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Dietetica degli animali impiegati in pet-therapy Serena Calabrò Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali Tel. 081 2536053

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Presentazione sul tema: "Dietetica degli animali impiegati in pet-therapy Serena Calabrò Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali Tel. 081 2536053"— Transcript della presentazione:

1 Dietetica degli animali impiegati in pet-therapy Serena Calabrò Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali Tel. 081 2536053 E-mail: serena.calabro@unina.it

2 Materie 4° anno Dietetica degli animali impiegati in pet therapy (2 CFU) Affezioni d'interesse chirurgico negli animali da pet therapy (2 CFU) Antropozoonosi parassitarie (2 CFU) Etnologia degli animali utilizzati nelle terapie riabilitative (2 CFU) Corso di laurea in “Medicina Veterinaria” Modulo Professionalizzante n. 7 Zooantropologia: interazione uomo-animale II semestre 2014 Materie 5° anno Medicina Veterinaria Preventiva (3 CFU) Aspetti medico-legali nel rapporto uomo-animale (3 CFU) Analisi delle reazioni organiche e comportamentali negli animali da affezione (3 CFU) Analisi delle reazioni organiche e comportamentali negli animali da reddito (3 CFU) Zooantropologia nella sanità pubblica (6 CFU) Farmacosorveglianza veterinaria (3 CFU)

3 Programma del corso 1.Introduzione 2.Gestione alimentare dell’asino 3.Comportamento alimentare e principali difetti comportamentali nel gatto 4.Comportamento alimentare e principali difetti comportamentali nel cane 5.Comportamento alimentare e principali difetti comportamentali nel cavallo

4 Introduzione Zooantropologia Ruolo sociale dell’alimento Fisiologia dell’assunzione di alimento Comportamento alimentare Fattori che influenzano il comportamento alimentare Alterazioni del comportamento alimentare

5 Zooantropologia La zooantropologia studia la relazione uomo-animale, in tutte le sue espressioni fino a quella applicativa degli interventi assistiti. Tutti gli interventi assistiti con gli animali sono attività dinamiche fondate sulla costruzione di relazioni finalizzate alla salute. Pet-therapy = pratica basata su attività di relazione uomo-animale È stato ampiamente riconosciuto che la presenza di un animale può diminuire lo stress, l’ansia, la paura, la noia e il dolore di persone che vengono a trovarsi in condizione di disagio.

6 In Italia, la Pet Therapy è stata regolamentata con il D.P.C.M. del 2003: l’Istituto Superiore di Sanità ha proposto la formulazione di specifiche linee guida nazionali rivolte agli operatori di Pet Therapy. Le principali raccomandazioni riguardano la salvaguardia dell'efficacia dell'intervento sanitario, sia del malato che del soggetto animale (co-terapeuta). La Pet Therapy deve essere effettuata soltanto da professionisti con cognizioni e competenze specifiche. Solitamente svolta da un team interdisciplinare composto da numerose figure professionali che operano insieme. Psicologo Terapista della riabilitazione Assistente sociale Infermiere Insegnante Pedagogista Veterinario Etologo Addestratore, Conduttore pet

7 Questa tipologia di interventi richiede una formazione specifica che va al di là della capacità di conduzione dell’animale e del riconoscimento delle sue dinamiche comportamentali. Zooterapeuta: a cadenza mensile sovraintende ad una seduta di zooterapia per verificare durante il suo svolgimento l’assenza di atteggiamenti che indicano sofferenza espressa con patologie comportamentali. Il MEDICO VETERINARIO è una figura fondamentale all’interno dell’équipe di pet-therapy

8 Ruolo sociale dell’alimento L’uomo mangia L’animale si nutre

9 fisiologici Il nostro rapporto con il cibo è influenzato da fattori Il nostro rapporto con il cibo è influenzato da fattori spazio alimentare culturalmente determinato, L’uomo che mangia, inserito in uno spazio alimentare culturalmente determinato, incorpora, con il cibo che ingerisce, anche tutto il sistema di valori che esso rappresenta. sociali religiosi psicologici

