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«Anche Einstein ha parlato in ritardo» il percorso adottivo: la vulnerabilità unica di Alessandra Fermani

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Presentazione sul tema: "«Anche Einstein ha parlato in ritardo» il percorso adottivo: la vulnerabilità unica di Alessandra Fermani"— Transcript della presentazione:

1 «Anche Einstein ha parlato in ritardo» il percorso adottivo: la vulnerabilità unica di Alessandra Fermani alessandra.fermani@unimc.it

2 Un bambino che è stato adottato Difficoltà scolastiche, genitori docenti e professionisti

3 Commissione Adozioni Internazionali Usa: 9320 adozioni 3 b. ogni 100mila abitanti Italia: 4022 adozioni 7 b. ogni 100mila abitanti Francia: 1995 adozioni 3 b. ogni 100mila abitanti Oltre 60 enti autorizzati Nel 2020 si prevede che non ci saranno più richieste di adozione

4 Sono esclusi: Eventuali visti sui passaporti, commissioni sui bonifici o cambio valuta, spese mediche, spese di viaggio (anche interne al Paese), vitto, alloggio, assicurazioni personali, ecc.

5 ITER Pre adozione Domanda – questionario Tribunale dei Minori (disponibilità all’accoglienza) Visite mediche Relazione Psico sociale Tribunale dei Minori Idoneità Conferimento incarico all’Ente (corsi di preparazione) Abbinamento Paese (documenti) Abbinamento bambino/a Viaggi (numero, modalità, burocrazia nel e post viaggio– visite mediche, documenti economici ecc..) Udienza nel Paese

6 Post adozione Rientro in Italia con il/la bambino/a (aeroporto, consolato, tribunale dei Minori) Trascrizione della sentenza Relazioni per il Paese di origine del/lla bambino/a Gruppi Ama?

7 Tre filoni principali di ricerca Palacios e Brodzinsky (2010)  Primo filone: Confronto adottati-non adottati: gli adottati sono più a rischio? (fino al 1995)  Secondo filone : recupero dalle avverse esperienze precoci (fino al 2005)  Terzo filone: processi e fattori nell’adozione (dal 2005) I temi dei filoni precedenti non spariscono, ma smettono di essere dominanti

8 In Italia… Deroga all’obbligo scolastico nel Febbraio 2014 Linee guida nel dicembre 2015

9 Stato dei bambini all’arrivo (adozione internazionale)  Condizioni molto diverse in funzione delle circostanze delle avverse esperienze precoci  Frequenti problematiche relative allo sviluppo fisico e psicologico  Ambedue gli aspetti sono solitamente problematici, però la gravità dipenderà dal grado e dalla durata delle avverse esperienze precoci (permanenza in culla-legami causa effetto)

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11 Aspetti problematici

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17 ATTACCAMENTOSenza esperienze avverseCon esperienze avverse Sicuro65%44% Evitante15%13% Ambivalente10% Disorganizzato10%33%

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22 MotivazioneAdottatiCompagni di classeIstituzionalizzati Molto motivati17%21%1% Motivati35%36%17% Intermedi29%30%39% Poco motivati15%11%32% Per niente motivati4%2%27% Tabella 2- Dati della ricerca L’adozione in Andalucìa citata in AAVV L’inserimento scolastico dei minori stranieri adottati a cura della Commissione per le adozioni internazionali e dell’Istituto degli Innocenti di Firenze, Scuola Sarda Editrice, Cagliari 2004. Titoli di studio conseguiti dai minori adottati: la ricerca della C.A.I. ha messo in evidenza come il 14,8% del campione sia laureato, percentuale che, sommata a quella dei diplomati, raggiunge un positivo 80,7%. I dati portano a ritenere che le performance scolastiche dei figli adottivi non si distanzino significativamente da quelle dei figli biologici.

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25 CONCLUSIONI Per rafforzare la competenza genitoriale è necessaria una adeguata comprensione dei bisogni degli adottanti e adottati  Sono necessari anche modelli professionali efficaci e adeguati alla specificità dell’adozione  E’ necessaria più ricerca su processi e interventi  Ed è necessaria una maggiore connessione tra la ricerca e l’intervento professionale

26 QUALCOSA DI BUONO LA MAMMA BIOLOGICA LO HA FATTO LASCIARE IL BAMBINO IN UN POSTO IN CUI SAPEVA CHE QUALCUNO SI SAREBBE OCCUPATO DI LUI GRAZIE!!!

27 IN GENERALE… Ogni comportamento va letto all’interno di un profilo complessivo che tenga conto delle diverse linee di sviluppo. Non tutti i comportamenti per qualità e maturità sono identificabili Il genitore può preoccuparsi troppo o troppo poco Gap e discrepanza tra ciò che il b. sa fare e le attese in rapporto all’età e al confronto con i pari Durata e frequenza di comportamenti immaturi Gravità e intensità dei ritardi e/o atipie che caratterizzano le difficoltà di sviluppo e i suoi comportamenti sociali, emotivi e cognitivi

28 Dubbi e timori dei genitori possono configurarsi come percorsi solitari Paura della malattia e paralisi per il terrore della scoperta della malattia Conoscenza dell’infanzia : oggi scarsa vista la famiglia mononucleare e mediata da una figura ideale del b. rappresentata dai media Stigma sociale Recenti ricerche evidenziano come ad alto livello di educazione dei genitori corrisponde bassa soddisfazione nell’offerta scolastica

29 Reazioni dei genitori Choc iniziale, sentimenti di rifiuto, di paura e di colpa Alternarsi di rabbia e tristezza Spinte riparative per rendere accettabile il rifiuto Ogni momento di vita diventa «momento di recupero» Rifiuto del problema e continui cambi di terapeuti/professionisti vs totale dipendenza e passività vs collaborazione

30 Possibili domande sottese Qual è l’oggetto reale della discussione dal punto di vista del docente e del genitore? Si tratta del bambino e dei suoi comportamenti? Si tratta dell’educazione data dai genitori? Si tratta del metodo del docente? Si cambia scuola? Chi si sente sotto accusa?

31 Elementi del buon esito Riconoscere che il b. appartiene a due mondi (scuola e famiglia) Accettare i vari punti di vista e stili di vita e limitare i giudizi su chi è più bravo ad educare (se non esiste l’adulto più bravo ad educare non esiste nemmeno un solo adulto che ha fallito) Non creare ansia nei genitori perché la risposta sarebbe la «fuga» Rimuovere l’attenzione dal disturbo e parlare dei bisogni del b. e delle competenze che il b. ha acquisito. Evitare i paragoni con i pari. Rispettare i ruoli diversi e trovare obiettivi educativi comuni

32 BIBLIOGRAFIA Brodzinsky, D. M. The role of birthparents in the life of the adoptive family: Real versus symbolic presence. Relazione a seminario su invito, Università Cattolica, Milano: 30 gennaio 2014. Fermani, A., Muzi, M. (2014). La “vulnerabilità unica”. Paradigmi teorici, contributi di ricerca e riflessioni sull’adozione. PU: Aras. Mazzoncini, B., Musatti, L. (2012). I disturbi dello sviluppo. Milano: Cortina. Palacios, J. Promuovere le competenze genitoriali: dalla valutazione iniziale al sostegno post - adozione. Relazione a seminario internazionale. Università Cattolica., Milano: 10 giugno 2011. Rosnati, R. (2010). Il legame adottivo. Contributi internazionali per la ricerca e l’intervento. Milano: Edizioni Unicopli


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