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Anna Maria Curci - Macerata, 25 novembre 2009 Allargamento dell’orizzonte plurilingue Il Quadro di Riferimento degli Approcci Plurali (CARAP)

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Presentazione sul tema: "Anna Maria Curci - Macerata, 25 novembre 2009 Allargamento dell’orizzonte plurilingue Il Quadro di Riferimento degli Approcci Plurali (CARAP)"— Transcript della presentazione:

1 Anna Maria Curci - Macerata, 25 novembre 2009 Allargamento dell’orizzonte plurilingue Il Quadro di Riferimento degli Approcci Plurali (CARAP)

2 Anna Maria Curci - Macerata, 25 novembre 2009 Sguardo d’insieme Punto di partenza CARAP: definizione, obiettivi, parole chiave (competenze, curricolo integrato) Gli approcci plurali –Didattica integrata delle lingue –Éveil aux langues/Awakening to languages –Intercompréhension/Intercomprehension –Approccio interculturale La banca dati dei materiali

3 Anna Maria Curci - Macerata, 25 novembre 2009 Punto di partenza Il QCER e le sue ‘Leerstellen’ Curci – Dell’Ascenza, Osservazioni sul capitolo 5 del QCEROsservazioni sul capitolo 5 del QCER L. Bredella: “Quando nel cap. 5 del QCER, si parla delle competenze di chi apprende la lingua, ci si aspetta che esse sviluppino una consapevolezza interculturale e promuovano capacità. Tra queste ci sono ad esempio [ ] l’apertura a nuove esperienze e la disponibilità a relativizzare i modi di vedere le cose legati alla propria cultura [ ]. Non si trovano tuttavia nel Quadro indicazioni su come raggiungere questi obiettivi. Si deve quindi temere che non si sia realmente interessati alla sua realizzazione” ( 2003, Lesen und Interpretieren im GER. Die Missachtung allgemeiner Erziehungsziele, in Bausch – Christ – Königs – Krumm (a cura di) Der GER in der Diskussion. Arbeitspapiere der 22. Frühjahrskonferenz zur Erforschung des Fremdsprachenunterrichts, Tübingen, Narr)

4 Anna Maria Curci - Macerata, 25 novembre 2009 Che cosa è il CARAP? È un documento elaborato nel 2007 dal gruppo di progetto ALC (Centro Europeo delle Lingue Moderne di Graz, secondo piano a medio termine). Individua un insieme di competenze e di risorse interne, nello sviluppo delle quali sono gli approcci plurali a rivestire un ruolo di primo piano Dal Glossario del CARAP: http://carap.ecml.at/Resources/Glossary/tabid/426/language/en- GB/Default.aspx http://carap.ecml.at/Resources/Glossary/tabid/426/language/en- GB/Default.aspx

5 Anna Maria Curci - Macerata, 25 novembre 2009 Che cosa sono gli approcci plurali? Chiamiamo “approcci plurali delle lingue e delle culture” approcci didattici che realizzino attività di insegnamento-apprendimento che mettono in gioco contemporaneamente più (= più d’una) varietà linguistiche e culturali. Li contrapponiamo agli approcci che si potrebbero definire “singolari”, nei quali l’obiettivo al quale si mira nel percorso didattico è una lingua o una cultura particolare, considerata in maniera isolata. Candelier, M. (a cura di) (2007). CARAP – Cadre de référence pour les approches plurielles des langues et des cultures. Strasbourg : Centre Européen pour les Langues Vivantes / Conseil de l’Europe, p. 7.

6 Anna Maria Curci - Macerata, 25 novembre 2009 A che cosa serve il CARAP? Un quadro di riferimento per gli approcci plurali costituisce uno strumento indispensabile: per l’elaborazione di curricula che declinino, anche nella prospettiva di una progressione, l’acquisizione dei diversi saperi, saper essere e saper fare ai quali gli approcci plurali consentono (esclusivamente/più facilmente) l’accesso; per la declinazione degli approcci plurali e il raccordo tra questi e l’apprendimento di competenze linguistiche di comunicazione nelle singole lingue (declinazione e raccordo di carattere cognitivo e pratico, nei curricoli, nella classe), così come, più ampiamente, per il raccordo tra i contributi che in tal senso possono portare gli approcci plurali e quelli delle discipline non linguistiche. Candelier, M. (a cura di) (2007). CARAP – Cadre de référence pour les approches plurielles des langues et des cultures. Strasbourg : Centre Européen pour les Langues Vivantes / Conseil de l’Europe, p. 12.