10 Nella società umana, quando il alimento è abbondante, l’accesso al pasto e la sua consumazione diventano un valore sociale. Questa ritualizzazione induce i membri del gruppo a consumare l’alimento per ragioni diverse dall’aver fame e ad adottare un comportamento di gruppo. Anche i cani domestici si trovano in questa situazione visto che la maggior parte di loro ha a disposizione sufficiente alimento; la gestione dell’alimento è, quindi, guidata dalla necessità di comunicazione oltre che dalla fame. Uomini e cani hanno punti in comune riguardo le capacità di comunicazione mediante l’alimento; tuttavia, piccole differenze sono spesso la causa di gravi errori, che possono essere causa di: problemi di educazione disordini nella dieta e nel comportamento condizioni patologiche.

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12 Fisiologia dell’assunzione di alimento La quantità di alimento che l’animale consuma deve: apportare la quantità di elementi nutritivi raccomandati, per soddisfare i fabbisogni nutrizionali saziare l’animale sul piano psicologico non provocare disturbi digestivi

13 La fornitura di energia è controllata dai processi di regolazione dell’omeostasi per l’assunzione di alimento e dal dispendio energetico, o da entrambi. Dal punto di vista omeostatico si deve fare tutto il possibile per prevenire la perdita di tessuto e di peso. L’apporto si principi nutritivi all’organismo deve essere costante, tuttavia l’assunzione di alimento è comportamento discontinuo e periodico. Centri di controllo del sistema nervoso centrale: centro dell’appetito e centro della sazietà dell’ipotalamo, alla base dell’encefalo. Esiste un sistema di regolazione a medio e lungo termine che coinvolge le riserve corporee (essenzialmente i grassi).

14 Regolazione a breve termine Teoria chemiostatica: l’assorbimento di principi nutritivi dall’apparato digerente e la loro presenza nel sangue circolante rappresentano una serie di segnali che possono influenzare il centro ipotalamico della sazietà (es. glucosio, aminoacidi, vitamine, minerali, colecistochinina) Teoria termostatica: gli animali mangiano per mantenere la temperatura del corpo al suo normale livello e smettono di mangiare per evitare una ipertermia (dovuta all’incremento di calore durante la digestione). Termorecettori sensibili ai cambiamenti di temperatura nella parte anteriore dell’ipotalamo e nella pelle. In alcune specie l’ingestione di alimento aumenta col freddo e diminuisce col caldo.

15 Regolazione a lungo termine La conservazione a lungo termine del peso corporeo relativamente costante e la tendenza dell’animale a riprendere quel peso (se è stato alterato dal digiuno e da una iperalimentazione forzata), fa ritenere che qualche fattore, associato all’accumulo di energia, agisca come segnale per la regolazione a lungo termine dell’ingestione di energia. Teoria lipostatica: questo fattore potrebbe essere rappresentato dalla deposizione del grasso; l’ipotalamo riceve segnali lipostatici mediante uno steroide naturale (inibizione retroattiva o feedback). La leptina (ormone della sazietà), prodotto dalle cellule adipose, è chiaramente coinvolto nella regolazione dell’appetito.

16 Valutazione sensoriale “Palatabilità”: gradimento che gli animali dimostrano per un particolare alimento, prontezza con la quale lo scelgono e lo mangiano. Diverse sostanze aromatiche di frequente aggiunte agli alimenti degli animali, rendono l’alimento più appetibile e quindi ne aumentano l’ingestione. La maggior parte degli animali dimostra preferenze per taluni cibi, quando vengono presentati loro con possibilità di scelta. Fattori che influenzano l’ingestione di alimento Cane Grasso animale Proteine 25-30 % EM Zuccheri Gatto Grasso animale Non selezionano in funzione del tenore proteico Aminoacidi e peptidi Consistenza Avversione verso gli acidi grassi a media catena (es. caprilico)

