispettare il turno e lo spazio degli altri.  Imparare a fidarsi e ad affidarsi  Tutte le attività inerenti la camminata e la corsa sopra menzionate.  Ascolto di racconti e fiabe.

40 Lavoro sulla sicurezza con la sperimentazione del salto CAMPI DI ESPERIENZA OBIETTIVIATTIVITA’ IL CORPO ED IL MOVIMENTO  Padroneggiare lo schema motorio del salto a livelli diversi di complessità  Sviluppare la capacità di coordinamento visuo-spaziale.  Affinare la capacità di mantenere l’equilibrio statico e dinamico..  Salti solo con un piede e con entrambi i piedi.  Salti nel senso della lunghezza.  Salire su ostacoli di altezza diversa e saltare.  Scavalcare ostacoli.  Realizzare percorsi durante i quali effettuare le azioni motorie sopra descritte.  Realizzare salti da altezze progressive: sedia, tavolino, tavolo, spalliera, atterrando sui materassi.  Dalle altezze menzionate effettuare tuffi in avanti, indietro, laterali.  Dalle stesse effettuare: capovolte, salti con capovolte, salti evitando oggetti o persone posti nel raggio d’azione, salto contemporaneo di due o più bambini dandosi o meno la mano.  Attività sull’equilibrio. I DISCORSI E LE PAROLE  Sviluppare la capacità di esprimere e comunicare esperienze ed emozioni.  Padroneggiare il linguaggio negli aspetti lessicali, sintattici e strutturali.  Sviluppare la capacità di leggere le immagini e di organizzarle creativamente.  Sviluppare capacità metalinguistiche.  Individuare le variabili che condizionano la riuscita di un salto e condividerle con il gruppo.  Prendere coscienza delle emozioni provate durante il salto e verbalizzarle.  Ricostruire verbalmente le esperienze realizzate sul salto e discuterle, condividerle con il gruppo.  Inventare storie sul salto prendendo spunto da immagini date sia individualmente che in gruppo.  Costruire filastrocche utilizzando parole di cui sono state individuate rime ed assonanze. LINGUAGGI, CREATIVITA’, ESPRESSIONE  Sviluppare la capacità di esprimersi con medium diversi.  Sviluppare la capacità di codificare e decodificare ritmi.  Stimolare la capacità di esprimersi utilizzando il corpo.  Rielaborazione grafico-pittorica delle esperienze fatte.  Riprodurre con i salti vari tipi di ritmi.  Eseguire salti seguendo musiche diverse (valzer, polka, tarantella).  Ritagliare e leggere immagini inerenti il salto, incollarle e completarne l’ambientazione. LA CONOSCENZA DEL MONDO  Imparare ad organizzare la realtà secondo concetti matematici.  Organizzare le esperienze secondo la successione temporale.  Stimolare l’abitudine a porsi domande sul mondo naturale e a cercarne le risposte tramite procedure di ricerca e sperimentali.  Fare il gioco del mondo ed altri che implicano l’uso di concetti matematici.  Confronto e misurazione di lunghezze e di altezze.  Verbalizzare le esperienze vissute utilizzando una corretta successione temporale.  Effettuare ricerche sugli animali che saltano. IL SE’ E L’ALTRO  Imparare a prendere consapevolezza dei propri bisogni, delle proprie potenzialità e difficoltà.  Rendersi conto della necessità di rispetto dell’altro.  Imparare ad organizzarsi spazialmente tenendo conto della presenza degli oggetti.  Attività di verbalizzazione delle esperienze.  Attività di vita quotidiana.  Attività progettate per sperimentare i salti.

41 Lavoro sulla sicurezza con la sperimentazione del lancio CAMPI DI ESPERIENZAOBIETTIVIATTIVITA’ IL CORPO ED IL MOVIMENTO  Essere capaci di coordinamento, di precisione e di calibrare la forza nel lancio.  Essere capaci di lanciare nella giusta direzione.  Prendere consapevolezza delle mani e dei piedi  Prendere coscienza della propria lateralizzazione.  Effettuare vari tipi di lancio con le mani e con i piedi, utilizzando la palla (in cerchio, ad un compagno, nel canestro, in un cerchio).  Gioco dei birilli: singolarmente e a squadre.  Gioco con i palloncini gonfiati e percorsi palleggiandoli.  Lancio del cerchio.  Lanci di “Pea”. I DISCORSI E LE PAROLE  Sviluppare la capacità di esprimere le esperienze e le emozioni.  Utilizzare un linguaggio adeguato.  Essere capaci di completare in modo logico e pertinente un racconto, rispettando una semplice sequenza temporale.  Verbalizzare le esperienze vissute, le varabili nei lanci e le emozioni provate.  Ascoltare o inventare racconti sul lancio.  Riordinare sequenze di una storia semplice sul lancio. LINGUAGGI, CREATIVITA’, ESPRESSIONE  Utilizzare in modo creativo materiale di riciclo.  Affinare la manualità.  Sapersi esprimere con il colore in modo originale.  Rielaborazione grafica delle esperienze vissute.  Rappresentazione grafica di un lancio con inserto pop-up.  Lancio del colore su fogli con palle di spugna.  Costruzione di palle con carta di giornale e strisce di carta crespa (“palla fuoco di artificio”).  Costruzione di birilli con bottiglie di plastica. LA CONOSCENZA DEL MONDO  Sviluppare ed acquisire la capacità di ordinare, raggruppare, classificare, quantificare.  Essere capaci di formulare previsioni ed ipotesi.  Essere capaci di utilizzare strumenti di registrazione.  Interiorizzare concetti topologici.  Saper prevedere effetti e cause nel lancio.  Gioco del “mondo” o “settimana”.  Costruzione di istogrammi al termine dei giochi di squadra.  Confronto di lanci (vicino/lontano; lungo/corto). IL SE’ E L’ALTRO  Acquisire maggior sicurezza nelle attività sperimentate.  Controllare efficacemente i movimenti secondo regole concordate.  Essere in grado di valutare le conseguenze delle proprie azioni sugli altri e sull’ambiente.  Attività trasversali a tutti i campi di esperienza.


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