7 Anna Maria Curci - Macerata, 25 novembre 2009 Quali competenze? Partendo dalla definizione di Beckers 2002 (Développer et évaluer des compétences à l’école: vers plus d’éfficacité et d’équité, Bruxelles, Labor, p. 57: “Capacità di un soggetto di mobilitare in maniera integrata risorse interne - saperi, saper fare, atteggiamenti - e esterni per affrontare in maniera efficace una serie di compiti complessi”:) e, più diffusamente, dall’analisi della letteratura specialistica, si sono enucleati questi nodi: l’idea che le competenze sono unità di una certa complessità, che ricorrono a diverse “risorse” da queste stesse mobilitate; l’idea che le competenze sono legate a “famiglie situazionali”, a compiti complessi, socialmente pertinenti, che sono “situate”, che hanno una funzione sociale; l’idea che esse consistono, in una (classe di) situazione (i) data (e), nella mobilitazione di risorse diverse, così come nelle risorse stesse (CARAP 2007, p. 17)

8 Anna Maria Curci - Macerata, 25 novembre 2009 Che cosa è il curricolo integrato? È un approccio plurale che mira a integrare l’insegnamento di tutte le lingue nell’insegnamento di tutte le discipline come “mezzo per formare e manipolare nuovi concetti”, con l’obiettivo di costruire la conoscenza delle lingue e, allo stesso tempo, di arricchire i contenuti interculturali. Kolodziejska, Ewa & Stuart Simpson, Les langues à travers le curriculum: travail en réseau et élaboration de supports pédagogiques dans un contexte international, Conseil de l’Europe / Centre européen pour les langues vivantes, 2002, p. 12.

9 Anna Maria Curci - Macerata, 25 novembre 2009 Che cosa è il curricolo per competenze? È una proposta curricolare che mira a trasformare una parte dei saperi disciplinari in risorse per risolvere problemi, realizzare progetti, prendere decisioni. Ciò potrebbe offrire un accesso privilegiato all’universo dei saperi: invece di assimilare incessantemente conoscenze, nella convinzione che “comprenderanno in seguito a che cosa servono”, gli studenti vedranno immediatamente le conoscenze sia come basi cognitive e teoriche di una azione complessa, sia come saperi procedurali (metodi e tecniche) [… ] che guidano questa azione, quindi ne afferreranno la portata e il senso Perrenoud, Ph. ( 2000) : « L’approche par compétences, une réponse à l’échec scolaire ? » Faculté de psychologie et des sciences de l’éducation Université de Genève.L’approche par compétences, une réponse à l’échec scolaire ?

10 Anna Maria Curci - Macerata, 25 novembre 2009 Che cosa intendiamo per didattica integrata delle lingue? Si tratta di un approccio plurale che mira ad aiutare l’apprendente a stabilire legami tra le lingue oggetto di apprendimento in un contesto scolastico (CARAP 2007, p. 3). Lo scopo è quello di partire dalla L1 (lingua materna o lingua di istruzione) per facilitare l’accesso a una prima lingua straniera, poi su queste due lingue per facilitare l’accesso a una seconda lingua straniera (gli ‘appoggi’ potranno dispiegare la loro valenza positiva anche nella direzione opposta) Candelier, M. (a cura di) (2007). CARAP – Cadre de référence pour les approches plurielles des langues et des cultures. Strasbourg : Centre Européen pour les Langues Vivantes / Conseil de l’Europe, p. 8.

