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Fig.15 Mani alla gola: segno universale di soffocamento.

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1 Fig.15 Mani alla gola: segno universale di soffocamento

2 Fig.16 CON DIREZIONE DIAGONALE VERSO LE SPALLE COME SE VOLESSIMO SPINGERE FUORI IL CORPO ESTRANEO

3 Manovra di Heimlich Se non ottieni successo con la manovra descritta prima puoi tentare in quest’altro modo: Stai dietro alla vittima circondandole la vita con le braccia. Avvolgi le braccia intorno alla vita da dietro (fig. 17). Forma un pugno mettendo il pollice all’interno delle altre dita. Poni questo lato del pugno contro lo stomaco al di sopra dell’ombellico ma sotto la parte bassa dello sterno (fig.18). Afferra il pugno con l’altra tua mano.

4 SI POSSONO ALTERNARE: 5 MANOVRE DI HEIMLICH 5 PACCHE INTERSCAPOLARI

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6 CORPI ESTRANEI NEI BAMBINI

7 FERITE La ferita è una soluzione di continuità dei tegumenti prodotta da un agente meccanico. Può verificarsi con o senza perdita di sostanza e può essere complicata dalla lesione delle strutture sottostanti. La possibile complicanza è l’infezione; i postumi, l’inevitabile cicatrice.

8 TIPI DI FERITE FERITE DA TAGLIO: queste devono essere esplorate e ripulite chirurgicamente, perché vi è il rischio di una lesione ai tessuti profondi o che si sviluppi un infezione; quindi se necessario procedere con sutura; FERITE CONTUSE: devono essere esplorate e pulite chirurgicamente. FERITE APERTE: frequenti negli atleti, alcune possono interessare solo la cute; altre possono danneggiare tendini, muscoli, vasi sanguigni e nervi. ASCESSI: sono l’evoluzione di una ferita trattata male; la pelle si presenta rossa, infiltrata e il dolore intenso. Deve essere riaperta drenata e somministrato antibiotico.

9 TRATTAMENTO FERITE Tenere elevata la parte lesa; Applicare una compressione diretta cercando di mantenere vicini i lembi della ferita; Le ferite superficiali vanno accuratamente pulite entro 6 ore; Le ferite più profonde devono essere suturate da un medico;

10 EMORRAGIA L’emorragia è la perdita di sangue dai vasi; si possono avere emorragia arteriosa o venosa; Le emorragie esterne non presentano pericolo immediato; Le emorragie massive, soprattutto se sono coinvolte arterie o sia arterie che vene richiedono un trattamento urgente di primo soccorso.

11 TIPI DI EMORRAGIE Emorragia arteriosa: il sangue colore rosso vivo, fuoriesce sotto forma di un getto più o meno intenso; Emorragia venosa: sangue, colore rosso cupo, fuoriesce in modo continuo dai margini della ferita; Emorragia mista; Emorragia capillare: sangue rosso vivo, esce con flusso lento ma continuo.

12 ALTRE CLASSIFICAZIONI IN BASE ALLA LORO SEDE: Emorragie esterne; Emorragie interne; IN BASE ALLA LORO CAUSA: Emorragie traumatiche; Emorragie spontanee, che insorgono apparentemente senza motivo.

13 COME INTERVENIRE In caso di emorragia bisogna intervenire immediatamente cercando di bloccare la fuoriuscita di sangue e portare il soggetto all’ospedale. Altrimenti si possono avere queste conseguenze: Tachicardia o bradicardia; Pallore; Sudorazione; Sete; Ipotensione; Respiro rapido e frequente; Dispnea; Morte.

14 COME INTERVENIRE Comprimere sulla ferita sanguinante con una stoffa pulita. Non rimuovere la benda. Se è inzuppata di sangue aggiungere nuove bende Se la ferita è su di un arto sollevarlo e comprimere Eventualmente comprimere anche sotto le ascelle o all’inguine (punti di passaggio delle arterie principali) Eventualmente usare un laccio emostatico da allentare ogni 15 minuti

15 LESIONI MUSCOLO- LIGAMENTOSE CON FERITE NELLO SPORT: Possiamo avere delle ferite o delle emorragie negli atleti; Possono derivare da traumi diretti (in cui vi è un contatto con l’avversario), o da traumi indiretti. In ogni caso le ferite con lesione muscolare sono identiche, per aspetto ed evoluzione, alle ferite delle parti molli.

16 CICLO MESTRUALE Anche le mestruazioni rappresentano per la donna una fisiologica emorragia; Saper adattare il lavoro in questo periodo; Aumentare i recuperi e diminuire i carichi.