17 Fattori fisiologici “L’animale mangia un determinato numero di calorie” Quando viene effettuata una notevole diluizione della dieta con l’impiego di alimenti a bassa digeribilità, la capacità dell’animale di adattare il consumo di alimento al suo contenuto energetico può essere ostacolata, in quanto la capacità gastro-intestinale diventa un fattore limitante (ingombro) Il consumo di alimento dipende direttamente dal peso metabolico (PV 0.75 ) Il consumo di alimento aumenta in maniera netta durante la lattazione con l’esercizio fisico, in rapporto lineare con la durata dell’esercizio

18 Carenze alimentari Aminoacidi indispensabili, vitamine e minerali influenzano in modo positivo o negativo il consumo di alimenti, perché l’utilizzazione da parte dei tessuti dei principi nutritivi assorbiti dipende dall’efficace azione di molti enzimi e coenzimi che intervengono nelle varie vie metaboliche. Scelta degli alimenti Capacità da parte degli animali di selezionare gli alimenti in modo da ottenere una dieta bilanciata, in grado di soddisfare i loro fabbisogni alimentari in energia, proteine, aminoacidi indispensabili, minerali e vitamine. Gli animali controllano il consumo di alimenti attraverso tre composti alimentari principali: acqua, sodio e principi nutritivi energetici.

19 Elementi di regolazione della fame Il controllo di regolazione della fame si può ottenere attraverso numerosi meccanismi Comportamentali: abitudini e acquisizioni, come condizionamenti sensoriali e metabolici Nervosi: la masticazione favorisce la sazietà orale, il riempimento dello stomaco favorisce la sazietà fisica Metabolici: teoria glucostatica (a breve termine) e lipostatica (a lungo termine)

20 Comportamento alimentare Esperienza pre-natale Comportamento di suzione Esperienza durante lo svezzamento Differenze individuali e di razza Fattori ambientali Alimentazione domestica Posizione e forma della ciotola Frequenza dei pasti Metodi di somministrazione (es. razionato, razionato a tempo, ad libitum)

21 Fasi del comportamento alimentare Ricerca, identificazione e selezione (olfatto, tatto)  aroma e temperatura Fase orale: prensione e masticazione (tatto, gusto)  dimensione, forma, consistenza e sapore. Quasi tutti gli animali rifiutano i sapori amari e sono attratti da quelli dolci. Digestione (es. avversione verso un cibo se lo associa a sensazioni negative)

22 Comportamento normale GATTO Prima di mangiare il digerente della preda erbivora lo svuota L’istinto di caccia prevale sulla disponibilità di alimento Rifiutano l’alimento somministrato a temperature estreme CANE Della preda erbivora mangia prima il digerente con il suo contenuto Predilige prodotti in stato di decomposizione CAVALLO Allo stato brado: erbe e radici alimentazione di tipo continuo, ma limitata nel volume all’aperto in condizione di movimento costante e con un’ampia possibilità di scelta. Con la domesticazione: per gli animali stabulati che non pascolano liberamente la razione deve essere suddivisa in più pasti al giorno.

23 Alterazioni del comportamento GATTO Coprofagia Cannibalismo/infanticidio Mangiare l’erba Masticare la lana Effetto balia Anoressia Fissazioni alimentari Avversione verso alcuni alimenti Polifagia CANE Rifiuto di nuovi alimenti Mangiare i rifiuti Mangiare l’erba Mendicare per il cibo Pica Coprofagia Ipersensibilità/iperattività bifasica Dissocializzazione primaria o secondaria Depressione CAVALLO Vizi orali Mangiare il legno Ticchio di appoggio ed aerofagico Mordere la criniera o la coda Mangiare le feci o la lettiera

24 Libri di testo consigliati Pivot, Biourge, Eliot “Enciclopedia della nutrizione clinica del cane” (anno). Ed. Royal Canin. Pivot, Biourge, Eliot “Enciclopedia della nutrizione clinica del gatto” (anno) Ed. Royal Canin. Lewis “Alimentazione e allevamento del cavallo”. (anno) EMSI. Elisabeth D. Svendsen “The professional handbook of the donkey” (2008). Ed. Whittet Books Ltd. Siti internet http://www.assalco.it

25 Martedì ore 13.00 - 15.00 presso il Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali, tel. 081 2536053 (su appuntamento). Ricevimento studenti


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