11 Anna Maria Curci - Macerata, 25 novembre 2009 Éveil aux langues: che cos’è? Éveil aux langues - awakening to languages/language awareness – Sprachenbewusstsein - consapevolezza dei fenomeni linguistici. Approccio plurale che mira a sviluppare contemporaneamente atteggiamenti (apertura, interesse,...), attitudini (ascolto, analisi …) e conoscenze circa il linguaggio, le lingue e la loro diversità, e nel quale “una parte delle attività riguarda lingue che la scuola non ha l’ambizione di insegnare”. Ciò non significa che l’azione didattica si rivolge esclusivamente su queste lingue. Essa include in egual misura la lingua d’istruzione e tutte le altre lingue studiate nel percorso di apprendimento, ma non si limita a queste lingue “apprese” e comprende tutti i tipi di varietà linguistiche, senza dare l’esclusiva a uno di essi. A causa del numero rilevante di lingue sulle quali gli studenti sono invitati a lavorare questo può essere giudicato un approccio plurale “estremo”(CARAP 2007, p. 8).

12 Anna Maria Curci - Macerata, 25 novembre 2009 Intercomprensione: di che si tratta? Approccio plurale che mira a sviluppare la comprensione di una lingua sulla base di una lingua della stessa famiglia linguistica ‘mentalmente disponibile’. L’intercomprensione tra lingue affini propone un lavoro parallelo su più lingue della stessa famiglia linguistica, sia che si tratti della famiglia alla quale appartiene la lingua materna dell’apprendente (o la lingua d’istruzione), sia che si tratti della famiglia linguistica alla quale appartengono una o più lingue di apprendimento. Si trae vantaggio da tutte le prove più evidenti di appartenenza a una stessa famiglia, cercando di coltivarne sistematicamente l’individuazione e la ricerca. (CARAP 2007, p. 7)

13 Anna Maria Curci - Macerata, 25 novembre 2009 Approccio interculturale Approccio plurale che mira allo sviluppa della “capacità di oltrepassare i limiti della propria visione del mondo aprendosi ad altri modi di conoscere, pensare e agire. In un senso più esteso, essa mira altresì allo sviluppo della capacità di interpretare altri modi di vivere e di spiegarli a coloro che vivono diversamente”. (Camilleri- Grima, presentazione PPT, laboratorio CELM, 2007)

14 Anna Maria Curci - Macerata, 25 novembre 2009 Risorse interne Elementi di sapere, saper fare o di atteggiamenti in grado di essere mobilitati da competenze. Queste “risorse” sono talvolta chiamate capacità, disposizioni, oppure conoscenze o componenti. Noi manteniamo il termine risorse perché è quello meno connotato. Classifichiamo queste risorse allo stesso tempo come “interne” (per contrapporle a risorse esterne quali dizionari, grammatiche, parlanti competenti utilizzati come fonte di informazioni…) e, seguendo in questo senso Rychen, come “psicosociali (“componenti cognitive, pratiche, motivazionali, emozionali e sociali”, Rychen 2005, p. 15). CARAP 2007, p. 18

15 Anna Maria Curci - Macerata, 25 novembre 2009 CARAP: quadro riassuntivo delle “competenze globali”

16 Anna Maria Curci - Macerata, 25 novembre 2009 Descrittori: deklaratives Wissen – Sprache (Beispiele)

17 Anna Maria Curci - Macerata, 25 novembre 2009 Descrittori: deklaratives Wissen – Kultur (Beispiele)

18 Anna Maria Curci - Macerata, 25 novembre 2009 Descrittori: persönlichkeits- bezogene Kompetenzen

19 Anna Maria Curci - Macerata, 25 novembre 2009 Descrittori: prozedurales Wissen

20 Anna Maria Curci - Macerata, 25 novembre 2009 La banca dati: il gruppo dei coordinatori e il gruppo di lavoro

21 Anna Maria Curci - Macerata, 25 novembre 2009 La banca dati: strumenti per la compilazione delle schede

22 Anna Maria Curci - Macerata, 25 novembre 2009 La banca dati: esempio di scheda

23 Anna Maria Curci - Macerata, 25 novembre 2009 La banca dati: esempi di materiali proposti – riflessione sulla lingua

24 Anna Maria Curci - Macerata, 25 novembre 2009 La banca dati: esempi di materiali proposti: il lessico A.M. Curci – M. Rainoldi, La competenza plurilingue e pluriculturale, Percorsi, 2005

25 Anna Maria Curci - Macerata, 25 novembre 2009 La banca dati: esempi di materiali proposti: i suoni Curci – Rainoldi, La competenza plurilingue e pluriculturale. I suoni. Percorso formativo per la formazione dei docenti in servizio, INDIRE (ora ANSAS), 2005I suoni


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