17 IPERTERMIA E COLPO DI CALORE SOTTO SFORZO  alta temperatura dell'aria  alta umidità  prolungata esposizione al sole.  eccessivo sforzo fis ico L'ipertermia è un forte aumento della temperatura corporea che può verificarsi in particolari condizioni: CONSEGUENZE 1.CRAMPI MUSCOLARI 2.ESAURIMENTO DA CALORE 3.COLPO DI CALORE

18 CRAMPIESAURIMENTO DA CALORE Spasmi muscolari dolorosi involontari in seguito o durante attività fisica vigorosa.  scarsa assunzione di acqua e sali  abiti pesanti e poco traspiranti  alte temperature umidità > 60-70%  scarsa ventilazione dell'aria Sindrome caratterizzata da ipotensione con eccessiva vasodilatazione e deplezione idrico salina. L’aumento della temperatura corporea è < 40°C  profonda stanchezza  nausea  cefalea  vertigini  confusione  sudorazione abbondante

19 NOTA: ALTRE CAUSE DI CRAMPI  DISIDRATAZIONE  CARENZA DI SALI MINERALI (caldo, sudorazione, vomito, diarrea)  FARMACI  COMPRESSIONE DI VASI ARTERIOSI o NERVI PERIFERICI  ECCESSIVO AFFATICAMENTO  MANCANZA DI ADEGUATO RISCALDAMENTO

20 COLPO DI CALORE Quando la temperatura corporea raggiunge e supera i 40°C, siamo di fronte al colpo di calore, un’emergenza medica con incombente pericolo di vita.Questa situazione si può verificare per uno sforzo fisico eccessivo associato a condizioni ambientali di alta temperatura ed elevata umidità che impone una barriera alla perdita di calore per evaporazione.  Si verifica in soggetti che fanno fatica ad acclimatarsi  La sudorazione s’interrompe bruscamente o diminuisce per conservare il volume del sangue e la temperatura sale a 41°C. Il cervello inizia a subire danni causando edema cerebrale  Un’elevata concentrazione di elettroliti nel sangue interferisce con il normale ritmo cardiaco, scatenando fibrillazione ventricolare e insufficienza cardiaca  L’organismo perde la capacità di compensare l’aumento della temperatura corporea attraverso i normali meccanismi di dispersione del calore  A 45°C, la morte è quasi certa. A 50°C. di temperatura interna si hanno rigidità muscolare e morte immediata.

21 QUADRO CLINICO Cute calda e asciutta, di colore rosso scuro o violaceo. Cefalea, nausea, vomito, vertigini, agitazione psicomotoria e stato confusionale. La perdita di coscienza può evolvere nel coma irreversibile in cui la cute del volto appare grigiastra o pallida e le labbra diventano cianotiche e si presentano i segni dello shock ipovolemico.  Polso prima rapido e pieno, poi rapido e debole  Aumentata frequenza respiratoria, nel tentativo di aumentare la dispersione termica  Ipotensione grave shock ipovolemico con assente perfusione tessutale e danno ischemico Si manifestano:

22 TERAPIA E METODI DI RAFFREDDAMENTO  Spostare il soggetto in luogo fresco e ventilato  Rimuovere gli abiti  Immergere la persona colpita in acqua fredda ma non gelata  Applicare impacchi ghiacciati su capo, collo ascelle polsi inguine  Reidratare con bevande idrosaline (solo se c’è coscienza) Controllo dei parametri vitali e sospensione del raffreddamento una volta raggiunti i 39°C di temperatura corporea Fattori di rischio  Età, anziani e bambini  Intolleranza al caldo  Eccessiva umidità  Esposizione all’aperto in determinate condizioni  Alcuni farmaci

23 IPOTERMIA Riduzione della temperatura corporea interna al di sotto dei 35°C. I meccanismi di preservazione del calore sono sopraffatti, la dispersione del calore supera la capacità di produzione da parte dell’organismo  Lieve da 35 a 32°C  Moderata da 32 a 28°C  Grave sotto i 28°C  Primarie: esposizioni prolungate al freddo senza adeguate protezioni.  Secondarie: disfunzioni ipotalamiche, insufficienza ipofisaria, tiroidea, ipoglicemia, uso di alcol o barbiturici, malnutrizione cronica, digiuno prolungato Cause

24  cute pallida  pelle d’oca, brividi  nausea  vertigini  confusione  impaccio motorio  diuresi da freddo  tachipnea Ipotermia lieve

25  cute grigiastra e sudata  letargia  allucinazioni  perdita riflessi pupillari  scomparsa brividi  rigidità muscolare  bradicardia  riduzione della pressione arteriosa  aritmie atriali e ventricolari  ipoventilazione  disfunzione dei centri bulbari respiratori Ipotermia moderata:

26  perdita della regolazione cerebrovascolare  diminuzione attività elettrica cerebrale  coma  perdita riflessi oculari  necrosi tubulare  diminuzione pressione arteriosa  diminuzione gittata cardiaca  le aritmie seguono con questa progressione: Sotto i 24°C di temperatura può sopraggiungere la morte per arresto cardiaco e paralisi del respiro. bradicardia sinusale fibrillazione atriale fibrillazione ventricolare edema polmonare apnea asistolia Ipotermia grave:

27 IL TRATTAMENTO DEL SOGGETTO IPOTERMICO  Rimuovere gli indumenti bagnati  proteggere il soggetto con coperte termiche  riscaldare il corpo in maniera graduale  somministrare bevande calde

28 LE FASI DEL CONGELAMENTO  Esordio: parestesie, prurito, dolenzia e riduzione della motilità della zona colpita  Primo grado: la cute diventa rossa e tumefatta e compare vivo dolore  Secondo grado: la cute diventa violacea e compaiono vescicole e bolle ripiene di plasma. Il dolore è molto forte  Terzo grado: la cute diventa nera, i tessuti si necrotizzano e scompare del tutto la sensibilità

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30 UN USO “BENEFICO” DEL FREDDO SI HA NEL PROTOCOLLO RICE R est RIPOSO I ce GHIACCIO C ompression COMPRESSIONE E levation ELEVAZIONE


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